Convegno Aspesi Milano - 29 gennaio 2009
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1 Ing. Alberto Michelagnoli Convegno Aspesi Milano - 29 gennaio 2009
2 Agenda La sicurezza nei luoghi di lavoro. Responsabilità Amministrativa delle Persone Giuridiche, delle Società e delle Associazioni, anche prive di personalità giuridica L adozione del Modello Esimente Decreto Legge n. 231 del 8 giugno 2001 Legge n. 123 del 3 agosto 2007 Decreto Legge n. 81 del 9 aprile 2008 S.r.l.
3 La normativa incombente Decreto Legge n. 231 del 8 giugno 2001: Disciplina la Responsabilità Amministrativa delle Persone Giuridiche, delle Società e delle Associazioni anche prive di Personalità Giuridica Introduce il concetto del Modello di organizzazione e di gestione, idoneo a prevenire i reati e ad esimere da responsabilità. Legge n. 123 del 3 agosto 2007 : Estende l applicazione della 231 ai reati in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro Codice Civile Culpa in Vigilando: obbligo di diligenza e vigilanza: Art. 18: Responsabilità degli Amministratori verso l Ente secondo il mandato ricevuto, ad eseguire il loro compito con la diligenza del buon padre di famiglia Art e 2049: Responsabilità del padre..., dei padroni e dei committenti... Ecc. Art.2087 : Tutela delle condizioni di lavoro Decreto Legge n. 81 del 9 aprile 2008 (in attuazione della delega di cui alla 123): Costituisce il Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Che ridefinisce le responsabilità, gli obblighi le sanzioni ecc. Conferma l impiego del Modello Esimente, in materia di Sicurezza, (Art. 30).
4 La Responsabilità Amministrativa dell'ente È istituita dal Decreto Legge n. 231 del 8 giugno 2001 Per reati commessi: Nell interesse o a vantaggio dell Ente stesso (È esclusa la responsabilità dell Ente qualora la persona fisica abbia compiuto il reato per esclusivo vantaggio proprio o di terzi) Da amministratori, dirigenti e/o dipendenti e cioè: da persone in posizione apicale (Art. 5 Comma a) cioè: persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell Ente o di una sua unità organizzativa (dotata di autonomia finanziaria e funzionale), persone che esercitano, anche di fatto, la gestione ed il controllo dello stesso Ente, da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui sopra (Art. 5 Comma b)
5 Colpisce: Le Persone Giuridiche, le Società e le Associazioni anche prive di Personalità Giuridica, Introduce la responsabilità in sede penale della Società che va ad aggiungersi a quella penale della Persona Fisica, Coinvolge il patrimonio dell Ente ed indirettamente gli interessi dei Soci. Sono esclusi: lo Stato, gli Enti Pubblici Territoriali, gli Enti con funzioni di rilievo costituzionale Quali reati riguarda? I reati contenuti nella norma stessa (malversazione, truffa, frode informatica ecc. ai danni dello Stato concussione corruzione ecc.) I reati indicati dalla Legge di riforma dei reati Societari (L. 336/2002) - False comunicazioni Sociali - Aggiotaggio, ecc. I reati Introdotti, in materia di sicurezza, dalla Legge n. 123 del 3 agosto 2007 e cioè: omicidio colposo e lesioni colpose gravi (infortunio superiore ai 40 gg) o gravissime (comprese le malattie professionali), connessi con la violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sui lavoro.
6 Possibilità di esclusione della responsabilità dell'ente - 1 A) Mediante l onere della prova di aver adottato Modelli di Organizzazione ecc. Legge Art. 6 B) Mediante l adozione del Modello Esimente ecc. Testo Unico n. 81/08 - Art. 30
7 Possibilità di esclusione della responsabilità dell'ente - 2 A) Legge 231 (art. 6) prevede che l Ente non risponda se prova che: Nel caso che il reato sia stato commesso da persone in posizione Apicale: L Organo Dirigente ha adottato (ed efficacemente attuato) modelli di organizzazione, di gestione e controllo, idonei a prevenire reati della specie di quelli verificatasi; Il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento, sia stato affidato ad un Organismo dell Ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo (ODV): (Negli Enti di piccole dimensioni i compiti di Vigilare possono essere svolti direttamente dall Organo Dirigente ); I vertici hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e gestione; Non ci sono state omissioni o negligenze nell operato dell organismo di controllo Nel caso che il reato sia stato commesso da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di soggetti in posizione Apicale: Non occorre la prova della "fraudolenza elusiva"
8 Possibilità di esclusione della responsabilità dell'ente - 3 B 1) Testo Unico n. 81/08 - Art. 30: prevede: L adozione del Modello di Organizzazione e di Gestione, idoneo ad avere Efficacia Esimente della Responsabilità Amministrativa come da D.L. n. 231, Il Modello deve essere "adottato ed efficacemente attuato", assicurando un Sistema Aziendale per l adempimento di tutti gli obblighi giuridici quali: rispetto degli standard di legge per attrezzature, impianti, luoghi di lavoro ecc.; attività di valutazione di tutti i rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti, unitamente ai piani di miglioramento; attività di natura organizzativa, (quali emergenze, primo soccorso, gestione appalti riunioni periodiche per la sicurezza, consultazione RLS ecc.); attività riguardanti la sorveglianza sanitaria; attività di informazione e formazione dei lavoratori; attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza rivolte ai lavoratori; attività di acquisizione, verifica e conservazione della documentazione obbligatoria; pianificazione delle verifiche periodiche dell applicazione e dell efficacia delle procedure adottate (per es.: i controlli di primo e di secondo livello);
9 Possibilità di esclusione della responsabilità dell'ente - 4 B 2) Testo Unico n. 81/08 - Art. 30, che prevede inoltre: Il Modello Organizzativo e di Gestione deve avere le seguenti caratteristiche: Prevedere, in relazione alla dimensione aziendale ed alle attività svolte: Idonei sistemi di registrazione degli adempimenti (aggiornamento sistematico possibilmente in modo informatizzato); Una articolazione di funzioni e di deleghe, che assicuri competenze tecniche e poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio; Un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello (richiami, incentivi/premi e sanzioni, ecc); Un sistema di deleghe in conformità all art 16 comma 3 e relativa prevenzione dai rischi di risalita di responsabilità in capo al "Delegante"; La permanenza dell obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro, in ordine al corretto espletamento da parte dei delegati delle funzioni trasferite; Caratteristiche di efficienza, praticabilità e funzionalità; Riduzione della probabilità di commissione dei reati; Adozione i codici di comportamento e linee guida emessi dalle Associazioni rappresentative dell Ente. Attuare l'obiettivo di instaurare una "Sicurezza Reale" e non solo quella formale/virtuale
10 Sanzioni penali ed amministrative rilevanti Sanzione Pecuniaria (per ogni singolo evento - variante tra 25 mila e 1,5 milioni di Euro circa - generalmente influenzata anche dalle dimensioni della realtà imprenditoriale); Sanzione Interdittiva, con conseguente interruzione delle attività per un periodo compreso da tre mesi a un anno, per l Ente in cui si è verificato l infortunio o il decesso; ovvero in alternativa, prosecuzione delle attività da parte di un commissario giudiziale e confisca dei profitti, per un periodo sempre compreso tra tre mesi e un anno; Sanzioni amministrative ex 626 e 494 riarmonizzate: in genere raddoppiate o triplicate; Condanne Penali incapoadamministratori,datoridilavorooasoggettidelegatiinmateria di Sicurezza che si sommano alla responsabilità amministrativa della Società; Indagini della Magistratura, attraverso le ASL, oltre i 40 giorni di infortunio; Sanzioni correlate con la 231 e relative sanzioni amministrative in caso di condanna del Datore di Lavoro o del Delegato; Applicazione del Decreto Damiano che prevede la sospensione del rilascio del DURC per periodi da 3 a 12 mesi, in caso di condanna del Datore di Lavoro o del Delegato.
11 Prevenire e tutelare l'ente ed i Soggetti Esposti Cosa fare? Con efficienza e contenimento dei costi Adottare un modello di organizzazione e di gestione della sicurezza come strumento esimente - non obbligatorio ma fortemente consigliato: concretamente applicabile, semplice e di facile controllo, supportato da semplici strumenti operativi, che salvaguardi l organizzazione esistente ovunque possibile, che recuperi tutti gli investimenti fatti, se utilizzabili, che ponga la massima attenzione ai costi diretti ed indiretti, che assicuri la massima efficienza e garanzia di risultati, in un quadro di economicità e praticità. Adottare un sistema che preveda il controllo periodico della corretta applicazione ed attuazione del Modello, possibilmente certificata da esperti indipendenti; Gestire la sicurezza in modo strutturato ed organico come un vero Sistema Aziendale per l adempimento "coordinato" di tutte le obbligazioni previste dalla legge; anche perché costa di meno; Attuare una concreta sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti Istituire un organismo di vigilanza (ODV), se le dimensioni e la tipologia aziendale lo suggeriscono
12 Riassumendo Responsabilità Datore Lavoro Committente Proprietario Conduttore ecc. Gestore ecc. Persone Giuridiche Società - Associazioni Soggetto Responsabile Persona Fisica Organo di Vigilanza Organo di Gestione Organo di Controllo Modello Esimente Sistema di Deleghe di funzioni di responsabilità di controllo, di organizzazione, di spesa Sbarramento alla Risalita delle Responsabilità Deleghe Responsabilità (D.R.) Vigilanza e Controllo (V.C.) Delegati Persone Fisiche Dotate di Poteri Decisionali e di Spesa Sistema Gestionale linee guida - protocolli istruzioni operative piani operativi e coordinamento modulistica standard In posizione Apicale Che esercitano la gestione e controllo anche di fatto In posizione Sottoposta alla direzione o alla vigilanza superiore Sistema di Controllo e Vigilanza linee guida - protocolli istruzioni operative piani operativi e coordinamento modulistica REAG Property standard piani di miglioramento Services Risalita Responsabilità Incidente Verifica Autorità
13 Implementazione del modello nella pratica Fase 1 Audit Preventivo finalizzato principalmente a: valutazione del sistema aziendale in atto (cioè "mappare" lo stato dell arte), con sopraluoghi, colloqui con gli addetti, analisi documenti esistenti ecc. individuare gli Adeguamenti necessari, indicando priorità, valutazione del grado di urgenza, ecc. Identificazione della tipologia del Modello Esimente Fase 2 Definizione ed implementazione del Modello di Organizzazione e di Controllo Pianificare, sulla base delle attività aziendali e dei rischi, le Prescrizioni Minime di legge; Individuare gli adempimenti cardine (sanzionati), definendo una matrice con: adempimento, riferimento normativo, regime sanzionatorio, stato di conformità, adeguamenti, responsabili e termini dell adeguamento, costi minimi ed opzionali ecc.; Implementare il Modello di Gestione e di Controllo unicamente agli indicatori verso l'odv, se esistente; Effettuare il primo ciclo di verifiche al termine dell implementazione. Fase 3 Effettuare controlli periodici di secondo livello, possibilmente a cura di esperti indipendenti Verificare l'attuazione della vigilanza del Datore di Lavoro sui Delegati (dell Art. 16, com. 3, TU); Verificare l'attuazione del controllo periodico del Delegato sul Preposto e dello stesso sui Lavoratori; Verificare l'attuazione della vigilanza del Committente sul Responsabile dei Lavori nei Cantieri (obbligo ai sensi dell Art. 93 TU).
14 Concludendo: il piano di azione a breve Audit Preliminare Piano di Miglioramento Impianto del Sistema di Gestione e Controllo con il Modello Esimente Instaurazione di un Sistema di Controllo di Secondo Livello
15 GRAZIE DELL ATTENZIONE Alberto Michelagnoli Strategic Advisor Tel: Mobile :
16 Allegato 1 I principali contenuti dei modelli organizzativi e di gestione A. Adempimenti Testo Unico (Datore di Lavoro - Azienda) "linee guida" organizzazione, gestione, custodia archivio documentale sicurezza "istruzioni operative" riferite ai processi di delega ed alle procedure di controllo del delegante sui delegati "modello" di redazione del documento di valutazione dei rischi e del piano di miglioramento "attribuzione dei compiti" (job d.) del servizio prevenzione e protezione ( responsabile e addetti) "protocolli" riguardanti l informazione formazione, strutturati per mansione o rischio specifico "istruzione operativa" riguardante la gestione degli infortuni sul lavoro "istruzioni operative" relative alla scelta, acquisto, distribuzione, reintegro, richiamo dei DPI "protocollo" riferito alla sorveglianza sanitaria e normalizzazione di tutti gli adempimenti "modello" di redazione dei piani di emergenza e/o norme comportamentali "istruzione operativa" gestione appalti in regime di art 26 ( chi fa cosa) "istruzione operativa" gestione cantieri in regime di titolo iv ( chi fa cosa) "protocollo" riferito alla raccolta ed aggiornamento del documentale di legge minimo, riferito ai luoghi di lavoro o ai siti produttivi "strumenti operativi" di varia natura "Registro" degli adempimenti "Registro" dei controlli di primo e di secondo livello
17 Allegato 1 segue B: Adempimenti titolo IV (Committente - Cantieri) "linee guida"organizzazione, gestione, custodia archivio documentale cantieri e durc "strumenti" di classificazione dei cantieri e degli adempimenti "modelli" di designazione del Responsabile Lavori, CSP, CSE supportati da pareri legali "capitolati d oneri" RL, CSP, CSE; "linee guida" normalizzazione piano di sicurezza e coordinamento "linee guida" normalizzazione fascicolo dell opera "istruzione operativa" adempimenti ed obblighi "Impresa Affidataria" "modulistica standard" integrata e relativa alla gestione del processo di cantiere (di processo e per competenza del singolo "Soggetto": responsabile di commessa, Committente, RL, CSP, CSE, Impresa Affidataria, Impresa Subappaltatrice, lavoratore autonomo) "protocolli e modulistica" riferita ai controlli ( di primo livello = RL; di secondo livello = esperto indipendente )
18 Allegato 2 Esemplificazione di adempimenti "cardine" di legge sanzionati anche penalmente: Processo di delega di responsabilità e attribuzione di funzione ai preposti (Art. 16 del TU ) Procedure di controllo dei deleganti sui delegati (pena inefficacia delle deleghe e risalita delle responsabilità verso il delegante) Valutazione di tutti i rischi e delle schede di rischio per mansione Analisi critica dei documenti di valutazione dei rischi già emessi Registro delle nomine Adempimenti Servizio Prevenzione e Protezione Gestione della informazione e formazione Gestione degli infortuni Procedure aziendali quali ad esempio: DPI (scelta, distribuzione, reintegro, richiamo), lavorazioni a rischio specifico ecc Sorveglianza sanitaria Gestione delle emergenze Analisi critica dei piani di emergenza Gestione degli appalti in art 26 Gestione dei cantieri in regime di titolo IV Gestione del documentale di legge ( luoghi di lavoro, attrezzature, impianti, macchinari, responsabilità del proprietario, ecc) Registrazione degli adempimenti Controlli di primo livello in capo al Servizio Prevenzione (T.U.) ed al Responsabile dei Lavori Definizione dei livelli di report periodico al Datore di Lavoro o al Committente a dimostrazione dei controlli eseguiti Stesura del piano annuale di miglioramento
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