RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICO INTERREGIONALE DEI DIRETTORI ALLA P.C. (12 novembre)
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1 AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE IL DIRETTORE DEMETRIO EGIDI RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICO INTERREGIONALE DEI DIRETTORI ALLA P.C. (12 novembre) Proposte relative ai primi 3 punti all ordine del giorno della riunione del 12 novembre c.a. PUNTO 1. FONDO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE 1.1 PREMESSA Il Fondo Regionale di Protezione Civile è stato istituito dall art. 138, comma 16, della Legge n. 388 del 2000 con il duplice obiettivo: - di assicurare adeguate risorse per consentire alle Regioni ed alle Province Autonome di fronteggiare autonomamente le conseguenze di eventi calamitosi di rilievo regionale o locale (cosiddetti eventi di tipo b ) senza dover ricorrere alla dichiarazione di stato di emergenza nazionale ed all emanazione di ordinanze di protezione civile; - di potenziare i sistemi regionali e locali di protezione civile sia in termini di presidi permanenti, sia in termini di mezzi e attrezzature dedicate. 1.2 ASPETTI FINANZIARI La norma originaria ha assicurato il finanziamento del Fondo Regionale per il primo triennio. Successivamente il Fondo è stato finanziato con apposite disposizioni, fino all annualità 2008, attualmente in corso di trasferimento alle Regioni ed alle Province Autonome. Il Fondo è istituito a regime, ma la sua dotazione finanziaria necessita di un apposita norma che, a partire dall annualità 2009, è venuta a mancare. La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome ha ripetutamente richiesto il rifinanziamento del Fondo, da ultimo con una 1
2 deliberazione del 6 novembre 2008, rimasta senza riscontro, relativa al triennio Nello stesso senso si è espressa anche l VIII Commissione Permanente Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, della Camera dei Deputati che nella seduta del 4 febbraio 2009 ha approvato una risoluzione frutto della fusione di tre testi di analogo contenuto presentati dai Deputati Foti, Mariani e Togni. Sul contenuto della risoluzione espresse la condivisione del Governo il Sottosegretario di Stato all Economia ed alle Finanze, on.le Daniele Mologora. 1.3 PROPOSTA Per il possibile inserimento nella legge Finanziaria 2010 si ritiene di proporre: - di confermare con forza la richiesta di rifinanziamento del Fondo, con una proiezione triennale (come in passato) , richiamando al Governo l impegno assunto in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati il 4 febbraio 2009; - di contenere, viste le difficili condizioni finanziarie generali, l importo del Fondo, a fronte del rifinanziamento triennale, nel 75 % dell importo dell ultima annualità, vale a dire di ridurlo a 100 milioni di euro; - di confermare le procedure di gestione previste dall art. 25, comma 2-bis, della Legge 222/2007 (DPCM); - di confermare l esigenza che l erogazione presupponga il raggiungimento di predeterminati livelli di utilizzo delle annualità precedenti; - di confermare le modalità di riparto tra le Regioni e le Province Autonome già precedentemente applicate; - di confermare l accantonamento di una quota tra il 20 ed il 25 % delle risorse spettanti a ciascuna Regione e Provincia Autonoma per il concorso a progetti di rilievo nazionale, da individuare d intesa con il Dipartimento, con particolare riguardo alle attività dei Centri Funzionali e delle relative reti di monitoraggio e sistemi di allertamento, al progetto della Colonna Mobile Nazionale delle Regioni ed al progetto di assistenza alla popolazione nelle maxi-emergenze. PUNTO 2. PIANO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO Dato atto dell accantonamento di un miliardo di euro disposto dal CIPE ai fini dell attuazione di un piano triennale di prevenzione del dissesto idrogeologico e di 2
3 difesa del suolo da predisporre a cura del Ministero dell Ambiente, si ritiene necessario individuare anche adeguate risorse per l avvio, in termini di urgenza, di un piano di interventi di messa in sicurezza delle popolazioni e degli insediamenti urbani e rurali. Il piano, che dovrebbe essere finalizzato alle sole situazioni di criticità esistenti sull intero territorio nazionale, dovrebbe: - essere destinato esclusivamente alla realizzazione di opere ed interventi di particolare rilievo e strettamente finalizzati ad assicurare l incolumità di popolazioni, insediamenti o infrastrutture, con cantierabilità certificata entro 12 mesi dall approvazione del relativo elenco; - essere realizzato mediante ordinanze di protezione civile che identifichino un ristretto, ma essenziale, nucleo di deroghe normative finalizzate all accelerazione delle procedure in ragione degli obiettivi di tutela della pubblica incolumità; - prevedere una provvista finanziaria di non meno di 500 milioni di euro, da suddividere tra le Regioni e le Province Autonome secondo i consueti criteri generali di consistenza della popolazione ed estensione del territorio; - prevedere un cofinanziamento da parte delle Regioni di una aliquota maggiore o uguale al 20% del contributo statale; - stabilire una prima assegnazione finanziaria relativa alla sola attività di realizzazione o completamento della progettazione esecutiva delle opere e degli interventi, nella misura del 5 % dell intero piano (pari a 20 milioni di euro), e, a seguito dell approvazione formale del progetto esecutivo da realizzare entro 6/8 mesi dall assegnazione del finanziamento, una seconda assegnazione del residuo 80 % per l avvio delle procedure di gara, da completare con l aggiudicazione dell appalto e la consegna dei lavori entro i restanti 6/4 mesi (totale 12 mesi dall approvazione dell elenco); - prevedere un meccanismo di recupero e rimodulazione delle economie a seguito di gara a livello di ciascuna Regioni e Provincia Autonoma, con le medesime modalità e limitazioni d impiego. PUNTO 3. COLONNA MOBILE NAZIONALE DELLE REGIONI Sulla base della positiva esperienza verificata in occasione del sisma del 6 aprile 2009 e dell intervento massiccio ed efficace del sistema delle Regioni e delle Province Autonome (oltre 60 tendopoli gestite per circa il 60% della popolazione totale assistita nelle aree di accoglienza) è necessario procedere con decisione sulla strada dell implementazione del progetto della Colonna Mobile Nazionale delle Regioni e, in particolare, di sviluppare specifiche linee d azione sul tema delle maxi-emergenze. 3
4 E quindi, anzitutto, necessario assicurare la più rapida rendicontazione degli impegni sostenuti da tutte le Regioni e dalle Province Autonome, secondo i parametri di riferimento concordemente definiti, anche per dare tempestivo riscontro al sollecito del Capo del Dipartimento della Protezione Civile prot. n. DPC/VATO/ del 4 novembre u.s., per consentire una rapida predisposizione del provvedimento di riparto delle risorse finanziarie stanziate dall Ordinanza nl 3803 (25 milioni di euro). In tal senso si auspica che il provvedimento del Capo del Dipartimento con il quale verranno disciplinate le finalità d uso delle risorse affianchi, all erogazione delle predette somme, anche la possibilità di assegnazione alle Regioni e Province Autonome adeguatamente strutturate di parte delle attrezzature di proprietà dello Stato, anche provenienti dalle gare recentemente espletate dal Dipartimento con l impiego delle risorse provenienti dall annualità 2007 del Fondo Regionale di Protezione Civile. L assegnazione di materiali ed attrezzature, da dislocare strategicamente sul territorio nazionale, dovrà, opportunamente, essere formalizzata mediante convenzioni e atti di comodato che prevedano precisi obblighi in termini di manutenzione mantenimento delle condizioni d uso, oltre che di pronta impiegabilità delle attrezzature medesime. A tal fine si propone di proseguire l attuazione del progetto della Colonna Mobile Nazionale delle Regioni ed implementarne ulteriormente gli obiettivi con specifico riferimento alle maxi-emergenze nazionali. Attualmente i moduli standard richiesti dal progetto mirano ad assicurare, a carico di ciascuna Regione o Provincia Autonoma, l assistenza completa ( chiavi in mano ) a 1 o (di norma) 2 moduli base da 250 sfollati, sulla base delle rispettive dimensioni e capacità tecnico-operative. Il progetto consente, in tal modo, a livello nazionale, di assicurare l assistenza completa di cui 7/8.000 sfollati. In occasione del sisma in Abruzzo il sistema regionale ha garantito assistenza diretta ad oltre sfollati, superando gli obiettivi prefissati. Si propone di prevedere un percorso che consenta, ad alcune strutture regionali adeguatamente organizzate, di integrare i propri moduli fino a sfollati, per un massimo di 5 regioni o province autonome. In tal modo i sfollati di queste regioni e i circa delle altre organizzate con moduli standard, consentirebbero al Dipartimento di contare su una capacità di assistenza chiavi in mano per circa sfollati. Chiaramente il percorso dovrebbe passare attraverso una verifica congiunta Stato-Regioni dello stato di consistenza delle strutture delle Colonne Mobili regionali già esistenti. La verifica potrebbe essere affidata ad una commissione 4
5 mista composta da rappresentanti del Dipartimento integrati con un rappresentante della Regione capofila (Friuli-Venezia Giulia) ed un rappresentante della Regione referente del progetto (Emilia-Romagna). Gli aspetti finanziari ed organizzativi gestionali possono così sintetizzarsi, per un maxi-modulo da sfollati costo investimento (ipotizzando cinque sottomoduli da sfollati ciascuno) all incirca 3/4 milioni di euro costi gestionali comprensivi di oneri per magazzino e per costi personale ( 10 unità) all incirca l anno nel caso di Regioni già organizzate il costo gestionale si può considerare dimezzato all incirca l anno Bologna, 10 novembre
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