TALI INDICAZIONI SONO DIVENTATE LINEE GUIDA RICONOSCIUTE A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
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- Clemente Milani
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1 FINO AGLI ANNI 70 E 80 IL PAZIENTE ERA UNA PERSONA MALATA, ALLA QUALE NON VENIVA QUASI MAI SPIEGATA LA DIAGNOSI, CHE ACCETTAVA LE DECISIONI MEDICHE, CONCORDATE AL MASSIMO CON I FAMIGLIARI (TEMPI DEL SILENZIO, DEL NASCONDERE ) SUCCESSIVAMENTE, INTORNO AGLI ANNI 90/ 2000, SONO STATE SCRITTE E UTILIZZATE COME TRACCIA INDICAZIONI PRATICHE SU COME PROCEDERE NELLA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI DI TUMORE. TALI INDICAZIONI SONO DIVENTATE LINEE GUIDA RICONOSCIUTE A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE AI GIORNI NOSTRI IL PAZIENTE E' UNA PERSONA MALATA, CHE SA DI AVERE IL DIRITTO DI CONOSCERE TUTTO DELLA SUA MALATTIA E ALLA QUALE BASTA UN CLIC PER AVERE OGNI TIPO DI INFORMAZIONE (TEMPI DELL INFORMAZIONE, DEL POTER SCEGLIERE )
2 SPESSO L'ESITO DELLA DIAGNOSI VIENE INTUITO DAL PAZIENTE PRIMA DELLA COMUNICAZIONE. A UN MEDICO PUO' SUCCEDERE DI CONFRONTARSI CON PAZIENTI CHE SANNO GIA TUTTO DELLA MALATTIA E DELLE TERAPIE INDICATE. GIUNGONO AL COLLOQUIO TECNICAMENTE PREPARATI, MA UMANAMENTE SONO ALLA RICERCA DI FIDUCIA, DI UN CHIARO SCAMBIO DI PENSIERI, DI CONFERME, DI CONCORDARE UN PERCORSO, DI INDICAZIONI SU COME GESTIRE LE INFORMAZIONI CHE POSSIEDONO... INSOMMA, SENTONO IL BISOGNO DI COMUNICARE. IL MEDICO DIVENTA, CONSAPEVOLMENTE O NO, IL CATALIZZATORE DI TUTTI QUESTI ASPETTI ED E' LA PERSONA CHE IN QUEL MOMENTO DEVE CERCARE DI FAVORIRE UN EQUILIBRIO GENERALE.
3 IO SO' GIA TUTTO DA INTERNET SPERIAMO CHE MI SPIEGHI MEGLIO... IO NON CI HO CAPITO NIENTE!!! QUESTO QUI USA PAROLE TROPPO DIFFICILI!!! CHISSA' SE POI CI SEGUIRA' LUI??? SPERIAMO CHE SIA BRAVO!!!!
4 QUESTO COMPITO PUO' PROVOCARE NEL MEDICO LA SENSAZIONE DI ESSERE IN UN CONTESTO COMPLICATO, CON DINAMICHE CHE VARIANO IN BASE ALLE PERSONE CHE IN QUEL FRANGENTE LO ASCOLTANO. OGNI MEDICO (IN QUANTO ESSERE UMANO) PERCEPISCE QUESTA SITUAZIONE IN MODO MOLTO PERSONALE, A VOLTE DIPENDENTE ANCHE DAL PROPRIO STATO D ANIMO. OGNI MEDICO (IN QUANTO MEDICO) DEVE IMPARARE E CONOSCERE COME MANTENERE UNA CERTA STABILITA TRA IL DARE LA SEMPLICE INFORMAZIONE E IL RISCHIO DI SCIVOLARE IN UNA COMUNICAZIONE TROPPO INFLUENZATA DALLE PROPRIE EMOZIONI.
5 DEVE ASSUMERE UN RUOLO TECNICO INFORMATIVO INFORMAZIONI PRECISE SU DIAGNOSI PROGNOSI CURA
6 DEVE AVERE UN RUOLO INTERPRETATIVO, ESSERE CONSIGLIERE/CONSULENTE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE SENSIBILITA REATTIVITA' EMOTIVA EMPATIA
7 DEVE DIVENTARE UNA GUIDA PRUDENTE NEL COMUNICARE LE DIAGNOSI PIU' GRAVI E INFAUSTE USARE TERMINI NON TRAUMATIZZANTI E COMPRENSIBILI NON DEVE ESCLUDERE ELEMENTI DI SPERANZA RISPETTARE LA DOCUMENTATA VOLONTÀ DEL PAZIENTE DI NON SAPERE O CHE SIA INFORMATA UN 'ALTRA PERSONA
8 DEVE AGIRE COME UN TUTOR IN GRADO DI... COORDINARE, SORVEGLIARE, PROTEGGERE.
9 IL MEDICO DEVE SENTIRSI CALMO SENZA FRETTA DISPONIBILE CONCENTRATO
10 DEVE POTER INCONTRARE IL PAZIENTE IN UN LUOGO ACCOGLIENTE LUMINOSO SILENZIOSO
11 SAREBBE BELLO RIUSCIRE AD ESSERE CONTEMPORANEAMENTE TUTTI QUESTI PERSONAGGI, COME NEI FILM, CON TANTO DI COPIONE E SCENOGRAFIA PERFETTI POTER SVILUPPARE E CONTENERE DENTRO DI NOI OGNI CARATTERISTICA NECESSARIA E NELLA GIUSTA QUANTITA PER SEMBRARE IRREPRENSIBILI E SICURI DI SE'...
12 MA QUESTO PUO NON ACCADERE A CAUSA DI MOLTI FATTORI FATTORE TEMPO FARE IL MEDICO A VOLTE E' PIU' DIFFICILE CHE ESSERLO... SENTIRE LA VOLONTA' DI FARE IL MEGLIO NON SEMPRE COINCIDE CON IL TEMPO NECESSARIO PER REALIZZARE APPIENO QUESTO INTENTO... LA CALMA, L ESCLUSIVITA, LA CONCENTRAZIONE SONO REQUISITI FONDAMENTALI ORMAI DA DIFENDERE STRENUAMENTE IN QUANTO SONO COSTANTEMENTE MINACCIATI DALLA SENSAZIONE DI FRETTA, DI DISTRAZIONE E DI STRESS...
13 FATTORE LUOGO ANCORA OGGI CI ACCADE DI DOVER COMUNICARE UNA DIAGNOSI IN UN CONTESTO MENO ACCOGLIENTE DI UN AMBULATORIO DEDICATO (PRONTO SOCCORSO, CORSIE, DEGENZA, SALE DI ATTESA, ECC.) E...IN ALCUNI CASI, L AMBULATORIO E UN LUOGO DESOLATO, TRASCURATO E POCO OSPITALE
14 FATTORE CARENZA DI PERSONALE ESSERE TROPPO POCHI E UNA CONDIZIONE MOLTO COMUNE IL RAPPORTO MEDICO/PAZIENTE DIVENTA SPROPORZIONATO LA PERCEZIONE DI STRESS AUMENTA CON LA DIFFICOLTA' DI SEGUIRE IN MODO ADEGUATO I PAZIENTI NOTI E QUELLI CHE DEVONO ESSERE PRESI IN CARICO EX NOVO
15 FATTORE UMANO SIAMO STANCHI TEMIAMO DI NON CAPIRE ABBIAMO PAURA DI PROVOCARE SOFFERENZA E DI SOFFRIRE
16 DISTACCATI FRUSTRATI O ARRABBIATI CI SENTIAMO SOLI
17 PREOCCUPATI COINVOLTI VORREMMO FUGGIRE
18 IL FATTORE PAZIENTE NOI CONOSCIAMO LA MALATTIA, MA NON IL MALATO L'INCONTRO CON IL PZ E' PARI ALL'INCONTRO TRA DUE ESTRANEI IL MEDICO SI CHIEDE QUANTO IL PZ SAPPIA E QUANDO POTER INZIARE AD INFORMARLO PERCEPISCE CHE IL SUO COMPITO E' ANCHE QUELLO TROVARE UN MODO PER ATTENUARE LO SHOCK DEL PZ CHE HA DI FRONTE LA MANCANZA DI FAMILIARITA RICHIEDE DA PARTE DEL MEDICO UNA CERTA QUANTITA DI EMPATIA CHE NON E ESATTAMENTE UGUALE PER TUTTI. QUESTO PUO' GENERARE UN SENSO DI INADEGUATEZZA PROFESSIONALE E UMANA
19 CONCLUSIONI LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI DI TUMORE E' UN COMPITO DIFFICILE (non e solo un dialogo fatto di parole)... E L INCONTRO CHE PUO' DETERMINARE L'INIZIO DI UN RAPPORTO COSTRUTTIVO CHE SARA' LA BASE PER IL PERCORSO DI CURA E' L INCONTRO IN CUI TUTTO QUESTO PUO' NON ACCADERE...
20 CONCLUSIONI TUTTE LE EMOZIONI,LE SENSAZIONI, LE PERCEZIONI CHE PROVIAMO DURANTE LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI SONO CIO CHE RENDE REALE IL NOSTRO SAPERE, LA NOSTRA PROFESSIONALITA, LA NOSTRA CONVINZIONE DEL LAVORO CHE CI SIAMO SCELTI MA, EFFETTIVAMENTE, POSSONO ESSERE ANCHE OSTACOLI CHE CI ALLONTANANO DA QUEST ULTIMO, FACENDOCI SENTIRE FREDDI, DISTACCATI, INDIFFERENTI
21 CONCLUSIONI SAPPIAMO CHE LA FORMAZIONE DEL MEDICO NON DEVE TRALASCIARE L IMPORTANZA DEGLI ASPETTI RELAZIONALI CON I PAZIENTI. LE LINEE GUIDA, LA LETTERATURA, SONO UN OTTIMO PUNTO DI PARTENZA PER IDENTIFICARE LE STRATEGIE COMUNICATIVE E COMPORTAMENTALI PIÙ UTILI. MA LA CONOSCENZA SPESSO NON E TUTTO LA PERCEZIONE PUO' DIVENTARE UN SOSTEGNO OPPURE UN INTRALCIO.
22 CONCLUSIONI PER UNA INFORMAZIONE CORRETTA ED ESAUSTIVA E NECESSARIO UN APPROPRIATO SFORZO PERSONALE BASATO ANCHE SULLA SENSIBILITA', CORAGGIO ED ESPERIENZA PURTROPPO QUESTO SFORZO NON AVVIENE SEMPRE IN MODO SPONTANEO E IMMEDIATO E SPESSO CI SONO OSTACOLI CHE NON NE PERMETTONO UNA PIENA RELIZZAZIONE.
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