SEZIONE 3 B PROCESSI, PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
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- Eugenia Nardi
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1 SEZIONE 3 B PROCESSI, PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
2 3.5 ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA M I S S I O N E V I S I O N Con l avvento dell Autonomia, le istituzioni scolastiche sono diventate artefici della propria identità, sfruttando gli strumenti che la normativa mette loro a disposizione per differenziare e articolare i propri percorsi di studi a seconda delle esigenze del territorio e della domanda di offerta formativa individuata nel proprio bacino d utenza. Ogni scuola è unica nel suo genere. Per questo è doverosa una informazione precisa e capillare ai destinatari della proposta formativa (famiglia, alunno ) i quali, a loro volta, hanno la possibilità di divenire propositivi e collaborare a migliorare la qualità dei risultati. Il Piano dell Offerta formativa del 5 Circolo Didattico di Barletta rappresenta il documento fondamentale costitutivo della sua identità culturale e progettuale, in quanto esplicita l offerta formativa e i modi di realizzarla. Esso risponde all esigenza della scuola di garantire il diritto dovere dell alunno alla piena formazione. Il Collegio Docenti delibera gli aspetti formativi, didattici e pedagogici nel rispetto del dettato costituzionale e delle indicazioni ministeriali, cura la programmazione dell azione educativa e ne valuta periodicamente l andamento complessivo per verificarne l efficacia in rapporto agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell attività scolastica. Il Consiglio di Circolo elabora e definisce gli indirizzi generali del POF che viene elaborato dal Collegio dei Docenti, tramite le sue rappresentanze. Quindi il Consiglio lo adotta curando tutti gli aspetti finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico, nei limiti della disponibilità dei fondi assegnati. Nel POF sono contenute tutte le informazioni utili per capire le modalità di organizzazione della scuola ed il pensiero pedagogico che ne ispira l azione educativa-didattica. MISSION Il Piano è stato elaborato in ottemperanza ai seguenti documenti: Carta costituzionale ART. 2 diritti inviolabili dell uomo come singolo e nelle formazioni sociali. ART. 3 uguaglianza sostanziale rimuovere ostacoli sviluppo della persona. ART. 9 promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. ART. 29 diritti della famiglia come società naturale. ART. 30 dovere diritto dei genitori mantenere ed educare i figli.
3 ART. 33 libertà d insegnamento la Repubblica detta le norme generali sull istruzione. ART.34 la scuola è aperta a tutti. Rapporto Delors (1994) L educazione deve offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in perenne agitazione, è la bussola che consente agli individui di trovarsi la propria rotta. Rapporto Cresson (1995) La funzione essenziale dell istruzione e della formazione è l inserimento sociale e lo sviluppo personale, mediante la condivisione di valori comuni, la trasmissione di un patrimonio culturale e l apprendimento dell autonomia. Memorandum di Lisbona (2000 e 2004) Apprendimento in vista della vera conoscenza per tutto l arco della vita attiva (life long learning), come capitale su cui contare per affrontare le sfide del terzo millennio. Comunicazione della Commissione europea Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (Bruxelles ). In particolare, per l inclusività rispetto alla nazionalità: Libro verde su Istruzione e Migrazione aprile 2008; Consiglio Unione Europea Bruxelles 20 ottobre 2009, istruzione dei bambini provenienti da un contesto migratorio e C.M. 2 dell 8 gennaio Per l inclusività rispetto alla disabilità: Linee Guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità MIUR agosto 2009 e C.M. 38 del 15 aprile Per l inclusività rispetto ai DSA (Legge 170/2010, Decreto Ministeriale n del e allegate Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento). D.P.R. n. 275 dell 8 marzo 1999, Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche. Legge n. 53 del 28 marzo 2003, Delega del Governo per la definizione delle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale. D. L.vo n. 59 del , Definizione delle norme generali relative alla scuola dell Infanzia e al 1 ciclo dell istruzione, a norma dell art. 1 della legge n. 53 del Legge n.133 del Piano programmatico di interventi per un più razionale utilizzo delle risorse umane. Legge n. 169 del , D.P.R Approvazione dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento della religione cattolica per la scuola dell Infanzia e il primo ciclo d istruzione. Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 e C. M. n. 8 del 6 marzo 2013 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica. D. P. R. n. 80 dell 8 marzo 2013 sul Sistema di Valutazione Nazionale e la Direttiva triennale del MIUR del 18 settembre 2014; Convenzione ONU sui diritti dell infanzia e dell adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
4 Decreto Legislativo n. 76 del 2005 che definisce la MISSION ISTITUZIONALE (scopo generale) DEL SISTEMA SCOLASTICO - con due direttive: LONGITUDINALE (pone a traguardo l educazione permanente); TRASVERSALE (pone a traguardo il sistema formativo). La Repubblica promuove l apprendimento in tutto l arco della vita e assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea. Indicazioni per il curricolo 2012 che definiscono la MISSION della SCUOLA DELL INFANZIA promuovere nei bambini lo sviluppo dell identità, dell autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Tali finalità sono perseguite attraverso l organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità e della SCUOLA DEL PRIMO CICLO acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l evasione dell obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva ogni scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza. Atto di indirizzo sul primo ciclo del Ministro dell Istruzione emanato per assicurare lo sviluppo e la crescita economica e sociale del Paese il continuo miglioramento della qualità dell offerta formativa e degli apprendimenti. Legge di Riforma n. 107/2015 La Buona Scuola. Atto di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico, rispondenti ai principi di: Unitarietà dei diversi settori (didattico/educativo, gestionale ); Flessibilità didattica ed organizzativa; Trasparenza delle azioni; Affidabilità nella coerenza tra pianificazione e agito; Responsabilità delle decisioni assunte; Rendicontabilità; Ottimizzazione delle risorse. L Atto di Indirizzo del Dirigente Scolastico che, guidando l istituzione scolastica nella duplice funzione di responsabile della gestione unitaria e dei risultati, si rivolge a tutti gli operatori scolastici perché rendano ancora più efficace ed efficiente il loro servizio. L Atto esplicita il ruolo fondamentale che il capo d istituto assume nell attività di promozione, coordinamento e controllo. L attività di promozione si esplicita nella forma di proposte e di stimolazioni, e si integra con l attività di coordinamento. Quest ultima si traduce nel disporre e assegnare compiti nel modo più appropriato in vista del perseguimento della mission. L esercizio di controllo assume, invece, le forme dell attività disciplinatrice delle attività altrui che devono uniformarsi alla qualità e al valore del fine da conseguire.
5 V I SI O N Alla luce di quanto sopra riportato, il Piano definisce la vision della scuola G. MODUGNO. La scuola G. Modugno pianifica e organizza l attività di educazione e istruzione al fine di promuovere lo sviluppo culturale, spirituale, mentale e fisico di ciascun allievo e il successo formativo, nel rispetto e nella valorizzazione delle capacità, attitudini e aspirazioni personali, in sintonia con le scelte educative delle famiglie e con le esigenze del territorio. La Scuola in particolare s'impegna a: non mettere in atto nessuna discriminazione nell erogazione del servizio scolastico per motivi riguardanti genere, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche, sociali ed economiche; agire secondo criteri d obiettività ed equità; garantire, attraverso tutte le sue componenti e con l impegno delle istituzioni collegate, il rispetto dei principi e delle norme sancite dalla legge; favorire l accoglienza dei genitori e degli alunni, l inserimento e l integrazione di questi ultimi, con particolare riguardo alla fase d ingresso e alle situazioni di rilevante necessità, con opportuni ed adeguati atteggiamenti ed azioni di tutti gli operatori del servizio; rivolgere un particolare impegno alla soluzione delle problematiche relative a tutti coloro che si trovano in condizioni di disagio, ai portatori di handicap, agli stranieri (in particolare coloro che provengono da paesi extracomunitari); rispettare, nello svolgimento della propria attività, i diritti e gli interessi degli utenti; promuovere lo sviluppo d identità consapevoli e aperte; garantire la formazione dell alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici, recepiti nei piani di studi di ciascun indirizzo; promuovere la capacità di apprendere e di essere, di vivere e di convivere; promuovere senso della legalità ed etica della responsabilità; promuovere il nuovo umanesimo e la consapevolezza delle condizioni dell uomo planetario; rispettare la libertà d insegnamento dei docenti diretta a promuovere la piena formazione della personalità degli alunni; garantire il diritto all aggiornamento e alla formazione in servizio per tutto il personale scolastico; assicurare l obbligo scolastico e la regolarità della frequenza con interventi di prevenzione e controllo dell evasione e della dispersione scolastica; individuare ed elaborare gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi d istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni; favorire le attività extrascolastiche che realizzano la funzione della Scuola come centro di formazione culturale, sociale e civile consentendo l uso degli edifici e delle attrezzature fuori dell orario scolastico.
6 La Scuola, quindi, intende promuovere la crescita integrale dell individuo che apprende, nel rispetto del percorso individuale e delle possibilità offerte dalla rete di relazioni che lo legano alla famiglia e agli ambiti sociali; si attiva per favorire la costruzione dell identità del bambino attraverso occasioni di scambio e di confronto con l altro nella consapevolezza del valore positivo della diversità e nel rispetto delle regole della convivenza democratica; rende l alunno protagonista del suo processo di sviluppo, dedicando particolare cura alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi, alla gestione e risoluzione dei possibili conflitti legati alla socializzazione; si conferma come ambiente educativo favorendo in un clima sociale sereno, la trasmissione e l interiorizzazione di valori fondamentali come l amicizia, la solidarietà e l accettazione dell altro.
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