Caratteristiche tipologiche e specializzazioni produttive dei comuni abruzzesi

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1 Caratteristiche tipologiche e specializzazioni produttive dei comuni abruzzesi Capitolo curato da : Istituto Nazionale di Economia Agraria Sede Regionale Abruzzo Autori : Antonio GIAMPAOLO: Responsabile della Sede regionale dell'abruzzo dell'istituto Nazionale di Economia Agraria, ha curato il testo e l'impostazione generale del lavoro; Matteo MARTINO: Collaboratore della Sede INEA dell'abruzzo, ha curato l'impostazione metodologica per il calcolo degli OTE; Stefano PALOMBO: CTER della Sede INEA dell'abruzzo, ha effettuato il data entry per la classificazione dei comuni.

2 Per completare il quadro generale degli aspetti strutturali dell'agricoltura abruzzese, dopo aver delineato i punti salienti del sistema agricolo regionale, in questa parte vengono presentati i risultati di alcune elaborazioni originali che esaminano con maggior dettaglio la distribuzione territoriale delle tipologie produttive agricole. Nell'analisi territoriale è stata utilizzata come unità statistica di rilevazione il comune, nell'ambito del quale l'attività agricola può considerarsi ben rappresentata. L'analisi tipologica a livello comunale permette, inoltre, una conoscenza abbastanza dettagliata dei differenti ambiti agricoli regionali. In questo tipo di analisi è stata adottata l'ipotesi che nel comune vi sia una sola azienda con le coltivazioni e gli allevamenti dell'intero territorio comunale. Si è individuato, quindi, una sorta di azienda rappresentativa che si potrebbe definire "azienda-territorio". La principale rielaborazione dei dati del Censimento ha riguardato la classificazione, secondo la metodologia comunitaria della RICA, dei 305 comuni dell' Abruzzo, utilizzando nel calcolo il Reddito Lordo Standard* (RLS). La metodologia di classificazione dei comuni abruzzesi in relazione agli ordinamenti tecnico economici (OTE) si basa sull'attribuzione alle diverse colture ed allevamenti presenti nel comune di un valore economico standard (RLS). In relazione alla incidenza che ciascuna coltura o allevamento presenta sul RLS complessivo comunale, ad ogni comune viene attribuito una tipologia di specializzazione (OTE) articolata su più livelli gerarchici. Nelle procedure di calcolo sono state utilizzate tutte le informazioni riguardanti le superfici delle coltivazioni e la consistenza del bestiame estratti dal data-warehouse regionale del Censimento dell'agricoltura. Va aggiunto a tal riguardo una considerazione relativa all'interpretazione dei risultati della classificazione tipologica dei comuni: l'azienda territorio ha una pluralità di produzioni vegetali ed animali, nettamente superiori alla media delle singole aziende agricole ricadenti nel territorio del comune. Questo fatto porta una sovrastima degli indirizzi produttivi misti rispetto a quelli specializzati. In sintesi questa classificazione non può essere confrontata con quella riportata nei fascicoli tipologici regionali dell'istat, dato che si tratta di una misurazione territoriale dell'indirizzo produttivo e non aziendale. Gli ordinamenti tecnico economici presi in esame e utilizzati nell'aggregazione degli orientamenti produttivi comunali, sono gli "OTE particolari" caratterizzati dal codice a 4 cifre (ne sono stati riscontrati 26 su un totale di 70), suddivisi in specializzati e misti o combinati. La distribuzione dei comuni tra gli OTE, individuati mediante la classificazione, evidenzia alcune tipiche caratteristiche produttive delle province abruzzesi (tabella 1.1): il 39% della totalità dei comuni ha ordinamento specializzato, in particolare il 25% ha un indirizzo vegetale ed il 14% una specializzazione animale. * Reddito lordo standard: viene calcolato come differenza tra la produzione lorda vendibile e alcuni costi specifici (reddito "lordo"), su una media triennale ("standard") e riferiti ad ogni circoscrizione comunitaria (regione). Gli RLS sono espressi in Unità di Conto Europea (ECU) e vengono aggiornati dall' INEA ogni due anni. Vengono utilizzati nelle indagini strutturali e censuarie dell' ISTAT. Nello spoglio tipologico dei dati del V Censimento dell'agricoltura, sono stati impiegati i Redditi Lordo Standard del 1996.

3 Tab Distribuzione dei comuni secondo gli ordinamenti tecnico economici (OTE) riscontrati nell'analisi OTE L'Aquila Teramo Pescara Chieti Totale SPECIALIZZATI VEGETALI 1310 Seminativi PAC senza riso Seminativi diverse combinazioni Viticoltura da vino comune Viticoltura DOC/Comune Viticoltura mista Olivicoltura Coltivazioni permanenti diverse SPECIALIZZATI ANIMALI 4110 Bovini da latte specializzato Ovini Erbivori diversi MISTI 6020 Agricoltura generale / ortofloricoltura Agricoltura generale / viticoltura Agricoltura generale /coltivazioni permanenti Agricoltura generale parzialmente dominante Ortofloricoltura parzialmente dominante Coltivazioni permanenti parzialmente dominanti Erbivori da latte parzialmente dominante Erbivori non da latte parzialmente dominante Granivori / altri erbivori non lattiferi Granivori parzialmente dominante Agricoltura generale / bovini da latte Bovini latte / agricoltura generale Agricoltura generale / altri erbivori non da latte Altri erbivori non da latte / agricoltura generale Coltivazioni permanenti / erbivori Coltivazioni ed allevamenti diversi TOTALE La ripartizione territoriale tra le quattro province fa registrare una prevalenza dei comuni della provincia di Chieti con gli OTE specializzati nei vegetali e quelli de L'Aquila per la zootecnia. Nella provincia di Teramo il 90% dei comuni sono classificati come misti, anche nella provincia di Pescara prevalgono gli ordinamenti combinati. E' da notare che alcuni ordinamenti sono presenti unicamente, come è logico aspettarsi, in alcune province: è il caso della viticoltura localizzata nella collina litoranea di Chieti, oppure dei bovini da latte presenti prevalentemente nella provincia de L'Aquila. Gli altri ordinamenti significativi dal punto di vista numerico sono le colture mediterranee, nello specifico vite ed olivo, presenti in quasi 150 comuni (il 52% dei quali sono nel chietino), e quelli zootecnici in circa 80 comuni, questi ultimi localizzati in maggior parte nell'aquilano. In

4 tutte e quattro le province, i comuni con OTE specializzati in ortofrutticola e granivori sono poco significativi dal punto di vista sia numerico che di incidenza percentuale sul totale dei comuni abruzzesi. Le situazioni sono, comunque, abbastanza differenziate tra le zone agrarie. Infatti, mentre nella conca del Fucino prevalgono i seminativi, nelle colline litoranee delle altre tre province si riscontrano essenzialmente ordinamenti tecnici specializzati o con prevalenza di colture mediterranee, a rimarcare differenze strutturali e produttive. Lo schema di classificazione adottato (Decisione 99/725/CE), ha dato luogo, tuttavia, ad una eccessiva frammentazione degli ordinamenti tecnici, con una conseguente diminuzione del grado di correttezza delle tipologie attribuite ai comuni. La classificazione di base agli orientamenti principali (codice a 2 cifre), se da una parte riduce il numero di classi (da 26 a 12), dall'altra non consente un miglioramento nella ripartizione dei comuni per OTE. Le considerazioni esposte hanno portato ad effettuare una aggregazione degli orientamenti tecnico-economici, pur mantenendo il collegamento con lo schema di classificazione comunitario.

5 ORDINAMENTI TECNICO ECONOMICI (OTE) SPECIALIZZATI VEGETALI

6 ORDINAMENTI TECNICO ECONOMICI (OTE) SPECIALIZZATI ANIMALI

7 ORDINAMENTI TECNICO ECONOMICI (OTE) MISTI VEGETALI

8 ORDINAMENTI TECNICO ECONOMICI (OTE) MISTI ANIMALI

9 ORDINAMENTI TECNICO ECONOMICI (OTE) MISTI VEGETALI / ANIMALI Per creare un numero ridotto di gruppi di orientamenti produttivi, abbiamo modificato lo schema tassonomico. Per l'individuazione delle sette tipologie, si è operato in modo pratico, sono stati presi in considerazione gli orientamenti generali. Si è partiti nel considerare cinque tipologie specializzate (seminativi, coltivazioni arboree, viticoltura, zootecnia da latte e zootecnia da carne) e due miste (combinazioni zootecniche diverse ed ordinamenti misti seminativi e zootecnia). Una volta effettuata questa operazione preliminare si sono ricondotti ciascun OTE particolare alle diverse tipologie raggruppate. I risultati di questo processo di aggregazione sono stati riportati nella tabella che segue.

10 Tab Distribuzione dei comuni secondo il grado di intensificazione produttiva (G.I.P.) L'Aquila Teramo Pescara Chieti Totale Seminativi Colture arboree Viticoltura Zootecnia da latte Zootecnia da carne Zootecnia mista Misto seminativi e zootec Totale complessivo Come si vede passando dalla precedente tipologia allo schema utilizzando aumenta il grado di omogeneità produttiva dei comuni che vi sono inclusi. In ogni caso, anche se i raggruppamenti definiti non corrispondono alla tipologia standard UE, possiamo continuare a definire gli stessi raggruppamenti con il termine di OTE. La rappresentazione che risulta da questa classificazione si discosta ovviamente da quella dell'uso del suolo, per diverso peso economico dei differenti raggruppamenti produttivi, e propone una immagine delle concentrazioni economiche degli stessi orientamenti tecnici. Secondo questa classificazione, quindi, la gran parte dei comuni abruzzesi è ascrivibile ad una specializzazione in colture arboree (48%) e in zootecnica (34%), le prime assolutamente dominanti nell'area litoranea e nella collina interna, mentre gli OTE zootecnici sono distribuiti nelle aree interne montane; la parte dei restanti comuni è caratterizzata dalla presenza di un orientamento misto che associa la presenza di coltivazioni ed allevamenti variamente combinati. Dall'analisi dei dati si evince che la metà dei comuni con OTE a seminativi si colloca nella provincia de L'Aquila, mentre quasi il 49% delle colture arboree si trova invece nella provincia di Chieti. Relativamente alla viticoltura, si rileva, come è facilmente immaginabile, che questo ordinamento è quasi tutto concentrato nelle colline litoranee della provincia di Chieti. Le differenziazioni tra province, all'interno degli OTE zootecnici, sono significative: per la zootecnica da latte, 6 comuni su 8 sono localizzati nell'aquilano, anche rispetto agli OTE specializzati in zootecnia da carne si riscontra una prevalenza nella provincia de L'Aquila. Come risulta dal prospetto precedente, l'ote misto seminativi e zootecnica è distribuito quasi equamente tra le quattro province. Analizzando la distribuzione degli ordinamenti tecnici all'interno delle province si evidenzia una specializzazione zootecnica della provincia de L'Aquila (63%), ad eccezione dell'alto piano del Fucino dove sono localizzati gran parte dei 23 comuni specializzati in seminativi orticoli (21%), il restante 14% sono rappresentati dalle colture arboree distribuiti prevalentemente nella Valle Peligna. Quasi la metà del territorio teramano presenta una specializzazione in colture arboree (48%), a seguire un terzo dei comuni teramani ha una specializzazione zootecnica, mentre solo il 20% di essi ha un indirizzo specializzato in seminativi(cerali ed ortaggi). Nella provincia di Pescara il 74% del territorio è specializzato nella coltivazione di colture mediterranee, rappresentate in prevalenza dall'olivo, nella zona interna di questa provincia si trova il 20% dei comuni ad indirizzo zootecnico. Anche nella provincia di Chieti, come a Pescara, si riscontra la stessa percentuale di OTE specializzate in colture arboree, con la differenza che nel chietino è la vite che predomina all'interno di questo gruppo, segue in ordine di importanza l'ote seminativi (13%) e gli OTE zootecnici (11%). L'analisi complessiva degli ordinamenti tecnici che caratterizzano i comuni abruzzesi delle diverse zone territoriali suggerisce, innanzitutto, che i comuni localizzati nella stessa area territoriale presentano caratteristiche strutturali assai simili, mentre, nell'ambito dello stesso raggruppamento, i comuni delle zone montane denunciano specializzazioni meno spinte rispetto a quelli della collina litoranea e della piana del Fucino.

11 ORDINAMENTI TECNICO ECONOMICI (OTE) GENERALI RAGGRUPPATI Le caratteristiche produttivo-strutturali dell'azienda-territorio, in particolare la produttività della superficie agricola comunale, sono state ricavate attraverso i Redditi Lordo Standard, utilizzando nella procedura di calcolo alcuni indicatori di performance che permettono una buona conoscenza del livello di fruizione del fattore terra. La produttività della terra (RLS/HA) può essere assimilata ad una misura dell'intensità o dell'estensività dell'agricoltura che, sia pur con una certa prudenza, potrebbe rappresentare una chiave di lettura sintetica della pressione dell'attività agricola sul territorio. Nella figura 1.1 si può osservare il grado di intensificazione produttiva (G.I.P.) calcolato secondo il secondo rapporto: GIP=RLS ad ettaro del comune/rls ad ettaro medio provinciale. La tabella 1.3 riporta, per ciascuna provincia, la ripartizione dei comuni appartenenti alle tre classi di intensificazione produttiva. Si

12 può pertanto desumere come una elevata percentuale nella prima colonna indichi una propensione all'agricoltura estensiva, mentre una percentuale contenuta indichi, specularmene una maggiore propensione allo sfruttamento del suolo per usi agricoli. Tab Distribuzione dei comuni secondo il grado di intensificazione produttiva (G.I.P.) L'Aquila <70% % >130% Totale Teramo 53,7 24,1 22,2 100, Pescara 21,3 61,7 17,0 100, Chieti 28,3 43,5 28,3 100, Totale regionale 32,7 35,6 31,7 100, ,7 36,7 25,6 100,0 I comuni della collina litoranea e della Piana del Fucino presentano un grado di intensificazione produttiva medio, mentre i restanti comuni delle aree di montagna, presentano un basso grado di intensificazione produttiva. Questo tipo di distribuzione è determinato essenzialmente, dal tipo di ordinamento produttivo predominante nelle diverse realtà. Solo un quarto dei comuni presenta un grado di intensificazione alta, i restanti comuni si dividono equamente tra classe bassa (38%) e quella media (37%). Osservando il prospetto dal punto di vista delle circoscrizioni provinciali, la riga de l'aquila indica un grado di intensificazione basso nel 54% dei comuni, legato soprattutto alla diffusione delle superfici a prati-pascoli e al fenomeno dell'abbandono dei terreni marginali. Viceversa i valori riportati nelle righe relative alle province di Teramo, Pescara e Chieti mostrano immediatamente come le classi di intensificazioni medio-alte rappresentano una quota crescente rispettivamente del 79, 72 e 67% del totale dei comuni. L' efficienza produttiva dei terreni calcolata in termini di incidenza percentuale della superficie agricola utilizzata (SAU) sulla superficie agricola utilizzata (SAT), rappresenta un altro indice territoriale interessante. La superficie agricola appartenente ai comuni con basso impatto agricolo è di circa 173 mila ettari, il 42% dei quali si trova nella provincia del L'Aquila; le superfici comunali con un grado di intensificazione agricola media sono circa 136 mila ettari, due terzi dei quali si trovano nell'aquilano e nel chietino. Infine, le superfici dei comuni con un grado di intensificazione alto sono invece quasi 119 mila ettari.

13 GRADO DI INTENSIFICAZIONE PRODUTTIVA (G.I.P.) Nella tabella 1.4 è riportata, invece, la classificazione dell' azienda comune sulla base dei seguenti indicatori: SAU/SAT e RLS/SAU. I livelli "intensivi" ed "estensivi" sono stati determinati rispetto a variabili che riguardano il contesto agricolo abruzzese.

14 Tab Distribuzione dei comuni secondo il grado di efficienza territoriale Estensiva poco Intensiva poco Estensiva Intensiva Totale strutturata strutturata strutturata strutturata L'Aquila Teramo 26,9 45,4 11,1 16,7 100, Pescara 19,1 17,0 23,4 40,4 100, Chieti 21,7 19,6 17,4 41,3 100, Totale regionale 16,3 31,7 18,3 33,7 100, ,3 32,5 16,4 29,8 100,0 Secondo questi due indici il 54% dei comuni abruzzesi presentano un sistema agricolo poco strutturato, mentre nel 62% dei comuni si pratica un'agricoltura più o meno intensiva. Nella provincia de L' Aquila quasi la metà dei comuni mostra un livello di efficienza agricolo tendenzialmente intensivo ma poco strutturato, mentre a Teramo e Pescara la metà dei comuni presenta un grado di efficienza alto (agricoltura intensiva e strutturata). Nella provincia di Chieti i due terzi dei comuni mostrano un livello di utilizzazione delle superfici agricole mediamente alto (agricoltura intensiva).

15 GRADO DI EFFICIENZA TERRITORIALE Nella tabella 1.5 sono riportate, le superfici agricole comunali distinte per livello di efficienza territoriale. In tal modo si evidenzia sia la dimensione territoriale della produzione agricola sia le realtà produttive prevalenti nei vari ambiti considerati. Nella provincia dell'aquila si osserva che la superficie utilizzata per usi agricoli, pur essendo significativa in termini assoluti, solo il 32% di essa è rappresentata da un'agricoltura strutturata, localizzata per la maggior parte nella zona del Fucino dove l'indirizzo produttivo è specializzato in seminativi con orticoltura in pieno campo. In generale, nel contesto dell'aquilano, nel quale dominano gli indirizzi produttivi di tipo zootecnico, con la significativa eccezione del Fucino, c'è quindi una prevalenza delle tipologie produttive poco redditizie ed estensive. Nella provincia di Teramo i comuni con un' agricoltura estensiva si trovano nelle zone montane e sono simili agli analoghi comuni della provincia de L'Aquila. Le aree collinari del teramano presentano invece un utilizzo agricolo del territorio significativo, soprattutto nelle zone litoranee. Le stesse considerazioni possono essere estese nella provincia di Pescara. Infatti le superfici agricole dei comuni pescaresi presentano la stessa variazione di efficienza territoriale e quindi la stessa successione per quanto riguarda l'utilizzo agricolo del territorio. Inoltre, nell'ultima colonna, per Pescara si osserva una elevata

16 percentuale (52%) di superficie agricola ben strutturata e con alto grado di intensità colturale. La provincia di Chieti presenta, come le due precedenti province, comuni che appartengono alla montagna ed altri che appartengono alla collina interna e litoranea. Per le aree interne valgono le considerazioni fatte per le zone agricole simili delle altre province, mentre passando prima attraverso le aree della collina interna per finire nelle aree della collina litoranea si osserva un progressivo aumento dell'utilizzo agricolo del territorio e una sempre più evidente specializzazione delle produzioni arboree ed in particolare della viticoltura. In conclusione, dell'analisi generale dei dati censuari, si nota una progressiva intensificazione dell'agricoltura in tutte le aree della collina litoranea abruzzese che appare ben strutturata (alto livello di efficienza territoriale), a cui si contrappone una generale riduzione delle attività agricole nelle aree marginali montane e pedomontane del territorio abruzzese. Tab Ripartizione della superficie agricola comunale per livello di efficienza territoriale Estensiva poco Intensiva poco Estensiva Intensiva Totale strutturata strutturata strutturata strutturata L'Aquila Teramo 31,2 36,6 10,7 21,6 100, Pescara 16,0 17,5 27,9 38,6 100, Chieti 11,5 10,9 25,8 51,7 100, Totale regionale 7,6 19,2 29,7 43,6 100, ,3 24,7 21,2 34,8 100,0

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