Umbria. Via Morettini Perugia Tel.: Fax info@cnaumbria.it. SMART CITY
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- Bruno Grandi
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1 SMART CITY Smart City è un modello di sviluppo urbano che assicura uno standard di qualità della vita più elevato per la crescita personale e sociale delle persone e delle imprese, attraverso l ottimizzazione sostenibile delle risorse e degli spazi. Smart City è il modello di evoluzione futura delle città, improntato sulle caratteristiche di sviluppo urbano presenti nell Agenda dell Unione Europea. Il modello nasce anche dalla consapevolezza che nel futuro la popolazione sarà sempre più concentrata nelle città, destinate a crescere di dimensione soprattutto se saranno in grado di garantire una migliore qualità della vita e migliori condizioni economiche. Divenendo quindi sempre più oneroso sostenere il peso della spesa pubblica e delle sue inefficienze, diventa indispensabile ridurre gli sprechi e migliorare la qualità della spesa stessa. Ciò sarà possibile soltanto attraverso l utilizzo di tecnologie avanzate e di sistemi integrati mediante i quali si potrà ridurre il costo dei servizi pubblici e della spesa per infrastrutture sociali, senza ridurne la qualità, anzi aumentandola. Una città classificata come Smart City gestisce in modo intelligente ( smart ) le attività economiche, la mobilità, le risorse naturali ed ambientali, le relazioni tra le persone, le politiche dell abitare ed il metodo di amministrazione. Nelle Smart City gli investimenti in capitale umano e sociale, nelle infrastrutture tradizionali (trasporti) e moderne (ICT), alimentano uno sviluppo economico sostenibile ed una elevata qualità della vita, con una gestione saggia delle risorse naturali, attraverso un metodo di governo partecipativo. Possiamo anche dire che le Smart City sono una risposta ineludibile ai cambiamenti e trasformazioni in atto nel nostro mondo, che ci spinge verso sfide planetarie a livello ambientale, sociale, economico e tecnologico. Questi cambiamenti faranno emergere nuovi bisogni ai quali le Smart City dovranno rispondere: Ü Sviluppo di modelli urbani più integrati ed inclusivi Ü Gestione intelligente delle risorse naturali Ü Nuovi modelli di mobilità Ü Migliore qualità della vita Ü Valorizzazione attiva della popolazione anziana
2 In sintesi, i temi prioritari su cui si fondano i piani di sviluppo delle Smart City: e Sostenibilità: i progetti e le azioni verso lo sviluppo debbono prevedere un uso attento delle risorse ed avere un attenzione particolare agli aspetti sociali. L utilizzo delle risorse deve garantire l uso sicuro e rinnovabile del patrimonio naturale. e Innovazione: le tecnologie, i sistemi e le infrastrutture urbane, debbono costantemente adattarsi alle esigenze ed ai cambiamenti sociali in atto. Si parla di potenziamento di tecnologie digitali ma anche di connessione tra una tecnologia e l altra, sempre con l obiettivo di favorire la crescita sociale. Un esempio può essere dato da sistemi di misurazione e monitoraggio di alcuni parametri di gestione delle città, quali inquinamento, traffico, servizi pubblici come illuminazione strade, irrigazione parchi, nettezza urbana, con dati forniti in modalità wireless e in tempo reale ai cittadini o alle autorità competenti. e Qualità della vita: il modello urbano di Smart City deve garantire una più elevata qualità della vita e una crescita personale e sociale delle persone e delle imprese, ottimizzando risorse e spazi e perseguendo l obiettivo della sostenibilità. e Valorizzazione tipicità culturali: nel ripensamento delle città risulta indispensabile utilizzare alcune leve di tipicità offerte dal patrimonio culturale, artistico e naturale delle città. e Infrastrutture: disponibilità e fornitura di servizi per i cittadini e le imprese mediante utilizzo delle tecnologie di informazione e comunicazione (telefonia fissa e mobile, reti informatiche, ecc.); e Politica Economica: creazione di città aventi caratteristiche tali da attrarre nuove imprese e Politica di inclusione sociale: partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbanistica e territoriale es. progettazione partecipata e la consultazione on-line e Mobilità sostenibile: nuovi sistemi di trasporto urbano anche attraverso il sussidio delle tecnologie ICT I programmi che la Regione dell Umbria sta portando avanti in materia di Smart City sono contenute nei programmi di Agenda Urbana e Aree Interne di seguito illustrati sinteticamente.
3 AGENDA URBANA L Umbria presenta uno sviluppo urbano di tipo diffuso che evidenzia fenomeni di concentrazione della popolazione e presenza di servizi di target elevato concentrate in alcune aree definite poli urbani. Il concetto di Agenda Urbana discende dai piani di sviluppo enunciati dalla Unione Europea, che prediligono una politica di sviluppo che parte dal basso e quindi dalle città. Acquisiscono quindi ruolo centrale tematiche legate allo sviluppo locale e che prevedono un utilizzo integrato di fondi. Nell ambito di questa linea strategica, contenuta nell asse 6 del POR Sviluppo Urbano Sostenibile, la Regione dell Umbria ha stanziato risorse da destinare a 5 città nelle quali attuare progetti di sviluppo Smartness. Le risorse complessive ammontano ad euro 35, 6 mil così ripartiti: Ø euro 30,6 mil provenienti da un asse specifico della programmazione Regione Umbria nell ambito del FERS - misura sviluppo sostenibile Ø euro 4,7 mil derivanti da una riserva del FSE destinata alle 5 città individuate Le 5 città individuate per l attuazione del piano di sviluppo Smart City sono le seguenti: COMUNI Destinazione fondi (Mil) Perugia 11,6 Terni 9,5 Spoleto 3,7 Foligno 6,5 Città di castello 4,1
4 L assegnazione dei fondi è avvenuta sulla base di alcuni criteri quali popolazione, flussi di pendolarismo, livello di inquinamento, densità abitativa ecc.. La Regione ha poi individuato le linee di attività da seguire per l utilizzo dei fondi. A monte c è una nuova linea di indirizzo che richiama tutte le politiche e linee strategiche del FERS e che è quella del ruolo forte delle Autorità Locali (Comuni) che diventano attori di prim ordine nella progettazione, sotto il controllo dell Autorità di Gestione (Regione). L obiettivo di ogni attività deve essere quello di innalzare i parametri di Smartness nelle 5 città individuate e che si sostanzierà nell innalzamento generale del livello dei servizi pubblici. Le linee di attività individuate dalla Regione dell Umbria (Programmi di sviluppo urbano sostenibile) che dovrebbero essere definite nel mese di luglio dai singoli Comuni per la costruzione o potenziamento di Smart City sono le seguenti: 1) Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori della città: piani di investimento volti a migliorare l efficienza e l efficacia delle infrastrutture di rete e dei servizi pubblici attraverso 3 azioni prioritarie: Digitalizzazione destinazione fondi 5, 2 mil azioni su digitalizzazione dei servizi della PA anche con riguardo al settore della mobilità (digitale mobile), ad esempio con creazione di app di collegamento a punti di prenotazione trasporti; servizi info su orari linee di trasporto; servizi info sui tempi di attesa di arrivo del mezzo di trasporto ecc.; rilascio certificati e documenti on-line, ecc..; Mobilità sostenibile - destinazione fondi 12,5mil di cui 8,4 per infrastrutture e 4,1 mil per mobilità, con particolare riferimento all adeguamento del TPL, all adozione di soluzioni tecnologiche per la gestione ed il controllo del traffico (infrastrutture) o a soluzioni che possano portare all uso moderato del mezzo privato, come ad esempio il completamento di circuiti pedonali o relativi a piste ciclabili, il car sharing ecc.. (mobilità sostenibile); Illuminazione Pubblica destinazione fondi 8,0 mil progetti ed attività per illuminazione pubblica intelligente (risparmio energetico) ma anche reti elettriche per altri servizi di digitalizzazione più diffusa quali ad esempio reti WIFI; servizi di
5 videosorveglianza nelle aree industriali, servi di ricarica per macchine elettriche ecc..; 1) Pratiche di progettazione per l inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati: Azioni di contrasto alla povertà ed al disagio sociale destinazione fondi 4,7 mil mediante progetti mirati alla riduzione dell abbandono scolastico (Es. Porto Franco); la diffusione della legalità e la sicurezza negli spazi pubblici; 2) Realizzazione di azioni pilota per la fruizione di attrattori culturali e naturali: Azioni di valorizzazione della dimensione culturale, storica, artistica e naturale destinazione fondi 5,2 mil azioni di potenziamento della capacità attrattiva della Regione Umbria da sviluppare in coerenza con tecnologie intelligenti ed efficienza energetica. TEMPI e METODI DI REALIZZAZIONE DEI PROGRAMMI î Entro il 15 luglio i Comuni dovranno produrre la prima bozza di progetto con indicazioni per l azione digitalizzazione ed allo scopo è stato consegnato un format predefinito î î A seguire ci sarà la fase negoziale con la Regione Entro il 30 settembre dovranno essere chiusi ed approvati i Programmi di Sviluppo Urbano sostenibile Il Comune ha funzione di Autorità Urbana la cui attività verrà coordinata dalle strutture tecniche competenti della Regione attraverso project manager (cooprogettazione). Si prevede quindi un percorso negoziale con incontri tematici per singole azioni, incontri specifici ed attivazione di un nucleo di coordinamento.
6 STRATEGIA AREE INTERNE La strategia per il rilancio delle Aree interne costituisce un altro asse di intervento prioritario della politica regionale e di conseguente destinazione dei Fondi Europei e di cofinanziamento nazionale. Si distingue dalla strategia di Agenda Urbana in quanto è di derivazione nazionale e quindi discende dal PON, con finanziamenti provenienti anche dalla Legge di stabilità. Le Aree Interne vengono individuate sulla base di parametri unici a livello nazionale e quindi con indicatori comuni a tutte le Regioni d Italia. Gli indicatori che individuano le Aree Interne sono essenzialmente la lontananza dai servizi essenziali ed il ritardo nello sviluppo. Questa strategia interviene quindi non soltanto nelle linee di indirizzo economico e sociale ma anche nei servizi alla persone. Le Aree Interne individuate per la Regione dell Umbria sono 3: - Area NORD EST comuni fascia appenninica al confine con le Marche(Pietralunga, Montone, Gubbio, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Valfabbrica, con area di progetto limitata però a 7 comuni: Pietralunga, Montone, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Nocera Umbra, Valfabbrica) - Area SUD OVEST comuni fascia orvietana confine Lazio e Toscana (Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allegrona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in teverina, Attigliano, Giove, penna in Teverina) - VALNERINA comuni fascia appenninica Sud Est (Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, preci, Sant Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di nera, Ferentillo, Arrone, Polino, Montefranco, Sellano) Nel loro ambito è stata individuata un area prototipale nella quale avviare la sperimentazione della strategia (area Sud-Ovest dell Orvietano) ed avviare quindi la progettazione, anche se anche le altre aree dovrebbero essersi mosse per presentare programmi.
7 La strategia prevede alcune azioni orizzontali, che discendono dalla considerazione dell importante calo demografico registrato in queste aree e del conseguente abbassamento delle performance a livello economico. Le linee individuate puntano quindi al rilancio dell area attraverso: Ø l adeguamento della qualità e quantità dei servizi essenziali (scuola, sanità e trasporti) Ø interventi in cinque aree tematiche: Ø Tutela del territorio e comunità locali Ø Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile Ø Sistemi agro-alimentari e sviluppo locale Ø Risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile Ø Saper fare e artigianato. Percorso di costruzione della Strategia d area A livello nazionale le linee di attuazione della strategia sono state definite da un documento redatto da un Comitato Tecnico che ha individuato 23 aree-progetto. Il documento definisce 3 step di attuazione della strategia: 1. Elaborazione Bozza idee per la discussione, bozza di programma o idea guida per realizzazione di azioni mirate al miglioramento dei servizi essenziali o allo sviluppo, con individuazione dei soggetti cardine e delle filiere cognitive che si intende attivare. 2. Elaborazione documento Preliminare di verifica della coerenza delle idee dell area con le strategie nazionali e regionali attraverso: individuazione risultati attesi, azioni e tempi per conseguirli, valutazione di massimo del riparto delle risorse disponibili 3. Animazione e cooprogettazione degli interventi con elaborazione della Strategia di Area anche attraverso Accordo di Programma Quadro fra Regioni, Amministrazioni Centrali ed Enti Locali
8 Stato di attuazione a livello regionale Con delibera del 02/03/2015 si è conclusa la prima fase di individuazione e perimetrazione delle Aree Interne (Nord-Est, Sud-Ovest e Valnerina) e della valutazione della loro candidabilità per essere inserite nell ambito della Strategia stessa per il periodo di programmazione Entro il 30/09/2015 dovrà essere definito l Accordo di Programma Quadro. Sulla base di tali indicazioni l amministrazione regionale ha elaborato una road-map delle prime attività da svolgere nell anno 2015, con indicazione dei soggetti referenti e degli altri soggetti coinvolti, con descrizione delle macro attività e gli output da produrre, i relativi contenuti e una previsione della tempistica necessaria. Considerato che nella prima fase di attuazione della Strategia è previsto l avvio delle attività in un numero limitato (una per regione) di aree progetto (aree prototipali ), nelle quali testare e valutare l efficacia delle azioni e la loro replicabilità nelle altre aree, la Giunta regionale ha indicato l area Sud-Ovest dell Orvietano come area prototipo. Attualmente l area prototipo sta lavorando all elaborazione redazione della Bozza di programma. In considerazione però del fatto che la legge di Stabilità 2015 ha previsto di rifinanziare la Strategia Aree Interne per altri 90 mln di euro, in attesa delle indicazioni sulle modalità di utilizzo e sulla quantificazione del relativo riparto si è ritenuto opportuno comunque avviare le attività progettuali, propedeutiche all elaborazione della Strategia d area, anche nelle altre due aree Nord Est e Valnerina. Al momento, nell area Nord Est è in corso un attività di verifica rispetto al prerequisito dell associazionismo e alle forme di gorvernance a livello locale. Nel programma concorrono risorse provenienti da vari fondi. L importo complessivo è di circa 25 mln di euro di cui 5,3 mln provenienti dal FESR; 3,5 mln provenienti dal FSE; 13,2 mln provenienti dal FEASR e 3 milioni attualmente stanziati dalla legge di Stabilità per l area prototipale, ma che verranno incrementati anche per il finanziamento delle aree restanti. Al momento, per quanto concerne il POR FESR, si prevede di intervenire prioritariamente attraverso le azioni di cui all Asse3 Competitività delle PMI
9 (tematica del saper fare e artigianato), all Asse 5 Ambiente e cultura (tematica relativa alla tutela del territorio e comunità locali e tematica della valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile) e all Asse 4 Energia-Economia a basse emissioni di carbonio (tematica del risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile), oltre naturalmente all Asse 7 per le attività di progettazione e supporto all attuazione. La Giunta ha effettuato anche un ipotesi di riparto delle risorse tra le tre aree che dovrà essere confermata in via definitiva. SINTESI La Regione dell Umbria ha stanziato complessivamente 58 milioni di euro circa per finanziare lo sviluppo sostenibile di 8 punti cardine della Regione che si sostanziano in 5 Comuni Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno, Spoleto e 3 aree geografiche Eugubino Gualdese Valnerina Orvietano. L obiettivo è quello di innalzare il livello di sviluppo sostenibile delle città/aree facendo leva nell offerta e fruibilità dei servizi pubblici essenziali, nella valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, nell innovazione ed uso intelligente delle tecnologie e delle risorse, nel rispetto dell ambiente e dell inclusione sociale. I vari step di elaborazione dei piani prevedono anche delle fasi partecipative dove i Comuni, attori di riferimento e Stazioni Appaltanti dei progetti, possono ricevere proposte dal basso e cioè delle imprese o loro rappresentanze, nelle seguenti principali tematiche di riferimento: q Digitalizzazione; q Mobilità; q Mestieri ed Artigianato; q Risparmio energetico; q Valorizzazione risorse naturali; q Illuminazione pubblica; q Sistemi agro-alimentari.
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