SARDEGNA Piano sanitario e programmazione sanitaria regionale

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1 SARDEGNA Piano sanitario e programmazione sanitaria regionale Delibera Consiglio Regionale 22/07/1998 Razionalizzazione dei servizi ospedalieri nella Regione sarda. Stralcio del Piano sanitario regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 2-ter del D.L. 17 maggio 1996, n. 280, convertito nella L. 20 luglio 1996, n Epigrafe 1. Oggetto del provvedimento 2. La ristrutturazione dei servizi ospedalieri: i dati sulla rete ospedaliera regionale e la loro elaborazione. 3. Obiettivi della ristrutturazione della rete dei servizi ospedalieri. 4. La ristrutturazione della rete dei servizi ospedalieri: disposizioni per la prima razionalizzazione Rideterminazione degli standard della Regione e delle ASL Tabella Tabella Razionalizzazione dei piccoli ospedali 5. I rapporti con l'università 6. Il modello applicato per la ristrutturazione della rete ospedaliera della Regione La definizione del modello applicato per la ristrutturazione della rete e risultati a livello regionale. Allegato n Aspetti generali 1.1 Aspetti demografici 1.2 La rete ospedaliera regionale 2. Aspetti specifici 2.1 ASL 1, Università - Sassari 2.2 ASL 2 di Olbia 2.3 ASL 3 di Nuoro 2.4 ASL 4 di Lanusei 2.5 ASL 5 di Oristano 2.6 ASL 6 di Sanluri 2.7 ASL 7 di Carbonia 1

2 2.8 ASL 8 di Cagliari Delib.C.R. 22 luglio 1998 Razionalizzazione dei servizi ospedalieri nella Regione sarda. Stralcio del Piano sanitario regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 2-ter del D.L. 17 maggio 1996, n. 280, convertito nella L. 20 luglio 1996, n Oggetto del provvedimento 1. Il presente provvedimento costituisce l'atto di programmazione con il quale la Regione sarda provvede alla razionalizzazione della rete dei servizi ospedalieri ai sensi del D.L. 17 maggio 1996, n. 280, convertito, con modificazioni nella L. 20 luglio 1996, n In base alla vigente disciplina - che costituisce il portato di una produzione legislativa complessa e risalente nel tempo, la razionalizzazione della rete delle strutture ospedaliere si articola secondo due tipi di intervento: a) la ristrutturazione della rete dei servizi sulla base di standard strutturali e funzionali normativamente determinati; b) la razionalizzazione dell'organizzazione interna degli ospedali. 3. Gli standard strutturali e funzionali sono stati previsti per la prima volta con la L. 23 ottobre 1985, n. 595 e sono stati oggetto di numerose modifiche successive, introdotte per lo più con lo strumento della legge finanziaria. Gli standard attualmente vigenti sono determinati in parte dal citato D.L. n. 280 del 1996, che ha modificato le previsioni dell'articolo 2, comma 5 della legge finanziaria L. 31 dicembre 1996, n. 549, ed in parte dalla L. 30 dicembre 1991, n. 412 (per quanto concerne il day hospital), nonché dal D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 (libera professione intra-muraria). Essi sono: a) dotazione p.l. di 5,5 per 1000 abitanti, di cui 4,5 per acuti e 1,0 per riabilitazione e lungodegenza postacuzie; b) tasso di spedalizzazione di 160 per 1000 abitanti; c) tasso di utilizzazione dei p.l. esistenti non inferiore al 75%; d) riserva sino al 10% in media regionale di p.l. ordinari a p.l. di day hospital; e) riserva all'attività libero professionale intramuraria sino al 5% dei p.l. ordinari. 4. Nell'ottica di una maggiore efficienza ed economicità di gestione, le Regioni devono adeguare a tali standard la propria rete di servizi ospedalieri, «operando le trasformazioni, gli accorpamenti, le riconversioni e le disattivazioni necessarie», come testualmente recita l'articolo 1, comma 2-ter del citato D.L. n. 280 del L'obbligo per le Regioni di provvedere alla riorganizzazione interna degli ospedali si ricollega alla previsione dell'articolo 4, comma 10 del citato D.Lgs. n. 502 del 1992, come modificato dal D.Lgs. 7 dicembre 1993, n. 517, in base alla quale dopo un triennio dalla data di entrata in vigore di quest'ultimo decreto cessano di avere efficacia le norme che disciplinano l'organizzazione interna degli ospedali (L. 12 febbraio 1968, n. 132; D.P.R. 27 marzo 1969, n. 128; D.P.R. 27 marzo 1969, n. 129.) I principi di organizzazione interna previsti dalla vigente legislazione possono riassumersi in: 2

3 a) adozione del modello dipartimentale; b) istituzionalizzazione del day hospital, c) istituzionalizzazione del day surgery; d) introduzione di camere a pagamento. 6. Tali principi - in parte già recepiti dalla Regione sia con la L.R. 26 gennaio 1995, n. 5 (che agli articoli 35, 36 delinea la struttura e le funzioni dell'organizzazione dipartimentale), sia con lo schema-tipo del regolamento dell'azienda-usl (di cui alla Delib.G.R. 4 settembre 1996, n. 39/12) - sono volti ad assicurare una migliore efficienza e funzionalità dei servizi ospedalieri ed una razionalizzazione della spesa, in armonia con le recenti linee di tendenza della legislazione di settore, nonché della legislazione in materia di pubbliche amministrazioni. 7. La razionalizzazione della rete dei servizi ospedalieri nelle sue due componenti - ristrutturazione dei servizi e riorganizzazione interna - aveva come termine per essere programmata nelle sue linee generali il 31 dicembre La concreta attuazione delle determinazioni assunte con l'atto di programmazione deve, invece, effettuarsi entro il La previsione di un arco temporale di un certo respiro per l'attuazione delle misure di razionalizzazione consentirà alla Regione di verificare e di modulare quanto programmato con il presente provvedimento, sia sulla base della sua concreta sperimentazione, sia sulla base delle indicazioni più analitiche e specifiche, che verranno fornite dalla riorganizzazione del sistema informativo regionale, attualmente in fase di avanzata definizione. 10. In questa prospettiva la razionalizzazione della rete dei servizi ospedalieri non si esaurisce in un atto, consistendo invece in un processo di adeguamento delle strutture e dei servizi sulla base dei dati dei flussi informativi, dei risultati della sperimentazione di nuove forme di organizzazione, degli orientamenti e dei bisogni dell'utenza. 11. Il presente provvedimento costituisce, pertanto, una prima misura di razionalizzazione dei servizi svolti e dell'assistenza prestata dal sistema ospedaliero della Regione, suscettibile di integrazioni e di modifiche, fermo restando il rispetto degli indici normativamente stabiliti. In particolare, esso: a) sulla base dei dati oggi disponibili definisce sin d'ora il razionale e gli obiettivi del processo di ristrutturazione e rifunzionalizzazione della rete, indicando la dotazione di posti letto per ciascuna funzione a livello regionale e di ASL; b) definisce sin da ora il percorso metodologico ed i bisogni informativi da soddisfare per poter tradurre operativamente nelle singole realtà ospedaliere locali il fabbisogno di posti letto per ognuna delle funzioni di assistenza ospedaliera. 12. Nell'arco del triennio, sulla base dei dati provenienti dai flussi informativi, della concreta sperimentazione delle scelte sin da ora programmate, nonché di specifici dati epidemiologici e demografici, sarà possibile operare le scelte più appropriate per quanto riguarda la distribuzione delle singole specialità. Ciò riguarda, in particolare, la determinazione del numero di posti letto distinti per disciplina - complessivi e per ASL - necessaria e sufficiente a garantire al tempo stesso una risposta efficace alla domanda di assistenza ed un utilizzo efficiente delle risorse disponibili. 2. La ristrutturazione dei servizi ospedalieri: i dati sulla rete ospedaliera regionale e la loro elaborazione. 3

4 1. Il presente provvedimento è stato assunto sulla base dei dati dell'osservatorio epidemiologico per il 1995, integrati da quelli risultanti da un'indagine svolta per conto dell'assessorato regionale dell'igiene e sanità dall'agenzia regionale per i servizi sanitari nel giugno Riassumendo i dati analiticamente illustrati nell'allegato 2, in Sardegna risultano attivati 8969 posti letto ospedalieri tra pubblici e privati convenzionati. 3. Di essi, 8807 risultano essere posti letto per acuti, pari a 5,31 p.l. per 1000 abitanti; 162 sono posti letto per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie (pari a circa 0,i p.l. per 1000 abitanti). 4. Nel loro complesso i posti letto hanno prodotto ricoveri (tasso di ospedalizzazione 165,5 per 1000 abitanti) per complessive giornate di degenza (DM = 7,7 giorni, OM = 66%). 5. Il numero di posti letto per acuti risulta quindi superiore al valore massimo previsto dalla normativa - 4,5 posti letto per abitanti - di circa 1340 posti. Applicando detto parametro, infatti, la dotazione di posti letto per acuti è rideterminata, in circa 7460 posti letto contro gli 8800 esistenti. Per contro, il settore della riabilitazione e lungodegenza post-acuzie - che in base alla normativa dovrebbe avere una dotazione di 1 posto letto ogni 1000 abitanti - presenta un deficit di circa 1500 posti letto. Applicando il parametro, infatti, risulterebbero necessari 1660 posti letto contro i 162 esistenti. 6. L'attuale indice posti letto/popolazione presenta un'ampia variabilità tra le diverse aziende-usl. La maggiore concentrazione di posti letto è infatti presente nell'asl n. 8 di Cagliari con 7,71 p.l./1000 abitanti (di cui 7,49) per acuti e 0,22 di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie, e nella ASL n. 1 di Sassari con un indice di 6,60 (di cui 6,54 per acuti) contro un valore di 1,16 tutti per acuti della ASL n. 6 di Sanluri 7. I posti letto del settore post-acuzie, in particolare, sono oggi presenti esclusivamente nella ASL n. 1 (20 posti letto), nella ASL n. 3 (40 posti letto) e nella ASL n. 8 (102 posti letto), per un valore complessivo di 0,10 posti letto per 1000 abitanti. 8. I dati raccolti hanno inoltre consentito di ricostruire l'attività di ciascun ospedale della rete regionale nell'anno 1995, con particolare riferimento ai seguenti indicatori: - il numero di posti letto attivi formalizzati ufficialmente all'o.e.r. per il 1995; - il numero di posti letto attivi rilevati nell'indagine del 13 giugno 1996; - il numero di dimessi per il 1995; - le giornate di degenza relative; - il numero degli interventi chirurgici; - la percentuale degli interventi chirurgici sul totale dei pazienti dimessi; - la degenza media registrata nel 1995; - l'occupazione media percentuale nel 1995; - la degenza media regionale per specialità nel 1995; - il tasso chirurgico medio per specialità degli ospedali pubblici della Regione per il 1995; - la differenza nei posti letto riscontrata tra quanto dichiarato all'o.e.r. per il 1995 e quanto rilevato il 13 giugno

5 9. Tale ricostruzione ha portato all'individuazione dei presidi ospedalieri caratterizzati da un insieme di fattori - dotazione di p.l. inferiore o pari a 100, indice di occupazione e tasso operatorio notevolmente inferiore rispetto alla media regionale, alto tasso di degenza media - che richiedono un immediato intervento di razionalizzazione, al fine di riqualificare i servizi in termini di efficienza ed economicità di gestione, così come richiesto dal citato D.L. n. 280 del Una valutazione complessiva dei dati raccolti evidenzia, in primo luogo, che la dotazione in media regionale di p.l. è sostanzialmente in linea con lo standard fissato dalla legislazione nazionale: 5,31 p.l./1000 ab. in media regionale, contro 5,5 p.l./1000 ab. dello standard. Se si considerano i dati risultanti dalla rilevazione del giugno 1996, la dotazione regionale-risulta addirittura lievemente inferiore allo standard. 11. Nella composizione della dotazione media di p.l. esiste, per contro, uno squilibrio tra posti letto per acuti e posti letto per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie. 12. Sotto questo profilo, pertanto, la ristrutturazione della rete dei servizi ospedalieri richiede, in primo luogo, una riconversione di p.l. per acuti in p.l. per riabilitazione e lungodegenza post acuzie. 13. A1 fine di individuare i termini quantitativi di tale riconversione, i dati raccolti sono stati rielaborati sulla base del modello riportato nell'allegato n. 3. Applicando tale modello si è determinato il fabbisogno regionale e per singola ASL sia di posti letto per acuti (distinti in posti letto di degenza ordinaria, posti letto di day hospital, posti letto per la libera professione), sia di posti letto per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie. 14. Nell'elaborazione del provvedimento si è tenuto conto - oltre che dei dati della rete ospedaliera - dei dati demografici e socio-economici, della conformazione geomorfologica della Regione e della rete viaria. 15. Tali dati - ed in particolare la bassissima densità demografica (84 ab./kmq., contro i 180 ab./kmq. in media nazionale), la vastità e la conformazione accidentata del territorio regionale - necessariamente influenzano le modalità di applicazione degli standard previsti dalla legislazione nazionale, rendendo necessario un loro adattamento. 16. Di conseguenza i criteri di efficienza tecnica ed economica dei presidi ospedalieri non possono applicarsi in modo rigido ed astratto, ma devono contemperarsi con l'esigenza di assicurare i livelli minimi di assistenza al territorio e con la valutazione del grado di accessibilità dei servizi, specialmente per ciò che concerne la funzione di emergenza e di pronto soccorso. 17. In merito agli stessi indici di dotazione dei posti letto per 1000 ab., è opportuno sottolineare che la quota di 4,5 per i posti letto per acuti, rappresenta di fatto una media nazionale e regionale, all'interno della quale sono ricompresi sia i posti letto delle specialità di base, a media e larga diffusione, che quelli ad elevata assistenza, oltreché le cosiddette alte specialità. 18. Il valore di 5,5 p.l./1000 ab va inteso quale limite massimo all'interno del quale la Regione modula le scelte di organizzazione dei servizi, tenendo conto delle proprie specificità in relazione alle caratteristiche epidemiologiche, sociali, demografiche, organizzative e finanziarie. 19. Nel medio periodo tali fattori dovranno essere valutati anche nella ripartizione infraregionale dei posti letto per Azienda USL accanto ad altri specifici elementi, quali ad esempio: a) la capacità di «offerta» di servizi sanitari, sia ospedalieri che extraospedalieri; b)la capacità di «attrazione» delle strutture dell'azienda, anche in relazione alla presenza di istituti o specialità di riferimento regionale; c) la complessiva mobilità infraregionale ospedaliera; 5

6 d) la localizzazione delle strutture in rapporto alle caratteristiche orografiche e di viabilità del territorio di riferimento. 20. Se per la definizione delle prime misure di razionalizzazione della rete i dati attualmente disponibili si sono rivelati sufficienti, la verifica degli interventi sin da ora programmati e la definizione degli obiettivi ulteriori necessitano di un quadro di dati più specifico ed esauriente. 21. Sotto questo profilo, il sistema informativo dovrà consentire la creazione di un quadro generale di riferimento caratterizzato da: a) dati provenienti da flussi informativi in grado di garantirà una copertura completa del territorio regionale, di qualità compatibile con gli obiettivi della programmazione regionale, tempestivi e controllati; b) specifici dati epidemiologici e demografici, in grado di fornire informazioni sulla distribuzione delle malattie e dei fattori di rischio individuali ed ambientali, attraverso i quali migliorare la conoscenza sullo stato di salute della popolazione e sui particolari settori a rischio. 22. In questa prospettiva appare essenziale procedere ad un'analisi delle schede nosologiche dei dimessi dalle strutture ospedaliere, oggi solo parzialmente disponibili, la cui qualità deve essere verificata sia in termini di completezza dei dati presenti, sia in termini di qualità della codifica delle diagnosi e degli interventi. 23. I dati relativi al Comune, di residenza dei ricoverati, in particolare, permetteranno di avere un quadro attendibile della mobilità infraregionale e, conseguentemente, di acquisire dati diretti o indiretti sulle aree di attrazione e sulla complessità delle prestazioni fornite. 24. L'applicazione del modello di cui al paragrafo 6 consente, ovviamente, non solo di rideterminare i posti letto per acuti ed i posti letto per riabilitazione e post-acuzie a livello di ASL, ma anche di rideterminare i posti letto per singolo presidio ospedaliero e per unità operativa. 25. La rideterminazione dei posti letto per presidio e per unità operativa che rappresenta un'operazione ulteriore rispetto al contenuto del presente provvedimento - non può, tuttavia, essere effettuata in questa sede, e ciò per una serie molteplice di ragioni. 26. Una prima considerazione è di ordine metodologico. Come si è già sottolineato in precedenza, la rideterminazione degli standard a livello di presidio e di unità operativa richiede un quadro di dati di riferimento più specifico ed esauriente di quello attualmente disponibile, che si ottiene con l'utilizzazione sistematica delle schede di dimissione ospedaliera. L'applicazione del modello di cui al paragrafo 6 per presidio ospedaliero e per unità operativa sulla base dei dati oggi disponibili potrebbe, in altri termini, portare a risultati non pienamente rispondenti allo stato reale dei fatti. 27. In secondo luogo occorre sottolineare che l'automatica trasformazione in ciascun ospedale dei p.l. per acuti in p.l. per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie potrebbe non rispondere affatto agli obiettivi di ottimizzazione e di qualificazione dell'offerta di servizi dell'ospedale e della ASL. di riferimento, proprio perché sganciata da una valutazione complessiva del contesto in cui viene ad incidere. 28. Infine, la determinazione da parte della Regione della destinazione del singolo posto letto per ciascun presidio ospedaliero (che deriverebbe dall'applicazione del modello) non risulta coerente con i principi di autonomia organizzativa e gestionale riconosciuta alle aziende sanitarie dal D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, nè con le norme sulla programmazione sanitaria regionale della L.R. n. 5 del Dal combinato disposto dell'articolo 35, comma 4 e dell'articolo 40 della legge regionale citata risulta, infatti, che la Regione, con i propri atti di programmazione detta esclusivamente i criteri generali per l'individuazione dei dipartimenti ospedalieri e per la determinazione dei relativi standard funzionali, strutturali e di personale. 6

7 29. Sulla base di tali considerazioni si ritiene che spetti alle singole ASL procedere - con le modalità più analiticamente indicate al paragrafo 4 - alla formulazione di una proposta di rideterminazione dei posti letto per presidio ospedaliero. Tale proposta ha la sua sede naturale negli atti di programmazione dell'azienda (articoli 43, 44 della L.R n.5 del 1995), ed è elaborata in applicazione del modello di cui al paragrafo 6, sulla base dei dati acquisiti con le schede di dimissione ospedaliera e nel rispetto delle disposizioni del presente provvedimento. 3. Obiettivi della ristrutturazione della rete dei servizi ospedalieri. 1. Nella definizione delle presenti misure di razionalizzazione la Regione persegue in primo luogo l'obiettivo della qualificazione dell'offerta di servizi ospedalieri con particolare riferimento a: a) la qualità dei servizi prestati; b) l'efficacia e l'efficienza della gestione; c) la rispondenza ai bisogni dei cittadini. d) la diversificazione dell'offerta di servizi ospedalieri, attraverso l'introduzione di modelli assistenziali alternativi al ricovero. 2. Nel quadro di un razionale uso delle risorse, la Regione persegue inoltre l'obiettivo dell'integrazione e del coordinamento nelle diverse aree territoriali tra la rete delle strutture di assistenza ospedaliera ed i seguenti servizi e presidi di assistenza territoriale: - l'assistenza sanitaria di base, medica e pediatrica; - i poliambulatori e gli ambulatori; - i consultori; - i SERT; - le strutture residenziali per non autosufficienti (RSA) e per anziani autosufficienti; - le strutture di riabilitazione extaospedaliera; - la componente territoriale del sistema di emergenza. 3. La Regione, infine, persegue la razionale assegnazione ed utilizzazione del personale delle differenti categorie e qualifiche, attraverso l'introduzione di strumenti di valutazione della tipologia, quantità e qualità del lavoro svolto o da svolgere nelle singole unità operative di degenza e di servizio.. La ristrutturazione della rete dei servizi ospedalieri: disposizioni per la prima razionalizzazione Rideterminazione degli standard della Regione e delle ASL 4.2. Razionalizzazione dei piccoli ospedali. La ristrutturazione della rete dei servizi ospedalieri: disposizioni per la prima razionalizzazione Rideterminazione degli standard della Regione e delle ASL 4.2. Razionalizzazione dei piccoli ospedali - posti letto per acuti

8 (pari a 4,45 p.l./1000 ab.) di cui - degenza ordinaria day hospital libera professione 321 posti letto per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie 1641 (pari a 0,99 p.l./1000 ab.) Totale 9029 (pari a 5,48 p.l./1000 ab.) 2. In ciascuna ASL il fabbisogno di posti letto per acuti (distinti in p.l. di degenza ordinaria, p.l. di day hospital, p.l. per la libera professione), e di posti letto per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie è determinato come segue. ASL 1, Università-Sassari Il numero totale di posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti, secondo la metodologia definita nell'allegato n. 3, è pari a con una differenza di 640 (- 29%) rispetto ai 2224 (6,54 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al A questi vanno aggiunti 158 posti di DH più 79 di LP per complessivi 1821 p.l. Per la riabilitazione e post-acuzie sono da attivare altri 385 p.l. in modo da giungere a 405, cosicché la dotazione complessiva risulta di 2226 posti letto contro i 2254 rilevati dall'o.e.r. (- 1,3% rispetto all'esistente). ASL 2, Olbia I posti letto ricalcolati per la degenza per acuti ammontano a 278 con una differenza di 113 p.l. (- 29%) rispetto ai 391 (3,32 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al A questi vanno aggiunti 28 p.l. di DH e 14 di LP per complessivi 320 p.l. (Per la riabilitazione e lungodegenza post-acuzie sono da attivare 71 p.l., di modo che la dotazione complessiva ipotizzata è di 391. posti letto, numericamente pari rispetto all'esistente. ASL 3, Nuoro I posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti sono 676 con una differenza di 342 p.l. (- 34%) rispetto ai 1018 (4,78 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al A questi si aggiungono 68 p.l. di DH, 34 di LP per complessivi 778 p.l. Per la funzione di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie sono da attivare altri 133 p.l. che portano la dotazione a 173 p.l. In totale vengono previsti 951 p.l. contro i 1058 esistenti con una differenza negativa di 108 posti letto (- 10,2%). Occorre peraltro sottolineare che tale saldo in negativo sarà controbilanciato nel medio termine dalla redistribuzione dei p.l. per acuti derivante dal riequilibrio territoriale di cui al punto 10,11 del presente paragrafo. 8

9 ASL 4, Lanusei I posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti divengono 205 con una differenza di 31 p.l. (- 13%) rispetto ai 236 (3,92 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al 1995, che sono invece riconvertiti a DH (21 p.l.), e LP (10 p.l.). Vanno invece creati i 52 posti letto per riabilitazione e lungodegenza post-acuzie per portare i posti letto attivi a 288 contro i 236 esistenti (+ 22%). ASL 5, Oristano I posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti sono 425 con una differenza di 102 p.l. (- 28%) rispetto ai 587 (3,72 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al A questi si aggiungono 43 p.l. di DH e 21 di LP, che portano la dotazione per acuti a 489 p.l. Per la riabilitazione/post-acuzie sono indicati 109 p.l. che portano la dotazione complessiva a 598 posti letto (+ 1,8%). ASL 6, Sanluri I posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti sono 146 con una differenza di 26 p.l. (- 15%) rispetto ai 172 (1,16 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al 1995, che sono riconvertiti parzialmente rispettivamente in DH (15 p.l.) e per LP (7 p.l.). Per la riabilitazione post-acuzie sono previsti 37 p.l. che portano la dotazione complessiva a 205 contro i 172 esistenti con una differenza positiva di 33 posti letto (+ 19,3%). ASL 7, Carbonia I posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti sono 475 con una differenza di 155 p.l. (- 25%) rispetto ai 630 (4,24 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al A questa funzione vanno aggiunti i 48 p.l. di DH e i 24 di LP per complessivi 547 p.l. Sono poi previsti 121 p.l. di riabilitazione/post-acuzie che portano la dotazione complessiva a 668 contro i 630 esistenti con una differenza positiva di 38 posti letto (+ 6%). ASL 8, Az. Osp. Brotzu, Università Cagliari I posti letto ricalcolati per la degenza ordinaria per acuti ammontano a 2634 con una differenza di 905 p.l. (- 26%) rispetto ai 3539 (7,49 p.l. per mille abitanti) dei dati O.E.R. riferiti al Vengono previsti 263 p.l. di DH, 132 per LP che portano la dotazione per acuti a 3029 posti letto. Per la riabilitazione/post-acuzie è indicato un fabbisogno di 673 posti letto per cui la differenza complessiva tra esistente e ricalcolato (3702 contro 3641) è positiva per 61 posti letto (+1,7%). 3. I dati sono riepilogati nella tabella n. 1, allegata al presente provvedimento, di cui è parte integrante. Tabella 1 Legenda Nella tabella n. 1 sono presentati i dati ottenuti dal ricalcolo ripartito per ciascuna delle otto aziende USL della Regione. Per ciascuna ASL e per il totale regionale vengono forniti, per colonna, i dati in assoluto. Per quanto riguarda la lettura per riga si presentano, oltre alla popolazione complessiva della ASL e della Regione: - con la lettera a) il numero di posti letto rilevati dall'o.e.r. per il 1995 suddivisi per acuti, post-acuzie e totali 9

10 - con la lettera b) i posti letto rapportati a 1000 abitanti e suddivisi in acuzie e post-acuzie - con la lettera c) il numero di ricoveri effettuati nel con la lettera d) i posti letto che derivano dal modello di ristrutturazione operata - con la lettera e) il nuovo valore dei posti letto per 1000 abitanti - con la lettera f) la differenza tra l'esistente e la ristrutturazione operata. Per quanto riguarda i posti letti per acuti è già prevista la ripartizione in ordinari, di day hospital e per la libera professione anche se di fatto l'esistente è oggi riconducibile alla sola degenza ordinaria in quanto per il day hospital non risulta formalizzata l'equivalenza con i posti letto ordinari e per la libera professione risulta censito un unico reparto 'pensionanti' a Sassari, peraltro con bassissima occupazione. 4. Sulla base degli standard così definiti, le ASL, nell'ambito degli atti di programmazione annuale e pluriennale delle aziende previsti dalla L.R. n. 5 del 1995, elaborano - a partire dall'anno un programma di ristrutturazione dei presidi ospedalieri esistenti nel proprio ambito territoriale che, in applicazione del modello di cui al paragrafo 6 del presente provvedimento, ridetermini per ciascun presidio: a) i posti letto d degenza ordinaria per acuti, con riserva di una quota del 10% per il day hospital, e di una quota del 5% per la libera professione intramuraria; b)i posti letto per la funzione di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie. 5. Nella definizione del programma le ASL devono tenere conto dell'apporto delle strutture private accreditate. 6. Gli atti di programmazione di cui ai punti precedenti devono essere elaborati sulla base delle schede di dimissione ospedaliera. 7. Nella elaborazione del programma le ASL dovranno articolare l'offerta dei servizi ospedalieri secondo i seguenti principi: a) un tasso di occupazione dei posti letto conforme a quello previsto dalla vigente normativa statale; b) la concentrazione e la riduzione del numero di posti letto esclusivamente dedicati al ricovero di pazienti in fase acuta; c) l'incremento del numero dei posti letto intensivi sino al parametro tendenziale del 3% dei posti letto totali, articolati su due livelli, in modo tale da assicurare la presenza di un numero di posti letto di terapia subintensiva almeno pari a quelli di terapia intensiva; d) l'individuazione dei posti letto dedicati alla riabilitazione e lungodegenza post acuti (fino alla concorrenza di 1 posto letto ogni 1000 abitanti); e) la formalizzazione della attività di assistenza ospedaliera a ciclo diurno (fino alla concorrenza del 10% in media regionale dei posti letto ordinari); f) l'avvio delle prime esperienze di ospedalizzazione a ciclo diurno a carattere chirurgico (day surgery); g) un tasso operatorio medio per le chirurgie generali e specialistiche non inferiore al 70%; h) l'attivazione di posti letto paganti dedicati all'attività libero professionale intramuraria (5% dei posti letto ordinari); 10

11 i) il potenziamento delle attività ambulatoriali; j) l'avvio di prime esperienze di ospedalizzazione a domicilio (OD); k) un impiego delle sale operatorie per almeno 5 giorni settimanali ed 8 ore giornaliere, tenuto conto della complessiva organizzazione ospedaliera; l) in rapporto all'utilizzazione delle attività di ricovero ordinario, di day hospital, ambulatoriali, di emergenza e libero-professionali, un utilizzo delle grandi apparecchiature diagnostiche per 6 giorni settimanali e 12 ore giornaliere (mettendo in atto, comunque, le modalità organizzative per garantire la possibilità di accesso anche nelle ore di chiusura, in relazione soprattutto alle funzioni di emergenza). 8. In ordine all'applicazione degli standard si sottolinea che: A) Concorrono alla determinazione dello standard di 4,5 posti letto per acuti per 1000 abitanti, i posti letto di degenza ordinaria, i posti letto dedicati all'attività libero professionale intramuraria, i posti letto equivalenti di day surgery e i posti letto equivalenti di day hospital, salvo quanto disposto per questi ultimi - dalla lettera seguente; B) A1 fine di incentivare l'istituzione del Day Hospital, nelle ASL con dotazione rideterminata di p.l. per acuti inferiore a 4,5 per 1000 abitanti, i posti letto di D.H. possono essere attivati in incremento, senza contestuale disattivazione di un corrispondente numero di p.l. di degenza ordinaria, fermo restando il rispetto dello standard del 4,5 p.l. per acuti per 1000 abitanti; C) Concorrono alla determinazione dello standard di 1 posto letto ogni mille abitanti di riabilitazione e lungodegenza post acuzie: i posti letto di riabilitazione specializzata (quali quelli per le cranio e mielolesioni); i posti letto di riabilitazione specialistica (quali la riabilitazione cardiologica e pneumologica); i posti letto di riabilitazione psichiatrica; i posti letto di riabilitazione dell'età evolutiva; i posti letto di riabilitazione multidisciplinare che comprende il trattamento di tutti i casi non inclusi nelle categorie precedenti, compresi i malati terminali; D) Concorrono alla determinazione del parametro del 3% dei posti letto totali, i posti letto intensivi e subintensivi di: terapia intensiva, rianimazione, unità coronarica (UTIC), centro ustioni, terapia intensiva neonatale ed eventuali altri posti intensivi e subintensivi accreditati, ove rientranti nella programmazione regionale; E) concorrono a definire la domanda di assistenza in regime di ricovero: - i ricoveri effettuati in regime ordinario sui posti letto per acuti; - i ricoveri effettuati in regime ordinario sui posti letto di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie; - i ricoveri effettuati in regime di assistenza a ciclo diurno, sia medica (day hospital) che chirurgica (day surgery); - i ricoveri effettuati in regime ordinario sui posti letto paganti, compresi quelli dedicati all'attività liberoprofessionale. 9. Nel quadro delle iniziative che potrebbero essere assunte a livello nazionale, man mano che la quota prevista di posti letto equivalenti di day hospital verrà attivata, occorrerà riparametrare il tasso tendenziale di ospedalizzazione, differenziando chiaramente il valore riferibile alla degenza ordinaria da quello della degenza diurna. 11

12 10. Nel caso che dall'applicazione del modello di cui al paragrafo 6 risulti una quota di p.l. per acuti superiore rispetto alla quota complessiva di posti letto per acuti e per lungodegenza post-acuzie rideterminata in base agli standard, la Regione si riserva di procedere con gli atti di programmazione regionale alla loro redistribuzione nel territorio regionale, quale prima misura di riequilibrio tra le varie ASL. 11. La suddetta redistribuzione - che riguarderà in particolare le aziende USL per le quali la rideterminazione dei posti letto si traduce in una loro riduzione - verrà effettuata tenendo conto dei seguenti parametri: a) i dati epidemiologici e statistici, b) la mobilità infraregionale, c) le caratteristiche geomorfologiche e di viabilità del territorio di riferimento delle diverse strutture, d) la carenza di specialità ospedaliere, e) le nuove specialità ospedaliere in grado di determinare il contenimento della mobilità infraregionale. 12. Le disposizioni del presente paragrafo si applicano,. ovviamente, anche alle aziende ospedaliere Razionalizzazione dei piccoli ospedali 13. L'analisi dei dati relativi ai singoli presidi ospedalieri riportata nell'allegato n. 1 mette in evidenza l'esistenza di più presidi ospedalieri caratterizzati da un insieme di fattori (ridotto numero di posti letto, basso indice di occupazione, tasso operatorio notevolmente inferiore alla media regionale, alto tasso di degenza media, notevoli disavanzi di gestione) in cui l'esigenza di razionalizzazione è particolarmente pressante. Per una più attenta valutazione di tali situazioni sono stati presi in considerazione anche alcuni dati dell'indagine svolta congiuntamente da ASSR e Regione nella seconda metà del mese di giugno Sulla base dei dati attualmente a disposizione si è pertanto proceduto a configurare, in conformità con i principi e gli standard già illustrati, un modello di riorganizzazione di ciascuno di tali presidi. Nell'ambito degli atti di programmazione annuale e pluriennale previsti dalla L.R. n. 5 del 1995 le ASL - a partire dall'anno definiscono le modalità di attuazione del modello di riorganizzazione di ciascun presidio. Ai sensi dell'articolo 43, comma 3 della medesima legge, nell'ambito del programma annuale le ASL possono inoltre formulare proposte di modifica, da attuarsi anche in via sperimentale, del modello riorganizzativo previsto per ciascun presidio dal presente provvedimento. Nell'elaborazione del programma le ASL dovranno in ogni caso rispettare gli standard ed i principi di cui ai punti 2, 7, 8 del presente paragrafo, nonché garantire: a) la qualità dei servizi prestati; b) l'efficacia e l'efficienza della gestione; c) la rispondenza ai bisogni dei cittadini; d) la diversificazione dell'offerta di servizi ospedalieri, attraverso l'introduzione di modelli assistenziali alternativi al ricovero. ASL. n. 1 di Sassari 12

13 14. Vi sono i casi degli ospedali di Ittiri e di Thiesi. Entrambi gli ospedali sono dotati di Medicina e Chirurgia Generale, hanno un volume di ricoveri di circa 1300 (rispettivamente 1266 per Ittiri e 1316 per Thiesi) e sono caratterizzati da una bassa occupazione media percentuale (intorno al 40%). Dei complessivi 143 posti letto ne sono poi stati rilevati come attivi il 13 giugno scorso solo 109 (rispettivamente 69 per Ittiri e 40 per Thiesi) Per quanto riguarda l'attività di pronto soccorso-accettazione l'indagine del 13 giugno ha mostrato i seguenti dati: Ospedale di Ittiri - 14 prestazioni complessive di cui 8 non seguite da ricoveri ed un solo ricovero urgente; - ora di effettuazione della prima prestazione dopo le 8, ultima intorno alle 23; Ospedale di Thiesi - 10 prestazioni complessive di cui 5 non seguite da ricovero ed un solo ricovero urgente; - ora di effettuazione della prima prestazione dopo le 9, ultima intorno alle È opportuno prevedere una riconversione della funzione ospedaliera ordinaria in funzione ospedaliera ordinaria a ciclo diurno, nonché l'accentramento nella stessa sede, ove possibile e previa una verifica strutturale, di funzioni più propriamente territoriali. 16. In tal modo, la struttura già ospedaliera può continuare ad avere il ruolo di punto di riferimento assistenziale per la popolazione del Comune e di quelli limitrofi, garantendo tutta una serie di funzioni a partire dal primo intervento in caso di emergenza. 17. In particolare, potranno essere previsti nei due presidi: Funzioni ospedaliere - un punto di riferimento della rete dei servizi di emergenza in grado di garantire anche il primo intervento medico, la stabilizzazione del paziente critico, il trattamento o il trasporto protetto; - posti letto di ospedalizzazione a ciclo diurno (day hospital e day surgery) funzionalmente correlati con la rete ospedaliera della ASL; - l'attività ambulatoriale, comprese le funzioni di radiologia tradizionale e prelievi. Funzioni territoriali - guardia medica - consultorio 18. Infine, andrà effettuata, secondo le linee contenute nel progetto obiettivo anziani, la localizzazione, nei Comuni di Ittiri e Thiesi, di una RSA facente parte della rete residenziale da attivare a favore dei soggetti non autosufficienti, in particolar modo anziani. 19. Vi è poi l'ospedale Conti di Sassari, con 2 unità operative di degenza monospecialistica (pneumologia), per un numero complessivo di 124 posti letto (indagine ASSR: 96 posti letto). L'occupazione media dell'ospedale è di 61,4% con una degenza media di 7,6 giorni, ricoveri per complessive giornate di degenza. L'occupazione media più alta si riscontra nel II reparto di pneumologia con 44,4%, la più bassa nel I reparto (40,5%). La degenza media maggiore spetta al II reparto di pneumologia con 14,8 giorni (+1 rispetto alla media regionale) rispetto ai 10,5 giorni del I reparto di pneumologia (-3,3 rispetto alla 13

14 media regionale). È opportuno prevederne l'accorpamento funzionale con l'ospedale SS. Annunziata per evidenti caratteristiche di complementarietà. 20. L'ospedale Marino di Alghero presenta 2 unità operative di degenza per 2 specialità, con 89 posti letto (indagine ASSR: 85 posti letto). L'occupazione media dell'ospedale è pari al 74,7% con una degenza media di 8,4 giorni, 2230 ricoveri e giornate di degenza. Il tasso operatorio risulta per il reparto di ortopedia e traumatologia inferiore rispetto a quello medio regionale. È sede di un reparto di riabilitazione e recupero funzionale per 20 posti letto. 21. È opportuno l'accorpamento funzionale con l'ospedale Civile di Alghero. ASL n. 2 di Olbia 22. L'ospedale Merlo di La Maddalena ha un pronto soccorso generale, 4 unità operative di degenza, 4 specialità e 61 posti letto (indagine ASSR: 62 posti letto) L'occupazione media dell'ospedale è pari al 49,3%, con una degenza media di 6,1 giorni, ricoveri e giornate di degenza. I reparti di chirurgia generale e di medicina generale presentano l'occupazione media più alta con 53,3% e 53,8%. All'opposto la pediatria ha un tasso del 14,4%. La degenza media più alta si riscontra in medicina generale con 9,8 giorni (+1,3 rispetto alla media regionale) e in chirurgia generale con 8,2 giorni. Le più basse si registrano in pediatria, con 0,9 giorni (-3,3 rispetto alla media regionale), e in ostetricia e ginecologia, con 3,3 giorni (-2 rispetto alla media regionale). Il tasso operatorio risulta per la chirurgia generale inferiore a quello medio regionale, mentre per il reparto di ostetricia e ginecologia è superiore. Nel giugno 1996 sono risultati attivi 52 posti letto. Per quanto riguarda l'attività di pronto soccorso e accettazione,. in occasione della stessa rilevazione risultavano eseguite 38 prestazioni, di cui 25 non seguite da ricovero. È però importante sottolineare la localizzazione dell'ospedale che si trova su di un'isola in cui la popolazione residente, riferita a tutto il Comune, ammonta a più di persone. 23. La particolare localizzazione a forte valenza turistica, la popolazione residente elevata per un'isola, la possibile difficoltà, soprattutto in alcuni mesi dell'anno, di raggiungere il più vicino ospedale (Olbia), rendono necessario mantenere presso l'ospedale Merlo alcune funzioni di degenza. 24. A tal fine è ipotizzabile un'ipotesi di sperimentazione gestionale, con l'attivazione un unico dipartimento ospedaliero con posti letto multidisciplinari, cui affiancare un'attività di ospedalizzazione a ciclo diurno, un poliambulatorio ed un pronto soccorso inserito nella rete dei servizi di emergenza. ASL n. 3 di Nuoro. 25. L'ASL n. 3 è l'unica azienda per la quale l'applicazione degli standard normativi si traduce in una differenza in negativo nei confronti della dotazione esistente, pari a 103 posti letto. Tale fattore, combinato con la bassissima densità demografica della ASL e con la particolare conformazione geografica del territorio rende la razionalizzazione della rete dei servizi ospedalieri estremamente problematica, anche se controbilanciata dal ricalcolo dei posti letto in sede di riequilibrio territoriale previsto dal punto 10,11 del presente paragrafo. 26. Nel definire le misure di razionalizzazione tali specificità sono state attentamente valutate, in modo da salvaguardare l'accessibilità dei servizi e da qualificare la tipologia dell'offerta. 27. Quanto detto vale per l'ospedale di Bosa. Si tratta di un ospedale dotato di Pronto soccorso, nonché di 5 unità operative di degenza afferenti a 5 specialità, per 97 posti letto (indagine ASSR: 106 posti letto). L'occupazione media dell'ospedale è del 63,4% con una degenza media di 8,9 giorni, ricoveri e giornate di degenza. I reparti che presentano l'occupazione media più alta sono la chirurgia generale, con 69,4%, e la medicina generale con 67,9%, mentre all'opposto sono invece quelli di ostetricia e ginecologia 14

15 con 61,1% e geriatria con 63,3%. La degenza media più alta si riscontra in medicina generale con 10,9 giorni (+2,4 rispetto alla media regionale) e in geriatria con 12,1 giorni di degenza (-5 rispetto alla media regionale), mentre la più bassa è in ostetricia e ginecologia con 5,4 giorni. Il tasso operatorio risulta per il reparto di chirurgia generale inferiore a quello medio regionale, mentre superiore è quello di ostetricia e ginecologia. 28. La collocazione geografica dell'ospedale in un'area caratterizzata da una bassa densità di popolazione e da difficili collegamenti con altri presidi, giustifica il mantenimento di un punto di riferimento della rete dei servizi di emergenza in grado di garantire anche il primo intervento medico, la stabilizzazione del paziente critico, il trattamento o il trasporto protetto, nonché il mantenimento della degenza per acuti con la costituzione di un unico dipartimento con posti letto multidisciplinari, cui affiancare un'attività di ospedalizzazione a ciclo diurno (day hospital e day surgery). È opportuno inoltre accentrare nella sede ospedaliera i seguenti servizi territoriali: - consultorio : - poliambulatorio - guardia medica 29. L'ospedale di Isili ha un pronto soccorso e 3 unità operative di degenza per 3 specialità e 115 posti letto (valore identico a quello rilevato dall'assr). L'occupazione media dell'ospedale è del 41,1%, con una degenza media di 7,5 giorni, ricoveri e giornate di degenza. Per quanto riguarda l'occupazione, si va dal 49,1% della medicina generale al 30,3 dell'ostetricia e ginecologia. La degenza media più alta spetta al reparto di medicina generale, con 8,8 giorni, mentre la degenza media più bassa è del reparto di ostetricia e ginecologia, con 5,1 giorni. Il tasso operatorio risulta per i reparti chirurgici inferiore a quello medio regionale. 30. Sulla base dei dati attualmente disponibili, il modello organizzativo ottimale è dato dalla riconversione della funzione ospedaliera ordinaria in funzione ospedaliera ordinaria a ciclo diurno, con la creazione di posti letto di day-hospital e di day surgery, un'attività ambulatoriale includente le funzioni di radiologia tradizionale ed un'unità prelievi, nonché l'istituzione di un puntò di riferimento della rese dei servizi di emergenza: Funzioni ospedaliere a) un punto di riferimento della rete dei servizi di emergenza in grado di garantire anche il primo intervento medico, la stabilizzazione del paziente critico, il trattamento o il trasporto protetto; b)posti letto di ospedalizzazione a ciclo diurno (day hospital e day surgery) funzionalmente correlati con la rete ospedaliera della ASL; c) l'attività ambulatoriale, comprese le funzioni di radiologia tradizionale e prelievi. 31. È opportuno prevedere inoltre, previa verifica strutturale, l'accentramento nella stessa sede delle seguenti funzioni territoriali: a) poliambulatorio b) guardia medica c) consultorio 32. In tal modo, la struttura già ospedaliera può continuare ad avere il ruolo di punto di riferimento assistenziale per la popolazione del Comune e di quelli limitrofi, garantendo tutta una serie di funzioni a partire dal primo intervento in caso di emergenza. 15

16 33. Inoltre andrà effettuata, secondo le linee contenute nel progetto obiettivo anziani la localizzazione nel presidio ospedaliero di una RSA facente parte della rete residenziale da attivare a favore dei soggetti non autosufficienti, in particolar modo anziani. 34. L'ampiezza del potenziale bacino d'utenza e l'insufficiente collegamento viario con altri poli ospedalieri dei Comuni che gravitano sul presidio suggeriscono peraltro di procedere preliminarmente alla sperimentazione di una diversa ipotesi organizzativa, consistente nella creazione di un dipartimento ospedaliero unico, con posti letto multidisciplinari. La funzionalità di tale soluzione andrà verificata entro il 1997 sia sulla base dei costi, sia sulla base dei dati derivanti dalle schede di dimissione ospedaliera. I risultati di tale sperimentazione e le conseguenti proposte di integrazione e di modifica del presente provvedimento dovranno essere contenute nel programma sanitario annuale dell'azienda. 35. L'ospedale di Sorgono ha 3 unità operative di degenza, afferenti a 3 specialità, per 90 posti letto (indagine ASSR: 95 posti letto). L'occupazione media dell'ospedale è del 64,6%, con una degenza di 7,3 giorni, ricoveri e giornate di degenza. Il reparto di medicina generale presenta l'occupazione media più alta - 75,3% - cui seguono la chirurgia generale, con 57,4%, e l'ostetricia e ginecologia. con 50,7%. La degenza media più alta è in medicina generale, con 10 giorni (+1,5 rispetto alla media regionale), mentre all'opposto - la chirurgia generale ha 5,7 giorni di (-2,2 rispetto alla media regionale). Il tasso; operatorio risulta per i due reparti chirurgici inferiore a quello medio regionale. 36. Sorgono è al centro della Barbagia e, pur essendo in terraferma, ha molti punti di similarità con la situazione de La Maddalena. Proprio la situazione geografica - caratterizzata da una bassa densità di popolazione in area montuosa con difficili collegamenti con altri presidi - giustifica il mantenimento di un punto di riferimento della rete dei servizi di emergenza in grado di garantire anche il primo intervento medico, la stabilizzazione del paziente critico, il trattamento o il trasporto protetto, nonché della degenza per acuti. 37. L'ospedale Zonchello di Nuoro è un ospedale specializzato senza pronto soccorso, con una dotazione di 120 posti letto, come rilevato anche dall'indagine del giugno Ha 3 unità operative di degenza, con 2 specialità, per un numero complessivo di 120 posti letto, di cui 80 per acuti e 40 di lungodegenza. L'occupazione media dell'ospedale - riferita al solo settore per acuti - è 53,2%, con una degenza media di 13,2 giorni, ricoveri e giornate di degenza. Il reparto di lungodegenza ha avuto 123 ricoveri e 6340 giorni di degenza. È opportuno prevederne l'accorpamento funzionale con l'ospedale Civile di Nuoro. ASL n. 5 di Oristano 38. L'ospedale di Ghilarza ha 3 unità operative di degenza, per 3 specialità, con 115 posti letto (indagine ASSR: 92 posti letto). L'occupazione media è di 46,9%, con una degenza media di 4,5 giorni, ricoveri e giornate di degenza. Il reparto di ostetricia e ginecologia presenta l'occupazione media più alta - con 58,4% - mentre i valori più bassi risultano in chirurgia generale, con 45%, e medicina generale, con 45,4%. La degenza media più alta (5,4 giorni) si riscontra in ostetricia e ginecologia, la più bassa in chirurgia generale con 4,3 giorni (-3,6 rispetto alla media regionale). Il tasso operatorio risulta per il reparto di ostetricia e ginecologia superiore a quello medio regionale Il bacino di utenza sembra afferire in parte importante alla Provincia di Nuoro e segnatamente alla zona di Macomer, mentre la rilevazione puntuale del 13 giugno dell'attività di pronto soccorso ha indicato 25 prestazioni effettuate, di cui 12 non seguite da ricovero. 39. Si ritiene che le funzioni ospedaliere di degenza possano essere mantenute essenzialmente perché la domanda di ricovero si riferisce ad un ampio bacino d'utenza non servito da altri presidi facilmente accessibili. 16

17 ASL. n. 7 di Carbonia 40. L'ospedale C.T.O. di Iglesias ha un pronto soccorso generale, con 2 unità operative di degenza afferenti all'ortopedia con 120 posti letto, come riscontrato dall'indagine del giugno Il tasso di occupazione media dell'ospedale è pari al 55,8%, con una degenza media di 8,6 giorni, ricoveri e giornate di degenza. Il reparto di ortopedia e traumatologia I presenta l'occupazione media più alta (62%), l'ortopedia e traumatologia II ha invece 49,9%. L'ortopedia e traumatologia I ha una degenza di 9,5 giorni (+2,2 rispetto alla media regionale), mentre il II reparto di ortopedia e traumatologia ha 7,8 giorni. 41. L'ospedale pediatrico Fratelli Crobu di Iglesias ha un pronto soccorso, 3 unità operative di degenza afferenti a 3 specialità con 75 posti letto (indagine ASSR: 70 posti letto). Il tasso di occupazione media dell'ospedale è di 64,5% con una degenza di 5 giorni, ricoveri per complessive giornate di degenza. Il reparto di ORL presenta l'occupazione media del 80,7%. All'opposto i reparti di pediatria e di chirurgia pediatrica hanno un tasso di occupazione rispettivamente del 58,9% e del 62,1%. La degenza media più alta si verifica nei reparti di chirurgia pediatrica e pediatria rispettivamente con 6,3 giorni e 5,1 (+0,9 rispetto alla media regionale). La più bassa è del reparto di ORL con 3,7 giorni (-2,3 rispetto alla media regionale). 42. È opportuno l'accorpamento funzionale dei due presidi con il presidio ospedaliero Santa Barbara per evidenti ragioni di complementarietà. ASL n. 8 di Cagliari 43. L'ospedale Microcitemico è un ospedale specializzato, privo di pronto soccorso, con 3 unità operative di degenza afferenti a 2 specialità e 22 posti letto (indagine ASSR: 29 posti letto). L'occupazione media è di 71,9% con degenza media di 6 giorni, 963 ricoveri e 5777 giornate di degenza. L'occupazione media più alta è nel reparto di pediatria I con 75,8% e in oncologia con 66,7%. La più bassa è in pediatria II con 66%. La degenza media più alta è in pediatria II con 56,7 giorni (+52,5 rispetto alla media regionale). La più bassa è presente nel reparto di pediatria I con 5,1 giorni (+0,9 rispetto alla media regionale) e nel reparto di oncologia con 5,2 giorni (+0,8 rispetto alla media regionale). In considerazione della rilevanza del problema delle microcitemie nel territorio regionale, è necessario potenziare il ruolo del presidio, modificando contestualmente l'assetto organizzativo delle strutture del servizio sanitario regionale operanti nel settore. In tale prospettiva il presidio deve assolvere le funzioni di centro di riferimento regionale per la lotta alle microcitemie, con funzioni di indirizzo, programmazione e coordinamento nei confronti delle strutture e dei servizi esistenti. Per l'assolvimento di tali funzioni, oltre che degli attuali compiti di ricerca, prevenzione e cura, all'interno del Piano sanitario regionale o altri provvedimenti legislativi saranno previste le soluzioni organizzative e gestionali, attraverso le quali verrà attribuita al presidio la necessaria autonomia amministrativa e; patrimoniale, compreso l'eventuale ricorso alle sperimentazioni gestionali di cui all'articolo 9 bis del D.Lgs. n. 502 del 1992 e successive modificazioni ed integrazioni. 44. L'ospedale di Muravera è un ospedale con un pronto soccorso, 4 unità operative di degenza afferenti a 4 specialità e 80 posti letto (indagine ASSR: 76 posti letto). L'occupazione media è 63,2%, con una degenza media di 6,8 giorni, ricoveri e giornate di degenza. L'occupazione media più alta è nel reparto di ortopedia e traumatologia con 85,3%. La più bassa in ostetricia e ginecologia con 50,4% e in chirurgia generale con 61%. La degenza media più alta è in medicina generale con 8,1 giorni e in ortopedia e traumatologia con 7,1 giorni. La più bassa è nel reparto di ostetricia e ginecologia con 5,9 giorni (+0,6 rispetto alla media regionale) e nella chirurgia generale con 6 giorni (-1,9 rispetto alla media regionale). Il tasso operatorio risulta inferiore a quello medio regionale per tutti reparti chirurgici. 45. L'ospedale si trova all'estremo orientale della Provincia (e ASL) di Cagliari, ed ha un bacino di utenza che si sviluppa anche a nord, verso la ASL 4, e parzialmente verso la ASL 3. In considerazione della sua 17

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