ALLEGATOA alla Dgr n. 261 del 05 marzo 2013 pag. 1/5

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1 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 261 del 05 marzo 2013 pag. 1/5 Oggetto: Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Acque Risorgive di Chirignago (VE). Approvazione ai sensi dell art. 35, comma 5, della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio. Deliberazione n. 108/CR del 11 ottobre VERBALE ISTRUTTORIO Introduzione Il comprensorio del consorzio di bonifica Acque Risorgive con sede a Chirignago (VE), individuato al numero 8 dell allegato A alla legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio, deriva dall unione dei comprensori precedentemente afferenti ai consorzi di bonifica Sinistra Medio Brenta e Dese Sile. Il confine dell attuale comprensorio si sviluppa a ovest lungo la strada Valsugana che scende da Cittadella (PD) fino all incrocio con il fiume Brenta in comune di Curtarolo (PD), seguendo poi il fiume Brenta sino all incrocio con il Naviglio Brenta, per poi proseguire lungo quest ultimo sino al comune di Dolo (VE); successivamente, segue la strada provinciale che da Dolo scende a sud fino alle porte di Piove di Sacco (PD) dove, in corrispondenza del fiume Brenta, prosegue lungo lo scolo Fiumazzo e poi a nord lungo il Taglio Novissimo fino ai confini del territorio comunale di Mira (VE). A nord il comprensorio è delimitato dalla Strada Statale n. 53, che dal comune di Cittadella prosegue verso est fino al torrente Muson dei Sassi; da qui la delimitazione decorre lungo la linea delle risorgive fino all abitato di Treviso, dal quale segue il corso naturale del fiume Sile fino allo sbocco in Laguna. Chiude la delimitazione del comprensorio a sud-est la Laguna di Venezia fino a Mira. Il comprensorio del consorzio di bonifica Acque Risorgive, pertanto, è costituito dai bacini idrografici dei corsi d acqua di risorgiva Tergola, Marzenego, Dese, Zero e del Sile per la porzione in destra idraulica. Osservazioni e ricorsi L Assemblea del consorzio di bonifica Acque Risorgive, con la deliberazione del 11 giugno 2011, n. 42/2011, ha approvato, per quanto di competenza, il Piano di Classifica degli immobili ricadenti nel comprensorio consortile; a tale provvedimento è stata data immediata esecuzione ai sensi dell art. 3, comma 3, della legge regionale 18 dicembre 1993, n. 53. Dell avvenuto deposito del Piano di classifica presso gli uffici della Direzione regionale Difesa del Suolo, è stata data notizia sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 47 del 1 luglio 2011, nonché secondo le modalità e i tempi disposti dalla legge. Nei citati avvisi è stata riportata la previsione del 4 comma dell art. 35 della legge regionale n. 12/2009, che dispone la possibilità di presentare ricorso alla Giunta regionale avverso il Piano di classifica entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell avviso di deposito nel BUR. Entro tale termine, il Soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato ETRA S.p.A. ha presentato osservazione con riferimento alle aree urbane servite da fognatura mista per i comuni di Cittadella, Campodarsego, San Martino di Lupari, Tombolo, Piombino Dese, Resana, San Giorgio in Bosco, Campo San Martino e Curtarolo. Sulla base di tale informazione il Consorzio ha provveduto ad adeguare la propria banca dati per disporre della situazione aggiornata già in sede di prima applicazione del Piano di classifica.

2 ALLEGATOA alla Dgr n. 261 del 05 marzo 2013 pag. 2/5 Attività di bonifica Il territorio comprensoriale, per la quota originariamente di competenza dell ex-consorzio Sinistra Medio Brenta, si sviluppa attorno al sistema idraulico del fiume Muson Vecchio, sulla base dell agro centuriato romano, caratterizzato dalla regolarità geometrica con cui venivano realizzate le sistemazioni idraulico-agrarie, fortemente baulate, e la rete idraulica di scolo, secondo assi perpendicolari (cardi e decumani) che si ripetono paralleli l uno all altro. Decisamente più recente è la bonifica della porzione sud del comprensorio dove, nel corso dei secoli, la Repubblica di Venezia è intervenuta garantendo lo scolo delle acque nella parte bassa della Laguna, in un unico sistema idraulico. Diversamente, la porzione orientale del territorio, che è stata oggetto del ripetuto intervento della Repubblica di Venezia, riguarda i bacini idraulici dei fiumi di risorgiva Marzenego, Dese, Zero e Sile, che non presentano un asta ad andamento rettilineo, ma sono caratterizzati da un percorso irregolare frutto della loro origine naturale. Le realtà comprensoriali sopra illustrate presentano forti connessioni idrauliche, quali ad esempio la deviazione del Marzenego nel Muson nei periodi di manutenzione del Marzenego e del Dese, nonché l appartenenza al bacino scolante in Laguna di Venezia. Tenendo conto di queste valutazioni, è stato compiuto l accorpamento dei pre-esistenti comprensori nel comprensorio n. 8 della Regione Veneto avente una superficie territoriale di ha. Il territorio consortile, nel quale si collocano importanti centri urbani, è stato caratterizzato da una recente espansione urbanistica di tipo diffuso, nonché dalla presenza delle principali infrastrutture viarie di collegamento est-ovest. I collettori di bonifica di competenza del Consorzio sono oltre 600 e si sviluppano per oltre Km; a questi vanno aggiunte le Seriole di Mira per altri 27 Km, che sono gestite in accordo con il Comune, e una parte delle cosiddette Acque Pubbliche che si estendono 474 Km, costituite da piccoli alvei demaniali affidati al Consorzio in regime di delegazione amministrativa dal Una parte della rete idraulica è dotata di arginature di contenimento e di difesa, in particolare lungo i canali pensili e in prossimità della Laguna di Venezia. Lo sviluppo di tali opere supera i 600 Km. I manufatti idraulici sono oltre 300, considerando sia i più importanti (sostegni, botti a sifone, derivazioni) che i secondari (chiaviche, briglie, sfioratori, sgrigliatori); tali opere devono essere costantemente controllate, gestite, mantenute dal Consorzio al fine di garantire sufficienti condizioni di sicurezza idraulica al territorio. Il Consorzio gestisce 25 impianti idrovori (dotati complessivamente di 104 pompe) dei quali 12, di dimensioni più rilevanti, sono ubicati in gronda lagunare, mentre i rimanenti, di più modeste dimensioni, sono dislocati nelle aree più interne. La potenzialità complessiva di sollevamento è pari a 193 mc/sec e il volume delle acque meteoriche mediamente allontanato è complessivamente pari a circa mc/anno. Attività irrigua Deve essere evidenziato che l intero territorio comprensoriale è caratterizzato da un fitto intreccio di strutture viarie e rete idraulica, nel quale le aree non occupate dall urbanizzato sono interessate dall attività agricola con ordinamento colturale prevalentemente a seminativo. I canali di scolo in larga parte soddisfano anche le esigenze irrigue, attraverso il rimpinguamento della rete idraulica minore compiuta dal Consorzio; tale tipologia di irrigazione può essere classificata di tipo non strutturata di soccorso, dove le aziende provvedono ad attingere l acqua con mezzi propri dalla rete idraulica superficiale. Nell area nord-occidentale del comprensorio, invece, al confine con il consorzio di bonifica Brenta, vi sono aree attrezzate con impianti di irrigazione a scorrimento o a pioggia. In tali aree il Consorzio è titolare di concessioni di derivazione per il prelevamento dalla falda, mediante le quali garantisce il servizio irriguo anche attraverso reti adduttrici e di distribuzione in pressione, consegnando l acqua in punti determinati attraverso specifici manufatti. Tale servizio è assicurato senza il ricorso a turni e orari, in forma continuativa, attraverso la consegna di un certo modulo d acqua, ragguagliato alla dotazione idrica unitaria specifica richiesta e proporzionale all estensione aziendale.

3 ALLEGATOA alla Dgr n. 261 del 05 marzo 2013 pag. 3/5 Unità Territoriali Omogenee L art. 35 della l.r. n. 12/2009 stabilisce che il Piano di classifica deve definire, con apposita cartografia allegata, il perimetro di contribuenza, con l individuazione anche delle aree che non traggono beneficio dalla bonifica, da escludere dalla contribuenza. Nel comprensorio del consorzio Acque Risorgive le aree che non godono del beneficio dell attività di bonifica per l allontanamento delle acque meteoriche riguardano ridotti ambiti che scolano direttamente in Laguna di Venezia, aree prossime al fiume Brenta e al Naviglio Brenta che scolano direttamente nei due corsi d acqua, nonché una parte dell abitato di Mestre le cui acque, attraverso la rete fognaria, vengono convogliate ad un impianto in gestione a VERITAS SpA. Tali aree vengono escluse dalla perimetrazione di entrambi i benefici, di natura idraulica e di disponibilità irrigua, in quanto il Consorzio in tali aree non interviene e non svolge alcuna attività. Dal perimetro di contribuenza per il beneficio irriguo sono state escluse le aree urbane, come illustrato nella Tavola T13: tale tavola evidenzia l elevata concentrazione urbana che caratterizza il comprensorio del consorzio di bonifica Acque Risorgive, nel quale risulta indispensabile la efficiente gestione della rete idraulica superficiale. Le Unità Territoriali Omogenee (UTO) individuate per la bonifica sono sei e vengono di seguito illustrate; considerato che per l esercizio dell attività irrigua si ricorre prevalentemente all uso promiscuo dei canali di bonifica e alla gestione delle relative opere, le UTO dell attività irrigua corrispondono a quelle di bonifica. La UTO 1 Muson è l area compresa fra la strada statale Valsugana, a ovest, il torrente Muson dei Sassi a est, il fiume Muson Vecchio a sud-est, il bacino idrografico del Marzenego a nord-est, il confine con il consorzio di bonifica Brenta a nord. Le acque scolano prevalentemente con regime naturale, ad eccezione di una porzione di territorio a scolo alternato ricompresa tra il fiume Brenta e il torrente Muson dei Sassi. La UTO 2 Lusore Pionca, che confina a ovest con il Muson dei Sassi, a sud con il Naviglio Brenta fino alla Laguna di Venezia, a nord-ovest con il Muson Vecchio e poi con il bacino idrografico del Marzenego. Prevalentemente a scolo naturale, solo nell area a sud si ricorre allo scolo alternato, mentre in prossimità della Laguna di Venezia le acque meteoriche vengono allontanate con il sollevamento meccanico. La UTO 3 Novissimo è l area a sud del Naviglio Brenta e confina a est con la Laguna di Venezia. Tutta la zona costiera richiede di un intensa attività di deflusso meccanico, mentre il restante territorio viene interessato dal deflusso alternato. La UTO 4 Marzenego si sviluppa in diagonale da nord-ovest a sud-est. A ovest è delimitata dalle UTO 1 e 2, a est dalla Laguna di Venezia, mentre a nord-est dal bacino idrografico del fiume Dese. Sulla fascia costiera il deflusso è regolato meccanicamente; verso l entroterra il deflusso diventa alternato fino alle porte di Noale. La UTO 5 Dese Zero è costituita idrograficamente dai bacini dei fiumi Dese e Zero e dal bacino di Portegrandi. E prevalentemente a scolo naturale, eccezion fatta per la zona costiera a deflusso meccanico. La UTO 6 Sile è costituita da due ambiti territorialmente separati fra loro, accumunati dallo scarico in fiume Sile. Tutto l ambito è a scolo naturale. Preliminarmente alla individuazione degli indici per la classifica degli immobili, seguendo le indicazioni contenute nelle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011, il Consorzio ha individuato per ciascuna UTO l incidenza in termini percentuali dell attività di scolo e dell attività di difesa idraulica, la prima assume valori compresi tra 33% e 36%, mentre la seconda assume valori a complemento compresi tra 67% e 64%. Dev essere evidenziato che, per quanto attiene il beneficio di natura idraulica, il Consorzio mette in evidenza come la diversa composizione dei suoli e la diversa destinazione degli stessi (ad uso agricolo od extragricolo), in riferimento alla formazione dei deflussi e al relativo livello massimo di portata, sono elementi determinanti, che incidono significativamente sul dimensionamento della rete e delle opere connesse, nonché sui costi legati alla manutenzione e alla gestione. Per tale motivo, per ciascuna UTO, ricorrendo alla combinazione degli indici tecnici, il Consorzio attribuisce le spese alle tre categorie di immobili: terreni, rete viaria e fabbricati.

4 ALLEGATOA alla Dgr n. 261 del 05 marzo 2013 pag. 4/5 Il Piano di classifica definisce l indice di comportamento idraulico sulla base del coefficiente udometrico calcolato con il metodo dell invaso. Il coefficiente udometrico, il cui valore finale viene espresso in l/s/mq, viene calcolato per le distinte categorie di immobili (terreni, rete viaria, fabbricati). I quattro elementi che confluiscono nel calcolo del coefficiente udometrico sono: a) grado di permeabilità dei suoli; b) tipologia di copertura del suolo; c) grado di impermeabilizzazione del terreno; d) volume di invaso specifico. Il coefficiente udometrico viene attribuito, in sede di elaborazioni del tributo, a livello di ogni singolo mappale. I territori di pianura del comprensorio Acque Risorgive presentano differenze poco marcate tra la quota altimetrica del bacino di scolo e il livello idrometrico del recapito finale; pertanto, l indice di soggiacenza viene stabilito in ragione delle differenti modalità di allontanamento delle acque meteoriche (naturale, alternato, meccanico). Posto che l indice di efficacia è pari a 1 in condizioni di efficienza, e inferiore a 1 quando le condizioni strutturali delle reti e delle opere di bonifica non garantiscono il pieno beneficio agli immobili, il Piano di classifica evidenzia che la realizzazione di importanti opere idrauliche nell ultimo decennio, unitamente a quelle in corso di realizzazione, permette di riconoscere al territorio del comprensorio Acque Risorgive buone condizioni di efficienza delle opere di bonifica, tali da attribuire uniforme indice pari a 1. La individuazione all interno di ciascuna UTO delle Curve di Possibilità Pluviometrica consente quindi di determinare, attraverso la combinazione dei diversi indici elementari di cui sopra, separatamente per i terreni, la rete viaria e i fabbricati, l indice tecnico del Piano di classifica. A tal fine vengono utilizzate Curve di Possibilità Pluviometrica definite da uno studio recente legato agli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 nel territorio della Regione Veneto (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del ). Tale combinazione, che considera anche la componente legata alla piovosità, dà origine a valori finali dell indice tecnico nettamente diversificati, comunque in linea con le precisazioni delle Direttive regionali e del Piano in oggetto. L indice economico viene determinato separatamente per terreni, strade e fabbricati. Per quanto riguarda i terreni, i dati a cui il Consorzio ha fatto riferimento, per motivi di maggior attinenza alle realtà territoriali, sono desunti dalle tariffe U.T.E. e sono differenziati a livello comunale. Sono state definiti quattro gruppi omogenei di qualità colturali, individuando come riferimento per ciascun gruppo il reddito dominicale in /ha della coltura prevalente all interno del gruppo. Per quanto attiene la categoria delle strade viene assunto convenzionalmente indice economico pari a 1. Per i fabbricati, il parametro di base è la rendita catastale, che viene rivalutata con il metodo di calcolo dell ICI; per i fabbricati privi di rendita catastale viene fatto riferimento all area su cui insistono, attribuendo all unità di superficie il valore del reddito dominicale in /ha della coltura più redditizia presente nel comune censuario ove ricade il mappale. All interno di ciascuna UTO, prima di applicare l indice di contribuenza finale, le spese vengono attribuite a ciascuna categoria di contribuenza (terreni, strade e fabbricati), ricorrendo all indice di comportamento idraulico e alle superfici afferenti a ciascuna categoria, determinate attraverso elaborazioni GIS. Si ritiene, inoltre, che il valore finale dell indice economico dei terreni e dei fabbricati, inizialmente determinato in /ha e in per unità di superficie, sia stato successivamente indicizzato per poter essere moltiplicato all indice tecnico idraulico, al fine di ottenere l indice di beneficio finale. In proposito, si ritiene opportuno che il Consorzio, in sede applicativa del Piano, illustri con maggior dettaglio l indicizzazione dei valori economici espressi in /ha e in per unità di superficie. Per quanto attiene al beneficio di disponibilità irrigua il Consorzio ha ritenuto di far coincidere le sei UTO idrauliche con le UTO irrigue; però, nell estremità nord-occidentale del Consorzio viene delimitata la UTO 7 Impianti tecnici caratterizzata da irrigazione strutturata, a scorrimento e ad aspersione. Per questi ultimi impianti che vengono classificati ad irrigazione strutturata, il Consorzio ha determinato gli indici tecnici conformemente alle previsioni delle Direttive regionali, differenziando in particolare tra le due tipologie di irrigazione, e tenendo in considerazione la complessità della gestione da parte del personale consortile delle aree attrezzate ad aspersione, tanto che l indice di efficacia riferito al servizio irriguo per gli impianti a pioggia è in rapporto di 1.4 a 1 rispetto al servizio di irrigazione a scorrimento. Per quanto riguarda le superfici ad irrigazione non strutturata, l indice di fabbisogno irriguo è stato determinato attraverso una serie di bilanci idrologici, facendo riferimento alla coltura del mais, che è la più diffusa nel comprensorio. Il calcolo ha tenuto conto delle caratteristiche dei terreni, determinando il fabbisogno di tale coltura nei trenta giorni più siccitosi dell anno osservabile mediamente una volta ogni due

5 ALLEGATOA alla Dgr n. 261 del 05 marzo 2013 pag. 5/5 anni. Tale indice viene moltiplicato per l indice di servizio irriguo che tiene conto sia della distanza dei terreni dai collettori consortili (maggiore è la distanza, minore sarà la possibilità di avere disponibilità d acqua), che del minor impegno che richiedono i bacini a deflusso naturale. L indice economico, analizzato per ciascuna UTO, è basato sulla qualità delle colture praticabili. Data la prevalenza delle superfici coltivate a mais su tutto il territorio comprensoriale, non presentando variazioni considerevoli tali da giustificare una diversificazione nel valore attribuibile all indice economico, il Piano vi attribuisce uniformemente valore pari a 1. La determinazione dell indice di contribuenza finale per il beneficio di disponibilità irrigua deriva dal prodotto degli indici tecnici con l indice economico. Nella realtà consortile si configura anche la fattispecie di utilizzo di risorsa irrigua per usi non agricoli per l irrigazione di orti, giardini, parchi, ecc. Nel contesto territoriale in esame tali utenze sono oggetto di contributo forfettario legato al costo dell attività sostenuto dal Consorzio. Per quanto precisato nelle Direttive regionali le utenze irrigue ad uso orto o giardino sono soggette a specifica autorizzazione. Si valuta necessario prescrivere che, in proposito, il Consorzio ricorra all istituto della autorizzazione in luogo della concessione. Peraltro, le Direttive regionali, danno indicazioni per differenziare il contributo delle utenze non agricole rispetto a quelle dei terreni agricoli irrigui e rispetto ai costi per l uso di acqua potabile, al fine di evidenziarne la specificità e di incentivare il corretto uso della dotazione disponibile. Si ritiene che il Consorzio debba fornire ulteriori elementi di dettaglio in relazione alla determinazione dell importo contributivo per gli anni successivi al 2010, mettendo in evidenza ciò che emerge dal confronto di tale importo con i contributi chiesti per l irriguo agricolo e con le tariffe per l acqua potabile note per lo specifico territorio. Per quanto attiene gli scarichi di cui al comma 1, art. 37, della l.r. n. 12/2009 il Piano adotta la metodologia definita nelle Direttive in relazione al volume annuo del singolo scarico e al volume annuo veicolato dalla rete consortile, considerati gli apporti delle acque meteoriche, delle acque di risorgiva e delle acque di irrigazione immesse, nonché dell attività di vettoriamento e di vivificazione. Nei bacini serviti a scolo meccanico o alternato in cui avviene il sollevamento anche delle acque reflue, al fine di tener conto della maggiorazione di costo, alla quota dovuta per il singolo scarico è stato applicato l indice di soggiacenza (determinato sulla base della differente modalità di scolo). Venezia, lì 25/02/2013 GLI ISTRUTTORI dott. Luigi De Lucchi dott.ssa Roberta Rainato

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