Redazione: Livia Todini, Sabrina Navarra, Marianna Giordano, Francesca Carbonari

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2 Realizzazione a cura di Ismea Responsabile della ricerca: Ezio Castiglione Responsabile scientifico: Raffaele Borriello Redazione: Livia Todini, Sabrina Navarra, Marianna Giordano, Francesca Carbonari Art director: Massimo Cerasi Grafici: Donatella Quaranta, Carlo Alberto Torlai Questa ricerca è stata effettuata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Copyright 2007 Ismea, Roma È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. 2

3 Indice Introduzione 5 1. Nota metodologica 8 2. Lo scenario economico generale Il quadro macroeconomico internazionale L andamento dell economia italiana La congiuntura secondo gli operatori della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso Gli indicatori nel complesso Gli indicatori per segmento Gli indicatori per area geografica La congiuntura secondo gli operatori della distribuzione al dettaglio Gli indicatori nel complesso Gli indicatori per segmento Gli indicatori per area geografica Gli indicatori per categoria di prodotto La congiuntura secondo gli operatori del Panel Gli indicatori congiunturali del Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso Gli indicatori congiunturali del Panel della distribuzione al dettaglio 65 QUESTIONARI 73 APPENDICE STATISTICA Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso 87 Panel della distribuzione al dettaglio 123 3

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5 Introduzione L Ismea, a partire dal 1997, ha attivato un panel di operatori del settore ittico, sia del comparto produttivo che commerciale, al fine di monitorare la dinamica congiunturale e tendenziale della filiera pesca e acquacoltura; a tale scopo, gli operatori sono chiamati ad esprimere un giudizio sull andamento dell economia nazionale e del settore ittico, fornendo indicazioni sull evoluzione dei costi, dei prezzi di vendita e dei quantitativi venduti. Alla fine del periodo di rilevazione, gli operatori valutano l andamento dei parametri oggetto di indagine rispetto al periodo precedente e allo stesso periodo dell anno precedente; esprimono, inoltre, anche le loro aspettative sull evoluzione di breve periodo dell economia nazionale e delle vendite. Nel corso degli anni sono state apportate alcune modifiche alla struttura e alla numerosità del campione e nella cadenza delle rilevazioni. Nel 2001, in particolare, l Ismea ha esteso la dimensione del panel da 500 a 650 operatori, al fine di garantire una maggiore rappresentatività della realtà indagata e una migliore significatività dei fenomeni osservati. Su tale campione allargato si è inteso effettuare, in linea con quanto già realizzato negli anni precedenti, una indagine congiunturale che consentisse una rilevazione costante del settore ittico e dei mutamenti in atto, attraverso le numerose informazioni fornite dagli operatori della filiera pesca e acquacoltura. Un ulteriore modifica è stata inserita a partire dal 2003: il questionario viene somministrato al campione non più a cadenza trimestrale ma semestrale. Le peculiarità delle attività svolte dai diversi comparti hanno indotto l Ismea ad elaborare due differenti questionari, suddividendo il campione in due gruppi: il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso e il Panel della distribuzione al dettaglio. In particolare, per quanto riguarda la struttura dei questionari, sono richieste a tutti gli operatori informazioni di carattere generale riguardanti: - l andamento dell economia nazionale e le previsioni di breve periodo; - l andamento del settore ittico. Temi specifici, inoltre, sono sottoposti a ciascuna categoria di operatori. In particolare, al Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso sono richieste indicazioni riguardo a: - l andamento del costo medio unitario dei principali fattori produttivi (materie prime, lavoro, credito e assicurazioni, trasporto, imballaggi, manutenzione e riparazione); - l andamento dei prezzi di vendita; - l andamento dei quantitativi venduti sul mercato nazionale, comunitario ed extracomunitario e le previsioni di vendita. 5

6 6 Al Panel della distribuzione al dettaglio sono richieste le seguenti informazioni: - l andamento del settore della distribuzione, sia in generale sia dei prodotti ittici in particolare; - l andamento dei costi unitari di approvvigionamento; - l andamento dei prezzi di vendita; - l andamento dei quantitativi venduti, sia in totale sia per gruppi di prodotti. Infine, ad entrambi i raggruppamenti sono richieste alcune informazioni riguardanti le politiche occupazionali e di investimento adottate dall azienda al fine di ottenere un quadro relativo alle scelte aziendali prevalenti. L obiettivo di tale sezione è quello di verificare le eventuali variazioni intervenute nel mercato del lavoro e di evidenziare se sono stati realizzati investimenti di rilievo e, in caso affermativo, individuare i settori in cui maggiormente si è investito, nonché le prospettive di intervento futuro. I risultati emersi dall indagine vengono esaminati sia nel dettaglio sia in forma sintetica, attraverso una serie di indicatori costruiti mediante l aggregazione delle risposte fornite a diverse domande. Questi indici consentono di valutare in maniera più immediata l evoluzione del settore, effettuando analisi temporali e spaziali (confronti tra aree geografiche e segmenti). Gli indici che vengono calcolati per gli operatori della filiera pesca e acquacoltura sono i seguenti: Indice del clima di fiducia: questo indice aggrega le risposte sull andamento dell economia e le relative previsioni per il semestre successivo, l andamento generale del settore ittico nel semestre in esame, l andamento delle vendite dei propri prodotti nel semestre trascorso, nonché le aspettative di vendita per i successivi sei mesi. Tutti questi aspetti permettono di evidenziare la percezione che gli operatori stessi hanno della dinamicità congiunturale della propria attività e delle prospettive future, condizionandone le decisioni di produzione. Indice della ragione di scambio del settore: questo indice confronta l evoluzione dei prezzi di vendita con l andamento dei costi, mettendo in evidenza la capacità delle aziende del settore di trasferire gli incrementi dei costi sui prezzi di vendita dei prodotti ittici. Indice di dinamicità del mercato: tale indice sintetizza la situazione del settore circa l evoluzione delle vendite e dei prezzi, segnalando una situazione di vivacità della domanda o, viceversa, di stagnazione. Indice della propensione ad investire in risorse umane e non umane: tale indice aggrega i risultati delle aziende che hanno effettuato investimenti e le variazioni del personale fisso nel semestre in esame. Questa seconda variabile viene valutata considerando la percentuale di aziende che hanno registrato variazioni di personale in qualche area aziendale, insieme al saldo tra le indicazioni di aumento e di riduzione del personale fisso nel complesso. Gli stessi indici vengono calcolati sia per il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso sia per il Panel della distribuzione al dettaglio, analiz-

7 zando i risultati per segmento o canale di vendita, per area geografica e per tipologia di prodotto ittico trattato. Inoltre, sempre per il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso, vengono calcolati altri tre indici ancora più aggregati: Indice del clima economico a medio termine: tale indice viene determinato analizzando congiuntamente l indice del clima di fiducia e l indice della propensione ad investire. Indice della capacità di cogliere le opportunità di mercato: tale indice viene determinato analizzando congiuntamente l indice di dinamicità del mercato e l indice della ragione di scambio. Indice generale del Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso: pari alla media semplice di tutti gli indici calcolati tramite il Panel (clima di fiducia, ragione di scambio, dinamicità del mercato, propensione ad investire), in modo da sintetizzare tutte le informazioni congiunturali sul settore. Il presente rapporto, che analizza i risultati ottenuti dalla prima indagine semestrale 2006, per il periodo gennaio-giugno, si articola in 5 capitoli. Nel primo capitolo, viene riportata la nota metodologica dell indagine. Nel secondo capitolo, viene effettuato un quadro sintetico relativo alla congiuntura economica italiana, sulla base delle informazioni fornite dai principali organi istituzionali. Nel terzo capitolo e nel quarto capitolo si scende nel dettaglio degli indicatori ricavati da ciascun gruppo del panel della filiera pesca e acquacoltura, a cui sono stati sottoposti questionari specifici in relazione all attività svolta. L analisi viene effettuata disaggregando i risultati per segmento, per area geografica e per categoria di prodotto trattato. Vengono quindi presentati tutti gli indicatori di sintesi relativi sia al Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso che al Panel della distribuzione al dettaglio, al fine di fornire un quadro complessivo della situazione del settore nel semestre. Nel quinto capitolo si fornisce un quadro di sintesi dell andamento del semestre in esame per le aziende del Panel della filiera pesca e acquacoltura. Concludono il rapporto i questionari somministrati al Panel Ismea e i risultati dell indagine, presentati attraverso tabelle riepilogative, contenenti la serie delle distribuzioni percentuali delle risposte per ciascuna modalità e dei saldi dalla prima rilevazione del 2003 alla presente rilevazione. I risultati principali dell indagine sono consultabili anche sul sito Internet dell Ismea alla voce Filiere - Pesca e Acquacoltura. 7

8 1. Nota metodologica Il disegno campionario I l questionario viene periodicamente somministrato su base volontaria ad un campione di 650 operatori della filiera pesca e acquacoltura, mediante intervista diretta. La scelta di monitorare costantemente l andamento del settore ittico mediante osservazione di un campione continuativo consente di valutare, con un numero limitato di partecipanti, le modificazioni di mercato, che altrimenti potrebbero essere accertate soltanto ricorrendo a campioni indipendenti di dimensioni assai maggiori e quindi con costi di rilevazione sostenuti. Un campione continuativo, sostanzialmente costituito dalle stesse unità, consente di valutare le caratteristiche analitiche del mercato in tempi successivi, alla ovvia condizione che il campione rimanga sostanzialmente inalterato e, soprattutto, abbia conservato intatta la propria rappresentatività. Nel 2001, l Ismea ha esteso la dimensione del panel da 500 a 650 operatori, al fine di garantire una maggiore rappresentatività della realtà indagata e una migliore significatività dei fenomeni osservati. In particolare, per incrementare la dimensione campionaria di 150 unità, si è tenuto conto del disegno campionario caratterizzante la struttura del vecchio panel, in quanto solamente un criterio di campionamento omogeneo delle unità appartenenti al panel consolidato e al campione addizionale è in grado di garantire la continuità informativa della serie storica dei dati rilevati nel periodo e, quindi, la comparabilità tra le informazioni rilevate in passato. Il campione di 500 operatori appartenenti ai vari segmenti della filiera pesca e acquacoltura - aziende di pesca e di acquacoltura, grossisti/importatori, mercati ittici, aziende di lavorazione, trasformazione e multipla, pescherie, ipermercati, supermercati, discount e centrali di acquisto della Gdo/buyer - è stato selezionato rispettando la reale composizione dell universo di riferimento per tipologia di operatore e relativa distribuzione territoriale. In particolare, per definire il disegno campionario, la popolazione di operatori e distributori è stata stratificata rispetto alla tipologia di attività svolta; successivamente, all interno di ciascuna attività è stato determinato il peso di ogni regione. In dettaglio, sono state utilizzate le seguenti relazioni: (a) n csa = (n psa /N p ) *n c dove: n csa = numerosità campionaria nello strato attività n psa = numerosità della popolazione censita nello strato attività N p = numerosità totale della popolazione censita n c = numerosità totale del campione 8 (b) n csr = (n psr /n psa ) *n csa

9 dove: n csr = numerosità campionaria nello strato regione n psr = numerosità della popolazione censita nello strato regione n psa = numerosità della popolazione censita nello strato attività n csa = numerosità totale del campione nello strato attività. Come si è accennato, il nuovo panel, introdotto nel 2001, comprende 650 tra operatori e distributori e risulta così composto: unità appartenenti al panel utilizzato nel periodo nuove unità selezionate nell ambito della filiera pesca e acquacoltura. Le 150 unità addizionali sono state segmentate per tipologia di operatore e distribuzione territoriale secondo un criterio speculare a quello caratterizzante il Panel di 500 unità. Infatti, le 150 unità addizionali sono state suddivise tra i diversi segmenti di attività (nel complesso 10, tabella 1.1) del comparto ittico e le aree geografiche, in funzione del peso relativo di ciascun profilo/area geografica nell ambito del vecchio Panel 1. La tabella 1.1 mostra la composizione del panel dei 650 operatori suddiviso per segmento e per area geografica. Tabella Composizione del Panel per segmento e area geografica Aree geografiche Segmenti* Totale Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale * Segmenti: 1 = Aziende e cooperative di pesca, 2 = Aziende e cooperative di acquacoltura, 3 = Grossisti/Importatori, 4 = Mercati ittici, 5 = Aziende di lavorazione, trasformazione e multipla, 6 = Pescherie, 7 = Ipermercati, 8 = Supermercati, 9 = Discount, 10 = Centrali d acquisto della Gdo /Buyer. Le peculiarità delle attività svolte dai diversi comparti hanno poi indotto l Ismea ad elaborare due differenti questionari, suddividendo il panel in due gruppi così costituiti: 1) Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso: - aziende e cooperative di pesca; - aziende e cooperative di acquacoltura; - grossisti/importatori; - mercati ittici 2 ; - aziende di lavorazione, trasformazione e multipla 3 ; 9

10 2) Panel della distribuzione al dettaglio: - pescherie; - ipermercati; - supermercati; - discount; - centrali d acquisto della Gdo (buyer). Descrizione del campione Come accennato precedentemente, il Panel Ismea, sottoposto semestralmente ad indagine congiunturale, si compone di due gruppi: il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso e il Panel della distribuzione al dettaglio. Il Panel degli operatori della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso comprende, precisamente, le aziende di pesca, le aziende di acquacoltura, i grossisti/importatori, i mercati ittici e le aziende di lavorazione e trasformazione. Il secondo raggruppamento fa riferimento agli operatori della distribuzione al dettaglio, sia tradizionale (pescherie) che moderna (ipermercati, supermercati, discount, buyer). Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso - Gli intervistati, 458 operatori che rappresentano oltre il 70% del campione, sono così ripartiti: il 20% del totale è dato dalle aziende di pesca, il 14% da quelle di acquacoltura, un altro 14% dai grossisti/importatori, un 3% dai mercati ittici e un 20% dalle aziende di lavorazione e trasformazione (tabella 1.2). La ripartizione del campione per segmenti riflette, naturalmente, la distribuzione dell universo tra le varie categorie individuate, così come quella per aree aderisce alla reale stratificazione della popolazione di operatori sul territorio nazionale. In particolare, quasi la metà delle aziende di pesca (46%) è localizzata nelle regioni meridionali, mentre le aziende di acquacoltura sono concentrate nell area di Nord Est. I grossisti/importatori sono diffusi in modo abbastanza uniforme sul territorio, mentre sia i mercati ittici sia le aziende di lavorazione e trasformazione sono dislocati essenzialmente al Sud (42% e 36%, rispettivamente). Panel della distribuzione al dettaglio - Per quanto riguarda il settore della distribuzione al dettaglio, gli operatori intervistati sono in totale 192, pari a circa il 30% dell universo. Risulta un maggior numero di pescherie e supermercati, entrambi con un incidenza percentuale dell 11%. La distribuzione geografica delle diverse tipologie considerate appare abbastanza uniforme nel caso delle pescherie, mentre i supermercati e gli ipermercati risultano molto più concentrati nell area settentrionale (circa il 60%) ed i discount nel Centro- Nord (81%); le centrali di acquisto sono prevalentemente localizzate nel Nord dell Italia, con una quota pari all 81% del totale. La quasi totalità delle pescherie ha un fatturato proveniente esclusivamente dal- 10

11 l attività di vendita di prodotto ittico mentre, per la distribuzione moderna si evince una prevalenza di situazioni, variabili tra il 60 ed il 100% del campione, in cui il fatturato ittico incide su quello complessivo con una quota compresa tra l 1 e il 10%. Tabella Composizione percentuale del Panel per segmento e area geografica Aree geografiche Segmenti* Totale Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale % del campione * Segmenti: 1 = Aziende e cooperative di pesca, 2 = Aziende e cooperative di acquacoltura, 3 = Grossisti/Importatori, 4 = Mercati ittici, 5 = Aziende di lavorazione, trasformazione e multipla, 6 = Pescherie, 7 = Ipermercati, 8 = Supermercati, 9 = Discount, 10 = Centrali d'acquisto della Gdo /Buyer. Il controllo dei dati e l analisi delle risposte La prima fase di elaborazione dei risultati consiste nei controlli di coerenza tra le risposte, effettuati sui dati di base e sui questionari restituiti dai rilevatori. Successivamente, tramite un programma di elaborazione dei dati, per ogni domanda e per ogni variabile di stratificazione (segmento o canale, area geografica, categoria di prodotto trattato), le modalità delle risposte vengono trasformate in frequenze e relative percentuali. Il commento sugli andamenti delle variabili di mercato è effettuato sulle percentuali delle risposte di ciascuna modalità e, soprattutto, sulla serie dei saldi, che rappresentano una delle più semplici ed efficaci tecniche di sintesi dei dati qualitativi. I saldi sono calcolati come differenza algebrica tra le frequenze delle risposte positive e negative (o di aumento e di diminuzione) al netto delle risposte non so o non vendo questo prodotto o non sostengo questo costo. Gli indicatori di sintesi citati nell introduzione sono costituiti come medie semplici e talvolta ponderate dei saldi calcolati sulle risposte alle domande considerate rilevanti per l indice stesso. In particolare, gli indici relativi ai Panel degli operatori della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso e della distribuzione al dettaglio, vengono calcolati come segue: Indice Clima di fiducia = (Ss+Sv+Svp+Se*0,5+Sep*0,5)/4, dove: Ss = saldo giudizi sull andamento del settore (bene - male); 11

12 Sv = saldo giudizi sull andamento delle vendite complessive (in aumento - in diminuzione); Svp = saldo previsioni sull andamento delle vendite complessive (in aumento - in diminuzione); Se = saldo giudizi sull andamento dell economia nazionale (bene - male); Sep = saldo previsioni sull andamento dell economia nazionale (bene - male). Le valutazioni circa la situazione economica del Paese nel semestre e le previsioni per il semestre successivo vengono aggregate in un unica variabile, attribuendo a ciascuna un peso pari a 0,5, al fine di ridurne l importanza nella costruzione dell indice, poiché in entrambe le domande vi è un elevata incidenza di mancate risposte. Indice Ragione di scambio del settore = (Sp+(-Sc))/2, dove: Sp = saldo giudizi sull andamento dei prezzi nel complesso (aumentati - diminuiti); Sc = saldo giudizi sull andamento dei costi (aumentati - diminuiti). Indice Dinamicità del mercato = (Sv+Sp)/2, dove: Sv = saldo giudizi sull andamento delle vendite complessive (in aumento - in diminuzione); Sp = saldo giudizi sull andamento dei prezzi nel complesso (aumentati - diminuiti). Indice Propensione ad investire in risorse umane e non umane = (0,3*SInv+0,7*SVpers), dove: SInv = saldo dichiarazioni investimenti di rilievo (ho fatto investimenti - non ho fatto investimenti); SVpers = %AzVar*Saldo dichiarazioni sulle variazioni di personale (aumentato - diminuito); %AzVar = percentuale di aziende che ha dichiarato di aver avuto variazioni di personale. 12 La media dei due saldi è ponderata artificialmente per attribuire maggior peso alle variazioni di personale, al fine di dare all indicatore un significato legato all espansione dimensionale dell azienda. Il saldo relativo alle variazioni di personale è invece ponderato con la percentuale di aziende che hanno effettuato variazioni di personale. Tutti gli indici hanno un campo di variazione compreso tra -100 e Per quanto riguarda il problema della stagionalità che può essere riscontrata nelle serie dei saldi, riflettendo la stagionalità insita nelle variabili delle quali viene chiesto l andamento, il problema è stato affrontato nello stesso questionario, ponendo agli intervistati due tipi di domande: la prima relativa all andamento congiunturale, chiedendo cioè di confrontare l andamento di ciascuna variabile nel semestre oggetto di indagine rispetto al semestre precedente 4, la seconda relativa all andamento tendenziale, chiedendo di effettuare il confronto rispetto allo stesso periodo dell anno precedente 5.

13 1) In particolare, le 150 unità addizionali sono state segmentate attraverso la seguente metodologia: 1. Le 150 unità addizionali sono state attribuite ai 10 segmenti di attività del settore ittico secondo le relazioni: (a) p i = n i, i = 1, 2,..., 10 n 500 (b) q i = p i * q 150, i = 1, 2,..., 10 dove: i = 10 segmenti che compongono il panel (vedi tabella 1.1) p i = peso del settore di attività i-mo nel Panel n = numerosità campionaria del settore di attività i-mo nel Panel i n = numerosità campionaria del Panel = q = quota addizionale del settore di attività i-mo nel Panel rispetto al Panel i q = quota addizionale complessiva del Panel rispetto al Panel = Nell ambito dei singoli settori di attività, la relativa quota addizionale q i è stata suddivisa tra le 4 aree geografiche attraverso le relazioni: (c) p ij = n ij, i = 1, 2,..., 10; j = 1,..., 4 n i (d) q ij = p ij * q i, i = 1, 2,..., 10; j = 1,..., 4 dove: p = peso dell area geografica j-ma nel settore di attività i-mo (Panel ) ij n = numerosità campionaria dell area geografica j-ma nel settore di attività i-mo (Panel ) ij q = quota addizionale dell area geografica j-ma nel settore di attività i-mo (Panel ). ij ) Sono presi in esame i mercati ittici: - alla produzione (dove confluiscono esclusivamente prodotti della pesca e dell acquacoltura direttamente dalla produzione); - misti (dove, accanto al prodotto locale, vengono scambiati anche prodotti provenienti da altre zone d Italia e dall estero); - al consumo (sono mercati di tipo distributivo, in quanto vi confluiscono prodotti che hanno provenienza nazionale ed estera e vi operano prevalentemente grossisti). 3) Sono stati considerati tutti gli operatori coinvolti nelle diverse fasi di lavorazione (adattamento del prodotto alla commercializzazione), trasformazione (modificazione della composizione organolettica) e conservazione. Inoltre sono stati compresi anche gli operatori che svolgono simultaneamente due o più fasi del processo di lavorazione e commercializzazione del prodotto. 4) Ad esempio, se l indagine riguarda il periodo gennaio-giugno, agli operatori si chiede di indicare come stanno andando le vendite nel periodo gennaio-giugno rispetto al semestre precedente (luglio-dicembre). 5) Si chiede ad esempio di indicare come sono andate le vendite nel periodo gennaio-giugno, rispetto allo stesso periodo (gennaio-giugno) dell anno precedente. 13

14 2. Lo scenario economico generale 2.1 Il quadro macroeconomico internazionale N el primo semestre 2006 i principali indicatori macroeconomici hanno evidenziato una stabilizzazione della ripresa nelle principali economie industrializzate. In particolare, l area dell euro ha migliorato la propria performance, in un contesto internazionale che vede il rallentamento dell economia americana ed il perdurare dell impetuoso sviluppo asiatico. L economia statunitense, nonostante il rallentamento del ciclo espansivo, ha messo a segno aumenti tendenziali del PIL pari al 3,7% nel primo trimestre e al 3,5% nel secondo trimestre. In termini congiunturali, si è accentuato però il rallentamento della crescita nel secondo trimestre dell anno (+1,4% nel primo trimestre, +0,6% nel secondo). Il Giappone ha evidenziato invece nel secondo trimestre una tra le più brusche frenate tra le principali economie industrializzate nella crescita del PIL a livello congiunturale (+0,2%), rallentamento che segue un primo trimestre nel quale sono stati conseguiti risultati congiunturali in linea con quelli dell area Uem (+0,8%). Rispetto allo stesso periodo dell anno precedente sono stati registrati aumenti del PIL del 3,4% nel primo trimestre e del 2,5% nel secondo trimestre. Nell area dell euro, nel primo trimestre l incremento del PIL è stato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% in termini tendenziali, e con un lieve miglioramento congiunturale nel corso del secondo trimestre (+0,9%), si è consolidata una tendenza virtuosa in termini tendenziali (+2,7%). Per quanto riguarda il primo trimestre, un contributo significativo alla crescita del PIL è venuto dalla Spagna (+3,6% tendenziale). Nel secondo trimestre ha confermato il ruolo trainante la Spagna (+3,7% tendenziale), cui si è aggiunta la rinnovata performance della Germania (+2,7%). 2.2 L andamento dell economia italiana L economia domestica è finalmente tornata a crescere, pur registrando incrementi del PIL su base annua inferiori di circa un punto rispetto a quelli dell area dell euro. Nel primo trimestre del 2006 l economia italiana ha messo a segno una crescita dello 0,8% in termini congiunturali e dell 1,7% in termini tendenziali. In termini congiunturali, hanno dato il loro apporto alla crescita la domanda estera, con le esportazioni al +2,5% rispetto al trimestre precedente, e la ripresa degli investimenti (+2,3%), nonostante le maggiori importazioni (+1,9%) e l ancora incerto incremento dei consumi finali nazionali, aumentati dello 0,8%. Più significativi i migliora- 14

15 menti in termini tendenziali delle esportazioni (+6,4%) e degli investimenti (+4,2%), accompagnati dall incremento dell 1,7% dei consumi finali. Hanno continuato a crescere anche le importazioni di beni e servizi, facendo registrare un incremento del 5,4%. Il secondo trimestre 2006 è stato caratterizzato da una minore dinamicità in termini congiunturali (+0,6% l aumento del PIL) e dalla stabilizzazione dei risultati su base annua (+1,7%), confermandosi una ridotta velocità di crescita rispetto a quella dell area Uem. A determinare una meno brillante performance congiunturale ha contribuito il brusco rallentamento dei consumi finali nazionali (+0,3%), ma anche degli investimenti fissi (+1,1%) e delle esportazioni (+1,0%). In termini tendenziali, a fronte di un rallentamento della crescita delle importazioni, al 3,2% dal 5,4% del primo trimestre, le esportazioni sono aumentate del 4,9%, gli investimenti fissi lordi del 3,1% e i consumi finali nazionali dell 1,4%. Alla ripresa dell economia italiana nei primi due trimestri del 2006 si è accompagnato il miglioramento del tasso di disoccupazione, che ha fatto registrare una leggera riduzione nel primo trimestre, riduzione fattasi più consistente nel corso del secondo trimestre (tabella 2.1). Tabella Evoluzione delle principali variabili macroeconomiche in Italia Variazioni percentuali I trim. 06** su II trim. 06** su Aggregati 03/02 04/03 05/04 IV trim. 05** I trim. 05** I trim. 06** II trim. 05** Prodotto Interno Lordo* 0,0 1,1 0,0 0,8 1,7 0,6 1,7 Importazioni beni e servizi (fob) 0,8 2,5 1,4 1,9 5,4 0,2 3,2 Consumi finali nazionali, di cui: 1,2 0,6 0,3 0,8 1,7 0,3 1,4 - spese delle famiglie residenti 1,0 0,5 0,1 1,0 2,1 0,3 1,7 Investimenti fissi lordi -1,7 2,2-0,6 2,3 4,2 1,1 3,1 Esportazioni beni e servizi (fob) -2,4 3,0 0,3 2,5 6,4 1,0 4,9 Media Livello Livello Tasso di disoccupazione (%) 8,2 8,0 7,7 7,6 6,5 Tasso d'inflazione (%) 2,7 2,2 1,9 2,1 2,2 * Valori concatenati, anno di riferimento ** Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat. Nel contempo, si sono manifestati lievi segnali di surriscaldamento dei prezzi al consumo, con un tasso di inflazione collocatosi al 2,1% nel primo trimestre e al 2,2% nel secondo trimestre. La produzione industriale italiana è risultata nel semestre gennaio-giugno 2006 in espansione registrando una crescita del 2,2% sul corrispondente periodo del Hanno manifestato un sensibile incremento soprattutto le attività manifatturiere, mentre l industria alimentare e delle bevande ha mostrato un aumento dell 1,1%. Tuttavia, per quanto concerne il pesce e i prodotti a base di pesce la situazione appare capovol- 15

16 Tabella Andamento della produzione dell'industria alimentare e bevande (medie annue dell'indice grezzo della produzione industriale, 2000=100) Var. % Voci Gen-Giu Gen-Giu Gen-Giu 2005 Indice generale 96,8 97,4 95,7 100,4 2,2 Attività manifatturiere 95,5 95,9 93,5 98,3 2,0 Totale alimentare e bevande 107,4 107,9 109,0 104,8 1,1 Carne e prodotti a base di carne 104,1 105,4 103,9 102,4 1,4 Pesce e prodotti a base di pesce 115,0 109,6 108,3 109,2-3,2 Frutta e ortaggi 107,8 111,3 107,0 88,7 0,1 Oli e grassi vegetali e animali 101,3 103,1 105,0 97,0-9,4 Industria lattiero-casearia 104,2 101,7 104,6 114,5 3,8 Granaglie e amidacei 102,5 102,8 106,3 107,5 0,1 Alimentazione animale 112,4 114,2 112,6 111,0-1,1 Altri prodotti alimentari 109,4 111,8 114,3 103,3 1,3 Bevande 108,1 105,1 104,9 105,8 0,8 Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat. ta: nel primo semestre del 2006 l indice ha infatti segnato una diminuzione del 3,2% rispetto al corrispondente periodo del 2005 (tabella 2.2). L andamento complessivo delle vendite al dettaglio nel primo semestre 2006 è stato caratterizzato da un risultato positivo: l indice generale del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio a prezzi correnti ha evidenziato una crescita dell 1,2% rispetto allo stesso periodo del Nel comparto alimentare l evoluzione tendenziale delle vendite è risultato migliore rispetto al totale generale (+1,7%). È proseguita la tendenza che vede incrementi su base annua della grande distribuzione maggiori dell intero comparto alimentare (+2,1%), mentre le piccole superfici hanno mostrato segnali di stazionarietà (tabella 2.3). Tabella Evoluzione delle vendite al dettaglio (variazioni percentuali degli indici del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio a prezzi correnti, base 2000=100) Variazioni % Voci 03/02 04/03 05/04 Gen-Giu 2006 Gen-Giu 2005 Totale generale 2,0-0,4 0,4 1,2 Alimentari 4,6 0,0 0,9 1,7 Grande Distribuzione 5,3 0,5 1,2 2,1 Piccole Superfici 2,3-1,9-0,7 0,1 Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Istat. 16

17 Focalizzando l attenzione sui prodotti ittici, l indagine Ismea-ACNielsen sui consumi domestici di pesce 1 ha messo in evidenza nel primo semestre 2006 una riduzione dello 0,6% in volume rispetto al corrispondente periodo del 2005, accompagnata però da un incremento della spesa del 5,0% (tabella 2.4). Nel dettaglio, il decremento delle quantità vendute ha interessato i prodotti freschi e decongelati sfusi (-1,7%), che pesano più del 50% sui consumi domestici totali di prodotti ittici, quelli congelati sfusi (-5,2%) e le conserve e semiconserve (-2,9%), mentre sono cresciuti i consumi di prodotti congelati/surgelati confezionati (+8,5%) e di prodotti secchi, salati e affumicati (+4,3%). Per quanto concerne gli acquisti in valore, solo il prodotto congelato sfuso ha conosciuto una riduzione (-0,8%) della spesa. Il maggiore incremento in valore ha interessato il prodotto secco, salato e affumicato (+13,4%), che però rappresenta in tonnellate solo il 4% circa del prodotto ittico venduto alle famiglie. Da segnalare anche l aumento del 5,6% che ha registrato la spesa per i prodotti freschi e decongelati. Tabella Acquisti domestici di prodotti ittici in Italia nel primo semestre 2006 Quantità Valore Prodotti Peso Var. % Migliaia Peso Var. % Tonnellate % tend.* di euro % tend.* Fresco e decongelato sfuso ,0-1, ,8 5,6 - naturale ,6-1, ,0 5,5 pesce di mare ,6 2, ,7 7,2 pesce d'acqua dolce ,4-7, ,9 3,6 molluschi ,3-6, ,1 3,1 crostacei ,4-6, ,4 1,3 - preparato ,4-0, ,8 7,7 impanato ,6 5, ,2 11,9 preparato ,8-3, ,6 4,7 Congelato sfuso ,1-5, ,2-0,8 Congelato/Surgelato confezionato ,0 8, ,3 7,4 Conserve e semiconserve ,3-2, ,8 1,4 Secco, salato e affum. sfuso e confez ,5 4, ,8 13,4 Totale prodotti ittici ,0-0, ,0 5,0 * La variazione è stata calcolata ponendo a confronto i dati relativi al periodo 8 gennaio - 24 giugno 2006, con i dati relativi al periodo 9 gennaio - 25 giugno Fonte: Ismea-ACNielsen. 1) L Ismea, in collaborazione con ACNielsen, compie periodicamente un indagine sugli acquisti delle famiglie italiane, con l obiettivo di monitorare l andamento dei consumi domestici. Il Panel si basa su rilevazioni di acquisto a cadenza settimanale effettuate da famiglie, stratificate in base a variabili socio-demografiche e territoriali, rappresentative dell intera realtà italiana. Restano escluse le collettività nonché i consumi effettuati 17

18 18 dalle famiglie al di fuori dell abitazione principale (anche quelli effettuati in seconde case, in vacanza e nei fine settimana). Le informazioni raccolte riguardano oltre 70 prodotti, tra pesce fresco e decongelato sfuso, congelato sfuso, congelato/surgelato confezionato, conserve e semiconserve confezionate, secco, salato e affumicato sfuso e confezionato, dove per sfuso si intende un prodotto senza codice EAN, diversamente dal prodotto confezionato.

19 3. La congiuntura secondo gli operatori della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso I n questo capitolo verranno analizzati gli indici del clima di fiducia, della ragione di scambio, di dinamicità del mercato e della propensione ad investire in risorse umane e non umane. Gli indici sono costruiti mediante abbinamento e ponderazione delle risposte fornite dagli operatori della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso a domande considerate rilevanti per gli indici stessi. Tecnicamente, le risposte degli operatori intervistati concorrono al valore dell indice mediante il saldo delle risposte, saldo determinato come differenza tra le risposte positive e quelle negative (o di aumento e di diminuzione), al netto delle risposte non so o non vendo questo prodotto o non sostengo questo costo. 3.1 Gli indicatori nel complesso L analisi degli indici per il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso è preceduta da una sintetica disamina dell andamento delle singole variabili che concorrono alla determinazione degli indici stessi. Nel box 3.1 viene quindi tratteggiato il quadro generale dei giudizi del Panel sull andamento delle variabili di mercato. Box Andamento delle variabili di mercato 1 Andamento dell economia nazionale Il saldo delle risposte ha continuato ad essere negativo (-14%), seppure dimezzato rispetto al semestre precedente. È cresciuta infatti la quota di operatori che ha giudicato positivamente l andamento economico nazionale ed è diminuita quella di chi, al contrario, ha fornito giudizi sfavorevoli. Circa la metà degli operatori ha reputato, comunque, invariato il clima economico rispetto al semestre precedente. Previsioni sull economia nazionale per il secondo semestre 2006 Il saldo delle risposte è apparso ancora lievemente negativo (-3%). Le previsioni effettuate sono state caratterizzate da una riduzione degli operatori (che hanno costituito tuttavia ancora la quota prevalente) che hanno percepito stabili le prospettive economiche. Un quarto degli intervistati sono convinti invece che l economia subirà un peggioramento. (segue) 19

20 (segue) Andamento del settore ittico Il saldo delle risposte ha presentato un valore nuovamente negativo (-1%) e in peggioramento rispetto al semestre precedente, per effetto di una riduzione dei giudizi positivi sul settore maggiore di quella che ha interessato i giudizi sfavorevoli. Andamento delle vendite - : il saldo delle risposte è risultato positivo (+2%), ma in forte ridimensionamento rispetto al semestre precedente. Si è ridotta, infatti, la quota di operatori che ha riscontrato un aumento congiunturale delle vendite, mentre sono diventati prevalenti i giudizi di stazionarietà. - : il saldo si è mantenuto su un valore positivo e leggermente crescente (+5%). L analisi delle risposte ha evidenziato però una contrazione tanto delle valutazioni ottimistiche quanto di quelle pessimistiche, mentre sono aumentati i giudizi di stazionarietà che hanno raggiunto, nel semestre in esame, un incidenza del 42%. Previsioni di vendita Il saldo delle risposte ha fatto registrare ancora un valore positivo (+8%), ma gli operatori hanno evidenziato un crescente pessimismo sulle vendite previste per il semestre successivo: seppur di poco, si sono ridotte le aspettative ottimistiche e sono aumentate all incirca nella stessa misura quelle pessimistiche, segnalandosi un deterioramento della fiducia rispetto alle prospettive commerciali di breve periodo. Andamento dei prezzi di vendita - : si è registrato un saldo delle risposte decisamente positivo (+37%) e in netto miglioramento determinato dalla crescente prevalenza di operatori che hanno evidenziato un incremento dei prezzi di vendita (il 43%) su quelli che, invece, ne hanno osservato la riduzione (7%). - : è emerso un risultato significativamente positivo, con un saldo delle risposte pari a +44% ed in crescita di 5 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. Da un lato, si è confermata stabile la quota di operatori del Panel in esame (esattamente la metà) che ha visto i prezzi di vendita aumentare rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, dall altro lato è cresciuta la percentuale di coloro che non hanno rilevato mutamenti (40%). Andamento dei costi medi unitari - : si è mantenuto elevato il saldo delle risposte sull andamento dei costi (+77%), seppur in lieve flessione. Una quota preponderante di operatori ha dichiarato di avere subito un aumento congiunturale nel livello dei costi medi unitari di tutti i fattori produttivi impiegati, mentre il 18% del campione non ha osservato variazioni. - : il saldo è risultato positivo (+82%) ed in contrazione rispetto alla precedente rilevazione, ma l 82% delle aziende intervistate ha visto crescere i costi su base annua. È aumentata al 15% la quota di intervistati che ha registrato stabilità nei costi. 20 (segue)

21 (segue) Occupazione La situazione occupazionale del settore ittico è risultata perlopiù stazionaria rispetto alla precedente rilevazione: infatti, anche per il primo semestre 2006 gli occupati non sono variati nell 81% delle aziende intervistate. L analisi delle variazioni rilevate, che hanno quindi interessato il 18% del campione, ha mostrato che nel primo semestre 2006 una quota prevalente di intervistati ha registrato una riduzione del personale (44%). Tuttavia, rispetto alla precedente rilevazione, mentre tale quota è rimasta all incirca stabile, è sensibilmente diminuita quella delle aziende che hanno registrato un incremento occupazionale. Ne consegue che il saldo delle risposte ha presentato non solo una flessione ma anche una inversione di segno rispetto a quanto rilevato nel semestre precedente (da +2% a -1%). Le aree aziendali in cui sono state registrate le più elevate riduzioni di personale riguardano la produzione e le vendite. In particolare, per vendite e marketing è apparso fortemente negativo il saldo tra aumenti e riduzioni occupazionali. Investimenti Il saldo delle risposte è risultato pesantemente negativo ed in peggioramento rispetto al semestre precedente (-64%). Tra le aziende che hanno effettuato investimenti (il 18%), la maggioranza ha proceduto all aumento della capacità produttiva, all acquisto di mezzi di trasporto e di impianti di lavorazione-trasformazione. Indice del clima di fiducia Nel primo semestre 2006 l indice del clima di fiducia complessivo del Panel in esame è risultato pari a zero, in diminuzione di tre punti rispetto al semestre precedente. L analisi dettagliata delle singole componenti consente di evidenziare come il valore dell indice sia stato fortemente condizionato dal calo dei giudizi positivi espressi sull andamento del settore ittico e sulle vendite attuali e future (nel primo caso il saldo delle risposte è tornato negativo, mentre i saldi relativi alle vendite, pur restando positivi, sono diminuiti). Infatti, i giudizi sulla situazione economica generale e sulle sue prospettive, pur evidenziando un quadro ancora negativo, hanno mostrato un lieve miglioramento (il saldo negativo delle risposte si è ridotto). Giova ribadire che la riduzione delle vendite a livello congiunturale trova una delle principali motivazioni per tutti i segmenti nella flessione fisiologica della domanda che si registra nel primo semestre dell anno. L indice del clima di fiducia ha continuato a mostrarsi sensibilmente migliore su base tendenziale, essendo passato da un valore pari a -20 nel primo semestre 2005 all attuale zero, per effetto del miglioramento che ha interessato tutte le sue componenti ed in particolare i giudizi sulla situazione economica generale, sulle sue prospettive e sull andamento del settore. Indice della ragione di scambio L indice della ragione di scambio anche per il primo semestre 2006 ha continuato 21

22 a registrare valori negativi (-20) sebbene in miglioramento sia in termini congiunturali (da -27 a -20) che tendenziali (da -30 a -20). Infatti, benché la quota degli operatori che hanno dichiarato un aumento dei costi continui ad essere superiore a quella di coloro che hanno dichiarato un incremento dei prezzi, è stata registrata, rispetto alle rilevazioni precedenti, la riduzione della prima e nel contempo l aumento della seconda. Quindi, è solo il saldo dei giudizi relativi all andamento prezzi a risultare in crescita. Indice di dinamicità del mercato Nel primo semestre 2006 l indice di dinamicità del mercato è risultato positivo (+20) ed in continua crescita dal secondo semestre L analisi delle componenti dell indice mostra che tra gli operatori le valutazioni positive hanno prevalso su quelle negative sia in merito all andamento delle vendite sia soprattutto in merito all andamento dei prezzi di vendita. Per quanto concerne il lieve miglioramento congiunturale della dinamicità, questo è da attribuire ai crescenti giudizi positivi degli operatori sull andamento dei prezzi, che hanno compensato la perdita di terreno delle valutazioni positive sull andamento delle vendite. La dinamicità del mercato è risultata più decisamente rafforzata in termini tendenziali: il valore dell indice è passato infatti da +6 registrato nel corso del primo semestre 2005 (risentendo della valutazione pessimistica sull andamento delle vendite) a +20 dell attuale semestre. Nel box 3.2 vengono riportati i giudizi che gli operatori hanno espresso sull andamento delle vendite rispetto al mercato di destinazione dei loro prodotti. Box Andamento delle vendite per mercato di destinazione 2 L analisi per mercato di destinazione consente di evidenziare quali mercati presentano una maggiore vivacità della domanda: - mercato nazionale: gli operatori che vendono su questo mercato rappresentano la quasi totalità del campione (99%). Il saldo delle risposte è risultato moderatamente positivo (+3%) e in diminuzione rispetto a quello registrato nel precedente semestre. Il 27% degli operatori ha dichiarato di aver registrato, nel corso del primo semestre 2006, un aumento congiunturale delle vendite, mentre il 23% ha riscontrato una flessione. Una preponderante quota di intervistati (46%) non ha subito particolari variazioni; - mercato comunitario: il saldo è apparso ancora positivo (+6%), ma in netta contrazione congiunturale. È risultata elevata ed in crescita la quota di operatori che vende su questo mercato (43%). Secondo la maggioranza degli operatori presenti (24%), le vendite dei prodotti ittici nei paesi europei sono risultate stabili; - mercato extra-comunitario: anche in questo mercato si è rafforzata la presenza degli operatori nazionali, che è salita al 25%. Per la maggior parte di questi (13% del campione), le vendite sono rimaste stazionarie. 22

23 Indice della propensione ad investire in risorse umane e non umane L indice della propensione ad investire è apparso ancora negativo ed in netto peggioramento nel primo semestre 2006 (-20), interrompendo un lento ma progressivo miglioramento registrato dal primo semestre Ad incidere pesantemente su tale indicatore è stata soprattutto l elevata quota di operatori che ha dichiarato di non avere effettuato investimenti di rilievo nel corso del semestre in esame, ma anche la prevalenza di giudizi negativi in merito alle variazioni di personale. Rispetto al semestre precedente, il saldo delle risposte di entrambe le componenti dell indice è peggiorato, contribuendo a deprimere l andamento congiunturale negativo dell indice, che è passato da -13 del secondo semestre 2005 all attuale -20. Anche a livello tendenziale l andamento dell indice è risultato in diminuzione (da -15 del primo semestre 2005 a -20), soprattutto per la riduzione delle aziende che hanno registrato un incremento occupazionale. 3.2 Gli indicatori per segmento Anche l analisi degli indicatori calcolati per i segmenti che compongono il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso (aziende di pesca, aziende di acquacoltura, grossisti/importatori, mercati ittici e aziende di lavorazione e trasformazione), è preceduta dall esame dell andamento delle variabili di mercato, i cui saldi sono determinanti nella composizione degli indici (box 3.3, grafici 3.1 e 3.2). Box Andamento delle variabili di mercato per segmento 3 Andamento dell economia nazionale Il saldo negativo delle risposte ha caratterizzato tutti i segmenti del Panel in esame, ad eccezione del modesto +1% delle aziende di acquacoltura. I saldi negativi hanno presentato diverse intensità per operatore: -10% per le aziende di lavorazione e trasformazione, -18% per i grossisti/importatori, -21% per le aziende di pesca e -24% per i mercati ittici. Va sottolineato, però, che tra gli operatori di tutti i segmenti hanno predominato coloro che hanno reputato la situazione economica invariata rispetto al semestre precedente. Comunque, con la sola eccezione dei mercati ittici, essendo in crescita i giudizi positivi e in diminuzione le valutazioni pessimistiche, i saldi delle risposte hanno evidenziato un miglioramento rispetto al semestre precedente. Previsioni sull economia nazionale per il secondo semestre 2006 Prevalentemente negative le previsioni per i grossisti/importatori (-13%), per i mercati ittici (-13%), per le aziende di pesca (-10%), e per le aziende di lavorazione e trasformazione (-5%); solo le aziende di acquacoltura hanno mostrato un saldo particolarmente positivo (+26%). Tuttavia è bene sottolineare che, in tutti i segmenti con saldo negativo, la maggior parte degli intervistati ha espresso ancora l opinione che l andamento economico non subirà variazioni. (segue) 23

24 (segue) Andamento del settore ittico È tornato ad essere negativo il saldo per i grossisti/importatori (-11%), mentre è rimasto sensibilmente negativo il saldo delle risposte delle aziende di pesca (-24%). In entrambi i segmenti la maggioranza degli intervistati ha delineato un quadro in peggioramento del settore ittico. Il maggior saldo positivo è stato rilevato per le aziende di acquacoltura (+31%) che hanno visto ridursi i giudizi negativi a favore della stazionarietà. In generale, rispetto ai precedenti sei mesi, si è assistito ad un decremento del saldo, oltre che per i grossisti/importatori, anche per i mercati ittici e per le aziende di lavorazione e trasformazione, determinato dal fatto che la quota di coloro che hanno espresso opinioni positive si è ridotta e che nel contempo si è rafforzata la posizione di chi ha espresso giudizi di invariabilità. Va tuttavia sottolineato che per questi due segmenti il saldo si è confermato positivo (rispettivamente +12% e +4%). Andamento delle vendite - : l analisi mostra opinioni difformi sull andamento congiunturale delle vendite tra i vari operatori del Panel in esame, ma anche un elemento comune a quasi tutti i segmenti (si differenziano solo le aziende di lavorazione e trasformazione), ossia il peggioramento dei saldi. Comunque, è emerso che in tutti i casi sono risultati maggioritari i giudizi di stazionarietà. La stagionalità dei consumi e l aumento dei prezzi hanno determinato le minori vendite e la caduta del saldo per i grossisti/importatori (-4%), mentre il peggioramento del saldo per le aziende di pesca (-15%) è da imputarsi principalmente, a loro avviso, alla scarsa disponibilità di pesce ed alla situazione economica non particolarmente positiva che ha influito sui consumi. Hanno invece mantenuto saldi di risposta positivi le aziende di acquacoltura (+13%) e i mercati ittici (+12%) per effetto di una quota ancora preponderante di giudizi positivi sull andamento delle vendite. Per le aziende di lavorazione e trasformazione, invece, il saldo già positivo (+18%) ha evidenziato un miglioramento per la contestuale riduzione della percentuale di operatori che hanno riscontrato una diminuzione delle vendite. - : anche a livello tendenziale si sono osservati saldi notevolmente difformi tra gli operatori. Il saldo è risultato negativo per le aziende di pesca (-14%) e per i grossisti/importatori (-4%); ha assunto valore zero per i mercati ittici, mentre i restanti segmenti hanno presentato valori positivi (+20% le aziende di acquacoltura e +23% le aziende di lavorazione e trasformazione). Previsioni di vendita Ad eccezione delle aziende di pesca (-12%), in tutti i casi i saldi di risposta hanno mantenuto il segno positivo, denotando il prevalere delle aspettative ottimistiche: le aziende di lavorazione e trasformazione hanno presentato il saldo maggiore (+19%), seguite dalle aziende di acquacoltura (+16%), dai grossisti/importatori (+13%) e dai mercati ittici (+6%). In tutti i segmenti, comunque, la maggioranza degli operatori si è espressa per la stabilità, manifestando previsioni prudenziali sull andamento delle vendite per il secondo semestre Andamento dei prezzi di vendita - : in tutti i segmenti il saldo si è confermato positivo e, ad ecce- 24 (segue)

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