Assistenza alunni\e in situazione di disabilità. Formazione CS primo segmento Clara Rossi Grosseto 13\\4\2016

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1 Assistenza alunni\e in situazione di disabilità Formazione CS primo segmento Clara Rossi Grosseto 13\\4\2016 1

2 Se l handicap partecipa alla struttura globale della persona, questa non si riduce e non è definita dalle sue mancanze bensì dalla sua struttura originale: quest ultima non dipende esclusivamente dall oggettività delle sue deficenze. Essa dipende dal contesto e soprattutto dalle attitudini e comportamenti dell entourage. Charles Gardou 2

3 Introduzione La persona in situazione di disabilità ha Identità ha Dignità non ha una vita minore 3

4 Handicap deficit Non dipende dal danno ma da ciò e da chi si incontra = prodotto di una serie di barriere (architettoniche,, culturali, sociali, psicologiche, educative ecc) che ostacolano in maniera permanente o transitoria in particolare i più deboli 4

5 LA RELAZIONE PRECEDE L ESSERE L handicap è definito dalle mancanze è definito dal deficit = definito dal contesto (attitudini,comportamenti, esperienze ecc) Più di ogni altro chi è fragile vive nella relazione con l altro e nel suo sguardo, interiorizzando la maniera in cui è percepito 5

6 ICF International Classification of Functioning Disability and Health OMS 2001 Ogni persona non è la sua malattia Qualunque soggetto ha il suo funzionamento La presenza di un deficit fa sì che il funzionamento si strutturi e si organizzi in modo originale Ogni persona ha la sua storia il funzionamento e la disabilità sono in relazione con l ambiente di vita dell interessato Non si può leggere il comportamento e\o le difficoltà fuori dal contesto che è variabile e soprattutto intreccio di relazioni» 6

7 Principi di riferimento e sfondo integratore ICF e Convenzione ONU 2006Il livello di disagio, difficoltà ma anche disabilità di una persona durante la propria vita non dipende dal suo problema ma dal rapporto tra due fattori (fragilità e protezioni) Elementi di fragilità: La società I problemi Elementi di protezione Le caratteristiche proprie dell individuo (temperamento, resilienza ecc) Famiglia La scuola ecc 7

8 Conoscere l handicap, riconoscere la persona 1. E necessario Riconoscere : non esiste soggetto senza che un altro lo riconosca come tale nella sua differenza 2. E necessario Promuovere l autonomia: non esiste soggetto senza un altro che accompagni la sua conquista di autonomia fosse anche apparentemente compromessa 8

9 LA SCUOLA Dall integrazione all inclusione 9

10 Quella italiana è una Scuola inclusiva\esclusiva Legge 59/1997: autonomia e personalità giuridica Istituzioni Scolastiche: più potere discrezionale Auspicata partecipazione al processo di integrazione di tutte componenti scolastiche Dirigente Scolastico: garante offerta formativa per la globalita dei soggetti. La presenza di alunni disabili non è un incidente di percorso, ma un evento che richiede una riorganizzazione del sistema gia individuata in via previsionale (Piani di istituto) occasione di crescita per tutti 10

11 Superamento della logica dell integrazione Tutti i ragazzi hanno gli stessi diritti, ma potrebbero avere bisogni diversi a seconda di chi sono e delle loro particolari circostanze. Nell ambiente possono trovare ostacoli o facilitazioni in relazione ai loro bisogni. Individuazione dei facilitatori e degli ostacoli Rimuovere gli ostacoli 11

12 l educazione inclusiva: i 4 concetti chiave 1. Tutti i ragazzi possono imparare 2. Tutti i ragazzi sono diversi 3. La diversità è un punto di forza 4. L apprendimento si promuove e si intensifica attraverso l interazione tra pari e la cooperazione tra insegnanti, genitori e comunità 12

13 Quali condizioni per l attuazione di processi di inclusionein di alunni\e in situazioni di disabilità L attuazione dell inclusione riguarda tutti coloro che operano nell ambiente educativo non può prescindere dall esistenza di una scuola accogliente cioè una ambiente che permette la valorizzazione delle potenzialità di fare insieme e non accanto di riconoscere l altro come simile sviluppa la capacità di vedere nell altro la similitudine nella differenza 13

14 Alunni con disabilità (Certificazione L.104) Diagnosi Funzionale Profilo Dinamico Funzionale PEI PROGRAMMAZIONE Valutazione 14

15 Strumenti e Azioni per l inclusione A livello di Istituto: GLI: Gruppo di Lavoro PAI: Piano Annuale per l Inclusività. È parte integrante del Piano Triennale per l Offerta Formativa e prevede l utilizzo delle risorse per aumentare il grado di inclusività della scuola, individuando percorsi e buone pratiche da sviluppare, oltre al monitoraggio e alla valutazione delle azioni messe in atto. PTOF: Piano Triennale per l Offerta Formativa. Prevede un impegno programmatico per l inclusione e la gestione triennale delle risorse che la garantiscono. Riferimenti normativi su 15

16 A livello di Consiglio di classe: Strumenti e Azioni per l inclusione L.104/1992: GLHO: Gruppo di lavoro operativo. È composto da scuola, famiglia, ASL e prende in carico i bisogni dell alunno. PDF: Profilo dinamico Funzionale PEI: Piano Educativo Inclusivo L.170/2010: PDP: Piano Didattico Personalizzato redatto dal team docente e condiviso per accettazione con la famiglia. Individua gli strumenti compensativi e dispensativi Altri Bisogni Educativi Speciali: PDP: Piano Didattico Personalizzato redatto dal team docente sulla base di una relazione del gruppo stesso o certificazione esterna. È sottoscritto per accettazione dalla famiglia. 16

17 Il piano educativo individualizzato (PEI) Dopo aver stabilito obiettivi didattici dobbiamo definire le strategie, i mezzi, i tempi e i luoghi idonei per raggiungerli. Il PEI redatto dagli insegnanti in collaborazione con gli specialisti e la famiglia, comprende tutti gli interventi integrati predisposti per l allievo in situazione di disabilità La costruzione del PEI e la sua reale applicazione non deve essere delegata unicamente all insegnante di sostegno, ma tutti i docenti devono essere partecipi perché l integrazione di alunni in difficoltà riguarda tutti gli ambiti della vita scolastica il PEI deve comprendere il progetto didattico riabilitativo e quello di socializzazione. La normativa prevede verifiche del PEI (2\3) nel corso dell anno scolastico 17

18 IL PROGETTO IL PROGETTO EDUCATIVO\DIDATTICO : ATTORI E CONTESTO EDUCATIVO\DIDATTICO LA COMUNITÀ EDUCANTE: È L INTERA COMUNITÀ SCOLASTICA CHE DEVE ESSERE COINVOLTA NEL PROCESSO INCLUSIVO E NON SOLO UNA FIGURA PROFESSIONALE GLI ATTORI SPECIFICA ED IL CONTESTO A CUI DEMANDARE IN MODO ESCLUSIVO IL COMPITO DELL INTEGRAZIONE PAROLE CHIAVE: CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA DIFFUSA CONOSCENZA DELLA SITUAZIONE CONDIVISIONE DELLE SCELTE EDUCATIVE 18

19 Compiti del docente per le attività di sostegno coordinamento e promozione del processo di inclusione collaborazione con il team docente ruolo propositivo per la didattica della classe e non solo per gli alunni in difficoltà presenza attiva nella programmazione e nelle scelte generali della classe e dell istituto controllo\mediazione\ gestione delle dinamiche e del clima della classe Promozione della cultura della diversità con i pari e con con i genitori della classe 19

20 Compiti dei docenti curricolari Partecipano alla stesura ed all attuazione del PEI elaborando una progettazione individualizzata e personalizzata, insieme ai docenti di sostegno, utilizzando tutti gli strumenti offerti dall autonomia (organizzazione, didattica, reti, ricerca, formazione, sperimentazione, flessibilità, utilizzo di mezzi e materiali per la personalizzazione ecc ) come garanzia di tutela del diritto allo studio 20

21 Compiti dei collaboratori scolastici Assistenza alla persona e igiene personale Il collaboratore scolastico presta ausilio materiale agli alunni in situazione di disabilità nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all interno e nell'uscita da esse, nonché nell uso dei servizi igienici e nella cura dell igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art.47 CCNL 21

22 Il collaboratore scolastico è Parte attiva nella promozione del benessere e nella rimozione delle cause che ostacolano la partecipazione alla vita scolastica : tale funzione è particolarmente importante nel processo inclusivo di alunni con disabilità per i quali sono più necessari particolari accorgimenti 22

23 Pertanto il collaboratore scolastico è parte significativa del processo di integrazione scolastica degli alunni disabili, partecipa al progetto educativo individuale dell alunno e collabora con gli insegnanti e la famiglia per favorirne l integrazione scolastica. 23

24 Il collaboratore è attore importante del processo Poiché l inclusione non finisce all orizzonte dell aspetto didattico\educativo ma ha bisogno per attuarsi di tenere conto di aspetti importanti a livello di: Abilità di autonomia possibile e cura di sé Abilità relazionali ed affettive Entra in campo la figura del collaboratore il cui ruolo non è limitato all aspetto custodialistico ma è protagonista essenziale del processo di crescita 24

25 Il CS mentre che aiuta l allievo disabile ad integrarsi nella propria comunità deve coniugare sempre due dimensioni: Prendersi cura dell alunno\a con disabilità = relazione che diventi momento di crescita affettivo\relazionale e non mera assistenza fisica allo stesso Spingere alla progressiva autonomia possibile = responsabilizzazione dell allievo\a in tutte le sue fasi dell essere persona prima ancora che disabile Qualità della relazione di AIUTO 25

26 ASSISTENZA DI BASE AGLI ALUNNI DISABILI Di competenza della Scuola. Assicurata dal personale ausiliario nei limiti di quanto previsto dal CCNL Da considerare parte fondamentale del processo di integrazione scolastica. Concretamente attuata, contribuisce a realizzare il diritto allo studio garantito dalla Costituzione. Intesa come il primo segmento della più articolata assistenza all autonomia e alla comunicazione personale prevista dall art. 13, comma 3, della legge 104/92. 26

27 Assistenza specialistica Rimane all Ente Locale il compito di fornire l assistenza specialistica da svolgersi con personale qualificato come secondo segmento della più articolata assistenza all autonomia e alla comunicazione personale prevista dall art. 13, comma 3, della Legge 104/92, a carico degli stessi enti. Si tratta di figure quali l educatore professionale, l assistente educativo, il traduttore del linguaggio dei segni ecc, che svolgono assistenza specialistica nei casi di particolari deficit. Essi non sostituiscono il docente ma svolgono una attività di mediazione che permette la partecipazione e quindi il diritto allo studio dell alunno\a con disabiità 27

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