Metodologie e tecnologie della didattica inclusiva. Prof.ssa Arianna Taddei Università degli Studi di Macerata

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1 Metodologie e tecnologie della didattica inclusiva Prof.ssa Arianna Taddei Università degli Studi di Macerata arianna.taddei@unimc.it

2 Programma Giaconi C. (2015). Qualità della Vita e Adulti con Disabilità. Milano: FrancoAngeli. (Cap.I e IV). Sibilio M., Aiello P. (2015). Formazione e ricerca per una didattica inclusiva. Milano: FrancoAngeli. (p ). Dainese R. (2016). Le sfide della Pedagogia Speciale e la Didattica per l Inclusione (Cap.III e IV).

3 Pedagogia Speciale AMBITO: - l educazione delle persone che presentano delle diversità sul piano individuale e sociale per le condizioni di difficoltà di apprendimento, di comportamento e di integrazione (Pavone, 2010 p.4). - guarda la persona con disabilità dalla nascita all età anziana, nel continuum che attraversa ogni età e ogni contesto (Pavone, 2010 p.18). SCOPO: favorire la formazione globale della personalità dei soggetti con necessità educative particolari, valorizzandone le capacità presenti, che consentono una migliore espressione di se stessi e una qualità di vita superiore (Pavone, 2010 p.7).

4 Concetti chiave 1. Disabilità 2. Qualità della Vita 3. Inclusione

5 1. DISABILITA Secondo gli approcci biopsicosociale (OMS, 2001) e Diritti Umani (ONU, 2006)

6 DISABILITA : COS E? Secondo l approccio biopsicosociale dell ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della salute, OMS, 2001) la disabilità dipende dal funzionamento della persona determinato dall intreccio di fattori biologici, individuali e sociali. La salute non può essere vista come assenza di malattia ma va percepita come realizzazione del proprio funzionamento nei vari contesti di vita.

7 Costrutto dell ICF

8 ICF CY (OMS, 2007) E stato sviluppato per rispondere all esigenza di una versione dell ICF che potesse essere universalmente utilizzata per bambini e adolescenti nei settori della salute, dell istruzione e dei servizi sociali La classificazione deve riflettere i cambiamenti associati allo sviluppo e deve cogliere le caratteristiche dei diversi ambienti e gruppi di età (Ianes, Cramerotti, 2011).

9 Approccio Bio, psico-sociale Ianes, Cramerotti& Scapin, p. 152

10 ICF-YC facilitato Ianes, Cramerotti & Scapin, p. 155

11 L ICF fornisce per ogni componente i relativi capitoli per la classificazione analitica Ianes, Cramerotti & Scapin, p. 156

12 Condizioni fisiche Comprende malattie (acute o croniche), disturbi, lesioni o traumi. Può inoltre comprendere altre circostanze biologicamente significative come la gravidanza, l invecchiamento, un anomalia congenita o una predisposizione genetica. Le condizioni di salute vengono codificate secondo i criteri dell ICD-10 (OMS, 2007).

13 Funzioni corporee Le funzioni corporee sono le funzioni fisiologiche dei vari sistemi corporei (comprese le funzioni mentali). Le menomazioni sono problemi nella funzione del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significativa.

14 Tipologie di funzioni 1. Funzioni mentali Funzioni sensoriali e dolore Funzioni della voce e dell eloquio Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell apparato respiratorio. Funzioni dell apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino Funzioni genitourinarie e riproduttive Funzioni neuro-muscoscheletrichee correlate al movimento Funzioni della cute e delle strutture correlate (OMS, 2007)

15 La disabilità come pensiero ecologico Condizione di salute personale Fattori personali Pensiero ecologico Limitazioni create dai contesti sociali alla persona che ha problemi di funzionamento Disabilità

16 Approccio alla disabilità fondato sui diritti umani Secondo la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (ONU, 2006): «Le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri» (Art.1).

17 2. Costrutto della Qualità della vita

18 Qualità della Vita «La qualità della vita è un costrutto che sintetizza in sé una pluralità di dimensioni nella vita delle persone dal benessere fisico e materiale al benessere emotivo, dallo sviluppo personale all autoderminazione, dalle relazioni personali ai diritti e all inclusione sociale» (Giaconi, 2015, p.13) Aspetti oggettivamente misurabili (salute fisica, ambiente di vita, reddito, attività lavorativa) Aspetti legati alla soggettività (soddisfazione, aspettative, aspirazioni) Giaconi, 2015, Cap.I

19 Processo di definizione della Qualità della Vita TITOLO PRESENTAZIONE 07/03/19 Domini Indicatori Descrittori Giaconi, 2015, Cap.I

20 Concetti chiave Domini: ambiti o dimensioni rilevanti nella vita di una persona. Indicatori: elementi che caratterizzano le dimensioni della Qualità della Vita. Gli indicatori permettono di operazionalizzare i domini. Descrittori: comportamenti osservabili e rilevanti per il contesto di riferimento. 07/03/19 TITOLO PRESENTAZIONE Giaconi, 2015, Cap.I

21 3. INCLUSIONE Tappe di sviluppo nel sistema educativo italiano

22 Il processo di trasformazione del sistema scolastico italiano in prospettiva inclusiva della cooperazione internazionale e potenzialità della cooperazione internazionale Inclusione Inserimento (inizio anni 70) -inserimento degli studenti con disabilità nelle scuole comuni in contesti prevalentemente inadeguati Integrazione (dal 1977) -sfera educativa -per studenti con disabilità -interviene prima sull individuo, poi sul contesto -incrementa una risposta specialistica (da fine anni 90) -sfere educativa, sociale e politica; -per tutti gli studenti -interviene prima sui contesti, poi sugli individui

23 Inserimento, integrazione e inclusione: definizioni Inserimento: processo che ha avviato la presenza fisica delle persone con disabilità nelle classi comuni delle scuole ordinarie (art.28 della Legge 118/1971). Integrazione: processo che ha l obiettivo di migliorare dinamiche di adattamento soggetto con disabilità-contesto scolastico, attraverso un azione sul piano dell ambientazione organizzativa e didattica (Legge , Legge 104/1994) che ha articolato principalamenterispostespecialistichee di tipo compensativo. Inclusione: processo che ha la finalità di garantire il diritto all educazione a tutti (World Declaration on Education for All UNESCO). La scuola si impegna ad accogliere tutte le diversità (non solo quelle relative agli studenti con disabilità) attraverso una riformulazione delle scelte organizzative, metodologiche, progettuali,didattichee logistiche a partiredalcontesto.

24 Inserimento scolastico, L.118/1971 La legge avvia l inserimento degli studenti disabili nelle scuole ordinarie, senza però riuscire ad apportare modifiche sostanziali interne al contesto scolastico. A causa della persistenza di barriere architettoniche, culturali e della mancanza di strumenti legislativi e didattici adeguati, spesso si manifesta comeuninserimento selvaggio.

25 Integrazione scolastica Legge 517/77 salto di qualità dell offerta educativa agli studenti disabili. Promozione di una visione sistemica dell integrazione (coinvolgimento istituzionale di vari soggetti socio-sanitari, educativi, comunali) che si assumono delle responsabilità e con i quali la scuola è chiamata ad interagire.

26 La prospettiva dell integrazione si riferisce all ambito educativo in senso stretto e ai singoli alunni disabili; interviene prima sull individuo e poi sul contesto; incrementa una risposta specialistica, riferendosi ad un modello psicologico della disabilità e a una visione compensatoria.

27 Il concetto di inclusione guarda alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica; prende in considerazione tutti gli alunni/studenti; interviene prima sui contesti e poi sull individuo

28 La prospettiva dell inclusione (1) La Dichiarazione di Salamanca (1994) ufficializza per la 1 volta il termine inclusione in ambito educativo e sociale Da un idea di educazione speciale, rivolta strettamente agli studenti con disabilità si passa al concetto di un educazione per tutti che trova spazio nella scuola di tutti, accogliendo le molteplici diversità (psicofisiche, culturali e socio-economiche etc.).

29 La prospettiva dell inclusione (2) Il corpo docente cerca risposte educative adeguate alle singole diversità, attraverso l utilizzo consapevole ed equilibrato di interventi didattici basati sia sull individualizzazione sia sulla personalizzazione. La prospettiva inclusiva sostiene la visione di una scuola che sia un diritto per tutti.

30 La didattica per l inclusione: concetti chiave Didattica Inclusiva Didattica generale Didattica speciale

31 Didattica: definizione generale La didattica: scienza autonoma che connette efficacemente teoria e prassi sul soggetto che apprende in un determinato contesto (Sibilio & Aiello, 2015) Oggetto: insegnamento Campo: scuola/extrascuola Metodologia della ricerca: strumentazione quali-quantitativa

32 Didattica generale: Insegnamento Soggetto che apprende Oggetto culturale Prodotto di apprendimento

33 Didattica speciale La didattica speciale ha come compito principale quello di adottare le strategie di insegnamento e apprendimento specifiche rispetto ai bisogni e alle caratteristiche degli studenti con disabilità e con BES (Dainese, 2016).

34 Didattica inclusiva La didattica per l inclusione consiste nel promuovere apprendimento attraverso l attivazione e la gestione di processi inclusivi idonei a sollecitare un protagonismo condiviso che tuteli l azione autonoma del singolo cheapprende, situandola in un contesto partecipativo e relazionale allargato (Dainese, 2016, p.78).

35 La didattica dell inclusione La didattica dell inclusione tra processi di: Individualizzazione personalizzazione

36 Individualizzazione La didattica dell individualizzazione: garantisce gli stessi obiettivi di apprendimento a tutti gli studenti tenendo conto delle loro diversità. Diritto all uguaglianza

37 Personalizzazione La didattica della personalizzazione: auspica a che ogni studente raggiunga obiettivi diversi valorizzando le sue diversità, interessi personali. Diritto alla diversità

38 Livelli di progettazione scolastica (figura modificata da Dainese, 2015, p.117) Il contesto interno alla scuola monitoraggio Analisi contestuale Dimensione di 1 livello della progettazione PTOF e PAI Il contesto esterno alla scuola Piano di miglioramento PEI Dimensione di 2 livello della progettazione PDP Rapporto di auto valutazione

39 Progettazioni di 1 livello e 2 livello - Il 1 livello di Progettazione fa riferimento agli aspetti organizzativi, gestionali, progettazioni implementate (progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa). - Il 2 livello di Progettazione trae le linee dal livello precedente su cui ogni insegnante potrà costruire il proprio percorso di insegnamento coerentemente con il Consiglio di Classe.

40 Progettazioni di 1 livello Il Piano Triennale dell Offerta Formativa (PTOF): costituisce il documento rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche. Il PTOF si collega al Rapporto di Autovalutazione e al Piano di Miglioramento. Il PianoAnnuale per l Inclusività (PAI) rappresenta lo sfondo per una progettazione inclusiva. E utile per aumentare la consapevolezza degli insegnanti sui processi inclusivi. Il PAI deve essere elaborato al termine di ogni anno scolastico dal GLI (Gruppo di lavoro Inclusivo).

41 Progettazioni di 2 livello Il PEI, piano educativo individualizzato. Con il DM 66/2017 entra di legge secondo l approccio ICF-CY. Il PDP, piano didattico personalizzato viene introdotto dalla Legge 170/2010 e successive Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con DSA, 2012

42 DL. 13 aprile 2017, n.66. (1) Norme per la promozione dell inclusione scolastica degli studenti con disabilità. quadro dell integrazione della Legge 104/92 per l Assistenza, l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. Passaggio da integrazione a inclusione Passaggio da persona handicappata a persona con disabilità

43 DL. 13 aprile 2017, n.66. (1) Art.5 Procedure di certificazione e documentazione per l inclusione scolastica. In vigore dal 1 gennaio Commissioni: 1. Medico-legale dell INPS* per l accertamento della disabilità. La certificazione è realizzata su base ICD (Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati dell OMS) 2. Unità di Valutazione Muldisciplinare (UVM) dell ASL integrata dalla Famiglia e da un docente della scuola per la redazione del Profilo di Funzionamento.

44 L inclusione dalla Legge 104/92 alla Legge 170/2015, DLgs. 66/2017 Certificazione medica della disabilità Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale Legge 104/92 Profilo di funzionamento (che ricomprende la Diagnosi funzionale e il Profilo dinamico funzionale) Cambiamento culturale Modello ICF

45 Il Profilo di funzionamento - PF (1) I Profilo di Funzionamento è redatto dall Unità di Valutazione Muldisciplinare Con la collaborazione dei genitori dell alunno con disabilità, con la partecipazione di un rappresentante dell amministrazione scolastica (tra i docenti della scuola) La redazione del documento deve avvenire secondo il modello ICF. Il PF è propedeutico al PEI e al Progetto di Vita Ianes, Cramerotto & Scapin, 2018

46 Il Profilo di Funzionamento (2) Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale Profilo di Funzionamento inteso come out di un processo. E cambiato il sistema operativo che genera il prodotto. Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018

47 Il profilo di funzionamento La redazione viene redatta da parte dell Unità di Valutazione Muldisciplinare con la collaborazione dei genitori dell alunno e dello studente con disabilità e con un rappresentante dell amministrazione scolastica. La redazione viene fatta su base ICF-CY al fine di descrivere e definire la reale situazione di apprendimento e partecipazione sociale con diretto riferimento al contesto di vita scolastica e extrascolastica. Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018

48 Il Profilo di Funzionamento descrive: 1. Le funzioni corporee danneggiate, comprese quelle intellettive 2. Le potenzialità considerando le facilitazioni e le barriere presenti nel contesto di vita della persona. 3. Definisce le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l inclusione scolastica. Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018

49 Il Profilo di Funzionamento descrive: 4. Sulla base del Profilo di funzionamento viene redatto: - il Progetto Individuale da parte del comune di residenza - Il Progetto educativo individualizzato (PEI) da parte del Consiglio di Classe con la partecipazione dei genitori e il supporto dell Unità di Valutazione Multidisciplinare 5. E aggiornato a ogni passaggio di grado di istruzione nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. Ianes, Cramerott1 & Scapin, 2018

50 Il Modello ICF richiede il cambiamento del sistema operativo in termini di pensiero e strumenti/procedure di lavoro Lo scopo generale dell ICF è quello di Fornire un linguaggio standard e unificato che serve da modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati (OMS, 2002, p.17). FOCUS su ciò che abbiamo in comune: Funzionamento e salute

51 L Interrelazione tra i domini di funzionamento e la disabilità assomiglia ad una costellazione

52 Interrelazione tra i domini di funzionamento e la disabilità La sola classificazione dei singoli domini di funzionamento senza descrivere la loro interconnessione è poco significativa per comprendere di cosa ha bisogno la persona con disabilità per funzionare meglio. La sola descrizione del funzionamento e della disabilità non è sufficientemente utile per l individuazione dei fattori con impatto positivo o negativo sulle sue condizioni di salute senza il riferimento a precisi valori presenti nella classificazione dei singoli domini (Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018, p.154).

53 ICF: cosa non è, cosa è L ICF non classifica le persone, Non classifica le malattie Classifica il loro funzionamento Ma il funzionamento e la disabilitàad essi associati Descrive le disabilità in relazione ai fattori contestuali ambientali L ICF mette al centro i bisogni della persona e indica il contesto come fornitore di risposta

54 Come funziona lo studente e di cosa ha bisogno per vivere meglio?

55 Progettazione e organizzazione scolastica per l inclusione (artt.6-11, Decretto66, 2017) Progetto Individuale (da parte Comune di residenza) PEI: Progetto Educativo Individualizzato

56 Il PEI: gruppo di elaborazione Docenti della classe Supporto Unita Di Valutazione Multidisciplin are PEI famiglia Figure prof. Interne e esterne coinvolte

57 Il PEI 1. Tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di Funzionamento. 2. Individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell orientamento e dell autonomia. 3. Esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018; Dainese 2016

58 IL PEI 1. Definisce gli strumenti per l effettivo svolgimento dell alternanza scuola lavoro 2. È redatto all inizio di ogni anno scolastico 3. È soggetto a verifiche periodiche durante l anno scolastico. Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018; Dainese 2016

59 Obiettivi PEI Obiettivi sociali ed educativi che riguardano la cittadinanza attiva. Obiettivi culturali e formativi che riguardano lo sviluppo di abilità, conoscenze e competenze rispetto alla possibile autonomia di apprendimento. Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018; Dainese 2016

60 Tipologie di PEI PEI CURRICOLARE (alunni con disabilità lieve): mantiene il riferimento al curricolo scolastico pur con la possibilità di ampia personalizzazione. PEI MISTO: non ha corrispondenza giuridica ma è una realtà scolastica prevede che alcune discipline seguano la programmazione curricolare e in altre differenziata (nel secondo ciclo lo studente consegue l attestato non il diploma). PEI DIFFERENZIATO (per disabilità medio-gravi): permette di personalizzare sostanzialmente il percorso scolastico (nel secondo ciclo lo studente consegue l attestato non il diploma) Ianes, Cramerotti & Scapin, 2018

61 Analisi di caso in aula e discussione in gruppo ESEMPIO DI DIAGNOSI FUNZIONALE ESEMPIO DI PROFILO DINAMICO FUNZIONALE ESEMPIO DI PROFILO DI FUNZIONAMENTO ESEMPIO DI PEI CLASSICO ESEMPIO DI PEI SU BASE ICF

62 Appendice monografica: Maria Montessori ( )

63 Maria Montessori elabora il suo metodo educativo partendo dall esperienza con i fanciulli con disabilità intellettiva e ritardo mentale. Laureata in medicina a Roma nel 1896 è una delle prime donne medico in Italia. Maria Montessori sostiene che tutti i bambini senza distinzione di ceto sociale, cultura e sesso devono avere le medesime opportunità di istruzione (Goussot, Annaloro, 2015). La vita, le opere, il metodo. Chiaravalle, le origini (Capitolo 1 di 4). re=youtu.be

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