Durata Quattro fasi di lavoro in un arco di tempo complessivo non inferiore a quattro settimane. Si stimano non meno di 16 ore di lavoro in classe.

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1 Laboratorio consigliato per la scuola primaria (II ciclo) Il grande mosaico dei diritti Hai diritto ad avere un istruzione/educazione. Art. 28 della CRC Hai diritto a essere protetto/a in caso di guerra e, nel caso in cui tu abbia meno di quindici anni, non puoi e non devi essere arruolato/a nell esercito. Art. 38 della CRC Temi proposti La campagna internazionale Riscriviamo il Futuro di Save the Children. La Convenzione ONU sui Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza e in particolare: art. 28 diritto all istruzione e art. 38 diritto ad essere protetto in caso di guerra. Perché scegliamo di fare quest attività Tutte le bambine ed i bambini dovrebbero vivere la loro esperienza scolastica come una fase naturale della loro esistenza. Nei paesi dove la guerra è una tragica realtà, anche un semplice gesto come quello di uscire di casa per andare a scuola, viene spesso negato. In maniera particolare questo risulta vero per quelle aree dove, in aggiunta al conflitto, si presentano situazioni di distruzione delle infrastrutture abitative e conseguenti esodi di massa verso campi profughi. L attività che si illustra di seguito ha l obiettivo di avvicinare i bambini a queste tematiche in maniera per quanto possibile adatta ad una scuola primaria. Particolare attenzione sarà dedicata alla condizione delle bambine, che in tali contesti risultano maggiormente vulnerabili e del loro diritto ad accedere a percorsi formativi anche in circostanze così difficili. Altro obiettivo del laboratorio è che i bambini e le bambine abbiano occasione di riflettere sull importanza di alcuni diritti (CRC), quindi sul processo che porta la società a riconoscerli con l assunzione di specifici impegni e responsabilità. Cosa fare Il laboratorio si propone di ricostruire una narrazione che informi, faccia riflettere ed emozioni nell ambito di una storia centrata sulle vicende di una bambina che vive in un area di guerra. La storia si ambienta in un villaggio di un paese africano (per esempio il Darfur) ma è possibile collocarla in una qualsiasi area dove sia presente una guerra e dove i diritti, soprattutto quelli delle bambine, siano costantemente violati. Inizialmente, la storia si sofferma sulla vita e sulle abitudini di una bambina e del suo villaggio in condizioni di normalità: la famiglia, la scuola, gli amici, la vita di comunità. Successivamente, a causa di un azione di guerra, il villaggio viene distrutto e la protagonista e la sua famiglia sono costretti ad un esodo forzato che li porta ad essere ospitati in un campo profughi. La narrazione affronta le difficili condizioni di vita delle bambine, ma anche la speranza di un esistenza di nuovo normale e, in particolare, il desiderio di tornare a scuola. La protagonista, attraverso una serie di passaggi tra cui l incontro con una ONG locale, comprende come questo suo desiderio, che si esprime attraverso un sogno fatto sulla riva di un fiume, sia in realtà un diritto riconosciuto e tutelato dalla CRC. Durata Quattro fasi di lavoro in un arco di tempo complessivo non inferiore a quattro settimane. Si stimano non meno di 16 ore di lavoro in classe

2 Come realizzare il laboratorio L approccio adottato per la realizzazione del laboratorio è interattivo e partecipativo e le bambine e i bambini coinvolti sono i protagonisti stessi delle attività. L educatore allestisce una parete dell aula con un grande pannello dove dovranno essere incastrate sedici tessere, come in un mosaico formato da grandi tasselli. Il mosaico è diviso in quattro sequenze, ognuna delle quali definisce una fase della storia e nel quale si alternano testi ed immagini come in un libro illustrato. Di questi sedici tasselli, otto (almeno due per ogni sequenza) sono già anticipatamente preparati dall educatore stesso, sulla base di un puntuale lavoro di analisi e di acquisizione di informazioni sul contesto. L educatore ha, cioè, individuato ed indicato dei momenti guida della storia in base all obiettivo didattico e utilizzando il potere evocativo di testi e immagini. L educatore dunque conosce il canovaccio della narrazione e fornisce alcuni passaggi fondamentali della stessa, ma ricostruisce la completezza della trama con il contributo della classe, orienta la ricostruzione della trama, lasciando intatta la libertà di movimento ai personaggi. Prima fase: La vita nel villaggio 1. Giocare a scoprire la trama: l educatore inizia la narrazione della storia orientando l attenzione dei bambini sul grande pannello appeso alla parete. In questa prima sequenza, composta da quattro spazi ad incastro, l educatore mostra alla classe il primo tassello posizionandolo sul pannello. Esso rappresenta l inizio della storia: il contesto (villaggio in un paese dell Africa) nel quale vive una bambina, la protagonista del racconto. Il secondo tassello è vuoto e l educatore, attraverso l utilizzo di domande aperte, invita i bambini ad immaginare la protagonista della storia in quel contesto: Come si chiama? Quanti anni ha? Come passa il suo tempo? Frequenta la scuola?. Il terzo tassello è preparato dal docente e rappresenta la scuola del villaggio, e serve al docente per aiutare la classe a proseguire la narrazione. L ultimo tassello della prima sequenza della storia rappresenta un aula con alcuni bambini. Lo spazio è volutamente poco arricchito in modo che attraverso delle domande aperte, i bambini possano partecipare alla costruzione della storia. Quanti sono i bambini? E le bambine? Sono in classe insieme? Cosa fanno? Il loro maestro che fa? Cosa gli insegna? Come stanno tra loro i bambini? E come stanno a scuola? quali si dedica alla rappresentazione grafica dei due tasselli vuoti che poi verranno applicati sul pannello mosaico. 3. Riflettere sul lavoro svolto: una volta completata la prima sequenza della storia, il docente anima una riflessione sulla vita quotidiana nel villaggio e nello specifico sul ruolo della scuola in un villaggio in Africa: in cosa è simile all esperienza nel nostro paese e in cosa è diversa. Seconda fase: La guerra e la fuga 1. Giocare a scoprire la trama: l educatore ripercorre la prima sequenza completata e poi riprende la narrazione della storia. È ora di scoprire cosa riserva la seconda sequenza del racconto. L educatore inizia la narrazione della storia da un primo tassello che lui ha preparato in precedenza e che rappresenta l impatto della guerra sulla vita quotidiana del villaggio e le conseguenze che i bambini e le bambine debbono soffrire in seguito alla distruzione delle infrastrutture abitative ed educative

3 Il secondo tassello è vuoto e l educatore, attraverso domande aperte, invita i bambini ad immaginare la protagonista della storia in quel contesto: Ha paura della guerra? Frequentava la scuola che è stata distrutta? Come sta nel vedere la scuola distrutta? Cosa farà ora?. Il terzo tassello che rappresenta la prosecuzione della storia è preparato dal docente e riproduce l esodo degli abitanti del villaggio verso un campo profughi, la lunga strada percorsa spesso con mezzi di fortuna e la paura di essere aggrediti. L ultimo tassello della prima sequenza della storia è vuoto e dovrebbe rappresentare l arrivo della protagonista nel campo profughi. Anche in questo caso l educatore stimola la classe con domande aperte: Come immaginate che sia un campo profughi? Assomiglia a qualcosa che conoscete? Ci sono case e strade? Cosa fanno i bambini in un campo profughi? quali si dedica alla rappresentazione grafica di uno dei due tasselli mancanti. I due tasselli prodotti dai gruppi verranno applicati sul pannello mosaico. 3. Riflettere sul lavoro svolto: una volta completata la sequenza della storia, l educatore avvia una riflessione sulle conseguenze della guerra, come le abitudini di una vita normale vengano improvvisamente spezzate, come si sia costretti ad abbandonare la propria casa, cosa significhi interrompere il percorso scolastico, quanto siano vulnerabili le donne e le bambine in un area di guerra. Terza fase: La vita al campo profughi, il sogno di tornare a scuola 1. Giocare a scoprire la trama: l educatore ripercorre le prime due sequenze, poi riprende la narrazione della storia. Il primo tassello è preparato dal docente e rappresenta la vita al campo profughi. Si sottolinea, soprattutto, la condizione dei bambini in contesti così drammatici, il fatto che non hanno la possibilità di frequentare la scuola e che sono costretti ad occuparsi della propria sopravvivenza e aiutare gli adulti. Il secondo tassello è vuoto e l educatore, attraverso l utilizzo di domande aperte, invita i bambini ad immaginarsi il percorso che la protagonista fa per andare a prendere l acqua: Com è la strada? Con cosa porta l acqua? Ci va da sola?. Il terzo tassello è preparato dal docente e rappresenta la bambina che si addormenta e sogna che la brocca è diventata una barchetta che lei usa per navigare sul fiume e raggiungere di nuovo la sua scuola. L ultimo tassello della seconda sequenza è vuoto e dovrebbe rappresentare il proseguimento del sogno della bambina Anche in questo caso l educatore stimola la classe con domande aperte: Nel sogno com è il suo ritorno a scuola? Chi c è a scuola? Cosa fanno a scuola? Come si sente lei a scuola?. quali si dedica alla rappresentazione grafica di uno dei due tasselli mancanti che verranno applicati sul pannello mosaico. 3. Riflettere sul lavoro svolto: una volta completata la seconda sequenza della storia, l educatore avvia una riflessione sulla condizione di vita dei bambini nei campi profughi, sul ruolo della scuola come centro di relazioni significative, come possibilità di incontro, di scambio e di crescita. Quarta fase: Ritorno nel campo profughi, il sogno diventa diritto 1. Giocare a scoprire la trama: l educatore ripercorre le prime tre sequenze. In questo momento nel pannello sono presenti la prima, la seconda e la terza sequenza, si inizia a lavorare sulla quarta ed ultima sequenza. Il primo tassello è preparato dal docente e - 3 -

4 rappresenta il ritorno della bambina nel campo profughi con la sua brocca piena d acqua. Il secondo tassello è vuoto e l educatore invita i bambini ad immaginare la protagonista che scorge in lontananza una nuova tenda. Si tratta di una tenda-scuola gestita da una ONG locale: Cos è una ONG? Cosa fa una ONG nel campo profughi?. Il terzo tassello, contrariamente alle fasi precedenti, in questo caso è vuoto e sarà costruito con il lavoro d aula. L educatore invita i bambini ad immaginarsi la scena del racconto del sogno della bambina ad una operatrice della ONG: Chi è questa donna? Come mai è interessata al sogno della bambina? Come accoglie il racconto di questo sogno?. L ultimo tassello chiude la storia ed è preparato dal docente. L ultimo tassello esplicita il messaggio contenuto nella storia e, cioè, che il desiderio espresso nel sogno è in realtà un diritto. In questo ultimo tassello si può inserire il testo della versione semplificata dell art. 28 della CRC. quali si dedica alla rappresentazione grafica di uno dei due tasselli mancanti. I due tasselli prodotti dai gruppi verranno applicati sul pannello mosaico. 3. Riflettere sul lavoro svolto: una volta completata la terza parte della storia, l educatore avvia una riflessione sulla differenza tra bisogno e diritto e sulla convenzione dei diritti dell infanzia come strumento utile per riconoscere e tutelare i bisogni fondamentali dei bambini, universalmente riconosciuti

5 Consigli per l educatore Di seguito si riporta una esemplificazione della composizione del mosaico. Inizio della storia. Vita in un villaggio Villaggio in fiamme a causa della guerra. Anche la scuola brucia Vita al campo profughi. I bambini si devono occupare della propria sopravvivenza e aiutare gli adulti La bambina torna nel campo profughi La protagonista (individuazione caratteristiche) La protagonista nel villaggio in fiamme Alla protagonista viene assegnato il compito di andare a prendere l acqua nel fiume vicino Vede nel campo una nuova tenda. È la tendascuola di una ONG. La scuola nel villaggio L esodo. Gli abitanti abbandonano il villaggio. Il cammino è lungo e pericoloso Il fiume. Sulla riva la bimba si addormenta. Sogna che la brocca diventa una piccola barca e attraverso il fiume arriva di nuovo nella sua scuola Aula piena di bambini La protagonista, insieme agli abitanti del villaggio, arriva nel campo profughi La bimba si ferma e parla con una operatrice di una ONG. Le racconta il sogno Il sogno prosegue. La vita nella scuola L operatrice della ONG spiega alla bambina che il desiderio di andare a scuola in realtà è un diritto e che loro sono lì perché il suo diritto possa essere esercitato. Articoli 28 e 38 della CRC Valutazione La valutazione dell attività si struttura sulla lettura della CRC (versione semplificata) e chiedendo ad ogni bimbo e bimba di indicare, secondo loro, quali sono gli articoli della CRC violati nella storia costruita insieme, specificando in quale momento del racconto e perché. L educatore è così in grado di osservare il livello di comprensione e di assimilazione - 5 -

6 del messaggio contenuto nel laboratorio ed ha anche occasione, ove ce ne fosse bisogno, di continuare a riflettere con la classe sui temi proposti

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