GENITORI 8 MARZO 2012
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- Aureliano Magnani
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1 Servizio di Psicologia Scolastica SPAZIO ASCOLTO I.C. PEZZANI CRESCERE GENITORI 8 MARZO 2012
2 ETIMOLOGIA DELLA PAROLA COMPITO Computare: calcolare Complere: completare
3 I compiti a casa variano: 1. nella quantità, 2. nella specificità delle materie, 3. nella modalità e nei tempi di svolgimento
4 I COMPITI A CASA. Non sono una punizione. Non sono semplicemente un dovere. Sono strumenti e momenti di crescita - del bambino - del rapporto genitori-figlio - della collaborazione scuola-famiglia.
5 I compiti sono l'occasione per: verificare di aver compreso il percorso proposto a scuola acquisire strumenti suscitare nuove domande
6 PER I GENITORI SONO OCCASIONE PER stare insieme in un lavoro conoscere meglio il figlio, aggiornarsi sulla crescita e sui suoi progressi. rendersi conto dell'andamento scolastico complessivo
7 IL GENITORE PUO Il bambino ha bisogno di tempo per essere in grado di gestirsi in modo corretto e autonomo. Compito del genitore: aiuto nell organizzazione dello studio. Ad esempio, guardate con lui la lista degli esercizi da fare, stabilite insieme una tempistica e un metodo di lavoro.
8 IL GENITORE PUO Verificare il lavoro con l atteggiamento di sostegno e di attesa, libero da aspettative e da pretese pressanti
9 IL GENITORE PUO Far compagnia con totale disponibilità, con la stessa presenza fisica, con rassicurazioni e incoraggiamenti dimostrando stima nei confronti del bambino.
10 LA COLLABORAZIONE CON I DOCENTI Stima e credito reciproco e rispetto dei ruoli. Condividere l azione educativa. Non sostituirsi al docente. Ciò che non si è capito, ciò che è scorretto, viene spiegato e corretto dal docente.
11 LA MOTIVAZIONE LE STRATEGIE PER MOTIVARE MIO FIGLIO A STUDIARE
12 LAVORI A GRUPPI Trasmettere l importanza della cultura Partecipare e seguire l attività di studio Dargli lo spazio per scegliere quando studiare Non giustificarli,qualora non svolgono i compiti 12
13 LAVORI A GRUPPI Far cominciare i compiti con quelli preferiti Cercare di creare una situazione che favorisca la sua concentrazione Fare i compiti con una compagna Sottolineare la riuscita del compito 13
14 STUDIARE. Per uno studio efficace è necessaria l attivazione contemporanea di diverse aree: ATTENTIVA (concentrazione) COGNITIVA (selezione, organizzazione e memorizzazione dei dati) MOTIVAZIONALE (presenza di un reale convincimento della necessità di studiare un determinato argomento)
15 LA MOTIVAZIONE SI MODIFICA _ in rapporto all età degli studenti _ in relazione al sesso _ al contesto familiare _ allo stile di insegnamento del docente
16 La distinzione fondamentale è quella tra: MOTIVAZIONE INTRINSECA MOTIVAZIONE ESTRINSECA
17 Per motivazione intrinseca si intende quella spinta a fare, generata da caratteristiche ed esperienze personali dell individuo (interessi,voglia di conoscere,ecc.)
18 La motivazione estrinseca è quella che si determina in una certa situazione in base a spinte esterne. (es. prendere un buon voto in matematica così da avere le figurine come premio).
19 DOVE STUDIARE Scegliere un ambiente illuminato e tranquillo. Preparare sul tavolo i libri che servono in quel momento. Togliere dalla vista tutte le possibili distrazioni tipo televisione, computer e soprattutto cellulare.
20 ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO DEI COMPITI minuti di STUDIO 5-10 minuti di PAUSA minuti di STUDIO
21 UNA PROPOSTA DI METODO DI STUDIO LETTURA DI ESPLORAZIONE Scorsa preliminare per individuare i contenuti da studiare (paragrafi,capitoli), sfogliare il testo, leggere le didascalie e grafici. FARSI DOMANDE Provare a farsi delle domande sul testo appena letto. In questo modo si può: 1) Individuare le fasi successive di studio 2) Richiamare conoscenze precedenti
22 LETTURA VELOCE Prima lettura del materiale senza sottolineatura del materiale e annotazioni. LETTURA CON SOTTOLINEATURE E NOTE Lettura con scopo di approfondimento e riflessione sui contenuti. Sottolineare solo i concetti più importanti. Scrivere qualche nota in margine.
23 RIELABORAZIONE ATTRAVERSO APPUNTI, SCHEMI, MAPPE, TABELLE, RIASSUNTINI Adottare il metodo che sembra più utile per schematizzare le notizie e collegarle tra di loro. RIPETIZIONE Ripetere il materiale per verificare la conoscenza di quanto studiato. La prima volta si può tenere sotto gli occhi gli appunti o gli schemi, mentre le volte successive si deve riuscirci senza. Prova a dare le risposte alle domande che hai fatto all inizio.
24 RIPASSO Riprendere il materiale allo scopo di fissare i concetti principali. Ricordarsi che già dopo un ora la memoria perde circa il 50 % delle cose studiate.
25 L ALLEATO PIÙ PREZIOSO: LA MEMORIA La memoria è: EMOTIVA VISIVA ASSOCIATIVA
26 Tra le tecniche verbali ci sono: - La rima: tra le più note possiamo citare Trenta giorni a novembre che ci aiuta a ricordare il numero dei giorni in ogni mese dell anno. - L acronimo: è una parola artificiale, le cui lettere componenti fungono da suggerimento per il recupero di altre parole. Sigle che incontriamo quotidianamente sono acronimi, ad esempio CEE, AVIS, ENEL, S.P.A - L acrostico: è una frase in cui le prime lettere di ogni parola che la compone fungono da suggerimento per il recupero di altre informazioni. MA CON GRAN PENA LE RECA GIU
27 Tra le tecniche visive ci sono: - La storia: è un racconto inventato dotato di significato in cui le parole da ricordare sono collegate tra di loro per mezzo della trama. Le parole da ricordare devono riferirsi a oggetti concreti. - Le associazioni visive: consistono nel creare delle catene di parole. Nella prima fase si costruisce una vivida immagine di ogni parola da apprendere, poi si lega la prima parola alla seconda, la seconda alla terza
28 PER APPROFONDIRE... Antonietti A., Il diario del mio apprendimento,ed.erickson,2007 Cornoldi C., Imparare a studiare 2, Ed.Erickson, 1993 Daffi G., Missione compiti,ed.erickson,2009 Su Internet cercare TECNICHE DI MEMORIA o MNEMOTECNICHE 28
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