Cosa può fare la scuola per il bambino DDAI?
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- Alfonso Romeo
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1 Cosa può fare la scuola per il bambino DDAI? Per saperne di più, leggere: Iperattività e autoregolazione cognitiva di Cornoldi et al., (2001) Erickson
2 La scuola Gli insegnanti possono intervenire aiutando in vari il bambino a prevedere le conseguenze di determinati eventi prima di agire: in tal modo verranno incrementati i comportamenti adeguati a certe situazioni. Per saperne di più, leggere: Iperattività e autoregolazione cognitiva di Cornoldi et al., (2001) Erickson
3 Cosa può fare la scuola per i bambini DDAI Osservare il comportamento del ragazzo e dei compagni per rilevare: - tipologie e frequenza dei momenti critici - antecedenti - conseguenze e intervenire coerentemente con le osservazioni Gratificare i momenti positivi Fare attenzione alle difficoltà di apprendimento Collaborare con le famiglie e i servizi
4 Alcuni esempi dell organizzazione della classe L organizzazione della classe e dei tempi di lavoro : la disposizione dei banchi, attività routinarie e tempi di lavoro prestabiliti, le regole della classe; L organizzazione del materiale; L organizzazione del lavoro scolastico; Attività pianificate nel tempo libero o nelle situazioni di transizione.
5 Un contesto facilitante I bambini DDAI hanno difficoltà a prevedere le conseguenze del proprio comportamento. Prova ne è il fatto che spesso non sanno valutare il pericolo di alcune situazioni. Gli insegnanti possono intervenire aiutando in vari modi il bambino a prevedere le conseguenze di determinati eventi prima di agire.
6 Come? Quanto più organizzato e strutturato è il contesto in cui lavora il bambino, tanto più prevedibile diventa l ambiente e quindi più regolato sarà il comportamento del bambino. Organizzare l ambiente, ossia la classe. Instaurare delle routine. Stabilire delle regole.
7 L ambiente La disposizione del banco: Il b. deve essere sempre sott occhio e facilmente raggiungibile. Il b. deve avere dei compagni vicino, ma tranquilli. Il b. deve essere in una posizione tale che se vuole alzarsi non disturba troppi compagni. Il b. deve essere seduto lontano da fonti di distrazione (ad es. finestra, porta etc.). Il bambino non dovrebbe avere troppi compagni davanti a lui, poiché potrebbero essere fonte di distrazione e un potenziale pubblico per lui.
8 Le routine Tanto più le attività da svolgere sono stabilite, tanto più sono prevedibili per il bambino e quindi più facilmente sopportabili. Se, quando si inizia un attività, è già possibile prevederne la durata, è più facile per il bambino prevedere la fine. Stabilire una scaletta di attività, prima di iniziare a lavorare, rende il lavoro prevedibile e quindi più facilmente affrontabile. Probabilmente esistono già delle routine all interno della classe, renderle esplicite può essere di grande aiuto.
9 Qualche breve, semplice consiglio pratico Prevedere delle frequenti, ma brevi pause durante la giornata scolastica. Servono per rigenerare l attenzione. Meglio se le pause sono già concordate con la classe (es. dopo questo esercizio, vi racconto una barzelletta). Strutturare le situazioni della giornata che sono poco definite: ad es. il cambio dell ora o la pausa pranzo. Utilizzo di mezzi di insegnamento alternativi (ad esempio, uso di video - cassette)
10 Le regole Le regole devono essere condivise; devono essere proposizioni positive e non divieti; devono essere espresse con frasi brevi e chiare; devono riguardare comportamenti ben precisi e ben determinati; devono essere poche (max 10); sarebbe meglio se fossero supportate da materiale simbolico; devono essere sempre ben visibili a tutti (es. cartellone)
11 Il rinforzo Le regole servono per guidare il comportamento del bambino. E importante, pertanto, fornire un feedback sul comportamento ogni volta che si è agito secondo le regole. Rimproverare non serve se il bambino non ne comprende il significato. Dare un elogio dopo un comportamento corretto è più importante che rimproverare o punire un comportamento sbagliato.
12 Esempio: l organizzazione del materiale Comportamento problema: il b. dimentica ogni volta qualcosa e disturba gli altri compagni per farselo prestare. Organizzare un cartellone in classe con tutto il materiale possibile. Prevedere delle copie, ritagliabile, in miniatura dello stesso cartellone da dare a tutti i bambini. Stabilire un momento della giornata in cui si passano in rassegna i materiali da portare per il giorno dopo, come da cartellone. Fare un elenco del materiale necessario per il lavoro in ogni materia. Chiedere di incollare sul diario, per il giorno dopo, le figurine corrispondenti ai materiali necessari per il giorno dopo.
13 Accenno sulla Token economy Il sistema dei gettoni è un sistema di gratificazione a punti, cioè una definizione di contingenze comportamentali che prevedono per il bambino la possibilità di guadagnare o perdere dei punti in base alla messa in atto di comportamenti corretti o sbagliati. Lo scopo è quello di rinforzare (gratificare) comportamenti positivi poco frequenti affinché aumentino la loro comparsa.
14 Come funziona E necessario stabilire dei comportamenti ben precisi. Si devono stabilire, poche e chiare regole, in base alle quali si possono guadagnare dei punti, ed altre regole in base alle quali questi punti possono essere persi. E necessaria un assoluta tempestività e precisione nell assegnazione dei punti. E necessario organizzarsi per gestire concretamente i punti! L effetto più immediato e tangibile di questo metodo è che scompaiono i rimproveri, da parte dell insegnante.
15 Esempio Comportamento target: portare tutti i materiali per la lezione. Stabilire le regole in base alle quali si guadagnano o perdono i punti: attaccare tutti gli adesivi per la lezione del giorno dopo sul diario (1 punto), Portare tutti i materiali per le lezioni (2 punti), Portare tutti i materiali ma dimenticare qualcosa di poco importante (1 punto). Dimenticare materiale importante ( 1punto) PS specificare cosa è importante e cosa lo è poco. Questo tipo di attività si può fare anche con tutta la classe.
16 Osservazione in classe Il comportamento è sempre il frutto di una relazione tra soggetto e contesto. Anche nel caso del bambino DDAI accade questo. Scopo dell osservazione è cercare di capire la relazione tra un comportamento problematico e le conseguenze che lo mantengono o gli antecedenti che lo scatenano. Questa attività è necessaria per prevenire la comparsa di certi comportamenti (antecedenti) o per cambiare le conseguenze che in qualche modo lo mantengono.
17 Vantaggi di un osservazione in classe Si può osservare il comportamento in un contesto naturale. Si possono raccogliere indici oggettivi sull emissione del comportamento (intensità, frequenza e durata). Si possono cogliere tutti gli elementi in gioco di una situazione, per una successiva analisi e riflessione. Può essere fatta dallo stesso insegnante.
18 Cosa occorre Le osservazioni devono essere svolte in alcuni momenti diversi della settimana. Possibilmente in diversi giorni, diverse ore e con materie diverse. E opportuno osservare anche alcuni momenti ricreativi.
19 Fasi dell osservazione 1. Osservazione non strutturata: inventario di comportamenti negativi. 2. Selezione del comportamento oggetto dell intervento. 3. Osservazione strutturata per l analisi dei comportamenti problema. Analisi degli antecedenti e delle conseguenze del comportamento problematico. 4. Riflessione sui dati raccolti. 5. Intervento. 6. Verifica dei risultati.
20 1. Osservazione non strutturata E necessario per fare un inventario dei comportamenti problematici del bambino. E necessario che le descrizioni siano specifiche del comportamento e non un interpretazione dello stesso (ad es. si comporta male!).
21 2. Selezione e identificazione dei comportamenti -problema Si identificano delle categorie. Si evidenziano tutti i comportamenti che possono rientrare in quella categoria. Ad es. va dal compagno durante la lezione, corre tra i banchi, esce dalla classe prima della fine della lezione possono rientrare nella categoria si allontana dal proprio banco. Si segnano tutti i comportamenti problematici per ogni categoria.
22 3. Osservazione strutturata Ci consente di: Identificare gli antecedenti e le conseguenze del comportamento problematico; identificare la frequenza di tali comportamenti. E necessario fare questo tipo di lavoro per ogni categoria di comportamento problema individuato.
23 3. Osservazione strutturata Si deve scomporre il comportamento negativo nei seguenti elementi: Tipo di comportamento- problema Antecedenti Risposta dell ambiente Conseguenze. E utile ottenere informazioni sul momento della giornata in cui si verificano maggiormente i comportamenti -problema.
24 4. Riflessione sui dati raccolti Scoprire degli antecedenti ci consentirà di fare un lavoro di prevenzione. Le conseguenze sono importanti perché ci aiutano a capire quale comportamento dovremmo mettere in atto per far sì che il comportamento problematico diminuisca. Premessa per il concetto di conseguenza: ogni volta che un soggetto si trova a sperimentare in qualche modo un comportamento positivo, l ultimo comportamento emesso si legherà sempre più strettamente alla situazione-stimolo preesistente all emissione del comportamento. Questo lavoro andrà fatto per ogni categoria di comportamenti problematici.
25 5. Programmazione di un intervento L intervento deve essere sviluppato allo scopo di: Anticipare il verificarsi del comportamento problema; Ridurre e/o eliminare le risposte dell ambiente che rinforzano l emissione del comportamento-problema.
26 5. L intervento Ogni intervento dipende dal bambino, dalle riflessioni emerse grazie all osservazione. Una volta identificato l antecedente si può giocare d anticipo, cercando di evitare le situazioni ad alto rischio Per quanto riguarda le risposte dell ambiente, anche queste possono essere modificate se, per il ragazzo hanno un effetto rinforzante. E molto utile e opportuno, inoltre, promuovere nel bambino riflessioni circa la possibilità di distrarsi, concentrarsi etc. (atteggiamento metacognitivo).
27 6.Verifica dei risultati Quest ultima parte consiste nel rivalutare, con le griglie iniziali, il bambino dopo l intervento, al fine di vedere se si sono verificati dei miglioramenti e per valutare eventuali miglioramenti da apportare al lavoro svolto.
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