Laboratorio di Paola Tonelli

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1 Laboratorio di Paola Tonelli dal libro: La Documentazione educativa di Paola Tonelli ed. ANICIA Roma In moltissime scuole italiane è ormai costume comune raccontare il proprio percorso, il proprio lavoro, nelle mostre di fine anno che sono costituite da una serie di cartelloni. A volte si incontrano esperienze interessanti ma esposte su poster costruiti male, poco comunicativi, confusi, poco leggibili. L allestimento di una mostra costa fatica e richiede molto impegno. Per questi motivi diviene indispensabile imparare a costruire dei poster/manifesti ben fatti che rendano il lavoro maggiormente fruibile dai visitatori. Nei laboratori finalizzati ad apprendere questa particolare tecnica è utile aiutare gli insegnanti a riflettere insieme guardando i poster presenti, al momento, nella scuola. Ragionando, con calma e tempo, il gruppo ne individua autonomamente le criticità, i difetti di comunicazione in modo sorprendente. Quelle che seguono sono le riflessioni critiche di alcuni gruppi di insegnanti che si sono fermati ad analizzare i propri cartelloni. Le riflessioni sono state organizzate per temi e sottotemi al fine di indicare, il più chiaramente possibile, da un lato gli errori da evitare quando si costruiscono i poster e dall altro le accortezze da tenere ben presenti. Quella che segue è una sintesi di quanto indicato nel libro citato. 1) LE PARTI SCRITTE a) I contenuti dei testi: I titoli Un cartellone con sole foto e senza titolo non è un poster. Ogni poster deve avere un titolo ed un sottotitolo che spieghino/chiariscano la storia che si vuole raccontare. Il titolo va pensato con cura: può scoraggiare o invitare alla lettura. Il titolo deve corrispondere perfettamente al contenuto che segue. Questo per evitare spaesamenti e per facilitare la comprensione. Le didascalie Un poster deve poter raccontare da solo: senza la presenza di una persona che spieghi. Servono nella maggior parte dei casi, delle didascalie. Le didascalie non possono essere sparse a caso. Devono essere collegate alle foto. I testi destinati ai genitori debbono essere semplificati con cura senza perderne il valore pedagogico. 1

2 Sono da evitare i termini troppo difficili: cercare i sinonimi. Sono da evitare i testi troppo lunghi. I genitori non li leggono. Si può pensare ad una busta trasparente contenente dei volantini con spiegazioni più dettagliate per i genitori che sono più interessati ad approfondire il tema del poster. Questo crea due livelli possibili di lettura: uno più semplice e veloce, uno più complesso. Per evitare gli errori di ortografia, di grammatica o la poca chiarezza delle frasi è bene far rileggere ad altri quanto si è scritto. Chi scrive quasi impara a memoria le parole e, poiché la lettura avviene globalmente e non lettera per lettera, non si colgono più le lettere saltate e gli altri errori. b) Gli aspetti grafici: I titoli Per facilitare la comprensione è meglio posizionare il titolo in alto. Il titolo deve essere scritto più grande delle didascalie. Il titolo deve essere scritto in modo accurato. Lo si può anche scrivere a mano ma bisogna fare molta attenzione: non deve restringersi, deve essere armonioso. Ci si può aiutare tracciando due linee parallele a matita. Le didascalie Le didascalie, di norma, accanto alle foto devono precederle o essere poste sotto. Quando le seguono possono creare incertezza nella lettura. I testi troppo lunghi diventano più chiari se spezzati in blocchi spaziati tra loro. Il poster si legge da sinistra a destra: questa è la direzione che deve essere tenuta presente quando lo si compone. È bene usare caratteri grandi perché chi legge il poster è in piedi ed in zone di passaggio. Quando c è fretta le scritte piccole non invitano. Alcune frasi sono illeggibili perchè scritte a mano e malamente. Alcune scritte, quando si usa un pennarello vecchio o di colore non adatto al colore del cartoncino di base, risultano illeggibili perché pallidissime. Le scritte non possono essere frettolose. Il computer aiuta molto l ordine e la chiarezza. Si può certamente scrivere a mano ma, in questo caso, è bene usare lo stampatello o una grafia grande, chiarissima e ben misurata. Le parti scritte devono essere centrate nel foglio che le accoglie. Quando, sopra o sotto il testo, resta troppa carta si deve ricorrere all uso delle forbici. Gli spazi vuoti intorno al testo (sopra sotto - di lato) devono essere proporzionati. 2) LE FOTO a) Il numero delle foto: A volte le foto sono troppe, a volte sono ammassate più che sistemate nello spazio. Le foto, se troppe, risultano compresse anche se sono ordinate. Non possiamo attaccare tutte le foto che ci piacciono. Noi siamo contente ma il nostro messaggio perde chiarezza, efficacia, si impoverisce. È questo che vogliamo? Separare il poster dalla serie di foto che riprendono i diversi bambini: il poster spiega e racconta una storia del gruppo, le foto dei singoli consegnano ritratti individuali. Le foto dei singoli si possono incollare su una semplice striscia di cartoncino posta accanto al poster e dello stesso colore dello sfondo di questo. Un altro modo per restituire ai genitori le foto dei singoli può essere quello del pannello con tasche trasparenti in cui infilare-sfilare le foto del momento. Non si incollano tutte le foto che sono state scattate: si sceglie, si seleziona Non possiamo scattare un enorme quantità di foto tanto per scattarle. Bisogna, pian piano, imparare a scegliere gli scatti da fare. 2

3 b) Come fotografare: Sono da scartare le foto in cui i bambini sono in posa. Sono da evitare le foto che possono turbare in vari modi i genitori. Sono da scartare le foto troppo cupe. Per far comprendere bene un attività, un gioco, una relazione, bisogna avvicinarsi ai soggetti. Foto prese da troppo lontano non aiutano a vedere. Per restituire le emozioni di una giornata bisogna mettere più a fuoco certi particolari. Bisogna guidare lo sguardo del lettore. Il computer in questo ci aiuta moltissimo perché possiamo zumare, ingrandire e ritagliare il particolare che comunica meglio quanto vogliamo raccontare. c) Disposizione nello spazio: La sequenza deve essere chiara, immediatamente comprensibile. Il lettore non deve provare incertezza circa la direzione di lettura. La lettura delle sequenze può essere facilitata da accorgimenti grafici: - cornici di colori diversi (1 per ogni serie di foto) - strisce di cartoncino che uniscono le foto collegate - posizione nello spazio (es.: una sequenza per ogni riga o lato del poster) I gruppi di foto (non necessariamente sequenze ) collegate tra loro devono essere evidenziati in qualche modo ricorrendo ad una tecnica grafica: si può usare un cartoncino comune che le riunisce o una serie di linee tracciate con l uniposca. La posizione delle foto nello spazio deve essere pensata e misurata. Non può essere più o meno casuale. Le foto devono essere incollate bene non possono svolazzare. Devono essere incollate e non attaccate con un piccolo pezzo di scotch posto al centro. 3) IL CARTONCINO BASE a) Il colore Non si può scegliere il primo cartoncino che capita sotto mano. Il colore del cartoncino deve essere scelto in base al materiale (foto, disegni, pitture) che dovrà accogliere. I colori del poster devono essere abbinati, si deve usare la stessa attenzione che si usa quando ci si veste. le foto devono poter risaltare sullo sfondo del poster. Foto chiare necessitano di uno sfondo più vivace oppure in grado di ricordare il tema affrontato. Evitare i colori che sparano. Lo sfondo lucido riflette la luce e dà fastidio agli occhi. Evitare gli sfondi troppo importanti che disturbano l attenzione al contenuto. Il fondo più chiaro, a volte, valorizza le immagini ed il testo. b) Lo spazio La comunicazione efficace richiede spazi adeguati al messaggio che si vuole inviare. Argomenti complessi richiedono più spazio, poster più grandi. Evitare che un poster ordinato risulti freddo. In generale, evitare di usare i cartoncini in orizzontale si rende più difficile la lettura. 3

4 c) Le decorazioni Alcune decorazioni possono disturbare la lettura invece di aiutarla. Si possono usare solo quelle che chiariscono meglio il messaggio. Le decorazioni non possono essere un riempitivo. I ghirigori decorativi eccessivi e tirati via sono da evitare. Ad un primo sguardo il poster può colpire piacevolmente per il colore e le decorazioni poi si scopre che non è affatto chiaro. 4) LA CONFUSIONE, IL CAOS La confusione ed il caos sono da evitare. In alcuni cartelloni non si capisce di cosa si parla. Troppi argomenti mescolati (biscotti, giardinaggio, sonno ) creano un senso di disordine. Evitare la sciatteria. È importante l essenzialità del poster. È importante la sua pulizia. Non si trovano riferimenti per orientarsi e capire. Si vorrebbe evidenziare l importanza delle uscite nello spazio aperto e non si capisce quali sono le attività che si possono fare in giardino. Nei poster per i bambini non servono le parti scritte ed inevitabilmente le foto si sciupano un poco perché le toccano con le mani. Per evitare ciò si potrebbe creare un angolo con plexiglas in cui infilare, di volta in volta, le immagini pensate per loro. Anche per loro è bene proporre immagini/poster belli, ordinati, curati. Si tratta di una forma di educazione all immagine. 4

5 UN ESEMPIO: DUE POSTER SULLA PITTURA Un poster confuso e poco chiaro. Un poster chiaro, ordinato, leggibile. 5

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