Variante al PRG - parte strutturale per adeguamento viabilità di accesso al comparto D6 in località Lidarno

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1 COMUNE DI PERUGIA Settore Governo e Sviluppo del Territorio e dell Economia U.O. Urbanistica Variante al PRG - parte strutturale per adeguamento viabilità di accesso al comparto D6 in località Lidarno (ai sensi dell art. 18, c. 3, della L.R. n. 11/2005) RELAZIONE Marzo 2014

2 Premessa La variante in oggetto riguarda la revisione della viabilità di accesso al comparto di proprietà comunale ubicato in località Lidarno, classificato nel PRG come zona per attività produttive avanzate D6 in base all 117 del TUNA ed individuato nella Tavola 5/7 (Cartografia Generale) della Parte Strutturale. L attuale viabilità di accesso all area è caratterizzata da sezioni stradali di limitate dimensioni e non adeguate per ricevere maggiori volumi di traffico, pertanto l attuazione del comparto dovrà essere accompagnata da interventi di sistemazione e di adeguamento di tale viabilità, a partire dallo svincolo della E45 di Lidarno. A tale riguardo l ultimo comma dell art. 117 del TUNA prevede che Gli oneri relativi alla sistemazione ed all adeguamento della viabilità di accesso al comparto, a partire dallo svincolo di Lidarno, sono a carico dei soggetti attuatori.. Risulta pertanto necessario individuare nella cartografia generale del PRG (Parte Strutturale) l esatta consistenza ed il tracciato delle suddette opere, così come previsto nel relativo progetto di massima redatto dalla U.O. Mobilità e Infrastrutture, anche al fine di apporre il vincolo preordinato all esproprio dei terreni interessati. Contenuti della Variante Le modifiche alla viabilità esistente riguardano sostanzialmente la previsione di due nuove rotatorie, delle quali una in corrispondenza dello svincolo della E45 di Lidarno, con conseguente modifica degli attuali tracciati stradali in prossimità delle immissioni (relativi alla strada Lidarno - Petrignano ed alla strada Ponte Valleceppi - Sant Egidio) e l altra in corrispondenza dell intersezione tra la strada Ponte Valleceppi - Sant Egidio e la strada Casella Palombai. Per i tratti di strada compresi tra le due nuove rotatorie e tra la rotatoria posta più a Sud ed il comparto D6 è previsto l adeguamento dell attuale carreggiata, che sarà definito esattamente in fase di progettazione definitiva; il tracciato relativo alla strada Casella Palombai, che costituisce l accesso diretto al comparto D6, viene inserito nella cartografia del PRG. Con la variante in oggetto si procede inoltre all adeguamento cartografico del tracciato dello svincolo di Lidarno, al fine di renderlo aderente alla sua reale ubicazione, con conseguente riclassificazione dei terreni non più interessati dalla viabilità in base alle classificazioni limitrofe, ovvero ad aree EA ( aree di particolare interesse agricolo - art. 31 del TUNA) ed a fasce di igiene ambientale (art del TUNA). Conseguentemente alla revisione della viabilità vengono inserite anche le relative fasce di pertinenza, ai sensi dell art. 139 BIS del TUNA, al fine di ricomprendere le aree necessarie per la realizzazione delle opere stradali accessorie e di consentire limitate modifiche dei tracciati in fase di progettazione definitiva. Le suddette modifiche cartografiche della viabilità determinano anche una riduzione delle aree di particolare interesse agricolo EA, per una superficie complessiva pari a mq ; tale superficie, ai sensi dell art. 20, comma 4, della l.r. n. 27/2000, viene compensata attingendo al saldo positivo 1

3 (attualmente pari a circa mq ) generato dalla variante al PRG approvata con atto del C.C. n. 30 del 14/09/2009. Vincoli sovraordinati In relazione ai vincoli sovraordinati non si rilevano particolari condizioni di criticità nell area oggetto di variante; tuttavia, in sede di progettazione esecutiva delle opere stradali dovranno essere rispettate le seguenti condizioni: - l intera area è sottoposta a vincolo aeroportuale e pertanto vanno rispettate le condizioni riportate nell art. 138 del TUNA; - la parte Sud dell area ricade in area di salvaguardia paesaggistica dei corsi d acqua per la quale vanno seguite le condizioni riportate nell art. 141 del TUNA; - la realizzazione della rotatoria in corrispondenza dello svincolo di Lidarno comporta la modifica un corridoio di naturalità appartenente alla rete ecologica comunale e ricadente sulla particella n. 551 del foglio n. 244; la funzionalità di tale corridoio dovrà essere salvaguardata ai sensi dell art. 71 del TUNA; - l ultimo tratto della viabilità di accesso al comparto D6 interessa una piccola porzione di viabilità storica minore, per la quale dovranno essere rispettate le disposizioni di cui all art. 50 del TUNA; - in relazione agli aspetti idrogeologici, idraulici e sismici non si rilevano condizioni di criticità; tuttavia, in fase di progettazione esecutiva, dovranno essere prese in considerazione le disposizioni riportate nella Relazione Geologica allegata alla presente variante. Verifiche in materia di VIA e di VAS L area oggetto di variante è ricompresa in un contesto già infrastrutturato ed adiacente all arteria superstradale della E45, dove gli adeguamenti viabilistici in progetto (introduzione di due nuove rotatorie e limitate modifiche dei tracciati stradali esistenti) producono un impatto ambientale e morfologico di modesta entità. La variante in oggetto, pertanto, non rientra nella casistica prevista dall articolo 6, comma 3 del D.lgs n. 152/06 e s.m.i. e dall art. 3 comma 2 della l.r. n. 12/2010, in quanto non riguarda progetti da sottoporre a procedura di VIA (progetti elencati negli allegati II, III e IV alla parte seconda del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i.) né interessa ambiti delimitati dal PRG come siti di interesse comunitario (SIC), per cui non risulta necessario attivare la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS di cui all art. 12 del D.Lgs n. 152/06 e.s.m.i.. Procedure di approvazione La variante strutturale in oggetto riguarda sia la localizzazione di un opera pubblica che l apposizione del relativo vincolo preordinato all esproprio (ai sensi e per gli effetti degli artt. 6, 7 ed 11 della l.r. n. 7/2011) e pertanto seguirà le procedure di adozione e di approvazione previste dall art. 18, comma 3, della l.r. n. 11/2005, nonché le procedure di partecipazione degli interessati previste dall art. 9 della l.r. n 7/

4 Normativa del comparto D6 In riferimento alla normativa relativa al comparto D6 contenuta nell art. 117 del TUNA si ritiene opportuno precisare che a seguito dell introduzione (operata dall art. 40, comma 1, della l.r. n. 12/2013) del comma 2-bis all art. 6 della l.r. n. 11/ il quale stabilisce che "Negli insediamenti produttivi esistenti o di nuova previsione definiti dagli strumenti urbanistici generali comunali anche in base alle norme regolamentari di cui al comma 1, sono consentite tutte le destinazioni d'uso per attività di tipo produttivo, nonché per attività per servizi di cui all'articolo 3, comma 1, lettera g- quater) della legge regionale 18 febbraio 2004, n. 1 (Norme per l'attività edilizia)." - ed in base a quanto disposto dall art. 69, comma 10, della stessa l.r. n. 11/2005 ( Le norme della presente legge prevalgono sugli strumenti urbanistici e sulle normative edilizie dei comuni e delle province. ) la disciplina relativa alle destinazioni d uso contenute nel primo e nel secondo comma dell art. 117 del TUNA sono da ritenersi non applicabili, in quanto sostituite da quelle contenute nel suddetto comma 2-bis dell art. 6 della l.r. n. 11/2005. Pertanto la lettura attuale dell art. 117 del TUNA è la seguente: ART. 117 ZONA PER ATTIVITA PRODUTTIVE AVANZATE D6 [ In tale zona, individuata nella Cartografia Generale del territorio comunale tav.5/7 è consentito l insediamento di attività con le seguenti destinazioni d uso: - attività formative d alta specializzazione, centri di ricerca; - attività ricettive alberghiere ed extralberghiere; dette attività possono essere corredate da spazi per la ristorazione, attività culturali, espositive, ricreative, per il benessere fisico e per eventi sportivi di interesse anche sovra regionale e centri di produzione artistica; - attività produttive ad elevato contenuto tecnologico (attività informatiche e connesse, softwarehouses, ecc.) ed attività editoriali; - attività direzionali; - esercizi commerciali, con SUC complessiva non superiore al 10% della SUC max. realizzabile; - esercizi commerciali all ingrosso e depositi; - esercizi di ristorazione; - servizi ricreativi e per il benessere fisico; - strutture per proiezioni cinematografiche, anche multisala; - servizi socio - sanitari; - edifici per lo sport; - cliniche veterinarie; - caserme. Non sono ammessi interventi ricompresi tra quelli elencati negli allegati II, III e IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. ] (1) Il comparto è sottoposto a piano attuativo unitario che garantisca elevati standard ambientali e paesaggistici anche attraverso la realizzazione di spazi aperti destinati a verde nella misura minima pari al 40 % dell'intero comparto previsto dal PRG. I parametri edificatori e le prescrizioni da osservare sono i seguenti: - La SUC max. realizzabile è pari a mq. - La SUC minima per ogni attività produttiva è pari a mq , ad eccezione degli esercizi per la ristorazione e degli esercizi commerciali. 3

5 - L altezza max. fuori terra è pari m. 10,00; non sono ammessi muri di contenimento di altezza superiore a metri 1; gli stessi muri dovranno essere opportunamente schermati e/o inverditi. - L area da sistemare a verde, pari ad almeno il 40% della superficie complessiva del comparto, deve essere almeno per la metà alberata; l altra metà può essere utilizzata esclusivamente per la realizzazione di impianti sportivi all aperto; in essa è esclusa la realizzazione di parcheggi. - Gli interventi edilizi devono prevedere l uso di tecnologie di bioarchitettura e per il risparmio energetico pari o superiori a quelle richieste dalla normativa vigente. - Tutti gli interventi devono garantire soluzioni progettuali pregevoli sotto il profilo paesaggistico, con particolare riferimento alle vedute dalla E45 e dalla superstrada Perugia-Ancona, supportate da adeguate rappresentazioni grafiche. - Dovrà essere garantito il regolare deflusso delle acque del fosso che attraversa il comparto, nel rispetto della normativa vigente. - Gli oneri relativi alla sistemazione ed all adeguamento della viabilità di accesso al comparto, a partire dallo svincolo di Lidarno, sono a carico dei soggetti attuatori. (1) Testo non applicabile e sostituito dal seguente (in base al combinato disposto del comma 2-bis dell art. 6 e del comma 10 dell art. 69 della L.R. n. 11/2005 e s.m.i.): sono ammesse tutte le destinazioni d'uso per attività di tipo produttivo, nonché per attività per servizi di cui all'articolo 3, comma 1, lettera g-quater) della legge regionale 18 febbraio 2004, n. 1. 4

6 Allegato: INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL COMPARTO D6 5

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