Terremoti d Italia museo delle scienze naturali Brescia novembre Cos è il Rischio Sismico?
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- Gabriela Marinelli
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1 Terremoti d Italia museo delle scienze naturali Brescia novembre 2014 Fonte prof. Ing. Mauro Dolce dipartimento Protezione civile italia Cos è il Rischio Sismico?
2 Totale edifici per data di costruzione 19% 31% Prima del 1945 Dal 1945 al 1981 Dopo il % 81% degli edifici costruito prima del 1981 Edifici in c.a. per data di costruzione 37% 60% Prima del 1945 Dal 1945 al 1981 Dopo il 1981 Considerando soltanto gli edifici in c.a., il 61% (pari a circa unità risale al periodo Classificazione sismica del territorio italiano da NTC 2008 Circa 9 milioni di edifici non sono progettati per resistere ai carichi orizzontali e di questi, circa 1,8 milioni sono in c.a. La vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano
3 45% Patrimonio edilizio esistente classificato per data di costruzione 16% 38% pre Il 40% DEGLI EDIFICI ESISTENTI HA ESAURITO LA VITA UTILE La vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano
4 Fonte prof. Ing. Mauro Dolce dipartimento Protezione civile italia I costi dei terremoti in Italia
5 Il terremoto di Salò ( 30 Ottobre 1901) Alle del 30 Ottobre 1901 una fortissima scossa di terremoto colpisce diverse località nell area ad occidente del lago di Garda. Gli effetti più gravi riguardano Salò: lesioni, crolli e spaccature nel terreno. Il governo invia una commissione di tecnici per definire l entità dei danni e le modalità dei lavori di ripristino. Il terremoto di Salò ( 24 Novembre 2004) Il terremoto del 24 novembre 2004 fu un terremoto di forte intensità (magnitudo 5,2 della scala Richter VIII grado della scala Mercalli) che colpì il nord Italia alle ore 23:59 locali senza conseguenze per la popolazione. L'epicentro è stato individuato nel comune di Vobarno, in Val Sabbia. I danni maggiori agli edifici, ma senza vittime, sarebbero a Salò, sullagodigarda. Ma esiste davvero il rischio sismico e, se esiste, quanto dista da noi?
6 AVVIARE e PROMUOVERE UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER LO SVILUPPO DI UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE COSA VOGLIAMO FARE? AVVIARE UN PROCESSO PER LA DEFINIZIONE DI STRUMENTI E STRATEGIE PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO La mostra Terremoti d Italia museo delle scienze naturali Brescia novembre 2014 e le attività collaterali ricomprese all interno della sua cornice vogliono rappresentare l inizio di una collaborazione tra soggetti diversi (istituzioni, enti, universita e professioni) per il perseguimento di questi obiettivi che insieme intendiamo raggiungere. Finalità e obiettivi
7 Il Laboratorio didattico TUTTI giù per TERRA è un progetto dell' Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia. TUTTI giù per TERRA è un percorso attivo di educazione al rischio sismico che vuole essere un'occasione per motivare i partecipanti a farsi domande e cercare risposte. La proposta è destinata anzitutto alle scuole, ma anche a singoli visitatori. Il percorso attivo si basa su un approccio fortemente interattivo e partecipativo e il cuore della progettualità espositiva risiede nella creazione di specifici strumenti gioco. Modello utilizzato per la spiegazione del meccanismo con cui si generano i terremoti Il modello della struttura interna della Terra e booklet per "animare" l'evoluzione della crosta negli ultimi 500 milioni di anni. La mostra e il laboratorio didattico
8 Il Laboratorio didattico TUTTI giù per TERRA è un progetto dell' Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia. TUTTI giù per TERRA è un percorso attivo di educazione al rischio sismico che vuole essere un'occasione per motivare i partecipanti a farsi domande e cercare risposte. La proposta è destinata anzitutto alle scuole, ma anche a singoli visitatori. Il percorso attivo si basa su un approccio fortemente interattivo e partecipativo e il cuore della progettualità espositiva risiede nella creazione di specifici strumenti gioco. Il modello che spiega il funzionamento di un sismografo e il modello utilizzato per riprodurre le diverse onde sismiche. Il modello utilizzato per spiegare il meccanismo della deriva dei continenti e dell'orogenesi. La mostra e il laboratorio didattico
9 Il fulcro della mostra è rappresentato dall area espositiva definita l esperienza del terremoto, dove il visitatore può apprendere cosa sia un terremoto attraverso la percezione sensoriale degli effetti sulle persone e sulle cose, grazie a due grandi tavole vibranti che simulano il movimento sismico realizzate per la mostra dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con l Università della Basilicata e Reluis. Su di una tavola, la Stanza sismica, che riproduce in scala al vero un ambiente domestico, i visitatori vivono da protagonisti l esperienza del terremoto. Sull altra tavola, la Città sismica, è riprodotto un ambiente urbano, in scala ridotta, dove sono presenti edifici e ponti con diversi sistemi di protezione sismica, in modo che i visitatori possano vivere l esperienza del terremoto dall esterno. La stanza sismica La citta sismica La mostra e l area espositiva
10 La visita alla facoltà di ingenereria. Pensata per per le classi dei licei scientifici e degli istututi tecnici delle scuole superiori, la visita rappresenta un altro momento caratterizzante della proposta formativa; essa non solo vuole introdurre i temi della prevenzione sismica, ma si pone un obiettivo educativo di più ampia portata, suggerendo modelli di riferimento sani per gli adolescenti di oggi. La visita prevede una lectio magistralis nell aula magna della facoltà e la visita al laboratorio prove materiali Le attivita collaterali visita all universita di brescia
11 LA FORMAZIONE. Fatta salva la possibilità di integrare e completare il progetto e la proposta formativa dedicata ai tecnici e agli amministratori delle Pubbliche Amministrazioni, nonche ai liberi professionisti che operano nell ambito dell edilizi con ulteriori iniziative, è prevista l'organizzazione dei seguenti seminari e corsi: (in favore dei tecnici e degli amministratori della P.A) 1. Sisma. Pianificazione urbanistica e pianificazione emergenziale; 2. Sisma. Prevenzione e mitigazione del rischio in assenza di finanziamenti specificatamente destinati: il ruolo degli enti territoriali; 3. Una proposta di revisione della legge regionale in materia di controllo dei progetti nelle aree sismiche: il controllo quale strumento di mitigazione del rischio. (in favore dei tecnici e liberi professionisti) 1. Ampliamenti e sovralzi di edifici esistenti in area sismica. Dalla necessità alla fattibilità tecnicoeconomica dell'intervento; 2. Edifici sismicamente isolati: architettura e impianti; 3. Edifici sismicamente isolati: il progetto strutturale. Le attivita collaterali formazione tecnico scientifica
12 Dando seguito all esercitazione interprovinciale di Protezione Civile tenutasi a Orzinuovi nell ottobre scorso, l Ordine Professionale degli ingegneri intende confermare la volontà di supportare le strutture di protezione civile nelle attività di esercitazione (e in emergenza), con particolare riguardo alle funzioni, per le quali sono opportune le competenze proprie della categoria Le attivita collaterali esercitazioni di protezione civile
13 in collaborazione con il mondo accademico e gli istituti che hanno ideato la mostra, sviluppare NUOVI PROGETTI FORMATIVI per gli alunni delle scuole tecniche superiori attraverso i quali i ragazzi possano realizzare un loro progetto, spaziando tematicamente dalla fisica del terremoto alla pericolosità, dalla risposta degli edifici al sisma alla sicurezza degli ambienti scolastici e domestici In sinergia con università professioni, associazioni di categoria approfondire i temi dell AUTO PROTEZIONE, nonché divulgare nozioni base che consentano di guidare all acquisto, alla costruzione/ristrutturazione e all arredo della propria casa Quali possibili sviluppi? Sul fronte della pianificazione emergenziale, della gestione tecnica in emergenza e della riduzione e mitigazione del rischio s intendono promuovere azioni in grado di sviluppare strategie e strumenti a supporto degli enti territoriali. In tale ambito appare auspicabile lo sviluppo di metodologie: 1. che consentano di analizzare il sistema territoriale in modo da saper individuare gli elementi di criticità che ostacolano lo svolgimento delle funzioni strategiche durante l emergenza; 2. finalizzate a ottimizzare il trasferimento le conoscenze (geometrico materiali) degli immobili strategici e rilevanti (scuole) dal propietario ai rilevatori chiamati a esprimere un giudizio di agibilità dopo un evento simico; 3. in grado di individuare percorsi virtuosi che promuovano una riduzione del rischio, attraverso un innalzamento della sicurezza strutturale degli edifici, anche in carenza di finanziamenti specificatamente destinati Possibili sviluppi
14 Strategie di prevenzione più efficaci farebbero non solo risparmiare decine di miliardi di dollari ma salverebbero decine di migliaia di ite. Costruire una cultura di prevenzione non è facile. Mentre i costi della prevenzione debbono essere pagati nel presente, i suoi benefici si avvertono in un futuro distante. Per di più, i benefici non sono tangibili: SONO I DISASTRI NON AVVENUTI Kofi Annan, WSSD 2002 Perchè ne vale la pena?
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