Come affrontare le difficoltà attentive e di concentrazione a scuola e a casa
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- Gildo Marconi
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1 Come affrontare le difficoltà attentive e di concentrazione a scuola e a casa
2 Un deficit di attenzione e concentrazione con impulsività e iperattività è chiamato ADHD, un acronimo di: Attentive Deficit Hyperactivity Disorder, ha una causa neurobiologica, data dal funzionamento del sistema nervoso centrale.
3 ADHD: Diagnosi secondo ICD - 10 F90 SINDROMI IPERCINETICHE Condizioni caratterizzate da : -Un esordio precoce (nei primi 7 anni di vita), -Una mancanza di perseveranza nelle attività richiedenti un impegno cognitivo, -Tendenza a passare da un attività all altra senza completarne alcuna, -Difficoltà nell organizzarsi nei compiti e nelle attività, nel tenere in ordine i materiali, rispettare le scadenze, ecc. -Mancanza di riflessione, possibile compromissione cognitiva, ritardi nello sviluppo motorio e del linguaggio.
4 Deficit dell ATTENZIONE Il bambino: Non riesce a mantenere l attenzione in compiti scolastici e/o attività ludiche, Spesso sembra non ascoltare ciò che gli viene detto, Ha difficoltà a seguire le istruzioni, organizzarsi le varie attività e portare a termine i compiti, Commette molti errori di distrazione, Evita o ha una forte avversione per attività che richiedono attenzione e sforzo mentale, Perde spesso le cose necessarie come le dotazioni scolastiche: matite, quaderni, utensili, ecc. E spesso facilmente distratto da stimoli esterni.
5 IPERATTIVITA Non sta fermo sulla sedia, spesso tiene in movimento mani e/o piedi, Spesso si alza dal posto in classe, Spesso corre o si arrampica, E eccessivamente rumoroso, ha difficoltà a fare giochi in modo tranquillo, Dimostra una eccessiva attività motoria che non viene modificata dal contesto e/o dalle richieste della vita sociale.
6 IMPULSIVITA Spesso risponde precipitosamente prima che la domanda venga completata, Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno, non riesce a stare in fila, Spesso interrompe o si intromette nella conversazione o nel gioco altrui, Spesso parla in modo eccessivo o ha un atteggiamento non adeguato al contesto.
7 Prevalenza del disturbo in Italia oscilla tra l 1,5% e il 7,1% nei bambini in età scolare, e il 2,5% nella popolazione adulta, con una prevalenza dei maschi rispetto alle femmine di circa 2 a 1. Possibili cause: base genetica circa il 70%, consumo importante di alcol, fumo, droghe in gravidanza, inquinamento dell aria Le funzioni esecutive: pianificazione, attenzione focalizzata,memoria di lavoro, inibizione della risposta, autoregolazione emotiva e flessibilità, possono migliorare con percorsi di potenziamento e interventi di supporto e coinvolgimento positivo della famiglia e della scuola.
8 BAMBINI VIVACI E NON ADHD Spesso si incontrano bambini vivaci, che hanno bisogno di muoversi spesso ma non vanno confusi con sidromi ADHD, perché sanno fermarsi nei loro movimenti, prestare attenzione, pianificare le loro azioni, autoregolandosi in base alle situazioni che incontrano.
9 Durata dell attenzione L attenzione di un bambino piccolo è di brevissima durata,
10 Le tensioni, l ansia, le preoccupazioni diminuiscono l attenzione: la mente è rivolta ad altri pensieri.
11 Prof. Francesco Benso università di Genova:
12 TRATTAMENTI :
13 SIA A CASA CHE A SCUOLA Adottare una linea educativa basata sulla fiducia nelle possibilità del bambino. Utilizzare un approccio positivo che pone l accento sul rinforzo e sulla ricompensa. Non essere punitivi e non usare una comunicazione verbale aggressiva. Concordare alcune regole chiare ed espresse in forma positiva, non sottoforma di divieto. Ad es. : il non si corre diventa si cammina piano, etc
14 IN AMBITO SCOLASTICO Nell ottica di prevenire momenti di stanchezza e di stress, il lavoro va suddiviso in micro-attività. Vanno previste delle pause (anche con la possibilità di muoversi fisicamente) se per l alunno il lavoro risulta troppo impegnativo e protratto nel tempo. Individuare attività per lui piacevoli e gratificarlo dopo un compito eseguito con impegno.
15 Aiutare a fare i compiti ed a studiare richiede organizzazione, pazienza e metodo. Ricordarsi di fare una piccolossima pausa ogni 40 minuti. Il bambino si stanca molto ha bisogno di pause fraquenti. Per aiutarlo a comprendere sottolineare le parole chiave, cercare insieme le parole difficili per capirne il significato dal senso della frase, fare un riassunto o uno schema. Motivare ad esporre e a raccontare quanto letto. Svolgere gli esercizi. COMPRENDER, SCHEMATIZZARE, MEMORIZZARE, RIPETERE, APPLICARE.
16 Creare una tabella quotidiana del tempo.
17 NORMATIVA VIGENTE:
18 COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA Fondamentale risulta la collaborazione scuola-famiglia finalizzata alla costruzione di un alleanza per il raggiungimento di obbiettivi comuni quali il benessere dell alunno ed il progredire delle competenze e degli apprendimenti
19 AID - Sezione di Bergamo Bergamo v. Leone XIII 27 Help-line bergamo@aiditalia.org
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