IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA (ADHD)

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1 IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA (ADHD) APPROCCIO PSICOEDUCATIVO COMPORTAMENTALE A SCUOLA Istituto Comprensivo di CARMAGNOLA, 6 FEBBRAIO 2017 Dott.ssa Alessandra Scalmani Psicologa -Psicoterapeuta

2 FREQUENZA Del comp. In futuro COMPORTAMENTO Conseguenze Positive, negative, neutre

3 Che cosa può accadere a scuola Insuccesso scolastico DISISTIMA BASSA IMMAGINE DI SE Ansia Disturbi emotivi Comportamenti Inadeguati

4 Circolare MIUR 4089 del Descrittiva Operativa

5 Presupposti cognitivocomportamentali del modello Misurare il comportamento disfunzionale: il dato oggettivo comportamentale ANALISI FUNZIONALE DEI COMPORTAMENTI DISFUNZIONALI I bambini non agiscono in uno spazio vuoto-neutro Come e perché un comportamento si sviluppa ANTECEDENTI E CONSEGUENZE OSSERVAZIONI sistematiche ci permettono di capire cosa succede prima del c. negativo Non ci si esprime più in termini generici Primo passo: definire il comportamento contestualizzandolo (non va bene «non sta mai attento») Cercare di osservare cosa succede prima e cosa succede dopo

6 Presupposti cognitivocomportamentali del modello Che ruolo ha il gruppo classe (di solito rinforza esplicitamente o implicitamente l allievo che «fa il furbo»); ha ruolo sia di antecedente che di conseguenza per il comportamento successivo Lavoro sull ambiente è importante per questi motivi Diagnosi funzionale: si delinea il profilo del bambino con i suoi punti di debolezza e i suoi punti di forza Valutazione inziale, dopo il trattamento e in itinere Eventuale follow-up Principio della gradualità Principio del Rinforzo Sono due principi basilari di qualsiasi tipo di intervento (educativo, didattico e psicologico)

7 Presupposti cognitivocomportamentali del modello Obiettivi macro sono irragiungibili e frustranti (non si abbraccia il principio di gradualità) Minuti di attenzione : anche due minuti in più di attenzione dopo un training sono considerati un miglioramento Rinforzatore (bravo sei migliorato); se non viene rinforzato un comportamento disadattivo può andare ad estinguersi, dopo una fase di picco crescente Non si usa il rinforzatore per bambini che non ne hanno bisogno(attenti, tranquilli) Se non troviamo aspetti positivi come facciamo a rinforzare? Si instaura un circolo virtuoso Shaping : non si rinforza il comportamento macro ma qualsiasi piccolo comportamento che si avvicina ad esso.

8 SHAPING è una procedura di cambiamento di tipo comportamentale che consiste nel rinforzare un comportamento che si avvicina a quello desiderabile. Es. lo sviluppo delle prime abilità linguistiche Uso delle sequenze ABC

9 Tipico programma di modificazione del comportamento è basato su una sequenza di 3 componenti, il modello ABC : A Evento antecedente: lo stimolo antecedente è rappresentato da un evento che dirige e precede il comportamento B Comportamento : ciò che viene effettivamente fatto, cioè un fatto osservabile e quindi modificabile. E opportuno fare una lista dei comportamenti desiderabili e di quelli indesiderabili C le conseguenze: le reazioni determinate dal comportamento possono essere premi (rinforzi) o punizioni.

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11 RICHIESTA (ANTECEDENTE) Stimolo antecedente Per favore metti a posto i colori, prima dell intervallo Risposta comportamentale Il bambino prende i colori e li mette via Stimolo conseguente Insegnante: bene, sono contenta che tu abbia messo via i colori appena te l ho chiesto

12 Comportamento - problema rischio per la vita ed il benessere del bambino rischio per la vita ed il benessere altrui ostacolo all adattamento ostacolo all apprendimento è osservabile e misurabile? Osservazione condotta x 5/10 gg (linea di base)

13 Tipologia di rinforzi positivi RINFORZI TANGIBILI: Premi materiali(giochi, DOLCIUMI, FIGURINE )Sono efficaci ma non utilizzabili in ambito scolastico RINFORZI SOCIALI: Manifestazioni di approvazione e affetto, quali complimenti, sorrisi, carezze, elogi, riconoscimenti, ecc. RINFORZI SIMBOLICI: consistono in bollini, gettoni premio che accumulati vengono scambiati con premi tangibili o danno diritto a qualche forma di rinforzo dinamico RINFORZI DINAMICI: consistono in attività gratificanti o privilegi particolari che hanno per la persona una valenza positiva (vedere un DVD, prolungare l intervallo, usare il pc ) Assenza di conseguenza. Può essere utile quando si vogliono indebolire alcuni comportamenti inappropriati

14 Il bambino e l adulto traggono sensazioni piacevoli dall interazione. Questo si pone in netto contrasto con la sequenza in cui il bambino prova dolore e l adulto sente rabbia e frustrazione per il fatto che l alunno non ha obbedito. Utilizzando i principi di base del comportamento nel formato ABC si può arrivare ad un aumento delle interazioni positive tra adulto e bambino. Con il tempo si stabilirà un legame più positivo tra genitore e bambino e tra allievo e insegnante.

15 Evitare ciò che ci danneggia Insegnanti li aiutano a incrementare I comportamenti adeguati Vantaggi di un ambiente prevedibile Attuare ciò che dà beneficio I bambini ADHD non prevedono le conseguenze

16 Interventi basati sugli antecedenti Modificano l ambiente per: ridurre i comportamenti disfunzionali facilitare i comportamenti desiderabili QUINDI si attua un cambiamento PRIMA che il problema si presenti creazione di un contesto facilitante

17 Interventi basati sugli antecedenti a) Organizzazione dell aula b) Organizzazione dei materiali c) Attività routinarie d) Regole e) Organizzazione del lavoro f) Attività di transizione e momenti liberi

18 Adeguata organizzazione della classe Attività pianificate nel tempo libero INTERVENTI BASATI SUGLI ANTECEDENTI Organizzazione materiali Tempi di lavoro stabiliti Regole e attività rountinarie

19 a) Organizzazione dell aula Disposizione dei banchi 3 obiettivi: limitare noia e disturbo favorire le interazioni positive incrementare l applicazione al compito

20 Fonti di distrazione cartelloni cestino non è possibile eliminarle tutte finestre porta livello ottimale di stimolazione orologio ecc.

21 ORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE E DEI TEMPI DI LAVORO Disposizione banchi: Ogni disposizione dei banchi ha pregi e difetti A SCACCHIERA A COPPIE A FILE PARALLELE A FERRO DI CAVALLO A FERRO DI CAVALLO CON BANCHI CENTRALI Quali domande è bene porsi per scegliere la giusta disposizione? -dalla cattedra si vede il bambino? E importante per intervenire nei momenti problematici _E facilmente raggiungibile? _E favorito il contatto oculare tra insegnante e bambino? _Ha compagni vicini? Spesso più contatti favoriscono più distrazione _Se sì, come sono i compagni? (Tranquilli o vivaci?) _Se il bambino si alza può disturbare qualcuno? _E corretta la posizione delle fonti di luce? (Lato sinistro) _I bambini guardano fuori dalle finestre?

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23 Finestre Cartelloni Orologio Armadi e libreria I DISTRATTORI Compagni vivaci Cestino Tavolo con materiale pittorico o altro Porta Interruzioni dall esterno

24 Obiettivi b) Organizzazione dei materiali incrementare la capacità di organizzazione e pianificazione ridurre i comportamenti di disturbo (es. lamentarsi di non avere il materiale, chiederlo al compagno durante la lezione)

25 È un abilità che deve essere insegnata Utile per tutta la classe

26 Penne Diario Sussidiario Pastelli Pennarelli Matita Gomma Colla

27 cartelloni da appendere in classe con l elenco dei materiali schema con l elenco del materiale per ogni materia da apporre sul diario (o figurine per ogni elemento del materiale scolastico) cassetta in cui poter riporre il materiale quaderni e cartellette ben contrassegnate (colore, etichetta)

28 Routine per favorire la gestione del materiale scolastico 1. preparare immagini del materiale 2. ad un orario stabilito: far leggere il cartellone delle materie per il giorno successivo far elencare il materiale necessario per ogni materia far incollare sul diario le immagini corrispondenti 3. ogni mattina, all inizio della lezione, verificare la presenza del materiale (gratificazione, costo della risposta)

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30 c) Attività routinarie Vantaggi: Permettono di prevedere tempi e richieste ambiente prevedibile Favoriscono l adattamento

31 ingresso in classe ad un ora stabilita routine di inizio lezione (controllare il materiale) presentazione delle attività per la giornata (definizione dei tempi di lavoro, pause concordate) dettatura dei compiti ad un orario che consenta di verificare la comprensione delle consegne routine di saluto a fine giornata

32 È importante garantire un programma giornaliero costante MA proporre anche una diversificazione all interno di ogni attività per limitare la noia (es. mezzi audiovisivi, attività manuali, ecc.)

33 d) Regole Funzioni: comunicano le aspettative stabiliscono in clima di giustizia permettono di consolidare il comportamento desiderato (attraverso l applicazione sistematica) costituiscono un segnale per rispondere adeguatamente al comportamento

34 Principi per la costruzione di un sistema di regole: poche (3 o 4 per i bambini piccoli, max 6/8 per i più grandi) semplici formulate in positivo devono descrivere il comportamento in modo operativo specifiche per situazione (lezione, intervallo, ecc.) corredate da simboli grafici condivise esposte

35 Esempio Regola meno efficace Per uscire bisogna mettersi in fila per due ed aspettare che tutti siano pronti Regola più efficace Usciamo in fila per due

36 Per facilitare il rispetto delle regole: anticipare le situazioni problematiche favorire la comprensione del legame causa-effetto per facilitarne l interiorizzazione ed il rispetto rispetto della regola:conseguenza positiva di approvazione) (gesto violazione della regola: conseguenza negativa (intervento con calma e fermezza)

37 e) Organizzazione del lavoro Strategie utili: chiamare per nome + contatto oculare fornire consegne chiare assicurarsi che siano state comprese Ricordare al bambino di - ripeterle prima di iniziare il compito riduce - verificare di averle comprese l impulsività definire piccoli obiettivi realistici

38 Messaggi poco chiari Il bambino non sa come comportarsi Es. Devi comportarti bene Cosa significa bene?

39 I bambini con ADHD faticano a fare stime realistiche di: grandezze tempi quantità difficoltà non riescono a valutare tempi e difficoltà nello svolgimento di un compito organizzazione del lavoro carente + disorientamento

40 discutere sulla difficoltà del compito all inizio dare indicazioni poi confrontarsi sui tempi necessari chiedere agli alunni suddividere il compito in unità più piccole consentire di fare brevi pause promuovere il controllo del compito prima della consegna

41 Simboli relativi alla difficoltà del compito Facilissimo facile medio difficile difficilissimo

42 Simboli relativi ai tempi di lavoro pochissimo poco tempo tanto tantissimo tempo tempo medio tempo tempo

43 STABILIRE TEMPI DI LAVORO E CURA DEI MATERIALI Fornire indicazioni all allievo sul tempo necessario a svolgere i vari compiti richiesti Formulare domande del tipo quanto tempo serve per? Organizzare il materiale(di solito non hanno il materiale e lo chiedono ai compagni) Per le dimenticanze si può applicare il metodo anche al resto della classe

44 Gratificare i progressi L apprendimento richiede tempo Permettere il consolidamento attraverso l esercizio

45 F) Attività di transizione e momenti liberi Momenti che rendono più probabile l emergere di comportamenti problematici: Inizio e fine delle lezioni Intervallo Mensa Passaggio da un luogo ad un altro

46 ATTIVITA PIANIFICATE NEL TEMPO LIBERO Momenti scatenanti la sintomatologia sono quelli meno strutturati (tempi, ruoli, regole) Intervallo, mensa, gioco libero dopo la mensa, spostamenti interni alla scuola, le uscite, inizio e fine delle lezioni Momenti fluidi in cui il bambino sperimenta rifiuti dei compagni e non sa regolarsi Usare attività più prevedibili e strutturate

47 Inizio e fine delle lezioni Strategie utili prevedere delle routine pianificare l uscita (es. evitare di dettare i compiti durante gli ultimi 5 minuti, di chiedere ai bambini di preparare la cartella dopo il suono della campanella, ecc.)

48 Intervallo permette l attività motoria consente di sfogarsi dopo alcune ore di lezione Strategie utili regole specifiche NON usare la sospensione dell intervallo come punizione minuti di decompressione

49 INTERVALLO Cartellone regole Palla a guerra, giochi in cerchio Prendersi Attività decompressione INTERVALLO No punizioni che Reprimano il movimento Calendario giochi nei giorni della settimana

50 Mensa Strategie utili regole specifiche ruoli/compiti ben definiti gratificare la condotta adeguata

51 MENSA Contratto comportamenta le Individuale (a punti) Cartellone regole Ruoli e incarichi A tavola MENSA Sistema di gratificazione

52 Strategie utili Passaggio da un luogo ad un regole specifiche altro (es. camminare in fila per due, affidare la testa della fila a tutti i bambini a turno, ecc.) organizzare i tempi (per evitare che il passaggio avvenga precipitosamente)

53 PASSAGGI, INIZIO E FINE ATTIVITA Evitare la fretta PASSAGGI Regole della fila E calma Routine

54 DOPO MENSA Giochi in sottogruppi, monitorati dagli insegnanti Per evitare esclusioni Cartellone regole MENSA Giochi inventati dai bambini La banca dei giochi

55 ADHD STRUMENTI DI OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO Questionario per L analisi funzionale del comportamento Osservazione Sistematica dell alunno OBIETTIVI COMPORTAMENTALI Diverse motivazioni Ai comportamenti Scheda per verificare se con interventi educativi nuovi si Verificano cambiamenti COMPORTAMENTI Disfunzionali e positivi

56 GRAZIE PER L ATTENZIONE! alessandrascalmani@virgilio.it

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