RAPPORTO SULLA GESTIONE DEL RISCHIO IN ITALIA Stato dell arte e scenari evolutivi per la stabilizzazione dei redditi in agricoltura

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1 RAPPORTO SULLA GESTIONE DEL RISCHIO IN ITALIA Stato dell arte e scenari evolutivi per la stabilizzazione dei redditi in agricoltura Camillo Zaccarini Bonelli Direzione Strumenti per la Gestione dei Rischi Accademia dei Georgofili - Firenze, 15 febbraio 2018

2 STIME ISMEA 2017 Il mercato assicurativo agricolo agevolato interrompe il trend negativo * 2017* Fonte: ISMEA su dati SGR, Consorzi di difesa e Compagnie assicurative

3 L ITALIA SI ASSICURA IL 19% DELLA PLV E IL 9% DELLA SAU Quota valori assicurati/plv regionali Lombardia 31% Friuli Venezia Giulia 26% Veneto 26% Emilia Romagna 25% Piemonte 19% Trentino Alto Adige 7% Umbria 6% Toscana 6% Mar che 5% Abruzzo 3% Basilicata 2% Puglia 2% Quota superfici assicurate/sau regionali Trentino Alto Adige 85% Friuli Venezia Giulia 58% Lombardia 47% Piemonte 38% Emilia Romagna 37% Veneto 36% Umbria 23% Toscana 13% Mar che 10 % Basilicata 10 % Abruzzo 9% Puglia 7% Fonte: Elaborazioni ISMEA su dati SGR, ISTAT

4 L OFFERTA DEL MERCATO ASSICURATIVO I primi dieci player superan o per raccolta premi il 77% del market share Il mercato è comunque in evoluzione, si a per l entrata di nuovi competitor sia p er operazioni di M&A Altre 41,0% Quota premi per compagnie assicurative su polizze colture 2015 Leader 13,0% Follower1 10,9% Follower2 10,5% Follower3 9,7% Follower5 6,2% Follower4 8,6% Fonte: elaborazioni ISMEA su dati SGR

5 RAPPORTO ISMEA TRACCIA L IDENTIKIT DELL AZIENDA ASSICURATA Dimensione media (ettari) Forma giuridica Aziende agricola (Censimento) Azienda agricola assicurata 7,9 17, Società Aziende individuali 3,1% 19,5% 80,2% Aziende agricola (Censimento) Azienda agricola assicurata 96,1% Fonte: Elaborazioni ISMEA su dati SGR, ISTAT

6 RAPPORTO ISMEA TRACCIA L IDENTIKIT DELL AZIENDA ASSICURATA L azienda tipo assicurata Il conduttore è mediamente più giovane, per lo più di sesso maschile Più flessibile nelle composizione fondiaria con quote di terreni anche in locazione Più meccanizzata, soprattutto nella componente irrigua, ma poco incline alla multifunzionalità Con carattere professionale e prevalente impiego di personale fulltime Più capitalizzata e con un migliore equilibrio finanziario

7 LA GESTIONE DEL RISCHIO INTERCETTA ANNUALMENTE UNA SPESA PUBBLICA POTENZIALE DI 314 MILIONI DI EURO FSN (EX POST) FA 3b PSR FSN (EX ANTE) FEAGA PSRN Spesa pubblica per interventi (mln ) 26,7 39,7 8,5 20,0 219,4 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 Spesa pubblica per interventi (quote) 8% 13% 3% 6% 70% PSRN FEAGA FSN (EX ANTE) FA 3b PSR FSN (EX POST) Fonte: elaborazioni ISMEA su dati MIPAAF, Report di avanzamento della spesa pubblica III trimestre 2017

8 RIPARTIZIONE DELLA SPESA PUBBLICA PER LA GESTIONE DEL RISCHIO Spesa pubblica media per azienda ( ) Italia 214 Sud e Isole 52 Centro 145 Nord-est 736 Nord-ovest 516 Spesa pubblica media per ettaro di SAU ( ) Italia 25 Sud e Isole 8 Centro 16 Nord-est 70 Nord-ovest 33 Fonte: elaborazioni ISMEA su dati MIPAAF, Report di avanzamento della spesa pubblica III trimestre 2017

9 DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA SPESA PUBBLICA ANNUALE PER INTERVENTI A FAVORE DELLA GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 6% 6% 7% 8% 23% 36% 7% 57% 30% 87% 85% 70% 14% 35% 29% PSRN - ex ante FEAGA - ex ante FSN - ex ante FA 3b PSR - ex post FSN - ex post Nord Centro Sud Fonte: stime ISMEA su dati MIPAAF

10 SCENARI EVOLUTIVI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA Criticità Opportunità Eccessiva burocratizzazione del sistema ed elevata complessità gestionale Scarsa propensione all innovazione, predominanza dello strumento assicurativo con tendenziale abbandono delle coperture multirischio e ritorno alle polizze tradizionali Cogliere i vantaggi introdotti dal Regolamento «Omnibus» per accelerare la spesa e far decollare i fondi di mutualità e l IST Raccogliere le sfide contenute nel testo di ammodernamento del Decreto legislativo 102/2004 (polizze index e polizze ricavo) Favorire una visione olistica delle politiche concertando, in una logica bottom-up, la definizione di un «Piano annuale di gestione del rischio» a partire dal 2019