ADEGUAMENTO FUNZIONALE ALLA POTENZIALITA DI 8000 A.E.

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1 COMUNE DI LONATO DEL GARDA (BS) DEPURATORE DI LONATO DEL GARDA CAPOLUOGO NORD TIRALE ADEGUAMENTO FUNZIONALE ALLA POTENZIALITA DI 8000 A.E. PROGETTO ESECUTIVO LON EMISSIONE MAGGIO 2013 REVISIONE FEBBRAIO 2014 RELAZIONE GENERALE a QUADRO ECONOMICO I PROGETTISTI Dott. Arch. Franco Richetti Dott. Ing. Mario Giacomelli

2 INDICE 1.0 PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE STATO ATTUALE PARAMETRI DI DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE DETERMINAZIONE DELLA POPOLAZIONE EQUIVALENTE ADDOTTA ALL IMPIANTO VERIFICA DELLA POTENZIALITA IN FUNZIONE DEL CARICO IDRAULICO VERIFICA DELLA POTENZIALITA IN FUNZIONE DEL CARICO ORGANICO ANALISI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI LONATO DEL GARDA STIMA DELLA POPOLAZIONE AL LIVELLI DEPURATIVI DA CONSEGUIRE PORTATE DA ADDURRE ALL IMPIANTO CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL REFLUO DA TRATTARE SCELTA DEL CICLO DI TRATTAMENTO CRITERI DI SCELTA APPLICATI TIPOLOGIA DI IMPIANTO E CICLO DI TRATTAMENTO ADOTTATO FASI DI TRATTAMENTO E SEZIONI PREVISTE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA QUADRO ECONOMICO /32

3 1.0 PREMESSA Il presente progetto esecutivo definisce in modo compiuto le caratteristiche strutturali, architettoniche ed impiantistiche di tutte le opere necessarie alla realizzazione dell adeguamento funzionale dell impianto di depurazione di Lonato denominato Capoluogo Nord Tirale e sito in località Campagna. Il presente progetto è stato redatto della società Garda Uno S.p.A., gestore del Servizio Idrico Integrato per i Comuni dell area Gardesana dell A.T.O. Brescia della Regione Lombardia. Allo stato di fatto l impianto di depurazione esistente ha una potenzialità di progetto pari a A.E. e tratta scarichi reflui domestici e meteorici relativi alle utenze situate ad ovest del centro storico del Comune di Lonato; il presente progetto prevede l adeguamento dell impianto di depurazione ad una potenzialità complessiva di A.E. Il progetto, stante la sua potenzialità nominale pari a A.E., non essendo riferibile alla tipologia Impianti di depurazione delle acque reflue con potenzialità superiore a abitanti equivalenti di cui all allegato 3, elenco B, numero 7, lettera v alla parte seconda del D. Lgs. 152/2006, non rientra per dimensioni tra le opere soggette alla procedura di V.I.A.. 3/32

4 2.0 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di Lonato si estende per una superficie di 7055 ha (70,55 Kmq) e confina con i Comuni di Pozzolengo, Desenzano del Garda, Padenghe sul Garda, Bedizzole, Calvagese della Riviera e Calcinato della Provincia di Brescia e con i Comuni di Castiglione delle Stiviere, Monzambano e Solforino della Provincia di Mantova; in riferimento all ultimo censimento ISTAT relativo all anno 2011 presenta una popolazione residente di unità. Il territorio comunale è caratterizzato da una struttura morfologicamente pianeggiante verso ovest e sud-ovest e collinare con rilievi particolarmente dinamici verso est e sud est che appartengono alla corona di cordoni morenici che si affaccia sul lago di Garda creando delle suggestive terrazze panoramiche sul lago stesso e sulla pianura circostante. Solo un piccolo lembo di territorio arriva ad immergersi direttamente nell acqua creando una piccola zona balneare. Il nucleo dell'abitato è raccolto principalmente attorno alla Rocca, alla Torre Civica ed alla cupola del Soratino e si estende sulle pendici meridionali del monte Rova dal quale si domina a sud-ovest la pianura e a nord-est la sponda meridionale del Garda. Dal punto di vista altimetrico il territorio comunale è compreso tra i 175 ed i 188 metri s.l.m. Dista da Brescia 23 km, da Verona 44 km e da Desenzano 6 km. Più recentemente il nucleo abitativo si è sviluppato a sud-est verso la pianura, in direzione della ferrovia Milano-Venezia e a nord-ovest lungo la strada che lo collega con la Gardesana Occidentale. L'abitato è attraversato dalla Strada Statale 11 Padana Superiore. Più a sud scorre l'autostrada Serenissima. Le frazioni più importanti sono Sedena a nord, Maguzzano a nord-est, Esenta a sud presso il Canale Arnò, Castel Venzago e Centenaro a sud-est. I centri abitati più rilevanti del Comune sono: Bettola, Campagna di Sotto, Madonna della Scoperta, S. Cipriano, S. Tomaso, Fossa, Cominello, Drugolo, Malocco, Brodena, Salera, S. Polo. Lo sviluppo edilizio si è verificato nell ultimo trentennio ed è avvenuto in particolar modo lungo la ferrovia prima e l autostrada poi, definendo un continuum dell urbanizzato che si compone soprattutto di capannoni industriali. I numerosi nuclei storici che invece si distribuiscono entro il confine comunale, hanno origine da borghi agricoli, e come tali si sono più o meno mantenuti nel tempo. Naturalmente sono stati soggetti a numerose trasformazioni al fine di poter ospitare le nuove funzioni e i nuovi sistemi abitativi. 4/32

5 Immagine 1: Inquadramento nazionale del Comune di Lonato Immagine 2: Inquadramento provinciale del Comune di Lonato 5/32

6 Immagine 3: Vista del Comune di Lonato e dei territori limitrofi 6/32

7 L impianto di depurazione esistente, sito in località Campagna, si trova a ovest del centro storico del Comune ad una distanza di circa 1 chilometro. Impianto di depurazione Centro storico Lonato del Garda Immagine 4: Ortofoto centro storico Comune di Lonato 7/32

8 3.0 STATO ATTUALE Come accennato in premessa in località Campagna, nel Comune di Lonato del Garda, è già presente un impianto di depurazione avente una potenzialità nominale A.E.; allo stato attuale l impianto di depurazione presenta alcune criticità sotto l aspetto funzionale ovvero non risulta congruo all incremento d utenze ad esso asservite che si sono sviluppate nel tempo con particolare riferimento al tenore di solidi sospesi totali presenti nell effluente depurato. L impianto di depurazione esistente è del tipo a fanghi attivi a biomassa sospesa ed è costituito dalle seguenti sezioni di trattamento: Linea acque - Canale di by-pass generale dell impianto; - Sfioratore/partitore acque meteoriche; - Vasca volano/laminazione acque di prima pioggia (volume 5000 m 3 circa); - Vasca di raccolta e dispersione delle acque bianche (volume m 3 circa); - Grigliatura fine mediante filtrococlea (spaziatura 6 mm); - Sollevamento iniziale; - Ossidazione totale; - Sedimentazione finale. Linea fanghi - Stoccaggio/ispessimento fanghi (volume 100 m 3 circa). All interno dell area dell impianto è inoltre presente un edificio adibito a - Locale compressori; - Sala quadri; - Ufficio/spogliatoio. L impianto di trattamento scarica il proprio refluo depurato all interno della Roggia Lonata. 8/32

9 4.0 PARAMETRI DI DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE 4.1 DETERMINAZIONE DELLA POPOLAZIONE EQUIVALENTE ADDOTTA ALL IMPIANTO Per la verifica della popolazione equivalente attualmente all allacciata all impianto si procede al calcolo della suddetta sia in funzione del carico idraulico sia in funzione del carico organico assumendo quale dato di partenza il valore maggiore tra le risultanze ottenute ovvero A.E. (vedi paragrafi e 4.1.2) VERIFICA DELLA POTENZIALITA IN FUNZIONE DEL CARICO IDRAULICO Per la verifica della potenzialità attuale in funzione del carico idraulico si assumono i seguenti dati a base di calcolo: - DI: dotazione idrica teorica pari a 300 l/(a.e. x d.) (1) ; - φ: coefficiente d afflusso in fognatura pari a 0,8 (2) ; - Q m : portata media giornaliera pari a m 3 /d (3). Utilizzando la seguente espressione risulta una popolazione equivalente pari a A.E. Qm A. E. = D. I. φ (1) PRRA Piano Regionale di Risanamento delle Acque per popolazione residente compresa tra e unità; (2) Bonomo L. (2008). Trattamenti delle acque reflue. McGraw-Hill, Milano; (3) Garda Uno S.p.A. Portata media giornaliera misurata in ingresso all impianto dal al /32

10 4.1.2 VERIFICA DELLA POTENZIALITA IN FUNZIONE DEL CARICO ORGANICO Per la verifica della potenzialità attuale in funzione del carico organico si assumono i seguenti dati a base di calcolo: - Q m : portata media giornaliera pari a m 3 /d (4). - C BOD : carico specifico di letteratura inerente il BOD 5 pari a 60 gr/(a.e..x d.) (5) ; - S BOD : concentrazione media BOD 5 riscontrata nel refluo pari a 240 mg/l (6). Utilizzando la seguente espressione risulta una popolazione equivalente pari a A.E. S A. E. = BOD C Q BOD m 4.2 ANALISI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI LONATO DEL GARDA Per la determinazione della futura potenzialità di progetto dell impianto di trattamento ci si è riferiti ai dati ISTAT sulla popolazione residente relativamente agli anni Anno Residenti Variazione assoluta i (tasso interesse annuo) ,6% 1,01% ,8% 1,30% ,4% 0,33% ,8% -0,16% ,8% 0,56% ,6% -0,16% ,0% 0,20% ,1% 0,50% ,8% 0,28% ,8% 1,12% ,4% 2,45% Tabella 1 : Bilancio demografico dati ISTAT (4) Garda Uno S.p.A. Portata media giornaliera misurata in ingresso all impianto dal al (5) Bonomo L. (2008). Trattamenti delle acque reflue. McGraw-Hill, Milano; (6) Garda Uno S.p.A. Concentrazione media di BOD 5 riscontrata in ingresso all impianto dal al (campione medio sulle 24 ore). 10/32

11 Andamento della popolazione residente Comune di Lonato del Garda (BS) Residenti Data del censimento Grafico 1 : Bilancio demografico dati ISTAT Variazione del tasso di interesse annuo della popolazione residente 3,00% 2,50% Tasso interesse annuo 2,00% 1,50% 1,00% 0,50% 0,00% -0,50% Data censimento Grafico tasso di interesse annuo Media del campione analizzato Mediana del campione analizzato Grafico 2 : Analisi demografico della popolazione 11/32

12 Come si evince dai grafici precedenti l andamento della popolazione residente mostra una forte tendenza positiva soprattutto dal 2001al 2011 probabilmente connessa sia all incremento delle attività produttive sia alla richiesta di edifici residenziali ad uso turistico. Nella precedente tabella n 1 è stato inoltre calcolato il tasso annuo di crescita i della popolazione ottenibile dalla seguente espressione: P = P (1 i) n 0 + n dove: P n è la popolazione all anno n-essimo; P 0 è la popolazione all anno di riferimento; n è il numero degli anni trascorsi; i è il tasso di interesse annuale. Pertanto, nota la popolazione residente nell anno di riferimento P o e la popolazione residente P n nell anno n, il tasso annuo i è esprimibile come: 1/ n i = ( P n / P0 ) 1 Una valutazione globale delle tendenze demografiche dell area può ragionevolmente considerare ultimate le sensibili fluttuazioni sopra indicate e pertanto appare sostenibile assumere un tasso di interesse annuale corrispondente alla media aritmetica dei periodi e pari al 0,91%. 12/32

13 4.3 STIMA DELLA POPOLAZIONE AL 2033 Per la progettazione dell adeguamento funzionale dell impianto, in prima istanza, si è fatto riferimento a quanto previsto dal PRRA (Piano Regionale di risanamento delle Acque - Settore funzionale pubblici servizi di fognatura, collettamento e depurazione) che stabilisce l anno 2016 quale riferimento di pianificazione temporale. Ciò nonostante, considerando che le strutture e le apparecchiature dell impianto di depurazione dovranno conservare la propria funzionalità per almeno 20 anni, si è provveduto alla stima della popolazione futura al 2033 utilizzando il tasso d interesse annuo medio riportato al paragrafo 4.2 e pari a 0,91%. Popolazione Totale A.E A.E. Tabella 2 : Stima della popolazione residente al 2033 L impianto di depurazione Capoluogo Nord Tirale risulta idraulicamente connesso ad una quota parte della del territorio comunale che, dalle valutazioni dell Ente Gestore, risulta indicativamente pari al 40% della popolazione residente. A fronte delle premesse risulta pertanto una potenzialità di progetto dell impianto di depurazione al 2033 pari a A.E.; considerando inoltre un congruo fattore di sicurezza si incrementa ulteriormente la potenzialità di progetto sino a A.E. 4.4 LIVELLI DEPURATIVI DA CONSEGUIRE Nelle tabelle seguenti sono riportati i limiti assunti nella presente progettazione in accordo con quanto previsto dalle normative vigenti. E stato considerato che il refluo venga scaricato in area non sensibile. I livelli di depurazione da raggiungere nel medio e lungo periodo sono stati fissati in conformità ai parametri stabiliti nella legislazione vigente (D. Lgs. 152/2006, Piano di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA) della Regione Lombardia, Regolamento Regione Lombardia n. 3/2006 Disciplina e regime autorizzativo degli scarichi di acque reflue domestiche e reti fognarie ). Nelle tabelle seguenti si riportano i limiti di emissione del D.Lgs. 152/06 e del Regolamento n 3/2006 Regione Lombardia per gli impianti di acque reflue urbane con potenzialità < A.E. 13/32

14 Parametri < AE Concentrazione [mg/l] BOD COD Solidi sospesi > AE Concentrazione [mg/l] Tabella 3: Limiti D.Lgs. 152/2006 All.5 Tab. 1 Parametri P tot 10 N - ammoniacale 15 N - nitroso 0,6 N - nitrico 20 < AE Concentrazione [mg/l] Tabella 4: Limiti D.Lgs. 152/2006 All.5 Tab. 3 Parametri < AE Concentrazione [mg/l] > AE Concentrazione [mg/l] BOD COD Solidi sospesi P tot - 2 N tot - 15 Tabella 5: Regolamento Regione Lombardia n 3/2006 Tab. 5 Secondo le indicazioni fornite nelle tabelle sovrastanti si riassumono, nella tabella seguente, i limiti allo scarico da rispettare per l adeguamento dell impianto di depurazione Capoluogo Nord Tirale avente una potenzialità di progetto inferiore ai AE. 14/32

15 Parametri < AE Concentrazione [mg/l] BOD 5 25 COD 125 Solidi sospesi 35 P tot 10 N - ammoniacale 15 N - nitroso 0,6 N - nitrico 20 Tabella 6: Limiti allo scarico dell impianto Inoltre, in considerazione delle caratteristiche ambientali ed igienico sanitarie del ricettore (Roggia Lonata) e come consigliato dal D. Lgs.152/06 nonché dalle prescrizioni dell attuale autorizzazione allo scarico devono prevedersi opere tali da poter garantire oltre ai limiti sopraccitati anche un livello di: - Escherichia Coli: UFC/100 ml Per tutti gli altri parametri non indicati nella tabella 6 si dovrà fare riferimento alla Tab. 3 allegato 5 alla Parte III del D.lgs 152/06, colonna scarico in acque superficiali. 4.5 PORTATE DA ADDURRE ALL IMPIANTO Stante la necessità di scaricare le portate eccedenti la portata massima di progetto della fognatura, al fine di salvaguardare l integrità e la funzionalità delle sue parti costruttive e di non sovraccaricare idraulicamente l impianto di depurazione con portate eccessive durante piogge intense, ogni allaccio alla fognatura mista esistente e futura verrà realizzato mediante la costruzione di sfioratori di piena. Gli sfioratori di piena delle reti fognarie di tipo unitario devono essere realizzati in modo da lasciare direttamente defluire all impianto di trattamento delle acque reflue urbane la portata nera diluita corrispondente al più elevato dei valori derivanti dall applicazione dei seguenti criteri (Art. 15 del Regolamento Regionale 24 marzo 2006, n. 3): 1. salvi i casi di cui al comma 2, apporto di 750 litri per abitante equivalente al giorno, considerati uniformemente distribuiti nelle 24 ore, determinando in termini idraulici, ossia per rapporto tra il consumo giornaliero medio industriale accertato e la dotazione idrica della popolazione 15/32

16 residente, assunta pari a 200 l/(ab x g), gli a.e. degli scarichi di acque reflue industriali non caratterizzabili in base all apporto di sostanze biodegradabili; 2. rapporto di diluizione pari a 2 rispetto alla portata nera, calcolata come media giornaliera per gli apporti civili e come media su 12 ore per quelli industriali, salvo presenza di significativi complessi che lavorino su più turni giornalieri; il rapporto di diluizione è incrementato a 2,5 nel caso gli apporti industriali in termini di abitanti equivalenti, calcolati con il criterio di cui alla lettera a), superino il 50% del totale. Si definisce inoltre una dotazione idrica procapite pari a 300 l/(a.e. x d); il precedente valore è stato desunto dal PRRA della Regione Lombardia relativamente alla stima della domanda di acqua ad uso civile per i Comuni con popolazione residente compresa tra e abitanti. Per il corretto dimensionamento dell impianto di trattamento si definiscono pertanto le seguenti portate relative alle differenti condizioni d afflusso. - portata media giornaliera: Q m [m 3 /d] = (N ab φ DI) / 1000; - portata massima ammessa all impianto in condizioni di pioggia: Q 750 [m 3 /d] = (N ab DI 750 ) / 1000; ove - N ab : numero abitanti equivalenti pari a 8.000; - φ: coefficiente di afflusso in fognatura pari a 0,8; - DI: dotazione idrica in tempo asciutto pari a 300 l/(a.e. x d); - DI 750 : dotazione idrica in tempo di pioggia pari a 750 l/(a.e. x d); Pertanto, in relazione a quanto indicato precedentemente, si ottiene: - Q m = m 3 /d; - Q 750 = m 3 /d. 16/32

17 4.6 CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL REFLUO DA TRATTARE Nei grafici successivi vengono riportati i valori analitici delle analisi effettuate sul refluo in ingresso all esistente impianto di depurazione relativamente a principali inquinanti organici durante l anno 2011 e Concentrazione di COD riscontrato in ingresso all'impianto (campioni medi sulle 24 ore) Concentrazione [mg/l] ,75 372,00 396,00 330,00 251,07 73,90 VALORE MINIMO VALORE MEDIO VALORE MASSIMO ANNO 2011 ANNO 2012 Grafico 3 : Valori di COD in ingresso all attuale impianto di trattamento Concentrazione di BOD riscontrato in ingresso all'impianto (campioni medi sulle 24 ore) Concentrazione [mg/l] ,00 220,00 240,00 240,00 133,90 13,00 VALORE MINIMO VALORE MEDIO VALORE MASSIMO ANNO 2011 ANNO 2012 Grafico 4 : Valori di BOD in ingresso all attuale impianto di trattamento 17/32

18 Concentrazione di SST riscontrato in ingresso all'impianto (campioni medi sulle 24 ore) Concentrazione [mg/l] ,00 220,00 148,00 185,00 137,18 32,00 VALORE MINIMO VALORE MEDIO VALORE MASSIMO ANNO 2011 ANNO 2012 Grafico 5 : Valori di SST in ingresso all attuale impianto di trattamento Concentrazione di Azoto totale riscontrato in ingresso all'impianto (campioni medi sulle 24 ore) Concentrazione [mg/l] ,00 40,20 48,05 51,70 37,80 14,60 VALORE MINIMO VALORE MEDIO VALORE MASSIMO ANNO 2011 ANNO 2012 Grafico 6 : Valori di Azoto totale in ingresso all attuale impianto di trattamento 18/32

19 Concentrazione di Azoto ammoniacale riscontrato in ingresso all'impianto (campioni medi sulle 24 ore) Concentrazione [mg/l] ,30 43,45 48,10 34,90 38,25 15,10 VALORE MINIMO VALORE MEDIO VALORE MASSIMO ANNO 2011 ANNO 2012 Grafico 7 : Valori di Azoto ammoniacale in ingresso all attuale impianto di trattamento Concentrazione di Fosforo totale riscontrato in ingresso all'impianto (campioni medi sulle 24 ore) Concentrazione [mg/l] ,00 4,61 5,70 3,82 4,40 1,83 VALORE MINIMO VALORE MEDIO VALORE MASSIMO ANNO 2011 ANNO 2012 Grafico 8 : Valori di Fosforo totale in ingresso all attuale impianto di trattamento 19/32

20 Dall analisi dei dati precedenti si osserva quanto segue: - Un sensibile aumento delle concentrazioni medie di tutti i parametri analitici nell anno 2012 rispetto all anno 2011; - Rispetto all anno 2011 si osserva che nell anno 2012 i valori minimo, medio e massimo dei vari parametri presentano uno scostamento reciproco nettamente inferiore indice di sufficiente omogeneità del refluo in ingresso; - In funzione delle concentrazioni di inquinanti organici il refluo può essere considerato mediamente inquinato; - Il rapporto COD/BOD medio varia da 1,88 nel 2011 a 1,47 nel 2012 indicando un sostanziale aumento della componente organica biodegradabile rispetto alle sostanze ossidabili totali; - Il rapporto BOD/N TOT medio varia da 3,54 nel 2011 a 4,99 nel 2012 sostanzialmente riconducibile alle caratteristiche medie di un refluo urbano; - La concentrazione di azoto totale rientra nelle caratteristiche medie di un refluo civile; è comunque da osservare che la componente ammoniacale è circa il 90% dell azoto totale. In virtù di quanto anticipato verranno assunti, a favore di sicurezza, i seguenti carichi unitari per la determinazione delle caratteristiche analitiche del refluo di progetto. Parametro Valore di progetto BOD 5 [g/a.e.x d] 60 SST [g/a.e.x d] 70 Azoto totale [g/a.e.x d] 12,5 Azoto ammonicale [g/a.e.x d] 10,8 Fosforo [g/a.e.x d] 2 Tabella 7: Carichi unitari del refluo di progetto 20/32

21 5.0 SCELTA DEL CICLO DI TRATTAMENTO 5.1 CRITERI DI SCELTA APPLICATI Lo schema dei trattamenti applicati si determina in relazione alle dimensioni dell impianto ed alla necessità di conseguire allo scarico i limiti di concentrazione riportati nei paragrafi precedenti. Per quanto riguarda la progettazione in generale, essa si ispira ai seguenti principi di carattere generale: - sicurezza dell impianto e del personale addetto; - affidabilità di funzionamento; - flessibilità operativa; - minimizzazione dell impatto ambientale; - minimizzazione dei costi d impianto ed esercizio; - spazio a disposizione. Sicurezza dell impianto e del personale addetto Per quanto riguarda la sicurezza del personale addetto e dell impianto, è stata curata in modo particolare la progettazione di adeguate soluzioni tecniche, in conformità alle norme UNI EN relative ai principi di sicurezza per impianti di trattamento delle acque reflue ed in particolare relativamente a: - realizzazione di scale di accesso e parapetti atti a consentire un accesso agevole a tutti gli organi di regolazione; - adeguata protezione di impianti e componenti elettrici; - affidabilità delle attrezzature di movimentazione di materiali pesanti; - posizionamento di idonea segnaletica; - disponibilità di attrezzature di primo soccorso; - accessibilità con automezzi operativi a tutte le fasi di processo. 21/32

22 Affidabilità di funzionamento Per quanto riguarda l affidabilità di funzionamento, essa è demandata alle seguenti dotazioni tecniche e progettuali previste per l impianto: - adeguata scelta dei coefficienti di sicurezza applicati al calcolo della volumetria delle vasche e alla scelta delle macchine in relazione alle portate e ai carichi previsti; - dotazione di apposita strumentazione per il controllo di processo sia in quantità che in qualità dei reflui trattati e dei fanghi prodotti; - controllo automatico di processo (sia in relazione ai flussi idrici che in relazione ai principali parametri operativi) unito all acquisizione elettronica dei dati di gestione. Flessibilità operativa Per quanto riguarda la flessibilità operativa, essa è da mettere in relazione ai seguenti accorgimenti progettuali: - le diverse unità di processo, ove possibile, sono state dimensionate su più moduli, con la finalità di garantire comunque il parziale funzionamento dell impianto qualora una delle linee sia momentaneamente indisponibile per manutenzione o altro. A tal riguardo particolari precauzioni e adeguati margini sono stati adottati nel calcolo del profilo idraulico e nella disposizione altimetrica dei manufatti, garantendo in corrispondenza degli stramazzi di efflusso dei diversi manufatti, alla massima portata di progetto in condizioni di normale esercizio, dislivelli minimi di 5-10 cm tra soglia sfiorante e pelo libero sottostante; - è stata prevista, qualora possibile, la possibilità di by-passare le diverse unità di impianto; - le diverse apparecchiature elettromeccaniche sono state dimensionate anch esse con particolare attenzione alla modularità e al contenimento dei consumi energetici. Minimizzazione dell impatto ambientale Per quanto riguarda la minimizzazione dell impatto ambientale, adeguato risalto è stato dato: - alla progettazione architettonica dell impianto, finalizzata a consentire un inserimento paesaggistico compatibile con le caratteristiche proprie del sito; 22/32

23 - alla mitigazione degli impatti tipici degli impianti di depurazione biologica (odori e rumori, in primis) con insonorizzazione delle macchine più rumorose (soffianti in primis) e particolare accorgimento nella gestione dei materiali derivati dai pretrattamenti (insaccamento grigliati, sabbie). Minimizzazione dei costi d impianto e d esercizio E stata attuata ottimizzando adeguatamente: - i percorsi idraulici; - soluzioni depurative compatte; - i sistemi di controllo e di automazione finalizzati alla minimizzazione dei consumi energetici (in particolar modo per quanto concerne l aerazione dei reattori biologici) e dei consumi di reagenti; - il riutilizzo, ove possibile, delle strutture esistenti. Spazio a disposizione L impianto di trattamento è situato in un area confinata priva di qualsiasi possibilità d ampliamento pertanto particolare attenzione è stata posata all utilizzo razionale delle limitate aree disponibili. 5.2 TIPOLOGIA DI IMPIANTO E CICLO DI TRATTAMENTO ADOTTATO La tipologia di trattamento adottato per l adeguamento funzionale dell impianto di depurazione del Comune Lonato Capoluogo Nord Tirale è di tipo biologico a biomassa adesa a letto mobile (M.B.B.R. Moving Bed Biological Reactor). Il ciclo di trattamento e le relative fasi previste sono: pretrattamenti, denitrificazione mediante ricircolo della miscela aerata, ossidazione biologica, sedimentazione finale mediante filtrazione a dischi, disinfezione, ispessimento ed accumulo dei fanghi di supero. 5.3 FASI DI TRATTAMENTO E SEZIONI PREVISTE In sintesi e nelle sue linee generali il ciclo di depurazione prescelto prevede un trattamento biologico a biomassa adesa a letto mobile con le specifiche sezioni di trattamento che garantiscono la rimozione spinta delle sostanze nutrienti ed il controllo della carica batterica residua. Sono pertanto realizzati i processi di: 23/32

24 - pretrattamento per la rimozione dei solidi grossolani e sabbie (grigliatura, dissabbiaturadisoleatura); - rimozione dell azoto mediante il trattamento biologico di predenitrificazione e ossidazione delle sostanze di origine carboniosa combinato con il processo di nitrificazione; - rimozione del fosforo associato al trattamento biologico; - rimozione dei solidi sospesi mediante trattamento di sedimentazione finale per il controllo delle concentrazioni di solidi sospesi, BOD, COD nell effluente (filtrazione a dischi); - trattamento di disinfezione; - ispessimento ed accumulo dei fanghi di supero per aumentare il tenore di secco nel liquame. A servizio della gestione dell impianto, si è previsto di riutilizzare l edificio esistente che verrà adibito a sala quadri, ufficio e spogliatoio; in adiacenza verrà realizzato un nuovo edificio atto ad alloggiare le nuove soffianti. Sono infine previsti interventi atti ad armonizzare l estetica e l inserimento dell impianto nel contesto ambientale, mediante la realizzazione di aree a verde e di una barriera arborea perimetrale. 24/32

25 Garda Uno S.p.A. 6.0 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Riportiamo successivamente alcune immagini fotografiche dell attuale impianto di depurazione. D C A B Immagine 5: Canale di by-pass generale (A), partitore (B), grigliatura iniziale (C), locale tecnico (D) 25/32

26 Garda Uno S.p.A. B A Immagine 6: Ispessimento fanghi (A), vasca di dispersione acque bianche (B) 26/32

27 Garda Uno S.p.A. B C A Immagine 7: Impianto biologico (A), locale tecnico (B), ispessimento fanghi (C) 27/32

28 Garda Uno S.p.A. A B Immagine 8: Vasca laminazione acque di prima pioggia (A), vasca di dispersione acque bianche (B) 28/32

29 Immagine 9: Impianto biologico 29/32

30 B A Immagine 10: Ossidazione biologica (A), sedimentazione finale (B) 30/32

31 Immagine 11: Scarico impianto 31/32

32 7.0 QUADRO ECONOMICO QUADRO ECONOMICO A LAVORI A BASA D'ASTA ,57 b1 ONERI PER LA SICUREZZA DIRETTI E SPECIALI ,24 b2 COSTO MANODOPERA ,97 B(b1+b2) TOTALE NON SOGGETTO A RIBASSO D'ASTA ,21 A+B IMPORTO TOTALE DEI LAVORI ,78 C SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE c1 Lavori in economia previsti in progetto ed esclusi dall'appalto e rimborsi con fattura; 2.000,00 c2 Rilievi, accertamenti, indagini (IVA comp.); 3.000,00 c3 Allacciamenti ai pubblici servizi; - c4 Imprevisti; 1.615,31 c5 Acquisizione aree o immobili e pertinenti indennizzi; - c6 Accantonamento di cui all'art. 133, commi 3 e 4 del codice; - c7 Spese di cui agli art. 90 com.5, e 92, com.7-bis, del codice, spese tecniche IVA comp ,04 relative alla progettazione, alle attività preliminari, al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, alle conferenze di servizi, alla direzione dei lavori e al coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, all'assistenza giornaliera e contabilità, l'importo relativo di cui all'art.92 comma 5 del codice nella misura corrispondente alle prestazioni che dovranno essere svolte dal personale dipendente; c8 Spese per attività tecnico amministrative connesse alla progettazione, di supporto al 4.941,49 responsabile del procedimento, e di verifica e validazione (2%); c9 Spese per commissioni giudicatrici; - c10 Spese per pubblicità e, ove previsto per opere artistiche; - c11 Spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal capitolato 2.000,00 speciale d'appalto, collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed eventuali collaudi specialistici; c12 I.V.A. ed eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge. (10%) ,38 C TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE (e1 + e12) ,22 F TOTALE PROGETTO (A+B+C) ,00 32/32

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