LORENZO BENATTI IL CAPITALE MINIMO NELLA DISCIPLINA DEGLIINTERMEDIARI FINANZIARI
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1 LORENZO BENATTI IL CAPITALE MINIMO NELLA DISCIPLINA DEGLIINTERMEDIARI FINANZIARI MILANO - DOTT. A. GIUFFRE EDITORE
2 CAPITOLO 1 IL MINIMO DI CAPITALE E LA TESI CHE AD ESSO ATTRIBUISCE UNA FUNZIONE SELETTIVA 1.1. Oggetto della ricerca La tesi ehe attribuisce ai minimi di capitale una funzione selettiva Minimo di capitale come limite o come obbligo Capitale e dimensione dell'impresa Minimo di capitale speciale come barriera all'entrata Struttura dell'mdagine 6 CAPITOLO 2 IL CAPITALE SOCIALE, SUA NATURA E FUNZIONI E RELAZIONE TRA ESSE E IL SUO IMPORTO 2.1. Concetto di capitale - II prineipio del capitale fisso II "capitale sociale" II "patrimonio netto" Modificabilitä e disponibilitä del "capitale sociale" Principali funzioni del "capitale sociale" Generalitä della natura e funzione del capitale Capitale nelle "societä di persone" registrate II capitale sociale nelle societä di persone non registrate II capitale sociale nelle societä mutualistiche Generalitä del concetto di capitale e diversitä di diseiplina a seconda dei tipi di societä Funzioni del capitale rispetto alle quali assume rilievo il suo ammontare Funzioni del capitale nelle societä di capitali Prevalenza della funzione di garanzia o della funzione di produttivitä? Equilibrio tra garanzia e produttivitä Iscrivibilitä delle poste nello Stato Patrimoniale (Segue): iscrivibilitä delle spese di impianto e ampliamento e deh'awiamento 48
3 X (Segue): altre disposizioni Modalitä di espletamento della funzione di garanzia Iscrivibilitä e conferibilitä Rilevanza delle funzioni di garanzia e produttivitä del capitale in relazione al suo ammontare e necessitä di adeguatezza di quest'ultimo La relazione tra ammontare del capitale e dimensione deh'impresa sociale nella prassi Sottocapitalizzazione e sottopatrimonializzazione I prestiti-soci e i versamenti in conto capitale Sottocapitalizzazione e gruppi di societä Principio di congruitä capitale/oggetto e di non sottocapitalizzazione - Tratti principali Esigenze di adeguatezza del capitale, minimi fissi e principio di congruitä II principio di congruitä o di non sottocapitalizzazione Difficoltä di basare l'esistenza di un principio di congruitä o di non sottocapitalizzazione su norme deirordinamento Inesistenza di una norma ehe fissi esplicitamente un rapporto di proporzionalitä capitale/oggetto Articolo 2445 c.c Principio di adeguatezza e procedimento di omologazione Altri rilievi a proposito della teoria del principio di congruitä o non sottocapitalizzazione Alcune norme di legge ehe prendono atto della sottocapitalizzazione delle societä 98 CAPITOLO 3 IL MINIMO DI CAPITALE PREVISTO PER GLIINTERMEDIARI FINANZIARI (TITOLO V DELLA LEGGE BANCARIA) 3.1. Gli intermediari finanziari nel T.U L'evoluzione storica Attivitä bancaria e attivitä finanziaria Le attivitä di intermediazione finanziaria Ricostruzione della figura deh'intermediario finanziario ai sensi del titolo V T.U Attivitä di assunzione di parteeipazioni - Le holdings Concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma - II factoring La diseiplina degli intermediari finanziari - Distinzione degli intermediari finanziari in diverse categorie La disposizione ehe impone il requisito minimo fisso di capitale versato per gli intermediari finanziari operanti nei confronti del pubblico Minimo di capitale e altre condizioni per l'iscrizione nell'elenco generale 128
4 XI Minimo di capitale versato e non solo sottoscritto Rilievo del minimo di capitale versato in sede di costituzione Rilievo del minimo di capitale versato nella vita della societä - La cancellazione dagli elenchi Minimo di capitale versato, teoria della garanzia diretta, teoria produttivistica, esclusivitä deu'oggetto sociale e obbligo di redigere il bilancio secondo i principi e le regole previste dal D.Lgs. 27 gennaio 1992, n Minimo di capitale versato, tesi garantistica e tesi produttivistica Oggetto sociale esclusivo Legame tra il capitale degli intermediari finanziari e l'obbligo di redigere il bilancio secondo i principi e le regole previsti dal D.Lgs. 27 gennaio 1992, n II capitale ehe risulta delineato dalla diseiplina speciale del bilancio degli intermediari finanziari Minimo di capitale versato e obbiettivi generali della diseiplina degli intermediari finanziari Impossibilitä di ricondurre la ratio del minimo di capitale sociale versato alle tesi garantiste e produttivistiche storiche L'art. 5 T.U. e le finalitä dell'attivitä di vigilanza: la «sana e prudente gestione dei soggetti vigilati» e la imposizione dei requisiti di onorabilitä e professionalitä «Sana e prudente gestione» e minimo di capitale Minimo di capitale versato, requisiti di professionalitä e operativitä nei confronti del pubblico Altre finalitä dell'attivitä di vigilanza Impossibilitä di porre il concetto di pubblico in relazione con quello di raecolta del risparmio Alcune considerazioni circa la forma giuridica vincolata (tipo sociale) e le sue relazioni con il minimo di capitale e la operativitä nei confronti del pubblico Le forme sociali esclusive degli intermediari operanti nei confronti del pubblico Affinitä tra la diseiplina delle societä mutualistiche e le societä di capitali Inclusione della S.r.l. e della soc. cooperativa tra le forme ammesse per gli intermediari operanti nei confronti del pubblico Pluralitä di concetti di pubblico proposti dau'ordinamento giuridico II concetto di pubblico rieavabile dall'art. 18-ter della legge n. 216 del 1974, relativo alla sollecitazione del pubblico risparmio e dalla legge 18 febbraio 1992 n. 149 sulle Offerte al pubblico di valori mobiliari: non applicabilitä agli intermediari finanziari II concetto di pubblico di cui all'art c.c. e della circolare del Ministro del Tesoro 26 giugno 1992, n II concetto di pubblico aecolto dal D.M. 6 luglio
5 XII Concetto di pubblico e selezione operata dal minimo di capitale Sana e prudente gestione, stabilitä complessiva e ammontare del capitale - Diseiplina degli intermediari vigilati Aleuni aspetti della diseiplina degli intermediari finanziari non pienamente coerenti con le finalitä generali: esigenza di coordinamento della vigilanza Necessitä della congruitä del capitale Congruitä del capitale e diseiplina degli intermediari vigilati (Segue): quantitä sottoposte a monitoraggio (Segue): particolare attenzione ai rischi Limiti alla possibilitä di utilizzare le istruzioni di vigilanza in funzione di perseguire la congruitä del capitale Possibilitä di generalizzazioni dei risultati ai quali e pervenuta l'indagine e spunti per un'ulteriore ricerca 224 APPENDICE 1. Elenco di aleune disposizioni ehe introdueono un minimo di capitale speciale Tabelle allegate alle istruzioni della Banca d'italia in materia di raecolta del risparmio dei soggetti diversi dalle banche 249 All. A. Raecolta del risparmio mediante lo strumento obbligazionario 249 All. B. Raecolta del risparmio mediante cambiali finanziarie e certificati di investimento 249 All. C. Raecolta del risparmio presso soci Definizione di operazioni «di copertura» e operazioni «fuori bilancio» secondo il prowedimento della Banca d'italia 31 luglio Alcuni dati statistici Ripartizione degli intermediari iscritti all'elenco generale (artt. 106, 113 e T.U.) al 31 marzo 1997 per regione Ripartizione percentuale degli intermediari iscritti all'elenco generale (solo artt. 106 e 113 T.U.) al 31 marzo 1997 per attivitä esercitata 254 Indice degli autori 255
IL MINISTRO DEL TESORO
D.M. 6 luglio 1994. Determinazione, ai sensi dell'art. 106, comma 4, del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, del contenuto delle attività indicate nello stesso art. 106, comma 1, nonché in quali
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