Informativa al Pubblico. Pillar III

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1 Informativa al Pubblico Pillar III Dati riferiti al 30 settembre 2014

2 Informativa al pubblico Pillar III Dati riferiti al 30 settembre 2014

3 Indice Introduzione Fondi Propri Adeguatezza patrimoniale Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

4 Introduzione Note esplicative sull Informativa al pubblico La normativa di vigilanza prevede a carico delle banche specifici obblighi circa la pubblicazione di informazioni riguardanti la propria adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione, al controllo e alla gestione di tali rischi, nonché la fornitura di elementi informativi sulle prassi e politiche di remunerazione, al fine di rafforzare il ruolo di disciplina assicurato dal mercato. Dal 1 gennaio 2014 le disposizioni di vigilanza prudenziale applicabili alle banche sono raccolte nella Circolare 285 del 17 dicembre 2013, la cui emanazione è funzionale all avvio dell applicazione degli atti normativi comunitari (Regolamento CRR UE n.575/2013 e Direttiva CRD IV 2013/36/UE) contenenti le riforme degli accordi del Comitato di Basilea ( Basilea 3 ). La materia, come specificamente richiamato dalla Parte II Capitolo 13 della suddetta Circolare, è direttamente regolata dal CRR (Parte Otto e Parte Dieci, Titolo I, Capo 3) e dai regolamenti della Commissione europea recanti le norme tecniche di regolamentazione o di attuazione. Secondo quanto stabilito dal Regolamento CRR, le banche pubblicano le informazioni richieste almeno su base annua. Spetta agli stessi enti valutare, in relazione alle caratteristiche rilevanti delle loro attività, la necessità di pubblicare - con maggiore frequenza - alcune o tutte le informazioni richieste, in particolare quelle relative alla composizione dei fondi propri e ai requisiti di capitale. E previsto, inoltre, che l Autorità Bancaria Europea (ABE) fornisca, entro il 31 dicembre 2014, specifiche indicazioni sulla valutazione da parte degli enti della necessità di pubblicare con maggiore frequenza le informazioni sopra richiamate. Anche in relazione all ottenimento dell autorizzazione da parte dell Autorità di Vigilanza (comunicazione del 18 maggio 2012) all utilizzo delle metodologie interne per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e di mercato - nonché la recente autorizzazione all utilizzo della metodologia AMA per i rischi operativi (comunicazione del 5 agosto 2014) -, il Gruppo ha confermato, per l anno in corso, l elaborazione delle pubblicazioni infrannuali, attivandosi contestualmente al recepimento delle linee guida che saranno, tempo per tempo, fornite dall ABE - tramite le norme tecniche di attuazione - al fine di stabilire modelli uniformi di segnalazione. Il presente documento, denominato Informativa al pubblico, costituisce 3

5 adempimento agli obblighi normativi sopra richiamati ed è redatto su base consolidata. Nel seguito trovano rappresentazione le informazioni di carattere quantitativo relative ai Fondi propri, ai Requisiti di capitale di Gruppo al 30 settembre Si fa presente che le informazioni relative alle diverse tipologie di rischio cui il Gruppo risulta esposto sono contenute, oltre che nella Tavola 1 dell Informativa annuale 2013, anche nella Relazione sulla Gestione e nella Parte E della Nota Integrativa della Relazione Finanziaria Annuale (bilancio di esercizio) secondo quanto previsto dalle norme di riferimento. Maggiori informazioni sul sistema dei controlli interni, sulla revisione legale dei conti e sull attestazione di corrispondenza dei documenti contabili alle risultanze dei libri e delle scritture contabili da parte del Dirigente Preposto sono presenti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari. Sono invece contenute all interno della Relazione sulla remunerazione (anch essa presente sul sito internet del Gruppo) informazioni analitiche sulle politiche di remunerazione in essere. Con riferimento al documento Enhancing the risk disclosures of banks (predisposto da un gruppo di lavoro internazionale costituito sotto l auspicio del Financial Stability Board), il Gruppo si è attivato per l implementazione, a partire dall edizione riferita al 31 dicembre 2012, delle raccomandazioni volte a rafforzare la trasparenza informativa del presente documento. Il Gruppo pubblica, nel rispetto degli obblighi informativi e di frequenza sopra richiamati, il presente documento sul proprio sito internet nella sezione investor relations. Esso è disponibile sia in lingua italiana che in lingua inglese. Tutti gli importi riportati nelle tabelle a seguire sono espressi in migliaia di Euro, salvo differenti indicazioni. 4

6 I coefficienti di adeguatezza patrimoniale al 30 settembre 2014 Fondi Propri e coefficienti di adeguatezza patrimoniale A. Riserve di capitale e requisiti Fondi propri Capitale primario di classe 1 (CET 1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT 1) - Totale capitale di classe Capitale di classe 2 (T 2) TOTALE FONDI PROPRI Attività di rischio ponderate Rischi di credito e controparte (include aggiustamento della valutazione del credito-cva) Rischi di mercato Rischi operativi Altri elementi di calcolo - ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE B. Coefficienti di adeguatezza patrimoniale (%) B.1 Common Equity Tier 1 Ratio 13,7% B.2 Tier 1 Ratio 13,7% B.3 Total Capital Ratio 16,5% I Fondi propri (patrimonio di vigilanza) ed i coefficienti di capitale al 30 settembre 2014 sono stati determinati con l applicazione delle disposizioni di Banca d Italia contenute nella Circolare 285 secondo la normativa Basilea 3. Al 30 settembre 2014 il livello dei Fondi propri complessivi ammonta a milioni, a fronte di un attivo ponderato di milioni, derivante in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato. Il coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) si colloca al 16,5%; il rapporto tra il capitale di classe 1 del Gruppo e il complesso delle attività ponderate (Tier 1 ratio) si attesta al 13,7%. Il rapporto tra il capitale primario di classe 1 e le attività di rischio ponderate (Common Equity Tier 1 ratio) risulta pari al 13,7%. L ammontare delle dotazioni patrimoniali del Gruppo sono risultate, inoltre, ampiamente sufficienti ad affrontare con successo l esercizio del Comprehensive Assessment della BCE. Le misure di rafforzamento patrimoniale già intraprese tra il 1 gennaio 2014 e 5

7 il 30 settembre hanno consentito di ottenere i seguenti risultati rispetto ai limiti prefissati dal Regolatore: asset quality review (AQR): CET1 ratio 11,50% rispetto ad una soglia minima dell 8,0%; stress test nello scenario base: CET1 ratio 10,26% rispetto ad una soglia minima dell 8,0%; stress test nello scenario avverso: CET1 ratio 8,29% rispetto ad una soglia minima del 5,5%. Dal confronto con gli altri peers è emerso che il Gruppo è una delle realtà maggiormente solide nel panorama Italiano, risultando tra i primi tre Gruppi Bancari Italiani per dotazioni patrimoniali dopo l esercizio del Comprehensive Assessment. 1 Le misure hanno riguardato i seguenti aspetti: aumento di capitale, interamente sottoscritto, pari a milioni di Euro di capitale; la fusione per incorporazione del Credito Bergamasco, pari a 141 milioni di Euro di capitale; la rivalutazione della partecipazione in Banca d Italia, pari a 57 milioni di Euro di capitale; la vendita del Croatia, che ha comportato un beneficio di 191 milioni di Euro di minori RWA; la validazione del modello interno per i rischi operativi, che ha comportato un beneficio di milioni di minori RWA. 6

8 Fondi Propri Informativa qualitativa Informazioni sintetiche sulle principali caratteristiche contrattuali degli elementi patrimoniali Dettaglio strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 computabili in regime di Grandfathering (art. 484 (1) CRR) (dati in euro) ISIN Emittente Tipo Data emissione Data Clausole speciali Importo emesso Computabile Cedola Divisa Modalità di rimborso nel patrimonio in corso XS pref 21/6/ /6/2100 no step up euro Previa autorizzazione della Banca d'italia, rimborso in unica soluzione alla ovvero facoltà di rimborso anticipato trascorsi 10 anni dall'emissione Annuale XS pref 21/6/ /6/2100 step up euro Previa autorizzazione della Banca d'italia, rimborso in unica soluzione alla ovvero facoltà di rimborso anticipato trascorsi 10 anni dall'emissione Annuale IT pref 29/3/ /3/2049 step up euro Previa autorizzazione della Banca d'italia, rimborso in unica soluzione alla ovvero facoltà di rimborso anticipato trascorsi 10 anni dall'emissione Annuale XS BANCA POPOLARE DI LODI INVESTOR TRUST III pref 30/6/ /6/2049 step up euro Previa autorizzazione della Banca d'italia, rimborso in unica soluzione alla ovvero facoltà di rimborso anticipato trascorsi 10 anni dall'emissione Annuale XS BANCA ITALEASE CAPITAL TRUST pref 6/6/2006 6/6/2049 step up euro Previa autorizzazione della Banca d'italia, rimborso in unica soluzione alla ovvero facoltà di rimborso anticipato trascorsi 10 anni dall'emissione Trimestrale 7

9 Dettaglio strumenti di capitale di classe 2 computabili in regime di Grandfathering o esclusi (art. 484 (1) CRR) (dati in euro) ISIN Emittente Tipo XS XS XS Data emissione Data Clausole speciali Importo emesso Computabile nel patrimonio sub 15/06/ /06/2016 step up sub 22/11/ /11/2016 step up Divisa euro euro sub 08/02/ /02/2017 step up euro XS Banca Italease sub 15/10/ /10/2014 step up euro XS Banca Italease sub 28/06/ /06/2016 step up euro Tasso di interesse Modalità di rimborso facoltà di rimborso Euribor a 3 mesi + anticipato dal 40 bp fino a giugno 15/6/2011 previa 2011 poi Euribor a 3 autorizzazione della mesi bp Banca d'italia Euribor a 3 mesi + 45 bp fino a novembre 2011 poi Euribor a 3 mesi bp Euribor a 3 mesi + 35 bp fino a febbraio 2012 poi Euribor a 3 mesi + 95 bp facoltà di rimborso anticipato dal 22/11/2011 previa autorizzazione della Banca d'italia facoltà di rimborso anticipato dal 8/2/2012 previa autorizzazione della Banca d'italia facoltà di rimborso Euribor a 3 mesi + anticipato dal 50 bp fino a ottobre 15/10/2009 previa 2009 poi Euribor a 3 autorizzazione della mesi bp Banca d'italia facoltà di rimborso Euribor a 3 mesi + anticipato dal 55 bp fino a giugno 28/6/2011 previa 2011 poi Euribor a 3 autorizzazione della mesi bp Banca d'italia Cedola in corso Trim. Trim. Trim. Trim. Trim. Dettaglio strumenti di capitale di classe 2 computabili in applicazione art. 63 CRR (dati in euro) ISIN Emittente Tipo Data emissione Data Clausole speciali Importo emesso Computabile nel patrimonio Divisa Tasso di interesse Modalità di rimborso Cedola in corso XS ibrido 23/03/ /03/ euro 4,625% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 09/09/ /09/ euro 5,70% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 07/10/ /10/ euro 4,50% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 12/11/ /11/ euro 5,473% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 26/01/ /01/ euro 4,4% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 28/04/ /04/ euro 4,75% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 05/11/ /11/ euro 6% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale XS sub 31/05/ /05/ euro 6,375% fisso su base annua In unica soluzione alla annuale IT sub 18/11/ /11/ euro 5,5% fisso su base annua In 5 rate annuali costanti dal 18/11/2016 annuale 8

10 Informativa quantitativa Di seguito si riportano le tavole dei Fondi Propri (Patrimonio di Vigilanza) e delle attività di rischio, calcolati secondo le nuove norme citate in premessa. Date le consistenti modifiche regolamentari, non è possibile raffrontare i nuovi valori con quelli del 31 dicembre 2013, calcolati in linea con la precedente normativa prudenziale. Per mera completezza di informativa, si ricorda che al 31 dicembre 2013, ante gli interventi patrimoniali e le operazioni straordinarie, il presentava sulla base della normativa Basilea 2, un Core tier 1 ratio pari al 9,70%, un Tier 1 capital ratio del 10,60% e un Total capital ratio pari al 13,34%. Viene inoltre esposta la composizione dei Fondi Propri al 30 settembre 2014 utilizzando il modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui fondi propri, in conformità all'allegato VI del REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1423/2013 DELLA COMMISSIONE del pubblicato sulla G.U. del n.16. Composizione dei Fondi Propri A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) D. Elementi da dedurre dal CET E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C - D +/- E) G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie H. Elementi da dedurre dall'at1 - I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'at1 per effetto di disposizioni transitorie L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) (G - H +/- I) - M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie N. Elementi da dedurre dal T O. COMPOSIZIONE DEI FONDI PROPRI Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie P. Totale Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) (M - N +/- O) Q. Totale fondi propri (F + L + P)

11 Si evidenzia, inoltre, che nel computo dei Fondi Propri è ricompresa anche l eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore (cd "shortfall") pari a milioni di euro. Si precisa che nel calcolo della predetta grandezza sono stati considerati i passaggi a perdita anticipata (cd "stralci") relativi a controparti le cui esposizioni siano state oggetto di cancellazione integrale, ancorché i processi di recupero siano ancora in atto. Comunicazione in merito ai filtri prudenziali del portafoglio Attività disponibili per la vendita A decorrere dal 30 giugno 2010, il Gruppo aveva adottato l impostazione prevista dal Provvedimento della Banca d Italia datato 18 maggio 2010, che consente l esclusione dal computo del patrimonio di vigilanza della quota di riserve da valutazione connessa ai titoli delle amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione Europea, inclusi nel portafoglio attività finanziarie disponibili per la vendita. In particolare, in alternativa all approccio asimmetrico (integrale deduzione delle minusvalenze nette dal Tier 1 e parziale inclusione per il 50% delle plusvalenze nette nel Tier 2) già previsto dalla normativa italiana, il citato Provvedimento aveva riconosciuto la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle riserve da rivalutazione (approccio simmetrico ). Tale opzione deve essere estesa a tutti i titoli della specie detenuti nel citato portafoglio, deve essere applicata in modo omogeneo dal Gruppo e mantenuta costantemente nel tempo. A questo proposito si informa che, ai sensi della nota di emanazione della nuova circolare 285, si è provveduto a confermare l opzione. Essa rimarrà in vigore fino a quando la Commissione Europea non avrà adottato un regolamento che approvi l applicazione dell IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39. Al 30 settembre 2014 la variazione delle riserve dei titoli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione europea è positiva per circa 95 milioni; in assenza di tale approccio detta variazione avrebbe comportato un incremento di circa 47,5 milioni del patrimonio supplementare in presenza di riserve su titoli di debito complessivamente positive e, quindi, computabili solo per il 50% secondo il regime transitorio introdotto dal regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ( CRR ) e recepito con circolare Banca d Italia n.285 del

12 Capitale primario di classe 1: strumenti e riserve (A) IMPORTO ALLA DATA DELL'INFORMATIVA (C) IMPORTI SOGGETTI AL TRATTAMENTO PRE- REGOLAMENTO (UE) N. 575/2013 O IMPORTO RESIDUO PRESCRITTO DAL REGOLAMENTO (UE) N. 575/ Strumenti di capitale e relative riserve sovrapprezzo azioni di cui: Azioni cooperative emesse da banche popolari di cui: Sovrapprezzo di emissione su azioni cooperative emesse da banche popolari Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre riserve, includere gli utili e le perdite non realizzati ai sensi della disciplina contabile applicabile) a 6 Interessi di minoranza (importo consentito nel capitale primario di classe 1 consolidato) Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o dividendi prevedibili Capitale primario di classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari Capitale primario di classe 1 (CET1): rettifiche regolamentari Rettifiche di valore supplementari (importo negativo) Attività immateriali (al netto delle relative passività fiscali) (importo negativo) Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese Gli utili o le perdite su passività valutati al valore equo dovuti all'evoluzione del merito di credito Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente (importo negativo) Strumenti dí capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamenle, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) Rettifiche regolamentari applicate al capitale primario di classe 1 in relazione agli importi soggetti al trattamento pre-crr a 26b Rettifiche regolamentari relative agli utili e alle perdite non realizzati ai sensi degli articoli 467 e di cui:... filtro per utili non realizzati 1 (TITOLI DI DEBITO) di cui:... filtro per utili non realizzati 2 (TITOLI DI CAPITALE) lmporto da dedurre dal o da aggiungere al capitale primario di classe 1 in relazione ai filtri e alle deduzioni aggiuntivi previsti per il trattamento pre-crr di cui: filtro per utili non realizzati su titoli governativi UE Deduzioni ammissibili dal capitale aggiuntivo di classe 1 che superano il capitale aggiuntivo di classe 1 dell'ente (importo negativo) Totale delle rettifiche regolamentari al capitale primario di classe 1 (CET1) Capitale primario di classe 1 (CET1)

13 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): strumenti 33 lmporto degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 4, e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe Capitale di classe 1 ammissibile incluso nel capitale aggiuntivo di classe 1 consolidato (compresi gli interessi di minoranza non inclusi nella riga 5) emesso da filiazioni e detenuto da terzi Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) prima delle rettifiche regolamentari Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): rettifiche regolamentari 41 41a Rettifiche regolamentari applicate al capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre CRR e trattamenti transitori, soggetti a eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 (ossia importi residui CRR) lmporti residui dedotti dal capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione alla deduzione dal capitale primario di classe 1 durante il periodo transitorio ai sensi dell'articolo 472 del regolamento (UE) n. 575/ Di cui perdite nette di periodo rilevanti Di cui carenza di accantonamenti per le perdite attese Di cui strumenti dí capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamenle, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) Totale delle rettifiche regolamentari al capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) 0 45 Capitale di classe 1 (T1 = CET1 + AT1) Capitale di classe 2 (T2): strumenti e accantonamenti 46 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni lmporto degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484, paragrafo 5, e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale di classe Strumenti dì fondi propri ammissibili inclusi nel capitale di classe 2 consolidato (compresi gli interessi di minoranza e strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 non inclusi nella riga 5 o nella riga 34) emessi da filiazioni detenuti da terzi 5 51 Capitale di classe 2 (T2) prima delle rettifiche regolamentari Capitale di classe 2 (T2): rettifiche regolamentari 52 Strumenti propri di capitale dì classe 2 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente e prestiti subordinati (importo negativo) Strumenti di capitale di classe 2 e prestiti subordinati di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) Rettifiche regolamentari applicate al capitale di classe 2 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-crr e trattamenti transitori, soggetti a eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 (ossia importi residui CRR)

14 56a lmporti residui dedotti dal capitale di classe 2 in relazione alla deduzione dal capitale primario di classe 1 durante il periodo transitorio ai sensi dell'articolo 472 del regolamento (UE) n. 575/ Di cui carenza di accantonamenti per le perdite attese Di cui strumenti dí capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente, indirettamente o sinteticamenle, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (importo negativo) c 57 lmporto da dedurre dal o da aggiungere al capitale di classe 2 in relazione ai filtri e alle deduzioni aggiuntivi previsti per il trattamento pre CRR di cui: eventuale filtro per utili non realizzati Totale delle rettifiche regolamentari al capitale aggiuntivo di classe 2 (T2) Capitale di classe 2 (T2) Capitale totale (TC = T1 + T2) Coefficienti e riserve di capitale Capitale primario di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) Capitale di classe 1 (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) Capitale totale (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) Requisito della riserva di capitale specifca dell'ente (requisito relativo al capitale primario di classe 1 a norma dell'articolo 92, paragrafo 1 lettera a), requisiti della riserva di conservazione del capitale, della riserva di capitale anticlica, della riserva di capitale a fronte del rischio sistemico, della riserva di capitale degli enti a rilevanza sistemica (riserva di capltale degli G-SII o O- SII), in percentuale dell'importo della posizione al rischio) 13,7% 13,7% 16,5% di cui: requisito della riserva di conservazione del capitale Capitale primario di classe 1 disponibile per le riserve (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) Coefficienti e riserve di capitale 13,7% 72 Capitale di soggetti del settore finanziario detenuto direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando I'ente ha un investimento significativo ín tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) Attività fiscali differite che derivano da differenze temporanee (importo inferiore alla soglia del 10%, al netto delle relative passività fiscali per le quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38, paragrafo 3) Massimali applicabili per l'inclusione di accantonamenti nel capitale di classe Massimale per l'inclusione di rettifiche di valore su crediti nel capitale di classe 2 nel quadro del metodo basato sui rating interni Attuale massimale sugli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 soggetti a eliminazione progressiva Attuale massimale sugli strumenti di capitale di classe 2 soggetti a eliminazione progressiva Strumenti di capitale soggetti a eliminazione progressiva (applicabile) soltanto tra il 1 gennaio 2013 e il 1 gennaio

15 Riconciliazione tra Patrimonio contabile e Fondi Propri (Patrimonio di Vigilanza) A. Patrimonio netto consolidato Rettifiche per imprese non appartenenti al Gruppo Bancario Patrimonio netto contabile (Gruppo Bancario) Quota di terzi - Storno azioni proprie Riserve da valutazione Strumenti computabili (Grandfathering) - Filtro prudenziale cessione immobili Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) D. Elementi da dedurre dal CET E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C - D +/- E) G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie H. Elementi da dedurre dall'at1 - I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'at1 per effetto di disposizioni transitorie L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) (G - H +/- I) - M. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie N. Elementi da dedurre dal T O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie P. Totale Capitale di classe 2 (Tier2 - T2) (M - N +/- O) Q. Totale fondi propri (F + L + P)

16 Adeguatezza Patrimoniale Informativa quantitativa In base alle disposizioni di vigilanza prudenziale attualmente in vigore ( Disposizioni di vigilanza per le banche - circolare Banca d Italia n. 285 del 17 dicembre 2013), il requisito patrimoniale minimo è fissato all 8% delle attività ponderate per il rischio. Il requisito minimo patrimoniale è pari alla somma dei requisiti patrimoniali prescritti a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato e operativo. A loro volta tali requisiti derivano dalla somma dei requisiti individuali delle società appartenenti all area di consolidamento del Gruppo dal punto di vista prudenziale, depurati dei rapporti infragruppo sui rischi di credito, operativi e di controparte. Il ha ricevuto lo scorso 18 maggio 2012 l autorizzazione dell Organo di Vigilanza per l adozione dei propri modelli interni ai fini della misurazione regolamentare dei rischi di credito e di mercato a valere sulla rilevazione al 30 giugno L Organo di Vigilanza ha indicato, nel proprio provvedimento autorizzativo, il livello minimo consolidato del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di Primo Pilastro che non può essere inferiore all 85% (floor) del requisito patrimoniale standard, calcolato in base alle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in vigore alla fine del 2006 (cosiddetto Basilea 1 ). Per quanto riguarda il rischio di credito l autorizzazione riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di e Credito Bergamasco. Nel corso del secondo semestre del 2012 il Gruppo ha completato alcuni interventi di affinamento e correttivi in coerenza con l Action Plan concordato con l Autorità di Vigilanza che hanno riguardato i modelli Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business: le versioni aggiornate di tali modelli di rating sono state adottate a partire dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre Il nel corso del 2013 ha portato a termine quanto espressamente richiesto dall Organo di Vigilanza all interno della lettera di autorizzazione all utilizzo dei modelli interni introducendo, a partire da dicembre 2013, una nuova scala di rating eliminando così il precedente dualismo tra Master Scale e Scale Locali e la LGD all interno dei processi di delibera. Con riferimento al rischio di mercato il Gruppo ha ottenuto l autorizzazione, da parte dell Autorità di Vigilanza, all utilizzo del modello 15

17 interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali per il portafoglio di negoziazione di Banca Aletti e della Capogruppo. Il perimetro di applicazione è il rischio generico e specifico dei titoli di capitale, il rischio generico dei titoli di debito e il rischio quote di fondi OICR. La restante parte dei rischi di mercato continuerà ad essere misurata secondo l approccio standard e non è previsto un piano di estensione progressiva ( Roll Out ). Relativamente al rischio operativo, il Gruppo ha adottato l approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale (in uso combinato con il metodo base per le società dimensionalmente non rilevanti) ai fini della determinazione del capitale a fronte del rischio operativo sino alla segnalazione del 31 marzo In data 05/08/2014, Banca d Italia ha ratificato la validazione per l utilizzo dei metodi avanzati regolamentari (AMA Advanced Measurement Approach), a far data dalle Segnalazioni di Vigilanza dal 30 giugno 2014, per le società Banco Popolare (comprensivo della ex-controllata Credito Bergamasco recentemente incorporata), Banca Aletti, SGS BP e BP Property Management. Le altre società del Gruppo segnaleranno secondo la metodologia BIA (Basic indicator approach), in coerenza con l adozione dell uso combinato AMA / BIA, che prevede per queste ultime, qualora non superino determinate soglie di materialità, l utilizzo permanente del metodo base (PPU, partial permanent use). Al riguardo, il Gruppo ha condiviso con Banca d Italia di estendere l utilizzo dei metodi AMA (piano di roll-out) a Aletti Gestielle S.g.r. e Banca Italease, in base a un programma di estensione progressiva il cui completamento è previsto entro dicembre Il Gruppo effettua inoltre, con periodicità almeno trimestrale, anche una valutazione gestionale della propria adeguatezza patrimoniale in relazione ad un insieme di rischi più ampio rispetto a quelli previsti dalla normativa di Primo Pilastro. Tale verifica viene effettuata utilizzando, in massima parte, strumenti di misurazione dei rischi di tipo gestionale, basati prevalentemente su metodologie statistico-quantitative riconducibili in particolare alla tecnica del VaR (Value at Risk). Le risultanze di tali analisi formano oggetto di specifica rendicontazione agli Organi sociali ed alle funzioni aziendali competenti della Capogruppo. Nel seguito trovano rappresentazione i requisiti patrimoniali e i coefficienti di vigilanza del Gruppo alla data del 30 settembre

18 Requisiti patrimoniali e coefficienti di vigilanza del Gruppo Informazioni A. Requisiti Patrimoniali di Vigilanza Importi ponderati Requisiti A.1 Rischio di Credito e di Controparte Metodologia Standard Modelli interni - Base Modelli interni - Avanzati Aggiustamento della valutazione del credito - CVA A.2 Rischio di Mercato Metodologia Standard Modelli interni Rischio di concentrazione Rischio di regolamento 0 0 A.3 Rischio Operativo Metodo Base Metodo Standardizzato Metodo Avanzato A.4 Altri requisiti prudenziali 0 0 B.5 Altri elementi di calcolo 0 0 A.5 Totale Requisiti Prudenziali B. Coefficienti di Solvibilità (%) B.1 Common Equity Tier 1 Ratio B.2 Tier 1 Ratio B.3 Total Capital Ratio 13,7% 13,7% 16,5% 17

19 Requisito patrimoniale per Rischio di Credito e di Controparte (Metodo Standard) PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da amministrazioni regionali o autorità locali Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico - Esposizioni verso o garantite da organismi del settore pubblico Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo - Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali - Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni in stato di default Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese o intermediari vigilati - Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) Esposizioni in strumenti di capitale Altre esposizioni Cartolarizzazioni: Totale Esposizione TOTALE RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE Requisito patrimoniale per Rischio di Credito e di Controparte (Metodo IRB) PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Esposizioni verso o garantite da imprese Finanziamenti specializzati 0 PMI PMI cui si applica il fattore di sostegno (di cui) Altre imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI cui si applica il fattore di sostegno (di cui) Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: PMI cui si applica il fattore di sostegno (di cui) Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche TOTALE PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Cartolarizzazioni - Metodologia basata sui rating interni - Totale esposizioni TOTALE

20 Requisito patrimoniale per Rischio di Controparte PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Rischio di Controparte Il valore del requisito è già ricompreso nel requisito patrimoniale relativo al rischio di credito e di controparte, così come esposto nelle tabelle precedenti. PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Rischio per aggiustamento della valutazione del credito - CVA Requisito patrimoniale per Rischio di Mercato PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Rischi di mercato (Posizione, cambio e merci) - Metodologia standardizzata Rischio di posizione su strumenti di debito Rischio di posizione su strumenti di capitale - Rischio di Cambio Rischio di posizione su merci - - Modelli interni Modelli interni: totale TOTALE RISCHI DI MERCATO PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Rischio di regolamento - Posizioni incluse nel portafoglio di negoziazione di vigilanza - Posizioni incluse nel portafoglio bancario - Requisito patrimoniale per Rischio di Operativo PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE Metodo di Base Metodo Standardizzato 0 Metodi Avanzati TOTALE RISCHIO OPERATIVO

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