LA DISGRAFIA. Lucia Papalia

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1 LA DISGRAFIA Lucia Papalia

2 La disgrafia è un disturbo specifico dell apprendimento che si evidenzia come difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e quelli numerici; riguarda il grafismo e non l ortografia e la sintassi;

3 SVILUPPO DELLE CAPACITÀ GRAFICHE Intorno ai 20 mesi il bambino è in grado di tracciare le prime forme chiuse; si sviluppa il disegno;

4 a 5 anni il bambino entra spontaneamente nella fase pre-calligrafica; dai 7 ai anni si ha lo sviluppo della fase calligrafica.

5 LA SCRITTURA RICHIEDE Abilità motorie; lateralizzazione; abilità visuo-percettive; memoria visiva e uditiva; attenzione; organizzazione temporale.

6 PER SCRIVERE IL BAMBINO DEVE Abbinare al suono il segno: dal fonema al grafema; recuperare dalla memoria la forma del grafema (lettera);

7 recuperare dalla memoria la sequenza motoria, cioè l insieme dei movimenti necessari per scrivere la lettera; tenere conto delle convenzioni di scrittura.

8 CONVENZIONI DI SCRITTURA Dimensione, direzione e proporzione delle lettere;

9 distanza tra le lettere e tra le parole; spazio occupato rispetto alla riga e rispetto al foglio.

10 E PER COPIARE? Anche copiare è un attività complessa, specialmente dalla lavagna. Richiede: discriminazione visiva, analisi spaziale; pianificazione costruttiva.

11 INDIVIDUAZIONE La scrittura di un bambino disgrafico è deficitaria soprattutto rispetto ai criteri di: velocità, leggibilità e qualità della grafia.

12 COSA OSSERVARE Micro o macro grafie, con fluttuazioni tra le due.

13 Difficoltà a rispettare gli spazi tra le parole e/o le lettere.

14 Difficoltà nel rispettare le regole riguardanti la disposizione spaziale di lettere e parole. Scrittura fluttuante rispetto al rigo

15 Scrittura che non rispetta i margini del foglio

16 Difficoltà ad apprendere ed automatizzare i movimenti necessari a produrre i grafemi ed a collegarli (direzionalità e continuità del gesto). Scrittura eccessivamente lenta o precipitosa. Difficoltà a modulare la pressione della mano sul foglio.

17 Difficoltà posturali.

18 QUANDO MI ACCORGO DEL PROBLEMA? Alla scuola dell Infanzia; in prima; dalla seconda in poi; in terza!!!

19 ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE ALLA SCRITTURA Da proporre alla Scuola dell Infanzia, all inizio della scuola Primaria, anche in seguito, ogni volta che se ne ravvisi l utilità. Attività motorie: esercizi e giochi eseguiti a corpo libero (con le braccia: movimenti ondulatori, serpentine, cerchi, spirali).

20 Esercizi grafici sul piano verticale: su grandi fogli di carta appesi al muro (colori a dita, matite, pastelli a cera, pennarelli, gessi, pennelli).

21 Esercizi grafici sul piano orizzontale: su fogli A3 il bambino esegue tracce grafiche attraverso movimenti manuali fini (con la matita, o con le matite colorate o con i pennarelli );

22 su linee tratteggiate il bambino segue con la matita percorsi continui o semicontinui a complessità crescente e a grandezza decrescente.

23 PER LO SVILUPPO DELLA PERCEZIONE VISIVA E NON SOLO Attività legate alla percezione visiva, es.: riconoscimento di forme, di colori, di forme uguali ma di colore diverso o orientate diversamente nello spazio;

24 schede Frostig (coordinazione visuomotoria, percezione figura-sfondo, costanza percettiva, percezione della posizione nello spazio, percezione dei rapporti spaziali);

25 composizioni con i blocchi logici su imitazione di un modello; riproduzione di ritmi con il corpo, con gli strumenti, sul foglio;

26 riproduzione di sequenze motorie; attività di psicomotricità/attività in palestra mirate allo sviluppo della coordinazione, della lateralizzazione e delle relazioni spaziali; allenare la memoria visiva.

27 PER LA SCRITTURA Preferire lo stampatello maiuscolo: è composto da pochi elementi (linee, cerchi, semicerchi); richiede la memorizzazione di poche sequenze motorie; le lettere sono separate quindi più facilmente distinguibili; le lettere non cambiano a seconda della posizione nello spazio (p, b, d, q).

28 INSEGNARE LA SEQUENZIALITÀ DEL GESTO GRAFICO

29 ESERCIZI SPECIFICI PER IL CORSIVO Mostrare a ogni bambino come si fa ciascuna lettera; dare al bambino il tempo di acquisire e consolidare gli schemi motori; insistere sui collegamenti tra le lettere;

30 INTRODURRE IL CORSIVO CON GRADUALITÀ

31 Esempio di inesatta legatura fra le lettere

32 In caso di difficoltà visuospaziali (rispettare gli spazi fra le lettere, fra le parole, il rigo, i margini del foglio): spiegare chiaramente le convenzioni che regolano la disposizione dello scritto sulla pagina; scegliere il tipo di righe in base allo scopo; sollecitare il bambino a scrivere toccando i margini delle righe; evidenziare le righe di scrittura; marcare i margini della pagina; fornire indici di spaziatura fra le parole.

33 In caso di difficoltà posturali e motorie valutare l opportunità : di modificare la postura; di modificare la prensione; effettuare esercizi defaticanti, scegliere gli strumenti più adatti (matite, penne, quaderni, computer).

34 In caso di apprendimento e automatizzazione di strategie inappropriate: fin dalla scuola dell Infanzia educare alla corretta impostazione della prensione e dei movimenti implicati nella scrittura; insegnare la direzionalità del gesto di collegamento fra le lettere.

35 IL BAMBINO DISGRAFICO scrivere poco; PUÒ: voler scrivere a tutti i costi, anche in corsivo; essere molto impegnato a scrivere bene e quindi fare più errori di ortografia; mostrare segni di sforzo fisico ed emotivo; essere demotivato.

36 STRATEGIE Ridurre il carico di lavoro; proporre alternative: io scrivo, tu detti; evitare di far ricopiare; valutare il contenuto e non la forma; preferire forme di verifica orali o con poco da scrivere;

37 garantire più tempo; PREMIARE LO SFORZO!

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