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1 Allegato 1 Le Condizioni dell AIA A. SEZIONE INFORMATIVA... 2 A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B. SEZIONE FINANZIARIA... 2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2 C. SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE... 3 C.1 PIANO DI MIGLIORAMENTO (PROPOSTO DALL AZIENDA)...4 C.2 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC...5 D.1 ELENCO TECNICHE ADOTTATE...5 D.2 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO...6 D.3 CONDIZIONI ECCEZIONALI...6 D.4 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO...6 E. PRESCRIZIONI... 7 E.1 CONFORMITA EDILIZIA DEI CAPANNONI...7 E.2 DOCUMENTAZIONE MANCANTE...7 E.3 FORMAZIONE DEL PERSONALE...7 E.4 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE...7 E.5 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI...7 E.6 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI...8 E.7 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI...8 E.8 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE...8 E.9 STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI...8 E.10 ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI...9 E.11 SCARICHI IDRICI...9 E.12 ACQUE METEORICHE...9 E.13 EMISSIONI IN ATMOSFERA...9 E.14 BARRIERE VEGETALI...10 E.15 PROTEZIONI ANTIPOLVERE...10 E.16 GESTIONE DEGLI EFFLUENTI...10 E.17 STOCCAGGIO DEIEZIONI...10 E.18 ENERGIA...11 E.19 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI...11 E.20 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI...11 E.21 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI...11 F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO...11 G. OGGETTO DEL PIANO...12 G.1 COMPONENTI AMBIENTALI a Consumo materie prime e prodotti finiti b Consumo risorse idriche c Consumo energia d Consumo combustibili e Emissioni in aria f Rifiuti...14 G.2 GESTIONE DELL IMPIANTO a Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi b Indicatori di prestazione...15 G.1 ATTIVITA A CARICO DELL ENTE DI CONTROLLO...15 ceccaronifiliberto.doc 1 di 16

2 A. SEZIONE INFORMATIVA A.1 DEFINIZIONI Le definizioni della terminologia utilizzata nella stesura della presente autorizzazione sono le medesime di cui all art. 2 comma1 del D.Lgs. 59/05. A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO Per tutto quanto concerne le informazioni descrittive dell impianto si fa riferimento alla relazione tecnica, alle planimetrie e alle integrazioni fornite dall Azienda nella domanda di AIA. A.3 ITER ISTRUTTORIO Domanda di autorizzazione integrata ambientale della ditta pervenuta in data prot.. pubblicazione dell estratto della domanda sul Bollettino Ufficiale Regionale del N cui ha provveduto la Provincia di Forlì-Cesena???; pubblicazione dell estratto della domanda sul quotidiano Il resto del Carlino??? a diffusione locale del cui ha provveduto il gestore; Nei 30 giorni successivi alla pubblicazione sul BUR sopra richiamata non sono pervenute osservazioni; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi istruttoria per la richiesta di integrazioni da inviare alla ditta; Con nota del Prot. N. è stata effettuata la richiesta di integrazione delle informazioni contenute nella domanda iniziale; La Ditta con nota Prot. n. del ha inviato le integrazioni richieste; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi B. SEZIONE FINANZIARIA B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE Per il settore allevamenti è prevista una tariffa unica forfetaria pari a euro 850. È stato verificato il pagamento effettuato. Il gestore è tenuto a versare l eventuale conguaglio alle spese istruttorie come previsto dalla Delibera GR 11 Aprile 2005 n. 667 Modalità per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di approvazione delle spese istruttorie, fornendo altresì riscontro del versamento allo scrivente Servizio. ceccaronifiliberto.doc 2 di 16

3 C. SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Tipologia produttiva Specie allevata Broiler Numero di capi/ciclo Superficie utile d allevamento (mq) Peso vivo medio capi allevati (t/a) 46,1 Descrizione ciclo produttivo Note Il ciclo produttivo consiste nella fase di crescita dei pulcini fino al raggiungimento del peso prestabilito, nella preparazione dell animale per l avvio al macello e nella attività di pulizia del ricovero e manutenzione delle strutture per il successivo ciclo. Il numero di cicli all anno è in media di 4,5. Il ciclo è di 81 gg così suddiviso 52 gg allevamento, 12 gg pulizia e disinfezione, 10 gg vuoto e 7 gg preparazione ricoveri. Alla fine del ciclo di allevamento dopo che i capannoni sono stati svuotati dagli animali, inizia la raccolta della lettiera che viene caricata direttamente sui automezzi incaricati dalla ditta stessa, per essere cedute a terzi. Lo spandimento interessa solo le acqua raccolte nelle vasche dal lavaggio dei ricoveri (circa 62 mc/anno). Vengono prelevate dalle vasche con pompa sommersa e a mezzo di tubazione vengono sparse con irrigatori sul terreno o direttamente in fase di levata. La maggior criticità consiste nella elevata permeabilità del terreno e nel fatto che l area fa parte della zona di ricarica degli acquiferi; inoltre la subsidenza risulta compresa tra 0 0,5 cm all anno. Produzione e stoccaggio deiezioni Azoto prodotto da liquami (kg/a) 92,2* Azoto prodotto da letami (kg/a) Azoto prodotto totale (kg/a) Volume liquami prodotto (mc/a) 62 Volume letami prodotto (mc/a) 622,35 (498 tonn) Capacità contenitori di stoccaggio liquami (mc) 28,4 ( vasche di raccolta acque di lavaggio ) Capacità contenitori di stoccaggio letami (mc) * Il valore è riferito all azoto presente nelle acque di lavaggio ( calcolato con i coefficienti della Tabella 1 degli Allegati DM 7 Aprile 2006 aggiornati dal CRPA ) Non si tiene conto della mortalità in quanto già calcolata negli allegati alla Delib. Regionale 96/07 ceccaronifiliberto.doc 3 di 16

4 !"! " #!!"! " ' &( )!*" $$!"!!%" # $!" & # $!" $$!" Emissioni in atmosfera % (!" Produzione di inquinanti atmosferici: confronto tra situazione ATTUALE (al momento della presentazione della domanda) e sistema di riferimento. Inquinante Metodo di calcolo applicato Emis s ioni attuali Totali (t/a) Emis s ioni con il s is tema di riferimento (t/a) Riduzione ris petto il s is tema di riferimento (%) NH 3 Net Ippc 4 5,2 23,1 CH 4 Net Ippc 1,2 1,2 0,0 C.1 PIANO DI MIGLIORAMENTO (proposto dall azienda) Criticità Provvedimento entro Gestione: assenza registro Maggio Dotazione registri per manutenzioni straordinarie manutenzioni straordinarie 2008* Gestione:assenza procedure per la gestione di emergenze Gestione: programmi di formazione personale Gestione:assenza registri consumi energia, materia e cessione pollina dotazione di procedure di gestione e di registro per le emergenze Maggio 2008* Dotazione programma di formazione personale Maggio 2008 Dotazione registri per registrazione consumi energia, materia e cessione pollina Maggio 2008* ceccaronifiliberto.doc 4 di 16

5 Consumi energetici Sostituzione tubi fluorescenti con tipo a basso consumo Luglio 2008 *N.B. AL FINE DI CONSENTIRE LA PRESENTAZIONE DEL REPORT 2008 SI PRESCRIVE L ADOZIONE IMMEDIATA DELLE VOCI CON ASTERISCO In particolare, il Programma formazione personale verrà svolto come segue: moduli di formazione Consapevolezza delle problematiche ambientali legate alle attività dell azienda Consapevolezza dei rischi per la salute legati all uso dei prodotti utilizzati per la pulizia dei locali Corrette modalità di esecuzione delle operazioni di lettura e registrazione dati dai contatori idrici ed elettrici Utilizzo schede di registrazione per la raccolta dati sulla cessione a terzi della pollina risposta ad eventuali emergenze responsabile Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda C.2 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC Vista la documentazione presentata, il piano di adeguamento, il rapporto istruttorio di ARPA di Forlì- Cesena e i risultati dell istruttoria dello scrivente Servizio provinciale, si conclude che l assetto impiantistico proposto (di cui alle relazioni tecniche, alle planimetrie allegate alla domanda di autorizzazione e relative integrazioni, depositate agli atti presso questa Amministrazione) risulta accettabile, rispondente ai requisiti IPPC. Tuttavia l assetto impiantistico e/o l aspetto gestionale richiede miglioramenti finalizzati ad incidere sulle prestazioni generali. D.1 ELENCO TECNICHE ADOTTATE Le tecniche indicate di seguito, una volta adottate, dovranno essere mantenute costantemente in perfetta efficienza: Buone pratiche di allevamento: X programmi di formazione del personale aziendale X registrazione dei consumi di energia e materia (acqua, mangimi, fertilizzanti minerali, ecc..) X procedure di emergenza per emissioni non previste e registrazione emergenze X programma di manutenzione ordinaria e registri manutenzione straordinaria X Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio(silos, caricamento, ecc) X Registrazione della lettiera ceduta: quantità, destinatario, tipologia terreno ove viene effettuato spandimento. X Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato: es. programmazione spandimento effluenti, acquisto e consegna combustibili, mangime, pollina ceduta a terzi Riduzione consumi di acqua: X pulizia ambienti con acqua alta pressione o idropulitrici X controlli sulla pressione di erogazione abbeveratoi X installazione contatori idrici X controllo perdite raccordi Riduzione consumi energetici: X corretta regolazione bruciatori (distribuzione spaziale riscaldatori e sensori termici) X controllo sensori termici X Controllo puntuale dei condotti di ventilazione X ricorso ventilazione naturale X Sostituzione attuali tubi fluorescenti con tipo a basso consumo ceccaronifiliberto.doc 5 di 16

6 Polli a terra X ventilazione naturale e pavimenti ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco X pavimenti coperti di lettiera, ottimizzazione isolamento termico, ventilazione artificiale e naturale e abbeveratoi antispreco Stoccaggio acque di lavaggio X vasche resistenti a sollecitazioni meccaniche termiche e chimiche X svuotamento periodico X copertura delle vasche D.2 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO Il Piano di monitoraggio e controllo (Allegato 2 all AIA) deve essere realizzato secondo le previsioni. Eventuali necessità di aggiustamenti dovuti a difficoltà di realizzazione, dovranno essere concordate preventivamente e autorizzate esplicitamente dalla Provincia di Forlì Cesena. D.3 CONDIZIONI ECCEZIONALI Le situazioni anomale che possono generare emissioni eccezionali dovranno essere governate come segue: Situazione Anomala umidità della lettiera dovuta alle momentanee condizioni meteo climatiche o a rottura delle condotte di adduzione dell acqua agli abbeveratoi Rottura accidentale del sistema di distribuzione dell acqua agli abbeveratoi Malessere dei capi con produzione deiezioni liquide Impatto causato Dispersione di odori superiore alla norma Bagnatura eccessiva della lettiera e aumento dell effetto odorigeno Bagnatura della lettiera e formazione di odori superiore alla norma Azione preventiva Azione correttiva Responsabilità Controllo costante dei parametri ambientali e delle condizioni della lettiera. Manutenzione regolare dei dispositivi Puntuale e attenta manutenzione dei sistemi e tempestiva sostituzione di elementi deteriorati Attenti controlli giornalieri per evidenziare la presenza di anomalie tra i capi Integrazione della lettiera con materiale asciutto. Intervento manutenzione straordinaria condotta di sulla Intervento immediato di riparazione e aggiunta di lettiera asciutta Operatore Operatore Chiamare il veterinario per verificare le cause e avviare immediati interventi Operatore Aggiunta di paglia asciutta per ripristinare le condizioni ottimali della lettiera D.4 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO Per le coperture in eternit verrà presentato all Autorità competente un piano di smaltimento da parte di ditta specializzata e dopo approvazione si provvederà alle operazioni di recupero e smaltimento. Per le strutture in cemento e/o laterizi si provvederà al trasporto delle macerie presso un impianto di trattamento per la bonifica. Per le attrezzature se riutilizzabili si provvederà alla revisione e riutilizzo presso altri impianti simili mentre per le parti obsolete si provvederà al loro smaltimento tramite ditte autorizzate. ceccaronifiliberto.doc 6 di 16

7 E. PRESCRIZIONI Tutti i termini prescritti di seguito decorrono a partire dalla data di rilascio del presente atto. E.1 CONFORMITA EDILIZIA DEI CAPANNONI Ogni capannone e manufatto di pertinenza dell allevamento, deve possedere tutti i requisiti urbanistico edilizi. E.2 DOCUMENTAZIONE MANCANTE E.3 FORMAZIONE DEL PERSONALE Il gestore deve assicurare che l impianto sia gestito da personale adeguatamente preparato e pertanto tutti i lavoratori vengono opportunamente informati e formati, anche mediante affissione di opportuna cartellonistica, in merito a: effetti potenziali sull ambiente e sui consumi durante il normale esercizio degli impianti; prevenzione dei rilasci e delle emissioni accidentali; l importanza delle attività individuali ai fini del rispetto delle condizioni di autorizzazione; effetti potenziali sull ambiente dell esercizio degli impianti in condizioni anomale e di emergenza; azioni da mettere in atto quando si verificano condizioni anomale o di emergenza. Della documentazione comprovante la realizzazione dei moduli formativi dovrà essere conservata copia presso l impianto a disposizione delle autorità di controllo per almeno cinque anni. E.4 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE Con periodicità (entro il mese di febbraio, a partire dal 2009) dovrà essere presentata alla Provincia e ad Arpa una relazione sugli esiti del Piano di monitoraggio e controllo espletato l anno precedente contenente: la conferma dell effettuazione degli autocontrolli programmati o le difficoltà incontrate; i casi di malfunzionamento o le anomalie riscontrate e gli interventi correttivi adottati, in particolare per le attività con livello di criticità elevato; i dati derivanti dai controlli programmati eseguiti da Arpa; un commento dell andamento dei controlli ed eventuali proposte correttive del Piano di monitoraggio e controllo. E.5 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Oltre ai registri obbligatori per legge (rifiuti, mangimi medicati, decessi ) devono essere conservati presso l insediamento a disposizione degli organi di controllo per almeno cinque anni i seguenti registri CHE DOVRANNO ESSERE COMPILATI A PARTIRE DALLA DATA DI RILASCIO DELL AIA: registri dei trattamenti di demuscazione e derattizzazione registro dei consumi idrici registro dei consumi elettrici registro delle manutenzioni registro delle emergenze registro degli interventi di formazione del personale. Registro della quantità di pollina ceduta a terzi. ( che potrà essere compilato in modalità informatica e stampato la copia aggiornata all ultimo ciclo) Una copia dell AIA in vigore, originale e completa della documentazione fornita in sede di domanda di autorizzazione (relazione tecnica, allegati, schede, planimetrie ed integrazioni), dovrà essere conservata presso l insediamento a disposizione degli organi di vigilanza. ceccaronifiliberto.doc 7 di 16

8 E.6 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI Tutte le strutture, gli impianti e le aree cortilizie adiacenti ai capannoni dovranno essere mantenute in buone condizioni operative e di pulizia, al fine di garantire l accesso alle zone che periodicamente verranno ispezionate individuando il personale responsabile delle ispezioni e manutenzioni. In particolare, si dovranno eseguire ispezioni e pulizia dei sistemi di ventilazione ad ogni fine ciclo e comunque almeno ogni quattro mesi. Al fine di monitorare lo stato di conservazione della copertura del magazzino realizzato in materiale contenente amianto, l Azienda dovrà effettuare verifiche e analisi su detti materiali almeno ogni sei anni (le prime verifiche e analisi dovranno essere eseguite su tutti i tetti, entro un anno dal rilascio del presente atto); si consiglia di seguire le LINEE-GUIDA per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio ( in cui si fa riferimento al metodo UNI 10608, definito a strappo, che consente di misurare la quantità di fibre di amianto libere o facilmente liberabili presenti sulla superficie di lastre ondulate o piane). E.7 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI A. Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto con indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di materie prime, rifiuti al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. C. E vietato il deposito di sostanze pericolose e di rifiuti a cielo aperto. (ad esclusione dei cestoni della raccolta di plastica e cartone) D. Gli stoccaggi interrati di idrocarburi di nuova realizzazione dovranno essere collocati in manufatto a tenuta, ovvero essere realizzati con cisterna a doppia camicia ispezionabile. E. Le zone intorno agli edifici saranno gestite in modo da mantenerle pulite dagli effluenti di allevamento, concimi o mangimi. F. Le acque piovane devono essere convogliate separatamente da altri reflui e dagli effluenti di allevamento. G. La chiusura di eventuali pozzi dismessi dovrà essere effettuata secondo le modalità stabilite dall autorità competente. E.8 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE La distribuzione dei mangimi deve avvenire nel rispetto delle disposizioni del Regolamento (CE) n. 183/2005. Il gestore, inoltre, deve: A. stoccare i materiali polverulenti o potenzialmente polverulenti in sistemi chiusi quali appositi silos o sotto coperture; B. effettuare il trasferimento dei mangimi da e per le aree di stoccaggio, in modo da evitare o minimizzare le emissioni di polveri in aria; C. stoccare i mangimi in contenitori idonei a prevenire le perdite e minimizzare la produzione di rifiuti; D. proteggere dai danni accidentali i serbatoi per lo stoccaggio dei mangimi. E.9 STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI C. I prodotti fitosanitari e altri prodotti ad azione biocida debbono essere tenuti in depositi idonei a raccogliere le perdite, asciutti, protetti dal gelo e dagli accessi non autorizzati (la detenzione e l uso dei prodotti fitosanitari è effettuata nel rispetto delle disposizioni di cui all Allegato 1 del sopra citato Regolamento (CE) n. 183/2005). D. La detenzione e l utilizzazione dei medicinali veterinari è effettuata in conformità alle disposizioni previste dal decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193 e i locali ed i depositi nei quali sono detenute le scorte di medicinali debbono essere idonei ed asciutti. ceccaronifiliberto.doc 8 di 16

9 E.10 ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI Qualora l azienda preveda di adottare protocolli nutrizionali a basso tenore proteico, tale pratica dovrà essere accompagnata dal necessario invio all Autorità Competente di documentazione certificata e dall osservanza delle seguenti prescrizioni gestionali: A. Al fine di minimizzare la quantità di azoto e fosforo contenuto nelle escrezioni, dovranno essere previsti tipi di diete differenziate durante il ciclo per la produzione e/o per l accrescimento e l'ingrasso conformi a quanto descritto nella sez. E punti 2.1; 2.2; 2.3 delle Linee Guida Nazionali per il settore allevamenti B. Gli edifici e le infrastrutture adibite alla alimentazione, quali i silos di immagazzinamento dei mangimi, dovranno permettere un regime d'alimentazione per fasi. C. Per le finalità di cui alle lettere a) e b) il gestore è tenuto a mantenere aggiornati i registri relativi ai mangimi medicati ed alle materie prime (ai sensi del suddetto Regolamento n. 183/2005) e a registrare la presenza di non conformità alle norme vigenti rilevate dalle altre Autorità preposte ai controlli in materia. E.11 SCARICHI IDRICI La fossa a tenuta di raccolta dei reflui dei servizi igienici può essere accettata solamente in via temporanea: pertanto, entro sei mesi dovrà essere presentata al Comune competente per territorio la documentazione volta ad ottenere l autorizzazione allo scarico dei servizi igienici. Entro un anno dovranno essere realizzate le relative opere. E.12 ACQUE METEORICHE Le aree in cemento in testa ai capannoni per il carico e scarico degli animali e quelle interessate dalla movimentazione dei reflui prodotti, che vengono dilavate durante gli eventi meteorici, dovranno essere accuratamente spazzate al termine di ogni utilizzo; anche le aree sottostanti gli estrattori dovranno essere periodicamente spazzate, il tutto al fine di preservare la qualità delle acque meteoriche di dilavamento. E.13 EMISSIONI IN ATMOSFERA La riduzione e il contenimento delle emissioni in atmosfera con specifico riguardo alla formazione ed alla diffusione degli odori, è garantito dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo alle conseguenti registrazioni specificate nel piano di monitoraggio e controllo. Le caratteristiche delle emissioni in atmosfera autorizzate sono indicate nelle tabelle seguenti. Ventilazione artificiale con emissione forzata di aria interna da locali chiusi Codice Capannone/ Reparto Sigle emissioni (All. 3A) Tipo ventilazione Numero Ventilatori (Estrattori o immissori) Portata massima unitaria (m 3 /h) Sistema di controllo ventilatori Sistema di controllo aperture Lato di emissione Protezioni alla emissione 5 E5.1 E5.4 Depressione Computerizzato Automatico N/E assente 7 E7.1 E7.7 Depressione Computerizzato Automatico N/E cuffie 8 E8.1 E8.13 Depressione Computerizzato Automatico S/O cuffie Altre emissioni Silos mangimi Sigla emissione N capannone a servizio Periodicità di carico carico Tecniche di attenuazione emissioni di polveri Generatori di emergenza Sigla Alimentazione emissione E9 5 Settimanale Per caduta Vedi relazione E19 Gasolio E Settimanale Per caduta E Settimanale Per caduta E Settimanale Per caduta E13 5 Settimanale Per caduta E Settimanale Per caduta ceccaronifiliberto.doc 9 di 16

10 E15 7 Settimanale Per caduta E16 8 Settimanale Per caduta E17 7 Settimanale Per caduta E18 8 Settimanale Per caduta E.14 BARRIERE VEGETALI Le barriere vegetali piantumate sui lati dei capannoni prospicienti la via Cupa e sul lato del capannone 5 verso il confine di proprietà dovranno essere adeguatamente curate e prontamente sostituite in caso di morte. E.15 PROTEZIONI ANTIPOLVERE L azienda dovrà garantire una adeguata manutenzione dei sistemi adottati (cuffie e reti antipolvere), la periodica raccolta delle polveri depositate sul terreno e il loro smaltimento con le lettiere. E.16 GESTIONE DEGLI EFFLUENTI La gestione degli effluenti è effettuata dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo ai conseguenti rilevamenti e registrazioni specificati nel piano di monitoraggio e controllo. Per quanto riguarda le acque di lavaggio, vengono distribuite ai fini agronomici sui seguenti terreni: Codice appezzamento Zona vulnerabile Dati catastali Estensione (ha) (Si/No) Comune Foglio Mappale Totale Utile per liquame Utile per letame Azoto spandibile (t/anno) Liquame spandibile (mc/anno) 1 no Cesena TOTALE 3,4916 3, E.17 STOCCAGGIO DEIEZIONI Letame e altri materiali palabili spandibili (q/anno) Titolo di disponibilità 1 Tipo di uso del suolo 3,4916 3, Proprietà seminativo A Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto, mantenuta aggiornata, dove sono indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di effluenti di allevamento al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. Gestione cumuli a pié di campo Qualora si presenti la necessità di effettuare lo stoccaggio a piè di campo si dovrà effettuare la copertura con teli impermeabili delle lettiere avicole al fine di mantenere i corretti valori di sostanza secca (60/70%) in fase di stoccaggio. Utilizzo agronomico II gestore effettua l utilizzazione agronomica del letame e dei liquami in conformità al Piano di Utilizzazione Agronomica redatto a norma della Deliberazione dell Assemblea Legislativa 96/2007 (da presentare entro il 31/03/2008) che diverrà parte integrante della presente Autorizzazione Integrata Ambientale. Qualora il gestore attribuisca a terzi le fasi di trattamento, stoccaggio, depurazione e/o distribuzione in campo degli effluenti, entro il 31/03/2008, dovrà fornire all Amministrazione Provinciale copia dei contratti in cui sia ceccaronifiliberto.doc 10 di 16

11 esplicitamente indicato il soggetto che si assume la responsabilità della gestione dell effluente, o del PUA nel caso di distribuzione in campo. Il gestore dell allevamento, titolare dell autorizzazione allo spandimento, è tenuto a comunicare senza indugio ogni cessazione di disponibilità di terreni, per perdita di idoneità degli appezzamenti o parte di essi (es. frane), per revoca o decadimento della disponibilità del proprietario (es. decesso o cambio di proprietà). E.18 ENERGIA Il gestore è tenuto a seguire le buone pratiche relative all uso efficiente dell energia, monitorando i consumi secondo modalità e frequenze definite nel piano di monitoraggio e controllo. E.19 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI La gestione e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano, è effettuata dal gestore nel rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio e successive modifiche. Per tutte le altre tipologie di rifiuti, in particolare quelli classificati pericolosi come ad esempio i tubi al neon rotti, e sanitari pericolosi, il gestore provvede al loro stoccaggio, trattamento e smaltimento nel rispetto delle norme vigenti e tenendo regolare registro di carico/scarico. Si precisa che dovrà essere conservata copia dei formulari di avvenuto smaltimento dei rifiuti prodotti dall azienda. Sono considerati rifiuti liquidi anche i reflui contenuti nella fossa a tenuta dei servizi igienici. I rifiuti prodotti dall azienda dovranno essere smaltiti nel rispetto del D.lgs. 152/06 e dei Regolamenti ATO. E.20 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI Generatore di emergenza L emissione indicata con E19 (generatore di emergenza) risulta esclusa dall applicazione del titolo I della parte V del D.lgs. 152/06 in conformità a quanto indicato all art. 269 comma 14 del medesimo Decreto. E.21 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI A. Il gestore segue il Piano di prevenzione degli incidenti e di gestione delle emergenze ambientali che deve essere tenuto a disposizione presso l impianto. B. Il gestore deve revisionare il Piano a seguito di situazioni di emergenza e in ogni caso almeno una volta all anno. C. Il gestore dovrà segnalare e registrare secondo le modalità definite nel piano di monitoraggio e controllo ogni incidente che può essere causa d'inquinamento significativo, ed in particolare: - rilasci accidentali nel reticolo delle acque superficiali, nel suolo e nel sottosuolo, di carburanti e lubrificanti, fitofarmaci, e di altri liquidi contenenti sostanze pericolose, così come definite dalla normativa vigente; - sversamenti di liquami per danneggiamenti delle strutture di contenimento o dei sistemi o attrezzature di distribuzione. F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO GESTORE GESTORE ARPA ARPA ARPA FASI Campionamenti/anal Controllo Autocontrollo Reporting Ispezioni programmate isi reporting Consumi Materie prime controlli alla ricezione triennale Risorse idriche semestrale triennale Energia bimestrale triennale Combustibili mensile triennale Aria Stime periodiche (net IPPC) triennale Valutazione sullo stato di ogni 6 anni ogni 6 anni triennale Al primo anno e ceccaronifiliberto.doc 11 di 16

12 conservazione dei poi dopo 6 anni materiali contenenti amianto Rifiuti Rifiuti prodotti ad ogni invio triennale Parametri di processo Formazione del personale Gestione stabulazione quotidiano Gestione deiezioni: trasporto Utilizzo agronomico Indicatori di performance quotidiano quotidiano, stagionale,, poliennale triennale triennale triennale triennale G. OGGETTO DEL PIANO G.1 COMPONENTI AMBIENTALI N.B. nelle tabelle seguenti sono presenti alcune voci a titolo esemplificativo. Il gestore è tenuto a integrare o a sostituire con le voci specifiche del proprio impianto. Ad esempio, l approvvigionamento di acqua può essere diverso da pozzo o acquedotto: in tal caso, indicare l effettiva fonte di approvvigionamento (sorgente, lago, corso d acqua ) 1.a Consumo materie prime e prodotti finiti Tabella Materie prime Denominazione Ubicazione stoccaggio Fase di utilizzo Quantità Kg/a o t Metodo misura Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Animali in ingresso stalla Produzione uova Mangime silos alimentazione Bolle DDT Bolle DDT alla ricezione Registro veterinari reporting alla ricezione reporting Integratori Disinfettanti Tabella Prodotti finiti Denominazione Stato fisico Ubicazione stoccaggio Quantità prodotta UM Metodo misura Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Animali stalle ad ogni ciclo Registro veterinari reporting Digestato Registro quantità ceduta reporting 1.b Consumo risorse idriche Tabella Risorse idriche ceccaronifiliberto.doc 12 di 16

13 Tipologia di approvvigionamen to Punto misura Metodo misura Fase di utilizzo Quantità utilizzata mc/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Da acquedotto P1 lettura contatore 1.c Consumo energia Tabella Energia Descrizione Tipologia Punto misura Metodo misura Quantità MWh/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Energia importata da rete esterna energia elettrica sigle da planimetrie lettura contatori EE bimestrale cartacea su scheda o elettronica su server Reporting e ispezione programmata 1.d Consumo combustibili Tabella Combustibili Tipologia Punto misura Fase di utilizzo Metodo misura Quantità UM Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa GPL gasolio sigle da planimetrie sigle da planimetrie riscaldamento contatore L/anno mensile trazione contatore L/anno mensile cartacea ed elettronica su server cartacea ed elettronica su server Reporting e ispezione programmata Reporting e ispezione programmata 1.e Emissioni in aria Tabella Emissioni diffuse Descrizione Ammoniaca Fibre di amianto* Origine (punto di emissione) stabulazione stoccaggio spandimento coperture capannoni prevenzione MTD e/o tecniche gestionali previste in AIA controllo stato di conservazione materiali controllo Frequenza di controllo registrazione dei controlli Reporting calcolo con modello Linee Guida Regione Emilia-Romagna ( Metodo UNI ) 6 anni Conservazione Documentazione 6 anni Controllo Arpa Reporting e ispezione programmata Reporting e ispezione programmata* Metano Calcolo con modello *Se dal controllo risulta che la copertura non è più idonea in quanto rilascia fibre di amianto, procedere immediatamente a presentare piano di bonifica all autorità competente e all esecuzione dei lavori necessari come previsto dalla normativa vigente. Tabella Emissioni eccezionali Tabella Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili Il processo in esame non presenta casi prevedibili di emissioni eccezionali che richiedano specifiche procedure di controllo Tabella Emissioni eccezionali in condizioni imprevedibili ceccaronifiliberto.doc 13 di 16

14 Il gestore riporterà gli eventi secondo il modello di reporting fissato nella Autorizzazione Integrata Ambientale 1.f Rifiuti Tabella Controllo rifiuti prodotti Attività Rifiuti prodotti (Codice CER) Denominazione Smaltiment o (t/a) Ubicazione stoccaggio Recupero (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli reporting Manutenzione Oli esausti * Annuale ** Manutenzione Lampade fluorescenti Imballaggi di plastica Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro contenenti medicinali Altri imballaggi in vetro Altro Altro *Cartacea su Registro Carico e Scarico Rifiuti e su MUD Elettronica su software gestione rifiuti **Reporting e ispezione programmata Tabella Gestione capi deceduti in base a regolamento 1774/02 Controllo Arpa quantità (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli reporting Controllo Arpa G.2 GESTIONE DELL IMPIANTO Cartacea su Registro Carico e Scarico ex regolamento 1774/02 ti 2.a Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi Annuale Reporting e ispezione programmata Tabella Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo Fase critica formazione del personale Frequenza controllo registrazione degli Interventi formativi effettuati Registrazione cartacea Registrazione informatica reporting Annuale Controllo ARPA Reporting e ispezione programmata Fase di stabulazione Efficienza delle tecniche di stabulazione (regolare funzionamento delle varie apparecchiature presenti in stalla) Quotidiana Visivo Registrate le anomalie riscontrate e le azioni correttive adottate Annuale (Avicoli su lettiera) tenore di sostanza secca della lettiera Quotidiana visiva Annuale (Avicoli su lettiera) tenore di sostanza secca della lettiera* stagionale Misura del tenore di sostanza secca Referto di analisi Annuale Condizioni di funzionamento dei distributori idrici ** Condizioni ed efficienza dei sistemi di contenimento delle emissioni dai ricoveri (cuffie, reti, barriere, ecc.) Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Verifica impianto idrico** Registrare anomalie Annuale ceccaronifiliberto.doc 14 di 16

15 *Il primo anno 1 analisi ogni trimestre in corrispondenza della fase terminale del ciclo, negli anni successivi, analisi solo nei periodi in cui si siano eventualmente verificati anomali tenori di sostanza secca ** effettuare lettura dai contatori durante periodi di fermo per verifica perdite (2 letture ripetute a distanza di un giorno l una dall altra) Fase di stoccaggio delle deiezioni Pulizia dei piazzali Quotidiana visivo Annuale Fase di trasporto delle deiezioni e degli animali Condizioni di tenuta e copertura dei mezzi Imbrattamento delle strade Fase di utilizzo agronomico delle deiezioni Ad ogni trasporto Ad ogni trasporto visivo Annuale visivo Annuale Gestione deiezioni affidata a terzi Annuale Verifica documentazione Conservazione documenti di trasporto ( obbligatorio) Annuale Condizioni agronomiche delle coltivazioni Stagionale visiva Annuale gestione dei cumuli a piè di campo*** Stagionale visivo Annuale ***Con particolare riguardo a: - dilavamento e ruscellamento di sostanza organica fuori dal cumulo in periodi di pioggia; persistenza del cumulo per più di tre mesi; -ripetizione del cumulo nello stesso sito;copertura del cumulo. Indicare le modalità di controllo da adottare Per quanto riguarda la verifica del tenore di sostanza secca della pollina e delle lettiere avicole, si dovranno seguire le metodiche di campionamento e conservazione del campione nonché i metodi di analisi descritti all indirizzo AIA-Allevamenti/modulistica Tabella Interventi generali di gestione e manutenzione ordinaria sulle Macchine e sulle componenti del processo Componente (personale, strutture, macchinari) Tipo di intervento Frequenza Personale formazione Condizioni strutturali dei locali Monitoraggio Impianto idrico Verifica perdite ventilatori Manutenzione programmata Data inizio intervento Giorno/mese Data fine intervento Giorno/mese registrazione e comunicazione all autorità 2.b Indicatori di prestazione Tabella Monitoraggio degli indicatori di performance Indicatore e sua descrizione Consumo d acqua su unità di prodotto Energia elettrica consumata per unità di prodotto Quantitativo di azoto utilizzato per unità di prodotto Unità di misura calcolo Frequenza di monitoraggio Reporting Mc/kg Consumo acqua : kg di carne prodotta Annuale Annuale Kj/kg Energia : kg di carne prodotta Annuale Annuale Kg N / T-1 KgN contenuto negli alimenti/ Tonn di carne prodotta annualmente Annuale Annuale Indice di mortalità Annuale Annuale Controllo Arpa Controllo reporting Controllo reporting Controllo reporting Controllo reporting G.1 ATTIVITA A CARICO DELL ENTE DI CONTROLLO Nell ambito delle attività di controllo previste dal presente Piano, e pertanto nell ambito temporale di validità dell autorizzazione integrata ambientale di cui il presente Piano è parte integrante, l ente di controllo individuato in tabella D1 svolge le seguenti attività. Tabella Attività a carico dell ente di controllo ceccaronifiliberto.doc 15 di 16

16 Tipologia di intervento Frequenza Componente ambientale interessata e numero di interventi Totale interventi nel periodo di validità del Piano Monitoraggio adeguamenti Triennale Acqua 2 Controllo dell impianto in esercizio e verifiche documentali Triennale Aria / Acqua / Gestione lettiere 2 Campionamenti Triennale Lettiera / Aria 2 Analisi campioni Triennale Aria / Lettiera 2 ceccaronifiliberto.doc 16 di 16

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