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1 dicembre Allegato I professionisti e la normativa antiriciclaggio: guida agli adempimenti corredato con carte di lavoro

2 Speciale Vademecum antiriciclaggio Premessa Carte di lavoro (prelevabili in excel) Sintesi dei riferimenti normativi comunitari e nazionali 1. Normativa Europea in tema di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale pag.3 pag.3 pag.4 pag Direttiva 2005/60/CE del 26 ottobre 2005 pag Direttiva 2006/70/CE del 1 agosto 2006 pag.4 2. Evoluzione della disciplina nazionale in materia di riciclaggio dal 1991 ad oggi pag Legge n.197/91 pag D.Lgs. n.56/04 pag D.Lgs. n.231/07 pag.5 Obblighi: chi, quando, come Definizione di riciclaggio Soggetti professionisti obbligati Obblighi di adeguata verifica della clientela da parte dei professionisti e dei revisori contabili Tempistica della verifica Tipologie di verifiche pag.6 pag.6 pag.6 pag.7 pag.8 pag.9 1. Obblighi ordinari pag Obblighi semplificati pag Obblighi rafforzati pag In presenza di un rischio più elevato di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo pag Quando il cliente non è fisicamente presente pag In caso di prestazioni professionali con persone politicamente esposte residenti in un altro Stato comunitario o in un Paese terzo Individuazione del titolare effettivo Dati raccolti istituzione fascicolo cliente Esecuzione del controllo da parte di terzi Assegnazione del rating al cliente Verifica della clientela - approccio basato sul rischio Obbligo di astensione dall espletamento dell incarico Sanzioni pag.15 pag.15 pag.17 pag.18 pag.19 pag.19 pag.22 pag Violazioni penali pag Violazioni amministrative pag.24 2

3 Speciale Vademecum antiriciclaggio a cura di Cristina Aprile Premessa Il presente documento ha come obiettivo quello di fornire ai Professionisti informazioni utili sulla normativa vigente prevista dal D.Lgs. n.231/07 per il contrasto al riciclaggio di denaro. Il decreto legislativo del novembre 2007, che recepisce la III direttiva 2005/60/CE, ha introdotto nuovi elementi ed un nuovo approccio verso un adeguata verifica della clientela, che comporti controlli più approfonditi sull identità del cliente. Il decreto propone una nuova ottica di relazione con il cliente basata sul rischio ( risk based approach ). Viene introdotto un metodo simile a quello proposto con Basilea II per le banche, in quanto i Professionisti dovranno classificare i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating che devono tener conto delle: caratteristiche del cliente: natura giuridica; attività prevalente; comportamento tenuto al momento in cui inizia il rapporto; area geografica di residenza o di operatività. Caratteristiche del rapporto o delle operazioni effettuate: Frequenza; Ammontare; Tipologia; modalità di svolgimento; ragionevolezza; area geografica di destinazione. In questo contesto il Professionista assume un ruolo centrale nell instaurazione del rapporto con il cliente, dovendo porre in essere una serie di attività al fine di giungere alla piena conoscenza del cliente stesso. Il presente documento nasce con l obiettivo di coadiuvare il Professionista in questa delicatissima fase, proponendo: un analisi delle attività che dovrà compiere (in linea con quanto disciplinato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Linee guida per l adeguata verifica della clientela) e un correlato formulario (prelevabile in excel) allineato alle indicazioni fornite dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili - Linee guida per l adeguata verifica della clientela, completo di schede utili allo Studio Professionale per l acquisizione dei dati obbligatori normativamente previsti, che dovrà essere completato ed adattato a cura del Professionista in base alle specifiche caratteristiche della propria clientela. Il presente vademecum è così strutturato: prima Parte: contiene una disamina dei principali riferimenti normativi, con il duplice intento di chiarire gli obiettivi cui la norma tende, nonché di favorire una ricerca mirata da parte del Professionista, in merito agli argomenti che nel corso dell espletamento dell incarico dovessero essere approfonditi. Seconda Parte: contiene una disamina delle condizioni e delle connesse metodologie da seguire per la verifica della clientela, imposte dalla normativa. Terza Parte: contiene il dettaglio delle procedure per l assegnazione di un rating al cliente. Quarta Parte: contiene il dettaglio delle sanzioni cui il Professionista è soggetto in mancanza dell osservanza della normativa vigente. 3

4 Speciale Vademecum antiriciclaggio a cura di Cristina Aprile Sintesi dei riferimenti normativi comunitari e nazionali Normativa di riferimento 1 Normativa Europea in tema di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale 1.1 Direttiva 2005/60/CE del 26 ottobre 2005 Il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell Unione Europea hanno approvato il 26 ottobre 2005 la Direttiva 2005/60/CE (Terza Direttiva Antiriciclaggio) relativa alla prevenzione dell uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo che ha introdotto le seguenti novità: Argomento Art. Co. Adeguata Verifica della clientela: quando si instaurano rapporti d affari; quando il pagamento è effettuato in contanti per un Art.7 1 importo pari o superiore a (anche per le prestazioni occasionali, prima era pari a ). Gli obblighi di adeguata verifica della clientela comprendono le attività seguenti: a) identificazione del cliente e verifica dell identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente; b) se necessario, identificazione del titolare effettivo ed adozione di misure adeguate e Art.8 1 commisurate al rischio per verificarne l identità, in modo tale che l ente o la persona soggetti alla presente direttiva siano certi di conoscere chi sia il titolare effettivo. Gli Stati membri impongono che la verifica dell identità del cliente e del titolare effettivo avvenga prima dell instaurazione del rapporto d affari o dell esecuzione della transazione. Art.9 1 Gli enti e le persone soggetti alla presente direttiva nonché i loro amministratori e dipendenti non possono comunicare al cliente interessato o a terzi che sono state effettuate segnalazioni a suo carico o che è in corso o può essere svolta un inchiesta in materia di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Art Direttiva 2006/70/CE del 1 agosto 2006 Il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell Unione Europea hanno approvato il 1 agosto 2006 la Direttiva 2006/70/CE che recepisce le misure di esecuzione della direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda: Argomento La definizione di persone politicamente esposte. I criteri tecnici per valutare se determinate situazioni presentino un basso rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. I criteri tecnici per valutare se sia giustificato non applicare detta direttiva a determinate persone fisiche o giuridiche che esercitano un attività finanziaria in modo occasionale o su scala molto limitata. Art. Art.2 Art.3 Art.4 4

5 2 Evoluzione della disciplina nazionale in materia di riciclaggio dal 1991 ad oggi 2.1 Legge n.197/91 La legge n.197 del 5 luglio 1991 (c.d. Legge Antiriciclaggio ) definisce le limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e previene l utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio. Argomento Art. Co. Limitazione dell uso del contante e dei titoli al portatore È vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in lire o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra Art.1 1 soggetti diversi, quando il valore da trasferire è complessivamente superiore a L Obblighi di identificazione e di registrazione Art.2 1 Segnalazioni di operazioni Art.3 1 Il trasferimento può tuttavia essere eseguito per il tramite degli intermediari abilitati Art D.Lgs. n.56/04 Il D.Lgs. n.56 del 20 febbraio 2004 rappresenta l attuazione della Direttiva 2001/97/CE in materia di prevenzione dell uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi da attività illecite. Argomento Art. Co. Ampliamento delle categorie sottoposte agli obblighi imposti dalla L. n.197/91. Art.2 1 e 2 Istituzione Archivio Unico. Art.3 2 Identificazione della clientela che effettua movimentazioni di mezzi di pagamento di importo superiore a Art D.Lgs. n.231/07 Il D.Lgs. n.231 del 21 novembre 2007, entrato in vigore il 29 dicembre 2007, rappresenta l attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che reca le connesse misure di esecuzione. Il decreto legislativo si compone di 68 articoli raccolti in 5 Titoli, i quali si riferiscono a: I. Disposizioni di carattere generale (artt.1-14). II. Gli obblighi (artt.15 48). III. Le misure ulteriori (artt.49 51). IV. Le norme in materia di vigilanza e controlli (artt.52 54). V. Le disposizioni sanzionatorie e finali (artt.55 68). Gli articoli per una corretta applicazione degli obblighi imposti ai Professionisti sono i seguenti: Argomento Articolo Definizione di riciclaggio 2 Soggetti professionisti 12 Obblighi di adeguata verifica della clientela da parte dei professionisti e dei revisori contabili 16, 18, 19, 25, 28 Individuazione del titolare effettivo 19 Esecuzione del controllo da parte di terzi Assegnazione del rating al cliente Verifica della clientela Approccio basato sul 30 rischio Dati raccolti Istituzione fascicolo cliente 36 Obblighi di verifica della clientela Sanzioni

6 Speciale Vademecum antiriciclaggio a cura di Cristina Aprile Obblighi: chi, quando, come Definizione di riciclaggio L articolo 2 al co.1 del D.Lgs. n.231/07 prevede che le seguenti azioni, se commesse intenzionalmente, costituiscono riciclaggio: a) la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza che essi provengono da un attività criminosa o da una partecipazione a tale attività, allo scopo di occultare o dissimulare l origine illecita dei beni medesimi o di aiutare chiunque sia coinvolto in tale attività a sottrarsi alle conseguenze giuridiche delle proprie azioni; b) l occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi, effettuati essendo a conoscenza che tali beni provengono da un attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; c) l acquisto, la detenzione o l utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un attività criminosa o da una partecipazione a tale attività; d) la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere precedenti, l associazione per commettere tale atto, il tentativo di perpetrarlo, il fatto di aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o il fatto di agevolarne l esecuzione. La norma prevede inoltre che: Il riciclaggio è considerato tale anche se le attività che hanno generato i beni da riciclare si sono svolte nel territorio di un altro Stato comunitario o di un Paese terzo 1. La conoscenza, l intenzione o la finalità, che debbono costituire un elemento degli atti riportati nell elenco sopra proposto, possono essere dedotte da circostanze di fatto obiettive 2. Per finanziamento del terrorismo si intende 3 : qualsiasi attività diretta, con qualsiasi mezzo, alla raccolta, alla provvista, all intermediazione, al deposito, alla custodia o all erogazione di fondi o di risorse economiche, in qualunque modo realizzati, destinati ad essere, in tutto o in parte, utilizzati al fine di compiere uno o più delitti con finalità di terrorismo o in ogni caso diretti a favorire il compimento di uno o più delitti con finalità di terrorismo previsti dal codice penale, e ciò indipendentemente dall effettivo utilizzo dei fondi e delle risorse economiche per la commissione dei delitti anzidetti. Soggetti professionisti obbligati I Professionisti coinvolti dalla normativa in discorso sono 4 : 1. i soggetti iscritti nell albo dei ragionieri e periti commerciali; 2. i soggetti iscritti nell albo dei dottori commercialisti; 3. i soggetti iscritti nell albo dei consulenti del lavoro; 4. ogni altro soggetto che rende i servizi forniti da periti, consulenti e altri soggetti che svolgono in maniera professionale attività in materia di contabilità e tributi; 1 Art.2, co.2. 2 Art.2, co.3. 3 Art.2, co.4, applicando la definizione di cui all art.1, co.1, lett.a), del D.Lgs. n.109/07. 4 Art.12 del decreto, co.1. 6

7 5. i notai e gli avvocati quando, in nome o per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti: - il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività economiche; - la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni; - l apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli; - l organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all amministrazione di società; - la costituzione, la gestione o l amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi; - i prestatori di servizi relativi a società e trust ad esclusione dei soggetti qui sopra riportati. Obblighi di adeguata verifica della clientela da parte dei professionisti e dei revisori contabili Prima dell espletamento di qualsiasi attività professionale, il Professionista è tenuto ad inquadrare gli obblighi cui è tenuto, azione che implica comportamenti differenti a seconda delle tipologie di consulenza /assistenza che verranno espletate. Partiamo identificando le attività che generalmente possono essere poste in essere dal Professionista e, sulla base di quanto previsto dall art.16 del decreto, quali sono conseguentemente oggetto di obbligo ai fini della normativa sull antiriciclaggio. Argomento Norma Tipologia Quando la prestazione professionale ha ad oggetto mezzi di pagamento, beni od utilità di valore pari o superiore a Art.16 1 punto a) Amministrazione e liquidazione (a titolo professionale) di aziende (individuali), patrimoni e singoli beni Arbitrati e ogni altro incarico di composizione di controversie Assistenza e consulenza per istruttorie di finanziamenti Assistenza e rappresentanza nella difesa tributaria, giudiziale e stragiudiziale Attività di valutazione tecnica della iniziativa di impresa e di asseverazione del business plan per l accesso a finanziamenti pubblici Consulenza contrattuale Consulenza e trasferimento di quote di Srl Consulenze a qualsiasi titolo su trasferimenti di immobili Consulenze a qualsiasi titolo sul trasferimento di attività economiche Custodia e conservazione di beni e aziende Gestione di conti di titoli, conti bancari, denaro, libretti di deposito Gestione di incassi e versamenti in nome e per conto del cliente unitariamente oltre soglia Gestione di posizioni previdenziali e assicurative Monitoraggio/tutoraggio dell utilizzo dei mezzi pubblici erogati alle imprese Operazioni di finanza straordinaria Redazione di stime e perizie di parte Sistemazioni tra eredi, sistemazioni patrimoniali e sistemazioni familiari Valutazioni di aziende, rami d aziende nonché valutazione, in sede di riconoscimento della personalità giuridica delle fondazioni e delle associazioni, dell adeguatezza del patrimonio alla realizzazione dello scopo 7

8 Tutte le volte che l operazione sia di valore indeterminato o non determinabile. Ai fini dell obbligo di adeguata verifica della clientela, la costituzione, gestione o amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi integra in ogni caso un operazione di valore non determinabile Art punto c) Analisi dei costi e ricavi di imprese, redazione di piani economici e finanziari Assistenza in procedure concorsuali Consulenza aziendale, amministrativa, contrattuale, tributaria o finanziaria di carattere continuativo Consulenze continuative attinenti la gestione o l amministrazione di società, enti, trust e soggetti giuridici analoghi Consulenze in materia di concordati stragiudiziali Consulenze in materia di conferimenti, scissioni, fusioni, liquidazioni societarie Consulenze in materia di contabilità e bilanci Consulenze in materia di impianto ed organizzazione delle contabilità Consulenze o servizi prestati per la costituzione di società, enti, trust e soggetti giuridici analoghi Ispezioni amministrative, verifiche contabili e certificazioni Organizzazione degli apporti necessari alla costituzione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi Organizzazione, impianto o tenuta di contabilità analitiche o industriali Tenuta di contabilità: regimi dei minimi, contabilità semplificata, ordinaria, analitica Regolamenti e liquidazioni di avarie Revisione contabile Trasformazioni Fusioni e scissioni Dall analisi delle attività riportate nella tabella qui proposta, si desume che la pressoché totalità delle attività poste in essere dal Dottore Commercialista, dal Ragioniere Commercialista, dall Esperto Contabile costituiscono attività che comportano l obbligo di adeguata verifica della clientela. Tempistica della verifica L identificazione e la verifica dell identità del nuovo cliente (e del titolare effettivo) vanno effettuate al momento in cui é conferito l incarico di svolgere una prestazione professionale o per l esecuzione dell operazione. Il Professionista deve quindi reperire tutte le informazioni necessarie al corretto adempimento dell obbligo prima di eseguire la prestazione professionale. In riferimento agli incarichi professionali conferiti prima del 29 dicembre 2007 (data di entrata in vigore del D.Lgs. n.231/07) e ancora in essere a tale data, il 5 novembre 2008 il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti Contabili nel proprio documento (Le linee guida in materia di antiriciclaggio) si è riservato di chiedere alle Autorità competenti l individuazione di un termine adeguato per consentire anche a tali soggetti l adempimento degli obblighi; nelle more della definizione del suddetto termine, si ritiene in ogni caso opportuno che il Professionista proceda tempestivamente all adempimento. L articolo 18 del decreto impone poi al Professionista l obbligo di svolgere un controllo costante nel corso della prestazione professionale. L articolo 19 specifica che il controllo deve essere effettuato analizzando tutte le operazioni e transazioni concluse durante la durata del rapporto e riscontrandone la compatibilità con la conoscenza che l ente o la persona tenuta all identificazione 8

9 hanno del proprio cliente, delle sue attività commerciali e del suo profilo di rischio, analizzando se necessario, l origine dei fondi e tenendo aggiornati i documenti, i dati o le informazioni detenute. Procedura A seguito di questi obblighi, il Professionista è tenuto a monitorare: 1) Dati identificativi natura giuridica. 2) Attività svolta prodotti/servizi commercializzati aree di destinazione. 3) Area geografica di residenza o sede del cliente e delle principali controparti. 4) Titolare effettivo. 5) Tipologia delle prestazioni richieste nel corso del rapporto. 6) Modalità di svolgimento delle operazioni oggetto della prestazione. 7) Presenza di uno o più indicatori di anomalia. 8) Frazionamento delle operazioni ai sensi dell art.1 co.2 lett.m). 9) Collegamento delle operazioni ai sensi dell art.1 co.2 lett.n). 10) Frequenza con cui viene richiesta la prestazione. 11) Ricorrenza, storicità o ciclicità delle operazioni. 12) Comportamento tenuto in occasione dello svolgimento delle diverse prestazioni nel corso del rapporto. 13) Se necessario, controllo dell origine e della destinazione del denaro utilizzato. 14) Confronto del quadro generale del cliente con le strategie e le prassi conosciute e aggiornate, utilizzate per l attuazione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo (se rese note dalle autorità competenti). Tempistica per gli aggiornamenti la tipologia e la frequenza degli aggiornamenti devono essere proporzionate alle dimensioni dello studio e alle procedure adottate al suo interno; negli studi di maggiori dimensioni potrebbe essere opportuno identificare un responsabile del monitoraggio. Volume di attività di controllo é opportuno documentare quanto più possibile quello che viene fatto ai fini del monitoraggio e annotare nel fascicolo le considerazioni del Professionista; l attività di controllo effettuata dal Professionista deve avvenire sulla base degli elementi acquisiti nell ambito dell attività professionale prestata o a seguito del conferimento dell incarico, non esistendo alcun obbligo di effettuare ulteriori attività di accertamento. Tipologie di verifiche Verificata l effettiva sussistenza dell obbligo di verifica del cliente, il Professionista deve definire se lo stesso debba essere assolto secondo le modalità ordinarie, semplificate o rafforzate. Argomento A. Obblighi Ordinari Artt.18, 19, 20 B. 2. Obblighi Semplificati Art.25 e art.4 dell Allegato Articolo C. 3. Obblighi Rafforzati Art.28 co.2 e 5 ed art.5 dell Allegato 9

10 1. Obblighi Ordinari Definizione: Rappresentano i casi più frequenti. Sono definiti in via residuale dalla normativa: quando cioè una circostanza non comporta l applicazione di obblighi rafforzati, né consente l applicazione degli obblighi semplificati, devono essere applicate le procedure previste per gli obblighi ordinari. Contenuto degli obblighi: Identificare il cliente e verificarne il potere di rappresentanza. Identificare il titolare effettivo. Ottenere informazioni su scopo e natura della prestazione. Svolgere il controllo costante. Vediamo in dettaglio come operare. Attività Identificazione e verifica dell identità del cliente Identificazione e verifica dell identità del titolare effettivo Modalità di adempimento Quando Al momento in cui è conferito l incarico di svolgere una prestazione professionale. A cura di chi: A cura del Professionista o anche attraverso suoi dipendenti o collaboratori. Come In presenza del cliente, mediante un documento d identità non scaduto, tra quelli di cui all allegato tecnico Quando il cliente è una società o un ente occorre: verificare l effettiva esistenza del potere di rappresentanza, acquisire le informazioni necessarie per individuare e verificare l identità dei relativi rappresentanti delegati alla firma per l operazione da svolgere. Quando Contestualmente all identificazione del cliente Come Per le persone giuridiche, i trust e soggetti giuridici analoghi, adottando misure adeguate e commisurate alla situazione di rischio per comprendere la struttura di proprietà e di controllo del cliente. Attraverso dichiarazione scritta del cliente. Per identificare e verificare l identità del titolare effettivo si può decidere di fare ricorso a: pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque contenenti informazioni sui titolari effettivi, chiedere ai propri clienti i dati pertinenti ovvero ottenere le informazioni in altro modo. 5 Sono considerati validi per l'identificazione i documenti d'identità e di riconoscimento di cui agli artt.1 e 35 del DPR n.445/00. Per l'identificazione di soggetti non comunitari e di soggetti minori d'età si applicano le disposizioni vigenti; con riferimento a nascituri e concepiti, l'identificazione è effettuata nei confronti del rappresentante legale. L'identificazione può essere svolta anche da un pubblico ufficiale a ciò abilitato ovvero a mezzo di una foto autenticata; in quest'ultimo caso sono acquisiti e riportati nell'archivio unico informatico, ovvero nel registro della clientela, gli estremi dell'atto di nascita dell'interessato. 10

11 Informazioni sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale Controllo costante nel corso della prestazione professionale Come Dichiarazione del cliente (meglio se in forma scritta, sebbene ciò non sia espressamente richiesto dalla norma). A tal fine si ricorda che, ai sensi dell art.21, i clienti devono fornire sotto la propria responsabilità tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire al Professionista di adempiere agli obblighi di adeguata verifica. Si deve evidenziare, peraltro, che la violazione di questo obbligo di collaborazione attiva espone il cliente al rischio di vedersi addebitata una responsabilità di tipo penale. Come Analisi delle transazioni concluse durante tutta la durata del rapporto in modo da verificare che tali transazioni siano compatibili con la conoscenza che l ente o la persona tenuta all identificazione hanno del proprio cliente, delle sue attività commerciali e del suo profilo di rischio, avendo riguardo, se necessario, all origine dei fondi. Aggiornamento dei documenti, dei dati o delle informazioni detenute. Obbligo di conservazione: dei documenti relativi alla prestazione professionale resa. Obbligo di registrazione: riguarda i dati identificativi del cliente (o eventuale soggetto per conto della quale l operazione viene svolta); riguarda i dati relativi alla prestazione professionale resa. 2. Obblighi Semplificati Definizione: Il Professionista può procedere all adempimento degli obblighi semplificati, anziché a quelli ordinari quando sussistano alternativamente: Requisiti soggettivi. Requisiti oggettivi. Requisiti SOGGETTIVI art.25 co.1 e 3 Tipologia VERIFICA REQUISITI I professionisti hanno obblighi semplificati nel caso in cui il cliente sia un soggetto destinatario degli obblighi antiriciclaggio e, in relazione all attività finanziaria da essi svolta, sono sottoposti ad obblighi di iscrizione in appositi albi e a vigilanza e controlli da parte delle autorità di settore. Per poter beneficiare dell obbligo semplificato è necessario quindi che il cliente rientri in una delle seguenti categorie: Banche (Art.13 TUB) Poste italiane SpA Istituti di moneta elettronica (Art.114-bis co.2 TUB) SIM (Art.20 TUF) SGR (Art.35 TUF) SICAV (Art.44 TUF) Imprese di assicurazione che operano in Italia nei rami vita (Art CAP) Agenti di cambio Società che svolgono il servizio di riscossione dei tributi (Art.53 D.Lgs. n.446/97) 11

12 OGGETTIVI art.25 co.6 Intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale previsto dall art.107 del TUB (Art.107 TUB) Intermediari finanziari iscritti nell elenco generale previsto dall art.106 del TUB (Art.106 TUB) Succursali italiane dei soggetti precedentemente indicati aventi sede in uno Stato estero Succursali italiane delle società di gestione del risparmio armonizzate e delle imprese di investimento Cassa depositi e prestiti Spa Confidi iscritti nell elenco di cui all art.155, co.4, del TUB (Art.155 TUB) Cambiavalute iscritti nell elenco di cui all art.155, co.5, del TUB (Art.155 TUB) Enti creditizi o finanziari comunitari soggetti alla direttiva L identificazione e la verifica non sono richieste se il cliente è un Ufficio della Pubblica Amministrazione ovvero una istituzione o un Organismo che svolge funzioni pubbliche conformemente al Trattato sull Unione europea, ai Trattati sulle Comunità europee o al diritto comunitario derivato. Nel caso di soggetti tenuti all iscrizione in appositi albi o elenchi, la verifica può agevolmente essere effettuata mediante: - richiesta al cliente di presentazione della lettera con cui l autorità preposta comunica l avvenuta iscrizione all albo/elenco, oppure - visura camerale (dalla quale deve risultare l esercizio della specifica attività per quale è richiesta l iscrizione in apposito albo o elenco), oppure consultazione diretta dell elenco sul sito dell autorità preposta al controllo. VERIFICA REQUISITI: L oggetto della prestazione professionale richiesta deve appartenere ad una delle seguenti categorie: 1. contratti di assicurazione vita, ossia quelli che ai sensi dell art.2 del D.Lgs. n.209/05 (CAP), hanno ad oggetto: a) le assicurazioni sulla durata della vita umana, b) le assicurazioni di nuzialità e di natalità, c) le assicurazioni sulla durata della vita umana, di nuzialità e di natalità le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di investimento collettivo del risparmio o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento, d) le operazioni di capitalizzazione, e) le operazioni di gestione di fondi collettivi costituiti per l erogazione di prestazioni in caso di morte, in caso di vita o in caso di cessazione o riduzione dell attività lavorativa; 2. forme pensionistiche complementari di cui al D.Lgs. n.252/05 a condizione che: a) non prevedano forme di riscatto diverse dal riscatto parziale, nella misura del 50% della posizione individuale maturata, nei casi di cessazione dell attività lavorativa che comporti l inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi, ovvero in caso di ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità, cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria o dal riscatto totale della posizione individuale maturata per i casi di invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo e a seguito di cessazione dell attività lavorativa che comporti l inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 48 mesi, b) non possano servire da garanzia per un prestito al di fuori delle ipotesi previste dalla normativa vigente; 12

13 3. regimi di pensione obbligatoria e complementare o sistemi simili che versino prestazioni di pensione, per i quali i contributi siano versati tramite deduzione dal reddito e le cui regole non permettano ai beneficiari, se non dopo il decesso del titolare, di trasferire i propri diritti. Contenuto degli obblighi (identificazione conservazione registrazione): Se sussistono i requisiti di cui sopra, scattano i seguenti obblighi semplificati di verifica a cura del Professionista: IL PROFESSIONISTA DEVE REQUISITI SOGGETTIVI: Verificare, secondo una delle modalità sopra indicate, che il cliente appartenga ad una delle categorie previste. REQUISITI OGGETTIVI: Verificare che l oggetto della prestazione rientri tra quelli previsti dalla norma. REQUISITI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI: Verificare l identità del cliente e l esistenza del potere di rappresentanza. Conservare i documenti da cui risultano le informazioni necessarie per poter applicare la semplificazione e quelli impiegati per verificare l identità del cliente e l esistenza del potere di rappresentanza. IL PROFESSIONISTA NON DEVE REQUISITI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI: Identificare l eventuale titolare effettivo e la sua identità Ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale Svolgere il controllo costante nel corso della prestazione professionale. Eccezioni Il decreto definisce inoltre due eccezioni in cui vengono meno gli obblighi semplificati di controllo, scattando quelli ordinari. Si tratta delle ipotesi in cui: il Professionista ritiene che l identificazione effettuata non sia attendibile o non consenta di acquisire le informazioni necessarie. Il cliente appartiene a uno Stato terzo nei cui confronti la Commissione ha adottato una decisione volta ad accertare che la sua legislazione soddisfi determinati requisiti. 3. Obblighi Rafforzati Definizione Il Professionista è tenuto all applicazione di obblighi rafforzati di adeguata verifica della clientela 6 : 1. in presenza di un rischio più elevato di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo; 2. quando il cliente non è fisicamente presente; 3. in caso di prestazioni professionali con persone politicamente esposte residenti in un altro Stato comunitario o in un Paese terzo. 3.1 In presenza di un rischio più elevato di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo Definizione Il Professionista può trovarsi di fronte a tre casi: 6 Art.28 del decreto. 13

14 Casi Non vi è rischio o il rischio è basso Vi è un vero e proprio sospetto (art.41 del decreto) Vi è un rischio elevato o più elevato Obblighi Ordinario Semplificati (ove ne ricorrano i presupposti) Il Professionista deve: Effettuare una segnalazione di operazione sospetta. Rafforzati Contenuto degli obblighi rafforzati Il Professionista dovrà applicare gli obblighi consueti, ma in modo più rigoroso e vigile, in particolare: Casi Per l identificazione del titolare effettivo e la verifica della sua identità Le informazioni fornite dal cliente sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale Il controllo costante nel corso della prestazione professionale Obblighi Può essere opportuno non fermarsi alle informazioni fornite dal cliente ai sensi dell art.21, ma procedere comunque a controlli più approfonditi e a riscontri documentali, ad es. mediante visura camerale. Dovranno essere attentamente vagliate e poste in relazione con gli esiti dell analisi del profilo di rischio del cliente, fermo restando che il Professionista non ha un obbligo di indagine, dovendosi limitare all analisi delle informazioni in proprio possesso in ragione dell attività svolta. Potrebbe essere effettuato ad intervalli di tempo più ravvicinati e condotto in modo più approfondito. Obbligo di conservazione Dei documenti relativi alla prestazione professionale resa. Obbligo di registrazione Riguarda i dati identificativi del cliente (o eventuale soggetto per conto della quale l operazione viene svolta); riguarda i dati relativi alla prestazione professionale resa. 3.2 Quando il cliente non è fisicamente presente Definizione - obblighi Casi Verifica Obblighi Cliente già identificato in occasione di altra prestazione Verificare che siano aggiornati: Dati identificativi Legale rappresentanza Titolare effettivo Il Professionista deve: Ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura della prestazione Svolgere il controllo costante Dati del cliente reperibili da atto pubblico scrittura privata autenticata certificato qualificato dichiarazione Autorità consolare Si usa l atto per identificare il cliente Il Professionista deve: Verificare il potere di rappresentanza Identificare il titolare effettivo Ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura della prestazione Svolgere il controllo costante 14

15 Fornita idonea attestazione da parte di uno dei soggetti definiti all art.30 del decreto 7 Nessuno dei casi precedenti Si usa l attestazione per identificare il cliente e, qualora esista, il titolare effettivo Il Professionista deve Ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura della prestazione Svolgere il controllo costante Obblighi ordinari Rafforzamento: Accertamento identità Verifica dei documenti Pagamento canalizzato Obbligo di conservazione Dei documenti relativi alla prestazione professionale resa. Obbligo di registrazione Riguarda i dati identificativi del cliente (o eventuale soggetto per conto della quale l operazione viene svolta); riguarda i dati relativi alla prestazione professionale resa. 3.3 In caso di prestazioni professionali con persone politicamente esposte residenti in un altro Stato comunitario o in un Paese terzo Definizione - Obblighi: Casi Verifica Obblighi Per la definizione di persone esposte politicamente (PEP) si rimanda all art.1, co.2, lett.o) e all art.1 dell allegato tecnico del decreto Si ritiene che il Professionista non sia tenuto ad effettuare vere e proprie indagini, essendo invece obbligato ad un accurata attività di valutazione dei soli dati in proprio possesso. Obbligo di conservazione Dei documenti relativi alla prestazione professionale resa. Obblighi ordinari Rafforzamento: - Misure adeguate per stabilire l origine del patrimonio e dei fondi - Controllo continuo e rafforzato Obbligo di registrazione Riguarda i dati identificativi del cliente (o eventuale soggetto per conto della quale l operazione viene svolta); riguarda i dati relativi alla prestazione professionale resa. Individuazione del titolare effettivo Definizione: L articolo 19 del decreto, definisce che l identificazione e la verifica dell identità del titolare effettivo sono effettuate contestualmente all identificazione del cliente: il titolare effettivo deve quindi essere identificato nello stesso momento in cui viene identificato il cliente e proprio il cliente ha l obbligo di fornire, in forma scritta e sotto la propria responsabilità (anche penale, ai sensi dell art.55 del decreto), tutte le informazioni necessarie ed aggiornate delle quali sia a conoscenza ai fini dell identificazione del titolare effettivo. 7 Modalità di esecuzione degli obblighi di adeguata verifica della clientela da parte di terzi. 15

16 Dal punto di vista operativo: Cliente Professionista Soggetto Compiti Dichiara l esistenza, eventuale, di un diverso titolare effettivo. Fornisce al Professionista le informazioni necessarie per l identificazione dello stesso. Identifica il titolare effettivo sulla base delle informazioni ricevute dal cliente o mediante altre modalità suggerite dall art.19 co.1, lett.b). Casi: Casi Il cliente persona fisica agisce in nome proprio e per proprio conto Il cliente persona fisica agisce per conto di altra persona fisica titolare effettivo Il cliente è una società o un ente Il cliente dichiara di non conoscere le generalità del titolare effettivo Obblighi Non vi sono altri titolari effettivi. Il cliente deve fornire le complete generalità e gli estremi del documento di identificazione del titolare effettivo. La persona fisica, che rappresenta la società o l ente, deve fornire le complete generalità dell eventuale/i titolare/i effettivo/i ovvero della persona fisica o delle persone fisiche che, in ultima istanza, possiedano o controllino l entità giuridica. Il Professionista dovrà valutare con attenzione la dichiarazione del cliente ai fini della determinazione del relativo livello di rischio. L articolo 19 impone quindi al Professionista, in base all indice di rischio attribuito al cliente e alla sua prudente valutazione, di valutare la modalità da adottare per l identificazione del titolare effettivo decidendo (alternativamente o cumulativamente): di far propria la dichiarazione responsabile del cliente; di promuovere delle autonome verifiche facendo ricorso a pubblici registri, elenchi, atti o documenti, conoscibili da chiunque. È inoltre previsto l obbligo da parte del Professionista di: analizzare la struttura di proprietà e di controllo del cliente sino ad individuare la persona fisica o le persone fisiche che in ultima istanza controllano o possiedono il cliente. In particolare, ai fini della determinazione della quota di possesso o di controllo, in via indiretta, considerare l intera catena di controllo. Da ultimo, si ritiene di dover evidenziare: che l obbligo di verifica del titolare effettivo opera anche nel caso in cui il cliente sia una persona fisica; che l obbligo di identificazione del titolare effettivo non opera nei casi di obblighi semplificati; che coloro i quali svolgono professionalmente l attività di amministratore o dirigente di società sono soggetti agli obblighi di adeguata verifica (quindi all identificazione della società e del titolare effettivo). In tal caso, avendo già provveduto all identificazione della società e del titolare effettivo, sarà l amministratore o il dirigente a fornire i relativi dati al Professionista, nel rispetto della procedura prevista dall art.30 del D.Lgs. n.231/07. 16

17 Dati raccolti istituzione fascicolo cliente L articolo 36 del decreto impone ai Professionisti e ai revisori contabili l obbligo di conservare i documenti e registrare le informazioni acquisite adempiendo agli obblighi di adeguata verifica della clientela, nel caso in cui questi siano necessari per qualsiasi indagine su eventuali operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o per corrispondenti analisi effettuate dalla UIF o da altra Autorità competente. In relazione a: Professionista deve conservare: Tempo La copia o i riferimenti dei documenti richiesti Adeguata verifica del cliente Operazioni e prestazioni professionali Le scritture e le registrazioni, consistenti nei documenti originali o nelle copie aventi analoga efficacia probatoria nei procedimenti giudiziari 10 anni dalla fine della prestazione professionale 10 anni dall esecuzione dell operazione o dalla cessazione della prestazione professionale Tutta la documentazione deve essere conservata anche nel fascicolo del cliente, il quale deve contenere: fotocopia documento di riconoscimento valido alla data dell identificazione (il documento va aggiornato solo in caso di variazioni sostanziali, es. decreto per modifica del cognome o del nome). Fotocopia codice fiscale. Fotocopia partita Iva. Visura camerale (consigliato per le ditte individuali, obbligatorio per i soggetti diversi da persona fisica per verificare il soggetto o i soggetti che hanno il potere di rappresentanza. Verbale CdA di nomina). Documentazione in base alla quale si è verificata la possibilità di applicare obblighi semplificati di adeguata verifica o, al contrario, la necessità di ricorrere alla procedura rafforzata. Eventuale attestazione ex art.30 (verifica della clientela da parte di terzi). Copia del mandato professionale (in caso di conferimento verbale dell incarico, é consigliabile l accettazione scritta per individuare la data d inizio e l oggetto della prestazione professionale). Dichiarazione da parte del cliente sul titolare effettivo dell operazione. Eventuale ulteriore documentazione richiesta dal Professionista per individuare il titolare effettivo. Dichiarazione da parte del cliente sullo scopo e sull oggetto dell attività o dell operazione per la quale è chiesta la prestazione professionale. Se necessario, dichiarazione da parte del cliente sui mezzi economici e finanziari per attuare l operazione o instaurare l attività e, nel caso di una non adeguata copertura finanziaria, la provenienza dei capitali necessari. Documenti delle prestazioni professionali svolte. Eventuali brevi appunti sulla ragionevolezza dell operazione rispetto all attività svolta dal cliente, e su comportamenti anomali del cliente. Ogni altro documento o annotazione. Inoltre il fascicolo deve: essere costantemente aggiornato e presentato su richiesta degli organi di controllo; essere conservato rispettando la normativa sulla protezione dei dati personali. In riferimento all utilizzo del c.d. fascicolo informatico, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti Contabili nel documento emanato il 5 novembre 2008 relativo a Le linee guida in materia di antiriciclaggio sottolinea che verranno fornite ulteriori indicazioni, anche alla luce degli esiti dei lavori della Commissione Informatica istituita presso il CNDCEC. 17

18 Esecuzione del controllo da parte di terzi Gli articoli dal 29 al 35 del decreto, consentono al Professionista (e agli altri soggetti destinatari del decreto) di avvalersi dell adeguata verifica già effettuata da terzi, fermo restando che la responsabilità per l assolvimento dei relativi obblighi continua a permanere su colui che a tale modalità ha fatto ricorso. I requisiti (art.32) Affinché l obbligo di adeguata verifica della clientela possa considerarsi regolarmente assolto da parte di terzi, occorre che questi ultimi: a) siano soggetti a registrazione professionale obbligatoria riconosciuta dalla legge; b) applichino misure di verifica della clientela e obblighi di conservazione equivalenti a quelli previsti dalla direttiva 2005/60/Ce e siano soggetti alla sorveglianza intesa a garantire il rispetto della direttiva stessa (art.11). Gli obblighi (art.34) In relazione al cliente per il quale il Professionista ricorre all esecuzione da parte di terzi, questi ultimi devono: mettere immediatamente a disposizione del Professionista le informazioni relative all assolvimento dell obbligo di adeguata verifica; ove richiesto, trasmettere senza ritardo le copie dei dati identificativi e di qualsiasi altro documento relativo all identità del cliente o del titolare effettivo. 18

19 Speciale Vademecum antiriciclaggio a cura di Cristina Aprile Assegnazione del rating al Cliente Verifica della clientela - Approccio basato sul rischio Elemento innovativo del decreto è il nuovo approccio basato sul rischio legato sia al cliente sia alla prestazione professionale al fine di effettuare un adeguata verifica della clientela. L articolo 20 definisce alcuni criteri generali per la valutazione del rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Cliente In relazione a: Operazione o alla prestazione professionale Professionista deve considerare ai fini del rischio: a) La natura giuridica. b) L attività prevalente svolta. c) Il comportamento tenuto al momento del compimento dell operazione o dell instaurazione della prestazione professionale. d) L area geografica di residenza o sede del cliente o della controparte a) Tipologia b) Modalità di svolgimento c) Ammontare d) Frequenza (delle operazioni) e durata (della prestazione professionale) e) Ragionevolezza in rapporto all attività svolta dal cliente f) Area geografica di destinazione del prodotto/oggetto (dell operazione). Dati questi criteri, il Professionista deve associare ad ogni cliente un determinato rischio (rating) di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Tempistica La valutazione del rischio riguarda: nuovi clienti; clienti già acquisiti. Per quanto riguarda la vecchia clientela la norma non definisce i termini consentiti per l applicazione dell approccio basato sul rischio. Infatti per gli incarichi professionali conferiti prima del (data di entrata in vigore del D.Lgs. n.231/07) e ancora in essere, il CNDCEC nel documento emanato il 5 novembre 2008 relativo a Le linee guida in materia di antiriciclaggio si è riservato di chiedere alle Autorità competenti l individuazione di un termine adeguato per consentire anche a tali soggetti l adempimento degli obblighi. Si ritiene però necessario ed opportuno che il Professionista proceda tempestivamente ad una prima valutazione generale, al fine di far emergere le situazioni con maggiore rischio che richiedono maggiore attenzione. In relazione a queste ultime, infatti, si renderà opportuna l immediata integrazione dei dati richiesti ai fini dell adempimento dell obbligo di adeguata verifica. Procedura La norma non definisce una procedura uniforme per tutti i Professionisti. Tuttavia il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti Contabili nel documento emanato il 5 novembre 2008 relativo a Le linee guida in materia di antiriciclaggio ha previsto una procedura (e relativi schemi) in grado di associare a ciascun cliente, sulla scorta dei parametri previsti, un determinato livello di rischio. Nel dettaglio: 19

20 1. si considerano gli elementi connessi al cliente e si associa a ciascuno di essi un determinato punteggio in termini di minore/maggiore rischiosità (da un minimo di 1 ad un massimo di 5 in caso di forte rischio). Da questa prima tabella dovrà emergere un punteggio complessivo, che indicherà il livello di rischio connesso al cliente; 2. si considerano gli elementi relativi all operazione e si assegna a ciascuno di tali elementi un determinato punteggio in termini di minore/maggiore rischiosità (da un minimo di 1 ad un massimo di 5 in caso di forte rischio). Da questa seconda tabella dovrà emergere un punteggio complessivo, che indicherà il livello di rischio connesso all operazione; 3. dalla valutazione congiunta dei due punteggi così ottenuti dovrà emergere un unico indice, espressione del rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo ex art.20 D.Lgs. n.231/07. Per l attribuzione del punteggio, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha proposto l applicazione dei seguenti schemi e dei seguenti range di punteggio: ASPETTI CONNESSI AL CLIENTE Livello di rischio Punteggio: da 1 a 5 a.1. Natura giuridica Ditta individuale Associazione professionale Società di persone Società di capitali Trust Società fiduciaria Altro Totale a.1. - Note Rischio Cliente a.2. Prevalente attività svolta Operazioni normali Operazioni di particolare rilevanza Operazioni anomale Totale a.2. - a.3. Comportamento tenuto al momento dell operazione Nella norma (cliente collaborativo/trasparente) Fuori della norma (cliente reticente/poco trasparente) Totale a.3. - a.4. Area geografica di residenza Italia Paesi UE Paesi extra UE Territori off shore Totale a.4. - da 4 a 12 Basso TOTALE PUNTEGGIO (A) - da 13 a 16 Medio da 17 a 20 Alto 20

21 ASPETTI CONNESSI ALL OPERAZIONE Livello di rischio Note Punteggio: da 1 a 5 b.1. Tipologia - Ordinaria Straordinaria Rischio Cliente b.2. Modalità di svolgimento - Con banche Tra soggetti privati b.3. Ammontare - Basso Medio Alto - b.4. Frequenza e durata Occasionale Poco frequente Frequente b.5. Ragionevolezza - Congrua Non congrua b.6. Area geografica di destinazione Italia Paesi UE Paesi extra UE Territori off shore - da 6 a 18 Basso TOTALE PUNTEGGIO (B) - da 19 a 24 Medio da 25 a 30 Alto da 10 a 30 Basso VALUTAZIONE FINALE - Totale punteggio (A + B) Rischio di riciclaggio / finanziamento del terrorismo - da 31 a 40 Medio da 41 a 50 Alto 21

22 Rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo BASSO (da 10 a 30) MEDIO (da 31 a 40) ALTO (da 41 a 50) COMPORTAMENTO DEL PROFESSIONISTA Il Professionista deve assolvere l obbligo di adeguata verifica secondo modalità ordinarie (ovvero semplificate se ne ricorrono i presupposti) ed esercitare un controllo costante con periodicità da definirsi caso per caso a seconda delle caratteristiche del cliente e della prestazione professionale. Ad esempio, nel caso di rischio molto basso il Professionista potrebbe decidere di effettuare l aggiornamento del controllo solo al verificarsi di eventi modificativi della situazione originariamente comunicata (a tal fine risponde l esigenza di richiedere al cliente un impegno scritto a comunicare le eventuali variazioni dei dati inizialmente dichiarati, di cui alla parte quinta del documento). Nell ambito del controllo costante il Professionista deve: analizzare le transazioni concluse durante tutta la durata del rapporto; verificare che tali transazioni siano compatibili con la conoscenza che ha del proprio cliente, delle sue attività commerciali e del suo profilo di rischio, avendo riguardo, se necessario, all origine dei fondi, aggiornare i documenti, dati o informazioni detenute. Ove ricorrano i presupposti per l assolvimento degli obblighi di adeguata verifica con modalità semplificate il Professionista è esonerato dall effettuare il controllo costante. Il Professionista deve assolvere l obbligo di adeguata verifica secondo modalità ordinarie ed esercitare un controllo costante con periodicità prefissata e in ogni caso sempre più ravvicinata in caso di clienti i cui dati siano soggetti a variazioni frequenti. Nell ambito del controllo costante il Professionista deve: analizzare le transazioni concluse durante tutta la durata del rapporto; verificare che tali transazioni siano compatibili con la conoscenza che ha del proprio cliente, delle sue attività commerciali e del suo profilo di rischio, avendo riguardo, se necessario, all origine dei fondi; aggiornare i documenti, dati o informazioni detenute. Il Professionista deve assolvere l obbligo di adeguata verifica secondo modalità rafforzate e in particolare deve esercitare un controllo costante continuo e rafforzato (controlli più rigorosi e frequenti). Nell ambito del controllo costante il Professionista deve: analizzare le transazioni concluse durante tutta la durata del rapporto; verificare che tali transazioni siano compatibili con la conoscenza che ha del proprio cliente, delle sue attività commerciali e del suo profilo di rischio, avendo riguardo, se necessario, all origine dei fondi; aggiornare i documenti, dati o informazioni detenute. Obbligo di astensione dall espletamento dell incarico Come esplicitamente richiamato dalle citate Linee Guida per l adeguata verifica della Clientela, strettamente correlato alla valutazione del rischio è l obbligo di astensione sancito dall art.23 [del decreto, ndr], in virtù del quale il Professionista che non è in grado di rispettare il contenuto dell obbligo di adeguata verifica della clientela deve astenersi dall instaurare il rapporto continuativo e dall eseguire la prestazione professionale, ovvero deve porre fine ai rapporti già instaurati, valutando l opportunità di effettuare la segnalazione del soggetto interessato alla UIF. In ogni caso il Professionista deve astenersi dall eseguire operazioni che ritiene sospette di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo e deve inviare immediatamente la segnalazione alla UIF. Ove l astensione non sia possibile (perché sussiste l obbligo di legge di ricevere l atto, ovvero si tratti di operazione non rinviabile o l astensione possa ostacolare le indagini), il Professionista dovrà eseguire l operazione e immediatamente dopo informare la UIF. 22

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