INCENERIMENTO RIFIUTI EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI INCENERITORI E SALUTE GLI STUDI INTERNAZIONALI E L ESPERIENZA DI TORINO

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1 INCENERIMENTO RIFIUTI EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI INCENERITORI E SALUTE GLI STUDI INTERNAZIONALI E L ESPERIENZA DI TORINO

2 INCENERIMENTO RIFIUTI : STUDI INTERNAZIONALI E ESPERIENZA DI TORINO La involontarietà delle esposizioni preoccupa e allarma la popolazione residente nei dintorni. Le preoccupazioni aumentano quando si registrano malfunzionamenti con sforamento delle emissioni autorizzate e quando le aziende richiedono un aumento delle quantità trattate e di conseguenza delle potenziali emissioni 30/10/2017

3 INCENERIMENTO RIFIUTI : STUDI INTERNAZIONALI E ESPERIENZA DI TORINO ESPOSIZIONE PUO AVVENIRE PER POSSIBILI MODALITÀ DI A EMISSIONI POPOLAZIONE INTERESSATA Esposizione outdoor per inalazione di gas e particolato Esposizione indoor nei locali confinati dell impianto Esposizione indoor ad aria contaminata dalle emissioni nelle abitazioni e in altri edifici Ingestione di acqua potabile contaminata dalle emissioni (es. acqua di pozzi Contatto dermico o inalazione di sostanze volatili contenute in acque o terreni contaminati da emissioni dell impianto Esposizione ai contaminati atmosferici o depositati su terreni utilizzati per attività ludiche o sportive ubicate nelle vicinanze dell impianto Lavoratori dell impianto, Residenti nei dintorni Lavoratori dell impianto Residenti nei dintorni Lavoratori di aziende presenti nei dintorni Residenti e altri soggetti che fanno uso delle acque potabili contaminate Residenti nei dintorni; Lavoratori di aziende presenti nei dintorni Residenti e non residenti nei dintorni che utilizzano le aree inquinate Ingestione di prodotti coltivati e/o allevati nelle aree vicine all impianto contaminati dalle sue emissioni Residenti e non residenti nei dintorni. GLI EFFETTI POSSONO DIPENDERE DAL TIPO, QUANTITÀ E PERSISTENZA DEGLI INQUINANTI. IN RELAZIONE ALLA LORO DIFFUSIONE POTREBBERO ESSERE INTERESSATE ANCHE POPOLAZIONI RESIDENTI IN AREE PIÙ LONTANE 30/10/2017

4 INCENERIMENTO RIFIUTI : STUDI INTERNAZIONALI E ESPERIENZA DI TORINO 2004 FRANCHINI Revisione sistematica letteratura 1. I risultati sulle patologie oncologiche non sono sempre consistenti tra loro 2. Maggiormente inconsistenti quelli sulle patologie non tumorali 3. Fattori di distorsione e confondimento possono avere avuto una rilevante influenza sulle associazioni identificate 2011 CANDELA Risultati dello studio Per gli effetti a lungo termine lo studio non ha messo in evidenza una coerente associazione tra livelli di esposizione e mortalità o incidenza di tumori mentre è stata osservata una associazione tra l esposizione e la frequenza dei nati «pretermine» ma non con il peso alla nascita, i parti gemellari, il rapporto tra sessi. Anche gli aborti spontanei sono associati con l esposizione anche se con minor forza rispetto ai nati pretermine.

5 INCENERIMENTO RIFIUTI : STUDI INTERNAZIONALI E ESPERIENZA DI TORINO LE EVIDENZE DI EFFETTI SULLA SALUTE (A LUNGO E BREVE TERMINE) DA ESPOSIZIONE DA INQUINANTI EMESSI SIA DA DISCARICHE SIA DA IMPIANTI DI INCENERIMENTO RIFIUTI SONO LIMITATE E NON CONCLUSIVE INOLTRE Le emissioni sono cambiate molto nel tempo e le evidenze disponibili sono specifiche per ogni periodo e tipologia di inceneritore considerata. Le evidenze sui tumori sono limitate e legate alle emissioni degli inceneritori di vecchia generazione. Suggestive sono le evidenze sulle malformazioni del tratto urinario e gli esiti della gravidanza, in particolare quelle sulle nascite pretermine. Non conclusivi i risultati sugli effetti acuti a carico dell apparato respiratorio. 30/10/2017

6 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI INCENERIMENTO RIFIUTI EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI VECCHI E NUOVI INCENERITORI

7 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI IN ITALIA AD OGGI 40 INCENERITORI PER RIFIUTI URBANI E ASSIMILABILI

8 INCENERIMENTO RIFIUTI : MONITORAGGIO AMBIENTALE - QUALI OBIETTIVI INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI monitoraggio dell aria ambiente e delle deposizioni atmosferiche è relativa al contributo inquinante di tutte le sorgenti MISURA DELLE EMISSIONI È RELATIVA SOLO AGLI INQUINANTI EMESSI DAL L IMPIANTO lo scopo di una stazione di monitoraggio della qualità dell aria nell'area di ricaduta di un impianto industriale non è di controllarne le emissioni operazione che viene effettuata direttamente presso l impianto ma di evidenziare se nel tempo si verificano variazioni dello stato della qualità dell'aria nell'area circostante. Le eventuali variazioni rilevate devono essere analizzate nel dettaglio per determinare se e in che misura siano attribuibili all impianto considerato

9 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI 1 IMPIANTISTICA MIGLIOR CONTROLLO DELLA COMBUSTIONE SISTEMI DI ABBATTIMENTO AD UMIDO PROBLEMI DI INQUINAMENTO DELLE ACQUE TECNOLOGIA DI RIDUZIONE NON CATALITICA (SNCR) GRIGLIA A BARROTTI MOBILI E TAMBURI ROTANTI SISTEMI DI ABBATTIMENTO A SECCO SCR SISTEMA CATALITICO con iniezione di NH3 per l abbattimento degli ossidi di azoto INTRODUZIONE DEI SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO, prima assenti AFFINAMENTO DEL DOSAGGIO DI ARIA COMBURENTE (PRIMARIA E SECONDARIA)

10 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI 2 GESTIONE DEL PROCESSO CONTROLLO DELLA COMBUSTIONE MANUALE DOSAGGIO DEI REAGENTI CONTROLLO AUTOMATICO DOSAGGIO MODULATO IN RETROAZIONE SULLA BASE DEI DATI DELLO SME

11 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI 3 PASSAGGIO DA MISURE DISCONTINUE A MISURE IN CONTINUO SISTEMI DI MISURAZIONE DELLE EMISSIONI (SME) IN CONTINUO CONTROLLI MISURAZIONE DEL MERCURIO (Hg) CAMPIONAMENTO DELLE DIOSSINE IN CONTINUO ANALIZZATORI PIU AFFIDABILI E PERFORMANTI REMOTIZZAZIONE DEI DATI SME CENTRALINE DELLA QUALITA DELL ARIA sempre più affidabili

12 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI esiste una differenza qualitativa del tipo di emissioni tra inceneritori di vecchia e nuova generazione legate alle diverse modalità di incenerimento? Sono cambiati i limiti emissivi rispetto agli inceneritori di vecchia generazione? no Si x NOx dove abbiamo una significativa riduzione resa possibile dal miglioramento del controllo di combustione e dall' SCR esiste un calcolo di emissioni nette considerando anche quelle risparmiate nel caso effettivo di fornitura di energia elettrica alla popolazione? Nei primi inceneritori la condizione di guasto era sempre esclusa dal rispetto del limite, mentre oggi non lo è più partendo dal quantitativo di energia prodotta da TRM nel 2017 e valutando quanti NOx avrebbe emesso una centrale termoelettrica moderna per produrre lo stesso quantitativo abbiamo calcolato che nel 2017 sono state risparmiate 33 tonnellate di NOx che sarebbero stati emessi per produrre i circa MWh che ha prodotto TRM nel 2017

13 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI INCENERIMENTO RIFIUTI EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI CONTROLLI DELLE EMISSIONI

14 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI IL TERMOVALORIZZATORE DI TORINO BRUCIA Rifiuti solidi urbani e residui da raccolta differenziata Rifiuti speciali assimilabili agli urbani (max t/anno) Per un totale di circa t / anno di rifiuti RIFIUTI TRM: % di SCORIE e CENERI L INCENERITORE NON BRUCIA RIFIUTI CLASSIFICATI COME PERICOLOSI

15 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI COSA EMETTE IN ATMOSFERA UN INCENERITORE MICROINQUINANTI IPA DIOSSINE E FURANI MACROINQUINANTI CO, COT PRODOTTI DERIVANTI DA COMBUSTIONE INCOMPLETA IDROCARBURI AROMATICI (benzene, toluene, xilene) HCl, HF GAS ACIDI PCCB METALLI PESANTI (Hg, Cd, Pb, Zn, Cu, Mn, Ni, Tl, Cr) NO X SO X POLVERI NH 3

16 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI ASSETTO IMPIANTISTICO Attivazione dal 19 Aprile 2013 LINEA 1 3 LINEE di INCENERIMENTO GEMELLE Sezioni comuni: FOSSA STOCCAGGIO RIFIUTI CICLO VAPORE TRATTAMENTO SCORIE/RESIDUI IMPIANTO A REGIME DAL 2015 Sezioni specifiche: FORNO DI COMBUSTIONE RECUPERO CALORE FUMI DEPURAZIONE FUMI NUOVI LIMITI GIORNALIERI PIU RESTRITTIVI

17 1 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI ABBATTIMENTO IN FORNO DI CO, COT, DIOSSINE: griglia mobile temperatura >850 C tenore ossigeno regolazione aria comburente SISTEMI DI TRATTAMENTO FUMI RECUPERO CALORE FUMI 3 REATTORE A SECCO Dosaggio di bicarbonato e carboni attivi ABBATTIMENTO DI GAS ACIDI, DIOSSINE, FURANI, METALLI PESANTI tra cui Hg 4 FILTRO A MANICHE RIMOZIONE DEI PRODOTTI DI NEUTRALIZZAZIONE DEI GAS E DEI PRODOTTI SODICI RESIDUI 2 ELETTROFILTRO ABBATTIMENTO DEL PARTICOLATO SOLIDO (polveri di caldaia) 5 SCR SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION REATTORE CATALITICO con iniezione di NH 3 ABBATTIMENTO DEGLI OSSIDI DI AZOTO

18 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI ELETTROFILTRO (particolato solido) REATTORE A SECCO Dosaggio di bicarbonato e carboni attivi (gas acidi, diossine, furani, metalli pesanti, Hg) FILTRO A MANICHE (prodotti sodici residui) REATTORE CATALITICO reazione con NH 3 (ossidi di azoto)

19 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI VALORI LIMITE IN EMISSIONE IN ATMOSFERA I LIMITI DI LEGGE SONO ARTICOLATI IN MODO COMPLESSO E DEFINITI, A SECONDA DEI PARAMETRI, SU BASE: SEMIORARIA ORARIA GIORNALIERA LA LEGGE AMMETTE IL VERIFICARSI DI UN CERTO NUMERO DI SUPERAMENTO NELL ARCO DELL ANNO, RITENUTI FISIOLOGICI

20 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI MACROINQUINANTI LIMITI GIORNALIERI HCl CO NO X SO 2 COT PLV HF NH 3 5 mg/nm3 50 mg/nm3 70 mg/nm3 10 mg/nm3 10 mg/nm3 5 mg/nm3 0.5 mg/nm3 5 mg/nm3 Limiti giornalieri definiti sulla base della miglior tecnologia attualmente esistente

21 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI ORGANICI Campionamento di 8 ore LIMITI MICROINQUINANTI INORGANICI Campionamento di 1 ora

22 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI COME VIENE VALUTATO IL RISPETTO DEI LIMITI? Analisi dei dati acquisiti IN CONTINUO SME - SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI LINK AL SITO DEDICATO Termovalorizzatore del Gerbido ACCESSO DA REMOTO

23 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI INCENERITORI PER RIFIUTI URBANI E ASSIMILABILI 40 CON MONITORAGGIO DEL MERCURIO IN CONTINUO: 9 9 Acerra : 20 microgr/nmc, oltre a misuratore in continuo Padova: 30 ug/nmc orario e 20 giornaliero Modena, Forli, Ferrara limite in flusso di massa annuo che viene valutato fiscalmente con i dati dello SME; limite annuo modena: 24,8 kg di Hg/anno

24 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI CAMPAGNE DI MISURA CAMPIONAMENTI DISCONTINUI A CAMINO In base a quanto previsto dal Piano di Monitoraggio e Controllo (prescrizione n. 2.5 dell atto autorizzativo), Arpa effettua le misure dei seguenti parametri: INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI METALLI MERCURIO ANNUALI DIOSSINE FURANI IPA QUADRIMESTRALI LE ANALISI FINO AD OGGI ESEGUITE HANNO ATTESTATO IL RISPETTO DEL LIMITE AD ECCEZIONE DEL MERCURIO LE CRITICITA DERIVANO DALL INASPETTATA ALTA PRESENZA DI Hg IN INGRESSO NEI RIFIUTI

25 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI PRESTAZIONI DELL IMPIANTO SU BASE SEMIORARIA ANNO 2014: mesi critici SETTEMBRE-DICEMBRE con 35 giornate di superamento (CO, COT, NH3 e sporadici HCl, NOx e HF) ANNO 2015: mese critico a GENNAIO, con 11 giornate di superamento (principale responsabile CO e, in misura minore, COT, NH 3 e HCl) ANNO 2016: situazione decisamente migliorativa rispetto agli anni precedenti (sporadici superi di CO, COT, NH3 e HCl) ANNO 2017: situazione sostanzialmente in linea con il 2016, se non leggermente migliorativa (sporadici superi di CO, COT, NH3 e HF) CAUSE: guasti a livello impiantistico, anomalie durante il processo di combustione

26 INCENERIMENTO RIFIUTI : CONTROLLI DELLE EMISSIONI PRESTAZIONI SU BASE GIORNALIERA MAGGIO 2018 MEDIE GIORNALIERE LINEA 1 LINEA 2 LINEA 3 TUTTE LE MEDIE GIORNALIERE SONO RISPETTATE

27 INCENERIMENTO RIFIUTI : EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI INCENERIMENTO RIFIUTI EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEGLI IMPIANTI MONITORAGGIO AMBIENTALE

28 INCENERIMENTO RIFIUTI : MONITORAGGIO AMBIENTALE. OBIETTIVI MONITORAGGIO AMBIENTALE NELL INTORNO DELL INCENERITORE DI TORINO OBIETTIVI MODALITA RISULTATI CASO STUDIO: IL BIOSSIDO DI AZOTO IN ARIA AMBIENTE NEL 2015 CASO STUDIO: IL MERCURIO NELLE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE NEL 2016 COME È POSSIBILE ACCEDERE AI DATI DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE

29 INCENERIMENTO RIFIUTI :MONITORAGGIO AMBIENTALE. OBIETTIVI Serve a verificare se nel periodo di attività un impianto dia luogo ad alterazioni significative delle componenti ambientali rispetto alla situazione ante operam Fornisce informazioni sull impatto ambientale di eventuali emissioni anomale dell impianto (a seguito di guasti, malfunzionamenti degli impianti di abbattimento ecc.) Nel caso di un impianto di incenerimento le componenti ambientali maggiormente impattate sono l aria ambiente e indirettamente il suolo attraverso le deposizioni atmosferiche Il monitoraggio ambientale di un inceneritore deve quindi comprendere sia il monitoraggio dell aria ambiente (inquinanti aerodispersi) che delle deposizioni atmosferiche ( inquinanti depositati al suolo) Misure in aria ambiente esposizione della popolazione per inalazione Misure nelle deposizioni atmosferiche contaminazione della catena alimentare esposizione della popolazione da

30 INCENERIMENTO RIFIUTI : MONITORAGGIO AMBIENTALE. OBIETTIVI monitoraggio dell aria ambiente e delle deposizioni atmosferiche è relativa al contributo inquinante di tutte le sorgenti MISURA DELLE EMISSIONI È RELATIVA SOLO AGLI INQUINANTI EMESSI DAL L IMPIANTO lo scopo di una stazione di monitoraggio della qualità dell aria nell'area di ricaduta di un impianto industriale non è di controllarne le emissioni operazione che viene effettuata direttamente presso l impianto ma di evidenziare se nel tempo si verificano variazioni dello stato della qualità dell'aria nell'area circostante. Le eventuali variazioni rilevate devono essere analizzate nel dettaglio per determinare se e in che misura siano attribuibili all impianto considerato

31 INCENERIMENTO RIFIUTI : MONITORAGGIO AMBIENTALE. MODALITA A seguito delle prescrizioni autorizzative dell allora Provincia di Torino, nell area residenziale di massima ricaduta delle emissioni dell impianto è stata installata una stazione di monitoraggio della qualità dell aria. Complessivamente, nell area circostante l impianto sono presenti: 5 stazioni di monitoraggio della qualità dell aria a Beinasco, Collegno, Orbassano, Torino (Parco Lingotto e Giardini Rubino) 4 punti di raccolta delle deposizioni atmosferiche (Beinasco, Grugliasco, Rivalta, Orbassano) L area di massima ricaduta è stata determinata da due studi con modelli di ricaduta, uno effettuato dal proponente nell ambito dell istruttoria VIA, l altro in maniera indipendente da Arpa Piemonte su incarico dell allora Provincia di Torino. I due studi hanno dato risultati confrontabili e l area è stata individuata nella frazione Fornaci di Beinasco. In accordo con il Comitato Locale di Controllo dell impianto la stazione è stata posizionata nel giardino Aldo Mei, a circa 1,5 km in linea d aria dall impianto. E operativa da ottobre 2012 e in base alla prescrizioni viene gestita da Arpa Piemonte

32 INCENERIMENTO RIFIUTI : MONITORAGGIO AMBIENTALE. MODALITA Misure presso la stazione di Beinasco- Giardino Aldo Mei In aria ambiente Ossidi di azoto totali PM10 e PM2.5 Mercurio Arsenico nel PM10 Nichel nel PM10 Benzo(a)pirene e altri IPA nel PM10 PCDD/PCDF e PCB Biossido di azoto Benzene Cadmio nel PM10 Piombo nel PM10 Nelle deposizioni atmosferiche Arsenico, Cadmio, Nichel, Piombo, Mercurio, Benzo(a)pirene e altri IPA,PCDD/PCDF e PCB In rosso sono indicati gli inquinanti che vengono misurati con analizzatori in continuo, in blu quelli che richiedono un prelievo in campo e una successiva analisi di laboratorio.

33 INCENERIMENTO RIFIUTI : MONITORAGGIO AMBIENTALE. MODALITA Arpa Piemonte effettua inoltre per approfondimento la misura di cobalto, cromo, rame, selenio, vanadio e zinco sul PM10 e nelle deposizioni atmosferiche. Sul PM10 vengo inoltre determinati anche antimonio, titanio, mercurio e manganese Nei tre punti aggiuntivi di raccolta delle deposizioni atmosferiche da ottobre 2012 e da novembre 2012 GRUGLIASCO- GOLF CLUB RIVALTA CAMPO POZZI SMAT ORBASSANO- OSPEDALE S. LUIGI viene effettuata la misura di Benzo(a)pirene e altri IPA, arsenico, cadmio, cobalto, cromo, nichel, piombo, rame, selenio, vanadio e zinco CIÒ HA PERMESSO DI RACCOGLIERE UNA NOTEVOLE BASE DATI ANTE OPERAM PRIMA DELL ENTRATA IN FUNZIONE DELL IMPIANTO NELL APRILE 2013

34 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI L INQUINAMENTO ATMOSFERICO COME LE DEPOSIZIONI AL SUOLO SONO INFLUENZATE FORTEMENTE DALLA METEOCLIMATOLOGIA. Infatti un semplice confronto numerico dei dati di marzo, aprile e maggio 2013 porterebbe alla conclusione paradossale che dopo l entrata in esercizio dell impianto (aprile 2013) la qualità dell aria sia migliorata dato che le concentrazioni degli inquinanti atmosferici nel mese di maggio 2013 sono diminuite rispetto ad aprile. In realtà la diminuzione delle concentrazioni di PM10, PM2.5 e biossido di azoto ad aprile e maggio è un fenomeno che si verifica ogni anno ed è legato alla maggiore dispersione primaverile degli inquinanti rispetto ai mesi invernali invernali. ENTRATA IN ESERCIZIO

35 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI Beinasco Aldo Mei La diminuzione ha interessato anche la stazione di Torino Lingotto (esterna all area di massima ricaduta) e tutte le altre dell area urbana Torino Lingotto

36 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI ANTE OPERAM = periodo precedente all avvio dell impianto (aprile 2013) + periodo di fermo impianto (giugno 2013). COMPLESSIVI 273 GIORNI Per il post operam sono stati presi in considerazione due diversi periodi: POST OPERAM 1. confrontabile con i periodo ante operam per durata e distribuzione stagionale delle giornate (273 giorni) POST OPERAM 2. esteso ai dodici mesi di operatività successivi al riavvio dell impianto dopo il fermo legato al progetto di sorveglianza sanitaria (410 giorni) Confronto ante-post a parità di distribuzione delle giornate nelle diverse stagioni Confronto ante-post nelle condizioni di emissione a camino più critiche LA FASE DI AVVIO È QUELLA CHE PUÒ DARE I MAGGIORI PROBLEMI DI GESTIONE E DI MESSA A PUNTO DEI SISTEMI DI ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI

37 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI IN ARIA AMBIENTE I I VALORI RILEVATI SONO CONFRONTATI CON QUELLI DELLE STAZIONI DI FONDO URBANO IN PARTICOLARE CON QUELLI DELLA STAZIONE DI TORINO LINGOTTO, ESTERNA ALL AREA DI MASSIMA RICADUTA Tutti i valori di riferimento previsti dalla normativa sulla qualità dell aria (D.Lgs. 155/2010 e s.m.i) sono rispettati, ad eccezione del: valore limite giornaliero del PM10 in tutti gli anni, criticità comune a tutte le stazioni dell area urbana torinese); valore limite annuale del PM2.5 nel 2015 e nel 2017, criticità comune a tutte le stazioni dell area urbana torinese; valore limite annuale del biossido di azoto in tutti gli anni (eccezione solo nel 2014 ), criticità comune alle stazioni dell area urbana interessate da un elevato traffico autoveicolare UNO DEI DUE CASI STUDIO ESPOSTI NEL SEGUITO E RELATIVO AL BIOSSIDO DI AZOTO NEL 2015

38 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI IN ARIA AMBIENTE II PER GLI INQUINANTI PER I QUALI LA NORMATIVA NON STABILISCE LIMITI IN ARIA AMBIENTE (idrocarburi policiclici aromatici diversi dal benzo(a)pirene, antimonio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, rame, selenio, titanio, vanadio, zinco, PCDD/DF e PCB) LE CONCENTRAZIONI SONO SEMPRE RISULTATE INFERIORI ALLE LINEE GUIDA DEFINITE DA ORGANISMI INTERNAZIONALI E CONFRONTABILI CON I VALORI RILEVATI IN SITI ANALOGHI DEL TERRITORIO NELLE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE I valori DI METALLI E IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI SONO SEMPRE RISULTATI IN LINEA CON QUELLI DI SITI CON ANALOGHE CARATTERISTICHE i cui dati sono disponibili nella letteratura scientifica. UNICA ECCEZIONE IL MERCURIO NEL 2016, CUI È DEDICATO UNO DEI DUE CASI STUDIO CHE ESAMINEREMO

39 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI L ANALISI È STATA FOCALIZZATA SU BIOSSIDO DI AZOTO, PM10 E PM2.5, PERCHE PRESENTANO UNA CRITICITÀ DI SUPERAMENTO DEI VALORI LIMITE DI QUALITÀ DELL ARIA; L IMPIANTO DI INCENERIMENTO PUÒ FORNIRE UN CONTRIBUTO AGGIUNTIVO ALLA LORO CONCENTRAZIONE IN ARIA AMBIENTE, SIA COME EMISSIONE PRIMARIE SIA COME EMISSIONE DI PRECURSORI DI PARTICOLATO SECONDARIO PER BIOSSIDO DI AZOTO, PM10 E PM2.5 MENTRE LE CONCENTRAZIONI MEDIE ASSOLUTE CAMBIANO IN RELAZIONE ALLA DIVERSA PIOVOSITÀ DEI PERIODI LA CRITICITÀ RELATIVA RIMANE LA STESSA

40 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI Per tutti e tre gli inquinanti non si evidenza alcuna alterazione dei valori medi di lungo periodo nell area di massima ricaduta dopo l entrata in esercizio dell impianto. Il risultato è in linea con quanto previsto dall analisi di modellistica meteodispersiva effettuata da Arpa Piemonte prima dell entrata in esercizio dell impianto. L analisi, nello scenario peggiore aveva stimato a parità di meteorologia un contributo aggiuntivo post operam del termovalorizzatore - in termini di concentrazione media annuale - dell ordine di 1,2 mg/m 3 per il biossido di azoto e 0,2 mg/m 3 per il PM10, valori che rientrano ampiamente all interno dell incertezza della misura strumentale.

41 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI INQUINANTI CHE NON HANNO LIMITI DI LEGGE STABILITI valori sono sino a oggi risultati CONFORMI ALLE LINEE GUIDA DEFINITE DA ORGANISMI INTERNAZIONALI E CONFRONTABILI CON QUELLI RILEVATI IN SITI ANALOGHI PER LE DIOSSINE (PCDD/DF + PCD dioxin-like) l unico valore non conforme alle linee guida è stato misurato a dicembre 2012, prima dell avvio dell inceneritore

42 INCENERIMENTO RIFIUTI : RISULTATI PER LE DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE la normativa non stabilisce valori di riferimento i valori ante e post operam sono sempre risultati in linea con quelli di siti che presentano analoghe. Unica eccezione il mercurio nel 2016, a cui è dedicato uno dei due casi studio che esamineremo PER LE DIOSSINE LA DEPOSIZIONE MEDIA SU BASE ANNUA È COSTANTEMENTE INFERIORE ALLA LINEA GUIDA STABILITA DALLA GERMANIA

43 concentrazione media annuale in µg/m³ INCENERIMENTO Caso RIFIUTI studio: : RISULTATI il biossido di azoto in aria ambiente nel BIOSSIDO DI AZOTO Media annuale 2014 Media annuale 2015 Limite annuale per la protezione della salute umana 40 µg/m³ La concentrazione media annuale di biossido di azoto misurato nella stazione di Beinasco-Aldo Mei nel 2015 (47 µg/m 3 ) è risultata significativamente più elevata di quello dell anno precedente (38 µg/m 3 ). Tale situazione era comune anche ad altre stazioni sul territorio della Città Metropolitana e imputabile alle condizioni di maggiore siccita rispetto al Orbassano - Gozzano Torino - Lingotto Vinovo - Volontari Beinasco (TRM) - Aldo Mei Torino - Consolata Torino - Rebaudengo Il contributo dell impianto può essere effettuato solo attraverso un analisi modellistica di ricaduta che richiede tempi lunghi. Abbiamo effettuato una valutazione a partire dai dati di emissione a camino di ossidi di azoto forniti dal Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) In termini percentuali l aumento del biossido di azoto nella stazione di Beinasco- Aldo Mei risultava però tra i più elevati sul territorio della Città Metropolitana. E stato effettuato quindi un approfondimento per verificare se tale aumento potesse essere imputato alle emissioni del termovalorizzatore.

44 Massa emessa (Kg) INCENERIMENTO Caso RIFIUTI studio: : RISULTATI il biossido di azoto in aria ambiente nel 2015 Un contributo significativo dell impianto all aumento di concentrazione del ipotizzabile se si verifica almeno uno delle due situazioni seguenti : biossido di azoto è la massa di ossidi di azoto emessa complessivamente nel 2015 risulta più elevata che nel 2014, con conseguente aumento della ricaduta media a parità di condizioni meteorologiche ; vi è stata concomitanza di periodi con emissioni elevate e di condizioni meteorologiche particolarmente critiche, con conseguente aumento delle ricadute a causa del maggiore confinamento degli inquinanti in prossimità del suolo. Occorre verificare se vi sono stati nel 2015 periodi in cui una condizione meteorologica favorevole all accumulo degli inquinanti ha coinciso temporalmente con una emissione elevata dell impianto. Emissioni ossidi di azoto impianto TRM Confronto Per quanto riguarda la prima ipotesi, la quantità di ossidi di azoto emessa complessivamente dalle tre linee dell impianto nel 2015 in base ai dati SME non solo non è aumentata ma è significativamente diminuita rispetto al 2014 (di circa il 32%),

45 Massa emessa (Kg) Numero giorni INCENERIMENTO Caso RIFIUTI studio: : RISULTATI il biossido di azoto in aria ambiente nel Numero di giorni favorevoli all'accumulo di inquinanti atmosferici Confronto gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Emissioni ossidi di azoto impianto TRM Confronto Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Numero di giorni favorevoli all accumulo degli inquinanti atmosferici nel 2014 e nel 2015, suddiviso per mese. Un aumento rispetto al 2014 si osserva a gennaio, novembre e dicembre Quantità di ossidi di azoto suddivise per mese emesse complessivamente nel 2014 e nel 2015 dalle tre linee dell impianto Per quanto riguarda la seconda ipotesi non si osserva alcuna concomitanza tra mesi critici da un punto di vista meteorologico e mesi con emissioni elevate. I tre mesi che nel 2015 hanno mostrato una criticità meteorologica nettamente superiore rispetto al 2014 (gennaio, novembre e dicembre ) sono tra quelli in cui la diminuzione delle emissioni dell impianto rispetto al 2014 risulta più accentuata, sia in termini assoluti che in percentuale

46 Concentrazione media mensile (ng/m 3 ) INCENERIMENTO RIFIUTI Caso : studio: RISULTATI il mercurio nelle deposizioni nel 2016 Il valore medio di deposizione atmosferica di mercurio nel 2016 è risultato pari a 122 ng/m 2 /d, quasi 4 volte la media dei valori osservati negli anni precedenti. Tale scostamento è stato determinato dal campione raccolto nel periodo 11 ottobre 8 novembre 2016 in cui è stato rilevato un flusso di deposizione di mercurio pari a 1160 ng/m 2 /d. Nelle deposizioni si misura il mercurio totale vale a dire la somma di tutte le forme in cui questo metallo si ritrova 300 MERCURIO Beinasco (TRM) - Aldo Mei Concentrazione media mensile di mercurio 250 NELLO STESSO ANNO, INVECE, IL MERCURIO MISURATO IN ARIA AMBIENTE (MERCURIO ELEMENTARE + MERCURIO ADSORBITO SUL PM10) NON HA MOSTRATO DIFFERENZE SIGNIFICATIVE RISPETTO AGLI ANNI PRECEDENTI ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 ago-13 ott-13 dic-13 Miminal Risk Level per esposizione cronica definito da U.S. - Agency for Toxic Substances and Disease Registry feb-14 apr-14 giu-14 ago-14 ott-14 dic-14 feb-15 apr-15 giu-15 ago-15 ott-15 dic-15 feb-16 apr-16 giu-16 ago-16 ott-16 dic-16

47 01/01/16 15/01/16 29/01/16 12/02/16 26/02/16 11/03/16 25/03/16 08/04/16 22/04/16 06/05/16 20/05/16 03/06/16 17/06/16 01/07/16 15/07/16 29/07/16 12/08/16 26/08/16 09/09/16 23/09/16 07/10/16 21/10/16 04/11/16 18/11/16 02/12/16 16/12/16 30/12/16 Emissione Hg a camino (grammi/giorno) Flusso Deposizione Hg (ng/m 2 xgiorno) INCENERIMENTO RIFIUTI Caso : studio: RISULTATI il mercurio nelle deposizioni nel 2016 LA MISURA DELLE DEPOSIZIONI È LA SOMMA DEL CONTRIBUTO DI TUTTE LE POSSIBILI FONTI. NEL CASO IN ESAME È PRESUMIBILE CHE IL CONTRIBUTO DELL IMPIANTO TRM SIA STATO SIGNIFICATIVO PER DUE RAGIONI : - L AUMENTO SI È VERIFICATO IN UN PERIODO UN CUI SONO STATI MISURATI NUMEROSI DATI ANORMALMENTE ALTI A CAMINO -ALL AUMENTO DEL MERCURIO NELLE DEPOSIZIONI NON HA CORRISPOSTO UN ANALOGO AUMENTO IN ARIA AMBIENTE. SIGNIFICA CHE IL MERCURIO È PRESENTE IN FORME DIVERSE DAL MERCURIO ELEMENTARE (IN PARTICOLARE COME CLORURO MERCURICO) CHE HANNO TEMPI DI PERMANENZA BREVI E POSSONO RICADERE IN PROSSIMITÀ DELLA FONTE EMISSIVA Secondo le BREF della Commissione Europea (Reference Document on the Best Available Techniques) sugli inceneritori il cloruro mercurico è una delle principali forme di mercurio emesse a camino Beinasco TRM - Cfr Emissioni Hg a camino con Flusso deposizione Hg Somma Emissioni Camino (Linee ) Deposizioni Hg Tra giugno e luglio - mesi favorevoli alla dispersione - non si sono evidenziate anomalie nelle deposizioni in corrispondenza di un incremento delle emissioni a camino

48 INCENERIMENTO RIFIUTI Caso : studio: RISULTATI il mercurio nelle deposizioni nel 2016 Il caso descritto evidenzia come il monitoraggio ambientale si dimostri un utile supporto per la valutazione dell entità e significatività di anomalie alle emissioni in termini di impatto sull ambiente circostante l impianto nelle specifiche condizioni in cui l anomalia ha luogo. La misura contemporanea in aria ambiente e nelle deposizioni ha permesso di fornire sia ai Comuni interessati riuniti nel Comitato Locale di controllo sia all ASL competente le informazioni necessari per inquadrare correttamente il problema anche a fronte delle notizie di stampa sulle anomalie alle emissioni di mercurio dal camino dell impianto

49 INCENERIMENTO RIFIUTI : COME REPERIRE I DATI In base alle prescrizioni autorizzative dell allora Provincia di Torino la stazione di qualità dell aria di Beinasco- Aldo Mei è inserita a tutti gli effetti nel Sistema regionale di Rilevamento della Qualità dell Aria Tutti i dati prodotti dalle stazioni di monitoraggio sono archiviati in un unico db e resi disponibili al pubblico sul sito Qualità dell Aria in Piemonte qa/conoscidati.shtml Le relazioni annuali sono disponibili nella sezione dedicata all inceneritore sul sito di Arpa Piemonte orino/impianti/termovalorizzatore-del-gerbido/dati/i-datidel-termovalorizzatore

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