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1 VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE DI DOLIANOVA SULLA ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE ITB MONTE DEI SETTE FRATELLI MARZO 2010

2 VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE DI DOLIANOVA SULLA ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE ITB MONTE DEI SETTE FRATELLI 22 Marzo 2010 Redatto da Dott. Sergio Nissardi (Biologo) snc Dott. Carla Zucca (Naturalista) snc Dott. Gabriele De Martis (Naturalista) 2

3 INDICE PREMESSA RIFERIMENTI NORMATIVI Recepimento nazionale delle Direttive CEE Recepimento regionale delle Direttive CEE Rete Natura Valutazione di incidenza PREVISIONE DEL PUC SUL TERRITORIO INTERESSATO DALLA ZPS MONTE DEI SETTE FRATELLI IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Predisposizione della base conoscitiva di riferimento Impostazione della procedura di valutazione IL TERRITORIO NATURALE DEL COMUNE DI DOLIANOVA Caratteristiche bioclimatiche Aspetti floristici Vegetazione e paesaggio vegetale Aspetti botanici e Piano Paesaggistico Regionale Naturalità Istituti faunistici ai sensi della Legge Regionale 23/ DESCRIZIONE DEI SITI NATURA Zona di Protezione Speciale ZPS ITB Monte dei Sette Fratelli Sito di Importanza Comunitaria ITB Riu S. Barzolu DESCRIZIONE DELLA RETE NATURA 2000 NEL TERRITORIO DI DOLIANOVA Componenti faunistiche Aspetti floristici e vegetazionali MISURE MINIME DI CONSERVAZIONE DELLE ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE Misure di conservazione per la gestione delle Zone di Protezione Speciale, ai sensi delle Direttive 79/409/CEE, 92/43/CEE e DPR 357/97 e successive modificazioni Misure di conservazione valide per tutte le Zone di Protezione Speciale Misure di conservazione valide per le singole ZPS appartenenti alle diverse tipologie ambientali Misure di conservazione valide per la ZPS Monte dei Sette Fratelli INCIDENZA DEL PIANO URBANISTICO TERRITORIALE NELLA RETE NATURA Incidenza del PUC sulla Zona di Protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli Verifica delle potenziali incidenze Valutazione delle potenzialli incidenze Incidenza del PUC sul SIC Riu S. Barzolu CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE BIBLIOGRAFIA CITATA

4 PREMESSA La Rete Natura 2000 costituisce uno degli elementi cardinali della politica conservazionistica dell Unione Europea, come delineata dalle Direttive 92/43/CEE Habitat e 79/409/CEE uccelli selvatici. La Rete consiste in un sistema di Siti individuati per la loro valenza ambientale e classificati come Zone Speciali di Conservazione, designate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e come Zone di Protezione Speciale designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE. La Rete Natura 2000 comporta da parte degli stati membri dell Unione Europea l impegno al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle risorse naturali che giustificano la designazione di ciascun sito. Da qui deriva la necessità di adeguare le scelte di pianificazione riguardanti aree ricomprese nei Siti Natura 2000 in modo da renderle compatibili con le finalità di conservazione dei siti medesimi. La presente Valutazione di Incidenza è stata redatta nell ambito dell incarico conferito dal Comune di Dolianova alla scrivente società di Sergio Nissardi e Carla Zucca e ha per oggetto la valutazione delle previsioni del redigendo Piano Urbanistico Comunale, in relazione alla Zona di Protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli designata ai sensi della Direttiva 79/409/CEE Uccelli selvatici che insiste su una parte consistente del territorio comunale (circa 41% pari a circa ha). Lo studio di incidenza intende valutare la compatibilità dei contenuti del Piano Urbanistico Comunale con la conservazione delle specie di flora, fauna e degli habitat di interesse comunitario, che hanno portato alla designazione dell istituto di tutela in oggetto. Saranno quindi valutati, in ottemperanza del Regolamento attuativo della Direttiva 92/43/CEE Habitat, gli effetti che tale Piano può avere sulla ZPS, tenuto conto degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario, inclusi negli Allegati I e II della Direttiva 92/43/CEE e nell Allegato I della Direttiva 79/409/CEE Uccelli selvatici. 1 RIFERIMENTI NORMATIVI I riferimenti normativi a tutela delle risorse ambientali, in particolare faunistiche e floristiche, che è necessario considerare ai fini della presente valutazione sono i seguenti: Direttiva 79/409/CEE (aggiornata con Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio) concernente la conservazione degli uccelli selvatici (Direttiva del Consiglio del 2 aprile 1979) ai sensi della quale sono designate le Zone di Protezione Speciale (ZPS); Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva del Consiglio del 21 maggio 1992) ai sensi della quale sono designati i Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Inoltre sono state prese le seguenti norme in materia di aree protette: Legge 394/1991 Legge quadro sulle aree protette; Legge Regionale 31/1989 recante Norme per l istituzione dei parchi,delle riserve e dei monumenti naturali,nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica e ambientale. 4

5 1.1 Recepimento nazionale delle Direttive CEE Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio (Supplemento ordinario n. 41 G.U. n. 46 del 25 febbraio 1992) e successive modifiche ed integrazioni, artt. 1 e ss. D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (Supplemento ordinario n. 219/L G.U. n. 248 del 23 ottobre 1997), artt. 3, 4, 5, 6 come modificato dal DPR 12 marzo 2003 n. 120 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003). Elenco delle Zone di Protezione Speciale ex Direttiva 79/409/CEE e dei proposti Siti di Importanza Comunitaria ex Direttiva 92/43/CEE, divulgato con D.M. 3 aprile 2000 Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (G.U. n. 95 del 22 aprile 2000), corretto con comunicato in G.U. n. 130 del 6 giugno 2000 e successive modifiche. Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio 3 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 (G.U. n. 224 del 24 settembre 2002). Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio 25 marzo 2005 n. 429 recante l elenco delle Zone di Protezione Speciale classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE (G.U.n. 168 del 21 luglio 2005). Decreto del 5 luglio 2007 del Ministero dell ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare GURI n. 170 SO167 del Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) classificate ai sensi della Direttiva 79/409 CEE. Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 ottobre 2007 n. 184 relativo alla Rete Natura 2000 Criteri minimi uniformi per la definizione delle misure di conservazione relative alle zone speciali di conservazione (ZSC) e a zone di protezione speciale (ZPS) (G.U. n. 258 del ) e successive modificazioni Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 3 luglio 2008 recante Primo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (G.U. n. 184 del 7 agosto 2008). 1.2 Recepimento regionale delle Direttive CEE Legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, Norme per la protezione della fauna selvatica e per l esercizio della caccia in Sardegna e successive modificazioni e integrazioni (B.U.R.A.S. 1 agosto 1998, n. 23). Delibera della Giunta Regionale n. 52/19 del 15 dicembre 2004 di Designazione di nuove Zone di Protezione Speciale ai sensi della direttiva n. 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile Delibera della Giunta Regionale n. 5/11 del 15 febbraio 2005 Modifica della Delib.G.R. n. 36/39 del 2 agosto Procedure per l attuazione dell art. 31 della L.R. n. 1/1999 recante Norma transitoria in materia di valutazione di impatto ambientale. Allegato A Procedura di verifica/screening Allegato B Procedura di valutazione di impatto ambientale. (B.U.R.A.S. 1 ottobre 2005, n. 30). 5

6 Delibera della Giunta Regionale n. 38/32 del 2 agosto 2005 Modifiche della delibera n. 5/11 del 15 febbraio 2005 concernente le direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione d'impatto ambientale. Prime disposizioni in materia di attuazione della direttiva 42/2001/CE. (B.U.R.A.S. 1 ottobre 2005, n. 30). Delibera della Giunta Regionale n. 9/17 del 7 marzo 2007 Designazione di Zone di Protezione Speciale. Deliberazione della G.R. n. 24/23 del Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica. (B.U.R.A.S. 28 giugno 2008 n. 21). 1.3 Rete Natura 2000 La Rete Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'ue, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La Rete Natura 2000, secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, è costituita da Zone Speciali di Conservazione (ZSC) designate dal Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a partire dalle liste dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC), con decreto adottato d'intesa con ciascuna Regione e provincia autonoma interessata 1 e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli selvatici". 1.4 Valutazione di incidenza La valutazione di incidenza consiste nella valutazione degli effetti di eventuali piani, progetti e interventi sui Siti della Rete Natura 2000 in considerazione degli obiettivi di conservazione dei Siti medesimi. La procedura di Valutazione d Incidenza trova origine nell art. 6 della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 e successive modificazioni, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica, più comunemente nota quale Direttiva Habitat e dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento attuativo della Direttiva 92/43/CEE Habitat e successive modifiche riportate nel D.P.R. 12 marzo 2003 n 120, che nell art.6 ha sostituito l'art.5 del DPR precedente. L art. 6 riporta che: 1. Nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalisticoambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. 2. I proponenti di Piani Territoriali, Urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico venatori e le loro varianti, predispongono, secondo i contenuti di cui all'allegato G, uno studio per individuare e valutare gli effetti che il Piano può avere sul sito, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Gli atti di pianificazione territoriale da sottoporre alla valutazione di incidenza sono presentati, nel caso di piani di rilevanza nazionale, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e, nel caso di piani di rilevanza regionale, interregionale, provinciale e comunale, alle regioni e alle province autonome competenti. 1 intesa non ancora stipulata con la Regione Sardegna 6

7 3. I proponenti di interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi nell'allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto sito di importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona speciale di conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Pertanto la Valutazione d Incidenza costituisce lo strumento atto a garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio, verificando se vi siano incidenze significative su un sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso. La valutazione di incidenza ambientale deve estendersi agli effetti diretti ed indiretti sull area Natura 2000, trattandosi fondamentalmente di uno strumento di prevenzione diretto ad analizzare gli effetti di un intervento in un contesto ecologico dinamico. La Commissione Europea Direzione generale Ambiente ha prodotto opportunamente una Guida metodologica alla valutazione di piani e progetti che possono avere incidenze significative (art. 6 della Direttiva 92/43/CEE) sui siti Natura 2000 (COMMISSIONE EUROPEA. DG AMBIENTE, 2001). La valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi/piani che ricadono all'interno delle aree Natura 2000 sia a quelli che, pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito. Nella Cartina 1 si riportano i vincoli ambientali presenti nel contesto territoriale di riferimento del comune di Dolianova. La presente valutazione di Incidenza prende in considerazione sia la Zona di Protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli, ricadente in parte nel comune di Dolianova, che il Sito di Importanza Comunitaria ITB Riu S. Barzolu, distante circa 130 m dal confine comunale (Cartina 2). 7

8 Cartina 1. Vincoli ambientali nel contesto territoriale del comune di Dolianova. 8

9 Cartina 2. Area oggetto della presente Valutazione di Incidenza. 9

10 2 PREVISIONE DEL PUC SUL TERRITORIO INTERESSATO DALLA ZPS MONTE DEI SETTE FRATELLI Nell area interessata dalla Zona di Protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli il Piano Urbanistico Comunale di Dolianova individua destinazioni d uso riconducibili alle zone territoriali omogenee (sensu D.A. 22 dicembre 1983 n. 2266/U, Decreto Floris ) di tipo E (zone agricole) e F (Zone turistiche). Di seguito, per ciascuna di queste zone territoriali omogenee si riassumono gli usi consentiti e la ripartizione in sottoclassi, come elaborata dal Piano Urbanistico Comunale di Dolianova. E Zone Agricole Secondo le indicazioni del Decreto Floris le zone agricole comprendono le parti del territorio destinate ad usi agricoli e quelle con edifici, attrezzature ed impianti connessi al settore agro pastorale e a quello della pesca, e alla valorizzazione dei loro prodotti. In base alle attuali previsioni del PUC di Dolianova, il territorio comunale incluso nella ZPS è costituito in gran parte da aree classificate in classe E che ammontano nel loro insieme a ettari corrispondenti rispettivamente a circa il 98,6% della pertinenza ZPS e a circa il 40,6% dell intero territorio comunale. All interno delle aree agricole il PUC identifica inoltre quattro sottoclassi, tutte presenti entro i confini della Zona di Protezione Speciale: E1: aree caratterizzate da una produzione agricola tipica e specializzata Nel territorio ricadente in ZPS questa classe di destinazione d uso è limitata a una superficie di 11,8 ettari (0,3% della pertinenza ZPS di Dolianova; 0,1% del territorio comunale), concentrata in un unica area in località Su Au de is Abis in prossimità del margine centro orientale dell area ZPS di Dolianova. E2: aree di primaria importanza per la funzione agricolo produttiva, anche in relazione all'estensione, composizione e localizzazione dei terreni Nel territorio ricadente in ZPS questa classe di destinazione d uso è assegnata ad alcune aree distribuite lungo il margine orientale dell area ZPS. Si tratta di aree agricole utilizzate principalmente per la coltura dell olivo e in minor misura per seminativi di tipo estensivo. All interno della pertinenza ZPS di Dolianova queste aree occupano una superficie totale di 7,1 ettari (0,2% della pertinenza ZPS di Dolianova; 0,1% del territorio comunale). E3: aree che, caratterizzate da un elevato frazionamento fondiario, sono contemporaneamente utilizzabili per scopi agricolo produttivi e per scopi residenziali Nel territorio comunale ricadente in ZPS queste aree sono localizzate per lo più a ridosso delle aree E2 e comunque lungo il margine orientale dell area ZPS. Vi sono riconoscibili sia ambiti attualmente caratterizzati da elementi insediativi e un utilizzo colturale di tipo prevalentemente seminativo, sia ambiti seminaturali, caratterizzati cioè da elementi della macchia a olivastro, in settori a modesta acclività e quindi facilmente trasformabili e utilizzabili a scopi agricoli. È da notare che in alcuni settori si apprezza una continuità fra elementi agricoli e seminaturali, in quanto gli impianti di ulivo tendono a sfumare senza soluzione di continuità nelle formazioni seminaturali che si caratterizzano come aspetti della macchia a olivastro. All interno della pertinenza ZPS di Dolianova queste aree occupano una superficie totale di 16 ettari (0,5% della pertinenza ZPS di Dolianova; 0,2% del territorio comunale). E5: aree marginali per l'attività agricola nelle quali viene ravvisata l'esigenza di garantire condizioni adeguate di stabilità ambientale 10

11 Questa categoria comprende la maggior parte del territorio comunale ricadente in ZPS. Si caratterizza per una considerevole acclività e per una vocazione agricola bassa o nulla, tanto da potere essere totalmente definibile come un comprensorio ad elevato grado di naturalità riconducibile alle aree naturali e sub naturali, aree seminaturali aree ad utilizzazione agroforestale identificate dal Piano Paesaggistico Regionale fra le componenti di paesaggio con valenza ambientale (art. 21, comma 1 delle NTA del PPR). All interno della pertinenza ZPS di Dolianova queste aree occupano una superficie totale di ettari (97,6% della pertinenza ZPS di Dolianova; 40,1% del territorio comunale). Le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PUC di Dolianova per le zone agricole definiscono all articolo 18, comma 1 le norme generali che regolano gli interventi edificatori ammissibili nelle zone agricole e che vengono di seguito riassunti (per maggiori dettagli si rimanda alle NTA del PUC): sono ammesse le seguenti costruzioni: a) fabbricati ed impianti connessi alla conduzione agricola e zootecnica del fondo, all'itticoltura, alla valorizzazione e trasformazione dei prodotti aziendali, con esclusione degli impianti classificabili come industriali; b) fabbricati per agriturismo, così come normati dal successivo punto 6; c) fabbricati funzionali alla conduzione e gestione dei boschi e degli impianti arborei industriali (forestazione produttiva); d) strutture per il recupero terapeutico dei disabili, dei tossico dipendenti, e per il recupero del disagio sociale. Devono essere inoltre applicati i seguenti indici volumetrici massimi: A) 0,03 mc/mq per le residenze; con volumetria realizzabile non superiore al valore espresso in mc numericamente pari al 12% della superficie del lotto su cui si edifica; B) 0,20 mc/mq per i fabbricati di cui alla lettera a) ; C) 0,01 per i fabbricati di cui alla lettera c); D) 0,10 mc/mq per le strutture di cui alla lettera d). Ai fini edificatori la superficie minima di intervento è in via generale stabilita in ha 1, salvo per quanto riguarda gli impianti serricoli, orticoli in pieno campo e vivaistici (superficie minima ha 0,50), nonché i seminativi in terreno asciutto (superficie minima ha 3). Per le edificazioni residenziali si può raggiungere un altezza massima pari a mt. 5,60 misurata come da art. 7 (delle NTA, a cui si rimanda per ulteriori dettagli). F Zone Turistiche Secondo le indicazioni del Decreto Floris le zone agricole comprendono le parti del territorio di interesse turistico con insediamenti di tipo prevalentemente stagionale. Il PUC di Dolianova riprende questa definizione identificando gli ambiti turistici nel sistema collinare e segnatamente in corrispondenza dell agglomerato rurale di San Giorgio e presso la località Sa Colonia. La superficie occupata dalle aree turistiche nella ZPS ammonta complessivamente a 49,6 ha (1,4% della pertinenza ZPS; 0,6% dell intero territorio comunale). All interno delle aree agricole il PUC identifica inoltre due sottoclassi, tutte presenti entro i confini della ZPS: 11

12 F1 aree turistiche da sottoporre a risanamento urbanistico Comprendono l agglomerato rurale di San Giorgio, posto lungo la Strada provinciale per San Niccolò Gerrei e in parte ricadente all interno della ZPS. Si caratterizza per la presenza di elementi insediativi consolidati ma in parte privi di opere urbanizzazione primaria e secondaria. All interno della pertinenza ZPS di Dolianova quest area occupa una superficie totale di 16,6 ettari (0,5% della pertinenza ZPS di Dolianova; 0,2% del territorio comunale). F2 aree per nuovi insediamenti turistici Comprendono parte dell area boschiva in località Sa Colonia. Vi sono presenti pochi edifici di cui il principale è la chiesetta rurale di Santu Miali. L area si trova nelle adiacenze del piccolo insediamento turistico ricreativo di Sa Colonia, che comprende un ristorante, un campo sportivo e delle aree attrezzate. Quest area occupa una superficie totale di 33 ettari (0,9% della pertinenza ZPS di Dolianova; 0,4% del territorio comunale). Le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PUC di Dolianova per le zone turistiche definiscono all art. 19 gli indirizzi che regolano gli interventi edificatori ammissibili nella Zona turistica collinare (classificata in coerenza con il Decreto Floris quale zona di interesse turistico con insediamenti di tipo stagionale) e che vengono di seguito riassunti (per maggiori dettagli si rimanda alle NTA del PUC): La massima densità di abitanti consentita è pari a 50 ab/ha, con una dotazione di volume di 60 mc/ab di cui 50 mc per residenza e 10 mc per i servizi pubblici. L indice di fabbricabilità territoriale 0,30 mc/mq. È consentita l'edificazione di case di abitazione a carattere stagionale, di attrezzature e stabilimenti a carattere collettivo o individuale. Sono ammessi inoltre, in edifici a sé stanti, alberghi, ristoranti, luoghi di divertimento e di svago, negozi e pubblici esercizi. L edificazione in questa zona è subordinata alla presentazione, da parte dei proprietari e consorzi di proprietari convenzionati, di piani di lottizzazione ai sensi dell art. 28 della L.U. e conforme all art. 6 delle NTA del PUC (cui si rimanda per i dettagli). È vietato procedere a costruzioni, o a qualsiasi modifica dello stato esistente del terreno, prima dell approvazione della lottizzazione da parte del Comune. Nessuna concessione edilizia può essere rilasciata prima della stipulazione della convenzione con il Comune da parte del proprietario, o di tutti i proprietari, se sono più di uno, riguardante le modalità e gli oneri sia dei privati che della pubblica amministrazione per l attuazione della lottizzazione in oggetto. Il suddetto piano di lottizzazione dovrà interessare l intera zona turistica in modo da predisporre insediamenti coordinati ed integrati. È consentita l edificazione di attrezzature ricettive, sportive e ricreative e case di abitazione a carattere stagionale che comunque non potranno superare il 30% della volumetria massima ammissibile. L'indice di fabbricabilità fondiaria non potrà superare 0,75 mc/mq. L'indice di fabbricabilità territoriale massimo è 0,30 mc/mq. La dotazione minima per spazi pubblici, o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi, con esclusione degli spazi destinati alle reti viarie, risulta del 30%. 12

13 Il 50% della superficie territoriale viene destinato alle residenze, il restante 50% deve essere destinato a spazi per attrezzature di interesse comune, verde attrezzato, parcheggio, di cui almeno il 60% (ovvero il 30% della superficie territoriale) di tali aree devono essere pubbliche. La viabilità prevede assi di scorrimento e strade di distribuzione interna. Per gli assi di scorrimento la larghezza complessiva non sarà inferiore a mt di cui mt per banchine pedonali. Per le strade di distribuzione interna la larghezza minima è fissata in mt Il lotto dovrà avere una superficie minima di mq L'altezza minima consentita degli edifici è di mt. 3,00, la massima di mt. 7,50. La distanza degli edifici dal filo stradale non sarà inferiore a mt. 6,00, il distacco dai restanti confini sarà non inferiore a mt. 6,00. L'area coperta non deve superare 1/6 della superficie del lotto. 3 IMPOSTAZIONE METODOLOGICA 3.1 Predisposizione della base conoscitiva di riferimento L approccio metodologico a una valutazione di incidenza deve essere necessariamente determinato dal fatto che il suo scopo principale è quello di valutare gli effetti di un determinato intervento (in questo caso la pianificazione urbanistica di Dolianova) sulle risorse ambientali di interesse comunitario che giustificano la designazione di un Sito Natura 2000 e ne determinano le finalità di conservazione. Per questa ragione la fonte documentale primaria deve essere costituita dal Formulario Standard Natura 2000 che rappresenta il documento descrittivo, sottoposto a periodico aggiornamento, attraverso il quale lo Stato membro rende conto dell adeguatezza delle misure adottate per la gestione e conservazione delle specie e degli habitat della Rete Natura Pertanto la presente valutazione di incidenza utilizza, come fonte primaria, i Formulari Standard Natura 2000 dei due siti direttamente (Zona di Protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli) o indirettamente (Sito di Importanza Comunitaria ITB Rio S. Barzolu) interessati dalla programmazione urbanistica di Dolianova, e disponibili presso il sito internet del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Ulteriori fonti documentali e dati inediti sono stati utilizzati per un approfondimento conoscitivo riferibile alla porzione di ZPS ricadente nel territorio comunale di Dolianova. A questo proposito è opportuno specificare che, in considerazione dei tempi assai contenuti richiesti per l effettuazione della presente valutazione di incidenza, i rilievi di campo sono stati finalizzati più alla verifica del quadro documentale e bibliografico che al migloramento del quadro conoscitivo. Le fonti documentali consultate per la definizione del quadro conoscitivo di base sono le seguenti: Formulario Standard della Zona di Protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli (versione scaricabile al sito intenet ftp://ftp.scn.minambiente.it /Cartografie/Natura2000/schede_e_mappe /Sardegna/ZPS_schede/ITB043055); Formulario Standard del Sito di Importanza Comunitaria ITB Rio S. Barzolu (versione scaricabile dal sito ftp://ftp.scn.minambiente.it/cartografie/natura2000/schede_e_mappe/sardegna/ SIC_schede/ ITB042241); 13

14 Manuale La gestione dei siti della Rete Natura 2000 Guida all'interpretazione dell'art. 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE (Commissione europea, 2000, scaricabile dal sito internet environment/nature/natura2000/management/docs/art6/provision_of_art6_it.pdf) Manuale di interpretazione degli habitat europei. Interpretation Manual of European Union Habitats (European Commission, 2007); Manuale delle linee guida per la redazione dei piani di gestione dei siti Natura 2000 (Ministero dell Ambiente e del Territorio, Servizio Conservazione Natura, 2004); Valutazione di piani e progetti aventi un'incidenza significativa sui siti della Rete Natura 2000 Guida metodologica alle disposizioni dell'art. 6, paragr. 3 e 4, della Direttiva Habitat 92/43/CEE ( azione_di_piani_e_progetti_aventi_unxincidenza_significativa_sui_siti_della_rete_natura_2000.pdf); Piano Forestale Ambientale Regionale (P.F.A.R.), redatto ai sensi del D.Lgs. 227/2001, in via definitiva con Deliberazione n. 53/9 del 27/12/2007. L area del comune di Dolianova è inserita nel Distretto n 23. Per quanto concerne la mappatura degli habitat di interesse comunitario presenti all interno della Zona di protezione Speciale ITB Monte dei Sette Fratelli, è da sottolineare che la cartografia ufficiale non è ancora disponibile, essendo attualmente in via di approvazione da parte della RAS. Questo comporta che necessariamente i ragionamenti relativi alle superfici di habitat per l intera ZPS sono riferiti esclusivamente alle informazioni contenute nel Formulario Standard. Pertanto la valutazione dell incidenza delle scelte programmatiche individuate dal Piano Urbanistico Comunale sugli habitat di interesse comunitario presenti nella porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova è stata fatta sovrapponendo le cartografie tematiche del PUC stesso con le seguenti carte tematiche: Carta delle serie di vegetazione del Piano Forestale Ambientale Regionale; Carta dei beni paesaggistici ambientali ex art. 142 D. Lgs 42/2004 e delle componenti di paesaggio con valenza ambientale (Piano Paesaggistico Regionale); Carta della naturalità redatta dagli scriventi sulla base della Carta dell Uso del Suolo della Regione Autonoma della Sardegna. Deve esser inoltre considerato che la porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova ammonta appena a circa l 8,6% del totale e che di conseguenza le informazioni contenute nel Formulario Standard Natura 2000 della ZPS non riflettono necessariamente la situazione presente nella parte di competenza del Comune di Dolianova, essendo riferite ad un contesto territoriale ben più ampio. Al fine di valutare le eventuali interferenze del PUC in relazione al contesto comunale, si è proceduto ad una caratterizzazione ambientale del territorio ZPS di Dolianova basata su alcuni sopralluoghi effettuati sia nell ambito della presente valutazione che, soprattutto, nel corso di precedenti rilevamenti faunistici svolti in altri contesti nello stesso sistema territoriale. 3.2 Impostazione della procedura di valutazione La metodologia procedurale adottata nella presente valutazione di incidenza si articola, coerentemente con le indicazioni metodologiche della Commissione Europea Direzione Generale Ambiente (2002), in quattro fasi principali: 14

15 Fase 1 di verifica nella quale vengono identificate le potenziali incidenze significative 2 (positive o negative) che i diversi usi del territorio previsti dal PUC configurano nei confronti delle componenti ambientali di interesse comunitario della Rete Natura 2000; Fase 2 di valutazione nella quale le singole interferenze vengono esaminate al fine di valutarne il livello di incidenza sulle componenti ambientali interessate e la compatibilità con le finalità di conservazione dei Siti Natura Fase 3: analisi di soluzioni alternative individuazione e analisi di eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano, evitando incidenze negative sull'integrità del sito; Fase 4: definizione di misure di compensazione individuazione di azioni, anche preventive, in grado di bilanciare le incidenze previste, nei casi in cui non esistano soluzioni alternative o le ipotesi proponibili presentino comunque aspetti con incidenza negativa, ma per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico sia necessario che il progetto o il piano venga comunque realizzato. Ai fini dell individuazione delle eventuali incidenze del Piano Urbanistico Comunale sulle componenti ambientali di interesse comunitario (Fase 1), ciascuna categoria di destinazione d uso identificata dal PUC è stata esaminata in relazione alle modalità di potenziale interferenza sugli habitat e/o sulle specie di interesse comunitario presenti nei Siti Natura 2000 esaminati. Tali modalità sono riconducibili principalmente: per quanto riguarda gli habitat: distruzione e/o frammentazione; per quanto riguarda le specie: alterazione dell habitat, disturbo, eliminazione fisica (nel caso di specie vegetali). Per ciascuna delle destinazioni d uso previste all interno della ZPS sono state esaminate le azioni consentite e le volumetrie realizzabili secondo le indicazioni del PUC. Ai fini della valutazione (Fase 2) ciascuna incidenza significativa ipotizzata viene analizzata per valutarne, secondo una scala nominale, il livello di interferenza rispetto alle priorità di conservazione del Sito Natura A questo proposito, è opportuno specificare che, data la genericità delle indicazioni di un Piano Urbanistico, la cui funzione è quella di delineare gli indirizzi generali di sviluppo di un territorio, senza ovviamente entrare nel dettaglio degli interventi (che dovranno eventualmente essere oggetto di specifica valutazione di incidenza), anche le valutazioni espresse in questa sede hanno una valenza generale e hanno la funzione di fornire degli indirizzi di massima per orientare in modo compatibile i processi decisionali sottesi alla redazione del PUC. La valutazione delle interferenze del PUC sugli habitat si basa essenzialmente sulla superficie di habitat interessato da una determinata destinazione d uso e sul peso percentuale di tale superficie rispetto al complesso della ZPS e alla porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova. Nell impossibilità di ottenere una mappatura degli habitat, ci si è riferiti alle indicazioni relative alle coperture percentuali degli habitat di interesse comunitario più rappresentati riportate nel Formulario Standard Natura 2000 della ZPS. Sono state quindi individuate le categorie a maggior grado di naturalità della copertura vegetale (quali risultano dalle cartografie tematiche del P.P.R.) potenzialmente riconducibili 2 Col termine incidenza significativa ci si riferisce all eventualità che una determinata modalità di utilizzo del territorio possa produrre effetti sull integrità di un Sito Natura 2000, su una specie di flora o fauna o su un habitat. 15

16 ai suddetti habitat di interesse comunitario. Tali categorie sono state quindi utilizzate per valutare le incidenze potenziali del PUC. Per quanto riguarda le interferenze del PUC sulle specie, sono state prese in esame tutte le specie per le quali, in base agli accertamenti di campo, si può ipotizzare la presenza all interno dell area considerata. L incidenza delle azioni del PUC è stata inoltre valutata quale alta, media e bassa, secondo i seguenti criteri: Per gli habitat: 1 Incidenza alta = se le azioni previste dal PUC riguardano porzioni di habitat di interesse comunitario (o potenziale habitat di interesse comunitario): a) superiori al 20% della superficie di habitat (o habitat potenziale) riferita alla porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova; b) superiori al 2% della superficie di habitat (o habitat potenziale) riferita all intera ZPS; c) di particolare rappresentatività nell ambito della ZPS. 2 Incidenza media = se le azioni previste dal PUC riguardano porzioni di habitat di interesse comunitario (o potenziale habitat di interesse comunitario): a) comprese fra il 5% e il 10% della superficie di habitat (o habitat potenziale) riferita alla porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova; b) comprese fra l 1% e il 2% della superficie di habitat (o habitat potenziale) riferita all intera ZPS. c) di particolare rappresentatività nella pertinenza ZPS del Comune di Dolianova 3 Incidenza bassa = se le azioni previste dal PUC riguardano porzioni di habitat di interesse comunitario (o potenziale habitat di interesse comunitario): a) inferiori al 5% della superficie di habitat (o habitat potenziale) riferita alla porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova; b) inferiori all 1% della superficie di habitat (o habitat potenziale) riferita all intera ZPS. Per le specie: 1 Incidenza alta = se le azioni previste dal PUC incidono sulla/e specie compromettendo la riproduzione e/o il regolare svolgimento del ciclo biologico di una percentuale significativa della popolazione riferita all intera ZPS (per esempio specie a distribuzione localizzata). 2 Incidenza media = se le azioni previste dal PUC incidono sulla/e specie: a) compromettendo la riproduzione di una percentuale significativa della popolazione riferita alla sola porzione di ZPS ricadente in territorio di Dolianova (specie a distribuzione diffusa); b) interagendo negativamente sull habitat di foraggiamento di specie localizzata e nidificanti al di fuori della pertinenza ZPS di Dolianova. 3 Incidenza bassa = le azioni previste dal PUC non configurano incidenze sulla/e specie tali da comprometterne la riproduzione e/o il regolare svolgimento del ciclo biologico. Le Fasi 3 e 4 non vengono sviluppate nella presente Valutazione che è riferita ad indirizzi generali di sviluppo e non ad interventi definiti. In questa sede ci si limita pertanto a evidenziare eventuali incongruenze della zonizzazione proposta dal Piano Urbanistico Comunale, al fine di stabilire una 16

17 maggiore coerenza fra gli indirizzi di pianificazione urbanistica e le finalità di conservazione della Zona di Protezione Speciale. 4 IL TERRITORIO NATURALE DEL COMUNE DI DOLIANOVA Di seguito si riportano alcune descrizioni degli aspetti naturalistici del territorio di Dolianova. 4.1 Caratteristiche bioclimatiche Poiché sia la flora che la vegetazione sono strettamente correlate all andamento del clima, che ne condiziona la vita e la distribuzione in un determinato luogo, diventa fondamentale l analisi delle caratteristiche bioclimatiche del territorio. I dati climatici sono significativi perché consentono di trovare le correlazioni tra gli elementi fisici e i caratteri biologici e, quindi, mettere in relazione il clima con la flora e la vegetazione. Le analisi di tipo bioclimatico sono state realizzate a partire dai dati termo pluviometrici relativi alla stazione di Cagliari. Tabella 1. Dati climatici della stazione di Cagliari (tratti da Bocchieri e Mulas, 2002) La stretta vicinanza del capoluogo al comune di Dolianova rende attendibili i dati osservati e consente di accomunarne il clima. Secondo quanto descritto da Bocchieri e Mulas (2002) è possibile notare uno spostamento verso condizioni di maggior aridità che nella flora si ripercuote con un aumento delle specie a ciclo annuale. L andamento pluviometrico stagionale è contraddistinto da un minimo di piovosità estiva e da un massimo autunno invernale. Le precipitazioni, espresse in mm, presentano una media annua di 434,7 e sono distribuite in 63 giorni piovosi. Il mese di luglio presenta il minor numero di giorni piovosi e la quantità più bassa di precipitazioni, mentre i mesi più piovosi sono novembre e dicembre. I mesi più freddi sono gennaio e febbraio (con una minima assoluta di 3,9 C a gennaio del 1901), mentre quelli più caldi sono luglio e agosto, durante i quali la temperatura massima giornaliera supera frequentemente i 40 C (42 C nel luglio del 1983). L analisi dei dati sin qui descritti, consente quindi di collocare Dolianova nel macroclima mediterraneo, caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti e piovosi. 17

18 Figura 1. Dati termopluviometrici della stazione di Cagliari (dati tratti da Bocchieri e Mulas, 2002) Secondo la classificazione bioclimatica di Rivas Martinez (1981, 1996) e Rivas Martinez et al. (1999), l area è inquadrata nel tipo termomediterraneo superiore (I(t) = 385) e nell ombrotipo secco inferiore (da 350 a 450 mm) della Regione mediterranea, caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti e piovosi. 4.2 Aspetti floristici Per ottenere un quadro conoscitivo completo delle aree oggetto degli interventi ci si è basati principalmente su notizie bibliografiche, controlli di exsiccata presso l Herbrium CAG e sopralluoghi di campo. Questi ultimi, in particolare per la flora, in considerazione dei tempi particolarmente ristretti a disposizione della committente, sono stati limitati e quindi insufficienti per definire il reale componente floristico del territorio in esame. Diversi gli studi effettuati nel territorio relativamente all ipotesi di istituzione del Parco Naturale Regionale Sette Fratelli Monte Genis (AA.VV, 1995), promossi dalle Comunità Montane XXIV Serpeddì e XXI Sarrabus Gerrei. All interno dell area per la quale veniva proposta l istituzione di un Parco Naturale Regionale ai sensi della L.R. 31/89, il territorio del Comune di Dolianova figurava come area pre parco per ha dove spiccano formazioni forestali di pregio lungo il Rio S Egua Mura. Per avere un panorama complessivo dell alto valore in termini di biodiversità vegetale è possibile analizzare i dati relativi alla flora dell intera area Parco per la quale vengono elencate oltre 680 unità tassonomiche. Un altro studio sulla componente endemica del territorio del Sarrabus Gerrei (Bacchetta et al., 2005) individua ben 87 taxa endemici. Dall analisi delle specie segnalate per un comprensorio ben più vasto dei limiti comunali di Dolianova, è possibile comunque rilevare un taxon (Carex panormitana Guss.) inserito come prioritario all interno dell allegato II Direttiva 92/43/CEE Habitat e indicato nel Formulario Standard relativo alla ZPS Monte dei Sette Fratelli. 18

19 4.3 Vegetazione e paesaggio vegetale Il Comune di Dolianova è situato nella Sardegna Sud orientale nella regione del Parteolla e i suoi limiti comunali ricadono interamente all interno del distretto 23 Sette Fratelli del Piano Forestale Ambientale Regionale, con una superficie complessiva di ha costituendo così l 8,6% della superficie totale del distretto (Cartina 3). Disegnato sull omonimo complesso montuoso impostato su litologie granitiche e metamorfiche il distretto, nella parte che riguarda il territorio oggetto della presente indagine, ha una forte vocazione agricola ed è dedicata prevalentemente alla colture dell olivo e della vite. Cartina 3. Carta fisica del distretto 23 Sette Fratelli del Piano Forestale Ambientale Regionale, 2007 Secondo quanto riportato in bibliografia (Piano Forestale Ambientale Regionale, 2007; Bacchetta et al., 2009), il paesaggio vegetale del comprensorio del Comune di Dolianova presenta una caratterizzazione riferibile alla serie sarda basifila termo mesomediterranea della quercia di Virgilio (LONICERO IMPLEXAE QUERCETUM VIRGILIANAE) che si rinviene su litologie marnose e marnoso arenacee del Miocene. La fisionomia, la struttura e la caratterizzazione floristica dello stadio maturo della serie, sono quelle del 19

20 micro mesobosco dominato da latifoglie decidue e sclerofille con strato fruticoso a medio ricoprimento e strato erbaceo costituito prevalentemente da emicriptofite scapose o cespitose e geofite bulbose. Rispetto agli altri querceti caducifogli della Sardegna sono differenziali di quest associazione le specie della classe Quercetea ilicis quali: Rosa sempervirens, Asparagus acutifolius, Rubia peregrina, Smilax aspera, Ruscus aculeatus, Osyris alba, Pistacia lentiscus, Lonicera implexa e Rhamnus alaternus. Gli stadi successionali di questa serie sono rappresentati da arbusteti riferibili all ordine Quercetalia calliprini (associazione Rhamno alaterni Spartietum juncei), mantelli dell alleanza Pruno Rubion ulmifolii (associazione Clematido cirrhosae Crataegetum monogynae) e praterie perenni a Dactylis glomerata subsp. hispanica (associazione Ophrydo praecocis Dactyletum hispanicae). La serie risulta assai scarsamente rappresentata a causa delle consistenti modificazioni di natura antropica dovute all agricoltura estensiva e alla pastorizia. Un altra serie per la quale il territorio presenta una notevole attitudine è quella della quercia da sughero serie sarda calcifuga termo mesomediterranea della sughera (GALIO SCABRI QUERCETUM SUBERIS),che si sviluppa litologie granitiche (subass. quercetosum suberis) o metamorfiche (subass. rhamnetosum alaterni). Fisionomia, struttura e caratterizzazione floristica dello stadio maturo: mesoboschi a Quercus suber con Q. ilex, Viburnum tinus, Arbutus unedo, Erica arborea, Phillyrea latifolia, Myrtus communis, Juniperus oxycedrus subsp. oxycedrus. Lo strato erbaceo è caratterizzato da Galium scabrum, Cyclamen repandum, Ruscus aculeatus. Le fasi evolutive della serie legate alla degradazione della stessa sono rappresentate da formazioni arbustive riferibili all associazione Erico arboreae Arbutetum unedonis e da garighe a Cistus monspeliensis e C. salviifolius, seguono prati stabili emicriptofitici della classe Poetea bulbosae e pratelli terofitici riferibili alla classe Tuberarietea guttatae. L estensione di questa serie risulta notevolmente ridotta, anche in questo caso, dalla conversione all agricoltura di molte aree. Serie ampiamente diffusa nell isola è la termo mesomediterranea del leccio (PRASIO MAJORIS QUERCETUM ILICIS QUERCETOSUM ILICIS E PHILLYREETOSUM ANGUSTIFOLIAE) che risulta rappresentata nei limiti comunali del territorio di Dolianova. Questa tipologia vegetazionale è costituita da micro mesoboschi climatofili a Quercus ilex, con Juniperus oxycedrus subsp. oxycedrus, J. phoenicea subsp. turbinata e Olea europaea var. sylvestris. Nello strato arbustivo sono presenti Pistacia lentiscus, Rhamnus alaternus, Phillyrea latifolia, Erica arborea e Arbutus unedo. Consistente la presenza di lianose come Clematis cirrhosa, Prasium majus, Smilax aspera, Rubia peregrina, Lonicera implexa e Tamus communis. Abbondanti le geofite Arisarum vulgare, Cyclamen repandum, Asparagus acutifolius, Ruscus aculeatus mentre le emicriptofite sono meno frequenti Carex distachya, Pulicaria odora, Asplenium onopteris. Sono comuni le cenosi di sostituzione della lecceta rappresentate dalla macchia alta dell associazione Erico arboreae Arbutetum unedonis. Le comunità arbustive sono riferibili all associazione Pistacio lentisci Calicotometum villosae, meno frequentemente all associazione Clematido cirrhosae Pistacietum lentisci. Ulteriore degradazione della serie si riscontra con le garighe a Cistus monspeliensis (Lavandulo stoechadis Cistetum monspeliensis). Le cenosi erbacee di sostituzione sono rappresentate da pascoli ovini della classe Poetea bulbosae, da praterie emicriptofitiche della classe Artemisietea vulgaris e da comunità terofitiche della classe Tuberarietea guttatae. Nelle zone altocollinari e basso montane del territorio comunale, su basalti, rioliti, metamorfiti e graniti ad altitudini comprese tra 500 e 1000 m, è presente la serie sardo corsa, calcifuga, meso supra mediterranea delleccio (GALIO SCABRI QUERCETUM ILICIS). Si tratta di mesoboschi adi leccio con erica arborea, 20

21 corbezzolo ed edera, talvolta con Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia, Viburnum tinus e Phillyrea latifolia. Ben rappresentate le lianose con Smilax aspera, Rubia peregrina, Rosa sempervirens, Hedera helix subsp. helix e talvolta Clematis cirrhosa. Lo strato erbaceo, paucispecifico, è dominato da Cyclamen repandum, Luzula forsteri, Asplenium onopteris, Carex distachya e Galium scabrum. La serie presenta diversi stadi dove la lecceta viene sostituita da formazioni arbustive a corbezzolo ed erica arborea dell associazione Erico arboreae Arbutetum unedonis. Successivamente al passaggio del fuoco si sviluppano arbusteti a dominanza di Fabacee arbustive dell associazione Telino monspessulanae Cytisetum villosi. Per ulteriori interventi antropici e perdita di suolo si sviluppano garighe a Cistus monspeliensis L. (classe Cisto Lavanduletea). Seguono le praterie di sostituzione della classe Artemisietea vulgaris (associazione Orchido longicorni Dactyletum hispanicae) e i pratelli terofitici della classe Tuberarietea guttatae. Nella Cartina 4 sono riportate le serie della vegetazione del territorio di riferimento (tratta Bacchetta et al., 2009a). Cartina 4. Carta delle serie di vegetazione (Bacchetta et al., 2009a) 21

22 All interno del territorio comunale di Dolianova sono presenti aree a gestione forestale pubbica sia di proprietà dell Ente Foreste che demaniali, sia in concessione da Enti Pubblici (Cartina 5). La massima parte di queste aree, ricadenti in agro di Dolianova, sono comprese all interno della Zona di Protezione Speciale Monte dei Sette Fratelli. Il paesaggio forestale si contraddistingue dalla presenza di foreste naturali o naturaliformi ed aree rimboschite il secolo scorso. Cartina 5. Carta della Gestione forestale pubblica (tratta da Piano Forestale Ambientale Regionale, 2007) 4.4 Aspetti botanici e Piano Paesaggistico Regionale I limiti comunali del territorio di Dolianova risultano esterni agli ambiti costieri individuati dal Piano Paesaggistico Regionale (L.R. 8/ 2004). Resta inteso comunque che, nel territorio oggetto della presente valutazione, l aspetto botanico maggiormente significativo eventualmente riconducibile al P.P.R. è il concetto di bosco. 22

23 I boschi vengono considerati un bene paesaggistico (D. Lgs 42/2004) e in attuazione delle competenze dell art. 2 del D. Lgs. 227 del 18 maggio 2001 possono essere assimilate al bosco i seguenti ambiti riconoscibili nel territorio di Dolianova: a) fondi gravati dall obbligo di rimboschimento per le finalità di difesa idrogeologica del territorio, qualità dell aria, salvaguardia del patrimonio idrico, conservazione della biodiversità, protezione del paesaggio e dell ambiente in generale, aree protette di qualsiasi natura, siti di interesse comunitario, habitat forestali con alberi patriarchi con aree di rispetto di estensione non inferiore a metri; b) le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva o con copertura ridotta a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventi accidentali, incendi; c) le radure e tutte le altre superfici d estensione inferiore a 2000 metri quadrati che interrompono la continuità del bosco; d) la macchia foresta; e) le diverse formazioni a macchia, di seguito definite, presenti nella fascia costiera; f) la macchia mediterranea media e alta; g) gli arboreti da seme di specie native di cui al D.Lgs. 10/11/2003 n Fatti salvi i punti a, b, c, i boschi per essere considerati tali devono avere un estensione di almeno mq ed una copertura complessiva pari almeno al 50%. Al fine di rappresentare le componenti di paesaggio con valenza ambientale dell area considerata (Cartina 6), si riporta di seguito il relativo quadro generale. 23

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