La scelta del parto attraverso il
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1 CONGRESSO REGIONALE Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth La scelta del parto attraverso il percorso territorioterritorio-ospedale A cura di Silvana Borsari
2 A cura di Vittorio Basevi Fabio Facchinetti Silvana Borsari Daniela Spettoli
3 Strumento per promuovere e favorire la scelta informata del parto Condividere con i professionisti del percorso nascita e con le donne il valore della scelta informata, la sua legittimità Necessità di passare da un modello di assistenza paternalistico a un progetto condiviso di assistenza ostetrica
4 il luogo (domicilio/casa di maternità/ospedale), il tipo di assistenza professionale al travaglio/parto (solo ostetrica oppure medico/ostetrica), l uso di analgesia (nessuna, non convenzionale, peridurale) e la modalità (spontaneo o taglio cesareo), fermo restando il diritto/dovere del medico a rispettare i propri obblighi e rifiutare interventi inappropriati.
5 la costruzione di un percorso informativodecisionale integrato l accessibilità alle diverse opzioni
6 Per garantire una scelta informata è indispensabile comprendere i valori e analizzare i bisogni della donna e del partner (e in alcuni casi anche della famiglia di origine), includendo nella valutazione la storia riproduttiva e le decisioni di pianificazione familiare. Con le donne immigrate è importante disporre, quando necessaria, della mediazione linguistico culturale per consentire una comprensione reciproca efficace
7 Scelte consapevoli e condivise sugli aspetti individuali della gravidanza e del parto sono possibili unicamente nell ambito della relazione tra la donna ed il professionista fondata sulla reciproca credibilità e competenza, tendente a costruire un rapporto di affidamento piuttosto che di delega.
8 Tutti i professionisti/e coinvolti nel percorso assistenziale riproduttivo, dalla pre-concezione al post-parto (ostetriche, medici liberi professionisti, di medicina generale, consultoriali e ospedalieri) devono sentirsi vincolati a fornire informazioni coerenti e a sostenere le scelte della donna e della coppia.
9 L abilità comunicativa è una competenza professionale attualmente sottovalutata e deve diventare patrimonio di tutte le figure professionali che assistono gravidanza e parto -in particolare ostetriche e medici-. A tale scopo è necessario programmare specifiche attività formative sia nel percorso didattico specialistico che nell ambito della ECM
10 Esistono informazioni di buona qualità su gravidanza e parto, ma non sono tutte facilmente accessibili e conclusive. Occorre disseminare e condividere informazioni valide e di sintesi fra tutti i professionisti che assistono la gravidanza e parto
11 Le informazioni offerte alle gestanti devono essere: specifiche, cioè rispondere ai bisogni esplicitati della singola donna e/o dalla coppia, piuttosto che informazioni esaustive, ma di carattere generale; corrette, cioè basate su prove di efficacia, ma aderenti alle opportunità del contesto locale. comprensibili, cioè fornite con un linguaggio adeguato alle capacità di cognizione delle singole donne.
12 L attuale comunicazione donna-professionista appare inadeguata e carente: per migliorarla è necessaria una diversa organizzazione del lavoro, con maggior tempo dedicato all ascolto e al dialogo. Inoltre, la continuità assistenziale si è dimostrata uno strumento efficace nel migliorare l esito della gravidanza, se è garantita una comunicazione coerente anche con l uso appropriato di strumenti condivisi quali brochures informative, cartelle cliniche, etc.
13 La scelta del parto va proposta attivamente dai professionisti, discussa e condivisa con la donna durante tutta la gravidanza, ma specialmente a partire dalla seconda metà, epoca in cui il bambino immaginato acquista maggiore realtà attraverso la percezione sensoriale e la proiezione fantasmatica.
14 La scelta informata è facilitata non solo dalla trasparenza dell offerta assistenziale con una carta dei servizi aggiornata e fruibile in più lingue, ma anche dalla possibilità per le donne e le loro famiglie di conoscere le performance dei punti nascita di riferimento rendendo pubbliche e in un formato comprensibile, alcune informazioni sintetiche sugli esiti materni e perinatali registrati negli ultimi cinque anni
15 Il processo decisionale va rivalutato nel corso della gravidanza e aggiornato al momento del parto. La frequenza ai corsi di accompagnamento alla nascita e l istituzione di un ambulatorio della gravidanza a termine, quale momento sutturato di programmazione e accoglienza della donna nel punto nascita, rappresentano due strumenti utili come anelli di congiunzione tra territorio e ospedale.
16 Protocolli, procedure e percorsi assistenziali condivisi sia nella progettazione e gestione che nella valutazione Incontri programmati di audit sulle attività svolte Protocolli di ammissioni e dimissioni protette Cartella condivisa
17 Formazione congiunta sul counselling Materiale informativo sul percorso nascita condiviso carta dei servizi del percorso nascita Piano del parto Ambulatori della gravidanza a termine fisiologica e a rischio
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