Il piano della Mobilità e le relazioni con il PTCP

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1 R e g g i o E m i l i a 2 6 O t t o b r e C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e SISTEMA DELLA MOBILITA E DELLE RETI, REGGIO EMILIA NELL EUROPA Il piano della Mobilità e le relazioni con il PTCP ing. Davide Vezzani Sala del Consiglio Provinciale di Reggio Emilia

2 Il PIANO DELLA MOBILITA è un piano volontario senza valore prescrittivo, che agisce come piano d indirizzo e che funziona da contenitore di altri Piani (o di parti di altri piani).

3 In particolare il Piano della Mobilità funziona da contenitore per: -Il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) nella sua parte relativa alla mobilità -Il PBTPL (Piano di Bacino Provinciale del Trasporto Pubblico Locale) -Il PPSS (Piano Provinciale della Sicurezza Stradale) -Il PA (Piano Provinciale dell Accessibilità) -Il PUM (Piano Urbano della Mobilità di Reggio Emilia) A sua volta il PTCP dialoga con buona parte dei piani di cui il Piano della Mobilità funge da contenitore.

4 In merito alla mobilità il PTCP è lo strumento di raccordo e verifica delle politiche territoriali della Provincia e strumento di indirizzo e coordinamento per le successive pianificazioni dei Comuni. Pertanto, in merito alla viabilità: - Recepisce gli interventi definiti a livello sovraordinato (nazionale e regionale); - Definisce la dotazione di infrastrutture di carattere provinciale e sovracomunale; - Individua corridoi esistenti destinati al potenziamento e/o razionalizzazione o nuovi corridoi di previsione; - Può individuare (d intesa con i Comuni) viabilità di livello comunale particolarmente strategiche.

5 Dentro al PTCP, pertanto, confluiscono tutti gli studi sulla mobilità che non hanno autonoma validità formale e tali studi trovano all interno del PTCP attuazione e scala di pianificazione territoriale. E questo il caso dello SDIM (Schema Direttore della Mobilità), messo a punto attraverso un innovativo processo integrato di pianificazione del sistema dei trasporti in collaborazione tra Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia ed Agenzia della Mobilità. Negli ultimi 2 anni circa si è attuato un complesso percorso tecnico partecipato che ha portato ad analizzare lo stato di fatto, a desumerne le criticità ed a proporre delle azioni di breve, medio e lungo termine tali da ridurre le criticità rilevate.

6 All interno dello SDIM si sono svolte le seguenti attività: - Elaborato il quadro conoscitivo comune a tutti gli strumenti di pianificazione della mobilità, attraverso indagini, rilievi, interviste, campionature, ecc. - Raccolte e sistemizzate le indicazioni derivanti dal processo di partecipazione (criticità ed azioni correttive proposte) - Proposte ulteriori azioni tecniche tese a ridurre le criticità -Disegnato e simulato il modello di mobilità con programma di calcolo per verificare la funzionalità delle modifiche previste Le risultanze di tali attività sono confluite in una serie di strumenti ed in particolare negli elaborati del PTCP

7 SDIM: IL PERCORSO ATTUATO DELIBERA DI AVVIO LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZ. DEL PIANO DELLA MOBILITA' DOCUMENTO DI INDIRIZZI PROCESSO DI PARTECIPAZIONE VALSAT QUADRO CONOSCITIVO CONNESSIONE CON IL PTCP PIANO DI TUTELA E RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA CONNESSIONE CON PSC E CON PIANO DEI TEMPI E ORARI Schema Direttore della Mobilità PUMAV Reggio Emilia (Comune di R.E. e Comuni dell area vasta) Piano di Bacino (Provincia+Agenzia) PTM-PTCP (Provincia) Approvazione dei Piani Attuazione dei Piani - Gestione e Monitoraggio PIANO DI COMUNICAZIONE

8 Il PBTPL (Piano di Bacino Provinciale del Trasporto Pubblico Locale) ha lo scopo di verificare l efficacia ed efficienza del sistema di trasporto pubblico locale ed alla luce delle risultanze del quadro conoscitivo programmare una riorganizzazione delle infrastrutture (con i relativi investimenti) e del servizio offerto al fine di affrontare le criticità emerse e migliorare il trasporto collettivo. Obiettivo centrale del PBTPL è quello di ridisegnare la rete del trasporto pubblico (urbano ed extraurbano) assegnandole un ruolo più incisivo nell ambito della mobilità. A questo obiettivo va aggiunta la possibilità di innestare diverse e più innovative modalità di trasporto in grado di catturare anche una utenza più occasionale (car sharing, car pooling, taxi collettivo, ecc.) Il PBTPL si deve occupare sia di traffico stradale che di traffico ferroviario e lo farà anche attraverso il Piano di Riqualificazione del sistema di trasporto ferroviario locale.

9 Il PPSS (Piano Provinciale della Sicurezza Stradale) rappresenta un insieme di azioni relative alla rete stradale e ciclopedonale che interessa un insieme di Enti ed Organismi con lo scopo di ridurre numero ed effetti degli incidenti stradali. Anche per questo Piano vi è una processo iniziale di conoscenza, analisi e comprensione della incidentalità rilevata, ed una successiva fase di scelta delle azioni da attuare. Oltre agli Enti Locali, gli organismi di riferimento sono la Consulta Provinciale sulla Sicurezza Stradale, l Osservatorio Provinciale della Sicurezza Stradale, il Centro di monitoraggio provinciale sulla sicurezza stradale e la Centrale Operativa della Sicurezza Stradale. Il PPSS dialoga anche con il Piano Provinciale di Moderazione del Traffico già approvato dalla Provincia.

10 Il PA (Piano Provinciale dell Accessibilità) definirà elementi ed indirizzi normativi mirati verso il problema dell accessibilità alle città da parte di tutti, spingendosi oltre il mero rispetto della normativa nazionale vigente. Il Piano si articolerà pertanto nei seguenti strumenti: -Piano della mobilità dell utenza debole (particolarmente mirato ai diversamente abili) -Piano degli spostamenti casa-lavoro (per estendere la diffusione di politiche di Mobility Managment oltre ai soggetti strettamente obbligati per legge) -Piano di definizione degli orari (per limitare i fenomeni di congestione del traffico nelle ore di punta, migliorando nel contempo la qualità di vita degli utenti)

11 Il PUM (Piano Urbano della Mobilità di Reggio Emilia) è individuato dalla norma che lo istituisce come progetto di sistema della mobilità, comprendendo l insieme organico di tutti gli interventi infrastrutturali e delle azioni che si possono attuare a livello comunale sul tema di viabilità. Il PUM permette pertanto di connettere strettamente il sistema dei trasporti con quello della pianificazione del territorio. In accordo con Provincia ed altri Comuni interessati il PUM di Reggio Emilia riguarda l area vasta ovvero l insieme dei Comuni che fanno riferimento a Reggio Emilia come polo urbano e che condividono i problemi di accessibilità e di qualità ambientale.

12 In conclusione è da segnalare che già nello SDIM sono state delineate azioni che riguardano trasversalmente i diversi piani prima esaminati. Queste azioni, ulteriormente implementate, sono già state o verranno recepite secondo le rispettive tempistiche dai diversi piani e lo sono state, per quanto compatibile in termini di scala territoriale, dal PTCP stesso.