Aziende bovine ed ovi-caprine registrate per la produzione di latte Grafico 1 Numero totale di aziende produttrici di latte Anno 2007.
|
|
- Costantino Giuliano
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 QUALITA IGIENICO SANITARIA DEL LATTE Aziende bovine ed ovi-caprine registrate per la produzione di latte 27, il numero totale di aziende che producono latte ha subito un lieve calo, confermando un Nel trend negativo che continua da ormai da una decina d anni, passando da 3.18 aziende a La diminuzione è comunque decisamente più contenuta rispetto all anno precedente, che ha visto la chiusura di 484 allevamenti. La diminuzione ha coinvolto solo le aziende produttrici di latte bovino destinato al trattamento termico ed alla caseificazione ai sensi del Regolamento 853/24 (2.111 aziende con una diminuzione di 7 allevamenti rispetto al 26). Nello stesso modo è, seppur di poco, diminuito il numero di capi bovini in lattazione (-1.711) (cfr. Grafico n. 5). Al contrario, le aziende bovine che producono latte alta qualità sono aumentate di 31 unità, passando da 759 aziende a 79 come le aziende produttrici di latte ovicaprino che sono aumentate di 1 unità (attualmente 178 allevamenti) (cfr. Grafico n. 1). Nel complesso, come sopra rilevato, il numero di aziende ha subito una flessione di 29 unità. CAPI IN PRODUZIONE - anni 2-27 TOTALE AZIENDE PRODUTTRICI LATTE = n aziende bovine altà qualità n aziende ovi-caprine n aziende bovine produzione ordinaria Grafico 5 Numero capi in produzione Anni Grafico 1 Numero totale di aziende produttrici di latte Anno 27. Piani di miglioramento e controlli sul latte bovino destinato al consumo nel 27, una percentuale (3.6 %) di Anche aziende che producono latte bovino non ha messo in atto un piano di autocontrollo aziendale (cfr. Tabella 1). La situazione è comunque migliorata rispetto agli anni precedenti (26: 6 %, 25: 11 %) anche grazie ai controlli ed alle indicazioni tecniche da parte dei Servizi veterinari delle ASL. I piani di autocontrollo aziendali, in parte finanziati dall Assessorato all Agricoltura, prevedono prelievi settimanali del latte di massa i cui esiti, oltre ad evidenziare l andamento igienico-sanitario dell azienda, sono indispensabili per il pagamento del latte in base alla qualità. Gli esiti degli autocontrolli aziendali sono pubblicati sul portale dell Associazione Regionale Allevatori del Piemonte (ARAP) e sono consultabili on-line dai Servizi Veterinari, agevolando così la loro valutazione. In seguito all entrata in vigore del Reg (CE) 853/24 gli esiti sono calcolati con la media geometrica mobile. E proseguita anche nel 27 l assistenza tecnica (PRATZ) finanziata dall Assessorato all Agricoltura, concentrata soprattutto nelle aziende con problematiche igienico-sanitarie che difficilmente vengono risolte senza un sostegno specializzato e costante. I controlli ufficiali sul latte alla stalla svolti dai Servizi veterinari delle ASL insieme ai Presidi Multizonali di Profilassi e Polizia veterinaria (PMPPV) hanno coinvolto, come da Piano Regio- nale di controllo latte alla stalla, circa un terzo delle aziende (controllo 1 % aziende in 3 anni) con il prelievo di campioni di latte bovino, inviati all Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino. I PMPPV hanno contribuito al prelievo di 3.69 campioni, effettuando in questo modo il 78 % dei prelievi. La percentuale di prelievi che riguardano i PMPPV varia in base ai quadranti (cfr. Grafico n. 6) e dal grafico si può notare come siano i multizonali di Cuneo e Torino ad effettuare il numero maggiore di campioni. Per quanto concerne i parametri igienico-sanitari (cfr. Grafico n. 2) delle aziende sottoposte ad un ciclo completo di prelievi (34 % delle aziende), si rileva, rispetto all anno precedente, un netto miglioramento per quanto riguarda sia le cellule somatiche sia la carica batterica. Infatti, la percentuale delle non conformità è risultata del 18 % per l indice citologico (25 % nel 26) e del 13 % per la carica batterica (18 % nel 26) (cfr. Grafici n. 3 e 4). Gli allevamenti con valori non conformi ai controlli ufficiali sono sottoposti ad ulteriori verifiche che, nel 27, hanno consentito il rientro nel 61 % dei casi per indice citologico e nel 86 % dei casi per carica batterica. Nel 27, le aziende sottoposte ad uno o più prelievi (in genere si tratta di prelievi effettuati nelle aziende problema ) sono state 241 (il 12 % sul totale rispetto al 19 % dell anno precedente): il 27 % dei campioni è risultato non conforme
2 TABELLA 1 - RIEPILOGO INTERVENTI NELLE AZIENDE DI ALLEVAMENTO BOVINO - ANNO 27 n aziende n capi in produzione n aziende n capi in produzione n az. 1 o più controlli conformi per i.c. conformi per c.b. aziende fuori regola per c.b. 1 O PIU' CONTROLLI ASL CICLO COMPLETO PRELIEVI ASL n aziende da controllare per i.c. e c.b. n aziende autocontrollo conformi per ind. criosc. n az. ciclo completo di prelievi conformi per i.c. conformi per c.b. ASL aziende registrate aziende in deroga per i.c. e c.b. conformi per ind. crioscopico conformi per inibenti aziende ulteriori controlli aziende fuori regola per i.c / / TOTALI
3 per indice citologico ed il 23 % per carica batterica (23% e 18 % rispettivamente nel 26). Questa attività di controllo meno sistematica ha consentito di rilevare ulteriori aziende da inserire nel ciclo completo di controlli. E da segnalare che i Servizi veterinari piemontesi in seguito alle attività di vigilanza hanno messo in evidenza l utilizzo fraudolento, da parte di alcune aziende di allevamento, di centrifughe per l abbattimento del titolo di cellule somatiche nel latte di stalla. Della questione è stata coinvolta la competente Direzione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali per l adozione delle misure di prevenzione di competenza. Il fatto ha determinato attività di controllo mirato dei Servizi veterinari piemontesi al fine di prevenire attività illecite nella filiera latte N PRELIEVI ESEGUITI DAI PMPPV - ANNO TO NO CN AL TOTALI n aziende registrate n aziende 1 o più controlli n aziende ciclo completo controlli Grafico 6 Numero di prelievi eseguiti dai PMPPV Anno 27. Grafico 2 Controllo dei parametri igienico-sanitari nelle aziende registrate Anni % 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % 72% AZIENDE BOVINE CONFORMI PER INDICE CITOLOGICO 65% 7% 78% 8% 83% 75% 82% Grafico 3 Percentuale aziende bovine conformi per indice citologico Anni Novità normative variazione dell assetto legislativo, a partire dal 26, La con l introduzione dei regolamenti comunitari inerenti l igiene degli alimenti di origine animale e la relativa organizzazione dei controlli ufficiali, ha comportato anche la modifica della normativa sul latte. Nello specifico è stato abrogato il D. Lvo 54/97 e con i regolamenti (CE) 853/24 ed 854/24 sono stati fissati i criteri igienico-sanitari per il latte crudo alla stalla e normate le modalità di controllo. I cambiamenti hanno comportato la stesura, da parte del Settore Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti, di apposite indicazioni regionali inerenti i controlli ufficiali. Nel 27, il protocollo regionale ha consentito, per gli allevatori con latte non conforme, passati i 3 mesi consentiti dalla normativa comunitaria, di derogare temporaneamente al divieto di conferimento. Tale possibilità subordinata al parere favorevole del Servizio veterinario tenuto conto della messa in opera di tutta una di serie procedure cautelari quali: la 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % AZIENDE BOVINE CONFORMI PER CARICA BATTERICA 6% 73% 77% 9% 92,5% 89% 82% 87% Grafico 4 Percentuale aziende bovine conformi per carica batterica Anni pastorizzazione del prodotto o altro trattamento idoneo; la presentazione di un piano di rientro e la ricerca di alcuni patogeni (Listeria monocytogenes, Salmonella spp., Stafilococchi coagulasi positivi, E. coli 157, Campylobacter termofili). E da segnalare inoltre che nel 27 sono state pubblicate alcune intese della conferenza Stato-Regioni, inerenti il settore lattiero-caseario. Per il latte alla stalla sono state introdotte deroghe transitorie, valide fino al , per la produzione di formaggi con periodo di maturazione di almeno 6 giorni. Nella seconda metà dell anno, la conferenza Stato-Regioni ha prodotto una bozza d intesa inerente linee guida per l esecuzione dei controlli tesi a garantire la sicurezza alimentare nell ambito della produzione e immissione sul mercato del latte destinato al trattamento termico e alla trasformazione che hanno orientato, anche se non ancora formalmente recepite, gli interventi regionali di settore.
4 TABELLA 2 - RIEPILOGO NELLE AZIENDE ALTA QUALITA' - LATTE BOVINO - ANNO 27 aziende controllate conformi per carica batterica conformi per indice citologico ASL 1 ciclo 2 ciclo 3 ciclo 1 ciclo 2 ciclo 3 ciclo 1 ciclo 2 ciclo 3 ciclo aziende registrate n capi in produzione aziende fuori regola escluse / / TOTALI
5 Latte alta qualità quanto riguarda il latte di alta qualità (ai sensi del Per D.M 185/91, norma tutt ora vigente) il numero delle aziende produttrici è aumentato di 31 unità, passando da 759 aziende a 79, con capi (43 % su capi appartenenti agli allevamenti registrati). Anche quest anno le aziende hanno presentato ottimi standard qualitativi, andamento che si è rivelato una costante degli ultimi anni. E da ricordare che questa tipologia di latte viene pagato ad un prezzo maggiore, un importante incentivo per migliorare le produzioni. I parametri igienico - sanitari degli allevamenti alta qualità (cfr. Tabella n. 2) sono infatti buoni, ad eccezione di una tendenza all innalazamento dell indice citologico. Nel 27 le aziende escluse sono state il 7 % (55 aziende) confermando sostanzialmente l andamento dell anno precedente (6 %). Le produzioni di alta qualità richiedono un carico di controlli notevoli da parte dei Servizi veterinari e, per il 27, i prelievi in allevamento sono stati effettuati dai PMPPV. L elevatissima percentuale di produzioni di alta qualità è la migliore dimostrazione dei rilevanti progressi della zootecnia piemontese in questo settore (cfr. Grafico n. 7) CAPI IN PRODUZIONE AZ. ALTA QUALITA' Grafico 7 Numero capi in produzione delle aziende ad alta qualità Anni Latte ovicaprino aziende registrate per il latte ovicaprino sono 178 Le con capi, 1 aziende in più rispetto all anno precedente. Il 79 % di queste aziende produce latte per la fabbricazione di prodotti a base di latte crudo e richiede quindi da parte dei Servizi veterinari una vigilanza accurata. Il restante 21 % delle aziende producono latte per la produzione di prodotti a base di latte trattato termicamente. Gli accertamenti in questo settore hanno coinvolto, come per l anno precedente, il 53 % degli allevamenti. Le conformi per carica batterica ad un primo controllo (cfr. Tabella n. 3) sono risultate il 21 % mentre per il ciclo completo di prelievi la percentuale è risultata del 17 %. I due parametri sono migliorati rispetto all anno precedente (rispettivamente del 31,5 % e del 22 %). Tali risultati confermano la necessità di proseguire i controlli in un comparto in ascesa con prodotti che ottengono ottimi consensi da parte dei consumatori. Vendita del latte crudo tramite erogatori automatici novembre 27 è stato aggiornato il numero di distributori automatici di latte crudo risultati 77, con un au- A mento di quasi 5 distributori in un anno. Si conferma quindi un grande interesse da parte delle aziende da latte verso questa tipologia di vendita, soprattutto per ragioni economiche, vista la crescente richiesta dei consumatori (soprattutto nei piccoli centri urbani) interessati ad un prodotto genuino e meno costoso. Sulla base delle indicazioni contenute nell intesa Stato-Regioni del gennaio 27 inerente la vendita di latte crudo per l alimentazione umana, la Regione Piemonte, Settore Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti, ha fornito ai Servizi veterinari prime indicazioni sui requisiti ed i controlli da eseguire su questo alimento ai fini della sicurezza igienico-sanitaria. Nella predisposizione a fine 27 del Piano controllo latte alla stalla sono stati previsti due controlli all anno sul latte crudo: uno presso il/i distributori automatico/i ed uno in allevamento.
6 TABELLA 3 - RIEPILOGO INTERVENTI NELLE AZIENDE DI ALLEVAMENTO - LATTE OVICAPRINO - ANNO 27 1 O PIU' PRELIEVI CICLO COMPLETO PRELIEVI ASL n aziende registrate n capi in produzione n aziende in deroga per c.b. n capi in produzione n aziende che producono latte per la prod. di latte tratt. term. o di prod. a base di latte tratt. term. n aziende che producono latte per la fabbricazione di prod. di latte crudo n aziende 1 o più prelievi n aziende conformi per c.b. n aziende ciclo completo di prelievi aziende conformi per c.b. conformi sottoposte ad ult. controlli n aziende fuori regola dopo ulteriori controlli n aziende positivi per residui / / TOTALI
Ai Direttori Generali delle ASL della Regione Lombardia LORO SEDI
Giunta Regionale Direzione Generale Sanità Data: Protocollo: Ai Direttori Generali delle ASL della Regione Lombardia LORO SEDI Circ. 13 /SAN Ai Responsabili dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle
DettagliLinee guida in materia di deroghe per la produzione e la trasformazione di latte crudo e di vendita diretta di latte crudo
Allegato A Linee guida in materia di deroghe per la produzione e la trasformazione di latte crudo e di vendita diretta di latte crudo 1. Deroghe per la produzione di formaggi con latte bovino e ovicaprino
DettagliAi Direttori Generali delle ASL della Regione Lombardia LORO SEDI
Giunta Regionale Direzione Generale Sanità Data: Protocollo: Ai Direttori Generali delle ASL della Regione Lombardia LORO SEDI Circ. 19/SAN/07 Ai Responsabili dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari
DettagliCRITERI CARICA BATTERICA INDICE CITOLOGICO VALORE MEDIA GEOMETRICA ALLA DATA
legato 1 S.C. Igiene degli allevamenti e ASL Azienda produzione latte Cod. Oggetto: segnalazione superamento limiti legato III Sezione IX Capitolo I Punto III Reg. CE 853/04; inizio trimestre di osservazione.
DettagliGIORNATA STUDIO SULLE PROBLEMATICHE ATTUALI DEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO
GIORNATA STUDIO SULLE PROBLEMATICHE ATTUALI DEL SETTORE LATTIERO-CASEARIO Produzione latte alla stalla: esiti dei controlli ufficiali Carlo Rusconi 2 Il controllo del latte crudo alla stalla per la verifica
DettagliISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLA TOSCANA M. ALEANDRI
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLA TOSCANA M. ALEANDRI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 256 del 17/05/2017 OGGETTO: Protocollo d intesa con la ASL di Viterbo - Servizio Veterinario
DettagliIL CONTROLLO UFFICIALE DEGLI ALIMENTI E LA VERIFICA DELL'ETICHETTATURA
IL CONTROLLO UFFICIALE DEGLI ALIMENTI E LA VERIFICA DELL'ETICHETTATURA Organizzazione dei sistemi di controllo Organizzazione dei sistemi di controllo U.E. UVAC/PIF MIN. SAN. NAS REGIONE ARPA DIREZIONE
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 48 DEL 1 DICEMBRE 2008
REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 6 novembre 2008 - Deliberazione N. 1765 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria Sicurezza alimentare - Adattamenti per la produzione
DettagliSICUREZZA DELLA FILIERA LATTIERO-CASEARIA
Settimana della sicurezza alimentare Frosinone 16-20 ottobre 2017 SICUREZZA DELLA FILIERA LATTIERO-CASEARIA Tiziana Galli IZSLT - Sezione di Latina 16 ottobre 2017 Frosinone Sicurezza alimentare Gli alimenti
DettagliIl latte crudo è un prodotto come gli altri? Il latte crudo è un prodotto a rischio?
Il latte crudo è un prodotto come gli altri? Il latte crudo è un prodotto a rischio? tutti i prodotti alimentari non sottoposti a trattamento sono più a rischio dei prodotti trattati la qualità igienico
DettagliDirezione Generale per l Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione
Direzione Generale per l Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione WORKSHOP 2016 LNR latte e prodotti a base di latte Istituto Superiore di Sanità 1 aprile 2016 - Aula Marotta Dott.ssa Maria Felicita
DettagliRuolo dell Associazione Allevatori del Piemonte nel progetto BOVILAT
Ruolo dell Associazione Allevatori del Piemonte nel progetto BOVILAT Dr. Andrea Revello Chion Progetto cofinanziato dalla Regione Piemonte Assessorato Agricoltura Enti partecipanti: Associazione Regionale
DettagliIl controllo del latte
Il controllo del latte diagnosi di patologie mammarie controlli funzionali controlli tecnologici controlli qualitativi (pagamento qualità) controlli di legge 1 Analisi Inibenti Carica batterica Grasso,
DettagliGESTIONE CARICA BATTERICA E CELLULE SOMATICHE
Stato delle revisioni Indice rev. Data Par. n Pag. n 1 01/04/10 4-6- 8 2,3,4,5 Sintesi della modifica Modifiche dei moduli 1 e 2, soppressione del modello 3; modifica delle responsabilità e del flusso
DettagliLa consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti )
La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti ) Protocolli per le corrette norme igieniche e per la rintracciabilità Dott. Marco Pirovano Specialista S.A.T.A. Settore Sistemi
DettagliIl piano latte crudo ai distributori: un anno di novità LA GENESI DEL NUOVO PIANO
PRISA 2017: DAL TERRITORIO AL LABORATORIO Torino 07/04/2017 Il piano latte crudo ai distributori: un anno di novità LA GENESI DEL NUOVO PIANO Stefano Gatto DI COSA STIAMO PARLANDO? CAMPAGNA 2015 2016 LATTE
DettagliPRODOTTI LATTIERO CASEARI
PRODOTTI LATTIERO CASEARI conferma l incremento del numero di attività produttive legate alla raccolta, trattamento e trasformazione Si del latte in prodotti derivati, iniziato con l applicazione del DPR
DettagliCaratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte-Milano. del latte crudo IL LATTE. Roberta Lodi 1
CNR-ISPA Sede di Vendita diretta di latte crudo: qualità e sicurezza Tradate 11.09.08 Caratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte- del latte crudo Roberta Lodi 1 IL LATTE è una complessa miscela
DettagliDECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N DEL 21 MARZO 2003
DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 4835 DEL 21 MARZO 2003 Oggetto: Procedure per l attuazione dei controlli sul latte crudo destinato alla produzione di latte fresco pastorizzato di alta qualità ai sensi
DettagliCNR- ISPA - Sezione di Milano
CNR- ISPA - Sezione di Milano Milena Brasca Roberta Lodi CNR Centro Studi Latte-Milano Lodi, 0 Febbraio 2007 Monitoraggio del quadro igienico-sanitario degli allevamenti lombardi e del latte crudo venduto
DettagliPACCHETTI DI ASSISTENZA TECNICA E PRESTAZIONI DI LABORATORIO PER GLI ALLEVAMENTI OVINI DA LATTE
PACCHETTI DI ASSISTENZA TECNICA E PRESTAZIONI DI LABORATORIO PER GLI ALLEVAMENTI OVINI DA LATTE Prestazioni: PACCHETTO (A) 2 campioni di latte di massa al mese per la determinazione di CBT 93,00 1 controllo
DettagliLatte d asina: ruolo dell autorità competente
Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria Latte d asina: ruolo dell autorità competente Sanità e benessere nell allevamento dell asina PREMESSE L esigenza di provvedere all emanazione di linee
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CARDIOLOGICHE, TORACICHE E VASCOLARI
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CARDIOLOGICHE, TORACICHE E VASCOLARI Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione ANNO ACCADEMICO 2014 2015
DettagliMODULO DI ACCOMPAGNAMENTO CAMPIONI LATTE CRUDO DESTINATI AL LABORATORIO DI ANALISI (Legge 169/89 e D.M. 185 del 1991) VERBALE N
Modulo accompagnamento campioni di latte crudo destinato al laboratorio di analisi MODULO DI ACCOMPAGNAMENTO CAMPIONI LATTE CRUDO DESTINATI AL LABORATORIO DI ANALISI (Legge 169/89 e D.M. 185 del 1991)
DettagliSERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE (S.I.A.O.A.)
SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE (S.I.A.O.A.) RESPONSABILE Dott. Raffaele Piroddi ATTIVITA DI CONTROLLO UFFICIALE EFFETTUATE NELL ANNO 8 Le attività di controllo ufficiale - Anno 8
DettagliI Servizi igiene alimenti nutrizione e veterinari dell'azienda USL di Parma: i dati dell attività del 2011.
Conferenza Stampa I Servizi igiene alimenti nutrizione e veterinari dell'azienda USL di Parma: i dati dell attività del 2011. Al via lo Sportello elettronico Veterinario Giovedì 07/06/2012 ore 11.00 Sala
DettagliQUALE VIA PER LA VALORIZZAZIONE DEL LATTE ITALIANO?, 8 -
QUALE VIA PER LA VALORIZZAZIONE DEL LATTE ITALIANO? 16 2009, 8-1 QUALI CARATTERISTICHE HA IL LATTE ITALIANO? VALE LA PENA VALORIZZARLO? 2 CAMPIONI CONTROLLI FUNZIONALI 01/07 [fonte: Laboratrio Centro Latte
DettagliNewsletter Laboratorio cantonale 86
Comune Bedigliora Da: Laboratorio cantonale Inviato: mercoledì, 31. gennaio 201812:25 A: Comune Bedigliora Oggetto: Newsletter Laboratorio cantonale - campagna formaggi caseifici e TA -
DettagliProgetto META: Mungitura: Efficienza, sostenibilità e qualità
Progetto META: Mungitura: Efficienza, sostenibilità e qualità Qualità Microbiologica del Latte Milena Brasca Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari Milano Iniziativa
Dettagli- limiti previsti dal Regolamento CE 853/2004 per il latte crudo della specie bovina:
intesa Stato/Regioni n. 159/CSR del 23-9-2010 In materia di impiego transitorio di latte crudo bovino non rispondente ai criteri di cui all allegato III, sezione IX del regolamento CE 853/2004, per quanto
DettagliLa valorizzazione della filiera lattiera piemontese attraverso i controlli della qualità: criticità ed opportunità del progetto Bovilat
Abbasanta, 25 settembre 2015 Pierluigi Bessolo Regione Piemonte Direzione Agricoltura La valorizzazione della filiera lattiera piemontese attraverso i controlli della qualità: criticità ed opportunità
DettagliUtilizzo di antimicrobici negli animali; resistenza batterica e salute pubblica
Utilizzo di antimicrobici negli animali; resistenza batterica e salute pubblica Angelo Ferrari Direttore Sanitario Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d Aosta Il Network
DettagliConferenza Stampa "I Servizi igiene alimenti nutrizione e veterinari dell'azienda USL di Parma: i dati dell attività del 2009"
Conferenza Stampa "I Servizi igiene alimenti nutrizione e veterinari dell'azienda USL di Parma: i dati dell attività del 2009" Parma, 12/01/2010 ore 11.30 Sala Riunioni (II piano) - Direzione generale
DettagliControlli sanitari e sicurezza alimentare: l attività dell Istituto
Torino 22 novembre 2010 La valorizzazione del prodotto agroalimentare Controlli sanitari e sicurezza alimentare: l attività dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale Maria Caramelli Le crisi alimentari:
DettagliOsvaldo Matteucci Farindola 22 marzo 2014
REGOLAMENTO (CE) 2073/2005 MODIFICATO DAI REGOLAMENTI (CE) 1441/2007, 365/2010, 1086/2011 E 209/2013: : CRITERI MICROBIOLOGICI PER LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Osvaldo Matteucci Farindola 22 marzo 2014
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 64 DEL 10 DICEMBRE 2007
REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 16 novembre 2007 - Deliberazione N. 1975 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria - Sicurezza alimentare - Vendita diretta di latte
DettagliAllevare la sicurezza.
Allevare la sicurezza. TBC, brucellosi e leucosi negli allevamenti della Regione. La prevenzione, i risultati, i prossimi obiettivi. Ottimi risultati, ma non abba ssiamo la guardia. ( ) La tubercolosi
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA PER PRESENZA DI CARICA E/O CELLULE SOMATICHE NEL LATTE
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Udine, 20.02.2014 ISTRUZIONE OPERATIVA PER PRESENZA DI CARICA E/O CELLULE SOMATICHE NEL LATTE Decreto del Direttore del Servizio sicurezza alimentare, igiene della
DettagliC. PIANO REGIONALE CONTROLLI SETTORE LATTIERO CASEARIO
DIR. A14000 - SETT. A1401A ALLEGATO 7.3 C. PIANO REGIONALE CONTROLLI SETTORE LATTIERO CASEARIO Controlli latte alla stalla. Obiettivo annuale In continuità con la precedente programmazione, si rende necessario
DettagliPROCEDURA PER LA MACELLAZIONI DI SUINI PER USO DOMESTICO PRIVATO
PROCEDURA PER LA MACELLAZIONI DI SUINI PER USO DOMESTICO PRIVATO A livello nazionale la macellazione dei suini a domicilio è ancora regolamentata dall art. 13 del R. D. del 1928 n. 3298, che stabilisce
DettagliCriteri microbiologici nella Ristorazione collettiva: esperienze degli Istituti Zooprofilattici. Dott. Carlo Ercolini IZSPLV, Sezione di La Spezia
Criteri microbiologici nella Ristorazione collettiva: esperienze degli Istituti Zooprofilattici Dott. Carlo Ercolini IZSPLV, Sezione di La Spezia La sicurezza igienico - sanitaria di un alimento si ottiene
DettagliIL REGOLAMENTO CE N 2073/2005 aspetti applicativi e criticità. Il Reg. 2073/05 nel contesto del Pacchetto igiene
IL REGOLAMENTO CE N 2073/2005 aspetti applicativi e criticità Il Reg. 2073/05 nel contesto del Pacchetto igiene Sua applicazione nell ambito del PRISA 2013 Asti, 15 novembre 2013 OTTIMIZZAZIONE NELL UTILIZZO
DettagliDELLA REGIONE SICILIANA
Supplemento ordinario n. 2 alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 13 del 27 marzo 2015 (n. 13) GAZZETTA DECRETO 23 febbraio 2015. REPUBBLICA ITALIANA DELLA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO
Dettagliin B.U.R.C. n. 64 del sommario DGR(15) 1975_07 Pag: 1
DGR(15) 1975_07 Pag: 1 Deliberazione Giunta Regionale CAMPANIA - del 16 novembre 2007- N. 1.975 Vendita diretta di latte crudo per l'alimentazione umana - Regolamento (CE) n. 853/2004 e successive modifiche..
DettagliPIANO LATTE REGIONE LOMBARDIA 2018
PIANO LATTE REGIONE LOMBARDIA 2018 PRODUZIONE E CONFERIMENTO DI LATTE CRUDO PER IL CONSUMO UMANO CAMPO DI APPLICAZIONE Le presenti linee guida e le disposizioni in esso contenute si applicano a tutte le
DettagliISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLA TOSCANA M. ALEANDRI
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLA TOSCANA M. ALEANDRI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 291. del 08.06.2017 OGGETTO: Pacchetti di assistenza tecnica e prestazioni di laboratorio
DettagliArea funzionale di igiene della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale
Area funzionale di igiene della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale LE LE GRANDI OPERAZIONI DI DI BONIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI SISTEMA INFORMATIVO PER REALIZZAZIONE
DettagliPRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE. Galline ovaiole (D.Lgs , n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE)
PRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE Riferimenti normativi Galline ovaiole (D.Lgs. 29.07.2003, n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE) La normativa vigente (art. 3 D.Lgs 267/03)
DettagliMinistero della Salute Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare
DIREZIONE GENERALE CURA DELLA PERSONA, SALUTE E WELFARE SERVIZIO PREVENZIONE COLLETTIVA E SANITÀ PUBBLICA IL RESPONSABILE ADRIANA GIANNINI TIPO ANNO NUMERO REG. PG 2016 212590 DEL 24/03/2016 Responsabili
DettagliPIANO AZIENDALE INTEGRATO DI SICUREZZA ALIMENTARE (PAISA) 2016
DIPARETIMENTO DI PREVENZIONE ASL NOVARA STRUTTURE DI SICUREZZA ALIMENTARE PIANO AZIENDALE INTEGRATO DI SICUREZZA ALIMENTARE (PAISA) 2016 La sicurezza degli alimenti è il risultato di diversi fattori, occorrono
DettagliDecreto Dirigenziale n.
Decreto Dirigenziale n. del 209 12/11/2012 A.G.C. 20 - Assistenza Sanitaria Settore: 1 - Prevenzione, Assistenza Sanitaria, Igiene Sanitaria Oggetto: "Laboratorio Ambiente e Salute s.r.l." con sede legale
DettagliALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE E
ALLEVAMENTI E PRODUZIONI ZOOTECNICHE E 1.SETTORE LATTE E' un importante settore di intervento in quanto sono presenti sul nostro territorio le più significative realtà produttive regionali del settore
Dettagli(in numeri e grafici, aggiornamento compagna 2014/15)
a cura del SETTORE STUDI ECONOMICI Rapporto n. 21 ottobre 2015 (in numeri e grafici, aggiornamento compagna 2014/15) I N D I C E PREMESSA... 2 I PRIMI ACQUIRENTI... 3 LE QUOTE... 5 MOVIMENTAZIONE delle
DettagliSC IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA 2010
La Struttura Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale svolge i controlli ufficiali in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti di origine.
DettagliDipartimento di prevenzione. S.C. IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ANIMALI Direttore: dr. Giovanni Mezzano
S.C. IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ANIMALI Direttore: dr. Giovanni Mezzano ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E SEDI CUORGNE LANZO T.SE CHIVASSO SETTIMO T.SE DISTRIBUZIONE DEL PERSONALE 2 Veterinari
Dettagli- su proposta dell Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, Antonio FOSSON; DELIBERA
LA GIUNTA REGIONALE - visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell Unione europea del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione
DettagliVALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO ALIMENTARE IL IL SETTORE LATTIERO CASEARIO PANORAMICA DELLA PRODUZIONE LATTIERO CASEARIA
VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO ALIMENTARE IL IL SETTORE LATTIERO CASEARIO PANORAMICA DELLA PRODUZIONE LATTIERO CASEARIA fonte: http://www.clal.it fonte: http://www.clal.it ITALIA 2007 2008 2009 2010 2011
DettagliSicurezza Alimentare - Anno 2016
Dipartimento Territoriale di Prevenzione Sicurezza Alimentare - Anno 2016 Sintesi delle attività in materia di controlli ufficiali di cui al reg. (CE) 882/04, svolte dal Dipartimento di Prevenzione - anno
DettagliC. PIANO REGIONALE CONTROLLI SETTORE LATTIERO CASEARIO
Dir. A14000 Sett. A14060 Allegato 6.3 C. PIANO REGIONALE CONTROLLI SETTORE LATTIERO CASEARIO Controlli latte alla stalla. Obiettivo annuale In continuità con la precedente programmazione, si rende necessario
DettagliAspetti microbiologici nei prodotti a base di latte degli alpeggi
Aspetti microbiologici nei prodotti a base di latte degli alpeggi Dott.. Renzo Mioni Direttore SC1 Microbiologia degli Alimenti Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Data e luogo L alpeggio
DettagliSETTIMANA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE PRODUZIONI TIPICHE LOCALI Frosinone ottobre
SETTIMANA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE PRODUZIONI TIPICHE LOCALI Frosinone 15 19 ottobre L attività di supporto dell IZSLT all allevamento ovi - caprino Frosinone Palazzo Jacobucci 16 ottobre 2018 ATTIVITA
DettagliPRISA 2013: stato dell arte
IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO DEGLI ALIMENTI: CAMPIONAMENTO, INTERPRETAZIONE DEL RISULTATO, FLUSSI INFORMATIVI E GESTIONE DELLE NC PRISA 2013: stato dell arte Torino, 10-11 giugno 2013 Asti, 18-19 giugno
DettagliBrucellosi ovina e caprina
Premessa Brucellosi ovina e caprina La brucellosi ovina e caprina è una malattia batterica, sostenuta principalmente da Brucella melitensis e sporadicamente da Brucella abortus. Molti mammiferi sono sensibili
DettagliI N D I C E PREMESSA... 2 I PRIMI ACQUIRENTI... 3 LE QUOTE... 5 MOVIMENTAZIONE DELLE QUOTE... 8 PRODUZIONE... 9
a cura del SETTORE STUDI ECONOMICI Rapporto n. 19 NOVEMBRE 2014 I N D I C E PREMESSA... 2 I PRIMI ACQUIRENTI... 3 LE QUOTE... 5 MOVIMENTAZIONE DELLE QUOTE... 8 PRODUZIONE... 9 CONSEGNE E OPERAZIONI DI
DettagliClima di fiducia (*) ed evoluzione delle vendite nell industria agroalimentare
Panel agroalimentare Indagini congiunturali Panel Agroalimentare Ismea Clima di fiducia (*) ed evoluzione delle vendite nell industria agroalimentare II semestre 26 Risultati generali Grafico 1 Indice
DettagliUE: focolai attribuiti a LC di vacca (EFSA, 2015)
Latte crudo in Emilia Romagna: risultatidel progetto Sibilla LC2011 2012 Claudia Weiss, AUSL RE, ATV Scandiano Claudia.Weiss@ausl.re.it 0522 850342 UE: focolai attribuiti a LC di vacca (EFSA, 2015) Anno
DettagliFabriano, 26 Ottobre 2011 ERMENEUTICA DEL REGOLAMENTO H.A.C.C.P.: criteri di individuazione e gestione dei punti critici.
Fabriano, 26 Ottobre 2011 ERMENEUTICA DEL REGOLAMENTO 2073 H.A.C.C.P.: criteri di individuazione e gestione dei punti critici Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell
DettagliBUONE PRATICHE PER LA PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E VENDITA DIRETTA DI LATTE CRUDO PER ALIMENTAZIONE UMANA
L attuale normativa consente la produzione di latte crudo da commercializzarsi tal quale al consumatore. E possibile per il consumatore acquistare latte crudo di mungitura ( latte crudo prelevato in allevamento
DettagliI regolamenti CE: impatto sulla produzione primaria e compiti dei Servizi Veterinari
Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Direzione Generale per l Igiene l e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione I regolamenti
DettagliProdotto lattiero caseario tradizionale della provincia di Nuoro
Sorveglianza del rischio e tutela della salute pubblica ASL-Olbia Budoni 17-18 settembre 2007 Qualità igienico-sanitaria di Frùe Prodotto lattiero caseario tradizionale della provincia di Nuoro T.Firinu
DettagliALLEGATO 1 Confronto con i precedenti monitoraggi - Alcune osservazioni.
ALLEGATO 1 Confronto con i precedenti monitoraggi - Alcune osservazioni. ANAGRAFE BOVINA E BUFALINA COORDINATE GEOGRAFICHE E rilevabile una lieve flessione della percentuale di allevamenti privi di georeferenziazione
DettagliPROCEDURE OPERATIVE STRAORDINARIE PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO CONTAMINAZIONE DA AFLATOSSINE NELLA FILIERA LATTIERO-CASEARI 2016
PROCEDURE OPERATIVE STRAORDINARIE PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO CONTAMINAZIONE DA AFLATOSSINE NELLA FILIERA LATTIERO-CASEARI 2016 MILANO 15 MARZO 2016 PIANO SORVEGLIANZA 2015 Complessivamente
DettagliPROG.SANITARIA. POL. PREVENZIONE. SICUREZZA LAVORO DETERMINAZIONE
, -" REGIONE Dipartimento LAZIO DIPARTIMENTO SOCIALE Direzione Regionale PROG.SANITARIA. POL. PREVENZIONE. SICUREZZA LAVORO Area SANIT A' VETERINARIA DETERMINAZIONE N.b4J;~Q del 2 2 no~.'loo7 Proposta
DettagliSC IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA 2011
La Struttura Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale svolge i controlli ufficiali in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti di origine.
DettagliImpatto dei Regolamenti CE pacchetto igiene sulla produzione primaria
Impatto dei Regolamenti CE pacchetto igiene sulla produzione primaria Dr. Ssa Rossana ValentiniDirezione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione Ministero della Salute REGOLAMENTO (CE)
DettagliIl piano di monitoraggio delle cellule somatiche. Marco Tamba Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna
Il piano di monitoraggio delle cellule somatiche Marco Tamba Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna marco.tamba@izsler.it Sommario Lavori preparatori e indagine preliminare (2006-2007)
DettagliSICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA. Area Sicurezza Alimentare e Produttiva
SICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Area Sicurezza Alimentare e Produttiva I Regolamenti comunitari sulla sicurezza alimentare e dei mangimi Regolamento 178/2002 Reg.854/2004 Alimenti
DettagliI cambiamenti strutturali della zootecnia bovina in Emilia-Romagna
I cambiamenti strutturali della zootecnia bovina in Emilia-Romagna Testi a cura di Claudio Montanari e Kees De Roest CRPA S.p.A. Reggio Emilia I servizi veterinari della Regione Emilia-Romagna nel 2003
DettagliSC IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA 2012
La Struttura Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale svolge i controlli ufficiali in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti di origine.
DettagliMISURA 215- pagamenti per il benessere degli animali annualità 2014
MISURA 215- pagamenti per il benessere degli animali annualità 2014 Programma didattico 1 giorno Laore Report andamento finanziario Misura e principali problematiche istruttoria - Analisi media geometrica
DettagliReport dell attività dei Servizi Veterinari della AAS n. 3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli Anno 2016
Report dell attività dei Servizi Veterinari della AAS n. 3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli Anno 2016 CONTESTO OPERATIVO Il Servizio Veterinario della dell AAS 3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli è
DettagliIL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari
IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari Un modello da sperimentare Dott. Giovanni Turriziani Coordinamento Regionale degli
DettagliDIREZIONE POLITICHE DELLA SALUTE SERVIZIO SANITA' VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE
Anno XLII - N. 13 (18.02.2011) Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Pag. 173 DIREZIONE POLITICHE DELLA SALUTE SERVIZIO SANITA' VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE DETERMINAZIONE 30.12.2010, n. DG21/174:
DettagliATTIVITA INFORTUNISTICA RILEVATA DALLA POLIZIA STRADALE ED ARMA DEI CARABINIERI NEGLI ULTIMI 9 MESI RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL DECORSO ANNO
ATTIVITA INFORTUNISTICA RILEVATA DALLA POLIZIA STRADALE ED ARMA DEI CARABINIERI NEGLI ULTIMI 9 MESI RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL DECORSO ANNO Il numero degli incidenti complessivi rilevati è diminuito
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 27/15 DEL
27/15 17.7.2007 Oggetto: L.R. 21/2000, art. 16, lett. d). Contributi alla Associazione Regionale degli Allevatori della Sardegna (ARAS) per la realizzazione di servizi di Assistenza Tecnica in zootecnia
DettagliLA PRODUZIONE CASEARIA NEGLI ALPEGGI DELLA LOMBARDIA
LA PRODUZIONE CASEARIA NEGLI ALPEGGI DELLA LOMBARDIA Rovereto, 7 marzo 2014 Stefano Foschini U.O. Veterinaria DG Salute Regione Lombardia lunedì 10 marzo 2014 ASL RICONOSCIUTI REGISTRATI Bergamo 64 3 Brescia
DettagliAttività comunitaria concernente i criteri microbiologici degli alimenti in funzione della valutazione del rischio
Attività comunitaria concernente i criteri microbiologici degli alimenti in funzione della valutazione del rischio Laura Toti,, Eva Alessi Focus su sicurezza d uso e nutrizionale degli alimenti 21-22 22
DettagliCURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. Bervini Roberta Data di nascita 22/01/1965 Dirigente Veterinario Area B - Fascia NC3 Amministrazione ASL TO 1
INFORMAZIONI PERSONALI Nome Bervini Roberta Data di nascita 22/01/1965 Qualifica Dirigente Veterinario Area B - Fascia NC3 Amministrazione ASL TO 1 Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio Staff
DettagliProduttori interessati. Al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Via XX Settembre, ROMA
Ufficio Monocratico Via Palestro, 81 00185 Roma Tel. 06.49499537/538 Fax 06.49499751 Prot. N. UMU.2010.1112 Roma 22 luglio 2010 CITARE NELLA RISPOSTA) CIRCOLARE N. 29 Ai Produttori interessati Al Ministero
DettagliCONTROLLI NEL SETTORE DELLA RIPRODUZIONE ANIMALE - ANNO 2006
RIPRODUZIONE ANIMALE Il settore della riproduzione animale è stato oggetto di numerose verifiche da parte dei Servizi Veterinari piemontesi sia per adempiere agli obblighi legati al rilascio delle autorizzazioni
DettagliSC IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA 2013
La Struttura Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale svolge i controlli ufficiali in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti di origine.
DettagliOrdinanza del DFI sui requisiti igienici
Ordinanza del DFI sui requisiti igienici (ORI) Modifica del 7 marzo 2008 Il Dipartimento federale dell interno (DFI) ordina: I L ordinanza del DFI del 23 novembre 2005 1 sui requisiti igienici è modificata
DettagliDipartimento Prevenzione
Come il cacio sui maccheroni San Marino 24 novembre 2010 Dott. Maurizio Berardi Dipartimento Prevenzione Latte Il latte è un liquido secreto dalla ghiandola mammaria dalle femmine dei mammiferi, il suo
DettagliCAMPO DI APPLICAZIONE
Spett. Aziende agricole con allevamento di animali lattiferi del territorio dell ATS della Brianza oggetto: LINEE GUIDA PER L ESECUZIONE DELL AUTOCONTROLLO TESI A GARANTIRE LA CONFORMITÀ ALLA NORMATIVA
DettagliSC IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA 2014
La Struttura Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale svolge i controlli ufficiali in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti di origine.
DettagliQualità microbiologica dei prodotti lattiero-caseari in aziende di estivazione (alpeggi)
Qualità microbiologica dei prodotti lattiero-caseari in aziende di estivazione (alpeggi) Campioni analizzati: Campioni non conformi: 311 30 (10%) Immagine tratta da: http://www.proticino.ch/ Introduzione
DettagliLe nuove norme sulla vendita diretta del latte crudo. Legge 3 maggio 1989, n. 169
Le nuove norme sulla vendita diretta del latte crudo Legge 3 maggio 1989, n. 169 Disciplina del trattamento e della commercializzazione del latte alimentare vaccino (art. 1) vietata l immissione al consumo
DettagliI piani di campionamento ed il Reg. CE 1441/2007 Quando e come
Shelf life Criteri di applicazione e di valutazione I piani di campionamento ed il Reg. CE 1441/2007 Quando e come Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna
Dettagli