PREMESSA... 2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO GENERALE... 3 SISMICITA DELL AREE... 9

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1 INDICE PREMESSA... 2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO GENERALE... 3 SISMICITA DELL AREE... 9 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE... 16

2 PROPOSTA DI PROJECT FINANCING per: PREMESSA La presente relazione preliminare, viene redatta ai sensi del comma 1 lettera d dell art. 17 del D.P.R. 207/2010, per avere una completa conoscenza del contesto, sotto il profilo geologico, idrogeologico, geotecnico, morfologico e sismico, in cui verranno realizzate le opere oggetto della proposta di Progetto integrato di funzioni pubbliche urbane, presentata al Comune di Settimo Torinese (TO). Le opere oggetto della proposta e della presente relazione, riguardano la realizzazione dell ampliamento del Cimitero Comunale e la realizzazione del Centro Sportivo Polifunzionale (ambito Bordina). Ebbene, per avere una completa conoscenza del contesto, bisogna riferire, presa visione dei luoghi e del progetto proposto, e consultati i dati geologici del P.R.G.C., nonché le risultanze di prove penetrometriche realizzate, in merito ai seguenti obiettivi: Verifica della natura dei terreni affioranti e ricostruzione della successione stratigrafica locale; Analisi dell assetto morfologico dell area e delle condizioni di stabilità; Descrizione dei caratteri idrogeologici generali dell area; Caratterizzazione sismica del sito ai sensi del D.M. 14/01/2008 (N.T.C.). 2

3 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO GENERALE Le aree oggetto del presente studio, sono situate ai limiti, diametralmente opposti, del territorio urbano del Comune di Settimo Torinese.. Comune di Settimo Torinese localizzazione delle aree L ambito di Settimo Torinese è ubicato nel settore meridionale della pianura piemontese che si sviluppa a Nord del fiume Po ; in sinistra idrografica del fiume, in una zona perfettamente pianeggiante. Cartograficamente, le aree in esame ricadono nel Foglio 56 Torino della Carta Geologica d Italia in scala 1: e nel Foglio 156 IV quadrante Torino N-E della Carta Topografica d Italia in scala 1: L altezza media sul livello del mare, rilevabile dalla suddetta cartografia, è di circa mt. Con l intento di individuare eventuali prescrizioni normative riferite alle aree in esame, sono state consultate le cartografie geologiche tematiche e le NTA del PRGC di Settimo Torinese. 3

4 Ambito Cimitero Comunale Ambito Bordina Nella Carta di Sintesi della Pericolosità geomorfologica ed idoneità all uso urbano, le aree in esame sono classificate come Sottoclasse II1, ovvero ambiti con moderate pericolosità geologiche in termini urbanistici sono aree con moderate limitazioni urbanistiche Ogni nuova realizzazione deve essere preceduta da una indagine geologico-tecnica, come prevista dal D.M. 11/03/88 congiuntamente al D.M. 14/12/2008, specificatamente indirizzata all accertamento del quadro locale, alla caratterizzazione geotecnica dei materiali, agli aspetti legati alla falda idrica e al drenaggio superficiale. Si riporta, di seguito, un sintetico inquadramento geologico e morfologico del territorio su cui si estende il Comune di Settimo Torinese. Il territorio, nella sua estensione principale, è geologicamente riconducibile al settore distale dell ampio conoide fluviale della Stura di Lanzo, elemento a struttura composita risultante dall associazione di più unità sedimentarie legate a differenti episodi erosionali e deposizionali, succedutisi ad iniziare dal Pleistocene superiore. Le unità sviluppano mutui rapporti di giustapposizione laterale e/o di terrazzamento; la loro distinzione è possibile attraverso l esame della morfologia, della natura dei depositi, del grado di evoluzione pedogenetica, delle superfici di discontinuità. In particolare, l'espressione morfologica dominante è caratterizzata dal succedersi di più superfici poste a quote differenti, le più elevate delle quali sono riferibili alle prime fasi di approfondimento fluviale e risultano sostanzialmente stabilizzate e non più in rapporto diretto con i corsi d acqua, mentre quelle 4

5 inferiori sono tuttora in evoluzione essendo direttamente interessate dalla dinamica dal torrente Stura e dal fiume Po. La superficie fondamentale, sulla quale si estende la massima parte della Città di Settimo, ha un andamento complessivamente sub-pianeggiante, debolmente inclinato verso il rilievo della Collina di Torino, ed è incisa verso Sud dalla valle attuale del torrente Stura, mentre a Sud-Est una netta scarpata di terrazzo alta 6-7 m la separa dal corridoio di divagazione e modellamento recente ed attuale del fiume Po. L età dei depositi che costituiscono il conoide fluviale è compresa nell intervallo tra il Pleistocene medio-superiore (unita completamente formate e non più in rapporto diretto con il corso d acqua principale) e l Olocene-Attuale (unità non completamente formate o in via di formazione). Dalle considerazioni esposte e dall insieme dei dati rilevati dalle tavole allegate al PRGC vigente, si evidenzia che i principali elementi di pericolosità geologica agenti sul territorio di Settimo Torinese sono sostanzialmente legati alla dinamica della rete idrografica superficiale naturale e artificiale e all'interferenza di questa con le aree edificate e le infrastrutture. In particolare, le situazioni di dissesto conseguono unicamente a processi di inondazione legati alla dinamica del fiume Po, ad allagamenti per locale tracimazione delle rogge principali e della rete idrografica minore, nonché all innalzamento del livello piezometrico di una falda idrica localmente caratterizzata da condizioni di superficialità. La configurazione plano-altimetrica locale, priva di importanti dislivelli e di forme ad acclività elevata esclude infatti la possibilità di innesco di processi di dissesto di tipo gravitativo. Stralcio della Tav.1 - Carta Geologico e Geomorfologica allegata al PRGC. 5

6 Le aree in esame, da un punto di vista geologico, come si evince dallo stralcio della Carta Geologico e Geomorfologica precedentemente riportata, insistono su di un deposito alluvionale del torrente Stura di Lanzo, completamente formato, la cui evoluzione è ormai distaccata dalla dinamica del torrente. Sulla base delle indagini svolte, dati bibliografici, i materiali depositati appaiono costituiti da ghiaie in matrice sabbioso-limosa, con orizzonti sabbioso-ghiaiosi alternati a livelli sabbioso-limosi, sottostanti una coltre di copertura costituita da terreno vegetale e sabbie fini limose. Dalla consultazione dei dati ottenuti da sondaggi geognostici eseguiti per la redazione del P.R.G., ubicati in aree prossime a quelle strettamente in oggetto, nonché dalla visione di alcune stratigrafie reperite dalla bibliografia, è possibile riportare la seguente successione litostratigrafica. Profondità (mt. dal p.c.) da 0,00 a circa 1,20 da circa 1,20 a circa 16,00 da circa 16,00 a circa 122,00 da circa 122,00 in poi Descrizione litologica Terreno di riporto e/o vegetale. Prevalgono le ghiaie, con ciottoli immersi in una matrice sabbiosa o argillosa, che sono state attribuite ai depositi alluvionali del livello fondamentale della pianura torinese. presente la successione pliocenica in facies di Sabbie d'asti, costituita da sabbie fossilifere, generalmente con granulometria molto fine, a volte con matrice limosa, alternate a sottili strati di arenaria. sono presenti argille bluastre con orizzonti di arenaria, che potrebbero essere assegnate ai depositi pliocenici in facies Argille di Lugagnano Sulla base di quanto sopra esposto, per i primi 16 metri di profondità, è possibili effettuare una caratterizzazione geotecnica preliminare dei terreni sottostanti le aree in oggetto : Profondità (mt. dal p.c.) DR F Yd E da 0,00 a circa 1,

7 da circa 1,20 a circa 16, DR(%)= densità relativa - F ( )= angolo di attrito Yd (t/mc)= peso specifico secco E (kg/cmq)=modulo di deformazione drenato Come si può notare, ad una profondità maggiore 1.20 metri, le caratteristiche geotecniche dei terreni si presentano ottimali agli usi di cui in oggetto, ed inoltre, inducano ad adottare, per le fondazione delle strutture da realizzare, un piano di posa a quota maggiore dei 1.20 metri di profondità. Naturalmente, quanto esposto, non esonera, nella successiva fase progettuale, da effettuare indagini in sito accurate, anche per avere una conoscenza non solo della natura granulare ma coesiva dei terreni. Quest ultima conoscenza (natura coesiva), è importante perché porta alla determinazioni di alcune caratteristiche geologiche, fisiche-meccaniche, e mineralogiche tali da rendere il terreno idoneo ad essere utilizzato come campi destinati all inumazione cosi come disposto dal D.P.R. 285/90 e s.m.i.. Inoltre, dalla consultazione della carta idrografica e della carta del dissesto, di seguito riportate, è emerso che entrambe le aree non sono è non sono state soggette ad allagamenti o inondazioni, non sono presenti solchi di erosione, non sono legate alle dinamicità fluviali presenti. Inoltre, non sono preseti specchi d acqua a ridosso delle aree, argini e bacini di laminazione, la soggiacenza della prima falda superficiale varia tra i 7,5 e i 9,5 metri di profondità. Pertanto, le aree non presentano alcun problemi legati a fenomeni di dissesto è pericolosità idro-geologica. Stralcio della Carta Idrografica 7

8 Stralcio Carta del dissesto 8

9 SISMICITA DELLE AREE La valutazione del rischio sismico è frutto di diverse ed anche complesse considerazioni geologiche, idrogeologiche, morfologiche e tecniche effettuate in base alla normativa dettata dal Servizio Geologico Nazionale sui requisiti minimi che devono possedere le aree per essere considerate idonee ad accogliere qualsivoglia struttura. Per definizione il rischio sismico è il prodotto di tre fattori: vulnerabilità, pericolosità e valore esposto. La vulnerabilità è definita come il possibile danno che la struttura subisce a seguito dell evento sismico, la pericolosità è data dalla probabilità che un sisma si verifichi in un dato periodo temporale, il valore esposto, invece, è dato dal costo totale sia in termini di vite umane che in termini di danni alle strutture e infrastrutture presenti nell area interessata dal terremoto. La valutazione del rischio sismico, ovvero la definizione e la scelta di zone a comportamento omogeneo dei litotipi per effetto delle sollecitazioni dinamiche, è stata oggetto di ricerca del Progetto Finalizzato Geodinamica del C.N.R. ed ha portato alla proposta di riclassificazione sismica del territorio nazionale in tre zone: S=6, S=9 ed S=12 (macrozonazione). Questa riclassificazione, sotto l aspetto più generale, presenta carenze e limiti di vario ordine. Primo fra tutti, quello di standardizzare il valore dell intensità sismica per un intero territorio comunale, mentre è indiscutibile che gli effetti e le conseguenze di un evento sismico in superficie variano da zona a zona a seconda delle condizioni geoidromorfologico-tecniche. Da qui la necessità di definire, nell ambito del territorio comunale, sottozone a comportamento omogeneo in prospettiva sismica con possibile adozione di ulteriori restrizioni, limitazioni e vincoli derivanti sia da valutazioni in situ che da indagini specifiche (microzonazione). Una volta effettuata la microzonazione del territorio, nell ambito delle microzone individuate e cioè in aree ristrette (in altre parole nei siti ove s intenda pianificare la costruzione di manufatti) si devono valutare attentamente i fattori che caratterizzano il sottosuolo e che intervengono nella modifica delle caratteristiche spettrali di un evento sismico. Solo in tal modo si procede correttamente ad uno schema di pianificazione territoriale che, da un lato fissa zone aventi caratteri di omogeneità, dall altro prevede le forze orizzontali che un determinato terremoto in esse potrà provocare. Dalla consultazione di cataloghi in merito a tale ambiti territoriali, si rileva che i risentimenti sismici locali sono correlabili ad eventi di intensità complessivamente bassa, le cui località epicentrali, in termini macrosismici o strumentali, sono collocate in aree esterne, soprattutto nel settore sud-occidentale (Cuneese-Pinerolese). 9

10 Tra quelli più significativi di cui vi è documentazione strumentale si segnala il recente evento del 25/07/2011 alle ore 14.31, con coordinate epicentrali φ=45,012 N e λ=7,292 E (territorio del Comune di Giaveno), profondità ipocentrale stimata in 20 km e magnitudo locale Ml=4.4. Qualitativamente, in area epicentrale la scossa è stata definita da moderata a abbastanza forte. Considerando la sismicità storica (macrosismica), tra gli eventi più intensi e riportato quello del 2/04/1808, con epicentro nel Pinerolese e magnitudo stimata in 5,6-5,7. Le mappe sismiche del territorio italiano collocano il settore piemontese in cui è compreso il territorio di Settimo all esterno delle zone sismogenetiche4 (ZS). In altri termini, in tale ambito non è attualmente nota la presenza di strutture in grado di dare origine a terremoti significativi, bensì sono possibili risentimenti sismici di tipo indiretto, per eventi il cui ipocentro è collocato in zone sismicamente attive limitrofe. Dall analisi dei valori di magnitudo (MwMax) associati alle ZS maggiormente prossime (ZS908 Piemonte e ZS909 Alpi Occidentali) si rileva che gli eventi sono caratterizzati da magnitudo relativamente bassa, i cui valori massimi sono compresi tra 5 e 6. Stralcio della Mappa ZS9 INGV - Individuazione delle zone sismiche e relativo magnitudo Mw = Magnitudo momento: Max1 = valori osservati Max2 = valori cautelativi La figura che segue, rappresenta la mappa della pericolosità sismica del settore che comprende il territorio di Settimo Torinese, espressa in termini di accelerazione massima 10

11 al suolo ag in rapporto al valore medio dell accelerazione di gravità g, per una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni 5, riferita a suoli rigidi. Con riferimento al quadro di pericolosità cosi individuato, ai sensi della D.G.Reg. Piemonte del 19/01/2010, n Aggiornamento e adeguamento dell'elenco delle zone sismiche 47 (O.P.C.M. n. 3274/2003 e O.P.C.M. 3519/2006) in vigore dal 1/01/2012 in seguito dell approvazione della D.G.R. del 12/12/2011 n , il Comune di Settimo Torinese è stato inserito nella Zona Sismica 4, che individua gli ambiti caratterizzati da una sismicità di grado molto basso. 11

12 Classificazione sismica del Comune di Settimo T. se ai sensi della D.G.R. 19/01/2010, n Aggiornamento e adeguamento dell elenco delle zone sismiche. Il DM 14/01/2008, che definisce le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), fornisce, per l intero territorio nazionale, i parametri da utilizzare per il calcolo dell azione sismica. La norma suddivide il territorio nazionale in maglie di 5 chilometri per 5 chilometri e per ogni nodo fornisce i valori di ag, Tr, Fo e Tc da utilizzare per la risposta sismica del sito al substrato (intendendo per substrato un litotipo con Vs > 800 m/sec). Il suddetto decreto adotta un approccio prestazionale per la progettazione delle nuove strutture e per la verifica di quelle esistenti, ponendosi come obiettivo il controllo del livello di danneggiamento della costruzione a fronte dei terremoti che possono interessare il sito di edificazione. L azione sismica sulle costruzioni è valutata a partire dalla pericolosità sismica di base, in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (di categoria A nelle NTC). La pericolosità sismica di base, che costituisce l elemento di conoscenza primario per la determinazione delle azioni sismiche, in un generico sito viene descritta in termini di valori di accelerazione 12

13 orizzontale massima ag e dei parametri che permettono di definire gli spettri di risposta ai sensi delle NTC, nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale sopra definito in corrispondenza dei punti di un reticolo (reticolo di riferimento) i cui nodi sono sufficientemente vicini fra loro (non distano più di 10 km); per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR ricadenti in un intervallo di riferimento compreso almeno tra 30 e 2475 anni, estremi inclusi. L azione sismica così individuata viene successivamente variata, nei modi precisati dalle NTC, per tener conto delle modifiche prodotte dalle condizioni locali stratigrafiche del sottosuolo effettivamente presente nel sito di costruzione e dalla morfologia della superficie. Tali modifiche caratterizzano la risposta sismica locale. Le azioni di progetto si ricavano, ai sensi delle NTC, dalle accelerazioni ag e dalle relative forme spettrali le quali sono definite, su sito di riferimento rigido orizzontale, in funzione di tre parametri: ag accelerazione orizzontale massima del terreno; Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; Tc* periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Per ciascun nodo del reticolo di riferimento e per ciascuno dei periodi di ritorno TR considerati dalla pericolosità sismica, i tre parametri si ricavano riferendosi ai valori corrispondenti al 50esimo percentile ed attribuendo ad: ag - il valore previsto dalla pericolosità sismica, Fo e Tc* - i valori ottenuti imponendo che le forme spettrali in accelerazione, velocità e spostamento, previste dalle NTC, scartino al minimo dalle corrispondenti forme spettrali previste dalla pericolosità sismica (la condizione di minimo è imposta operando ai minimi quadrati, su spettri di risposta normalizzati ad uno, per ciascun sito e ciascun periodo di ritorno). Le forme spettrali previste dalle NTC sono caratterizzate da prescelte probabilità di superamento e vite di riferimento. A tal fine occorre fissare: la vita di riferimento VR della costruzione, le probabilità di superamento nella vita di riferimento PVR associate a 13

14 ciascuno degli stati limite considerati; si possono così individuare, partendo dai dati di pericolosità sismica disponibili, le corrispondenti azioni sismiche. Categorie di sottosuolo da normativa Ai fini dell azione sismica di progetto si può fare riferimento alle seguenti categorie di sottosuolo: 1) A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di V S30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con uno spessore massimo pari a 3 m. 2) B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento della proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S30 compresi tra 360 m/sec e 800 m/sec (ovvero Nspt, 30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu, 30 >250 kpa nei terreni a grana fina). 3) C - Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V S,30 compresi tra 180 m e 360 m/s (ovvero 15<Nspt, 30 <50 nei terreni a grana grossa e 70<cu, 30 <250 kpa nei terreni a grana fina). 4) D - Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs, 30 inferiori a 180 m/sec (ovvero Nspt <15 nei terreni a grana grossa e cu, 30 <70 kpa nei terreni a grana fina). 5) E Terreni dei sottosuoli di tipo C e D per spessore non superiore a 20m, posti sul substrato di riferimento (con Vs>800 m/sec). In aggiunta a queste categorie, se ne stabiliscono altre due per le quali sono richiesti studi specifici per la definizione dell azione sismica da considerare: 6) S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs, 30 inferiori a 100 m/sec (ovvero 10<cu, 30 <20 Kpa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente inorganiche); 7) S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti. come già accennato, il parametro Vs 30 rappresenta la velocità media di propagazione, entro 30 m di profondità, delle onde di taglio e viene calcolato con la seguente espressione: V S h V i1, N i i (1) 14

15 dove h e V indicano, rispettivamente, lo spessore (in m) e la velocità delle onde di taglio (in m/sec) dello strato i-esimo, per un totale di N strati presenti nei primi 30 mt. di profondità. Condizioni topografiche da normativa Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione: Categoria T1 T2 T3 T4 Caratteristiche della superficie topografica Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i15 Pendii con inclinazione media i>15 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15 i30 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i>30 Utilizzando il programma di calcolo Sismo GIS ver , sono stati identificati i parametri sismici dei siti sulla base delle coordinate WGS84 del comune di Settimo Torinese. I dati del reticolo sismico per la determinazione dell accelerazione al suolo risultano: Comune di Settimo Torinese - Coordinate sito : Longitudine = ; Latitudine = ; Altitudine = metri s.l.m. Punti della maglia: Valori dei parametri ag, Fo, Tc* per i periodi di ritorno TR associati a ciascun Stato Limite STATO LIMITE TR [anni] ag [g] Fo Tc* [s] SLO SLD SLV SLC

16 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Dal punto di vista geolitologico nell area oggetto di studio affiora la formazione di depositi alluvionali con presenza di ghiaia in matrice sabbioso-limosa, sottostanti una coltre di copertura costituita da terreno vegetale e sabbie fini limose.. Dal punto di vista idrogeologico il complesso è dotato di un grado di permeabilità medio; in corrispondenza di termini a granulometria più grossolana, come ad esempio i termini più sabbiosi e quelli ricchi in pomici, il grado di permeabilità assume valori relativamente più alti permettendo una migliore circolazione delle acque. Le condizioni idrogeologiche generali evidenziano una circolazione idrica che avviene prevalentemente per porosità, ed essendo funzione delle caratteristiche litologiche e granulometriche dei vari strati, è possibile una certa variazione nell ambito delle zone di interesse; un primo livello idrico è riscontrabile alla profondità di circa 7.5 metri. Sotto l aspetto morfologico l area si presenta pianeggiante ed attualmente risulta stabile. Allo stato attuale non sono state rilevate cavità naturali o antropiche. Gli strati riscontrati nel sottosuolo dei siti in esame, possiedono caratteristiche geotecniche che migliorano progressivamente con l approfondimento. I siti in esame ricadono in un area con un grado di sismicità basso; in riferimento alle nuove norme tecniche per le costruzioni in zona sismica (D.M. 14/01/2008) il comune di Settimo Torinese ricade nella zona sismica 4, quindi con un rapporto ag/g << a 0,25. In definitiva, alla luce di tutto quanto sopra riportato, è possibile asserire che, sotto l aspetto geologico, i siti in esame sono da ritenersi idonei alla realizzazione delle opera in progetto proposte. 16

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