La responsabilità sociale dell Ente Locale nel valorizzare abilità diverse

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1 La responsabilità sociale dell Ente Locale nel valorizzare abilità diverse L invisibile sarebbe dunque talvolta visibile? in proposito è evidente che un immagine dipinta,che è per sua natura intangibile,non nasconde niente,mentre il visibile tangibile nasconde immancabilmente un altro visibile, se vogliamo credere alla nostra esperienza Magritte La firma in bianco (1965)

2 Diversità al lavoro la qualità della vita professionale delle persone diversamente abili nel Comune di Roma (anno 2007) La legge 68/99 e il D.lgs 469/97 regolano il diritto al lavoro dei soggetti diversamente abili Obiettivo generale degli impianti legislativi in linea con i principi costituzionali: è il rispetto della dignità umana, è la volontà della polis di promuovere inserimenti nel mondo del lavoro capaci di svelare e potenziare le abilità dei soggetti

3 Rendere Visibile l invisibile:il significato del lavoro per il disabile Le assunzioni obbligatorie non sono insomma una forma di assistenza, un sostituto della pensione di invalidità ma il riconoscimento del valore di ogni persona, e del contributo che ciascuno ha il diritto e il dovere di offrire alla società Le Assunzioni obbligatorie cioè il dovere di offrire una chance di realizzazione professionale anche a chi è un po meno forte sul mercato del lavoro è un segno di civiltà di maturità sociale è un segno in controtendenza, rispetto a un mondo che esalta la competizione come valore assoluto

4 Rendere Visibile l invisibile:il significato del lavoro per il disabile Roma capitale rispetta le «quote» delle assunzioni obbligatorie quindi può sentirsi a posto ma il problema non sono i numeri ma un attenzione più puntuale, più consapevole più «professionale» affinché ciascuna persona sia inserita nell organizzazione del lavoro nel modo più efficace e messo nella condizione di dare il meglio di sé Il lavoro è un bisogno umano prima ancora che un diritto

5 Apprendere e progettare /diversità e integrazione Il lavoro è fonte di realizzazione umana,in presenza di patologie, le funzioni lavorative richiedono sensibilità,organizzazione del lavoro, compartecipazione progettuali, fattori indispensabili per non aggravare da un punto di vista esistenziale situazioni già in partenza svantaggiate. Un buon inserimento organizzativo richiede un costante lavoro di diagnosi in modo da sostenere abilità cognitive e motorie specifiche della persona inserita così da contrastare processi involutivi

6 La ricerca-intervento :Sovrintendenza Comunale e il servizio giardini dip.x la ricerca si è avvalso di modelli sperimentali che si sono applicati a contatto diretto con i soggetti coinvolti colti nell ambiente di lavoro I disabili 140 inseriti essenzialmente come custodi nei musei e come operai nel servizio giardino del Dip.X inquadrati in categoria A hanno partecipato alla ricerca dopo aver frequentato un corso di formazione che ha determinato la progressione verticale in B Le Aree di indagine sono state: L apprendimento lavorativo I modelli di organizzazione e gestione del personale oggetto dell analisi L accertamento delle potenzialità lavorative

7 La ricerca-intervento :Sovrintendenza Comunale e il servizio giardini Dip.X L analisi delle opportunità formative Le azioni di rinforzo/supporto al mantenimento lavorativo in linea con il quadro sintomatologico La relazione con le famiglie e/o strutture sanitarie L analisi ambientale e delle funzionalità strumentali

8 La ricerca-intervento :Sovrintendenza Comunale e il servizio giardini dip.x Gli strumenti utilizzati per la ricerca sono stati: Focus group ed interviste ai dipendenti Test funzionali e di valutazione delle abilità lavorative e assesment clinici per i lavoratori disabili-schede anamnestiche- osservazioni dirette sulle relazioni in ambito lavorativo osservazioni ambientali sull uso di attrezzature anche informatiche messi a disposizioni di lavoratori disabili

9 La ricerca-intervento :Sovrintendenza Comunale e il servizio giardini dip.x La ricerca prevedeva il coinvolgimento di più soggetti (colleghi, dirigenti, famiglie, diversamenti abili). IL progetto aveva come focus l idea che la complessità dei sistemi umani non può essere ridotta, ma solo letta attraverso la comprensione delle molteplicità interagenti all interno del sistema stesso, ognuno portatrice di esperienze e di punti di vista, emozioni, valori, idee.

10 La ricerca-intervento :la mancanza di progettualità e il senso di solitudine di chi accoglie La ricerca ha messo in luce alcune criticità: La mancanza di un progettualità nel breve, medio e lungo termine dell inserimento lavorativo; Il mancato coinvolgimento dei diversi attori coinvolti. (L impegno della nostra amministrazione si concludeva con l assunzione del disabile). La mancanza di un progetto d inserimento si ripercuoteva su tutti i soggetti coinvolti nell inserimento: a) chi accoglie non ha le informazioni utili a costruire un rapporto costruttivo con il disabile; b) non si conoscono le competenze possedute.cosa sa fare e/o può fare; c) chi sono i referenti dell inserimento in caso di difficoltà

11 La ricerca-intervento :la mancanza di progettualità e il senso di solitudine di chi accoglie La mancanza di un ufficio con professionalità dedicate deputato a gestire il delicato compito dell inserimento...lascia al buon senso la riuscita dell inserimento., al tentare, allo sperimentare, alla lenta scoperta di un mondo nuovo, di rapporti umani costruiti o negati con la diversità della malattia fisica e mentale

12 La ricerca-intervento :la relazione con la diversità La relazione affettiva è molto importante per il disabile molto della riuscita del suo inserimento lavorativo è legato alla buona relazione ai punti di riferimento che il disabile riesce a costruire nell ambiente lavorativo. Nel momento in cui la relazione tra persone non è funzionale,ovvero si determina un contesto problematico,si creano i presupposti del fallimento di ogni altro inserimento. Occorre un azione di sistema da parte dell amministrazione perché non avvenga una delega di responsabilità verso i colleghi del diversamente abile coinvolti indirettamente senza alcun mandato esplicito della buona riuscita dell inserimento lavorativo

13 La ricerca-intervento :la relazione con la diversità Davanti ad un collega disabile non si è più in grado di utilizzare gli schemi relazionali/conosciuti ma scoprire un mondo nuovo. Viene ansia,quindi paura: cosa posso fare? fino a che punto posso spingere?è mio compito prendermi questo carico di responsabilità?tutte domande che possono sorgere davanti ad una novità che spaventa.basterebbe aiutare i colleghi del disabile a costruirsi un nuovo modello relazionale COME? fornendo quelle informazioni minime funzionali ad apprendere come rapportarsi con la novità del diverso.

14 La ricerca-intervento :la relazione con la diversità Ma al di là delle diverse coniugazioni individuali l Ente deve consentire la definizione di un campo comune di incontro che può avvenire attraverso l informazione e la formazione come azione fattiva di accompagnamento del percorso lavorativo La relazione con il disabile si basa sulla fiducia che non è unidirezionale :il responsabilizzare e assegnare fiducia al disabile produce come conseguenza un fidarsi reciproco tra colleghi. Con lo scambio di fiducia viaggia il sentimento del reciproco rispetto e quindi, del reciproco riconoscersi nella differenza

15 La ricerca-intervento: il contesto Altro fattore determinante per un buon inserimento è: Il contesto inteso come luogo dove parole,frasi,costatazioni e comportamenti assumono significato in rapporto alla situazione in cui vengono osservati. Nell ambito del contesto si definiscono due principi: Il contesto come luogo dell apprendimento e dove si caratterizzano i comportamenti Il contesto come luogo di socializzazione dei significati Il contesto è il luogo dove si evidenzia la sfera relazionale dove si sviluppano i processi comunicativi e si esprimono le emozioni Dove si definisce il clima dell organizzazione

16 La ricerca-intervento :il ruolo della famiglia La ricerca ha fatto emergere il ruolo della famiglia per il buon inserimento lavorativo del diversamente abile : a)il rapporto con la famiglia non deve sostituire il vuoto istituzionale.la presenza collaborativa /attenta della famiglia aiuta a conoscere il disabile ma non può essere intrusiva e poco rispettosa del contesto lavorativo. Deve avvenire entro ambiti definiti per dare al disabile lo spazio giusto per il confronto con i colleghi e per costruirsi i suoi spazi lavorativi.

17 Conclusioni operative 1. Progettare gli inserimenti lavorativi dei diversamenti abili, con una fase propedeutica che coinvolga gli uffici destinatari dell inserimento 2. Accompagnare l inserimento con informazioni che possano facilitarlo 3. Sensibilizzare e formare sul tema della disabilità i dipendenti coinvolti nell inserimento con un attenzione alle dinamiche relazionali 4. Supportare i servizi con figure specialistiche 5. Definire le responsabilità dei soggetti coinvolti e istituire un ufficio dedicato

18 Conclusioni operative 6. Definire strategie che attivino la rete che sostiene il diversamente abile 7. Valutare il potenziale del diversamente abile e definire le compatibilità con le competenze dell ufficio d inserimento 8. Sostenere l inserimento con una formazione dedicata 9. Implementare l esperienza con figure dedicate che non significa avere un nuovo profilo ma avere un modello organizzativo flessibile con risorse che lavorano per progetti in modo orizzontale

19 La responsabilità sociale dell Ente locale nel valorizzare le diverse abilità L inclusione come responsabilità sociale e di civiltà L ente locale se ha l obbligo di inserire i disabili ha il dovere di dare dignità al lavoro. L inserimento al lavoro deve essere accompagnato da un piano di inserimento psicoattitudinale e da un referente che diventa punto di riferimento per quel inserimento altrimenti costi sono troppo alti da sostenere per il disabile e per l organizzazione che l accoglie Diverse abilità vuol dire diversi saperi e competenze ma anche diverse potenzialità Occorre lavorare sulle differenze

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