Il sistema di gestione ambientale. A cura di: Carlan Roxana M. Chiper Ribana A. Trifan Mihaela O. Vernile Martina
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1 Il sistema di gestione ambientale A cura di: Carlan Roxana M. Chiper Ribana A. Trifan Mihaela O. Vernile Martina
2 Indice 1. Sistema di gestione ambientale 2. Evoluzione ISO Confronto EMAS e ISO Processo di certificazione del sistema SGA 5. Sistema di gestione ambientale in Italia
3 Il sistema ambientale Gli impatti ambientali derivanti dall attività delle organizzazioni possono essere gestiti dotandosi di un SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE. I sistemi di gestione sono attuati attraverso due strumenti standard: il regolamento CE 761/2001 ( EMAS ) le norme ISO della serie 14000
4 La certificazione ambientale Strumento volontario di autocontrollo e responsabilizzazione Elabora e promuove progetti, attività divulgative e di supporto per la diffusione e l implementazione di strumenti volontari per lo sviluppo sostenibile (EMAS, ECOLABEL, GPP, LCA, ISO etc.); Il sistema di gestione ambientale rappresenta un approccio strutturato per definire e raggiungere gli obiettivi. Si basa su standard normativi di rifermento e riguarda la parte di SGA
5 Opportunità 1. Opportunità Commerciali: miglioramento dell'immagine verso le parti interessate per l'impegno profuso nella tutela ambientale, Strumento per la gestione del Rischio legato alla catena di fornitura, Soddisfazione del requisito cliente, Possibilità di partecipare a bandi e gare pubbliche, ove richiesta tale certificazione; 2. Opportunità Economiche: Riduzione dei costi, Riduzione dei premi assicurativi, Tutela dell'ambiente e uso consapevole delle risorse, Risparmi economici, relativi a riduzioni applicabili in ambiti specifici 3. Opportunità Gestionali: Agevolazioni al rilascio di autorizzazioni da parte delle autorità preposte; Evidenza di aver attivato gli strumenti per prevenire eventuali comportamenti illeciti.
6 Aspetti da evitare 1. Adottare e implementare una Politica Ambientale non coerente con le reali caratteristiche dell'organizzazione e della sua attività produttiva (derivato dal passivo recepimento dei requisiti su modelli pre-confezionati), 2. Introdurre inutili duplicazioni e sovrastrutture nel sistema; 3. Inserire obiettivi non raggiungibili; 4. Trascurare il periodico auto-controllo e monitoraggio del Sistema; 5. Ignorare operativamente il Sistema di Gestione adottato non integrando le prassi consolidate nelle regole di gestione quotidiane mappate dal sistema di gestione.
7 Evoluzione ISO La serie ISO è costituita da una serie di norme: La norma principale è la 14001: Fornisce i requisiti per l attuazione di un sistema di gestione ambientale ed è utilizzata quindi per la relativa certificazione. Altre norme accessorie alla sono: 14050: definisce i termini riportati in tutte le norme della serie 14004: fornisce all utente delle linee guida per l applicazione della ISO14001
8 La ISO è applicabile a ogni organizzazione che desideri stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare un sistema di gestione ambientale; assicurarsi di essere conforme alla propria politica ambientale stabilita; dimostrare la conformità alla presente norma internazionale Le spinte della certificazione volontà dell ISO di creare: 1. Una norma più innovativa per sollecitare l impegno 2. Una norma più ambiziosa per sollecitare l impegno
9 Principali modifiche della ISO 14001/2015 Le modifiche emanate il 15 settembre 2015 che devono essere recepite entro settembre 2018 riguardano: 1. Punto norma quattro: Il contesto 2. Punto norma cinque: La leadership 3. Punto norma sei: La pianificazione 4. Punto norma sette: Il supporto 5. Punto norma otto: Le operation 6. Punto norma nove: La valutazione delle performance 7. Punto norma dieci: Il miglioramento
10 Il contesto «Ambiente generale, dove l impresa deve svolgere le sue funzioni, determina il sistema dei vincoli opportunità, entro cui dovrà trovare sviluppo la gestione aziendale.» L organizzazione sceglie di eleggere la compliance obligation del suo sistema. I principali requisiti che un organizzazione dovrà rispettare riguardano: Requisiti legislativi Requisiti ambientali volontari
11 Il contesto L innovazione ISO del 2015 chiede all organizzazione di sviluppare un processo articolato in tre fasi principali: Identificare nel complesso le parti interessate Identificare e analizzare bisogni e aspettative Scegliere quali bisogni e aspettative recepire ed elevare a obblighi di conformità. Bisognerà condurre un analisi idonea in base al contesto. evidenziata in un documento
12 Aziendale Competitivo di mercato Macroeconomicofinanziario-assicurativo Scientifico tecnologico Normativo-istituzionale Ambientale-territoriale Sociale culturale Valori e vision aziendale, livello maturità SGA, clima aziendale, fatturato e indici reddittività Andamento mercato, nuove tendenze mercati di riferimento, caratteristiche filiera. Scenari macroeconomici, andamento mercati finanziari e quotazioni, sviluppo nuovi prodotti assicurativi sul rischio ambientale. Innovazione tecnologica nei mercati di riferimento, opportunità d finanziamento all innovazione tecnologica Quadro legislativo e normativo cogente e volontaria e i loro possibili sviluppi, inasprimento regime sanzionario Caratteristiche del territorio di riferimento, incidenti o episodi negativi sotto il profilo ambientale.. Attenzione globale su specifici temi, valori etici e ambientali della comunità locale di riferimento, condizioni sociali
13 La leadership La novità nel ISO del 2015 viene articolata in: Leadership e commitment Politica ambientale Ruoli, responsabilità e autorità del SGA Le principali figure che svolgono un ruolo di leadership si trovano a livello strategico e operativo. Per valutare le conseguenze sull ambiente degli investimenti considero le diverse fasi della strategia, progettazione, R&S e marketing. Il miglioramento continuo viene promosso dal TOP MANAGER.
14 La pianificazione Tre elementi innovativi: 1. Contesto 2. Rischio 3. Ciclo di vita La pianificazione avviene tramite: Rischi e opportunità aspetti ambientali e compliance obligation. Aspetti ambientali e valutazione significatività con una Life Cycle Perspective. Modalità attuazione e soddisfazione della compliance obligation. Per identificare i rischi per l ambiente e dell organizzazione connessi al soddisfacimento del compliance obligation vi sono degli Step da seguire: 1. Mappa attività, prodotti e servizi dell organizzazione dei soggetti coinvolti 2. Identificazione degli impatti e aspetti ambientali e relativi rischi 3. Relazione compliance obligation 4. Valutazione aspetti e rischi 5. Pianificazioni di azioni per prevenire rischi e definizione obiettivi
15 Gravità S= PxG S significatività ( Magnitudo ) P probabilità di accadimento di un evento che può provocare un impatto (1 nel caso di aspetti/impatti non caratterizzati da incertezza) G gravità (magnitudo) delle sue conseguenze per l ambiente o per l organizzazione, misurabile attraverso l utilizzo di diversi criteri
16 Tipologie di rischio:
17 Il supporto I processi di supporto sono il complesso di mezzi e delle risorse, materiali e immateriali, funzionali allo sviluppo del SGA. L attenzione si concentra su: Comunicazione Risorse allocazione viene rivista periodicamente per garantire adeguatezza. Competenze (valuta azione)
18 Le operation Principali novità : 1. Progettazione 2. Green procurement 3. Filiera downstream Inclusione dei processi di outsourcing nel controllo operativo Ambiti delle attività di controllo in linea con la Prospettiva del ciclo di vita Prevenzione e gestione delle emergenze: da requisito di operation a requisito della pianificazione
19 Le operation
20 La valutazione delle performance Processo più strutturato: misurazione monitoraggio analisi valutazione OBIETTIVO: comprendere e conoscere status di conformità rispetto le compliance obligation Componenti del processo: 1. Misurazione e monitoraggio delle prestazioni ambientali e dell intero sistema. (Indicatori: - avanzamento rispetto gli obiettivi - misurazione prestazioni ambientali) 2. Valutazione delle conformità 3. Audit interno: - adozione di un Life Cycle Perspective (Life Cycle Assessment) - rischio 4. Riesame della direzione
21 Il miglioramento continuo Valutazione delle performance opportunità intended outcomes Il miglioramento continuo è la leva principale per raggiungere i risultati attesi. Si divide in: 1. Non conformità e azioni correttive - permette di mantenere il sistema efficiente (strumento di controllo e valutazione), - coinvolge e fornisce motivazione ai dipendenti, - alimenta l dea di miglioramento continuo - dimostra il recepimento del sistema 2. Miglioramento continuo: include sia la filiera sia il rischio
22 Il miglioramento continuo Volontà di ISO di promuovere un maggiore radicamento del SGA nella realtà aziendale, a tutti i livelli: strategie del Top Management, suo ruolo di leadership, integrazione con il business dell organizzazione, considerazione dei rischi «non solo ambientali», rapporti con i fornitori e gli altri attori della filiera, intensificazione delle relazioni con i clienti e i consumatori,.. fino al contesto e le parti interessate che lo compongono Obiettivo: portare le strategie di miglioramento ambientale nel cuore delle scelte aziendali dare sostanza alla sostenibilità ambientale d impresa.
23 Documenti e registrazioni obbligatori Per essere conformi alla ISO bisogna produrre: Campo di applicazione ISO Politica ambientale Rischi e opportunità Criteri per la valutazione di aspetti ambientali significativi Aspetti ambientali e piani per raggiungerli Controllo operativo Preparazione e risposta alle emergenze Registrazione degli obblighi di conformità Registrazioni della formazione, capacità, esperienze e qualifiche Evidenze della comunicazione Risultati, monitoraggio e misurazione Programma delle verifiche interne Risultati delle verifiche interne, del riesame della direzione e delle azioni correttive
24 ISO e EMAS (CE 761/2001) Punti di convergenza: Certificazioni volontarie Obiettivo: indirizzare le organizzazioni al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali Richiedono rispetto delle leggi Dispongono un controllo e una riduzione degli impatti ambientali
25 Punti di divergenza EMAS Creato da Regolamento UE, con sistema istituzionale di supervisione Valido in ambito europeo Registrazione effettuata da soggetto terzo indipendente accreditato Interlocutori: pubblico e istituzioni Requisiti tecnici più dettagliati Obbligo di dichiarazione ambientale ISO Sistema privatistico: creato da accordi volontari in seno all ISO Valido a livello internazionale La certificazione è rilasciata da Enti terzi privati, accreditati dai vari organismi nazionali di accreditamento Interlocutori: mercato e imprese Requisiti più orientati al SGA Obbligo di portare all esterno la Politica Ambientale
26 Processo di certificazione del sistema di gestione ambientale Ai sensi dell'iso un Sistema di Gestione Ambientale può essere certificato da un organismo di certificazione: è dunque possibile ottenere un'attestazione dell'impegno concreto dell'azienda nei confronti dell'ambiente
27 Il ciclo di Deming Sistema di gestione ambientale
28 Le fasi necessarie dell implementazione
29 Il sistema di gestione ambientale italiano L'UNI ha emanato le norme ISO EN UNI Il prerequisito di essere conformi alla legislazione vigente è espresso dalla lettura congiunta di tre punti: 1. Politica ambientale 2. Obblighi di conformità 3. Valutazione della conformità
30 Il sistema di gestione ambientale Accredia svolge attività di accreditamento e vigilanza del mercato in conformità del regolamento (CE) Andamento delle certificazioni:
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