Profitti Nascosti. Il ruolo dell'unione Europea nel sostenere un sistema fiscale globale ingiusto STOP
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- Cornelio Berti
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1 Profitti Nascosti Il ruolo dell'unione Europea nel sostenere un sistema fiscale globale ingiusto STOP 2014
2 Rapporto di sintesi La presente relazione, la seconda di una serie di tre rapporti annuali, riunisce le organizzazioni della società civile (OSC) appartenenti a 15 paesi in tutta l UE. Gli specialisti appartenenti alle varie OSC hanno analizzato l impegno e le misure adottate dai propri governi nazionali nella lotta al tax dodging (ossia evasione ed elusione fiscali) e per la trasparenza. A partire da quest anno, ciascun paese sarà anche posto direttamente a confronto con gli altri paesi membri relativamente a quattro criticità principali: l equità dei trattati fiscali da essi stipulati con i paesi in via di sviluppo; la volontà di porre fine al fenomeno delle società e dei trust di facciata; l impegno pratico per far sì che le transazioni economiche e il pagamento degli oneri fiscali delle società transnazionali siano più trasparenti; e l'atteggiamento nei confronti dei paesi più poveri sull opportunità di consentire loro di avere un ruolo attivo nelle negoziazioni relative alle norme globali in materia fiscale. La presente relazione non considera esclusivamente le politiche nazionali, ma anche la posizione dei rispettivi governi sulle normative UE esistenti e in fieri, e le proposte di riforma globale. La situazione generale riscontrata dallo studio rivela che: Il ricorso alla pratica del tax dodging da parte delle società multinazionali e delle singole persone è ormai generalizzato, in alcuni casi perché i governi possano definirsi fiscalmente competitivi. Di conseguenza, si sta creando una corsa al ribasso che impone ai vari paesi di ridurre i propri standard per attrarre le multinazionali sul proprio suolo. Alcuni dei paesi che sono risultati effettivamente fra i più attraenti per le società l Irlanda, il Lussemburgo e l Olanda sono attualmente sottoposti ad indagini per conto della Commissione europea, in base alla presunzione di aver tentato di siglare accordi a porte chiuse con alcune società multinazionali, volti a falsare la concorrenza. Alcuni paesi prevedono persino la costituzione di società fittizie con sede registrata presso caselle postali o la possibilità di creare società veicolo (le cosiddette Special Purpose Entities SPE) che possono essere, e spesso sono, utilizzate a fini di tax dodging. I paesi europei contano un numero considerevole di accordi fiscali con i paesi in via di sviluppo. I paesi con la maggior rete di trattati sono la Francia (72) e il Regno Unito (66). Tali trattati spesso inducono una riduzione dei livelli di tassazione dei flussi economici in uscita dai paesi in via di sviluppo, creando così rotte praticabili dalle multinazionali per eludere l imposizione fiscale. Fra i paesi interessati dal presente studio, sono la Spagna, il Regno Unito e la Svezia ad aver negoziato, con gli accordi stipulati, le maggiori riduzioni sui requisiti fiscali imposti dai paesi in via di sviluppo. Sebbene molti studi provino gli effetti negativi di tali accordi sui paesi in via di sviluppo, finora, dei 15 governi qui analizzati, solo l Olanda ha realizzato un analisi delle ripercussioni per ottenere una stima dell impatto dei trattati sui paesi più poveri. Anche l Irlanda si predispone a pubblicare, nei prossimi mesi, uno studio in tal senso, che si spera consideri anche gli accordi fiscali da essa siglati. La maggior parte dei paesi UE ha omesso di rendere pubblico il reale proprietario o beneficiario delle società, dei trust e delle persone giuridiche affini che svolgano la propria attività all interno del loro territorio. Alcuni paesi hanno eliminato quelle entità dannose che contribuivano a gettare ombra sulle identità reali, ma sono attualmente in fase di elaborazione nuove forme sociali potenzialmente pericolose. La Repubblica Ceca e il Lussemburgo hanno recentemente deciso di abolire l azionariato anonimo, uno strumento fortemente criticato dalla comunità internazionale. Al tempo stesso, entrambi i paesi stanno introducendo il trust nella legislazione nazionale, offrendo potenzialmente nuove opportunità di proprietà anonima in grado di rimpiazzare quelle ormai in via di estinzione. Nonostante l introduzione, da parte dei governi dei paesi UE, degli obblighi di informativa paese per paese per le banche, che impongono loro di aderire a norme sulla trasparenza più stringenti, molti paesi sono ancora riluttanti ad applicare tali requisiti alle multinazionali operanti in altri settori. Anche se sono molti gli indecisi, nessuno dei governi europei sotto 2 Profitti Nascosti - Il ruolo dell'unione Europea nel sostenere un sistema fiscale globale ingiusto
3 esame appoggia la creazione di un organismo intergovernativo competente in materia fiscale sotto gli auspici dell ONU. Tale organismo consentirebbe ai paesi in via di sviluppo di poter dire la propria sulle norme in materia fiscale a livello mondiale, mentre allo stato attuale è l OCSE l organo dominante nel processo decisionale sull argomento, nonostante essa rappresenti esclusivamente i paesi più ricchi. Dal confronto diretto dei 15 paesi dell UE analizzati, si evince che: La Francia è attualmente il paese più ferrato per quanto riguarda la trasparenza e le norme di rendicontazione imposte alle multinazionali, avendo di fatto sostenuto il processo attivamente. Eppure, i recenti sviluppi sembrano suggerire un dietro-front da parte del governo. L enorme quantità di accordi fiscali ha inoltre comportato un abbassamento sostanziale delle aliquote fiscali nei paesi in via di sviluppo, e non è stata pianificata alcuna analisi di tale impatto. La Germania, il Lussemburgo, l Olanda, la Spagna e la Svezia hanno ricevuto un ammonizione sulla trasparenza perché non garantiscono sufficienti informazioni sulla proprietà delle società oppure perché si oppongono alle iniziative di respiro comunitario per la promozione della trasparenza in materia di proprietà societarie. La Spagna è il paese che ha spuntato le riduzioni più consistenti nelle aliquote fiscali dei paesi in via di sviluppo, con una riduzione media pari a 5.3 punti percentuale, grazie ai trattati fiscali da essa stipulati con i paesi in via di sviluppo. Una panoramica sul rapporto La prospettiva globale La prima sezione del rapporto offre una panoramica globale che presenta le dimensioni del problema del tax dodging internazionale e il grave impatto che questo ha sugli impegni profusi per combattere la povertà nei paesi in via di sviluppo. In esso si evidenzia che se da un lato i programmi di sostegno all Africa subsahariana siano in costante diminuzione, dall altro il tax dodging rappresenta una perdita enorme in termini di mancate riscossioni di oneri fiscali per i paesi dell area. Le statistiche dimostrano che i paesi in via di sviluppo perdono più risorse a causa del tax dodging da parte delle società multinazionali di quanto ricevono sotto forma di aiuti allo sviluppo. La relazione dimostra che molti paesi UE stanno agevolando l affermarsi di questo contraddittorio sistema. Questa sezione affronta inoltre il quadro generale europeo e i continui scandali che hanno portato a una nuova ondata di retorica indignazione contro l evasione e l elusione fiscale. In essa è analizzato lo stato dell arte delle normative di livello comunitario, ivi compresi alcuni progressi concreti e opportunità di ulteriore miglioramento. Il capitolo sul panorama globale si concentra anche sulle politiche che indeboliscono il sistema fiscale dei paesi in via di sviluppo, come gli accordi fiscali iniqui e l esistenza di pratiche fiscali dannose che permettono alle multinazionali di eludere la tassazione presso altri paesi, compresi quelli in via di sviluppo. Infine, il report esamina il processo decisionale nelle sue modalità di espletazione e relativamente ai soggetti coinvolti, sottolineando la necessità di offrire ai paesi più poveri uno scranno al tavolo delle future negoziazioni sulle norme globali in materia fiscale. La creazione di un organismo intergovernativo per le questioni fiscali sotto gli auspici dell ONU può condurre a tale risultato. Il ruolo dell'unione Europea nel sostenere un sistema fiscale globale ingiusto - Profitti Nascosti 3
4 Schede paese: Ogni capitolo sui singoli paesi offre una panoramica sulle posizioni e le azioni governative di ciascuno rispetto all elusione ed evasione fiscale. Ogni capitolo offre una panoramica generale ed esamina in maggior dettaglio: Politiche fiscali. Ciò comprende: livelli di tassazione per le società multinazionali, esistenza di strutture potenzialmente dannose per il sistema fiscale, uso dei trattati fiscali da parte degli stati. Trasparenza finanziaria e aziendale. Ciò comprende: disponibilità e pubblicazione da parte del paese di informazioni circa la proprietà reale o beneficiaria di aziende e trust, e il livello di sostegno alla maggiore trasparenza sulle attività economiche e il versamento di oneri fiscali da parte di società transnazionali. Soluzioni globali. Ciò comprende: approccio di ciascun governo relativamente all inclusione dei paesi in via di sviluppo al tavolo decisionale su norme globali in materia fiscale. Raccomandazioni agli stati membri e alle istituzioni dell UE Sono molte le raccomandazioni che gli stati membri e le istituzioni dell UE possono e devono formulare per contribuire a mettere un punto sulla scandalosa questione del tax dodging. Fra queste: L adozione di regole valide in tutta l UE per la creazione di registri pubblici dei proprietari beneficiari delle società, dei trust e delle persone giuridiche a essi assimilabili. Le negoziazioni in seno all UE per la revisione della Direttiva contro il riciclaggio di denaro, ormai prossime alla conclusione, offrono un importante opportunità di apertura verso la creazione di tali registri. L adozione degli obblighi di informativa paese per paese per tutte le grandi imprese e la garanzia di pubblicazione di tali informazioni Gli obblighi di informativa dovranno riguardare: una panoramica globale della multinazionale (o del gruppo): il nome di ciascun paese in cui opera e il nome di tutte le controllate operanti in ciascun paese di affari; i risultati finanziari del gruppo in ciascuno dei paesi in cui opera, con indicazione separata delle operazioni di compravendita interne al gruppo e con altre imprese, ivi compresi gli utili, le vendite, gli acquisti e il costo del lavoro; il capitale, vale a dire tutte le proprietà possedute dalla società in ciascun paese, il suo valore e costo di mantenimento; il numero di dipendenti in ciascuno dei paesi in cui opera; informazioni di natura fiscale, ossia il dettaglio completo delle somme dovute ed effettivamente pagate per ciascuna imposta specifica. L esecuzione di analisi delle ripercussioni delle politiche fiscali nazionali, al fine di valutare l impatto sui paesi in via di sviluppo e per eliminare quelle politiche e quelle pratiche che influenzano negativamente le economie dei paesi in via di sviluppo, per rafforzare la coerenza delle politiche per lo sviluppo globale. La garanzia che le nuove norme globali sullo scambio automatico delle informazioni, il Global Standard on Automatic Information Exchange elaborato dall OCSE, prevedano un periodo di transizione per i paesi in via di sviluppo che non rispettino i requisiti di reciprocità dello scambio automatico delle informazioni a causa di deficienze amministrative. Effettuare congiuntamente ai paesi in via di sviluppo uno studio rigoroso sui meriti, i rischi e la fattibilità di alternative più fondamentali all'attuale sistema di tassazione internazionale, quali la tassazione unitaria, con particolare attenzione agli impatti probabili di 4 Profitti Nascosti - Il ruolo dell'unione Europea nel sostenere un sistema fiscale globale ingiusto
5 tali alternative sui paesi in via di sviluppo. Creazione di un organismo intergovernativo con competenza in materia fiscale sotto gli auspici dell ONU per garantire ai paesi in via di sviluppo un trattamento equo nella partecipazione al processo di riforma globale delle normative esistenti in materia fiscale. Tale forum dovrà assumere il ruolo attualmente svolto dall OCSE e diventare il principale ambito internazionale di discussione sulla cooperazione in materia fiscale e di trasparenza. La pubblicazione da parte di tutti i paesi UE di una valutazione dell impatto delle società veicolo esistenti e delle personalità giuridiche ad esse assimilabili, come pure dei dati relativi al flusso degli investimenti operati nei suddetti paesi da parte di tali organizzazioni. L impegno da parte dei paesi UE, in caso di negoziazione di accordi fiscali con paesi in via di sviluppo, a: o Aderire al modello ONU, piuttosto che al modello OCSE, per evitare distorsioni favorevoli ai paesi sviluppati. o Effettuare una valutazione d impatto esaustiva per analizzare l impatto finanziario sui paesi in via di sviluppo e garantire che siano evitati gli effetti negativi. o Garantire un equa distribuzione dei diritti fiscali fra i firmatari dell accordo. La garanzia che le società veicolo e le personalità giuridiche ad esse assimilabili non possano essere usate per contravvenire o eludere le norme vigenti in materia fiscale grazie all introduzione di adeguati requisiti di prescrizione di sufficiente consistenza per tutte le organizzazioni in questione. Per la definizione di livelli di prescrizione sufficienti si rimanda alla norma generale antiabuso proposta dalla Commissione europea nella Raccomandazione sulla pianificazione fiscale aggressiva del dicembre Il ruolo dell'unione Europea nel sostenere un sistema fiscale globale ingiusto - Profitti Nascosti 5
6 Stop tax dodging è un'iniziativa comune per la giustizia fiscale. Aderiscono a tale iniziativa le organizzazioni: Gli autori ringraziano tutte le organizzazioni della campagna Stop Tax Dodging, per i loro validi contributi e commenti Questa pubblicazione è stata realizzata con il sostegno economico dell'unione Europea. I contenuti di questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità delle organizzazioni che fanno parte della campagna STOP tax dodging e non sono riconducibili in alcun modo alle posizioni dell'unione Europea.
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