Leggi per l'inserimento dal 77 all'82
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- Amanda Fortunato
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1 I POLI RES 2011
2 Leggi per l'inserimento dal 77 all'82 Le leggi 517/77 e 270/82 riconoscono la presenza di diversità difficili e la necessità di organizzare tempi spazi e gruppi di alunni secondo modalità più rispondenti all individualizzazione dell insegnamento. In tal senso la 517 legittima una situazione di inserimento di alunni handicappati che era già operante in alcune città italiane ed in particolare a Genova devono essere assicurati la necessaria integrazione specialistica, il servizio sociopsico-pedagogico e forme particolari di sostegno secondo le rispettive competenze dello stato e degli enti preposti
3 Scuole particormente attrezzate Nella C.M. 250/85, accanto al richiamo ai programmi della scuola elementare per i problemi relativi all inserimento ed all integrazione, alla diagnosi funzionale per un intervento educativo e didattico adeguato, si precisa inoltre che le scuole particolarmente attrezzate non sono e non devono essere, né di diritto né di fatto, scuole speciali, bensì scuole comuni che per dotazione di personale qualificato, di idonee strutture ed attrezzature e per prossimità di presidi sanitari o riabilitativi possono favorire la funzionale interazione degli interventi specialistici e scolastici di cui gli alunni portatori di handicap necessitano.
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5 Un accordo interistituzionale L esperienza a partire dal 1983, si è sviluppata in forza di una collaborazione interistituzionale tra Comune, Provveditorato agli Studi e USL XVI; sono state quindi, progressivamente, individuate su base distrettuale ed interdistrettuale cinque sedi di scuola elementare statale comune prive di barriere architettoniche, dotate di servizi, arredi, ausili e sussidi adeguati alle esigenze di un numero ristretto di alunni con disabilità gravi e gravissime, tali da rendere impossibile una scolarizzazione normale.
6 Premessa ai programmi dell 85 Nella seconda parte della Premessa ai programmi dell 85, viene operata, nei confronti delle diverse situazioni di handicap, una distinzione basata non più sul tipo di carenza, ma sul tipo di bisogno formativo, individuando come soggetti con handicap particolarmente gravi quelli nei confronti dei quali debbono essere predisposti centri adeguatamente attrezzati al fine di consentire interventi specificamente mirati da realizzare in stretta collaborazione tra scuole, strutture sanitarie del territorio ed istituzioni specializzate.
7 Gravi e gravissimi Portatore di handicap grave (art. 3, 1 e 3 comma, L.104/92) "E persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione" (I comma). "Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l autonomia personale, correlata all età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità" (III comma).
8 Canau-Moretti Per grave intendiamo un soggetto che sul piano cognitivo non superi i mesi di età mentale, su quello linguistico non pervenga alla comunicazione simbolica, su quello affettivo resti alla fase narcisistica..ed infine non possegga un autonomia sufficiente a sussistere senza un congruo aiuto.si tratta di una condizione che pone anzitutto enormi problemi medici e psicologici di base. (ibid)
9 Commissione Nazionale sulla Bioetica 17 marzo 2006 Bioetica e Riabilitazione vi è stato un graduale ma irreversibile scardinamento dei tabù connessi con la disabilità e la riabilitazione, e un diverso approccio - anche linguistico - alla persona con disabilità. Non più, infatti, invalido, handicappato, disabile, quanto piuttosto persona con disabilità al fine di porre l accento sia sul valore di ogni persona umana a prescindere dalla sue condizioni, sia sul fatto che la disabilità non è da considerare una condizione oggettivamente negativa quanto piuttosto in relazione con un ambiente fisico, culturale e sociale che non è in grado di valorizzare le potenzialità (da cui anche la locuzione "persona diversamente abile" o "persona diversabile") che si possiedono.
10 La particella con limita, inoltre, la connotazione attribuita alla persona sottolineandone il carattere di attributo conseguito e non di attributo soggettivo. Il diverso approccio linguistico ha, a sua volta, portato ulteriori elementi di giustificazione all intervento riabilitativo in particolare, e al prendersi cura della persona con disabilità in generale. La preoccupazione per l altro è, infatti, da sempre condizionata dal riconoscimento del valore dell altro e il prendersene cura, prima ancora che una questione di decisioni, è una questione di visione, cioè di capacità di vedere l altro nei suoi concreti bisogni di persona umana.
11 Spazi, tempi, operatori I Poli sono spazi particolarmente attrezzati il che vuol dire che: Non vi sono nella scuola barriere architettoniche che limitino l accessibilità o la circolazione nella scuola stessa ( non è sempre vero, ma lo è sufficientemente) Vi è uno spazio apposito per garantire l igiene del bambino, fasciatoio, bagni dedicati, vasca Le due o più aule hanno spazi di attività normali, ma appositamente attrezzati, banchi, sedie e spazi morbidi con tappeti, cunei, blocchi in gommapiuma, giochi.
12 I tempi dei Poli sono distesi: I Poli funzionano come classi a Tempo Pieno, hanno quindi un orario di 40 ore settimanali. E presente il servizio mensa, differenziato perché diversi bambini necessitano di cibi liquidi o frullati ed altri seguono diete speciali. Per questo le scuole che ospitano i Poli hanno di norma una cucina interna e non si servono di pasti veicolati. L orario dei bambini ha un margine di flessibilità per consentire ai bambini di seguire i programmi terapeutici individuali.
13 Nei Poli operano: Insegnanti statali specializzati per il quale la Sovrintendenza oggi, il Provveditorato agli Studi negli scorsi anni ha istituito posti nell organico di diritto in deroga al rapporto 1 a 4; Operatori Socio Assistenziali (OSA) dipendenti del Comune di Genova, inquadrati nella IV qualifica funzionale, assegnati con rapporto numerico privilegiato, che svolgono compiti di assistenza e di aiuto alla persona. Personale infermieristico messo a disposizione dalla A.S.L. 3 avvalendosi di apposito finanziamento regionale, al fine di garantire presso ciascun Polo un servizio di carattere sanitario costante.
14 Le scuole POLO a Genova A Genova, come detto, vennero progressivamente aperti cinque Poli, inseriti in scuole comuni, particolarmente attrezzate e diffuse sul territorio. Nei primi anni 90 alle scuole elementari si aggiunsero due scuole medie attrezzate in modo da accogliere quei bambini che avevano già compiuto parte del loro percorso scolastico nei Poli delle scuole elementari e che intorno ai 12/13 anni venivano inseriti nelle Scuole Medie all interno delle quali sono inseriti sino al compimento del diciottesimo anno d età.
15 Educare Assistere Curare I poli contengono nella loro istituzione una sfida, non sempre espressa, non sempre assunta. La sfida è quella dell'educabilità dei Gravi, della possibilità di poter effettivamente estendere l'azione educativa al bambino in condizione di gravità.
16 Rispettare i bisogni.riconoscere i diritti. La sfida è quella dell'educabilità dei Gravi, della possibilità di poter effettivamente estendere l'azione educativa al bambino in condizione di gravità.
17 Educare La presenza nella scuola di un bambino è motivata dal diritto ad apprendere, rispettandone la diversità sino a riconoscerne la difficoltà estrema persino nell'avviare un processo di apprendimento.
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