Proposte applicative dell allegato 7 B del D.Lgs 152/06 in relazione all esperienza UE sui prodotti fitosanitari

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1 Proposte applicative dell allegato 7 B del D.Lgs 152/06 in relazione all esperienza UE sui prodotti fitosanitari (Il D.Lgs 152/06 è sufficiente per una corretta identificazione delle aree vulnerabili agli agrofarmaci?) ANTONIO FINIZIO Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del Territorio Università degli Studi di Milano Bicocca antonio.finizio@unimib.it highlight della presentazione!il D.Lgs. 152/06 e l identificazione delle aree vulnerabili agli agrofarmaci: ;! Il ruolo del monitoraggio nell identificazione delle aree vulnerabili;! Il contesto Europeo: evoluzione normativa e della ricerca scientifica sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (con particolare riferimento alla tutela delle risorse idriche);! Spunti di riflessione e proposta per lo sviluppo di linee guida condivise per una corretta identificazione delle aree vulnerabili ai prodotti fitosanitari; Pag. 1

2 Il D.Lgs 152/06 ha stabilito un quadro di riferimento importante per le azioni di tutela, protezione e miglioramento dello stato di qualità della risorsa idrica nel suo complesso in quanto risorsa limitata e vulnerabile; -! Tra gli obiettivi da perseguire: a)! prevenzione e riduzione dell'inquinamento; b)! il risanamento dei corpi idrici inquinati (sia superficiali che di falda); c)! il mantenimento della capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici; d)! la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. -! Realizzati attraverso: I) l individuazione di obiettivi di qualità II) misure per la prevenzione e la riduzione dell inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili. Il D.Lgs 152/06: buono stato ecologico e chimico dei corpi idrici superficiali (ecologico e chimico) o sotterranei (chimico). risorse idriche superficiali stato ecologico: concentrazioni non superiori agli standard fissati secondo determinate procedure fatto salvo quanto previsto per gli agrofarmaci (direttiva 91/414/CE) e per i biocidi (direttiva 98/8/CE); stato chimico: media aritmetica annuale delle concentrazioni di sostanze pericolose nelle acque messa a confronto, per le acque superficiali, con standard di qualità (Tabella 1/A o 1/B) (0,1µg/l per i fitofarmaci). L aggiornamento o l ulteriore definizione degli standard di qualità sono effettuati secondo il TGD. corpi idrici sotterranei stato chimico: La composizione chimica del corpo idrico sotterraneo è tale che le concentrazioni degli inquinanti...non superano gli standard di qualità applicabili ai sensi delle disposizioni nazionali e comunitarie (0,1!g/l per singola sostanza e a 0,5!g/l per il totale). Pag. 2

3 PEC/PNEC PEC/0,1!g/L Nome Erbicida_1 2,87E-05 2,90E-05 2,94E-05 7,80E-01 7,90E-01 8,00E-01 Insetticida_Carb_1 7,14E-02 7,14E-02 7,14E-02 5,00E-01 5,00E-01 5,00E-01 Insetticida_OP_1 5,00E+01 5,00E+01 5,00E+01 1,00E-01 1,00E-01 1,00E-01 Erbicida_2 5,93E-04 6,80E-04 7,18E-04 1,42E+00 1,63E+00 1,72E+00 Erbicida_3 9,27E-05 2,00E-04 3,89E-01 2,38E+00 5,14E+00 1,00E+04 Insetticida_Pir_1 3,33E+01 3,33E+01 3,33E+01 4,00E-01 4,00E-01 4,00E-01 Insetticida_Carb_1 2,40E-02 4,03E-02 4,58E-02 1,01E+00 1,69E+00 1,92E+00 Insetticida_OP_2 4,00E+00 4,00E+00 4,00E+00 4,00E-01 4,00E-01 4,00E-01 Insetticida_OP_3 2,35E+02 3,99E+02 4,79E+02 4,70E-01 7,99E-01 9,58E-01 CHI FA CHE COSA!! Gli enti territoriali predispongono i programmi di controllo per il rispetto delle limitazioni o esclusioni d uso degli agrofarmaci e forniscono al Ministero dell Ambiente e all APAT (oggi ISPRA) le cartografie delle aree vulnerabili. L APAT e le ARPA forniscono supporto tecnico-scientifico e promuovono attività di ricerca.! Il Ministero dell Ambiente provvede ad aggiornare i criteri per l individuazione delle aree vulnerabili e ad avere un ruolo di indirizzo programmatico nel definire linee guida di riferimento. Pag. 3

4 Allegato 7/B Un area è considerata vulnerabile quando l utilizzo al suo interno dei prodotti fitosanitari autorizzati pone in condizioni di rischio le risorse idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti - La prima indagine (scala 1: ) è riferita a inquinanti generici.!! si deve adottare un indagine come quella utilizzata per i nitrati;!! obiettivo della prima individuazione non è la rappresentazione sistematica delle caratteristiche di vulnerabilità degli acquiferi, ma l individuazione di aree dove le situazioni pericolose per le acque sotterranee sono evidenti (ruolo monitoraggio);!! Per l individuazione di prodotti da limitare o escludere uso di parametri, indici, modelli e sistemi di classificazione per raggruppare gli agrofarmaci in base alla loro percolabilità; - Aggiornamenti successivi: sulla base di nuove indicazioni (dati da attività di monitoraggio) che consentono una caratterizzazione e una delimitazione più precisa delle aree vulnerabili. Può prevedere inoltre la designazione di più di una classe di vulnerabilità (al massimo 3) Allegato 7/B - La seconda individuazione (scala 1: : ): vulnerabilità specifica degli acquiferi, ovvero si considerano anche la capacità di attenuazione del suolo e le caratteristiche chemiodinamiche degli agrofarmaci. Ai fini della individuazione dei prodotti per i quali le amministrazioni potranno chiedere l applicazione di eventuali limitazioni o esclusioni d impiego ci si potrà avvalere di parametri o indici che consentano di raggruppare i prodotti fitosanitari in base al loro potenziale di percolazione. Si cita, ad esempio, l indice di Gustafson. - La valutazione sulla vulnerabilità degli acquiferi all inquinamento si può avvalere dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) Le valutazioni possono essere verificate ed eventualmente integrate alla luce di dati diretti sulla qualità delle acque che dovessero rendersi disponibili. Nel caso in cui si verifichino discordanze con le previsioni effettuate sulla base di valutazioni si procede ad un riesame di queste ultime ed alla ricerca delle motivazioni tecniche di tali divergenze. Pag. 4

5 Allegato 7/B Un area è considerata area vulnerabile quando l utilizzo al suo interno dei prodotti fitosanitari autorizzati pone in condizioni di rischio le risorse idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti. Allegato 7 Parte I: Possono essere considerate zone vulnerabili dai prodotti fitosanitari ai fini della tutela di zone di rilevante interesse naturalistico e della protezione di organismi utili, ivi inclusi insetti e acari utili, uccelli insettivori, mammiferi e anfibi, le aree naturali protette, o porzioni di esse, indicate nell Elenco Ufficiale di cui all art. 5 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 Per restare nell ambito delle sole risorse idriche, i criteri per l identificazione delle aree vulnerabili (Parte BIII dell Allegato 7) sono riferiti esclusivamente alle acque sotterranee (..Le Regioni e le Province autonome provvedono entro un anno, sulla base dei criteri indicati nella parte BIII di questo allegato, alla prima individuazione e cartografia delle aree vulnerabili ai prodotti fitosanitari ai fini della tutela delle risorse idriche sotterranee) Allegato 7/B Obiettivo dell indagine preliminare di riconoscimento non è la rappresentazione sistematica delle caratteristiche di vulnerabilità degli acquiferi, quanto piuttosto la individuazione delle porzioni di territorio dove le situazioni pericolose per le acque sotterranee sono particolarmente evidenti. L approccio metodologico fa riferimento a quanto stabilito per l identificazione delle aree vulnerabili ai nitrati e quindi all identificazione della vulnerabilità intrinseca, a meno che, l obiettivo di individuazione delle porzioni di territorio dove le situazioni pericolose per le acque sotterranee sono particolarmente evidenti, non sia inclusivo delle aree per le quali le attività di monitoraggio abbiano già evidenziato situazioni di compromissione dei corpi idrici sotterranei Monitoraggio Ambientale Pag. 5

6 Monitoraggio: Dal latino monitor-oris derivato da monere, con il significato di ammonire, informare, consigliare; Originariamente indica la vigilanza continua di una macchina (sistema) mediante appositi strumenti in funzione Può un dato di misura analitica essere in grado di informare/consigliare sul funzionamento di un sistema complesso? Quali sostanze monitorare? dove cercarle? In Italia è usato l indice di priorità (gruppo di lavoro APAT-ARPA-APPA Fitofarmaci). I fattori discriminanti impiegati per elaborare l indice sono: 1) i dati di vendita; 2) il tipo di utilizzo; 3) la distribuzione calcolata con il livello I del modello Mackay (% acqua); 4) DT50 nel suolo. La combinazione dei fattori discriminanti, costituisce l Indice di Priorità che è determinato in base alla seguente formula: IP = [ Pv +(Pu x Pa)] x Pd dove: IP = Indice di Priorità; Pv = Punteggio vendite; Pu = Punteggio utilizzo; Pa = Punteggio distribuzione ; Pd = Punteggio degradazione l indice proposto tiene in considerazione aspetti legati alle quantità vendute (potenziale carico sul territorio) e ad alcune caratteristiche intrinseche della sostanza. Pag. 6

7 Quale è il significato di un dato misurato? Di fatto, la misura di una determinata concentrazione offre un immagine di una situazione istantanea ma che nulla ci dice sui processi che l hanno determinata. Essa è in realtà il risultato di complessi fenomeni di distribuzione e trasformazione della sostanza che possono determinare profonde modificazioni, nel tempo e nello spazio, della effettiva esposizione, sia per quanto riguarda le situazioni pregresse, antecedenti alla misura, sia relativamente all evoluzione futura. Uno strumento statico come il monitoraggio può rendere conto di processi dinamici come quelli che regolano i fenomeni di contaminazione da prodotti fitosanitari? Pag. 7

8 Technical Guidance Documents dell Unione Europea a proposito dei dati ottenuti con il monitoraggio : I dati di monitoraggio possono fornire delle informazioni importanti nell analisi di rischio. Tuttavia, Potrebbe sembrare che i dati misurati diano sempre risultati più realistici rispetto a quelli ottenuti con la modellistica, ma, le concentrazioni misurate possono avere un grado di incertezza associato, a causa delle variazioni spaziali e temporali. I due approcci (quello del monitoraggio e quello modellistico) dovrebbero quindi integrarsi a vicenda nella complessa interpretazione dei dati. La disponibilità, quindi, di dati misurati adeguati non implica che i calcoli delle PEC non siano necessari. E ancora oltre: Come primo passo deve essere analizzata la realisticità e la disponibilità dei dati misurati. Successivamente, bisogna stabilire quanto siano rappresentativi della situazione generale di emissione. In estrema sintesi si possono effettuare le seguenti considerazioni: - è difficile definire se i composti più frequentemente ritrovati siano realmente quelli che più comunemente si ritrovano nell ambiente o se essi sono quelli più frequentemente ricercati a causa di altre ragioni; - è difficile valutare se i composti non riportati non sono presenti nell acqua o se essi non sono ricercati per varie ragioni ( es. difficoltà analitiche); - il riportare una sostanza come not detected pone delle problematicità in quanto può assumere un significato differente in funzione della sostanza analizzata e anche nella gestione statistica del dato; Come correttamente riportato nei TGD le concentrazioni misurate derivate da rilasci accidentali o malfunzionamento non dovrebbero essere considerate nella valutazione dell esposizione. Pag. 8

9 Riflessioni in relazione al contesto europeo - La WFD (in Italia il D.Lgs 152/06) da un lato consolida il principio di precauzione e dell uso sostenibile delle risorse idriche, dall altro opera un integrazione di tutte le normative relative alla loro tutela. - In questa ottica, anche gli obiettivi e i principi enunciati nella direttiva 91/414/ CEE e nella Strategia Tematica sull Uso Sostenibile dei prodotti fitosanitari dovrebbero essere tradotti in obiettivi per la totalità delle risorse idriche e dovrebbero essere attuati a livello di bacini idrografici. In altre parole, sarebbe auspicabile che l attuazione in Italia del D.Lgs 152/06 fosse in linea con quanto già previsto a livello UE sugli agrofarmaci; - Contrariamente alla logica di integrazione legislativa precedentemente auspicata, nel D.Lgs 152/06 che ha sostituito il D.Lgs 152/99 non è riportata alcuna modifica dell Allegato 7; Eppure dal 2000 ad oggi: Il lavoro del gruppo FOCUS (FOrum for the Co-ordination of pesticide fate models and their USe) Progetto HAIR; Progetto Footprint; modifica della Direttiva 91/414/EEC; Thematic Strategy on Sustainable Use of Pesticides; Pag. 9

10 Proposta L analisi di rischio a livello del territorio (è forse questo il vero monitoraggio?) - Sviluppare dei sistemi di supporto alle decisioni (es. indici di rischio) che integrino in ambiente GIS differenti modelli previsionali per il calcolo dell esposizione nelle acque superficiali o nelle acque di falda nonché le informazioni derivanti da campagne di monitoraggio. - L uso di SSD potrebbe addirittura rendere inutile la distinzione tra le fasi di identificazione della vulnerabilità intrinseca e specifica in quanto risponde direttamente alle seguenti domande: - nelle attuali condizioni d uso la sostanza è compatibile con il territorio nel quale viene utilizzata? in caso di incompatibilità quali sono le cause e come è possibile rimuoverle (eliminazione, mitigazione)? - SSD riduce i margini di conflittualità tra i diversi stakeholders - SSD potrebbe porre le basi per affrontare il problema della presenza delle miscele. Pag. 10

11 ! Conclusion i Le procedure per la definizione di standard di qualità i riferimenti sono chiari e le procedure definite I ruoli dei diversi attori istituzionali sono chiari Non esiste alcun riferimento all identificazione delle aree vulnerabili per le acque superficiali Dovrebbero essere meglio chiariti i dettagli metodologici relativi all identificazione di aree vulnerabili per le acque sotterranee Da chiarire meglio il ruolo del monitoraggio Ripensare l Allegato 7? Conclusioni Pag. 11

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