PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO, PER UNA CAPACITA' COMPLESSIVA DI 8
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- Marcello Manca
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1 /10/2006 Identificativo Atto N DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO, PER UNA CAPACITA' COMPLESSIVA DI CAPI, CON PARZIALE DEMOLIZIONE DI STRUTTURE ESISTENTI, PRESSO LA CASCINA CASTELLINA RATTI, NEL COMUNE DI SAN BASSANO (CR). COMMITTENTE: AZIENDA AGRICOLA CASTELLINA DI PARIZZI S.S..PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE AI SENSI DELL'ART. 1 E DEGLI ARTT. 5 E SEGG. DEL D.P.R
2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTO il d.p.r. 12 aprile 1996 Atto d indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione d impatto ambientale, nel seguito richiamato come atto d indirizzo"; VISTI il d.p.c.m. 3 settembre 1999 e il d.p.c.m. 1 settembre 2000, che modificano ed integrano l atto d indirizzo; VISTE le deliberazioni della Giunta Regionale in data 2 novembre 1998, n VI/39305 e 27 novembre 1998, n. VI/39975, aventi ad oggetto Approvazione del documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n 337/85/CEE e Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r. 2 novembre 1998, n VI / Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; VISTA la legge regionale 3 settembre 1999, n. 20 avente ad oggetto Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003 n. 3; VISTA la legge regionale 23 luglio 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della VIII legislatura; PRESO ATTO che: a) in data è stata depositata presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Direzione Generale Territorio e urbanistica, da parte dell Azienda agricola Castellina di Parizzi s.s., la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al progetto di ampliamento di un allevamento suinicolo nel Comune di San Bassano (CR); b) il è avvenuta la pubblicazione dell annuncio del deposito sul quotidiano La Provincia di Cremona, ai sensi dell art. 8 dell atto di indirizzo; c) il il Committente ha depositato documentazione integrativa a chiarimento di alcuni aspetti dello s.i.a.; d) la tipologia del progetto in esame è prevista nell Allegato I, punto 17, alla Direttiva 97/11/CE, recepita con l.r. 3/2003, e quindi sottoposta alla procedura di Valutazione dell impatto ambientale regolata dagli artt. 5, 6 e 7 dell atto di indirizzo; e) in merito allo s.i.a. depositato non sono pervenute osservazioni del pubblico, ai sensi dell art. 9, comma 1, dell atto di indirizzo; VISTO il complesso della documentazione prodotta dal proponente, costituita dallo s.i.a., dalla sintesi non tecnica, dagli elaborati grafici di progetto, dal Piano di utilizzazione agronomica (PUA) dei reflui zootecnici; RILEVATO che: riguardo alla localizzazione dell intervento ed al quadro programmatico: il progetto prevede la ristrutturazione di un allevamento zootecnico, situato nel territorio di San Bassano, in provincia di Cremona; l azienda si trova a sud del centro abitato, in 1
3 prossimità del confine con i Comuni di Cappella Cantone e Pizzighettone; l ambito di riferimento è quello della bassa pianura cremonese, nella fascia compresa fra il corso del fiume Serio e la SS415 Paullese da Crema a Cremona; il sito - che insiste sul foglio 17, mappale 47, del Comune di San Bassano - è collocato immediatamente all esterno del Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) Valle del Serio Morto, in prossimità dell incisione dell omonimo corso d acqua; le nuove opere edilizie in progetto sono tutte comprese nel perimetro dell allevamento già in essere; l allevamento ricade in zona E/1 agricola di cui al vigente PRG, nella quale sono ammessi interventi legati alla conduzione del fondo agricolo, non insiste su aree gravate da vincoli di natura ambientale paesistica di cui al d.lgs. 42/2004 e non rientra in aree naturali protette così come definite ai sensi della legge 394/1991; PRESO ATTO che: relativamente alle strutture esistenti: l azienda committente dispone attualmente di 15 capannoni / stalla, costruiti in epoche diverse e quindi con differenti caratteristiche strutturali; la potenzialità complessiva è di capi; i terreni in conduzione (proprietà e affitto) hanno una superficie catastale di 87,71 ha ed una superficie agricola utilizzabile pari a ha; essi sono distribuiti in diversi corpi aziendali e destinati alla produzione di cereali, in particolare mais da granella, utilizzati per l alimentazione dei suini in allevamento; a tale superficie si aggiunge quella in convenzione per lo spandimento dei reflui zootecnici; circa le opere in progetto: l intervento prevede: - la demolizione di tre delle stalle esistenti - identificate con i numeri 5, 6 e 7 e poste nel settore sud ovest dell impianto - e la costruzione di tre nuovi capannoni (n. 16, 17, 18) per l allevamento dei suini, allineati tra loro in posizione centrale, tra gli altri esistenti e le vasche di stoccaggio dei liquami; la ripartizione interna prevede una corsia di servizio centrale e box multipli, a pavimento pieno, collegati a una corsia di defecazione esterna a pavimento fessurato; la rimozione dei liquami avviene mediante sistema a depressione; - l installazione di un separatore per i liquami, dotato di platea per lo stoccaggio del separato, e l ampliamento di una delle tre vasche di stoccaggio esistenti, allo scopo di reperire il volume aggiuntivo connesso al previsto incremento di 440 capi; la capienza complessiva dell allevamento, nella configurazione di progetto, risulta pertanto di capi, cui corrisponde un peso vivo medio (p.v.) di 884 t; le strutture per l allevamento e le modalità gestionali sono progettate in coerenza con la normativa di settore, in particolare con quanto prescritto dal d.lgs. 53/2004, che recepisce la Direttiva 2001/93/CE in materia di protezione dei suini; per contrastare le emissioni in atmosfera e la propagazione di odori sgradevoli, e per una più funzionale gestione dell allevamento, è prevista l adozione di tecniche costruttive ed operative rientranti tra le migliori disponibili [MTD v. Direttiva 96/61/CE e d.lgs. 59/2005]; nel caso specifico, si tratta sostanzialmente della rimozione dei liquami con sistema a depressione ( vacuum ), che comporta una riduzione delle emissioni di ammoniaca nell ordine del 25%, nonché dell isolamento termico delle strutture e degli ambienti e del controllo della ventilazione, per favorire il risparmio energetico; 2
4 riguardo alla gestione dei reflui zootecnici: la produzione di liquame è quantificata in m³/anno; la superficie disponibile per il loro spandimento (in proprietà, affitto e convenzione), invariata rispetto alla situazione attuale, è pari a 314,11 ettari, suddivisi in 31 Unità di paesaggio agrario (UPA), nei Comuni di San Bassano, Castelleone e Cappella Cantone; il lieve aumento del numero di capi porta ad un incremento dell indice p.v./ha dal valore attuale di 2,67 t a 2,81 t; i terreni che identificano le UPA 4, 7, 12, 13 e parte delle UPA 19, 21 e 31 sono classificati come poco adatti allo spandimento agronomico dei reflui; pertanto, su di essi si prevede un carico massimo di 170 Kg di N/ha; per lo spandimento l azienda utilizza un carro botte a tre assi da 20 m³, dotato di barra per la distribuzione del liquame in banda, ovvero a raso in strisce; questa tecnica consente di ridurre sia le emissioni di ammoniaca in atmosfera sia il propagarsi degli odori; CONSIDERATO quanto segue, in merito al quadro ambientale ed agli effetti dell intervento, relativamente ai diversi fattori e componenti ambientali: atmosfera: l azienda prevede un limitato aumento della propria capacità produttiva, senza sostanziali variazioni nella struttura complessiva, in un contesto rurale - quale quello della pianura cremonese centrale - caratterizzato dalla presenza di numerosi allevamenti; la limitazione delle emissioni in atmosfera e della propagazione di odori sgradevoli è affidata all applicazione delle MTD segnalate; inoltre: - il carico delle vasche di stoccaggio è previsto dal basso, mantenendo intatta la crosta superficiale; - la tecnica utilizzata per la distribuzione del liquame sui terreni evita la creazione di aerosol e riduce notevolmente la diffusione di odori; la produzione di polvere è ridotta e limitata ai locali di miscelazione del mangime, mentre la distribuzione dell alimento ai truogoli degli animali avviene in forma liquida; paesaggio: l area interessata dagli interventi in progetto si trova all interno della fascia della Bassa pianura, così come definita dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR), nella zona definita dei paesaggi delle fasce fluviali, ove occorre perseguire la tutela sia della tessitura storica che dei caratteri di naturalità dei corsi d acqua; le previste nuove strutture risultano coerenti con quelle esistenti, sia per tipologia che per scelta dei materiali; il progetto prevede il recupero a verde dell area di risulta della demolizione delle vecchie stalle; inoltre, per limitare l impatto visivo, è prevista la piantumazione di specie arboree ed arbustive lungo lo sviluppo della scarpata verso il Serio Morto, sui lati occidentale e meridionale dell allevamento; rumore: la relazione previsionale di impatto acustico ha considerato le possibili fonti di rumore presenti nell allevamento, derivanti da tre sorgenti: la pompa per il liquame, il transito degli autocarri ed il grugnire dei maiali durante l erogazione dei pasti; nella situazione più gravosa, ovvero di contemporaneità degli eventi sopra elencati (peraltro con bassa probabilità di accadimento), si prevede presso l abitazione più vicina un valore di immissione di 53 db(a); la nuova immissione, in sostanza, sostituisce e non si aggiunge al rumore attuale, che risulta più elevato a causa della presenza delle ventole, di cui si prevede la dismissione; 3
5 inoltre, la diversa dislocazione delle nuove stalle porta ad un aumento della distanza dall abitazione più prossima; infine, l azienda prevede l impiego di due vetture elettriche per lo spostamento del personale ed il trasporto di materiale leggero all interno dell allevamento; ambiente idrico, suolo e sottosuolo: il potenziale inquinamento delle acque profonde legato alla distribuzione dei reflui sui terreni agricoli deriva dagli elementi nutritivi ed in particolare dai nitrati, non assorbiti dalle colture, che possono migrare per lisciviazione nel sottosuolo, in presenza di elevate precipitazioni ed elevata permeabilità dei suoli; tale impatto viene limitato con l applicazione del codice di buona pratica agricola, distribuendo le deiezioni, opportunamente maturate e stabilizzate, nelle quantità e nei periodi idonei alle esigenze delle colture, in conformità alla normativa vigente (l.r. 37/1993 e relativo Regolamento di applicazione); la tutela delle acque superficiali è affidata all installazione e corretta gestione del separatore del materiale solido; ecosistemi, vegetazione, flora e fauna: non si riscontrano significativi effetti sulla flora e sulla fauna locale in relazione all ampliamento in progetto; il terreno che verrà occupato dai nuovi capannoni è un area vocata al servizio alle attività agro zootecniche, interna al complesso e circondata dalle strutture esistenti; la demolizione dei capannoni obsoleti libererà una superficie che sarà convertita a verde; salute pubblica: le condizioni igienico-sanitarie per la popolazione interessata dall intervento potranno subire indirettamente effetti negativi, quali la diffusione di odori molesti e d aerosol, contrastati attraverso l adozione di soluzioni strutturali e gestionali riconducibili alle MTD; ciò vale anche in rapporto alla distanza dai centri abitati e dalle case sparse, nonché alla direzione dei venti dominanti; DATO ATTO che gli Enti locali interessati dal progetto sono stati convocati alla Conferenza di concertazione dei pareri il cui verbale è agli atti dell istruttoria tenutasi in data 11 aprile 2006 presso la sede della Giunta Regionale, e che essi si sono così espressi ai sensi dell art. 5.2 dell atto di indirizzo: il Comune di San Bassano, con nota n del , ha espresso parere favorevole fatti salvi alcuni accorgimenti di carattere ambientale; il Comune di Cappella Cantone, con nota n. 145 del , ha espresso parere favorevole relativamente all attività di smaltimento dei reflui sul proprio territorio; il Comune di Castelleone, con nota n. 719 del , ha espresso parere favorevole per quanto riguarda l ampliamento dell attività; l autorizzazione allo spandimento dei reflui sul proprio territorio verrà rilasciata dopo l approvazione del PUA; la Provincia di Cremona, con deliberazione di Giunta n. 166 del , ha espresso parere favorevole, con condizioni e indicazioni che vertono su aspetti legati alle emissioni odorigene, all alimentazione degli animali, al monitoraggio delle emissioni di NH3 e CH4; suggerisce inoltre di valutare la possibilità di inviare il liquame prodotto ad un impianto di digestione anaerobica per la produzione di biogas; 4
6 CONSIDERATO che nel merito dello s.i.a. - esaminata la documentazione depositata, visti i risultati del sopralluogo, acquisiti i pareri e contributi delle Strutture componenti il Gruppo di lavoro istituito per l esame istruttorio, nonché i pareri espressi dagli Enti territoriali - si può concludere che lo s.i.a. è stato complessivamente condotto secondo quanto indicato dall art. 6 dell atto di indirizzo, e che le informazioni fornite dal Committente consentono un adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto, risultando analizzati gli impatti del progetto e le linee fondamentali per la loro mitigazione; è pertanto possibile esprimere una pronuncia di compatibilità ambientale positiva, con le prescrizioni ed alle condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; per tutto quanto esposto, DECRETA 1. Di esprimere, ai sensi dell art. 7 del d.p.r. 12 aprile 1996, giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di ampliamento dell attività di allevamento di suini presso la Cascina Castellina Ratti nel Comune di San Bassano (CR), alle seguenti condizioni e prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti autorizzativi o abilitativi: a. il Committente dovrà predisporre, ai fini dell autorizzazione integrata ambientale ai sensi del d.lgs. 59/2005, ed attuare: un piano di monitoraggio della soggiacenza della falda e della qualità delle acque sotterranee, in almeno tre piezometri stabili di tipo aperto, di cui uno a monte e due a valle idrogeologica delle vasche di stoccaggio dei liquami, per verificare l assenza di contaminazioni dovute all esercizio dell attività zootecnica; la prima campagna di misure dovrà essere eseguita prima della realizzazione delle opere in progetto; una verifica di dettaglio delle emissioni sonore derivanti dall allevamento a regime, rispetto ai limiti assoluti (di immissione ed emissione) e differenziali, considerando eventuali ricettori sensibili ivi presenti e adottando tempestivamente adeguate misure di mitigazione qualora tali limiti non fossero rispettati; b. presupposti e modalità di conduzione delle suddette azioni di monitoraggio dovranno essere definite dal Committente in accordo con il Dipartimento ARPA di Cremona ed il Comune di San Bassano, ai quali dovranno essere trasmessi (oltre che conservati presso l azienda stessa) i relativi risultati, per la validazione e l eventuale assunzione di provvedimenti conseguenti; c. dovranno essere effettuati controlli periodici sulla tenuta di tutte le strutture di stoccaggio; in fase di costruzione, dovrà essere particolarmente curata la perfetta aderenza e tenuta tra la parte esistente e quella in progetto della vasca di stoccaggio oggetto di ampliamento mediante sopraelevazione; d. l immissione dei reflui nelle vasche di maturazione dovrà avvenire dal basso, per impedire la rottura del cappello sulla superficie del liquame e limitare la propagazione di odori; dovrà inoltre attuarsi, in fase di esercizio, una periodica verifica della propagazione di odori verso recettori sensibili, valutando l eventuale opportunità di intervenire con specifici sistemi di abbattimento; e. il passaggio dei mezzi di approvvigionamento in fase di cantiere e, a regime, degli automezzi di movimentazione dei mangimi e degli animali, nonché delle carrobotti per lo spandimento dei liquami sui terreni a disposizione dell azienda, dovrà essere effettuato utilizzando percorsi esterni ai centri abitati; ove ciò non risultasse possibile, 5
7 dovranno essere concordati con le Amministrazioni comunali interessate specifici itinerari e/o fasce orarie di transito; f. sui terreni compresi nelle UPA n. 4, 7, 12, 13, 21 e 31, classificati come vulnerabili allo spandimento dei liquami di origine zootecnica, dovrà attuarsi la concimazione organica mediante il materiale palabile ottenuto dal separatore dei liquami in progetto; g. durante la fase di costruzione dovrà essere perseguita la massima limitazione delle emissioni di rumore, gas di scarico e polvere, adottando macchine adeguatamente silenziate e le normali cautele previste nella corretta gestione di un cantiere edile; h. per ridurre al minimo l impatto acustico nei confronti delle più vicine abitazioni di terzi, il funzionamento di pompe e mulini a motore dovrà essere limitato al periodo diurno; i. si rammenta che: prima di procedere all utilizzo agronomico dei reflui dovrà essere acquisita specifica autorizzazione ai sensi della l.r. 37/1993; nella realizzazione del progetto dovranno essere seguiti i criteri contenuti nelle lineeguida Criteri igienici e di sicurezza in edilizia rurale, approvate con decreto regionale n del [B.U.R.L. - 3 s uppl. straordinario al n. 6 del ]. 2. Di provvedere alla trasmissione di copia del presente decreto all Azienda agricola Castellina di Parizzi s.s., committente, ai Comuni di San Bassano, Cappella Cantone e Castelleone, nonché alla Provincia di Cremona. 3. Di provvedere altresì alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente decreto. Il Dirigente della Struttura Valutazioni di impatto ambientale Arch. Mauro Visconti 6
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