Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche Corso di Laurea in Scienze Strategiche e della Sicurezza. Insegnamento di. Psicologia sociale
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1 Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche Corso di Laurea in Scienze Strategiche e della Sicurezza Insegnamento di Psicologia sociale Prof.ssa Irene Petruccelli irene.petruccelli@unikore.it Prima lezione 7 marzo 2018 A.A
2 8 C.F.U. 48 ORE RICEVIMENTO STUDENTI: v. calendario sul sito (mercoledì ore 12) presso lo studio docenti piano terra (stanza n. 19) dopo la segreteria - locali del plesso di Psicologia. ESAME: L accertamento delle competenze avverrà attraverso una prova orale. La prova orale si basa su un colloquio sull intero programma del corso. CONTATTO: irene.petruccelli@unikore.it
3 TESTI ADOTTATI Petruccelli I., 2010, Introduzione alla psicologia dello sviluppo sociale, Milano, Franco Angeli.
4 Petruccelli I., Elementi di psicologia giuridica e criminologica, Milano, Franco Angeli. 08/03/18 4
5 Petruccelli I., Pedata, L. T., L autore di reati sessuali. Valutazione, trattamento e prevenzione della recidiva, Milano, Franco Angeli. 08/03/18 5
6 LE ORIGINI della psicologia sociale Nel 1897 prende l avvio la Psicologia Sociale Sperimentale moderna, da un osservazione di Norman Triplett sulla prestazione degli atleti a seconda della situazione sociale: aveva notato che la prestazione era migliore in sede di gara piuttosto che durante gli allenamenti. Fece esperimenti su dei bambini che avvolgevano le lenze, uno in cui i bambini erano soli e l altro insieme ai loro compagni: la prestazione era migliore nel secondo caso. SOCIAL LABOURING FACILITAZIONE SOCIALE
7 Max Ringelmann nel 1880 era invece giunto a risultati opposti: aveva notato che quando una corda era tirata da un gruppo di persone la forza impiegata da ciascuno era minore di quando veniva tirata singolarmente. La conclusione è la seguente: la presenza degli altri facilita la prestazione quando è possibile rintracciare il contributo del singolo, mentre il sentirsi parte anonima di un gruppo porta ad una riduzione di qualità e dell impegno. SOCIAL LOAFING PIGRIZIA SOCIALE
8 Il social loafing (o pigrizia / inerzia sociale) è più evidente nei gruppi più ampi e si può diminuire dando valore al contributo di ciascuno alla vita del gruppo. 08/03/18 Titolo Presentazione Pagina 8
9 La Psicologia sociale studia l articolazione tra il mondo psichico e quello sociale. I primi due manuali di psicologia sociale appaiono entrambi nel 1908: Introduction to Social Psychology di W. McDougall che ha per oggetto l individuo e come questi si pone con il mondo esterno; Social Psychology di E. A. Ross che ha per oggetto l influenza del sociale sul comportamento degli individui.
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12 La psicologia sociale approfondisce lo studio dei modi attraverso i quali il pensiero, le emozioni e i comportamenti degli individui vengono influenzati dalla presenza reale o immaginaria di altri. 08/03/18 12
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14 Comportamentismo È orientato verso l oggettività spiegazione dei fenomeni psichici di ogni organismo senza utilizzare o far riferimento a entità non verificabili. Si propone di abbandonare ogni richiamo introspezionistico Cerca spiegazioni solamente su materiali su cui può essere resa possibile un osservazione. Orienta la ricerca psicologica in senso naturalistico. 14
15 Behaviorismo - Stati Uniti Watson Metodi oggettivi: osservazione del comportamento Pavlov Condizionamento classico: l ambiente agisce sul comportamento Skinner Condizionamento operante: il comportamento agisce sull ambiente
16 J. B. Watson ( ): Psicologo statunitense, padre del comportamentismo: psicologia nata dall'osservazione del comportamento degli animali, ha il compito di studiare le condizioni obiettive che determinano il comportamento. Il suo obiettivo teorico è la previsione e il controllo del comportamento. Il controllo del comportamento implica che il comportamento non solo può essere osservato e studiato ma anche manipolato e/o controllato. Mise a punto un famoso esperimento che evidenziò la possibilità di condizionare una reazione fobica in un essere umano attraverso il condizionamento. 16
17 J. B. Watson ( ): Sperimentò il condizionamento classico su un orfano di 10 mesi di nome Albert primo caso di fobia indotta sperimentalmente: associando uno stimolo neutro (un topolino bianco) ad un forte rumore atto a indurre spavento, Watson indusse non solo il povero Albert ad associare al topolino (inizialmente stimolo neutro) allo spavento (risposta al rumore, stimolo incondizionato dello spavento) ma a generalizzare la fobia di Albert per il topo ad "un'ampia serie di oggetti piccoli e pelosi, compresa la barba di Babbo Natale". 17 Paure e angosce degli adulti possono derivare da condizionamenti infantili
18 Watson (1919) sostenne che l uso appropriato di ricompense e punizioni contestuali poteva dar forma al comportamento dei bambini nel modo esatto che la società desiderava. Secondo il comportamentismo, tutto il comportamento umano può essere spiegato facendo riferimento ai premi e alle punizioni, altresì detti rinforzi positivi e negativi, propri dell ambiente nel quale è inserito un determinato individuo. Il comportamento può esser spiegato, quindi, senza il bisogno di fare alcun riferimento a concetti quali i pensieri, le emozioni, le conoscenza, eccetera; concetti troppo vaghi per esser opportunamente sottoposti ad uno studio scientifico. 18
19 Pavlov (1927): condizionamento classico Il condizionamento è quel processo che si verifica con l'associazione di uno stimolo incondizionato (naturale) ad uno condizionato (artificiale) in un organismo, ove lo stimolo condizionato induce naturalmente una risposta della cui prossimità lo stimolo incondizionato (arbitrario) si avvale. 19
20 Pavlov notò che i cani salivavano appena entrava nella stanza, associando la sua presenza (stimolo condizionato) al cibo (stimolo incondizionato, poiché naturalmente il cibo provoca salivazione). L'esperimento fu verificato da Pavlov utilizzando come stimolo condizionato il suono di un campanello. 20
21 SKINNER (1938): condizionamento operante Condizionamento operante: lo stimolo e la risposta sono spontanei La R è condizionata dagli effetti comportamentali del soggetto Soggetto da passivo ad attivo Skinner Box
22 Il condizionamento operante inverte le fasi del condizionamento classico: la risposta precede lo stimolo che funge da rinforzo. Le risposte ambientali nel comportamento operante possono essere rinforzi, atti a indurre la ripetizione di un comportamento, punitori atto a dissuaderlo oppure operanti neutrali. 22
23 L'esperimento più noto di Skinner riguarda la somministrazione di cibo a piccioni chiusi in una gabbia (skinner box). La somministrazione di cibo avveniva premendo una leva con il becco e se, appreso il comportamento tramite il rinforzo il cibo veniva somministrato ad intervalli regolari i piccioni iniziavano ad associare alla somministrazione di cibo un atto arbitrario come lo scuotere la testa con la somministrazione del cibo cui casualmente corrispose. La posizione di Skinner è anche nota come comportamentismo radicale modificato. 23
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25 Concludendo sul comportamentismo il merito dell approccio comportamentista è senz altro quello di aver sottolineato il ruolo cruciale che l ambiente svolge sulla condotta umana, ma vanno ricordati anche i suoi limiti, ad esempio la tendenza a studiare unità comportamentali troppo limitate, ignorando, il più delle volte, la complessità dell ambiente stesso. Infine, va rilevato che questo approccio non si occupa di come la persona abbia coscienza delle proprie risposte comportamentali. 25
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27 Cognitivismo oggetto di studio = l individuo, considerato come un elaboratore di informazioni; processi cognitivi, analizzati come funzioni organizzative; sostituzione del modello classico S-R (stimolorisposta) col modello O (organismo)-s (stimolo)-o (organismo)-r (risposta). considera l organismo, cioè il Sistema Nervoso Centrale, come un organizzatore e allo stesso tempo elaboratore di informazioni provenienti sia dall esterno che dall interno. 27
28 Gli stati interni dell organismo non hanno più il ruolo di mera mediazione tra stimolo e risposta, ma intraprendono un ruolo attivo, compiendo una selezione sia degli stimoli ai quali si presta attenzione che di quelli ignorati e, allo stesso tempo, attuano una selezione delle risposte che vengono fornite. Il cognitivismo va a recuperare e soprattutto ad ampliare il concetto di feed-back, rivedendo i termini di stimolo e di risposta alla luce di questo concetto. Le teorie cognitive vanno a sottolineare il ruolo del pensiero e dell interpretazione sull attività sociale della persona. 28
29 Bruner (1951) Ricerca sulla stima della grandezza delle monete (Bruner e Goodman, 1947): Gruppo di studenti di 10 anni, metà appartenenti ad una classe socio economica elevata e l altra metà provenienti da famiglie umili, di indovinare le dimensioni di monete in corso legale eguagliandone il diametro con una macchia di luce proiettata. L esperimento dimostrò che i bambini sopravvalutavano la grandezza delle monete tanto più quanto maggiore era il loro valore; inoltre, i bambini poveri sovrastimavano la grandezza delle monete di valore maggiore più di quelli ricchi. La percezione degli oggetti fisici, dunque, è fortemente influenzata dai bisogni e dagli scopi del soggetto che percepisce. L aspetto innovativo della ricerca, in senso cognitivista, è l attribuzione a stati interni anziché a stimoli esterni del controllo del comportamento. L immagine della persona che tale approccio propone è un immagine integrata delle facoltà, è una persona totale, i cui processi cognitivi e affettivo-motivazionali vengono visti funzionare tutti insieme.
30 Psicologia della Gestalt (forma) Si sviluppa in Germania per poi proseguire negli USA L'idea portante dei fondatori della psicologia della Gestalt è che il tutto fosse diverso dalla somma delle singole parti La percezione è regolata da leggi della buona percezione e del buon adattamento: le persone riescono ad organizzare il campo percettivo in unità coerenti e complete Per comprendere il mondo circostante si tende a identificarvi forme secondo schemi che ci sembrano adatti - scelti per imitazione, apprendimento e condivisione - e attraverso simili processi si organizzano sia la percezione che il pensiero e la sensazione; ciò avviene di solito del tutto inconsapevolmente. Noi non vediamo le cose come esse sono, ma vediamo le cose come noi siamo (Kant, 1781)
31 Psicologia della Gestalt Kohler (1947) e Koffka (1935), studiarono i meccanismi grazie ai quali i processi interni degli individui danno forma al mondo esterno. Si chiedevano come fosse possibile che persone poste di fronte ad una serie di stimoli separati, come ad esempio tre punti neri su un foglio, possano arrivare a vedere una figura dotata di significato quale è un triangolo. In questo processo, secondo gli autori, giocavano un ruolo fondamentale, fattori quali la vicinanza e la similarità. è possibile vedere un triangolo bianco che in realtà non esiste (illusione di completamento) 31
32 Regole principali di organizzazione dei dati percettivi buona forma (la struttura percepita è sempre la più semplice); prossimità (gli elementi sono raggruppati in funzione delle distanze); somiglianza (tendenza a raggruppare gli elementi simili); buona continuità (tutti gli elementi sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo); destino comune (se gli elementi sono in movimento, vengono raggruppati quelli con uno spostamento coerente); figura-sfondo (tutte le parti di una zona si possono interpretare sia come oggetto sia come sfondo); movimento indotto (uno schema di riferimento formato da alcune strutture che consente la percezione degli oggetti); pregnanza (nel caso gli stimoli siano ambigui, la percezione sarà buona in base alle informazioni prese dalla retina).
33 La teoria del campo (Lewin, 1935) Il campo è concepito come un insieme di regioni interdipendenti. Le componenti principali sono: la persona (P) e l ambiente (A). Ciò che conta - quindi - non è la realtà esterna, ma il modo in cui il soggetto percepisce tale realtà e il suo posto in essa. la rappresentazione del mondo è il fattore responsabile principale delle azioni degli esseri umani. 33
34 Lewin un paesaggio fisico composto da alberi, cespugli, monti e canali sembrerà un posto diverso se a guardarlo è un soldato, che cerca un posto per nascondersi e difendersi o se, invece, lo osserva una persona durante una tranquilla passeggiata, intenta a godersi la bellezza di ciò che vede. Il modo in cui ci costruiamo il mondo varia a seconda dei nostri scopi e bisogni. 34
35 Lewin propone di guardare il mondo psicologico dell individuo come un campo, composto da tutto l insieme di fattori che influenzano e mettono in scena un dato comportamento. lo spazio di vita di un individuo risulta alquanto complesso. In ogni istante l individuo va a distinguere i vari aspetti del sé (P), ad esempio, l aspetto fisico e i suoi difetti e allo stesso tempo si trova a dover distinguere le diverse proprietà dell ambiente che lo circonda (A). Quindi, in ogni momento, lo spazio della persona (P) e quello dell ambiente (A) possono essere ripartiti in ulteriori suddivisioni a seconda dei bisogni e della volontà dell individuo in quel momento. 35
36 Lewin Tornando all esempio del soldato, certamente la realtà psicologica (P) del soldato preso dal panico e quindi preoccupato solo delle mosse del nemico, presenta poche suddivisioni nella regione del suo spazio di vita rispetto allo stesso spazio di un individuo rilassato che osserva gioioso il paesaggio della sua passeggiata. 36
37 Lewin Un gruppo di persone è dato dalla totalità dinamica dei suoi membri basata sull'interdipendenza. Un gruppo sociale non è dato semplicemente dalla somma dei singoli individui che lo compongono, ma assume proprietà e caratteristiche proprie, diverse. Concetto di interdipendenza dei membri di un gruppo: un gruppo sociale non può essere definito esclusivamente sulla base del criterio di somiglianza tra i suoi membri, bensì è necessario che questi condividano uno scopo comune, anche se si tratta di individui diversi tra loro o con funzioni diverse all interno del gruppo. Spazio sociale: rappresentazione che il gruppo si crea sia dei processi che delle strutture interne al gruppo stesso, che dei processi e delle strutture dell'ambiente esterno. 37
38 Bruner (1951) Sia la percezione che l attività cognitiva sono influenzate da fattori costrittivi interni come gli scopi, i bisogni, le paure piuttosto che da fattori strutturali. Ricerca sulla stima della grandezza delle monete (Bruner e Goodman, 1947): la percezione di oggetti fisici è fortemente influenzata dai bisogni e dagli scopi del soggetto che percepisce. I bambini appartenenti alle famiglie più povere vedevano le monete più grandi rispetto agli altri. 38
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