SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO GIORNALAI Aderente alla Confcommercio

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1 SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO GIORNALAI Aderente alla Confcommercio Circ. n. 101/ /Sn AAB/sb Milano, 29 giugno 2015 A tutti i Sindacati PROVINCIALI - CIRCONDARIALI - COMUNALI Loro indirizzi Ai Componenti del CONSIGLIO NAZIONALE Loro indirizzi e p.c. agli Associati SNAG - indirizzi Oggetto: Osservazioni trasmesse al Dipartimento Editoria sull Accordo FIEG NDM ANADIS del 26/05/2015 Con la presente vi inoltriamo, per vostra opportuna conoscenza, copia delle osservazioni trasmesse il 4 giugno u.s., dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali Snag, Sinagi e Usiagi all On. Luca Lotti (Sottosegretario di Stato con delega all Editoria) e all On. Roberto G. Marino (Capo Dipartimento Editoria), in merito all Accordo sulla distribuzione sottoscritto il 26 maggio scorso tra FIEG, NDM e ANADIS. Con i migliori saluti. Il Presidente (Abbiati Armando) All.: n 1 Via San Vito, MILANO Tel. 02/ / Fax 02/ e mail: segreteria@snagnazionale.it Codice Fiscale

2 Milano, 4 giugno 2015 Gent.mo On. Luca Lotti Sottosegretario di Stato Dipartimento Informazione Editoria raccomandata a.r. Via Della Mercede, 9 anticipata a mezzo ROMA (RM) a mezzo e p.c. Gent.mo On. Roberto G. Marino Capo Dipartimento Informazione Editoria Via Della Mercede, ROMA (RM) Oggetto: Osservazioni sull Accordo Fieg sistema distributivo del 26/05/2015 Le scriventi OO.SS., esaminato il documento sottoscritto da FIEG e da alcune associazioni di distributori locali in materia di distribuzione della stampa quotidiana e periodica, devono stigmatizzare con la massima chiarezza e determinazione: 1) il metodo utilizzato da queste associazioni per predisporre tale documento e il significato politico che presiede alla elaborazione di un siffatto documento in contemporanea ad un processo politico-istituzionale di intervento nel settore promosso dal Dipartimento per l Editoria e l Informazione; 2) le palesi finalità anticoncorrenziali intese a creare un cartello a danno di tutte quelle componenti della filiera che sono state escluse dalla contrattazione. 1. Critica al Metodo e al significato politico dell Accordo FIEG-NDM-ANADIS E assolutamente inaccettabile che una Associazione rappresentante alcuni Editori e due Associazioni rappresentanti alcuni distributori locali negozino - ed abbiano addirittura la leggerezza e l arroganza di sottoscrivere - un documento che dovrebbe disciplinare l intera filiera della distribuzione della stampa in Italia e l informatizzazione della medesima rete prevista dall art. 4 del D.L. 63/2012, senza minimamente dialogare o consultare, da un lato, il Dipartimento per l Informazione e l Editoria e, dall altro, le OO.SS. di categoria degli edicolanti. E evidente la palese violazione dei più elementari principi di cortesia istituzionale e di condivisione e doverosa collaborazione tra operatori di una medesima filiera distributiva. Non vi è chi non veda infatti come un simile accordo condizioni (o forse dovremmo dire unilateralmente imponga ) le modalità di diffusione della stampa in Italia, interferendo con principi e diritti aventi rango costituzionale quali il diritto di accedere all informazione di tutti i cittadini e la libertà di impresa delle circa 30mila rivendite di quotidiani e periodici presenti in Italia. Pag. 1 di 4

3 La assoluta mancanza di condivisione - e ancor prima la mancanza della pur minima discussione o del semplice confronto - non costituisce un mero vizio formale ma rappresenta un vizio sostanziale del documento che - per la sua impressionante parzialità - non merita neppure di essere discusso nel merito da queste OO.SS. Il metodo utilizzato dalla FIEG e da NDM e ANADIS manifesta altresì la visione politica e imprenditoriale che della filiera distributiva hanno queste associazioni. La FIEG e le due associazioni di distribuzione trattano la filiera come fosse affare loro, da negoziare privatamente, una sorta di proprietà esclusiva in merito alla quale dettare regole, condizioni e finalità, disinteressandosi, sia della cornice legale e giuridica stabilita da norme imperative di interesse pubblico, sia della funzione e del contributo degli altri operatori della filiera. Non può essere taciuta anche una considerazione di natura politica in merito al documento in esame. In un momento politico particolarmente importante, nel quale il Governo ha in più occasioni affermato di voler intervenire nella diffusione della stampa con un disegno di legge ad hoc, la predisposizione di intesa tra tre Associazioni di categoria volte a disciplinare aspetti importanti della distribuzione appare quantomeno intempestivo rispetto all onere assunto dal Governo di intervenire in materia. Anzi, lo scopo del documento sembra quello di anticipare scelte essenziali per il futuro della distribuzione della stampa in Italia anche sotto il profilo legislativo (ad es. in tema di programmazione territoriale, di identità delle condizioni economiche di fornitura e di informatizzazione). Scelte che - finché rimarremo un paese democratico - rimarranno di competenza del Governo e del Parlamento nell ambito dei rispettivi ruoli. Il messaggio è chiaro: le norme e gli accordi esistenti devono essere significativamente riformulati e per fare ciò è sufficiente l accordo tra FIEG, Anadis e NDM, con buona pace sia del Governo (che si sta sforzando di individuare un nuovo modello legislativo di diffusione della stampa), degli edicolanti (che dovranno semplicemente accettare queste nuove regole) e di tutti gli altri editori e distributori locali (non rappresentati dalle citate associazioni) che dovranno adeguarsi all Accordo FIEG-NDM-ANADIS Sulla Distribuzione. Questo metodo è inaccettabile e non può essere accettato dalle scriventi OO.SS. 2. Critica all intesa tra alcuni operatori della filiera E noto che il sancire una intesa, o il concordare una pratica tra imprenditori, o il coordinare i propri comportamenti in un dato settore, a danno di altri imprenditori, limitando o condizionando il libero esercizio di impresa degli operatori posti a valle della filiera distributiva, configura una intesa lesiva della concorrenza o un abuso di posizione dominante. E altresì noto come il settore della vendita di quotidiani e periodici è caratterizzato da una pluralità di monopoli distributivi nei quali, un unico distributore locale, gestisce le forniture di tutti i prodotti quotidiani e periodici in un dato ambito territoriale. Pag. 2 di 4

4 La posizione del Distributore Locale si caratterizza per un evidente posizione di dominanza mentre, il singolo edicolante, si viene a trovare in una posizione di dipendenza economica, non avendo la possibilità di reperire altrove le pubblicazioni. In questo contesto un intesa nella quale una Associazione di Editori e due Associazioni di Distributori Locali si accordano su come gestire la rete di vendita deve essere vista con particolare sospetto. Ora, è sufficiente richiamare alcuni punti del documento esaminato per comprendere come si tratti di un intesa volta a pregiudicare i diritti e le prerogative degli altri operatori del settore. Quando le parti (e cioè FIEG, NDM e ANADIS) affermano che: a) bisogna modificare norme e contratti in essere (pag. 2); b) condivideranno i criteri di scelta della programmazione delle aperture di nuovi punti vendita del territorio (pag. 3); c) lasceranno al Distributore Locale la libertà di aprire e gestire punti vendita (pag. 3); d) individueranno le rivendite con redditività negativa mediante un modello da queste unilateralmente predisposto (pag. 8); e) stabiliscono unilateralmente un modello tecnologico, operativo e di realizzazione del progetto informatizzazione (pag. 9) in totale spregio al modello legislativo dettato dall art. 4 del D.L. 63/2012, per il quale l informatizzazione deve essere condivisa ; f) definiscono l esistenza di una NewCo a capo del progetto di cui le associazioni degli edicolanti non fanno neppure parte (pagg. 9ss.) e disciplinano la titolarità e la gestione dei dati di vendita; g) affidano la titolarità e la gestione del rapporto con i punti vendita per quanto riguarda l informatizzazione ai Distributori Locali (pag. 10); h) stabiliscono il numero di edicole da informatizzare (pag. 11). Diviene chiaro quindi che - con questo Accordo - FIEG, NDM e ANADIS vanno a decidere della vita delle edicole, della loro esistenza futura, delle loro modalità di esercizio di impresa, delle loro prospettive di sviluppo e dei loro rapporti contrattuali. Tutto ciò non è politicamente e giuridicamente accettabile e le scriventi OO.SS. non intendono assolutamente accettarlo, riservandosi il diritto di denunciare tale intesa all Antitrust nei prossimi giorni. 3. Conclusioni Le scriventi OO.SS. segnalano come il documento in esame rende manifesto il proposito di alcuni Editori e di due associazioni di Distributori Locali di appropriarsi della rete di vendita, definendo tramite intese private, le modalità operative della stessa, e ciò senza considerare norme ed accordi in essere, disinteressandosi dei profili di interesse pubblico o dei motivi di interesse generale connessi alla diffusione della stampa e delle norme imperative sulla vendita di quotidiani e periodici oggi ancora esistenti (autorizzazioni, piani di localizzazione, parità di trattamento, identità di condizioni economiche di cessione etc ). Pag. 3 di 4

5 Ciò rende necessario un intervento normativo chiaro che scongiuri il pericolo di intese di tale natura, eviti gli abusi di posizione dominante, tuteli i contraenti deboli e la loro libertà di impresa e, soprattutto, garantisca il diritto dei cittadini di poter arrivare all informazione su tutto il territorio nazionale. Serve un intervento normativo esteso all attività di distribuzione della stampa, proprio per evitare le tante distorsioni che affliggono questo sistema e delle quali, questa intesa, è un fulgido quanto triste esempio. Non si può affidare la diffusione della stampa, l articolazione della rete di vendita e la sua gestione, al mercato semplicemente perché - in questo settore - il mercato non esiste: in questo settore invece esistono una serie di operatori in posizione dominante propensi alla definizione di intese particolarmente restrittive dell altrui libertà imprenditoriale. In conclusione servono norme per riequilibrare la posizione tra operatori e garantire una paritaria diffusione della stampa e ci auguriamo che il Governo possa predisporle nell ambito del Disegno di Legge di riorganizzazione dell Editoria. SINAGI aff. SLC-CGIL Giuseppe Marchica SNAG-Confcommercio Armando Abbiati USIAGI-UGL Aldo Romeo Pag. 4 di 4

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