Comorbilità psicopatologica nei disturbi del comportamento in età evolutiva. Dott.ssa Alessia De Luca Psicologa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Comorbilità psicopatologica nei disturbi del comportamento in età evolutiva. Dott.ssa Alessia De Luca Psicologa"

Transcript

1 Comorbilità psicopatologica nei disturbi del comportamento in età evolutiva Dott.ssa Alessia De Luca Psicologa

2 EZIOLOGIA I disturbi del comportamento hanno un eziologia multifattoriale. I fattori responsabili della sua manifestazione sono diversi: genetici, neuro-biologici, ambientali.

3 Fattori ambientali CONTESTO FAMILIARE CONTESTO SOCIALE CONTESTO SCOLASTICO

4 L INTERVENTO Ogni intervento deve essere adattato alle caratteristiche del bambino in base: all età; alla gravità dei sintomi; ai disturbi associati; alle risorse cognitive; alla situazione familiare, scolastica e sociale.

5 Il meccanismo della 'tentata soluzione' Spesso tendiamo a ripetere delle strategie che ci hanno permesso di superare degli ostacoli. Quando queste strategie diventano dei copioni rigidi e vengono applicati senza adattamento specifico, vanno ad incrementarne la resistenza al cambiamento. La soluzione tentata complica il problema.

6 VALUTAZIONE

7 VALUTAZIONE Famiglia: struttura, modelli transazionali, eventi normativi e paranormativi, fase del ciclo vitale, dati di contesto, storia del sintomo, significato relazionale.

8 VALUTAZIONE Scuola: struttura, modelli transazionali, eventi normativi e paranormativi, dati di contesto, storia del sintomo

9 IL SISTEMA FAMIGLIA La famiglia è un sistema aperto in continua evoluzione. La famiglia ha una propria struttura ed ogni componente appartiene a diversi sottosistemi che sono demarcati da confini. Essa affronta tutte le fasi del ciclo vitale, durante le quali vi possono essere momenti di grande difficoltà che si ripercuotono su tutta la famiglia, subendo delle alterazioni nella struttura.

10 IL SISTEMA FAMIGLIA LA STRUTTURA Insieme di aspettative che determina il comportamento di ogni membro all interno del sistema. La famiglia fornisce la matrice dell identità: Area di appartenenza: regole e miti; Individuazione: attraverso l appartenenza a sottosistemi familiari e ad gruppi extrafamiliari.

11 IL SISTEMA FAMIGLIA I SOTTOSISTEMI La famiglia è composta da: Sottosistema CONIUGALE Sottosistema GENITORIALE Sottosistema FILIALE

12 IL SISTEMA FAMIGLIA SOTTOSISTEMI E CONFINI Ogni sottosistema è demarcato da confini. Famiglie invischiate Famiglie funzionali Famiglie disimpegnate

13 IL SISTEMA FAMIGLIA FASI DEL CICLO VITALE PENSIONAMENTO CORTEGGIAMENTO SVINCOLO DEI FIGLI GIOVANE COPPIA FIGLI ADOLESCENTI NASCITA DEI FIGLI ENTRATA NEL MONDO DELLA SCUOLA DEI FIGLI

14 PERCHE PARLARE DI SISTEMA FAMIGLIA? Serve a definire il binario su cui impostare l intervento.

15 Gli scopi degli interventi migliorare le relazioni interpersonali con genitori, fratelli, insegnanti e coetanei; diminuire i comportamenti dirompenti e inadeguati; migliorare le capacità di apprendimento scolastico; aumentare le autonomie e l autostima; migliorare la qualità della vita dei bambini.

16 Per capire il problema di un alunno con difficoltà di comportamento in classe, occorre innanzitutto allargare il campo di osservazione.

17 Bisogna allargare il campo di osservazione perché..il rischio è quello di separare in piccole parti l intero sistema, perdendo il senso della sua complessità e dunque del totale delle relazioni.

18 MODELLO ECOLOGICO Il Microsistema è un modello di attività, ruoli e relazioni che favoriscono il coinvolgimento di relazioni via via sempre più complesse. Il Mesosistema, relazione tra gli ambienti di sviluppo prossimale (scuola, famiglia, gruppi dei pari). L'Esosistema si riferisce a situazioni in cui il soggetto non è direttamente coinvolto, ma da cui viene comunque influenzato. Il Macrosistema, infine, costituisce la situazione culturale complessiva in cui sono inseriti i precedenti sistemi. MACROSISTEMA ESOSISTEMA MESOSISTEMA MICRO SISTEMA Bronfenbrenner

19 A chi deve essere rivolto l intervento? Famiglia Scuola Bambino

20 Perché intervenire sui sistemi? Tutti i comportamenti umani assumono significato in rapporto alla situazione, cioè a quelle particolari circostanze che in un certo momento, circondano uno o più persone e ne influenzano il comportamento.

21 CONTESTO Ogni comportamento rimane inspiegabile fin quando non riusciamo ad allargare il campo di osservazione e ad includervi il CONTESTO in cui quel dato comportamento si verifica.

22 CONTESTO = MATRICE DEI SIGNIFICATI Senza tener presente o analizzare in quale contesto, in quale ambiente, in che luogo e in che tempo, in quale cultura, avviene un comportamento non è possibile comprenderlo e attribuirgli un significato. Infatti, un dato comportamento preso al di fuori del suo contesto di riferimento, non può essere decodificato, può avere nessuno o centomila significati.

23 CONTESTO Il bambino non è un'isola di cui si studiano le caratteristiche come se fossero aspetti indipendenti dai legami in cui emergono ed assumono senso, ma è una persona che si costruisce a partire dalle matrici psicologiche del pensiero familiare/sociale in cui è cresciuto e vive.

24 Bisogna esaminare i sistemi nella loro interezza, trovando delle soluzioni che si basino su. relazione tra la parte e il tutto causalità circolare

25 Nessuna parte di un sistema può avere un controllo o un potere unilaterale su un altra parte. Ciascun individuo, all interno di qualsivoglia sistema relazionale, partecipa a spirali circolari di causazione: è coinvolto in relazioni che mostrano sempre una natura circolare.

26 I problemi a scuola Non possono essere affrontati concentrandosi esclusivamente sul bambino problematico.

27 perché.. Non risolveremmo il problema Andremmo a designare il bambino

28 A scuola è necessario..mettere in relazione i comportamenti del bambino e quello dei vari attori, cercando di dare un senso ad ogni singolo messaggio e comportamento.

29 Bisogna scoprire il gioco che si è instaurato Un analisi relazionale permette di pensare per relazioni invece che per individui, per cui i singoli comportamenti disturbanti acquistano un nuovo significato e dimensione se integrati in circuiti interpersonali di azioni e reazioni circolari. (Cirillo, 1991; Boldrini, 1993; Folgheraiter, 1998)

30 Il modo migliore per affrontare questi disturbi è attraverso una rieducazione funzionale globale che dovrebbe passare per i sistemi educativi primari come la scuola e la famiglia.

31 I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO COME SINTOMI I sintomi e il disagio del singolo individuo sono il risultato di un intersecarsi complesso tra esperienza soggettiva e qualità delle relazioni interpersonali più significative. I sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale all interno di un sistema.

32 I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO COME SINTOMI Un modo particolare per mantenere inalterata una struttura familiare disfunzionale è quello di scegliere un suo componente e farlo diventare il problema. Spesso, per una complessa combinazione di spinte sociali, modelli culturali, collocazione ambientale, fase particolare del ciclo vitale familiare, situazione psicologica individuale, il problema è costituito dal bambino. (Ackerman N. W., 1988)

33 I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO COME SINTOMI CONFINI RIGIDI famiglia disimpegnata (no affettività) La famiglia non sembra avere altro problema al di fuori della malattia del bambino. In questo modo nega le altre problematiche e difende i modelli relazionali abituali.

34 I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO COME SINTOMI CONFINI DIFFUSI famiglia invischiata (difficoltà di autonomia) I membri della famiglia sono ipercoinvolti: essi intrudono nei pensieri, nei sentimenti e nelle attività degli altri. L autonomia individuale è quasi assente e c è grande confusione dei ruoli.

35 I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO COME SINTOMI TRIANGOLAZIONI Conflitti latenti o espliciti di un sottosistema che vengono direzionati su un membro di un altro sottosistema.

36 IL SISTEMA SCUOLA Anche la scuola (classe) è un sistema aperto in continua evoluzione. La scuola possiede una propria struttura ed ogni componente appartiene a diversi sottosistemi che sono demarcati da confini.

37 Il processo educativo E un sistema complesso in quanto coinvolge direttamente o indirettamente più attori (studenti, insegnanti, genitori, educatori, istituzioni).

38 Il caso di Marco

39 Il caso di Marco Richiesta di terapia: 9 anni per un disturbo del comportamento; Invio: insegnati; Storia del problema: dall ingresso alla scuola dell infanzia ha presentato delle difficoltà.

40 Il caso di Marco Famiglia: - genitori divorziati da 5 anni; - il bambino vive con la madre; - sorella Anna (20 anni). vengono convocati al primo colloquio tutti i membri del sistema.

41 Il caso di Marco Alto conflitto tra i genitori; Discordanze nell educazione del bambino; Madre iperprotettiva;

42 TESTISTICA Il caso di Marco Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD); Disturbo Specifico dell Apprendimento (DSA); Disturbo d ansia generalizzato; Disturbo Depressivo;

43 Il caso di Marco Forte designazione (autostima bassissima nel bambino); Il bambino appare sempre molto teso e pronto ad esplodere; La madre fa molta fatica a riprenderlo quando necessario.

44 SCUOLA Forte designazione; Il caso di Marco Tecniche comportamentali adottate sporadicamente; Nessuna considerazione delle dinamiche relazionali all interno della classe; Nessun coinvolgimento della famiglia;

45 Il caso di Marco.Marco presenta delle difficoltà comportamentali perché è inserito in un contesto disfunzionale e i conflitti dei genitori venivano costantemente direzionati verso il bambino. Inoltre sia a casa che a scuola non venivano adottate delle strategie educative coerenti.

46 Il caso di Marco L INTERVENTO Coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola; Psicoterapia familiare; Intervento psicoeducativo a scuola.

47 Cosa fare quando c è un bambino con un disturbo del comportamento in classe?

48 INSEGNANTE/GENITORE L insegnante dovrebbe cercare di creare un rapporto di collaborazione e di fiducia con i genitori del bambino e proporre loro di richiedere una consulenza presso i servizi territoriali o presso altri specialisti, per ottenere approfondimenti che permettano di definire il quadro clinico.

49 Per fare ciò è indispensabile.. Evitare creare un conflitto con i genitori. Porre l accento sul fatto che è bene agire per il benessere del bambino.

50 INSEGNANTE/BAMBINO Essere empatici. Allargare il campo di osservazione. Adottare una visione di tipo circolare. Cercare di mantenere i ruoli e le regole all interno della classe. Comprendere i processi cognitivi che sottendono i comportamenti. Modificare gli atteggiamenti didattici tradizionali. Prestare attenzione alla dimensione psicologica.

51 Inoltre. PROGETTO EDUCATIVO COMUNE E importante strutturare un lavoro comune a tutti i sistemi nel quale il bambino è inserito.

52 L INTERVENTO PSICOEDUCATIVO SUL BAMBINO A SCUOLA

53 E POSSIBILE SE analizziamo accuratamente il comportamento del bambino.

54 A B C L ABC può essere immaginato come uno schema a tre colonne ( A, B e C) dove ciascuna identifica uno specifico contenuto. A = evento attivante interno o esterno all organismo (Activating event). B = sistema di convinzioni (Belief System). C = effetti dell elaborazione cognitiva sul piano emotivo e comportamentale (Consequences).

55 A B C EVENTO ATTIVANTE SISTEMA DI CONVINZIONI CONSEGUENZE SITUAZIONE PENSIERI IRRAZIONALI REAZIONE COMPORTAM ENTALE

56 I RAGAZZINI CON DISTURBI DEL COMPORTAMENTO A SCUOLA. non programmano le attività; non si prefiggono degli obiettivi; se si riesce ad indirizzarli non sono abbastanza motivati; non riescono a differenziare ciò che è importante da ciò che non lo è per arrivare alla meta; Non possiedono un metodo.

57 Inoltre...hanno una bassa tollerabilità per: le frustrazioni; gli sbagli; lo sforzo mentale costante; l attesa del risultato.

58 Le classiche misure disciplinari sono controproducenti, infatti.. minacce di punizione oppositività-chiusura note rimproveri - punizioni disistima di sè sospensione disinvestimento

59 Quale intervento psicoeducativo? instaurare delle chiare routine; stabilire delle regole chiare; offrire informazioni di ritorno immediate.

60 ROUTINE Tutte le regolarità e le scadenze prestabilite lo aiutano a comprendere. cosa come quando ingresso in classe ad un ora fissa; routine di inizio lezione (prendere visione di tutto il materiale utile per la lezione); presentazione delle attività della giornata; scansione dei tempi di lavoro; pause concordate; dettatura compiti per casa e controllo; routine di saluto e di uscita a fine lezione.

61 REGOLE Le regole aiutano ad organizzare i propri spazi e i tempi. Permettono all alunno di sapere in anticipo quali sono le azioni consentire e quelle errate, ed inoltre, aiutano a prevedere con anticipo esiti e conseguenze.

62 REGOLE le regole devono essere proposizioni positive e non divieti; devono essere semplici ed espresse chiaramente; devono descrivere azioni in modo operativo; dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati; devono essere poche e chiare.

63 E IMPORTANTE CHE le regole siano proposte e non divieti ALZARSI DAL POSTO APPENA LA CAMPANA SUONA NO Vietato alzarsi dal posto prima del suono della campana TENERE ALZATA LA MANO PER CHIEDERE LA PAROLA NO Vietato parlare senza avere alzato al mano

64 E molto importante Enfatizzare i comportamenti positivi ponendo l accento sui comportamenti positivi, anziché andare sempre ad evidenziare quelli scorretti. Evitare di parlare davanti al bambino delle proprie difficoltà.

65 TEMPI I ragazzi con ADHD sono poco abili nel fare stime realistiche di grandezze, tempi, quantità, difficoltà QUINDI. abituarli a lavorare con tempi stabiliti significa aiutarli a valutare meglio e quindi ad essere sempre più efficaci nella pianificazione e nella organizzazione del lavoro.

66 INFORMAZIONI DI RITORNO spiegare perché si è verificata una determinata conseguenza; dare chiare indicazioni sul grado di correttezza del suo comportamento; riflettere sulle alternative.

67 Gli insegnanti possono lavorare grazie a INTERVENTO PSICOEDUCATIVO- COMPORTAMENTALE

68 IL RINFORZO Un RINFORZATORE positivo è un evento che quando compare immediatamente dopo un comportamento, induce l aumento della frequenza di quel comportamento, rendendolo più frequente e probabile in futuro. Vi sono diverse categorie di rinforzi: di consumo; tangibili; simbolici; sociali.

69 COME SI UTILIZZA IL RINFORZO 1. scelta del comportamento da incrementare; 2. scelta del rinforzatore; 3. applicazione del rinforzo.

70 SE ADOTTIAMO QUESTE TECNICHE COMPORTAMENTALI. i comportamenti inappropriati andranno man mano diminuendo; il rendimento scolastico del bambino migliorerà; tutta la classe potrà beneficiare dei miglioramenti.

71 MA..

72 Il miglior intervento è.. un intervento di presa in carico di tipo globale (famiglia, scuola, bambino). Il progetto deve considerare il problema nella sua complessità.

73 Il miglior intervento è.. Un intervento che miri a coinvolgere e attivare tutte le risorse presenti nei sistemi nei quali il bambino è inserito.

74 GRAZIE PER L ATTENZIONE

Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002

Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale Linee guida

Dettagli

PROGETTO DI RETE AD-AGIO a.s SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOPEDAGOGICA PER ALUNNI, INSEGNATI E GENITORI

PROGETTO DI RETE AD-AGIO a.s SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOPEDAGOGICA PER ALUNNI, INSEGNATI E GENITORI PROGETTO DI RETE AD-AGIO a.s. 2010-20011 SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOPEDAGOGICA PER ALUNNI, INSEGNATI E GENITORI STAR BENE A SCUOLA PER FAR BENE A SCUOLA PROGETTO D INTERVENTO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

Dettagli

una prospettiva clinica

una prospettiva clinica Vicenza, 24 maggio 2013 FAMIGLIA E SCUOLA DI FRONTE AL BAMBINO CON DISTURBO ESTERNALIZZANTE una prospettiva clinica dr.ssa Silvia Maria Radaelli psicologo psicoterapeuta UOC NPIA ULSS 4 Alto Vicentino

Dettagli

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente

Dettagli

PROCESSI DI CONOSCENZA E MODALITÀ DI RAPPRESENTAZIONE DI UN DISTURBO NEI GENITORI

PROCESSI DI CONOSCENZA E MODALITÀ DI RAPPRESENTAZIONE DI UN DISTURBO NEI GENITORI PROCESSI DI CONOSCENZA E MODALITÀ DI RAPPRESENTAZIONE DI UN DISTURBO NEI GENITORI L avvio della consultazione per i genitori Perché i genitori si rivolgono allo specialista? La discrepanza tra ciò che

Dettagli

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce

Dettagli

ADHD DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA

ADHD DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA ADHD DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA aspetti cognitivi e metacognitivi della didattica inclusiva Seregno, 22 Settembre 2017 Dott.ssa Maria Russo maria.russo.ped@gmail.com SINTOMI PRIMARI

Dettagli

.POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO

.POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO .POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO Roma, 31-03-2016 Dott.ssa Rosa Pappalardo Psicologa e Psicoterapeuta TSMREE RM 1 ADHD e difficoltà di autoregolazione Il livello di motivazione, la fiducia nell impegno

Dettagli

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività Zibido S.Giacomo - 28 febbraio 2011 Dr. Marco Vassallo vassallo.marco@gmail.com Tanto per cominciare...cos è ADHD Dal sito dell Associazione Italiana

Dettagli

Come gestire lo stress

Come gestire lo stress Come gestire lo stress COME GESTIRE LO STRESS Dott.ssa Alessandra Grassi Ricercatore Psicologa Partiamo anzi partite ;) Il Modello ABC per la GESTIONE degli EVENTI STRESSANTI (A. Ellis) A (evento attivante)

Dettagli

Centro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia

Centro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia 1 Centro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia "L'intervento breve con famiglie in difficoltà: utilizzare le potenzialità terapeutiche

Dettagli

QUANDO PEDIATRA E PSICOLOGO SI INCONTRANO

QUANDO PEDIATRA E PSICOLOGO SI INCONTRANO QUANDO PEDIATRA E PSICOLOGO SI INCONTRANO DOTT.SSA LAMBERTI MADDALENA PSICOLOGA E PSICODIAGNOSTA UNITA OPERATIVA PSICOLOGIA OSPEDALIERA DEL P.O. DI MARCIANISE (CE) SOCIETA ITALIANA DI PEDIATRIA PREVENTIVA

Dettagli

Il COMPORTAMENTO nell OTTICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTALE. Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Psicologia. Università di Parma

Il COMPORTAMENTO nell OTTICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTALE. Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Psicologia. Università di Parma Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Psicologia Università di Parma Il COMPORTAMENTO nell OTTICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTALE Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni Il caso di Lisa Lisa non

Dettagli

Metodologie e strategie educative

Metodologie e strategie educative Metodologie e strategie educative TIPOLOGIE CARATTERIALI All interno delle classi bisogna diversificare le strategie educative in rapporto agli aspetti comportamentali degli alunni. Di seguito ne vediamo

Dettagli

PROGETTO DIDATTICO PRESENTAZIONE

PROGETTO DIDATTICO PRESENTAZIONE PROGETTO DIDATTICO Cosa vuole offrire la nostra associazione alla società civile? Il progetto E-DUCANDIA nasce dall esperienza di supporto didattico maturata sul campo. È orientato alla risoluzione di

Dettagli

L'Associazione. Mission dell'associazione

L'Associazione. Mission dell'associazione L'Associazione L'associazione Psicodialogando nasce con lo scopo di promuovere il benessere psicologico del singolo, della coppia, della famiglia, del gruppo e della comunità, migliorando l'equilibrio

Dettagli

Chi è e cosa fa lo Psicologo

Chi è e cosa fa lo Psicologo Chi è e cosa fa lo Psicologo L articolo 1 della Legge 18/2/1989 n. 56 Ordinamento della professione di psicologo recita: La professione di Psicologo comprende l uso degli strumenti conoscitivi e di intervento

Dettagli

«Il gioco di squadra»

«Il gioco di squadra» GENITORI MISSION IMPOSSIBLE?! «Il gioco di squadra» Dott.ssa Alessia Colombo - 351 5157108 Dott.ssa Alice Contrino - 328 7919505 spazioempatia@gmail.com CHI GIOCA NELLA SQUADRA? «Nessun uomo è un isola»,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI SOMAGLIA (LO)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI SOMAGLIA (LO) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI SOMAGLIA (LO) 26867 VIA AUTOSTRADA DEL SOLE, 4 TEL. 0377/5790503/04/05 CODICE LOIC81000N CODICE FISCALE 90518610150 e-mail loic81000n@pec.istruzione.it; loic81000n@istruzione.it;

Dettagli

Lo svantaggio scolastico

Lo svantaggio scolastico Lo svantaggio scolastico 2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (D. S. A. e A.D.H.D.) 1. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 3. ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE 1. ALUNNI DIVERSAMENTE

Dettagli

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA

IL SENSO DELLA PSICOLOGIA INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Il colloquio nel servizio sociale professionale: prospettive teoriche, metodologiche e applicative. Riferimenti al Codice Deontologico

Il colloquio nel servizio sociale professionale: prospettive teoriche, metodologiche e applicative. Riferimenti al Codice Deontologico Il colloquio nel servizio sociale professionale: prospettive teoriche, metodologiche e applicative. Riferimenti al Codice Deontologico Ordine assistenti sociali Consiglio Regionale d Abruzzo San Salvo-

Dettagli

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA Dott.ssa Barbara Cocchi Dott.ssa Cinzia Veronesi GIOVANI CONSUMATORI E NUOVE DIPENDENZE Presentazione del Rapporto 2010 Osservatorio Epidemiologico Dipendenze

Dettagli

DSA e ricadute emotive-motivazionali. Elena Bortolotti

DSA e ricadute emotive-motivazionali. Elena Bortolotti DSA e ricadute emotive-motivazionali Elena Bortolotti Alta percentuale di bambini (stima dell 80%) con difficoltà di apprendimento presenta anche disturbi emotivi e/o sociali Insuccesso scolastico spesso

Dettagli

IL PARENT TRAINING 19/02/2011. Cosa si può fare per il bambino con ADHD? Cosa si può fare per il bambino con ADHD? COSA SI PUO FARE PER L ADHD

IL PARENT TRAINING 19/02/2011. Cosa si può fare per il bambino con ADHD? Cosa si può fare per il bambino con ADHD? COSA SI PUO FARE PER L ADHD COSA SI PUO FARE PER L ADHD L INTERVENTO PSICOEDUCATIVO IN UN OTTICA MULTIFOCALE Mestre, 18 Febbraio 2011 Dott.ssa Tiziana De Meo U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile di San Donà di Piave ULSS n. 10 Veneto

Dettagli

CHI SIAMO. Per la SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO. a.s

CHI SIAMO. Per la SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO. a.s CHI SIAMO Il Consultorio UCIPEM Cremona-Fondazione ONLUS è stato fondato nel 1975 da un gruppo di Soci attenti alle problematiche della persona e della famiglia. (Carta dei servizi del Consultorio, 2018)

Dettagli

PEI ON LINE FEDERICA ROSSI. CENTRO STUDI ERICKSON FORMAZIONE ISTITUTO MILLER Centro Clinico per l Età Evolutiva - GENOVA ALESSANDRA TERRENI

PEI ON LINE FEDERICA ROSSI. CENTRO STUDI ERICKSON FORMAZIONE ISTITUTO MILLER Centro Clinico per l Età Evolutiva - GENOVA ALESSANDRA TERRENI PEI ON LINE FEDERICA ROSSI CENTRO STUDI ERICKSON FORMAZIONE ISTITUTO MILLER Centro Clinico per l Età Evolutiva - GENOVA ALESSANDRA TERRENI CENTRO STUDI ERICKSON FORMAZIONE ISTITUTO ARISTEA Legnano -MI

Dettagli

PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile

PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile PSICOLOGO DELL ETA EVOLUTIVA: CHI Bambino Famiglia Coppia genitoriale Scuola AREE DI INTERVENTO: COSA Area clinica (consultazione,

Dettagli

5. SCHEDA DI SEGNALAZIONE per il riconoscimento di eventuale disabilità (L.104/92) Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado

5. SCHEDA DI SEGNALAZIONE per il riconoscimento di eventuale disabilità (L.104/92) Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado 5. SCHEDA DI SEGNALAZIONE per il riconoscimento di eventuale disabilità (L.104/92) Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado A. Data di compilazione: Prima parte: informazioni sull alunno Dati anagrafici

Dettagli

I DISTURBI E LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO IN ADOLESCENZA. Barbara Carretti

I DISTURBI E LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO IN ADOLESCENZA. Barbara Carretti I DISTURBI E LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO IN ADOLESCENZA Barbara Carretti Disturbi specifici dell apprendimento Base biologica Disturbi evolutivi Specifici Persistenti Evoluzione dei DSA Il DSA persiste,

Dettagli

4. SCHEDA DI SEGNALAZIONE per il riconoscimento di eventuale disabilità (L. 104/92) Scuola Primaria

4. SCHEDA DI SEGNALAZIONE per il riconoscimento di eventuale disabilità (L. 104/92) Scuola Primaria 4. SCHEDA DI SEGNALAZIONE per il riconoscimento di eventuale disabilità (L. 104/92) Scuola Primaria Prima parte: informazioni sull alunno A. Data di compilazione: B. Dati anagrafici Cognome Nome Data di

Dettagli

CONSAPEVOL-MENTE a.s

CONSAPEVOL-MENTE a.s Dr.ssa Elena Berno CONSAPEVOL-MENTE a.s. 2015-2016 INCONTRO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ORIENTARE «Le decisioni sono un modo per definire se stessi. Sono il modo

Dettagli

ALLEGATO 3 Presentazione del progetto:

ALLEGATO 3 Presentazione del progetto: IL SEME Cooperativa Sociale ONLUS Sede legale: Via XX Settembre 40/42 21010 CARDANO al CAMPO (VA) Tel: 0331 733087 - Fax: 0331 733745 - http://www.ilsemeonlus.it/ C. F. & P. IVA 02084390125 - Iscrizione

Dettagli

Non tollera. le frustrazioni gli sbagli lo sforzo mentale costante l attesa del risultato

Non tollera. le frustrazioni gli sbagli lo sforzo mentale costante l attesa del risultato ADHD E LA SCUOLA Eccoooomiiii!!!! In ritardo, lo so..e' che mentre pensavo, ho inciampato, mi sono rialzato, ho sbagliato strada, ho incontrato un mio amico...lo so che dovevo venire a scuola, anzi, stavo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO I. NIEVO CAPRI Patto di Corresponsabilità Diritti e doveri di Alunni, Docenti, Genitori IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ

ISTITUTO COMPRENSIVO I. NIEVO CAPRI Patto di Corresponsabilità Diritti e doveri di Alunni, Docenti, Genitori IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ ISTITUTO COMPRENSIVO I. NIEVO CAPRI Patto di Corresponsabilità Diritti e doveri di Alunni, Docenti, Genitori IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ COSTITUISCE COINVOLGE IMPEGNA La dichiarazione esplicita dell

Dettagli

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO -

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO - Allegato n. 4 ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO - SSD Settori Scientifico disciplinari Insegnamenti ai sensi del D.M. 30.09.2011 (Allegato

Dettagli

La visita psichiatrica

La visita psichiatrica La visita psichiatrica La prima visita Immaginiamo un paziente che soffra di un disturbo depressivo di gravità media e descriviamo l iter della sua consulenza psichiatrica. Nel corso della prima visita

Dettagli

Quali competenze per lo psicologo scolastico?

Quali competenze per lo psicologo scolastico? Quali competenze per lo psicologo scolastico? Livia Botta Agenzia Scuola Seminario LA PSICOLOGIA SCOLASTICA IN LIGURIA promosso dall Ordine degli Psicologi della Liguria Genova 18 ottobre 2008 Gli psicologi

Dettagli

AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ

AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: DESIDERO, SOGNO SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ Docenti e genitori dell'ultima classe della scuola d infanzia

Dettagli

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA DI TUTTI

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA DI TUTTI I. C. FRISI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA DI TUTTI UNA SCUOLA INCLUSIVA Una scuola inclusiva sa rispondere adeguatamente alle difficoltà degli alunni e le sa prevenire. Ove è possibile si eliminano

Dettagli

CENTRO PER L APPRENDIMENTO

CENTRO PER L APPRENDIMENTO CENTRO PER L APPRENDIMENTO Nuovi spazi, nuovi servizi, nuova equipe e nuove risposte uno spazio dedicato a quei giovani che non necessitano di una psicoterapia o che, parallelamente a questa, hanno bisogno

Dettagli

ANNO DI FORMAZIONE DOCENTI NEO-ASSUNTI Anno scolastico 20-20

ANNO DI FORMAZIONE DOCENTI NEO-ASSUNTI Anno scolastico 20-20 ANNO DI FORMAZIONE DOCENTI NEO-ASSUNTI Anno scolastico 20-20 SCHEDA DI RILEVAZIONE PER L INSEGNANTE ESPERTO (Da riempire al termine dell anno scolastico) Ambito o disciplina di insegnamento 1. Attività

Dettagli

Obiettivi generali Il progetto sperimentale si pone i seguenti obiettivi: 1. ALLEGATO 3 Presentazione del progetto:

Obiettivi generali Il progetto sperimentale si pone i seguenti obiettivi: 1. ALLEGATO 3 Presentazione del progetto: IL SEME Cooperativa Sociale ONLUS Sede Legale e Amministrativa: Via Bari n. 6/8 21010 CARDANO al CAMPO (VA) Tel: 0331 731006 - Fax: 0331 733745 e-mail: ilseme.cardano@tin.it - http://www.ilsemeonlus.it/

Dettagli

Alcune evidenze sul bullismo

Alcune evidenze sul bullismo Alcune evidenze sul bullismo Spettatori e difensori Entrambi: Bassi livelli di aggressività Buona teoria della mente Buone capacità di regolazione emotiva Adeguata capacità di elaborazione dell informazione

Dettagli

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire

Dettagli

Dalla scuola per tutti...alla scuola per ciascuno. Percorso 3: Supporto educativo alle famiglie, Modulo di riferimento: Laboratori in famiglia

Dalla scuola per tutti...alla scuola per ciascuno. Percorso 3: Supporto educativo alle famiglie, Modulo di riferimento: Laboratori in famiglia Dalla scuola per tutti...alla scuola per ciascuno Percorso 3: Supporto educativo alle famiglie, Modulo di riferimento: Laboratori in famiglia INSIEME SI PUO 12 Il progetto 10 intende fornire l opportunità

Dettagli

Avanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità

Avanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità Avanguardie Pedagogiche da individuo a persona, da persona a comunità Emozioni a scuola: un intervento psicoeducativo per favorire l'apprendimento e la cooperazione con l'alunno, la scuola e la famiglia

Dettagli

VAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI. Comportamento problema: come lo riconosco?

VAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI. Comportamento problema: come lo riconosco? VAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI Comportamento problema: come lo riconosco? Perché siamo qui Conoscere meglio il problema Scoprirne le cause Imparare modalità adeguate di comunicazione con alunni, genitori

Dettagli

Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di

Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di CONTRIBUTO AL TAVOLO TECNICO PER LA PSICOLOGIA SCOLASTICA NEL SISTEMA FORMATIVO Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di Psicologia

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ ISTITUTO COMPRENSIVO di PORTO MANTOVANO (MN) Via Monteverdi 46047 PORTO MANTOVANO (MN) tel. 0376 398 781 e-mail: mnic813002@istruzione.it e-mail certificata: mnic813002@pec.istruzione.it sito internet:

Dettagli

Didattica inclusiva per alunni ADHD. D.ssa Floriana Princi Pedagogista Referente scuola AIDAI Piemonte

Didattica inclusiva per alunni ADHD. D.ssa Floriana Princi Pedagogista Referente scuola AIDAI Piemonte Didattica inclusiva per alunni ADHD D.ssa Floriana Princi Pedagogista Referente scuola AIDAI Piemonte «Le nozioni si fissano nel cervello insieme alle emozioni. Se imparo con curiosità e gioia, la lezione

Dettagli

Servizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico

Servizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico Servizio per gli Studenti Disabili Archimede Pitagorico e la disabilità Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico 2009-2010 2010 ??? Come mi sento nel mio ruolo professionale? ???

Dettagli

L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI. Il ruolo della famiglia e della scuola nello sviluppo della sicurezza dei ragazzi.

L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI. Il ruolo della famiglia e della scuola nello sviluppo della sicurezza dei ragazzi. L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI Il ruolo della famiglia e della scuola nello sviluppo della sicurezza dei ragazzi. Che cos è l Autostima? CONCETTO DI SE = AUTOSTIMA E la costellazione di elementi a cui una

Dettagli

I disturbi specifici dell apprendimento

I disturbi specifici dell apprendimento I disturbi specifici dell apprendimento DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari

Dettagli

Cosa può fare la scuola per il bambino DDAI?

Cosa può fare la scuola per il bambino DDAI? Cosa può fare la scuola per il bambino DDAI? Per saperne di più, leggere: Iperattività e autoregolazione cognitiva di Cornoldi et al., (2001) Erickson La scuola Gli insegnanti possono intervenire aiutando

Dettagli

PIANO ANNUALE DELL'INCLUSIONE

PIANO ANNUALE DELL'INCLUSIONE PIANO ANNUALE DELL'INCLUSIONE Anno scolastico 2018/19 Per inclusione scolastica intendiamo un processo volto a rimuovere gli ostacoli alla partecipazione e all'apprendimento che possono derivare dalla

Dettagli

LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù Genova, 18 ottobre 2008

LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù Genova, 18 ottobre 2008 LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù INDAGINE sui Servizi psicologici nella scuola svolta in collaborazione con IRRE Liguria Percezione della psicologia nelle scuole 09/12/08 Composizione sociodemografica

Dettagli

Sviluppo tipico e atipico dall infanzia all adolescenza

Sviluppo tipico e atipico dall infanzia all adolescenza Università degli Studi di Enna Kore " Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società PSICOLOGIA CLINICA Insegnamento di Sviluppo tipico e atipico dall infanzia all adolescenza Prof.ssa Irene Petruccelli

Dettagli

Integrazione scolastica Dott.ssa M.Cristina Cornia A.S.L. Modena

Integrazione scolastica Dott.ssa M.Cristina Cornia A.S.L. Modena Integrazione scolastica 2006 Dott.ssa M.Cristina Cornia A.S.L. Modena La storia dei Servizi territoriali di Neuropsichiatria infantile è strettamente connessa con il percorso fatto dal mondo della Scuola

Dettagli

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 2. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e

Dettagli

PROGETTO SCUOLA APERTA SPORTELLO DI ASCOLTO E COUNSELING

PROGETTO SCUOLA APERTA SPORTELLO DI ASCOLTO E COUNSELING PROGETTO SCUOLA APERTA SPORTELLO DI ASCOLTO E COUNSELING PREMESSA Lo Sportello di Ascolto e di Counseling è il servizio offerto ad alunni, genitori e docenti della Scuola PRIMARIA edella SCUOLA SECONDARIA

Dettagli

Un approccio ecologico alla questione di genere. Prof. Barbara Pojaghi

Un approccio ecologico alla questione di genere. Prof. Barbara Pojaghi Un approccio ecologico alla questione di genere Prof. Barbara Pojaghi Dipartimento di scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali Università di Macerata La composizione dell

Dettagli

INDICE. Prefazione alla prima edizione italiana (Giovanni M. Ruggiero, Diego Sarracino) Prefazione alla seconda edizione (Albert Ellis) Prefazione

INDICE. Prefazione alla prima edizione italiana (Giovanni M. Ruggiero, Diego Sarracino) Prefazione alla seconda edizione (Albert Ellis) Prefazione INDICE Prefazione alla prima edizione italiana (Giovanni M. Ruggiero, Diego Sarracino) Prefazione alla seconda edizione (Albert Ellis) Prefazione XI XVII XXIII Parte prima Introduzione Capitolo I Albert

Dettagli

La sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro MOTIVARE ALLA SICUREZZA attraverso il coinvolgimento e l incentivazione dei comportamenti sicuri: gli aspetti psicologici Dott.ssa Elena Padovan Confindustria Padova, 15 ottobre 2010 Elena Padovan 1 La

Dettagli

Psicologia dello sviluppo 1

Psicologia dello sviluppo 1 Psicologia dello sviluppo 1 La prospettiva sistemico relazionale di Alberto Cortesi classe 1^ anno 2016 21/2/2016 Paradossi Paradosso 1 L argomento di oggi è la Psicologia dello Sviluppo L approccio sistemico

Dettagli

ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA Direttore: Tullia Toscani e.mail: - sito internet:

ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA Direttore: Tullia Toscani e.mail: - sito internet: CORSO ANNUALE PER PSICOLOGO SCOLASTICO AD ORIENTAMENTO SISTEMICO - RELAZIONALE La psicologia scolastica è un campo in espansione ed il settore scolastico rappresenta uno degli ambito disciplinari che nei

Dettagli

ENTE I.S.P.E.F. - Istituto di Scienze Psicologiche dell Educazione e della Formazione.

ENTE I.S.P.E.F. - Istituto di Scienze Psicologiche dell Educazione e della Formazione. PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI ( DM 177/2000, art. 4 ) ENTE I.S.P.E.F. - Istituto di Scienze Psicologiche dell Educazione

Dettagli

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione. Franca Rossi Università Sapienza Roma

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione. Franca Rossi Università Sapienza Roma Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione Franca Rossi Università Sapienza Roma L Aquila Conferenza di servizio 15 ottobre 2013 1 Le Indicazioni come

Dettagli

MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM

MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM Presentazione Il Master offre la possibilità di acquisire conoscenze approfondite e competenze operative

Dettagli

Genitori in gioco! Workshop per sostenere e promuovere le risorse dei genitori.

Genitori in gioco! Workshop per sostenere e promuovere le risorse dei genitori. DOTT.SSA FRANCESCA PONTOGLIO Genitori in gioco! Workshop per sostenere e promuovere le risorse dei genitori. Preparato per: Associazione Alchemilla Preparato da: dott.ssa Francesca Pontoglio 16 luglio

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

Psicoterapia e/o Psicoterapie. Dr. Marco Vicentini Psicologo Psicoterapeuta CBT

Psicoterapia e/o Psicoterapie. Dr. Marco Vicentini Psicologo Psicoterapeuta CBT Psicoterapia e/o Psicoterapie Dr. Marco Vicentini Psicologo Psicoterapeuta CBT Figure professionali Diagnosi: Psicologo La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi per la prevenzione,

Dettagli

I CIRCOLO DIDATTICO -COMISO- INS. AURORA TERESA SIERNA

I CIRCOLO DIDATTICO -COMISO- INS. AURORA TERESA SIERNA I CIRCOLO DIDATTICO ED. DE AMICIS -COMISO- INS. AURORA TERESA SIERNA B E S BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LA SCUOLA E UNA COMUNITA QUINDI HA COME CARATTERISTICA LA CAPACITA DI ACCOGLIERE E DI INCLUDERE INCLUSIONE

Dettagli

PROGETTO: PSICOMOTORICITA

PROGETTO: PSICOMOTORICITA Alla Cortese Attenzione Del Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo CassanoD Adda Dott.ssa Valentina Marcassa PROGETTO: PSICOMOTORICITA AMBITO DISCIPLINARE: PSICOMOTRICITA CLASSI COINVOLTE: SEZ. 4 ANNI

Dettagli

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013)

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013) IL METODO CLINICO PSICOLOGIA CLINICA klinikos, kline letto Malattia Cura Vicinanza al pz. -Sofferenza del pz. -Scienza del curante L INCONTRO CON IL PAZIENTE DOMANDA Soggettività del Pz: bisogno/sofferenza

Dettagli

INCONTRI DI EDUCAZIONE

INCONTRI DI EDUCAZIONE 1 INCONTRI DI EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E SESSUALITÀ A.S. 2017-2018 DOTT.SSA DILETTA ARZILLI, psicologa psicoterapeuta DOTT.SSA SARA SANTARELLI, ostetrica SIGNA, 27 FEBBRAIO 2018 IL MONDO ADOLESCENTE:

Dettagli

Lunedì Aula 3 Palazzo Nuovo Piano Terra Mercoledì Aula 3 Palazzo Nuovo Piano Terra

Lunedì Aula 3 Palazzo Nuovo Piano Terra Mercoledì Aula 3 Palazzo Nuovo Piano Terra A.A. 2017/18 Prof. Piera Brustia Lunedì 11-14 Aula 3 Palazzo Nuovo Piano Terra Mercoledì 11-14 Aula 3 Palazzo Nuovo Piano Terra Il corso intende affrontare le singole fasi del ciclo di vita della famiglia,

Dettagli

Dr.ssa Elisabetta Spiga Pedagogista nel Progetto Tutti a Linea C

Dr.ssa Elisabetta Spiga Pedagogista nel Progetto Tutti a Linea C Dr.ssa Elisabetta Spiga Pedagogista nel Progetto Tutti a Iscol@ Linea C Il ruolo del pedagogista nel processo educativo scolastico La tematica delle funzioni pedagogiche ed educative da assolvere nel mondo

Dettagli

La Musicoterapia. di Cristina Vieri Dott.ssa in Scienze dell Educazione e Musicoterapista

La Musicoterapia. di Cristina Vieri Dott.ssa in Scienze dell Educazione e Musicoterapista La Musicoterapia di Cristina Vieri Dott.ssa in Scienze dell Educazione e Musicoterapista Se parliamo della musica come arte dei suoni, possiamo allora parlare della musicoterapia come arte della comunicazione.

Dettagli

Servizio di Psicologia Scolastica. Istituto Comprensivo di Casnate con Bernate/ Grandate Scuole d infanzia di Grandate e Casnate con Bernate

Servizio di Psicologia Scolastica. Istituto Comprensivo di Casnate con Bernate/ Grandate Scuole d infanzia di Grandate e Casnate con Bernate Servizio di Psicologia Scolastica Istituto Comprensivo di Casnate con Bernate/ Grandate Scuole d infanzia di Grandate e Casnate con Bernate Le scuole: bacino d utenza o Istituto Comprensivo: 1 Scuola secondaria

Dettagli

difficile da gestire, superare e capire).

difficile da gestire, superare e capire). Nel percorso di inserimento dei minori adottati la scuola ricopre un ruolo molto importante essendo il primo luogo di socializzazione dopo la famiglia. FONTE DI RICCHEZZA per la complessità dei minori

Dettagli

Corso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO

Corso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO Centro Siciliano di Terapia della Famiglia Corso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO Moduli teorici 1 2 3 anno 1 Anno 160 ore 1 MODULO Il Centro Milanese di Terapia della Famiglia. La nascita

Dettagli

A noi chi ci pensa? Prevenire il burn-out negli insegnanti Giovanni Varagona

A noi chi ci pensa? Prevenire il burn-out negli insegnanti Giovanni Varagona A noi chi ci pensa? Prevenire il burn-out negli insegnanti Giovanni Varagona Cosa tratteremo oggi Una professione a rischio di stress I sintomi dello stress Le possibili cause dello stress Come pensare

Dettagli

Siate il meglio di qualunque cosa siate. Cercate ardentemente di scoprire a cosa siete chiamati, e poi mettetevi a farlo appassionatamente.

Siate il meglio di qualunque cosa siate. Cercate ardentemente di scoprire a cosa siete chiamati, e poi mettetevi a farlo appassionatamente. MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTTUTO COMPRENSIVO DON LORENZO MILANI Scuole dell Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado di Colonna

Dettagli

Bisogno Educativo Speciale

Bisogno Educativo Speciale Bisogno Educativo Speciale Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in

Dettagli

La conoscenza scientifica per lo sviluppo e il benessere delle persone e delle organizzazioni. Bisogni Educativi Speciali in classe

La conoscenza scientifica per lo sviluppo e il benessere delle persone e delle organizzazioni. Bisogni Educativi Speciali in classe La conoscenza scientifica per lo sviluppo e il benessere delle persone e delle organizzazioni Bisogni Educativi Speciali in classe La consulenza psicologica per la gestione in classe del bambino ADHD C.

Dettagli

SOS PROF. Prof.ssa Alessia Bellini

SOS PROF. Prof.ssa Alessia Bellini SOS PROF } } Docente di matematica e fisica al Liceo delle Scienze Applicate e al Linguistico. } Tesi magistrale: la didattica della matematica e i disturbi dell apprendimento. ADHD: CRITICITÀ E BELLEZZA

Dettagli

BENVENUTI. Le regole: uno dei pilastri dell arte di educare. Bardonecchia. Elisabetta Serra

BENVENUTI. Le regole: uno dei pilastri dell arte di educare. Bardonecchia. Elisabetta Serra BENVENUTI Le regole: uno dei pilastri dell arte di educare Bardonecchia Elisabetta Serra 1. Obiettivi dell incontro Comprendere l importanza della regolazione autorevole nel rapporto educativo Conoscere

Dettagli

DIPARTIMENTO ASSI AREA FAMIGLIA PROGETTO PINOCCHIO

DIPARTIMENTO ASSI AREA FAMIGLIA PROGETTO PINOCCHIO DIPARTIMENTO ASSI AREA FAMIGLIA PROGETTO PINOCCHIO CAMPAGNA PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DI SITUAZIONI DI DISAGIO PER DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E/ O DI RELAZIONE Relazione conclusiva relativa all anno

Dettagli

Spelzini Gigliola. Gigliola Spelzini Docente Scuola Primaria Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Master DSA Ossuccio, gennaio 2017

Spelzini Gigliola. Gigliola Spelzini Docente Scuola Primaria Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Master DSA Ossuccio, gennaio 2017 Gigliola Spelzini Docente Scuola Primaria Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche Master DSA Ossuccio, gennaio 2017 DIFFICOLTÀ AD APPRENDERE 1. Rilevazione del bisogno 2. Segnalazione alla famiglia e

Dettagli

Istituto Comprensivo Gonzaga

Istituto Comprensivo Gonzaga Istituto Comprensivo Gonzaga Al fine di rendere effettiva l alleanza educativa con la Famiglia, l Istituto Comprensivo Gonzaga, condividendo la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione (Direttiva

Dettagli

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA -

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA - Allegato n. 2 ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA - SSD Settori Scientifico disciplinari IUS/09 (comune al Gruppo A e al gruppo B) Insegnamenti ai

Dettagli

-conoscere le diverse tipologie di utenza e le problematiche psico sociali connesse.

-conoscere le diverse tipologie di utenza e le problematiche psico sociali connesse. ISTITUTO PARITARIO LUIGI STEFANINI Disciplina: psicologia generale e applicata Classe VA socio-sanitario Prof.ssa Marianna Grasso FINALITA SPECIFICHE -contribuire ad un acquisizione consapevole e a un

Dettagli

CLINICAL GOVERNANCE E CONTRIBUTO DELLE AZIENDE SANITARIE

CLINICAL GOVERNANCE E CONTRIBUTO DELLE AZIENDE SANITARIE CLINICAL GOVERNANCE E CONTRIBUTO DELLE AZIENDE SANITARIE FONDAZIONE ISTUD costellazione paziente, famiglia e professionista sanitario: spazi, regole, e modi di convivenza assistenziale lorenzo terranova

Dettagli

Trattamento familiare psicoeducativo

Trattamento familiare psicoeducativo Trattamento familiare psicoeducativo Intervento psicologico che ha lo scopo di migliorare la qualità di vita del paziente e del suo nucleo familiare Fa attenzione al sistema di relazioni familiari ma tiene

Dettagli

Emofilia nel nuovo millennio: nuove prospettive terapeutiche e sociali. Il Supporto Psicologico dall'infanzia all'età adulta

Emofilia nel nuovo millennio: nuove prospettive terapeutiche e sociali. Il Supporto Psicologico dall'infanzia all'età adulta Emofilia nel nuovo millennio: nuove prospettive terapeutiche e sociali Il Supporto Psicologico dall'infanzia all'età adulta Dott.ssa Mansueto Maria Francesca Psicologa Psicoterapeuta U.O. Di Ematologia

Dettagli

SERVIZIO ADOZIONE Ambiti Territoriali 6, 8, 9 e 10,11,12 ASL N 2

SERVIZIO ADOZIONE Ambiti Territoriali 6, 8, 9 e 10,11,12 ASL N 2 EVOLUZIONE NORMATIVA DELL ADOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE Legge 19 ottobre D.G.R 23 Dicembre 2009 n 1983linee guida in materia di Adozione internazionale, nazionale Legge 28 Marzo 2001 n. 149 Modifiche

Dettagli