SOMMARIO PARTE I LA COSTITUZIONE E LE FONTI SOVRANAZIONALI

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1 SOMMARIO PARTE I LA COSTITUZIONE E LE FONTI SOVRANAZIONALI Costituzione della Repubblica italiana - artt. 9, 42, 117 e Fonti del diritto dell Unione europea - TFUE: artt. 6, 13, 107, Fonti di diritto convenzionale - CEDU: Prot. 1, art Convenzione quadro del Consiglio d Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Convenzione di Faro) Convenzione sulla protezione dei beni culturali nei conflitti armati dell Aja del Convenzione UNIDROIT sul ritorno internazionale dei beni culturali rubati o illecitamente esportati del Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del Convenzione UNESCO per la protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali del PARTE II IL CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO E I RELATIVI REGOLAMENTI D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Codice dei beni culturali e del paesaggio. 93 D.P.R. 13 febbraio 2017, n. 31. Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata; 487 D.P.R. 9 luglio 2010, n Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, a norma dell'articolo 146, comma 9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni. 493 PARTE III LE FONTI ISTITUTIVE E ORGANIZZATIVE DEL MINISTERO D.Lgs. 20 ottobre 1998, n Istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali. 519 D.P.C.M. 29 agosto 2014, n Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del decretolegge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n

2 D.L. 31 maggio 2014, n. 83. Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, art. 14 (conv. in l. 29 luglio 2014, n. 106). 634 PARTE IV IL CODICE CIVILE Codice civile, artt. 822, 823, 824, 825, 826, 827, 828, 829, 830, 831, 832, 833, 844, PARTE V TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO D.L. 30 aprile 2010, n. 64. Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali. 673 D.L. 8 agosto 2013, n. 91. Decreto convertito, Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo (conv. con modificazioni in legge 7 ottobre 2013, n. 112). 689 D.L. 31 maggio 2014, n. 83. Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, art. 14 (conv. in l. 29 luglio 2014, n. 106). 737 D.L. 20 settembre 2015, n Decreto convertito, con modificazioni, dalla Legge 12 novembre 2015, n Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione. 777 PARTE VI LE FONTI SUI CONTRATTI PUBBLICI D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50. Codice dei contratti pubblici, artt. 19, 25, D.L. 11 novembre 2016, n Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016, art D.M. Beni e attività culturali 22 agosto 2017, n Regolamento concernente gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n PARTE VII CIRCOLAZIONE DEI BENI CULTURALI Dir. UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014, n. 60. Relativa alla restituzione dei beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro e che modifica il regolamento UE n. 1024/ D.Lgs. 7 gennaio 2016, n. 2. Attuazione della direttiva 2014/60/UE relativa alla restituzione dei beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro e che modifica il regolamento (UE) n. 1024/ Reg. (CE) n. 116/2009 del Consiglio del 18 dicembre Relativo

3 all esportazione di beni culturali (Versione codificata). 864 L. 4 agosto 2017, n Legge annuale per il mercato e la concorrenza, art. 1, commi 175 e PARTE VIII LE FONTI SULLA QUALIFICA DI RESTAURATORE L. 14 gennaio 2013, n. 7. Modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali. 879 D.M. 30 marzo 2009, n. 53. Regolamento recante la disciplina delle modalità per lo svolgimento della prova di idoneità utile all'acquisizione della qualifica di restauratore di beni culturali, nonché della qualifica di «collaboratore restauratore di beni culturali», in attuazione dell articolo 182, comma 1-quinquies del Codice. 892 D.M. 26 maggio 2009, n. 86. Regolamento concernente la definizione dei profili di competenza dei restauratori e degli altri operatori che svolgono attività complementari al restauro o altre attività di conservazione dei beni culturali mobili e delle superfici decorate di beni architettonici, ai sensi dell'articolo 29, comma 7, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio. 900 PARTE IX GLI ALTRI REGOLAMENTI D.M. 28 agosto 2007, n Regolamento recante l'individuazione dei tipi di dati sensibili e giudiziari e di operazioni eseguibili ai sensi dell'articolo 20, comma 2, e dell'articolo 21, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante codice in materia di protezione dei dati personali. 907 D.P.C.M. 18 novembre 2010, n Regolamento di attuazione dell'articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241, riguardante i termini dei procedimenti amministrativi del Ministero per i beni e le attività culturali aventi durata superiore a novanta giorni. 926 D.M. 20 giugno Determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi ai sensi dell'art. 71-septies della legge 22 aprile 1941, n D.M. 11 dicembre 1997, n Regolamento recante norme per l istituzione del biglietto d ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali dello Stato. 944 D.M. 23 dicembre Organizzazione e funzionamento dei musei statali. 955 Schemi a lettura guidata 971 Indice analitico 1072

4 641 Codice civile 822 Codice civile Aapprovato con regio decreto 16 marzo 1942, n. 262 (1). (Estratto. artt. 822, 823, 824, 825, 826, 827, 828, 829, 830, 831, 832, 833, 844, 845;) (1) Il r.d. 16 marzo 1942, n. 262 è stato pubblicato nella G.U. del 4 aprile 1942, nn. 79 e 79-bis. LIBRO TERZO Della proprietà TITOLO I Dei beni CAPO II Dei beni appartenenti allo Stato, agli enti pubblici e agli enti ecclesiastici 822. Demanio pubblico. [I]. Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia [28, 692 c. nav.]; le opere destinate alla difesa nazionale (1). [II]. Fanno parimenti parte del demanio pubblico, se appartengono allo Stato, le strade, le autostrade e le strade ferrate; gli aerodromi [28, 692 c. nav.]; gli acquedotti; gli immobili riconosciuti d interesse storico, archeologico e artistico a norma delle leggi in materia; le raccolte dei musei, delle pinacoteche, degli archivi, delle biblioteche; e infine gli altri beni che sono dalla legge assoggettati al regime proprio del demanio pubblico [823]. CODICE CIVILE Evoluzione normativa (1) Per le acque pubbliche v. r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775; l. 27 dicembre 1953, n. 959; d.lg. 12 luglio 1993, n. 275; art. 144 d.lg. 3 aprile 2006, n Secondo l indicazione dell art. 42, 1 comma, Cost. la proprietà può essere pubblica o privata: non tutti i beni appartengono ai privati. All interno della sistematica del Codice Civile il legislatore, dopo aver aperto il Libro III con la definizione di bene in senso giuridico di cui all art. 810 c.c., nella quale viene sottolineata la dimensione materiale dei beni rilevanti ai fini civilistici, procede più o meno espressamente, con una serie di importanti classificazioni. In particolare si deve ricordare la distinzione tra beni in commercio e cose extra commercium, tra beni mobili ed immobili (artt. 812 ss. c.c.), tra beni divisibili ed indivisibili (artt. 713 e 1111 c.c.), tra beni fungibili ed infungibili, tra cose consumabili e cose inconsumabili (art. 750 c.c.) e quella tra cose presenti e cose future (art c.c.). Il Codice Civile, agli artt. 822 e seguenti, detta la disciplina dei così detti beni pubblici (disciplina che deve essere integrata con le indicazioni delle leggi speciali), tratteggiando il regime giuridico a cui sono sottoposti tutti i beni la cui

5 822 IL CODICE CIVILE 642 proprietà sia pubblica e di cui la P.A. si avvale per realizzare i propri fini istituzionali. Infatti per questa particolare categoria di beni è individuato un regime giuridico speciale, con regole nettamente differenziate rispetto a quelle che valgono normalmente per i beni privati. È opportuno ricordare, almeno in premessa, che la più ampia categoria dei beni pubblici può essere suddivisa in due sottocategorie. Da un lato si hanno i beni pubblici in senso stretto, cioè quelli che appartengono allo Stato o ad altri enti pubblici; dall altro vi sono i beni di interesse pubblico, ossia quelli che, pur appartenendo ai privati, sono sottoposti ad un particolare regime derogatorio rispetto alle ordinarie regole di diritto comune, in virtù della particolare rilevanza che viene attribuita a detti beni da parte della collettività. La categoria dei beni di interesse pubblico assume particolare rilievo riguardo ai beni culturali e paesaggistici, per i quali è previsto un particolare regime in ordine alla loro conservazione ed alla loro circolazione. La disciplina dettata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), pone obblighi di conservazione ed informazione in capo ai proprietari, oltre a prevedere incisive limitazioni all esercizio del diritto di proprietà sui beni culturali, in particolare per quanto attiene alla circolazione degli stessi (si vedano l art. 59 del Codice dei Beni Culturali che prevede l obbligo di denuncia degli atti di trasferimento dei beni culturali e l art. 60 del Codice dei Beni Culturali che prevede il diritto di prelazione legale in capo allo Stato in caso di atti con effetto traslativo aventi ad oggetto beni di natura culturale, cfr. Cons. St., sez. V, 8 aprile 2002, n. 1899, Cass. civ. sez. Un., 1 luglio 1992, n. 8079). La sanzione prevista dall art. 164, 1 comma, Codice dei Beni Culturali per la violazione dei divieti stabiliti è quella della nullità. Secondo il Codice dei Beni Culturali il demanio culturale si compone di beni assolutamente inalienabili (pur potendo essere oggetto di trasferimento tra Stato ed enti locali), costituito dagli immobili e dalle aree di interesse archeologico, dagli immobili riconosciuti come monumento nazionale, le raccolte di musei, pinacoteche e gallerie, le biblioteche e gli archivi. Vi sono poi beni non ricompresi nell elenco sopra riportato che, invece, possono essere alienati a seguito di apposita dichiarazione del Ministero. Detta autorizzazione comporta la sdemanializzazione del bene culturale e può essere concessa solo se la destinazione d uso proposta per il bene culturale sia compatibile con le sue caratteristiche storico-culturali e con la funzione pubblica che il bene deve continuare a svolgere. In siffatta prospettiva, secondo la giurisprudenza della Cassazione, sono possibili e legittime limitazioni del diritto dominicale anche in caso di proprietà fondiaria su cui insistono beni archeologici, non solo per quanto concerne la circolazione del bene ma anche per quanto attiene al godimento del bene stesso, dal momento che la proprietà di beni di questa natura nasce

6 643 Codice civile 822 conformata (cfr. Cass., sez. I, 12 luglio 2016, n ). Secondo il Codice Civile è possibile una tripartizione dei beni di proprietà pubblica: in primo luogo vi sono i beni demaniali, poi i beni del patrimonio indisponibile ed, infine, quelli del patrimonio disponibile. In termini generali i beni demaniali si caratterizzano per essere necessariamente dei beni immobili inalienabili, non usucapibili da nessuno e per non poter essere oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge, principalmente attraverso lo strumento della concessione. I beni del patrimonio indisponibile, invece, pur non potendo essere usucapiti, possono essere alienati Infine i beni del patrimonio disponibile sono beni che pur appartenendo ad un soggetto pubblico sono sottoposti in toto alle ordinarie regole di diritto comune. L art. 822 c.c. apre la parte del Codice dedicata ai beni pubblici con l individuazione, da ritenersi tassativa, dei beni demaniali (cfr. Cass. Sez. Un Civ., 13 novembre 1977, n ; in dottrina cfr. CASETTA, Manuale di diritto amministrativo, Milano, 2007, 180 ss.). L elencazione comprende sia beni immobili che universalità di mobili, come le raccolte dei musei, delle pinacoteche, degli archivi e delle biblioteche. I beni demaniali si distinguono in beni demaniali necessari che per le loro caratteristiche non possono che appartenere allo Stato o ad Enti pubblici territoriali e beni demaniali eventuali, che entrano a far parte del demanio se di proprietà pubblica. La distinzione rileva, oltre che sul piano concettuale, anche per quanto attiene all effettiva inclusione del bene all interno del demanio pubblico. L inclusione di un bene nel demanio naturale discende unicamente dalla presenza delle connotazioni fisiche al riguardo previste dalla legge, indipendentemente da atti ricognitivi o formalità pubblicitarie (cfr. Cass. civ., sez. I, 19 febbraio 1990, n. 1228); di conseguenza neppure la P.A. può modificare, mediante dichiarazione unilaterale o in base ad un accordo con un soggetto privato, la situazione di appartenenza di un bene al demanio necessario (cfr. Cass. civ., sez. I, 30 aprile 1981, n. 2644). La giurisprudenza amministrativa ha chiarito che eventuali procedimenti amministrativi di delimitazione del demanio marittimo hanno mero valore ricognitivo (cfr. Cons. St., sez. V 23 giugno 2014, n. 3143). Di contro per i beni demaniali eventuali l'attribuzione del carattere demaniale postula una specifica manifestazione di volontà, che può essere una legge o un atto amministrativo, avente efficacia costitutiva, e tale da destinare il bene ad una pubblica funzione, tenendo conto che la qualifica di bene demaniale deve attenere alla concreta destinazione del bene ed alla sua caratterizzazione funzionale, dando seguito a taluna delle varie destinazioni ad uso pubblico previste dalla legge per ciascuna delle categorie dei beni demaniali. Il beni ricompresi nel demanio necessario hanno alcune caratteristiche CODICE CIVILE