Dr. Geologo Roby VUILLERMOZ rue Charrey, AOSTA (AO)

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1 Dr. Geologo Roby VUILLERMOZ rue Charrey, AOSTA (AO) Tel Fax studio@vuillermoz.it Partita IVA C.F. VLL RBY 69A25 A326A Regione Autonoma Valle d Aosta Comune di Montjovet Region Autonome Vallee d Aoste Commune de Montjovet Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre 2006 Galleria Montjovet Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione Committente: SAV Commessa: 18141RG_MR_5 Emissione: luglio 2018 Versione: 1 PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ

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3 SOMMARIO 1. GENERALITÀ DOCUMENTAZIONE CONSULTATA INQUADRAMENTO GEOGRAFICO DESCRIZIONE DELLE OPERE CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO CARATTERIZZAZIONE LITOLOGICA CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA CARATTERIZZAZIONE STRUTTURALE CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA CARATTERIZZAZIONE GEOMORFOLOGICA PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Documentazione ambiti inedificabili Documentazione IFFI Catasto dissesti SCT RAVDA PAI Direttiva alluvioni e Piano di Gestione del Rischio Alluvioni P.G.R.A PSInSAR TM AMBITI INEDIFICABILI E VINCOLI TERRITORIALI MODELLAZIONE SISMICA INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLIZZAZIONE GEOTECNICA INTERFERENZA OPERE CON TORRENTE MONTJOVET INTERFERENZA OPERE CON DORA BALTEA SPECIFICO STUDIO SULLA COMPATIBILITÀ DELL INTERVENTO CON LO STATO DI DISSESTO ESISTENTE E SULL ADEGUATEZZA DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IN ATTO E DI QUELLE CONSEGUIBILI CON LE OPERE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO NECESSARIE CONCLUSIONI Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 3 di 39

4 1. GENERALITÀ Su incarico del committente è stata eseguita un indagine geologico-tecnica riguardante il progetto della posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione all interno del progetto di adeguamento della galleria Montjovet al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Al fine di raggiungere la piena conoscenza dell'area oggetto dell'opera, si è proceduto all'esecuzione di una campagna di rilievi, all analisi delle fotografie aeree disponibili ed allo studio della letteratura esistente circa il sito in questione. Il contenuto della presente è conforme a: D.M "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno sulle terre e delle opere di fondazione"; D.M Norme tecniche per le costruzioni ; CIRCOLARE n. 617 del Istruzioni per l applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M ; D.M Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni ; Legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 e s.m.i. Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'aosta; Deliberazione della Giunta regionale n del 10 ottobre 2008 Approvazione delle nuove disposizioni attuative della legge regionale 6 aprile 1998 n. 11 previste agli artt. 35, 36 e 37 in sostituzione dei capitoli I, II e III dell'allegato a alla deliberazione della giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 422 e revoca della deliberazione della giunta regionale n. 1968/2008 e s.m.i.; Legge regionale 31 luglio 2012, n. 23 e s.m.i. Disciplina delle attività di vigilanza su opere e costruzioni in zone sismiche; 2. DOCUMENTAZIONE CONSULTATA Interventi di adeguamento delle gallerie al decreto legislativo n.264 del 5 ottobre 2006 SINA 11/2017; Relazione geologico-geotecnica allegata al progetto degli interventi di adeguamento delle gallerie al decreto legislativo n.264 del 5 ottobre 2006 SINA 11/2017; Studi di valutazione della pericolosità per colate di detrito e dell efficacia delle opere di difesa eventualmente esistenti e progettazione preliminare dei possibili interventi di sistemazione idraulica sui bacini ad alta pericolosità - Torrente Montjovet, 2007 Raggruppamento DB8 dott. geol. Mori D., dott. ing. Gaudio M., dott. for. Mazzucco F.. 3. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Il tracciato dei cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione è posto sulla sinistra orografica della Dora Baltea, ad una quota compresa tra i 410 m s.l.m., e i 390 m s.l.m., in un settore pianeggiante posto tra la strada comunale e la soprastante autostrada.

5 Corografia su base C.T.R. GeoNavigatore sito web RAVA Planimetria di progetto su base catastale Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ 4. DESCRIZIONE DELLE OPERE In base a quanto risulta dagli elaborati del progetto eseguito da SINA, di cui si riportano alcuni estratti progettuali, si intende effettuare la posa di una linea elettrica MT. Si prevede: La nuova linea elettrica sarà costituita da un cavo MT RG7H1R 3X1X50 mmq con conduttori in rame, alla tensione nominale di 15 kv per uno sviluppo complessivo di circa 125 m, di collegamento tra le due cabine elettriche cosi come meglio specificato negli elaborati grafici allegati alla presente. Pagina 5 di 39

6 Allo scopo precisiamo che: tutte le opere saranno realizzate su aree di proprietà SAV; la parte edile delle cabine di consegna e di trasformazione nonché l allestimento della cabina di trasformazione e l allestimento del locale utente della cabina di consegna saranno realizzate dalla SAV, mentre sarà onere di Deval l allestimento del locale Deval della cabina di consegna e del locale misure. Planimetria di progetto Particolare sezioni di posa

7 Particolare cavidotti sottovia Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Particolare cavidotti sottovia - sezione Globalmente gli interventi non prevedono la modifica della morfologia attuale: il materiale che verrà escavato per realizzare le tracce, verrà totalmente portato in discarica, come riportato nelle relazioni sulla gestione delle terre e rocce da scavo. Per maggiori ragguagli tecnici si rimanda agli elaborati di progetto. Pagina 7 di 39

8 5. CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO 5.1 CARATTERIZZAZIONE LITOLOGICA L area di studio è posta ai piedi delle pareti che sovrastano l abitato di Bourg. Il pendio è posto in direzione Ovest-Est: il versante con esposizione a Sud è caratterizzato da un alternanza di affioramenti del substrato, che generano pareti rocciose di elevate pendenze, e più rare plaghe di depositi di tipo detritico o eluvio-colluviale. L abitato, posto in corrispondenza dell inizio della zona pianeggiante di fondovalle, costituita dalle alluvioni recenti della Dora Baltea è posto al piede di due scarpate rocciose: in sinistra orografica è presente il dosso roccioso detto Mongiovetta, costituito da prevalenti prasiniti e subordinati calcescisti. La falesia è stata più volte oggetto di sistemazione mediante reti elastoplastiche a media energia per il frequente verificarsi di crolli di blocchi, in particolare in corrispondenza della sede stradale della SS26. Il dosso è costituito da metabasiti con limitate intercalazioni di calcescisti e di quarziti a granato di manganese; la sequenza poggia sulle serpentiniti antigoritiche dal massiccio del M. Avic, contenenti abbondante magnetite nerastra e aggregati nodulari rosso-bruni di titanclinohumite e olivina. 5.2 CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICA Nel settore oggetto di intervento sono presenti depositi detritici costituiti da grossi blocchi immersi in una matrice medio-fine. L attività antropica ha portato alla realizzazione di alcuni terrazzamenti destinati alla pratica agricola e la realizzazione dell autostrada ha modificato totalmente la morfologia originaria. Lungo il settore pianeggiante più prossimo alla Dora Baltea sono presenti dei depositi alluvionali recenti, costituiti da orizzonti sabbioso-ghiaiosi e ciottolosi allungati nel senso della corrente ed intercalati a sedimenti sabbioso-limosi: questi sono originati dalle esondazioni della Dora Baltea. Tale formazione poggia su depositi alluvionali antichi, su depositi glaciali e/o direttamente sul substrato. 5.3 CARATTERIZZAZIONE STRUTTURALE La parete rocciosa a monte dell area è costituita da metabasiti. L analisi strutturale ha permesso di individuare le caratteristiche geometriche delle deformazioni duttili (pieghe) e fragili (faglie, fratture, giunti) presenti all interno della parete. Lo stile strutturale dell area oggetto di studio è riconducibile ad un insieme di elementi tabulari aventi immersione verso Sud Ovest con angoli medio-alti dovuti ad una fase deformativa di tipo plicativo e interrotti da sistemi di faglie, giunti e fratture. 5.4 CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA Nel settore oggetto di relazione sono pressoché assenti forme erosionali di rilievo legate all azione ruscellante delle acque in virtù del fatto che l intero versante risulta essere estremamente arido, caratterizzato infatti da vegetazione xerica. Per quanto riguarda le acque sotterranee, allo stato delle conoscenze attuali basate essenzialmente su osservazioni di carattere geomorfologico, è difficile dare valide interpretazioni di quello che dovrebbe essere lo schema della circolazione della zona: si tratta comunque sicuramente di una circolazione complessa e molto importante per le sue influenze sul grado di attività dei vari fenomeni di dissesto. Per quanto riguarda l idrogeologia, la circolazione idrica del settore avviene principalmente nei materiali sciolti ed è legata alla presenza di livelli impermeabili costituiti da occasionali intercalazioni argilloso-limose e torbose e dal substrato roccioso.

9 La circolazione sotterranea, prevalentemente di tipo superficiale o poco profondo, risulta influenzata da apporti provenienti dai versanti e dalle infiltrazioni di acque superficiali. La situazione idrogeologica dell'area è infatti caratterizzata dalla presenza di tre principali tipi di acquiferi: acquifero in formazioni glaciali: esso è costituito da sedimenti sabbiosoghiaiosi a volte limosi di origine glaciali presenti in modeste plaghe sul versante. Questo acquifero presenta una discreta estensione ed una potenzialità idrica ridotta anche in considerazione della scarsa permeabilità. acquifero in formazioni gravitative e detritiche: esso è costituito da blocchi spigolosi eterometrici immersi in una scarsa matrice sabbiosa. Questo acquifero presenta una buona estensione e, a causa dell elevata permeabilità, presenta una notevole potenzialità idrica. acquifero in formazioni fratturate: questo acquifero è rappresentato in buona parte dagli affioramenti rocciosi appartenenti alla Zona Piemontese. Esso risulta limitato in quanto la roccia presenta un reticolo di fratture e di piani di faglia che determinano un basso grado di permeabilità. I terreni che risultano invece impermeabili sono costituiti dai settori ove il substrato è poco tettonizzato e dalle locali intercalazioni limose ed argillose presenti nei depositi alluvionali e glaciali. L idrologia del settore è caratterizzata dalla presenza del rio Saint-Germain (torrente di Montjovet). 5.5 CARATTERIZZAZIONE GEOMORFOLOGICA Il settore in oggetto si sviluppa lungo il versante sinistro della valle principale della Dora Baltea, in un area costituita da depositi di materiali sciolti, in prevalenza di origine detritica con plaghe di materiale alluvionale lungo il fondovalle. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Estratto della Carta Geologica SCT sito web RAVA Pagina 9 di 39

10 5.6 PERICOLOSITÀ GEOLOGICA Il settore oggetto dell intervento risulta essere posto all interno delle ZONE inedificabili per frana e delle FASCE inedificabili per inondazione (artt. 35 e 36 L.R. 11/98 e suc. mod.). Gli interventi ricadono nelle zone F1, F2 e F3 per frana e nelle fasce A e C (si rimanda al capitolo Ambiti inedificabili per ulteriori dettagli) Documentazione ambiti inedificabili Nella relazione del 2002 di InGeo relativa agli ambiti inedificabili, nel settore vengono segnalati diversi fenomeni gravitativi legati, in particolare, alle ripide falesie sottostanti Château de Chenal Documentazione IFFI Secondo il PROGETTO IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) i settori oggetto di studio sono posti al margine di zone franose censite. Tutto il versante è ricompreso all interno di una DGPV. Di seguito si riporta uno stralcio della cartografia del progetto IFFI.

11 5.6.3 Catasto dissesti SCT RAVDA Secondo la carta dei dissesti della RAVA, che include anche le zone censite dal PROGETTO IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), nei settori oggetto di studio si segnalano fenomeni di dissesto che tuttavia lambiscono solamente le opere. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ GeoDissesti GeoNavigatore sito web RAVA Pagina 11 di 39

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13 Pagina 13 di 39 Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ

14 5.6.4 PAI Consultando infine la cartografia del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (denominato anche PAI), si segnala che solamente il settore ove verrà realizzata la cabina di consegna rientra direttamente nelle zone a rischio individuate dal piano. Carta PAI GeoNavigatore sito web RAVA Direttiva alluvioni e Piano di Gestione del Rischio Alluvioni P.G.R.A. Di seguito si riportano le planimetrie del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni P.G.R.A. relativamente al settore ove sorgeranno le opere in progetto: si tratta in generale di fasce prative poste in sinistra idrografica della Dora Baltea e lungo il torrente di Montjovet cui è stato attribuito il livello di rischio più basso, ovvero R1. Carta del rischio di inondazioni (Direttiva Alluvioni) - GeoNavigatore SCT sito web RAVDA Dettaglio livello di rischio: R1

15 5.6.6 PSInSAR TM Ad integrazione dei dati raccolti nell ambito del progetto IFFI, è stato effettuato a fine 2007 uno studio denominato PSInSAR TM (realizzato per RAVA da IMAGEO S.r.l. di Torino) che si basa sull acquisizione ed interpretazione di dati da satellite: si sono resi disponibili i risultati sull intero territorio valdostano che possono integrare le conoscenze finora acquisite sui fenomeni franosi con nuove informazioni di carattere quantitativo sull entità e distribuzione areale dei movimenti superficiali nel periodo In particolare, l interpretazione dei dati forniti dalla tecnologia suddetta ha permesso di realizzare alcune schede monografiche, relative a quei settori che sono stati analizzati in dettaglio e in cui si sono riconosciuti particolari movimenti in superficie. La scheda n 7, sotto riportata, illustra il settore in DGPV individuato nel territorio compreso tra i comuni di Emarèse e di Montjovet. Tali dati sono stati resi pubblici a seguito del Corso breve per l illustrazione dei risultati della revisione dell inventario IFFI della Regione Valle d Aosta, a fronte dell interpretazione dei risultati dello studio PSInSAR sull intero territorio regionale svolto il 22 aprile Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 15 di 39

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17 Pagina 17 di 39 Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ

18 Il settore in cui verrà realizzata l opera per la galleria Montjovet risulta essere posta immediatamente al piede della DGPV, ma anche in questa zona sono stati riconosciuti movimenti superficiali solo di piccola entità, pari a pochi millimetri all anno.

19 6. AMBITI INEDIFICABILI E VINCOLI TERRITORIALI Il settore oggetto degli interventi risulta essere posto all interno delle ZONE inedificabili per frana e delle FASCE inedificabili per inondazione (artt. 35 e 36 L.R. 11/98 e suc. mod.); non rientra nel vincolo idrogeologico. Nello specifico, l areale ove si realizzeranno le opere rientra in zona F1, F2 e F3 per frane ed in fascia A e C per inondazione. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 19 di 39 VINCOLI Ambiti inedificabili aree boscate Ambiti inedificabili zone umide e laghi Riferimenti di legge art. 33 L.R. 11/98 e s.m.i. art. 34 L.R. 11/98 e s.m.i. PRESENZA Ambiti inedificabili frane art. 35 L.R. 11/98 e s.m.i. X Ambiti inedificabili fenomeni di trasporto in art. 35 comma 2 L.R. 11/98 e massa s.m.i. Ambiti inedificabili inondazioni art. 36 L.R. 11/98 e s.m.i. X X Ambiti inedificabili valanghe Fasce di rispetto Fasce di rispetto dei corsi d'acqua e delle vasche di carico Fasce di rispetto Fasce di tutela, rispetto e protezione delle captazioni e delle opere di stoccaggio delle acque per consumo umano art. 37 L.R. 11/98 e s.m.i. PARERE art. 41 L.R. 11/98 e s.m.i. X X art. 42 L.R. 11/98 e s.m.i. Vincolo idrogeologico R.D /12/1923

20 Art. 35 GeoNavigatore sito web RAVA La legge regionale 11/98 e suc mod. e relative delibere attuative (delibera della Giunta regionale 2939 del 10 ottobre 2008), prevede che: Art. 35 F1 2. Nelle aree ad alta pericolosità di cui all art. 35, comma 1 F1, sono consentiti: a) i seguenti interventi su edifici e fabbricati esistenti: 1) gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; 2) gli interventi di restauro e di risanamento conservativo sui fabbricati classificati documento o monumento o di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale e sui beni culturali isolati di cui all articolo 37 delle norme tecniche di attuazione del PTP, purché compatibili con il carattere architettonico delle strutture edilizie preesistenti, nei limiti delle variazioni di volume consentiti e a condizione che siano adeguatamente diminuite le condizioni di vulnerabilità della struttura in relazione alle dinamiche di dissesto previste; 3) gli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia degli edifici esistenti ubicati nelle zone di tipo A edificate del PRG, nei limiti della sagoma dell edificio, per quanto concerne gli interventi di ristrutturazione edilizia, o delle variazioni di volume consentite, nel caso degli interventi di risanamento conservativo, e a condizione che siano adeguatamente diminuite le condizioni di vulnerabilità della struttura in relazione alle dinamiche di dissesto previste, compresi : -i mutamenti di destinazione d uso relativi alle categorie di cui alle lettere e), f), h), i), l) dell art. 73, comma 2, della l.r. n. 11/1998, -i mutamenti di destinazione d uso relativi alle categorie di cui alle lettere d), dbis), g) dell art. 73, comma 2, della l.r. n. 11/1998, limitatamente a fabbricati o porzioni di fabbricati all interno dei quali esistano già unità destinate ad abitazione; 4) gli interventi di restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia degli edifici esistenti destinati ad usi e attività di carattere agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi per la realizzazione di residenze temporanee connesse alla conduzione aziendale e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, ma esclusi gli interventi per lo svolgimento dell attività di agriturismo ove non già esistente; 5) nei limiti della sagoma dell edificio, gli interventi edilizi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia degli edifici

21 esistenti destinati ad attività produttive, energetiche, ricreative, culturali, sportive, commerciali, turistiche e ricettive (senza aumento del numero di posti letto) e i mutamenti di destinazione d uso da categorie diverse alle categorie di cui alle lettere e), f), h), i) e l) dell art. 73, comma 2, della l.r. n. 11/1998; tali interventi devono essere finalizzati all ammodernamento e alla razionalizzazione delle attività e devono essere adeguatamente diminuite le condizioni di vulnerabilità della struttura in relazione alle dinamiche di dissesto previste; 6) gli interventi di adeguamento igienico-sanitario, tecnologico e di fruibilità degli edifici esistenti, compresi gli aumenti di volume a ciò strettamente necessari; b) nei limiti di quanto previsto dal PRG, la realizzazione di strutture pertinenziali agli edifici esistenti, come tali prive di funzioni autonome e destinate invece al servizio esclusivo degli edifici predetti, compresi le autorimesse, i parcheggi a raso e i posti auto all aperto, per soddisfare le esigenze degli occupanti o delle attività produttive, agro-silvo-pastorali, ricreative, culturali, sportive, turistiche o commerciali in atto negli edifici stessi; c) i seguenti interventi relativi alle infrastrutture viarie: 1) finalizzati a mantenere o riportare in efficienza l infrastruttura viaria, a garantirne o a migliorarne la sicurezza mediante opere di protezione, di segnalazione, di adeguamento funzionale e di allargamento della sede dell infrastruttura stessa; 2) la realizzazione di attraversamenti di impluvi e/o di corsi d acqua, di sovrappassi e di sottopassi, di rotonde, di marciapiedi, di aree di sosta e/o di manovra, di parcheggi a raso e di posti auto al servizio di edifici esistenti, di passi carrabili e di rampe di accesso ad edifici e strutture esistenti; d) gli interventi volti a migliorare la tutela della pubblica incolumità dai fenomeni di natura idraulica, geologica e valanghiva presenti in loco, ivi comprese le piste di cantiere e gli accessi per la realizzazione dell opera e per garantire la manutenzione e la gestione delle opere stesse; e) gli interventi di regimazione delle acque, superficiali e sotterranee, compresi quelli per la realizzazione di opere di derivazione delle acque e di accesso all alveo; f) gli interventi di sistemazione agraria o di rimodellamento del terreno, comprensivi di ogni intervento infrastrutturale necessario; g) gli interventi di adeguamento funzionale di infrastrutture puntuali, lineari e a rete, come indicate nella parte relativa alle definizioni generali, non altrimenti localizzabili; h) gli interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali, lineari (ad eccezione delle piste di sci e degli impianti a fune), viarie (ad eccezione delle strade comunali, regionali e statali, delle autostrade e delle ferrovie) e a rete, come indicate nella parte relativa alle definizioni generali, non altrimenti localizzabili; i) gli interventi di demolizione di fabbricati ed infrastrutture; j) gli interventi finalizzati all impianto e all esercizio di cantieri temporanei mobili, ivi compresi gli accessi temporanei per la realizzazione dell opera; k) la realizzazione di infrastrutture connesse con l attività estrattiva, la realizzazione di impianti per la lavorazione del materiale derivante da attività estrattiva e la realizzazione di depositi temporanei di materiali inerti; l) gli interventi di potenziamento, di adeguamento e di nuova costruzione di impianti di trattamento delle acque reflue e di infrastrutture per la gestione dei rifiuti, quali depositi temporanei, discariche e aree di conferimento dei rifiuti, comprese le infrastrutture di accesso e quelle necessarie al loro funzionamento, ove non altrimenti localizzabili. 3. Nelle aree ad alta pericolosità di cui all art. 35, comma 1 F1, i progetti relativi agli interventi sottoindicati, ammissibili ai sensi del precedente punto 2., devono essere altresì corredati da uno specifico studio sulla compatibilità dell intervento con lo stato di dissesto esistente e sull adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le opere di mitigazione del rischio indicate: Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione Pagina RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ 21 di 39

22 a) gli interventi edilizi di cui alla lettera a), strutturalmente rilevanti, secondo quanto indicato nelle definizioni generali; b) gli interventi di cui alle lettere b), c.1), c.2), ad esclusione dei passi carrabili e delle rampe di accesso, d), e), f), g), h), i), j), k) e l). Art. 36 GeoNavigatore sito web RAVA Art. 36 fascia A 2. Nelle aree della Fascia A, sono consentiti: a) i seguenti interventi su edifici e fabbricati esistenti: 1. gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; 2. gli interventi di restauro e di risanamento conservativo sui fabbricati classificati monumento o documento o di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale e sui beni culturali isolati di cui all articolo 37 delle norme tecniche di attuazione del PTP, purché compatibili con il carattere architettonico delle strutture edilizie preesistenti, nei limiti delle variazioni di volume consentiti e a condizione che siano adeguatamente diminuite le condizioni di vulnerabilità della struttura in relazione alle dinamiche di dissesto previste; 3. gli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia degli edifici esistenti ubicati nelle zone di tipo A edificate del PRG, nei limiti della sagoma dell edificio, per quanto concerne di interventi di ristrutturazione edilizia, o delle variazioni di volume consentite, nel caso degli interventi di risanamento conservativo, e a condizione che siano adeguatamente diminuite le condizioni di vulnerabilità della struttura in relazione alle dinamiche di dissesto previste, compresi: -i mutamenti della destinazione d uso relativi alle categorie di cui alle lettere e), f), h), i), l) dell art. 73, comma 2, della l.r. n. 11/1998; -i mutamenti della destinazione d uso relativi alle categorie di cui alle lettere d), dbis) e g), dell art. 73, comma 2, della l.r. n. 11/1998 limitatamente ai fabbricati o porzioni di fabbricati all interno dei quali esistano già unità destinate ad abitazione; 4) gli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia degli edifici esistenti, destinati ad usi e attività di carattere agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi per la realizzazione di residenze temporanee connesse alla conduzione aziendale e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, esclusi gli interventi per lo svolgimento dell attività di agriturismo, ove non già esistente;

23 5) nei limiti della sagoma dell edificio, gli interventi edilizi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia degli edifici esistenti destinati ad attività produttive, energetiche, ricreative, culturali, sportive, commerciali, turistiche e ricettive (senza aumento del numero di posti letto) e i mutamenti di destinazione d uso da categorie diverse alle categorie di cui alle lettere e), f), h), i), l) dell art. 73, comma 2, della l.r. n. 11/1998); tali interventi devono essere finalizzati all ammodernamento e alla razionalizzazione delle attività in atto e devono essere adeguatamente diminuite le condizioni di vulnerabilità della struttura in relazione alle dinamiche di dissesto previste; 6) gli interventi di adeguamento igienico-sanitario, tecnologico e di fruibilità degli edifici esistenti, compresi gli aumenti di volume a ciò strettamente necessari; b) nei limiti di quanto previsto dal piano regolatore, la realizzazione di strutture pertinenziali agli edifici esistenti, come tali prive di funzioni autonome e destinate invece al servizio esclusivo degli edifici predetti, comprese le autorimesse, i parcheggi a raso e i posti auto all aperto, per soddisfare le esigenze degli occupanti o delle attività produttive, agro-silvo-pastorali, ricreative, culturali, sportive, turistiche o commerciali esistenti negli edifici stessi; nel caso di aree pianeggianti per le quali si dispone di una quota di riferimento derivante da uno studio di modellizzazione idraulica, è ammessa la realizzazione delle sole strutture poste ad una quota compatibile con la piena di riferimento. Nel caso di aree poste su conoidi o in settori prossimi ai corsi d acqua dotati di una pendenza sufficiente a garantire il deflusso della corrente, escludendo pertanto fenomeni di rigurgito, è ammessa la realizzazione delle sole strutture per le quali si possa prevedere l accesso unicamente verso valle, rispetto al flusso della corrente, con il piano di calpestio posto ad una quota pari o maggiore a quella del piano campagna del terreno verso valle, sempre rispetto al flusso della corrente, prive di ulteriori aperture che possano convogliare il flusso della corrente all interno della struttura e dotate di dispositivi per impedire o limitare al massimo l afflusso di acqua nella struttura in caso di piena; c) i seguenti interventi relativi alle infrastrutture viarie: 1) finalizzati a mantenere o riportare in efficienza l infrastruttura viaria, a garantirne o a migliorarne la sicurezza della fruizione, mediante opere di protezione, di segnalazione, di adeguamento funzionale e di allargamento della sede dell infrastruttura stessa; 2) la realizzazione di attraversamenti di impluvi e/o di corsi d acqua, di sovrappassi e di sottopassi, di rotonde, di marciapiedi, di aree di sosta o di manovra, di parcheggi a raso e di posti auto al servizio di edifici esistenti, di passi carrabili e di rampe di accesso ad edifici e strutture esistenti; d) gli interventi volti a migliorare la tutela della pubblica incolumità dai fenomeni di natura idraulica, geologica e valanghiva presenti in loco, ivi comprese le piste di cantiere e gli accessi per la realizzazione dell opera e per garantire la manutenzione e la gestione delle opere stesse; e) gli interventi di regimazione delle acque, superficiali e sotterranee, compresi quelli per la realizzazione di opere di derivazione delle acque e di accesso all alveo; f) gli interventi di sistemazione agraria o di rimodellamento del terreno, comprensivi di ogni intervento infrastrutturale necessario; g) gli interventi di adeguamento funzionale di infrastrutture puntuali, lineari e a rete come indicate nella parte definizioni generali, non altrimenti localizzabili; h) gli interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali, lineari (ad eccezione delle piste di sci e degli impianti a fune), viarie (ad eccezione delle strade comunali, regionali e statali, delle autostrade e delle ferrovie) e a rete, come indicate nella parte relativa alle definizioni generali, non altrimenti localizzabili; i) gli interventi di demolizione di fabbricati ed infrastrutture; j) gli interventi finalizzati all impianto e all esercizio di cantieri temporanei mobili, ivi compresi gli accessi temporanei per la realizzazione dell opera; Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 23 di 39

24 k) la realizzazione di infrastrutture connesse con l attività estrattiva, la realizzazione di impianti per la lavorazione del materiale derivante da attività estrattiva e la realizzazione di depositi temporanei di materiali inerti; l) gli interventi di potenziamento, adeguamento e nuova costruzione di impianti di trattamento delle acque reflue e di infrastrutture per la gestione dei rifiuti, quali depositi temporanei, discariche e aree di conferimento dei rifiuti, comprese le infrastrutture di accesso e quelle necessarie al loro funzionamento, ove non altrimenti localizzabili. 3. Nelle aree della Fascia A i progetti degli interventi, ammissibili secondo quanto previsto al punto 2. precedente e strutturalmente rilevanti, secondo quanto indicato nel capitolo sulle definizioni generali, devono essere corredati anche da uno specifico studio sulla compatibilità dell intervento con lo stato di dissesto esistente e sull adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le opere di mitigazione del rischio necessarie. 4. Lo specifico studio sulla compatibilità dell intervento con lo stato di dissesto esistente e sull adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le opere di mitigazione del rischio necessarie deve essere valutato dalla struttura regionale competente in materia nei seguenti casi: a) interventi di cui alla precedente lettera a), strutturalmente rilevanti in termini di interazione con le dinamiche di dissesto previste, come indicati nelle definizioni generali; b) interventi di cui alle lettere da b) a l). Nel caso di procedimenti autorizzativi e/o valutativi di competenza della Regione che dovessero interessare l intervento previsto, la valutazione della compatibilità dell intervento è espressa nell ambito del procedimento stesso. La partecipazione ai suddetti procedimenti amministrativi è richiesta dal funzionario regionale responsabile del procedimento. Art. 36 in validazione GeoNavigatore Sito web RAVA 7. MODELLAZIONE SISMICA Trattandosi di un intervento privo di rilevanza come definito dalla DGR 1090 del 1 agosto del 2014 (Approvazione dell atto di indirizzo per l individuazione degli interventi privi di rilevanza ai fini della pubblica incolumità, ai sensi dell art. 3, comma 3, lettera e, della legge regionale 31 luglio 2012, n. 23 disciplina delle attività di vigilanza su opere e costruzioni in zone sismiche. Sostituzione degli allegati n. 4 e n. 6.2 alla deliberazione della Giunta regionale n del 4 ottobre 2013), l opera è esclusa dall ambito di

25 applicazione della normativa regionale ai sensi dell art. 2, comma 3, della Legge regionale 23/ INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLIZZAZIONE GEOTECNICA Le indagini geotecniche devono essere programmate in funzione del tipo di opera e/o di intervento, devono riguardare il volume significativo e devono permettere la definizione dei modelli geotecnici di sottosuolo necessari alla progettazione. Per modello geotecnico si intende uno schema rappresentativo delle condizioni stratigrafiche, del regime delle pressioni interstiziali e della caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni e delle rocce comprese nel volume significativo, finalizzato all analisi quantitativa di uno specifico problema geotecnico. La scelta dei valori caratteristici dei parametri geotecnici avviene in due fasi. La prima fase comporta l identificazione dei parametri geotecnici appropriati ai fini progettuali. Tale scelta richiede una valutazione specifica da parte del progettista, per il necessario riferimento ai diversi tipi di verifica. Identificati i parametri geotecnici appropriati, la seconda fase del processo decisionale riguarda la valutazione dei valori caratteristici degli stessi parametri. Nella progettazione geotecnica, in coerenza con gli Eurocodici, la scelta dei valori caratteristici dei parametri deriva da una stima cautelativa, effettuata dal progettista, del valore del parametro appropriato per lo stato limite considerato. Nelle valutazioni che il progettista deve svolgere per pervenire ad una scelta corretta dei valori caratteristici, appare giustificato il riferimento a valori prossimi ai valori medi quando nello stato limite considerato è coinvolto un elevato volume di terreno, con possibile compensazione delle eterogeneità, o quando la struttura a contatto con il terreno è dotata di rigidezza sufficiente a trasferire le azioni dalle zone meno resistenti a quelle più resistenti. Al contrario, valori caratteristici prossimi ai valori minimi dei parametri geotecnici appaiono più giustificati nel caso in cui siano coinvolti modesti volumi di terreno, con concentrazione delle deformazioni fino alla formazione di superfici di rottura nelle porzioni di terreno meno resistenti del volume significativo, o nel caso in cui la struttura a contatto con il terreno non sia in grado di trasferire forze dalle zone meno resistenti a quelle più resistenti a causa della sua insufficiente rigidezza. Nel caso di costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadano in zone ben conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione può essere basata su preesistenti indagini e prove documentate, ferma restando la piena responsabilità del progettista su ipotesi e scelte progettuali (Cap DM 17/01/18). Per quanto riguarda la caratterizzazione geotecnica dei terreni, ci si è basati essenzialmente sull analisi dei tagli artificiali e naturali: in tal modo si è potuto ricostruire la stratigrafia dell area, utilizzando poi le caratteristiche tipiche dei terreni incontrati attribuendone dei valori desunti da prove effettuate dallo scrivente su terreni in situazioni geologiche analoghe. Come indicato precedentemente, tendenzialmente i settori oggetto degli interventi sono caratterizzati dalla presenza di terreno di riporto e/o rimaneggiato. In considerazione della natura decisamente eterogenea dei depositi sciolti e soprattutto di quelli sottostanti, risulta comunque piuttosto problematico individuare dei valori precisi per i loro parametri geotecnici. In ogni caso, in sede di calcolo, si è tenuto conto dei valori seguenti, che hanno evidentemente il significato di un indicazione media. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 25 di 39

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27 9. INTERFERENZA OPERE CON TORRENTE MONTJOVET Il torrente Montjovet (Estaod o rivo Saint-Germain) è stato oggetto di specifici studi di bacino (DG n.2585 del 12/08/2005). In tale studio il torrente è stato valutato dettagliatamente secondo le specifiche tecniche fornite dall Amministrazione regionale. Tralasciando le parti generali, di seguito si riportano gli stralci della relazione più significativi relativi al settore di indagine, ovvero alla tombinatura presente a monte dell autostrada. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 27 di 39

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29 L analisi puntuale della pericolosità per inondazione ha mostrato che nel settore oggetto di indagine non si hanno grosse criticità: il tratto è in grado si smaltire le portate considerate. Come riportato nello studio di bacino, la porzione di torrente a monte della tombinatura autostradale, pur essendo caratterizzata da una pendenza modesta, vede una scabrezza sensibilmente inferiore al tratto precedente e quindi lo sfioro dato dalla portata duecentennale, è comunque gestito dal percorso della scalinata di arroccamento in c.a. parallela allo scolmatore, che si comporterebbe come ulteriore canale di guardia. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Le maggiori criticità della parte bassa del torrente sono individuate nell attraversamento della strada statale n 26. Per lo studio di bacino è necessario Pagina 29 di 39

30 procedere alla risagomatura del solettone che ostruisce il torrente, al fine di aumentarne la sezione utile e spostare l attraversamento delle reti presenti più a valle, staffandole sulla soletta del ponte. Questo intervento si prefigura come urgente, in relazione alla possibile interazione con la citata strada statale. In considerazione delle opere presenti e della morfologia del sito si ritiene che anche se le acque fuoriescono dalla tombinatura della strada statale, le stesse raggiungono il manto stradale e lo percorrono verso sud. Le acque quindi possono veicolare verso il settore opposto a quello oggetto di intervento. Analizzando anche l area posta al di sotto della strada statale si può ragionevolmente affermare che anche le acque che oltrepassano il piano viabile, in considerazione della pendenza verso sud, si reimmettono nel canale, verificato per le portate anche duecentennali, oppure raggiungono i terreni posti in sinistra idrografica, ovvero dalla parte opposta a quella dove si intende realizzare le opere. Tale dinamica è ben rappresentata nelle vigenti cartografie degli ambiti inedificabili per inondazione. Documentazione fotografica Studio di Bacino torrente Montjovet

31 Documentazione fotografica Studio di Bacino torrente Montjovet Indicazione delle principali direttrici di fuoriuscita delle acque dalla tombinatura non verificata posta a monte della strada statale: un eventuale esondazione andrebbe quindi nella direzione opposta rispetto alla zona di intervento Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Il progetto prevede la posa di cavidotti tra la cabina di trasformazione e quella di consegna: I cavidotti non interferiscono con la dinamica del torrente Montjovet in quanto per la prima parte sono posti in fascia C, sono totalmente interrati e posti a circa 70 cm di profondità, mentre per la parte terminale sono staffati al viadotto autostradale. La fascia A presente lungo il tracciato si riferisce al torrente Montjovet: i cavidotti attraversano tale fascia a circa 16 metri di altezza. Pagina 31 di 39

32 Primo tratto con cavidotti interrati a circa 70 di profondità Tratto terminale totalmente staffato al viadotto

33 Sezione con evidenziato che i cavidotti attraversano tale fascia A a circa 16 metri di altezza: il nrettangolo rosso rappresenta la fascia 10. INTERFERENZA OPERE CON DORA BALTEA In considerazione del fatto che la cabina di consegna è posta in fascia C della Dora Baltea si è valutata l interferenza della stessa e dei cavidotti rispetto ad una eventuale piena. Relativamente ai fenomeni di esondazione della Dora Baltea, è stata realizzata per conto dell amministrazione comunale la cartografia dell altezza della lama d acqua della piena di riferimento rispetto allo studio di modellizzazione idraulica del P.S.F.F. Per la realizzazione della cartografia dell altezza della lama d acqua della piena di riferimento rispetto allo studio di modellizzazione idraulica del P.S.F.F. è stato utilizzato come base topografica il rilievo laser scanner con maglia 0.5m x 0.5m fornito al Comune di Montjovet dall Amministrazione regionale. La nuvola di punti è stata elaborata con il programma GRASS per ottenere il modello solido del terreno. Relativamente alla piena duecentennale, sono state utilizzate le sezioni ricavate dal P.S.F.F., di cui si riportano i dati: Sezioni Per queste sezioni si è presa l altezza del pelo d acqua (P.L. espresso come quota in m s.l.m. quinta colonna) della piena duecentennale. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 33 di 39

34 Le sezioni sono riportate sulle planimetrie allegate

35 Stralcio PSFF GeoNavigatore sito web RAVA Pagina 35 di 39 Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ

36 Per l elaborazione della carta, si è impiegata la quota del pelo d acqua (P.L. espresso come quota in m s.l.m. quinta colonna) della piena duecentennale per le sezioni interessanti il territorio di Montjovet (sopra riportate). La quota del pelo d acqua alle varie sezioni è stata quindi interpolata in modo tale da ottenere un piano inclinato corrispondente topograficamente al livello della piena duecentennale. Dal modello solido si è infine calcolato il dislivello esistente tra la superficie topografica ed il piano della piena duecentennale ottenuto. Carta dell'altezza della lama d'acqua della piena di riferimento rispetto allo studio di modellizzazione idraulica del P.S.F.F. Giugno 2008 Comune di Montjovet Si segnala che il DTM è anteriore alla realizzazione della nuova strada presente lungo la Dora Baltea. L analisi della piena duecentennale ha quindi mostrato che nel settore oggetto d intervento le acque non raggiungono l areale. Solamente le piene eccezionali con tempo di ritorno di 500 anni raggiungono il sito. I cavidotti che giungono alla cabina sono dapprima staffati al rilevato autostradale e. in corrispondenza della cabina, scendono dall alto: si può quindi affermare che non si hanno interferenze con le dinamiche torrentizie.

37 Particolare sezione cavidotti sottovia: dalla tavola si evince che i cavi non raggiungono terra e si innestano nella cabina a circa 2.5 metri di altezza 11. SPECIFICO STUDIO SULLA COMPATIBILITÀ DELL INTERVENTO CON LO STATO DI DISSESTO ESISTENTE E SULL ADEGUATEZZA DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IN ATTO E DI QUELLE CONSEGUIBILI CON LE OPERE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO NECESSARIE Come definito dalla Delibera della Giunta regionale 2939 del 10 ottobre 2008, si tratta di studi di carattere geologico, idrogeologico e idraulico volti ad individuare le eventuali conseguenze della realizzazione dell intervento sullo stato di dissesto, a valutare dal punto di vista tecnico le conseguenze del dissesto sull opera che si intende realizzare, vale a dire la vulnerabilità dell opera stessa, e a individuare gli eventuali interventi di protezione o di messa in sicurezza necessari. Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ 1. Individuazione della classificazione urbanistico-edilizia dell intervento proposto, come specificato nel paragrafo Interventi edilizi L intervento in oggetto si configura come nuova costruzione di infrastrutture a rete, come indicate nella parte relativa alle definizioni generali, non altrimenti localizzabili. Pagina 37 di 39

38 2. Caratterizzazione dei vincoli presenti (in base agli artt. 35, 36 e 37 della l.r. n. 11/1998, oppure perimetrazione del P.A.I. in assenza delle cartografie degli ambiti inedificabili) nell area oggetto di intervento e in relazione al tipo di intervento da realizzare, rappresentati su idonea cartografia Il settore oggetto degli interventi risulta essere posto all interno delle ZONE inedificabili per frana e delle FASCE inedificabili per inondazione (artt. 35 e 36 L.R. 11/98 e suc. mod.); non rientra nel vincolo idrogeologico. Nello specifico, l areale ove si realizzeranno le opere rientra in zona F1, F2 e F3 per frane ed in fascia A e C per inondazione. 3. Individuazione e illustrazione delle dinamiche e della pericolosità dei fenomeni che caratterizzano il vincolo Le zone F1 e F2 sono state poste in considerazione della pericolosità legata a fenomeni di crollo. Le zone F3 per frana sono state poste in considerazione del fatto che si tratta di settori mediamente acclivi e potenzialmente soggetti a fenomeni franosi con probabilità di accadimento eccezionale, che si innescano generalmente in occasione di eventi idrogeologici particolarmente gravosi. Le fasce A e C sono legate alle dinamiche torrentizie del torrente Montjovet. Relativamente al settore della cabina di consegna è presente una fascia C legata alle piene eccezionali della Dora Baltea. 4. Valutazione della compatibilità dell intervento con il fenomeno di dissesto considerato, con la sua dinamica e con la sua pericolosità La realizzazione dell intervento in progetto risulta compatibile con il dissesto presente nell areale, a condizione che nel settore vicino agli imbocchi delle gallerie si preveda l interramento per uno spessore di almeno 70 cm Per le interferenze con il torrente Montjovet le opere risultano compatibili e si rimanda al capitolo 9 per le considerazioni svolte. Per le interferenze con la Dora Baltea le opere risultano compatibili e si rimanda al capitolo 10 per le considerazioni svolte. Globalmente gli interventi non prevedono la modifica della morfologia attuale: il materiale che verrà escavato per realizzare gli scavi, verrà totalmente portato in discarica, come riportato nelle relazioni sulla gestione delle terre e rocce da scavo. 5. Valutazione della vulnerabilità dell opera da realizzare in relazione anche agli usi alla quale essa è destinata In considerazione delle problematiche rilevate e del grado di rischio individuato, le opere, una volta eseguiti i lavori in progetto, presentano una bassa vulnerabilità e risultano compatibili con l uso al quale sono destinate. 6. Definizione degli interventi di protezione adottati per ridurre la pericolosità del fenomeno, ove possibile, e/o la vulnerabilità dell opera e valutazione della loro efficacia ed efficienza rispetto al fenomeno di dissesto ipotizzato Per ridurre la pericolosità del fenomeno e la vulnerabilità dell opera, è necessario eseguire le seguenti opere: aprire gradualmente gli scavi in periodi non immediatamente successivi ad intense precipitazioni con immediata realizzazione delle opere; mantenere una distanza di sicurezza dal bordo dello scavo da parte di autobetoniere, autocarri, macchine di movimento terra ecc.;

39 prevedere la preparazione della superficie di posa dei riporti curando lo scotico ed il gradonamento della superficie naturale; sistemare il materiale inerte e granulare di riporto per strati successivi di limitato spessore (massimo 1,0 metri) adeguatamente compattati e rullati; il direttore dei lavori dovrà quotidianamente prendere visione del bollettino di criticità alla pagina web in considerazione del fatto che le problematiche del settore sono riferite a fenomeni idrogeologici che si possono innescare anche in situazioni di Assenza di fenomeni significativi prevedibili (livello verde) con segnalazione di temporali; predisporre un piano di gestione degli accessi al cantiere che tenga conto di quanto riportato nel bollettino di criticità alla pagina web in considerazione del fatto che le problematiche del settore sono riferite a fenomeni idrogeologici che si possono innescare anche in situazioni di Assenza di fenomeni significativi prevedibili (livello verde) con segnalazione di temporali; prevedere l interramento per almeno 70 cm di tutte le tubazioni e dei cavidotti in progetto. L efficacia degli interventi di protezione e di mitigazione risulta notevole, mentre l efficienza dipende dalla manutenzione nel tempo degli stessi. 7. Conclusioni della verifica che dichiarino che l intervento, così come progettato, risulta compatibile con le condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti ai sensi della l.r. n. 11/1998 Alla luce delle considerazioni sopra riportate, le opere, così come progettate, risultano compatibili con le condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti ai sensi della l.r. n. 11/ CONCLUSIONI In relazione a quanto esposto, tenendo conto delle modalità esecutive e delle precauzioni consigliate, non si rilevano elementi geologici e geotecnici tali da impedire la realizzazione dell opera. Aosta, luglio 2018 Interventi di adeguamento delle gallerie al D. Lgs. N. 264 del 5 ottobre Galleria Montjovet - Posa di cavidotti di collegamento cabina di consegna cabina di trasformazione RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA MODELLAZIONE SISMICA STUDIO DI COMPATIBILITÀ Pagina 39 di 39

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