Studio sulla vendita diretta con il coinvolgimento delle imprese agricole delle Marche ed attraverso il monitoraggio del progetto pilota VDO
|
|
- Margherita Ferrario
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE Studio sulla vendita diretta con il coinvolgimento delle imprese agricole delle Marche ed attraverso il monitoraggio del progetto pilota VDO Lo stato dell arte della filiera corta Summary Roma, luglio 2011
2 Introduzione Il rinnovato interesse verso le diverse forme di commercializzazione diretta dei prodotti agricoli da parte delle stesse aziende produttrici, si colloca in un contesto di crescente attenzione alle dinamiche di sviluppo del mondo rurale. Il dibattito, come anche gli interventi in favore dell agricoltura, nell ultimo decennio sono stati caratterizzati ai vari livelli, comunitario e nazionale, dall affermarsi di due temi: la multifunzionalità e la diversificazione. La prima è legata alla necessità dell agricoltura di riscoprire altre funzioni, oltre a quella propriamente produttiva, la seconda è dovuta all esigenza da parte delle aziende di cercare altre fonti di reddito. In questo contesto si inserisce la filiera corta, intesa come canale di commercializzazione dei prodotti agricoli fondato sul contatto diretto fra produttori e consumatori, in una logica di maggiore redditività per i primi e di trasparenza e convenienza per i secondi, di promozione delle economie locali e, grazie alla distribuzione di prodotti stagionali e che effettuano brevi tragitti, di sostenibilità ambientale. Al rafforzamento del valore della filiera corta, ha contribuito la recente relazione della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, il cosiddetto rapporto Dess, approvato il 25 maggio 2011, in cui, tra i punti cardini della nuova PAC , accanto al sostegno in favore dei giovani agricoltori e all'agricoltura sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale, figura il sostegno alla gestione da parte degli agricoltori di filiere corte e alla promozione della vendita diretta e dei mercati locali. Le varie forme della vendita diretta Le forme e i luoghi in cui si realizza la vendita diretta dai produttori ai consumatori sono molteplici: dalle fiere e sagre ai mercati rionali, dalla consegna a domicilio alla vendita per corrispondenza o via internet, dalla raccolta libera sul fondo da parte dei consumatori alla vendita in azienda con o senza punto vendita organizzato, dal punto vendita in città al farmers market fino alla vendita diretta organizzata. Tali modalità di vendita, presupponendo un livello organizzativo via via più complesso e, quindi, un impegno differenziato da parte delle imprese in esse coinvolte, presentano un livello di diffusione diversificato nei vari paesi in base ai contesti territoriali, alle caratteristiche dei comparti agricoli e alla tipologia dei prodotti. Un esperienza di filiera corta molto diffusa, soprattutto, nel Regno Unito è quella del cosiddetto box-scheme, che consiste nella distribuzione, a intervalli concordati, di prodotti 2
3 freschi di stagione, da parte degli imprenditori agricoli al domicilio dei consumatori con essi convenzionati. Tale canale di vendita è rintracciabile anche in Francia e, recentemente, in Italia dove è indirizzato principalmente verso i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) circa 428 sul territorio nazionale, di cui il 64% localizzato al nord, il 30% al centro e il 6% al sud. Opposta alla consegna a domicilio è la raccolta libera sul fondo da parte dei cittadini, meglio nota come il pick-your-own, facilmente rintracciabile negli USA e nel Regno Unito, ma meno diffusa in Italia. In questo senso spicca l iniziativa promossa nel 2008 dalla Coldiretti, nell ambito della quale era possibile fare la spesa direttamente nell orto delle aziende agricole raccogliendo personalmente le ciliegie o il cespo di insalata, il finocchio e le zucchine che si intendevano acquistare. In Italia, secondo Coldiretti, nel 2009 la raccolta diretta da parte del consumatore coinvolgeva 110 aziende contro le 80 del Immediatamente all esterno dell azienda o anche lontano da essa, generalmente in punti ben accessibili all interno o molti vicini ai centri abitati, si possono trovare i distributori automatici in sede fissa, di cui l esempio più diffuso è costituito in Italia dai distributori di latte crudo. Dagli iniziali banchi ai margini della strada, dal suolo e locali aziendali al punto vendita in azienda o in città, la vendita da parte dei produttori si va dunque articolando in forme sempre più complesse: la scelta ricade su modalità via via più impegnative, man mano che si passa da aziende di piccole dimensioni e con pochi prodotti ad aziende più grandi, con un offerta più ampia e varia di prodotti, anche trasformati. L opportunità per le aziende di piccola e media dimensione di superare l ostacolo rappresentato dai costi di organizzazione della commercializzazione, è offerta dagli spazi di vendita collettivi, in cui più aziende possono esporre e vendere i loro rispettivi prodotti. È in questa tendenza ad associarsi che va ricercata l origine del Farmers market, ossia del mercato riservato agli agricoltori che rappresenta un modello in ascesa per l accorciamento e la razionalizzazione della filiera e, ancor più complessi, dei sistemi di Vendita Diretta Organizzata (VDO) che riuniscono i produttori agricoli all'interno di una struttura simile a quella di un supermercato di media grandezza. La VDO differisce dal farmers market principalmente per la presenza di una cassa unica, per la procedura di etichettatura elettronica dei prodotti tutti rigorosamente agricoli e l utilizzo dei totem touch screen. A differenza del mercato contadino, inoltre, i produttori non sono necessariamente presenti nel punto vendita, la cui gestione e funzionamento sono regolati da specifici regolamenti. In Italia un'iniziativa di VDO, intesa come catena di punti vendita diretta (le Botteghe) degli agricoltori, è quella promossa e attualmente in corso di realizzazione da parte della Coldiretti nell ambito della filiera agricola italiana firmata dagli agricoltori. 3
4 Tale iniziativa si basa sull istituzione e l operatività di un Consorzio di produttori. L imprenditore agricolo che intende aderire all iniziativa e diventare fornitore delle Botteghe deve accreditarsi presso la Fondazione Campagna Amica, la Fondazione di Coldiretti che sostiene l agricoltura tutta italiana, l ambiente e il turismo in campagna e che detiene il marchio CAMPAGNA AMICA. Successivamente deve associarsi al Consorzio di produttori Campagna Amica. Lo strumento operativo per la gestione della domanda e dell offerta è un portale web, il cui accesso è riservato alle aziende accreditate alla Fondazione Campagna Amica e associate al Consorzio che, attraverso di esso, mettono in vetrina il loro prodotto, indicandone il prezzo. Una volta ricevuto l ordine da parte di una Bottega per il tramite del portale, il produttore predispone la consegna, ricevendo dal Consorzio il pagamento della merce a scadenza prefissata. Le Botteghe, nel rispetto delle regole condivise tra i produttori consorziati, sono affidate al Gestore (imprenditore agricolo singolo o associato, una società agricola, un commerciante, ossia un soggetto non agricolo) che: sulla base dei fabbisogni della propria Bottega, decide l assortimento della stessa, attingendo alla vetrina presente sul portale, scegliendo il prodotto e il produttore che ritiene più adeguati; riceve i prodotti, cura i rapporti con la clientela della Bottega, effettua la vendita fornendo spiegazioni sull origine e la coltivazione dei prodotti e trattiene per sé l utile di gestione. La vendita diretta in Italia Secondo i dati ISTAT, nel 2007, le imprese agricole in vendita diretta sono , di cui imprese con attività connesse e le restanti senza attività connesse. Il 66% delle aziende che praticano la vendita diretta si trova nell Italia meridionale ed insulare, in Sicilia (13,1%), in Campania (12,6%) e in Calabria (12,4%). In Italia, la vendita diretta da parte delle imprese agricole è stata istituzionalizzata dal D. Lgs. 228/01 Legge di orientamento e modernizzazione del settore agricolo, secondo cui gli imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese possono vendere direttamente al dettaglio i prodotti provenienti in misura prevalente, ma non esclusivamente, dalle 4
5 rispettive aziende. Dal punto di vista procedurale, il Decreto ha disposto che la vendita può essere effettuata decorsi trenta giorni da una semplice comunicazione che, in caso di vendita diretta itinerante, deve essere fatta al Comune ove ha sede l azienda di produzione, nell ipotesi di vendita non in forma itinerante su aree pubbliche o in locali aperti al pubblico deve essere indirizzata al Comune in cui si intende esercitare la vendita, così come nell ipotesi di vendita diretta su aree pubbliche mediante l utilizzo di un posteggio. Sono ammessi alla vendita diretta anche i prodotti trasformati. I prodotti devono essere etichettati con l indicazione del luogo di origine territoriale e il nominativo dell impresa produttrice. Successivamente, la L. n. 81 del 2006 ha stabilito che per la vendita al dettaglio esercitata dall'azienda agricola su superfici all aperto nell ambito dell azienda agricola o di altre aree private di cui gli imprenditori agricoli abbiano la disponibilità non è richiesta la comunicazione d inizio attività. Il Decreto 20 novembre 2007 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha stabilito che spetta ai Comuni autorizzare l istituzione dei mercati riservati alla vendita diretta dei prodotti agricoli. Da ultimo il Disegno di legge Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli provenienti da filiera corta e di qualità, approvato dal Consiglio dei Ministri il 1 marzo 2010, nell intento di incentivare la diffusione dei mercati agricoli, ha definito i prodotti agricoli a km zero i prodotti agricoli provenienti da aree di produzione appartenenti all ambito regionale in cui è ubicato il mercato agricolo, situati ad una distanza non superiore ai 50 km dal luogo in cui è effettuata la vendita. La L. n. 350 del 2003 (legge finanziaria per il 2004) ha aggiornato le disposizioni di carattere fiscale relative alla vendita diretta. In particolare, l articolo 2 di tale legge ha modificato l articolo 29, comma 2, lettera c), del Testo unico in materia di imposte sui redditi (D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917), sostituendo il criterio della normalità con quello della prevalenza, introdotto dalla Legge di Orientamento, in base al quale sono considerate agricole per connessione le attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, valorizzazione e commercializzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo e dalle altre attività principali. I produttori che vogliono prendere parte a iniziative di filiera corta, inoltre, devono rispondere ad alcuni requisiti fondamentali in materia igienico sanitaria: nello specifico la vendita diretta di prodotti agricoli è soggetta alla disciplina delle norme nel Pacchetto Igiene, in vigore dal 1 gennaio
6 Alcune esperienze di vendita diretta in Italia Una forma di vendita diretta che in Italia sta riscuotendo particolare successo è rappresentata dai mercati contadini che, generalmente, vengono praticati su suolo pubblico, sono riservati esclusivamente o prevalentemente alle aziende agricole che ne sono i promotori e li gestiscono generalmente in forma riunita o tramite le loro associazioni di rappresentanza (talvolta, come ad esempio nel Veneto, è possibile imbattersi in mercati gestiti dal personale dei Comuni che li promuovono e li ospitano). Il farmer s market ha luogo solitamente una volta a settimana (nella maggior parte dei casi il sabato), nelle ore mattutine, nei centri urbani o immediatamente a ridosso di essi. Con l intervento del legislatore (a partire dal decreto legislativo n. 228/2001) e anche grazie all intervento delle amministrazioni pubbliche in veste di promotori e finanziatori delle iniziative di vendita diretta, si è assistito in Italia a una progressiva formalizzazione delle relazioni all interno del farmers market (ad esempio attraverso regolamenti di adesione e funzionamento), com è avvenuto, ad esempio, in Toscana dove a partire dal 2007 l Amministrazione regionale è intervenuta con un bando a sostegno dei mercati contadini, già ampiamenti diffusi. Così in Piemonte, uno studio dell IMA (Istituto del Marketing Agroalimentare) rilevava, nel 2006, che le iniziative di vendita dirette erano prevalentemente autonome e poco correlate tra loro. Le principali difficoltà, correlate all avvio delle iniziative di vendita diretta erano la localizzazione (scegliere il punto giusto rispetto al bacino d utenza), l assortimento (le specializzazioni, escluso il vino, sono tendenzialmente deboli, ma un assortimento ampio è complesso da ottenere e gestire), l immagine (differenziarsi dalla distribuzione commerciale e comunicare con il cliente cono fondamentali, ma richiedono investimenti ad hoc), la gestione (economica, del personale, ma anche logistica, ad esempio la movimentazione delle vendite e dei prodotti). Nel 2008 la Regione Piemonte ha approvato la legge sugli aiuti alla filiera corta, conferendo uniformità alla disciplina dei mercati dei contadini. In entrambe le Regioni, i bandi consentivano l accesso anche a operatori diversi dai produttori agricoli purché, in Toscana, fosse garantita la prevalenza degli agricoltori e, in Piemonte, fossero garantiti i requisiti della territorialità, tipicità ed utilizzo delle materie prime locali. Tralasciando i prodotti specifici delle regioni, quale ad esempio il vino nel Veneto, gli orticoli e i frutticoli si confermano i prodotti più venduti anche nelle esperienze di vendita diretta esaminate (Toscana, Piemonte e Veneto), seguiti dai prodotti dell allevamento, carni e loro trasformati. 6
7 Alcune esperienze di vendita diretta all estero Anche negli Stati Uniti e in Europa le esperienze più diffuse di vendita diretta da parte dei produttori agricoli sono rappresentate dai mercati degli agricoltori. In particolare negli USA, i farmers markets, in base ai dati del Dipartimento per l agricoltura (U.S.D.A.), sono aumentati fra il 1994 e il 2010 del 250%, passando da a Molti tra questi mercati operano e si sviluppano grazie all impegno gestionale ed economico di organizzazioni non governative e a finanziamenti pubblici provenienti dai singoli Stati o da agenzie federali; i prodotti venduti non sono contraddistinti da particolari caratteristiche qualitative (specialità tradizionali, prodotti tipici), sebbene si vadano diffondendo i mercati biologici; la maggior parte delle imprese agricole coinvolte nei mercati dei contadini statunitensi utilizza anche altre forme innovative di vendita diretta come, ad esempio, la raccolta libera sul fondo agricolo (Pick Your Own). Nel Regno Unito, in base ai dati dell Associazione Nazionale Vendita Diretta e Mercati dei Produttori (FARMA) i farmers markets ammontano a oltre 500. FARMA, dal 2002, ha lanciato uno specifico schema di controllo e certificazione dei mercati che fornisce ulteriori garanzie di qualità ai consumatori. Attualmente sono circa 200 i mercati contadini che hanno ottenuto la certificazione. Da qualche anno l adesione al marchio e, quindi, il rispetto dei criteri ad esso sottesi costituisce il requisito per rimanere a far parte dell Associazione, ragion per cui nel Regno Unito i mercati certificati sono destinati a crescere. In Francia, l organizzazione del mercato contadino solitamente è in capo a una collettività locale o a un associazione, mentre il ruolo di promozione e di coordinamento viene svolto, spesso, dalle Chambres d agriculture che espletano il proprio ruolo attraverso l adozione di una carta degli impegni (che elenca i requisiti dei partecipanti, dell area del mercato, dei prodotti autorizzati alla vendita), di un regolamento e di un logo e mediante l ideazione e la realizzazione di campagne promozionali. 7
8 Singolare l esperienza in Svizzera dove la dicitura Marché paysan identifica tutte le varie modalità di vendita diretta e corrisponde a un logo, garanzia per i consumatori di genuinità e qualità dei prodotti. L Associazione Marchès Paysan, ad esempio, ha previsto una Carta degli impegni in base alla quale ciascun produttore al momento della sua adesione, s impegna a praticare prezzi equi che remunerino i costi di produzione, vendendo direttamente al consumatore secondo il canale di vendita diretta che più ritengono idoneo. I consumatori È ormai appurato l interesse diffuso verso i prodotti agroalimentari venduti in filiera corta, dal momento che tali prodotti hanno il pregio di rispondere puntualmente a una serie di requisiti sempre più apprezzati dai consumatori, tra cui freschezza, migliori qualità organolettiche, tracciabilità e migliore sostenibilità ambientale dovuta alla logica del prodotto a Km 0. Dal sondaggio sui consumatori condotto in Italia da Coldiretti-Swg a gennaio 2011, su un campione di mercati di grandi, medie e piccole dimensioni appartenenti alla rete Campagna Amica, circa 705 mercati contadini diffusi sul territorio nazionale, il 62% dei visitatori dei mercati degli agricoltori è rappresentato da donne, il 48% ha un età compresa tra i 35 e i 54 anni e ben il 68% ha una scolarità medio alta. La spesa media dei visitatori ammonta a 26 a visita con un tempo medio di permanenza al mercato di 32 minuti. La scelta dei prodotti da acquistare è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mangia. Sei su dieci consumatori si dicono disposti a non badare a spese, mentre uno su due è pronto a spendere anche molto pur di acquistare prodotti genuini e di qualità. I prodotti più acquistati sono la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino e il latte. I risultati della rilevazione Coldiretti-SWG hanno trovato conferma nell'indagine sul profilo dei clienti realizzata nell ambito del progetto Filiere Corte, promosso dal Mipaaf nel In particolare, in base ai primi dati presentati nell aprile 2011, i consumatori intervistati, principalmente donne di età matura, con un livello d istruzione superiore e una famiglia composta in media da 2,7 componenti, hanno dichiarato di spendere nel farmer s market, per ogni visita, in media dai 13 ai 25, variabili in base alla grandezza del mercato. Una delle motivazioni che spinge all acquisto direttamente dal produttore è la ricerca di prodotti freschi, di qualità e del territorio, oltre alla convenienza e alla vicinanza del punto vendita. 8
9 In sintesi, confrontando i risultati di diverse indagini svolte sia durante eventi di vendita diretta (regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Sardegna) sia propedeuticamente a essi, per verificare le condizioni di fattibilità per l avvio di farmer s market (regioni Molise e Toscana), l identikit del consumatore che se ne ricava è così costituita: donne di età matura, con scolarità medio alta, con un budget settimanale per la spesa alimentare non superiore a 100, alla ricerca di prodotti freschi, di qualità e provenienti dal territorio, soprattutto ortofrutticoli, carne e latte. La vicinanza del punto vendita, di cui si viene a conoscenza prevalentemente attraverso il passaparola, è un fattore determinante nell indirizzare il consumatore dal produttore. Lo stato della filiera corta nelle Marche Con legge n. 16 del 7 luglio 2009 "Norme a sostegno del consumo dei prodotti di origine regionale" la Regione Marche ha promosso la valorizzazione della filiera corta nel proprio territorio. A tal fine, la legge prevede a) contributi per soggetti pubblici che garantiscono l utilizzo di almeno il 50% di prodotti agricoli regionali nei servizi di ristorazione collettiva; b) premialità nei bandi pubblici per chi garantisce percentuali superiori; c) obbligo per i beneficiari di diffondere informazioni sulla provenienza regionale dei prodotti agricoli utilizzati (art. 2). La stessa legge, all art. 3, prevede un logo regionale per imprese che si approvvigionano per almeno il 50% da aziende agricole regionali, la creazione di un circuito promozionale ad hoc e la realizzazione di un sito internet per la promozione dei prodotti agricoli regionali (art. 4). La stessa legge, all art. 5 prevede per i Comuni, la possibilità di istituire o autorizzare, i mercati riservati alla vendita diretta, gestiti da imprese agricole singole o associate, le cui produzioni alimentari provengano, per almeno il 70 per cento, dalle aziende stesse e, per la restante quota, dalla produzione agricola regionale. Secondo l Osservatorio internazionale sulla vendita diretta promosso da Coldiretti e realizzato da Agri 2000, nel 2009, la vendita diretta nella regione Marche rappresenta meno del 4% del valore economico complessivamente espresso a livello nazionale dal fenomeno. Il numero di agricoltori marchigiani coinvolti supera di poco il 3% (circa produttori) del totale nazionale. Nelle Marche il vino, come nella graduatoria nazionale, rappresenta con il 40% il prodotto più acquistato direttamente dal produttore, seguito dall ortofrutta (25%) e dall olio (30%). Dal medesimo Osservatorio si apprende che nelle Marche, i canali di vendita diretta più diffusi sono il suolo o locale aziendale (50%), le sagre e le manifestazioni (41,5%), il negozio aziendale (24%), le consegne a domicilio 9
10 (11.4%), il farmers market (7,2%). Prevale, quindi, nella Regione, la forma elementare di vendita diretta rappresentata dalla commercializzazione dei prodotti direttamente nelle aziende senza, peraltro, l esistenza al loro interno di un vero e proprio punto vendita. Tale orientamento è confermato anche dallo studio elaborato dall ASSAM e dall Università Politecnica delle Marche nell ambito del progetto finanziato dalla Regione Marche Filiera Corta : l 86% dei produttori intervistati ha dichiarato di vendere direttamente i propri prodotti in azienda. Lo studio ha, inoltre, evidenziato: la difficoltà dei produttori a organizzare contemporaneamente l apparato produttivo e commerciale; le forti lacune formative in tema di valorizzazione commerciale dei prodotti da parte dei produttori; la scarsità di tempo da dedicare alla promozione e alla vendita dei prodotti aziendali. Nell ambito del medesimo progetto finanziato dalla Regione Marche Filiera Corta, si è riscontrato che il 57% dei consumatori intervistati nella regione acquista, specialmente prodotti ortofrutticoli, direttamente in azienda: di essi, il 40% adduce come motivazione la conoscenza del produttore, il 18% la fiducia nei metodi di produzione, il 17% la qualità organolettica dei prodotti. Coloro che non acquistano direttamente dal produttore lamentano per il 41% l eccessiva distanza del luogo di vendita, per il 28% la scarsa conoscenza del produttore, per il 22% i prezzi troppo elevati. I consumatori intervistati ritengono importanti per i prodotti della filiera corta nell ordine, i seguenti fattori: la trasparenza dei prezzi, il metodo di coltivazione e l origine della materia prima. 10
LINEE GUIDA PER Il FINANZIAMENTO DI AREE ATTREZZATE DESTINATE ALLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGRICOLI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 19
LINEE GUIDA PER Il FINANZIAMENTO DI AREE ATTREZZATE DESTINATE ALLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGRICOLI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 19 GENNAIO 2010 N.1. INDICE 1. Premessa 2. Riferimenti normativi
DettagliIDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA
IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo
DettagliPROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione
DettagliProspettive normative per lo sviluppo delle Filiere Corte in Italia Benedetta De Pietro - CURSA. le FILIERE CORTE. nella nuova dinamica città campagna
Prospettive normative per lo sviluppo delle Filiere Corte in Italia Benedetta De Pietro - CURSA le FILIERE CORTE nella nuova dinamica città campagna Roma, 29 maggio 2013 Sommario La normativa regionale
DettagliFILIERA CORTA PROPOSTA D INTERVENTO ANCONA 03 FEBBRAIO 2011
FILIERA CORTA PROPOSTA D INTERVENTO ANCONA 03 FEBBRAIO 2011 Proposta di intervento L ultima fase del lavoro ha riguardato la progettazione di una proposta funzionale che incentivi ed agevoli il sistema
DettagliOsservatorio Nazionale. sull Agriturismo
Osservatorio Nazionale dell Agriturismo sull Agriturismo art. 13 Legge 20 febbraio 2006, n. 96 FINALITA, COMPOSIZIONE ED ATTIVITA 2 L attività dell come definito dall art. 13 della Legge 20 febbraio 2006,
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2448. Disposizione per la tutela della qualità della ristorazione italiana nel mondo
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2448 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore PICHETTO FRATIN COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L 11 NOVEMBRE 2010 Disposizione per la tutela della qualità della ristorazione
DettagliSOMMARIO LINEE GUIDA FILIERA CORTA
Pagina 1 di 5 SOMMARIO 1. SCOPO... 2 2. VANTAGGI DELLA... 2 3. ORGANIZZAZIONE DELLA... 2 4. BIOLOGICA... 2 5. MATERIALI DI CONFEZIONAMENTO... 3 6. I LUOGHI DELLA... 3 6.1. VENDITA DIRETTA... 3 6.2. MERCATI
DettagliVuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.
MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare
DettagliPercorsi fra vino e grandi architetture Un progetto unico in Italia
TOSCANA WINE ARCHITECTURE TOSCANA WINE ARCHITECTURE Percorsi fra vino e grandi architetture Un progetto unico in Italia Un circuito di 25 cantine d autore e di design, contemporanee per le loro lo spirito
DettagliGRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER
GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER Programma di Sviluppo Locale BASSO TIRRENO COSENTINO SCHEDA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI
DettagliVADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ----------------
VADEMECUM Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- L attuale normativa sulle Organizzazioni di Produttori (O.P.) è disciplinata su base europea, per quanto riguarda il settore ortofrutta,
DettagliDistretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM
Distretto Rurale Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Introduzione I principali riferimenti normativi per l individuazione, l istituzione e la disciplina dei distretti agricoli sono: - A livello
DettagliComune di Cortazzone
Comune di Cortazzone REGOLAMENTO del MERCATO RISERVATO ALL ESERCIZIO DELLA VENDITA DIRETTA DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI Articolo 1 (Finalità ed impegni di carattere generale) 1) Il presente Regolamento
DettagliREGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.
REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliProspettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014
Prospettive per l EGE: legge 4/2013 Michele Santovito 9 maggio 2014 Esempio di EGE Esempio di percorso fatto per arrivare ad avere il titolo di EGE: - Laurea in chimica - 10 anni di esperienza in un azienda
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliAIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa
AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa Siglato a Milano il 17 Maggio 2010 PROTOCOLLO D INTESA TRA Associazione fra le Banche Estere in Italia (di seguito AIBE ), con sede in Milano in Piazzale Cadorna
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliFare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012
Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA Fare Impresa Ecco l alternativa Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012
DettagliChi può richiedere il Voucher Formativo?
COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale
DettagliPolitiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi
Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera
DettagliProposta di Legge 20 dicembre 2013, n. 303 Disposizioni per il sostegno e la diffusione del commercio equo e solidale.
Proposta di Legge 20 dicembre 2013, n. 303 Disposizioni per il sostegno e la diffusione del commercio equo e solidale. Art. 1 Oggetto e finalità 1. La Regione, in coerenza con i principi internazionali
DettagliOGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO
Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliIl biologico in Toscana
Quaderno della Il biologico in Toscana 7 Chi promuove il progetto Filiera Corta Bio nella regione CTPB - Coordinamento Toscano Produttori Biologici - e un associazione nata nel 1983 a Firenze per iniziativa
Dettagliqualità e certificazione
Globalizzazione, standard di qualità e certificazione Maria Angela Perito INEA Istituto Nazionale di Economia Agraria Campobasso, 19 maggio 2008 Complessità del problema Cambiamenti delle esigenze del
DettagliR E G O L A M E N T O F O N D O C I N E M A D E L L A R E G I O N E T O S C A N A. Art. 1. Oggetto. Art. 2. Definizioni
R E G O L A M E N T O F O N D O C I N E M A D E L L A R E G I O N E T O S C A N A Art. 1 Oggetto 1. Il presente regolamento, in attuazione dell articolo 6 comma 4 della legge regionale 24 dicembre 2008,
DettagliDocumento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali
Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione
DettagliLEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014
LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 RICONOSCIMENTO E COSTITUZIONE DEI DISTRETTI RURALI, DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ E DEI DISTRETTI DI FILIERA IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE
DettagliNewsletter n.2. La politica di sviluppo rurale e la filiera corta
Newsletter n.2 La politica di sviluppo rurale e la filiera corta Presentazione In questa seconda newsletter che accompagna il percorso formativo della nostra Comunità montana sulle opportunità offerte
DettagliOSSERVATORIO ECO-MEDIA
OSSERVATORIO ECO-MEDIA Indice Scenario Istituzione e Missione Organizzazione Attività Ricerca teorica Monitoraggio Divulgazione e promozione Iniziative editoriali Credits Scenario I temi dell ambiente
DettagliREGIONE PIEMONTE BU7 17/02/2011
REGIONE PIEMONTE BU7 17/02/2011 Codice DB1102 D.D. 24 novembre 2010, n. 1352 L.R. 63/78 art. 41. Affidamento all'ima Piemonte dell'incarico per la realizzazione di immagini fotografiche sul paesaggio piemontese
DettagliPOLIZZA MULTIRISCHIO PER LE AZIENDE AGRICOLE. DISPOSIZIONI GENERALI Mod. AGRI 01 T
POLIZZA MULTIRISCHIO PER LE AZIENDE AGRICOLE DISPOSIZIONI GENERALI Mod. AGRI 01 T INDICE 1. NOTA INFORMATIVA ALLA CLIENTELA 3 2. DEFINIZIONI 4 3. IL CONTRATTO 13 4. IL FUNZIONAMENTO DEL CONTRATTO 14 5.
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su
DettagliCGIL CISL UIL. Gli Enti Bilaterali emanazione delle parti sociali (alle quali resta la competenza delle politiche. 00198 Roma Corso d Italia, 25
Particolare rilievo è posto alla questione della formazione professionale continua che si evidenzia come un importante strumento per il rafforzamento del patrimonio di conoscenze dei lavoratori, per il
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE GALLINELLA, ZACCAGNINI, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, L ABBATE, LUPO, PARENTELA
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1223 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI GALLINELLA, ZACCAGNINI, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, L ABBATE, LUPO, PARENTELA
DettagliIl nuovo mercato online per i prodotti biologici italiani. Direttamente dal produttore al consumatore
Il nuovo mercato online per i prodotti biologici italiani Direttamente dal produttore al consumatore Perchè il Biologico il 20% degli italiani sceglie alimenti bio Canali di vendita: Un giro d affari al
DettagliWorkshop 13 aprile 2011, Roma. Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società. Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA
Workshop 13 aprile 2011, Roma Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società RISULTATI DEL PROGETTO FILIERA CORTA Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA Il progetto Filiere corte
DettagliSCHEMA TIPO DI DISCIPLINARE PER LO SVOLGIMENTO DI MERCATI DEL CONTADINO AUTORIZZATI DAL COMUNE DI JESI RISERVATI ALLA VENDITA DIR
SCHEMA TIPO DI DISCIPLINARE PER LO SVOLGIMENTO DI MERCATI DEL CONTADINO AUTORIZZATI DAL COMUNE DI JESI RISERVATI ALLA VENDITA DIRETTA DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI ai sensi dell art. 4 comma 3 del
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo
DettagliDISPOSIZIONI IN MATERIA DI AGRICOLTURA SOCIALE
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI AGRICOLTURA SOCIALE Art. 1 - Finalità e oggetto. 1. La Regione del Veneto promuove l agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle attività agricole, per ampliare
DettagliIL PARMIGIANO-REGGIANO ED IL MARKETING TERRITORRIALE. Intervento di Kees De Roest Centro Ricerche Produzioni Animali
Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano Convegno IL PARMIGIANO-REGGIANO ED IL MARKETING TERRITORRIALE Intervento di Kees De Roest Centro Ricerche Produzioni Animali La vendita del Parmigiano-Reggiano
DettagliREGOLAMENTO PER GLI STAGE
REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliTAVOLO DI LAVORO IMPRENDITORIA FEMMINILE. INTERVENTO DEL DR. GIORGIO GIOVANNINI Banca Marche INTRODUZIONE
TAVOLO DI LAVORO IMPRENDITORIA FEMMINILE INTERVENTO DEL DR. GIORGIO GIOVANNINI Banca Marche INTRODUZIONE L'ARGOMENTO ODIERNO E' DI SICURO INTERESSE PER LE BANCHE IN GENERALE E PER BANCA MARCHE IN PARTICOLARE
DettagliIniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano
Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano INTRODUZIONE Il ed economato (acquisti) della Provincia di Milano è impegnato da più di 6 anni per la diffusione
DettagliArt. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO REGIONALE DI GARANZIA Art. 1 Definizioni Art. 2 Finalità Art. 3 Costituzione Fondo Regionale Art. 4 Durata Art. 5 Beneficiari del Fondo Art. 6 Iniziative ammissibili
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliIl Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico
Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliToscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani
Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
DettagliIstruzioni modulistica Elenco associazioni professionali
Istruzioni modulistica Elenco associazioni professionali La legge 14 gennaio 2013, n.4, all art.2, comma 7, prevede che il Ministero dello sviluppo economico pubblichi sul proprio sito web un elenco delle
DettagliIl Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Il Ministro dell economia e delle finanze. di concerto con
DECRETO 18 aprile 2016, n.4293 Ripartizione delle risorse del fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario ai sensi dell articolo 1, commi 214-217, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge
DettagliZola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia
Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia I sostegni alle imprese agricole per la competitività e la diversificazione dei redditi Zola Predosa 29 ottobre 2011 Zola fa agricoltura
DettagliMISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA.
LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 05-05-2004 REGIONE LOMBARDIA MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 19 del 7 maggio 2004 SUPPLEMENTO
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliLa politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia
La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica
DettagliProgetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia
Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte
Dettagli1 - CODICE PROGETTO 3.5.4 - COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PER L A P P R E N D I S TAT O 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL
3.5.4 - COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PER L A P P R E N D I S TAT O 1 - CODICE PROGETTO Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del Lavoro definisce quale Area 3: Servizi all Utenza -
DettagliAGROALIMENTARE E OSPITALITA. Percorsi di Qualità in Provincia di Oristano. Il Marchio di Qualità Ospitalità Italiana"
AGROALIMENTARE E OSPITALITA. Percorsi di Qualità in Provincia di Oristano Il Marchio di Qualità Ospitalità Italiana" e Le Strade dei Tesori e del Gusto MARCHIO DI QUALITA OSPITALITA ITALIANA PER LE IMPRESE
DettagliIL CIRCUITO DIRETTO DELL AGROALIMENTARE SICILIANO
CORERAS IL CIRCUITO DIRETTO DELL AGROALIMENTARE SICILIANO La Sicilia sulle tavole italiane Legge Regionale N 25 del 2011, Art. 10 VETRINE PROMOZIONALI E PUNTI MERCATALI Allarghiamo gli orizzonti, accorciamo
DettagliSindacato Associazione Imprenditori Responsabili CATALOGO VERDE 2016 SOSTENIAMO LA FORMAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE
CATALOGO VERDE 2016 SOSTENIAMO LA FORMAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE LE NOSTRE OFFERTE FORMATIVE PER IMPRENDITORI E DIPENDENTI AGRICOLI APPROVATE E CO-FINANZIATE DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Il nostro
DettagliLa nuova Politica Agricola Comune (PAC)
Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliLEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia
LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE FRIULI-VENEZIA
Dettagliampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51
ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.
Dettaglidi Massimo Gabelli, Roberta De Pirro - Studio legale e tributario Morri Cornelli e Associati
15 Febbraio 2013, ore 12:22 La circolare n. 5 di Assonime Consorzi per l internazionalizzazione: le regole per IVA e imposte dirette Il D.L. n. 83/2012 ha istituito la figura dei consorzi per l internazionalizzazione,
DettagliCREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale
CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia
DettagliPromozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)
Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE
Comune di Casalecchio di Reno Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA COMUNALE PERMANENTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI PER LA PACE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 2005
DettagliIl sistema di consulenza aziendale e il nuovo PSR
Il sistema di consulenza aziendale e il nuovo PSR Bari, 24 ottobre 2006 Massimiliano Schiralli Premessa Dalla riforma di medio termine della PAC al regolamento per lo sviluppo rurale approvato il 20 settembre
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE.
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. (Approvato con atto di Consiglio comunale n. 81 del 11/11/2005) indice ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4
Dettagli2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG
2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia
DettagliLA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA
LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)
DettagliIl sistema delle operazioni tipiche di gestione
Il sistema delle operazioni tipiche di gestione 1 LA GESTIONE Sistema delle attività svolte sul capitale per la realizzazione della funzione di CREAZIONE DI UTILITÀ propria di ogni azienda Il capitale
DettagliEAFRD Financial instruments for agriculture and rural development in 2014-2020
EAFRD Financial instruments for agriculture and rural development in 2014-2020 Favorire i processi di aggregazione e cooperazione delle imprese agricole e agroindustriali in ambito di filiera Roma, 13
DettagliDALLA PARTE DEGLI ALTRI OPERATORI ECONOMICI. La nostra risposta alle esigenze della tua attività.
DALLA PARTE DEGLI ALTRI OPERATORI ECONOMICI La nostra risposta alle esigenze della tua attività. LA BANCA COME TU LA VUOI DALLA PARTE DEGLI ALTRI OPERATORI ECONOMICI La nostra risposta alle esigenze della
Dettagli3. Passando all illustrazione di dettaglio dell articolato si precisa quanto segue.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONCERNENTE REGOLAMENTO RECANTE DISCIPLINA DELL'ELENCO DEI FUNZIONARI INTERNAZIONALI DI CITTADINANZA ITALIANA, A NORMA DELL'ARTICOLO 2, COMMA 7, DELLA LEGGE 17 DICEMBRE
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.4 ATTIVITÀ 52.25.0 ATTIVITÀ 52.27.4 SUPERMERCATI DISCOUNT DI ALIMENTARI
STUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.2 SUPERMERCATI ATTIVITÀ 52.11.3 DISCOUNT DI ALIMENTARI ATTIVITÀ 52.11.4 MINIMERCATI ED ALTRI ESERCIZI NON SPECIALIZZATI DI ALIMENTI VARI ATTIVITÀ 52.25.0 COMMERCIO
DettagliGestione del rischio
FORUM INTERNAZIONALE DELL AGRICOLTURA E DELL ALIMENTAZIONE POLITICHE EUROPEE SVILUPPO TERRITORIALE MERCATI Gestione del rischio Roberto D Auria Workshop su La nuova Pac - Un analisi dell accordo del 26
DettagliFonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia
IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono
DettagliValorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1
Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori www.isnart.it 1 Le aree protette in Italia 23 parchi nazionali (oltre 500 comuni) 152 parchi regionali (quasi
DettagliLa Cets come metodo di lavoro
Dalla CETS al Qualità Parco : l esperienza di un rapporto positivo tra operatori privati e Pnab 1 1 La Cets come metodo di lavoro La Carta europea del turismo sostenibile 2 progetto reale e condiviso con
DettagliPubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti
Pubblica Amministrazione Turistica Aspetti generali Compiti Cenni storici Nel periodo tra le due guerre iniziò a maturare una maggiore consapevolezza del ruolo che il turismo poteva svolgere nell economia
DettagliProblemi di coordinamento nelle. Organizzazioni dei Produttori. attività agro-industriali: le. Lezione 9
Lezione 9 Problemi di coordinamento nelle attività agro-industriali: le Organizzazioni dei Produttori 1 Le proposte delle leggi di orientamento (I) Nel Dlgs 228/2001, i soggetti sono: al livello centrale
DettagliART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015
ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 32 31 marzo 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo Aziendale
DettagliFoto di Luca Eula. Bando. Anno 2012
Foto di Luca Eula Bando A SOSTEGNO DI progetti e ATTIVITÁ IN mirafiori sud Anno 2012 2 Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus Bando - Anno 2012 Budget complessivo 40.000 euro Premessa La Fondazione
DettagliUNICREDIT BANCA D IMPRESA: UNA BANCA AL SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE
UNICREDIT BANCA D IMPRESA: UNA BANCA AL SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE Intervento a Cura di Patrizia Conte PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
DettagliSTATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO
STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali
DettagliArt. 1 Oggetto dell avviso pubblico
Allegato 1 AVVISO PUBBLICO CONCORSO DI IDEE PER LA PRESENTAZIONE DI IDEE INNOVATIVE E BUONE PRATICHE GIÀ SVILUPPATE E OPERANTI IN TOSCANA COERENTI CON IL TEMA DI EXPO MILANO 2015 NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA
DettagliArt. 1 Finalità. Art. 2 Costituzione dell'enoteca/elaioteca regionale.
Regione Puglia L.R. 29 luglio 2008, n. 20 (1). Costituzione dell'enoteca/elaioteca regionale. (1) Pubblicata nel B.U. Puglia 1 agosto 2008, n. 124. Art. 1 Finalità. 1. La Regione Puglia promuove la costituzione
DettagliUTILIZZO E LIVELLO DI SODDISFAZIONE VERSO I PRINCIIPALI STRUMENTI DI E-GOVERNEMENT TRA I CONSUMATORI ITALIANI.
29 marzo 2012 Anno 2011 USO DELL E-GOVERNMENT DA PARTE DI CONSUMATORI E IMPRESE L Istat, in collaborazione con il Dipartimento per l innovazione tecnologica (Dit), ha svolto nel 2011 un indagine sull utilizzo
DettagliIl Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole. Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013
Il Manuale di Corretta Prassi per le Imprese Agricole Corso per i Coordinatori Regionali di Campagna Amica 5 marzo 2013 Il Manuale di Corretta Prassi Coldiretti Validato dal Ministero della Salute a gennaio
DettagliLa posizione del comparto sementiero nella filiera del frumento
GranItalia Aula Magna della Facoltà di Agraria Università di Bologna, 1 ottobre 2010 La posizione del comparto sementiero nella filiera del frumento Industria sementiera e innovazione varietale. La collaborazione
Dettagli