COMUNICAZIONI CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO

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1 COMUNICAZIONI CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Giugno 2006

2 Provincia Autonoma di Trento - Servizio Statistica Il Servizio Statistica della Provincia Autonoma di Trento autorizza la riproduzione parziale o totale del presente fascicolo con la citazione della fonte. A cura di: Hanno collaborato al Progetto Conto Economico provinciale : Mariacristina Mirabella per il Servizio Statistica Rosa Lippolis Gianpaolo Sassudelli Manuela Cumerlotti Mariacristina Mirabella con la collaborazione del gruppo di lavoro coordinato da Norberto Bernardi Progetto grafico: Impaginazione e stampa: STUDIO BI QUATTRO - Trento Litografia EFFE e ERRE - Trento Le principali pubblicazioni del Servizio Statistica sono disponibili nel Sito Internet

3 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO INDICE Introduzione pag. 5 Nota metodologica pag. 7 Il quadro macroeconomico pag. 15 Tavole pag. 23

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5 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO INTRODUZIONE Con il presente volume, il Servizio Statistica riprende la pubblicazione dei Conti Economici della provincia di Trento per il periodo Il Conto, redatto in conformità alle regole ed ai principi contabili del SEC95, fornisce un quadro sintetico dei principali aggregati macroeconomici, quali il prodotto interno lordo, i consumi, gli investimenti, l occupazione e i redditi, cioè di tutto quell insieme di dati contabili che giocano un ruolo fondamentale in sede di elaborazione e monitoraggio delle principali politiche sociali ed economiche a livello provinciale. Nonostante la metodologia adottata nella costruzione del nuovo conto provinciale presenti parecchi elementi di continuità con la vecchia serie, i risultati finali appaiono molto diversi. Le differenze più eclatanti riguardano, in particolare, la misura del livello delle stime provinciali, che risulta ora maggiormente omogenea rispetto alle stime ufficiali ISTAT. A questi risultati si è pervenuto dopo un intensa attività di verifica e di rivisitazione di tutte le fonti disponibili, che ha condotto a modificare profondamente la tecnica di costruzione dei valori aggiunti pro-capiti. Il riallineamento poi del vettore occupazionale rispetto agli ultimi risultati censuari ha comportato un recupero di informazioni rispetto alle serie precedente, in special modo nel comparto dei servizi alle imprese. I principali conti esposti in questa pubblicazione sono costituiti dal conto delle risorse e degli impieghi e dal conto della distribuzione del prodotto interno lordo. Le diverse componenti dei conti, quali il valore aggiunto, gli investimenti, l occupazione e i redditi da lavoro, vengono analizzati per branche di attività economica, secondo la disaggregazione che si ritrova anche nei conti regionali ISTAT, ossia a 24 branche produttive. Proprio grazie al processo di revisione che ha caratterizzato la stima della nuova serie provinciale, i dati risultano ora più confrontabili rispetto al passato con le analoghe stime provinciali e regionali ISTAT. Il vero valore aggiunto che questo lavoro forni-

6 sce è costituito, però dal fatto di poter disporre di un quadro che permette di disaggregare l economia provinciale in molte branche produttive, consentendo analisi accurate dei diversi fenomeni economici, altrimenti impossibili utilizzando i 6 macro settori che ISTAT fornisce per le province italiane. Il quadro sulle risorse prodotte dalla nostra economia è completato, inoltre, dal quadro degli impieghi, cioè da tutti quegli elementi che ci consentono di capire in che modo la ricchezza prodotta è stata utilizzata, attraverso i consumi e gli investimenti, dai soggetti che, residenti e non residenti, hanno avuto in qualche modo relazioni con l economia provinciale. Dal momento che i Conti territoriali escono con un ritardo strutturale di almeno 24 mesi rispetto l anno di riferimento dei dati, il Servizio Statistica, a partire dallo scorso anno, ha attivato un progetto che mira a fornire agli amministratori pubblici una prima stima anticipata sull andamento dei principali aggregati macroeconomici. Le stime fornite per il 2004 risultano coerenti con il processo di costruzione di questa nuova serie di conti provinciali. L importanza di queste nuove serie di dati diverrà sempre più strategica, quando sarà entrato a regime il funzionamento del modello econometrico multisettoriale per la provincia di Trento, realizzato in collaborazione con l Osservatorio dell economia e del sociale e Prometeia. L esperienza condotta dal basso nella fase di misurazione del dato, tanto più in un economia così piccola e quindi di per se stessa così instabile, consentirà di interpretare e utilizzare al meglio le relazioni economiche che il nuovo modello di previsione descriverà, permettendo simulazioni sui possibili scenari macro-economici più controllate.

7 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO NOTA METODOLOGICA Dal punto di vista delle risorse di un dato sistema economico, l aggregato che ne costituisce la parte preponderante è rappresentata dal prodotto interno lordo (in seguito PIL). Le risorse complessive di cui un sistema dispone sono ottenute infatti sommando al PIL le importazioni, che a livello provinciale, sono costituite dalle importazioni di beni e servizi dall estero e dal resto d Italia. Il PIL rappresenta il risultato finale dell attività svolta dalle unità produttive che operano in un dato territorio economico. La ricchezza creata in un certo arco temporale si può esprimere anche come somma di redditi, sia da lavoro dipendente che da impresa. Tali redditi rientrano nel circuito economico distribuendosi sotto forma di consumi e investimenti, che, assieme alle esportazioni, costituiscono gli impieghi del reddito. Il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato corrisponde alla produzione totale di beni e servizi valutata ai prezzi di base, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata dell IVA e delle imposte indirette sui prodotti e sulle importazioni al netto dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM), secondo lo schema sotto riportato. Schema 1 Valore aggiunto ai prezzi di base (lordo SIFIM) Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati Valore aggiunto ai prezzi di base (lordo SIFIM) + IVA, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

8 In pratica, il PIL si ottiene aggregando l ammontare del valore aggiunto delle singole branche di attività economica. Il valore aggiunto, che sulla base del nuovo SEC95 può essere calcolato a prezzi di base o di mercato, è l aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per gli impieghi finali. Viene calcolato come differenza fra il valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive ed il valore dei beni e servizi intermedi consumati dalle stesse (materie prime e ausiliarie e servizi forniti da altre unità produttive). Per determinare il prodotto interno lordo, sono necessari tuttavia alcuni aggiustamenti in quanto determinate grandezze non sono attribuibili direttamente alle singole branche produttrici. Un esempio é il servizio di intermediazione finanziaria offerto dal settore creditizio a fronte del quale non sono applicate le commissioni esplicite. Secondo il SEC95, il costo di questo servizio (chiamato servizio di intermediazione finanziaria indirettamente misurato o SIFIM) dovrebbe essere attribuito direttamente agli utilizzatori. Nella realtà, essendo difficilmente quantificabile all interno delle singole branche, non viene computato tra i costi intermedi. Ne deriva che il valore aggiunto ai prezzi di base o di mercato viene calcolato al lordo di questi costi. Tale sopravvalutazione viene eliminata sottraendo il corrispettivo di tali servizi dall intero ammontare del valore aggiunto. Ai fini del calcolo per la provincia di Trento, il valore dei SIFIM è pari a quello della produzione imputata delle banche e degli intermediari finanziari. Le principali novità previste dall introduzione del SEC95 1 nella stima del valore aggiunto per branca, riguardano: la classificazione delle attività economiche: la classificazione delle attività economiche adottata per l elaborazione e la pubblicazione dei dati di contabilità nazionale è la Nace Rev. 1 Sistema Europeo dei Conti nazionali adottato dai Paese membri della Comunità in ottemperanza del regolamento del Consiglio Europeo n. 2223/96. Il SEC95 rappresenta la versione elaborata in sede comunitaria del sistema dei conti SNA93 (System of National Accounts).

9 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO (ATECO 91 nella versione italiana) che ha sostituito la Nace- Clio70 utilizzata in passato. Il livello di dettaglio settoriale scelto per l analisi dei dati a livello provinciale, è costituito da 30 branche di attività economica (le prime due lettere della classificazione ATECO 91) che vengono ridotte a 24 in fase di pubblicazione dei dati. La caratteristica principale introdotta da questa nuova classificazione per branche di attività economica, è quella di riferirsi esclusivamente alla natura delle attività economiche indipendentemente dai soggetti che esercitano queste attività e dal fatto che i prodotti delle suddette attività siano ceduti ad un prezzo economicamente significativo o meno, o indipendentemente dal fatto che tali attività siano considerate market o non market (destinabili o non destinabili alla vendita, secondo la precedente nomenclatura). Dato che la nuova classificazione si basa sui suddetti presupposti, l attività della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private al servizio delle famiglie può essere compresa in tutti i settori di attività economica, diversamente da quanto accadeva in passato rendendo più onerosa l attività di analisi delle fonti disponibili per distribuire per branca sia l attività market che quella non market di questi due settori. la distinzione market non market: la variabile di riferimento fondamentale per discriminare fra produzione market e non market è il prezzo al quale quest ultima viene scambiata: se tale prezzo è economicamente significativo l output è market altrimenti è non market. Un prezzo è economicamente significativo se influenza il volume della produzione che il produttore decide di offrire sul mercato o l ammontare che l acquirente desidera acquistare. Viceversa, un prezzo non è economicamente significativo, quando ha una limitata o nulla influenza sull entità della produzione offerta dal produttore ed ha un influenza solo marginale sulla quantità domandata. Il SEC95 ha fissato una regola convenzionale in base alla quale il prezzo praticato dal produttore è da ritenersi economicamente significativo se copre di norma almeno il 50% dei costi unitari di produzione.

10 10 i prezzi previsti per esprimere gli aggregati: il SEC95 si propone di effettuare qualsiasi valutazione al prezzo effettivamente convenuto sul mercato dagli operatori che intervengono in una determinata operazione. Il prezzo che misura l ammontare effettivo ricevuto dal produttore, ovvero il prezzo più importante per le decisioni che il produttore deve prendere, è il prezzo di base. Si tratta del prezzo che il produttore può ricevere dall acquirente per un unità di bene o servizio prodotta, dedotte le eventuali imposte da pagare su quella unità quale conseguenza della sua produzione e della sua vendita (ossia le imposte sui prodotti), ma compreso ogni eventuale contributo da ricevere su quell unità quale conseguenza della sua produzione o della sua vendita (ossia i contributi ai prodotti). Sono escluse le spese di trasporto fatturate separatamente dal produttore, mentre sono inclusi i margini di trasporto addebitati dal produttore sulla stessa fattura, anche se indicati con voce distinta. l occupazione: il vettore occupazionale costituisce uno degli elementi fondamentali per la costruzione del conto economico in quanto alcune grandezze vengono determinate come valori medi pro-capite e successivamente moltiplicate per il numero relativo di occupati espressi in termini di ULA (unità di lavoro annue) appartenenti ad una determinata branca di attività economica. Gli occupati nella nuova contabilità nazionale vengono analizzati in base al numero di lavori svolti utilizzando il concetto di posizione lavorativa. Una posizione lavorativa è definita come un contratto di lavoro, esplicito o implicito, tra una persona ed un unità produttiva residente finalizzato allo svolgimento di una prestazione lavorativa contro corrispettivo di un compenso (che, in senso ampio, include il reddito misto dei lavoratori indipendenti). Dal momento che ad un occupato possono corrispondere più posizioni lavorative, l aggregato complessivo rappresenta, quindi, il numero dei posti di lavoro ottenuti dati dalla somma delle prime posizioni lavorative e delle posizioni lavorative plurime, indipendentemente dal numero di ore lavorate. Il volume complessivo di lavoro comprende diverse categorie di lavoro regolari e non regolari. Il lavoro regolare include le prestazioni lavorative svolte da lavoratori dipendenti, con un

11 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO contratto di lavoro, formale o informale, e dagli indipendenti rilevati dalle indagini statistiche e dalle fonti amministrative. Le posizioni lavorative non regolari sono ritenute tali in quanto nascoste al fisco ed agli istituti di previdenza, nonché quelli posizioni irregolari rispetto alle tipologie di contratto e all orario prevalente (gli stranieri non residenti e senza un regolare contratto di lavoro e le attività plurime non dichiarate al fisco ed agli istituti previdenziali assicurativi). Il quadro riepilogativo delle posizioni lavorative è il seguente: Schema 2 dipendenti regolari irregolari part-time full-time part-time full-time posizioni lavorative indipendenti non dichiaratisi (a) imprenditori regolari coadiuvanti part-time full-time part-time full-time non dichiaratisi (a) (a) Gli occupati non dichiaratisi sono costituiti da colore che nelle indagini statistiche che colgono l offerta di lavoro (indagine sulle forze di lavoro o censimento della popolazione), non si dichiarano occupati, anche se in altro quesito della stessa indagine dichiarano di aver effettuato delle ore di lavoro nel periodo di riferimento. Al fine della misura dell input di lavoro come fattore della produzione, il SEC95 suggerisce di stimare il numero delle ore lavorate, o, come misura alternativa, il numero delle unità di lavoro. Queste ultime sono pari al numero di posizioni lavorative equivalenti a tempo pieno, cosicché, mentre le posizioni lavorative a tempo pieno non subiscono riduzioni, quelle a tempo parziale sono trasformate in unità di lavoro tramiti coefficienti ottenuti dal rapporto tra le retribuzioni (che sottintendono le ore effettivamente lavorate) lorde percepite da chi si trova in una posizione lavorativa non a tempo pieno e le retribuzioni pagate nella stessa branca ai lavoratori a tempo pieno. 11

12 Dal lato degli impieghi, la contabilità nazionale considera sostanzialmente due grossi aggregati: la spesa per consumi finali interni e gli investimenti fissi lordi. I consumi finali sono costituiti dall insieme dei beni e dei servizi destinati a soddisfare i bisogni umani. Vengono definiti interni in quanto prendono in considerazione le spese effettuate sul territorio provinciale, a prescindere dal luogo di residenza del soggetto che compie la spesa. Rientrano pertanto in questo concetto, anche le spese sostenute in provincia di Trento da persone residenti fuori provincia ed, in particolare, da turisti. Altresì, non sono ricomprese le spese che i trentini effettuano fuori provincia. I consumi finali interni sono costituiti dalla spesa delle famiglie, dalla spesa delle Istituzioni sociali private e dalla spesa delle Amministrazioni pubbliche. Il SEC95 introduce, di fatto, due distinti concetti di consumo delle famiglie: la spesa per consumo e il consumo effettivo. La differenza fra i due concetti sta nel trattamento riservato a taluni beni e servizi che sono finanziati dalle amministrazioni pubbliche, come nel caso dei servizi dell istruzione e dei servizi sanitari, servizi che sono forniti alle famiglie come trasferimenti sociali in natura. Negli impieghi del conto economico, i consumi finali effettivi risultano dalla somma delle seguenti componenti: Schema 3 Settore che sostiene la spesa Amministrazioni pubbliche Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (I.S.P.) Famiglie Totale degli acquisti Consumi individuali X X X Consumi collettivi X 0 0 Consumi finali effettivi individuali delle famiglie Consumi finali effettivi collettivi delle A.P. Consumi totali Spesa per consumi finali delle A.P. Spesa per consumi finali delle I.S.P. Spesa per consumi finali delle famiglie Consumi finali effettivi = Totale della spesa per consumi finali 12

13 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO In base alle nuove definizioni, la spesa per consumi delle famiglie quindi, non comprende più l ammontare delle prestazioni sociali relative ai farmaci ed ai servizi sanitari, che vanno ad incidere invece nella spesa delle amministrazioni pubbliche che tale spesa effettivamente sostengono. La domanda complessiva del sistema economico è completata dagli investimenti lordi, che rappresentano il valore delle acquisizioni (al netto delle cessioni) di beni capitali utilizzati dalle imprese nel processo produttivo durante un determinato intervallo di tempo, comprese le variazioni delle scorte e gli acquisti di oggetti di valore. Gli investimenti fissi lordi possono essere classificati in relazione alla natura del bene oggetto dell acquisizione, cioè in Macchine e Attrezzature, Mezzi di trasporto e Costruzioni. Si definiscono lordi, poiché sono determinati al lordo degli ammortamenti. La quadratura del conto delle risorse e degli impieghi, che sintetizza la situazione dei flussi generati all interno di un dato sistema economico, è garantita, a livello territoriale, dal saldo delle importazioni ed esportazioni estere ed interregionali. In pratica, sia a livello provinciale che a livello regionale, l aggregato che bilancia il Conto è costituito dalle Importazioni nette. 13

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15 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO IL QUADRO MACRO- ECONOMICO Nonostante il quadro macroeconomico generale italiano presenti una situazione dell economia stagnante, l economia della provincia di Trento nel periodo è riuscita a mantenere un tasso di crescita lievemente superiore a quello fatto registrare a livello nazionale. La crescita reale complessiva del Prodotto Interno Lordo è stata in Trentino pari al 2,8%, contro il 2,2% dell Italia. Queste performance si inseriscono in un quadro internazionale in cui permangono anche nell area Uem segni evidenti della fase congiunturale negativa che ha coinvolto le principali economie europee. Nel 2003 il PIL è cresciuto in provincia di Trento dello 0,9%, un risultato più positivo di quello registrato l anno precedente (+0,2%), ma soprattutto decisamente migliore rispetto al dato nazionale (+0,03%) e alla dinamica registrata nell area Uem (+0,5%). Figura 1 Dinamica del PIL a confronto (variazioni percentuali) 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 2001/ / / /2003 Il ritmo di sviluppo abbastanza modesto che sta caratterizzando l ultimo triennio della storia economica italiana, ma anche di quella provinciale, sembra da imputarsi ad una sostanziale debolez- 15

16 za della domanda interna sostenuta principalmente dai consumi finali delle A.P. piuttosto che dalla domanda proveniente dalle famiglie, mentre gli investimenti fissi lordi, risentendo della fase di debole congiuntura, presentano nel corso del 2003 una dinamica non propriamente virtuosa a livello locale (+0,7%), e addirittura regressiva a livello nazionale (-1,7%). Figura 2 Contributi alla crescita del PIL in Trentino e in Italia 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0 Trentino Italia 16

17 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO La generale debolezza della domanda interna è stata accompagnata nel corso degli ultimi anni anche da un rallentamento della domanda proveniente dalle altre regioni italiane e dall estero. Solo nel corso del 2003 le esportazioni hanno ripreso a crescere (+8,4%), riscattando la generale performance negativa del 2002 (Trentino -3,5%; Italia -1,4%). Le importazioni dalle altre regioni italiane e dall estero hanno fatto segnare in Trentino un trend di crescita particolarmente sostenuto negli ultimi due anni, contribuendo a far crescere il deficit commerciale. La domanda di lavoro mostra nel periodo un trend di crescita sostenuto della componente dipendente che è cresciuta costantemente in tutto il quadriennio, a dispetto dell occupazione indipendente che ha mostrato sensibili segni di rallentamento, soprattutto tra il 2000 e il Il 2003 sembra invece essere stato l anno del riscatto, in cui entrambe le componenti occupazionali hanno mostrato tassi di crescita piuttosto sostenuti. Figura 3 Dinamica dell occupazione dipendente e indipendente ULA Dipendenti ULA Indipendenti A livello settoriale, l attività produttiva mostra ancora segnali di stagnazione. Solo il comparto delle costruzioni e dei servizi sembrano non risentire della crisi generale dell economia che ha contraddistinto il triennio Il valore aggiunto delle costru- 17

18 zioni è cresciuto in termini reali ad un tasso medio annuo superiore al 4%, analogamente a quanto è avvenuto a livello nazionale. Il maggior contributo alla crescita delle attività terziarie è venuto invece dal raggruppamento che include le altre attività dei servizi (pubblica amministrazione, istruzione, sanità e altri servizi), il cui valore aggiunto è aumentato mediamente in termini reali del 2,5% l anno. All interno del settore hanno registrato una forte espansione, in particolare, i servizi sanitari (+6,3% medio annuo), contribuendo a far crescere, più in generale, la categoria dei servizi non market. Buono l andamento del commercio e degli alberghi e pubblici esercizi, mentre segnali di debolezza presentano i settori dell intermediazione finanziaria e dei servizi alle imprese. Ancora in affanno si presenta l agricoltura, dove il verificarsi di eventi climatici non favorevoli, ha rallentato il recupero produttivo del settore, che si stabilizza da circa 3 anni intorno ai valori produttivi fatti segnare nel Nel secondario, il livello di attività dell industria in senso stretto continua a far registrare una tendenza negativa emersa già a partire dal 2002, che si è andata accentuando nel corso del 2003 (- 3,9%). Tavola 1 Valore aggiunto ai prezzi base - valori correnti (Variazioni %) Attività economiche / / /2002 AGRICOLTURA E SILVICOLTURA ,3 0,7 1,3 INDUSTRIA ,1 3,7 0,5 - Industria in senso stretto ,0 1,7-2,5 - Costruzioni ,5 8,1 6,6 SERVIZI TOTALI ,3 3,9 4,9 - Servizi market ,8 3,4 3,6 - Servizi non market ,3 5,6 9,6 TOTALE ,5 3,7 3,5 18

19 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO segue T avola 1 Valore aggiunto ai prezzi base - valori costanti a prezzi 2000 (Variazioni %) Attività economiche / / /2002 AGRICOLTURA E SILVICOLTURA ,0-8,3-3,7 INDUSTRIA ,8 1,1-1,4 - Industria in senso stretto ,0-0,3-3,9 - Costruzioni ,4 4,1 3,9 SERVIZI ,3 0,8 1,3 TOTALE ,8 0,6 0,4 A segnare il passo nel 2003 sono stati i settori tradizionalmente forti dell economia trentina, quali il settore estrattivo e della lavorazione del porfido, il comparto carta e anche l industria metalmeccanica, settori che più di altri hanno risentito della congiuntura negativa che continua ad investire l economia nazionale e locale. In questi settori, ma più in generale anche per il complesso dell economia, la produttività del lavoro, calcolata come rapporto tra il valore aggiunto ai prezzi base (valutato a prezzi 2000) e le unità di lavoro, è risultata in netta flessione (-1,4%). Anche il comparto edile, nonostante la forte crescita in termini reali del valore aggiunto, e in seguito alla accentuata espansione dell occupazione, mostra segni di rallentamento nella dinamica della produttività del lavoro, perdendo nel 2003 il 3,4% rispetto al

20 Tavola 2 Principali aggregati di contabilità provinciale per settore di attività economica Anno 2003 (quote e variazioni percentuali rispetto all anno precedente) SETTORI Agricoltura e silvicoltura Industria in senso stretto Quota % sul valore aggiunto a prezzi base (prezzi correnti) Valore aggiunto ai prezzi base 2000 Valore aggiunto ai prezzi base 2000 per addetto Reddito da lavoro dipendente per addetto Totali Unità di lavoro Dipendenti Indipendenti Deflatore del valore aggiunto a prezzi base 3,0% -3,7-4,6 3,0 1,0-3,4 2,4 6,8 18,5% -3,9-3,4 1,3-0,6-0,9 1,0 1,4 Estrazione di minerali 0,8% -3,7-5,8-1,1 2,3 2,8-0,4 n.d. Industria manifatturiera 16,3% -4,2-3,5 1,3-0,7-1,0 1,1 n.d. Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua 1,4% -1,1-0,7 3,0-0,4-0,4-2,6 n.d. Costruzioni 9,8% 3,9-3,4 3,4 7,6 9,4 4,8 4,8 SERVIZI 68,7% 1,3-0,4 4,6 1,7 2,0 0,8 3,9 Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni 22,9% 1,4-4,7 1,5 2,0 3,0 0,2 n.d. Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali 26,5% -0,4-3,6 0,0 3,3 4,9 1,6 n.d. Altre attività di servizi 19,3% 3,6-3,9 8,2 0,7 0,6 1,3 n.d. Valore aggiunto ai prezzi di base (al lordo SIFIM) 100,0% 0,4-1,4 3,8 1,8 1,9 1,5 3,4 Nel 2003, il volume complessivo della spesa per consumi finali effettuata sul territorio provinciale è risultato pari a milioni di euro correnti, di cui il 74,4% è riconducibile alla spesa per consumi finali sostenuta dalle famiglie per soddisfare i propri bisogni ed il restante 25,6% è imputabile alla spesa effettuata dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni sociali private. Nonostante permanga un clima di incertezza sulle sorti dell economia e sull evoluzione della situazione reddittuale, che ha indotto in questi anni le famiglie ad assumere comportamenti di spesa orientati alla prudenza, la spesa per consumi, pari a milioni di euro correnti, ha segnato nel corso del 2003 un aumen- 20

21 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO to in termini reali dello 0,9%, rafforzando una dinamica, che era stata addirittura regressiva nel corso del La crescita dei consumi ha riguardato in modo particolare gli acquisti di beni durevoli, che sono cresciuti in termini reali dell 1,9%, anche grazie ad un sempre maggiore ricorso a forme di credito al consumo. Questo risultato positivo viene dopo due anni consecutivi in cui la spesa per mobili e elettrodomestici aveva fatto segnare risultati anche fortemente negativi. Figura 4 Spesa per consumi finali anno 2003 Distribuzione percentuale a prezzi correnti Spesa per consumi finali delle famiglie; 74,45 Alimentari, bevande, tabacco; 11,8 Spesa per consumi finali delle ISP; 0,03 Vestiario e calzature; 7,3 Mobili, elettrodomestici, beni vari per la casa; 8,7 Altri prodotti; 15,3 Servizi; 56,8 Spesa per consumi finali delle AA.PP; 25,52 Sul fronte degli investimenti, si è assistito ad una debole ripresa del dato complessivo che è però la sintesi di andamenti contrapposti: positivi nel settore delle costruzioni (+3,2%), ma ancora negativi per la spesa in macchinari, beni strumentali (-1,4%) e mezzi di trasporto. Questi ultimi, dopo un 2002 estremamente vivace, hanno ripreso una tendenza sfavorevole, perdendo il 13,6% in termini reali. 21

22 Gli investimenti fissi lordi effettuati dalle imprese trentine sono risultati pari a milioni di euro correnti, interessando per quasi tre quarti (75,4%) il settore terziario, per il 20% l industria e per il restante 4,6% il settore agricolo. Nel corso del 2003, solo il settore agricolo e il comparto delle costruzioni, con una crescita rispettivamente del 3,5% e del 26,9% rispetto al 2002, hanno contribuito a sostenere il processo di accumulazione del capitale in ambito provinciale, in quanto, oltre all industria manifatturiera, che perde il 3,8%, anche il comparto dei servizi ha segnato il passo, registrando un calo, seppur modesto, dello 0,2%. Combinando il tipo di investimento effettuato con l analisi del settore che ha compiuto l investimento, si ottiene il quadro delle relazioni che legano le branche produttrici di beni di investimento (essenzialmente appartenenti all industria metalmeccanica e alle costruzioni), con tutti i settori che utilizzano i beni di investimento. Il grafico seguente mostra come si sono distribuite in Trentino le diverse tipologie di investimento produttivo a livello di macro settore nel corso del Figura 5 Spesa per investimenti fissi lordi per tipo di bene e branca proprietaria anno 2003 Distribuzione percentuale a prezzi correnti Industria Servizi Agricoltura Macchine e attrezzature Mezzi di trasporto Costruzioni 22

23 TAVOLE

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25 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Tavola 1 Valori medi dei principali aggregati Popolazione residente (media annua) Unità di lavoro totali Unità di lavoro dipendenti VALORI PRO CAPITE (Euro) PIL ai prezzi di mercato per abitante PIL ai prezzi di mercato per unità di lavoro Consumi finali interni per abitante Redditi da lavoro dipendente per unità di lavoro dipendente

26 Tavola 1.1 Conto economico delle risorse e degli impieghi Valori a prezzi correnti AGGREGATI Migliaia di Euro R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Importazioni nette Totale I m p i e g h i Consumi finali interni Spesa per consumi finali delle famiglie Spesa per consumi finali delle ISP Spesa per consumi finali delle AA.PP Investimenti fissi lordi Variazione delle scorte e oggetti di valore Totale Composizione percentuale R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 95,8 96,2 95,7 94,5 Importazioni nette 4,2 3,8 4,3 5,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 I m p i e g h i Consumi finali interni 73,5 74,1 73,7 74,0 - Spesa per consumi finali delle famiglie 56,0 55,9 55,4 55,1 - Spesa per consumi finali delle ISP 0,0 0,0 0,0 0,0 - Spesa per consumi finali delle AA.PP. 17,5 18,2 18,3 18,9 Investimenti fissi lordi 25,9 26,1 26,4 26,0 Variazione delle scorte e oggetti di valore 0,6-0,2-0,1 0,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 26

27 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Tavola 1.2 Conto economico delle risorse e degli impieghi Valori a prezzi 2000 AGGREGATI Migliaia di Euro R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Importazioni nette Totale I m p i e g h i Consumi finali interni Spesa per consumi finali delle famiglie Spesa per consumi finali delle ISP Spesa per consumi finali delle AA.PP Investimenti fissi lordi Variazione delle scorte e oggetti di valore Totale Composizione percentuale R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 95,8 96,4 95,6 94,8 Importazioni nette 4,2 3,6 4,4 5,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 I m p i e g h i Consumi finali interni 73,5 73,8 73,5 73,5 - Spesa per consumi finali delle famiglie 56,0 55,7 55,1 54,6 - Spesa per consumi finali delle ISP 0,0 0,0 0,0 0,0 - Spesa per consumi finali delle AA.PP. 17,5 18,1 18,4 18,9 Investimenti fissi lordi 25,9 26,4 26,7 26,4 Variazione delle scorte e oggetti di valore 0,6-0,2-0,2 0,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 27

28 Tavola 1.3 Conto economico delle risorse e degli impieghi - Indici a base mobile AGGREGATI Valore R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 104,8 103,4 103,8 Importazioni nette Totale 104,4 104,0 105,1 I m p i e g h i Consumi finali interni 105,2 103,4 105,5 - Spesa per consumi finali delle famiglie 104,2 103,0 104,5 - Spesa per consumi finali delle ISP 101,4 108,0 105,0 - Spesa per consumi finali delle AA.PP. 108,5 104,7 108,5 Investimenti fissi lordi 105,2 105,5 103,3 Variazione delle scorte e oggetti di valore Totale 104,4 104,0 105,1 Prezzi impliciti R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 102,9 103,2 102,9 Importazioni nette Totale 103,3 103,1 103,3 I m p i e g h i Consumi finali interni 103,4 103,1 103,5 - Spesa per consumi finali delle famiglie 103,5 103,4 103,6 - Spesa per consumi finali delle ISP 102,1 102,0 102,8 - Spesa per consumi finali delle AA.PP. 103,6 102,1 103,6 Investimenti fissi lordi 102,3 102,8 102,6 Variazione delle scorte e oggetti di valore Totale 103,3 103,1 103,3 Quantità R i s o r s e Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 101,8 100,2 100,9 Importazioni nette Totale 101,1 100,9 101,7 I m p i e g h i Consumi finali interni 101,7 100,3 101,9 - Spesa per consumi finali delle famiglie 100,7 99,6 100,9 - Spesa per consumi finali delle ISP 99,3 105,9 102,1 - Spesa per consumi finali delle AA.PP. 104,7 102,5 104,7 Investimenti fissi lordi 102,8 102,6 100,7 Variazione delle scorte e oggetti di valore Totale 101,1 100,9 101,7 28

29 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Tavola 2 Conto della distribuzione del prodotto interno lordo AGGREGATI Entrate Migliaia di Euro correnti Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Uscite Redditi da lavoro dipendente Imposte indirette nette Risultato lordo di gestione Totale Entrate Composizione percentuale Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 100,0 100,0 100,0 100,0 Uscite Redditi da lavoro dipendente 37,6 37,6 38,4 39,1 Imposte indirette nette 7,6 7,0 6,9 7,0 Risultato lordo di gestione 54,8 55,4 54,7 53,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 29

30 Tavola 3.1 Valore aggiunto e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Valori a prezzi correnti in migliaia di Euro Attività economiche AGRICOLTURA E SILVICOLTURA INDUSTRIA Industria in senso stretto Estrazione di minerali Industria manifatturiera Industrie alimentari e delle bevande Industrie tessili, dell abbigliamento, prodotti in cuoio e pelle Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metalli e prodotti in metallo Fabbricazione di macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua Costruzioni SERVIZI Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni Commercio e riparazioni di autoveicoli e di beni per la casa Alberghi e pubblici esercizi Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Altre attività di servizi Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e convivenze Valore aggiunto ai prezzi di mercato (al lordo SIFIM) Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (-) Valore aggiunto ai prezzi di mercato (al netto SIFIM) IVA e imposte indirette sulle importazioni Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

31 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Tavola 3.2 Valore aggiunto e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Composizione percentuale Attività economiche AGRICOLTURA E SILVICOLTURA 2,5 3,0 3,0 3,0 INDUSTRIA 29,7 29,7 29,7 28,9 Industria in senso stretto 20,6 20,5 20,1 19,0 Estrazione di minerali 0,9 0,8 0,8 0,7 Industria manifatturiera 17,8 17,8 17,5 16,5 - Industrie alimentari e delle bevande 2,6 2,5 2,5 2,6 - Industrie tessili, dell abbigliamento, prodotti in cuoio e pelle 1,1 1,0 1,1 1,0 - Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria 2,7 2,8 2,9 2,5 - Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche 0,6 0,6 0,6 0,6 - Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1,6 1,7 1,6 1,4 - Produzione di metalli e prodotti in metallo 2,8 2,8 2,4 2,3 - Fabbricazione di macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto 3,7 3,7 3,9 3,5 - Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere 2,7 2,7 2,5 2,6 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua 1,9 1,9 1,8 1,8 Costruzioni 9,1 9,2 9,6 9,9 SERVIZI 67,8 67,3 67,3 68,1 Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni 22,7 22,3 22,0 22,2 Commercio e riparazioni di autoveicoli e di beni per la casa 10,8 10,5 10,2 10,2 Alberghi e pubblici esercizi 5,7 5,8 5,7 5,9 Trasporti e comunicazioni 6,2 6,0 6,1 6,1 Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali 27,0 26,8 26,9 26,8 Intermediazione monetaria e finanziaria 5,7 5,5 5,5 5,4 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali 21,3 21,3 21,4 21,4 Altre attività di servizi 18,1 18,2 18,4 19,1 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 6,0 6,0 6,0 6,1 Istruzione 4,1 4,2 4,3 4,4 Sanità e altri servizi sociali 5,4 5,5 5,5 6,0 Altri servizi pubblici, sociali e personali 2,0 1,9 2,0 2,0 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 0,6 0,6 0,6 0,6 Valore aggiunto ai prezzi di mercato (al lordo SIFIM) 100,0 100,0 100,0 100,0 31

32 Tavola 3.3 Valore aggiunto e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Valori a prezzi 2000 in migliaia di Euro Attività economiche AGRICOLTURA E SILVICOLTURA INDUSTRIA Industria in senso stretto Estrazione di minerali Industria manifatturiera Industrie alimentari e delle bevande Industrie tessili, dell abbigliamento, prodotti in cuoio e pelle Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metalli e prodotti in metallo Fabbricazione di macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua Costruzioni SERVIZI Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni Commercio e riparazioni di autoveicoli e di beni per la casa Alberghi e pubblici esercizi Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Altre attività di servizi Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e convivenze Valore aggiunto ai prezzi di mercato (al lordo SIFIM) Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (-) Valore aggiunto ai prezzi di mercato (al netto SIFIM) IVA e imposte indirette sulle importazioni Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

33 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Tavola 3.4 Valore aggiunto ai prezzi di mercato Valori per unità di lavoro a prezzi 2000 in Euro Attività economiche AGRICOLTURA E SILVICOLTURA INDUSTRIA Industria in senso stretto Estrazione di minerali Industria manifatturiera Industrie alimentari e delle bevande Industrie tessili, dell abbigliamento, prodotti in cuoio e pelle Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metalli e prodotti in metallo Fabbricazione di macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua Costruzioni SERVIZI Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni Commercio e riparazioni di autoveicoli e di beni per la casa Alberghi e pubblici esercizi Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Altre attività di servizi Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e convivenze Valore aggiunto ai prezzi di mercato (al lordo SIFIM)

34 Tavola 4.1 Valore aggiunto ai prezzi di base e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Valori a prezzi correnti in migliaia di Euro Attività economiche AGRICOLTURA E SILVICOLTURA INDUSTRIA Industria in senso stretto Estrazione di minerali Industria manifatturiera Industrie alimentari e delle bevande Industrie tessili, dell abbigliamento, prodotti in cuoio e pelle Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Produzione di metalli e prodotti in metallo Fabbricazione di macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua Costruzioni SERVIZI Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni Commercio e riparazioni di autoveicoli e di beni per la casa Alberghi e pubblici esercizi Trasporti e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali Altre attività di servizi Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Servizi domestici presso famiglie e convivenze Valore aggiunto ai prezzi di base (al lordo SIFIM) Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (-) Valore aggiunto ai prezzi di base (al netto SIFIM) Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

35 CONTI ECONOMICI E ATTIVITÀ PRODUTTIVA IN PROVINCIA DI TRENTO Tavola 4.2 Valore aggiunto ai prezzi di base e prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Composizione percentuale sui valori a prezzi correnti Attività economiche AGRICOLTURA E SILVICOLTURA 2,6 3,2 3,1 3,1 INDUSTRIA 29,0 29,0 29,2 28,3 Industria in senso stretto 19,9 19,8 19,7 18,5 Estrazione di minerali 0,9 0,8 0,8 0,8 Industria manifatturiera 17,7 17,6 17,5 16,3 - Industrie alimentari e delle bevande 2,1 2,0 2,0 2,1 - Industrie tessili, dell abbigliamento, prodotti in cuoio e pelle 1,1 1,1 1,1 1,0 - Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria 2,7 2,9 3,0 2,5 - Cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche 0,7 0,7 0,7 0,7 - Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1,6 1,7 1,6 1,4 - Produzione di metalli e prodotti in metallo 2,9 2,8 2,5 2,4 - Fabbricazione di macchine, apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto 3,8 3,7 4,0 3,5 - Industria del legno, della gomma, della plastica e altre manifatturiere 2,8 2,7 2,6 2,7 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua 1,3 1,4 1,4 1,4 Costruzioni 9,1 9,2 9,5 9,8 SERVIZI 68,4 67,8 67,7 68,6 Commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni 23,6 23,1 22,6 22,8 Commercio e riparazioni di autoveicoli e di beni per la casa 11,1 10,8 10,5 10,5 Alberghi e pubblici esercizi 5,8 5,9 5,8 6,0 Trasporti e comunicazioni 6,7 6,4 6,3 6,3 Intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari ed imprenditoriali 26,7 26,5 26,6 26,5 Intermediazione monetaria e finanziaria 5,7 5,4 5,4 5,3 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali ed imprenditoriali 21,0 21,1 21,2 21,2 Altre attività di servizi 18,1 18,2 18,5 19,3 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 6,0 6,0 6,1 6,3 Istruzione 4,2 4,3 4,4 4,5 Sanità e altri servizi sociali 5,5 5,6 5,7 6,1 Altri servizi pubblici, sociali e personali 1,7 1,7 1,7 1,8 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 0,7 0,6 0,6 0,6 Valore aggiunto ai prezzi di base (al lordo SIFIM) 100,0 100,0 100,0 100,0 35

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