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1 > NOTE INTRODUTTIVE < Tommaso fu il più importante autore appartenente alla Scolastica. L epoca in cui egli visse fu caratterizzata da un intenso studio degliantichifilosofie, in particolare, di Aristotele. L opera Lopera di Tommaso si può, almeno in termini molto generali, vedere come la riproposizione di molte idee aristoteliche in chiave cristiana. La cosa potrebbe facilmente stupire: il pensiero dell antico filosofo non era particolarmente adatto a una lettura di tipo religioso, anzi: per molti aspetti questi era decisamente lontano da una visione del mondo come quella cristiana...

2 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO < Come abbiamo fatto anche per Agostino e Anselmo, anche per Tommaso diciamo qualcosa sul modo in cui, a suo parere, fede e ragione si relazionano. A parere di Tommaso esistono due tipi di verità: VERITÀ NATURALI Ci si può arrivare usando solo la ragione; esse sono oggetto della filosofia VERITÀ SOPRANNATURALI La ragione da sola non le può comprendere; esse sono oggetto della teologia Da quale dei due tipi la conoscenza umana deve partire?

3 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: VERITÀ NATURALI E SOPRANNATURALI < Conviene partire dalla ricerca delle verità naturali... Questo perché esse sono comprensibili da tutti, quindi anche dalle persone che non sono credenti o che non sono cristiane. Una volta stabilita una base comune, sarà possibile anche cominciare ad affrontare quelle verità che superano la ragione.

4 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: FILOSOFIA E TEOLOGIA < Quale potrebbe essere il rapporto tra ragione e fede, cioè fra filosofia e teologia? Tommaso si pone questa domanda in un modo un po diverso, ma in qualche modo equivalente: la teologia può essere una scienza? Quando Tommaso, nel 1254, prende per la prima volta in considerazione il problema, questo era già dibattuto da una trentina di anni dai maestri di Parigi e di Oxford utilizzando il modello aristotelico di scienza.

5 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: CHE COSA È SCIENZA? < Conviene ricordare la definizione aristotelica di scienza: Per Aristotele, una qualunque disciplina si può definire scientifica quando possiede entrambe le seguenti caratteristiche: 1 basarsi su principi noti e di per sé evidenti: assiomi, postulati e definizioni. 2 occuparsi dell'universale, cioè esprimersi per concetti tramite dimostrazioni successive e non solo tramite esempi e riferimenti a casi singoli.

6 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: LA TEOLOGIA POSSIEDE QUESTE DUE CARATTERISTICHE? < La teologia pareva priva di entrambe le caratteristiche! 1 La base del Cristianesimo è la Rivelazione, cioè le Sacre Scritture, e il contenuto di queste appare tutt altro che evidente. 2 Le Sacre Scritture trattano solo di casi singoli: esse non si esprimono utilizzando concetti astratti, ma solo tramite esempi concreti. Tommaso, nonostante questi fatti, ritiene che la teologia potesse comunque essere considerata una scienza. Questo significa che, anche per lui, ragione e fede sono strettamente collegate!

7 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: LA TEOLOGIA POSSIEDE QUESTE DUE CARATTERISTICHE? < Gli articoli di fede, dice Tommaso, sono evidenti tanto quanto i principi di una qualunque scienza, per esempio la matematica! In che modo? Gli assiomi sono evidenti nel senso che l intelletto li comprende perfettamente, senza conservare dubbi. Gliarticolidifede,invece,sono evidenti a chi crede, non più grazie all intelletto, ma grazie alla illuminazione divina. Insomma: entrambe le cose sarebbero evidenti, anche se in modi diversi!

8 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: LA TEOLOGIA POSSIEDE QUESTE DUE CARATTERISTICHE? < Ecco un secondo punto critico: Se anche ammettessimo che gli articoli di fede sono evidenti quanto i principi della scienza, dovremmo affrontare un altra difficoltà. Ogni scienza procede dal noto all ignoto attraverso dimostrazioni. Non sembra che la teologia faccia altrettanto!

9 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: LA TEOLOGIA POSSIEDE QUESTE DUE CARATTERISTICHE? < A questo riguardo, Tommaso fa riferimento a un altra struttura aristotelica: la subalternatio delle scienze. Aristotele distingueva le diverse scienze in subalternanti e in subalternate. Facciamo degli esempi: LA BIOLOGIA È SUBALTERNATA LA CHIMICA È SUBALTERNANTE LA ETOLOGIA È SUBALTERNATA LA BIOLOGIA È SUBALTERNANTE

10 LA BIOLOGIA È SUBALTERNATA LA CHIMICA È SUBALTERNANTE LA ETOLOGIA È SUBALTERNATA LA BIOLOGIA È SUBALTERNANTE IN BASE ALLO SCHEMA, PROVATE A INDIVIDUARE IL SENSO DI QUESTA DISTINZIONE!

11 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: LA TEOLOGIA POSSIEDE QUESTE DUE CARATTERISTICHE? < Una scienza è subalternata quando ricava i suoi principi da un altra scienza; Viceversa, una scienza è subalternante quando fornisce i principi che un altra scienza utilizza!

12 > RAGIONE E FEDE IN TOMMASO: LA TEOLOGIA POSSIEDE QUESTE DUE CARATTERISTICHE? < Tommaso, a questo riguardo, nota che chi si occupa di una scienza subalternata come la biologia rispetto alla chimica potrebbe non conoscere bene, cioè non conoscere in termini dimostrativi, i principi forniti dalla scienza subalternante. In termini pratici: il biologo, per fare il suo lavoro, potrebbe anche non conoscere in modo perfetto i principi della chimica! Qualcosa del genere accade anche per il teologo: la teologia è una scienza subalternata alla conoscenza di Dio che hanno i beati. Ecco che non si deve pretendere dal teologo delle vere e proprie dimostrazione! Del resto, le conclusioni ottenute dal teologo non sono il fine vero e proprio del suo lavoro: lo è invece il merito dell impegno a chiarificare l oggetto della fede attraverso lo strumento della ragione.

13 > LE CINQUE VIE < Dio è primo nell ordine ONTOLOGICO (l ordine dell essere), ma secondo nell ordine GNOSEOLOGICO (l ordine della conoscenza). Rispetto all essere: Dio precede il mondo, perché è lui a crearlo. Rispetto alla nostra conoscenza: Dio viene dopo il mondo, perché solo a partire dalle cose create noi lo possiamo conoscere. Per Tommaso dunque solo A POSTERIORI (ovvero dopo l esperienza che facciamo del mondo) Per Tommaso, dunque, solo A POSTERIORI (ovvero dopo lesperienzache facciamo del mondo) è possibile giungere a Dio.

14 > LE CINQUE VIE < Tommaso elabora cinque vie le quali, se seguite, conducono all unica meta: la dimostrazione dell esistenza di Dio. LA VIA DEL MUTAMENTO LA VIA DELLA CAUSALITÀ EFFICIENTE LA VIA DELLA CONTINGENZA LA VIA DEI GRADI DI PERFEZIONE LA VIA DEL FINALISMO

15 > LA VIA DEL MUTAMENTO < 1) Constatiamo che le cose del mondo mutano: si muovono e si trasformano. 2) Tutto ciò che si muove o muta è mosso o fatto mutare da qualcosa di diverso da sé. 3) Deve per forza esserci un primo motore, qualcosa che muove senza essere a sua volta mosso da nulla: questo è la divinità. Se non esistesse un primo motore, il mondo sarebbe inspiegabile.

16 > LA VIA DELLA CAUSALITÀ EFFICIENTE < 1) Constatiamo l esistenza nel mondo di una catena di cause e di effetti: per esempio, padre e madre sono causa del figlio. 2) Deve per forza esserci una causa prima, qualcosa cioè che esiste come causa sui, cioè come causa di se stesso: si tratta di Dio. Se non esistesse una prima causa, il mondo sarebbe inspiegabile.

17 > LA VIA DELLA CONTINGENZA < 1) Constatiamo che tutte le cose del mondo sono contingenti: esistono, ma potevano anche non esistere. 2) Tutto ciò che noi conosciamo, essendo contingente, un tempo non esisteva, ma se un tempo nulla esisteva anche ora nulla potrebbe esistere: dal nulla non viene nulla! 3) Ma noi esistiamo, dunque deve per forza esserci un essere che non è contingente, ma necessario: si tratta di Dio. Se tutto è possibile, ma nulla è necessario, nulla può essere.

18 > LA VIA DEI GRADI DI PERFEZIONE < 1) Constatiamo che nelle cose del mondo ci sono diversi gradi di perfezione. 2) È possibile confrontare diversi gradi di perfezione solo in riferimento ad una unità di misura unica, un grado di perfezione sommo o massimo: questi è Dio. La mancanza di un riferimento unico lascerebbe il mondo nel caos e nella La mancanza di un riferimento unico lascerebbe il mondo nel caos e nella incomprensibilità.

19 > LA VIA DEL FINALISMO < 1) Constatiamo che molte delle cose del mondo, per esempio gli animali, agiscono in vista di un fine. 2) La causa di tali comportamenti non può risiedere negli animali stessi, visto che sono privi di coscienza (autocoscienza!). 3) Questo significa che deve esistere qualcosa che crea quegli esseri ponendo in loro il comportamento finalistico: si tratta di Dio. La mancanza di finalismo significherebbe, ancora una volta, caos e incomprensibilità.

20 > CONCLUSIONE SULLE CINQUE VIE < - Avete notato come tutte e cinque le argomentazioni di Tommaso partono dalla conoscenza che noi abbiamo del mondo che ci circonda: sono dunque a posteriori. - Tommaso ritiene che l insieme di queste cinque argomentazioni ci conduca alla seguente verità naturale: Dio esiste.

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