Apertura della stagione invernale 2009/10 e andamento delle festività natalizie

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1 Supplemento n. 1 al n. 294/2009 de Il Trentino ANNO V - n GENNAIO 2010 Apertura della stagione invernale 2009/10 e andamento delle festività natalizie Tra l 8 gennaio e il 12 gennaio è stata effettuata un edizione di Monitur con l obiettivo di conoscere la valutazione degli operatori sull andamento delle festività natalizie e sull apertura della stagione invernale. Non sono stati coinvolti gli operatori del Garda, dove la maggior parte delle strutture è chiusa durante il periodo invernale. Hanno risposto 237 operatori, più di un terzo del panel di operatori coinvolti nel sondaggio Monitur. La valutazione complessiva sull apertura della stagione invernale è positiva, ma non così positiva come la precedente valutazione espressa dopo le festività natalizie dello scorso anno. 18,6% Può quantificare le presenze riferite alle festività natalizie (fino al 10/1)? 2,5% 3,4% 46,0% 12,2% 17,3% Fototeca Trentino SpA 64,6% Presenze inferiori al 50% della capienza totale dei posti Presenze comprese tra il 50% e il 70% della capienza totale dei posti Presenze superiori al 70% della capienza totale dei posti, ma non al completo per l'intero periodo Abbiamo avuto la copertura totale dei posti per l'intero periodo Due terzi degli intervistati reputano buono l avvio della stagione invernale e un 13% addirittura ottimo, migliore delle stesse previsioni. In compenso due operatori su dieci si dichiarano poco o per nulla soddisfatti. Un anno fa, forse a causa dei maggiori timori nutriti per la particolare intensità della crisi economico-finanziaria internazionale e delle diffuse aspettative negative, quasi la metà degli operatori esprimeva un giudizio ottimo sull andamento delle festività natalizie. Non si tratta però solo di un sentimento degli operatori orientato ad un maggiore ottimismo perché alimentato da aspettative meno negative dello scorso anno. Anche i valori effettivi delle Dal Suo punto di vista e secondo la Sua esperienza personale e professionale, come valuta l'apertura della stagione invernale 2009/2010 e in particolare per quanto riguarda il periodo delle festività appena trascorse? Ottima, migliore delle stesse previsioni 17,3% 13,1% 1,7% 1,3% 2,1% Buona Poco soddisfacente Per nulla soddisfacente Il mio esercizio è rimasto chiuso durante questo periodo presenze sembrano confermare una valutazione, ancorché positiva, meno entusiasmante dello scorso anno. Due terzi degli operatori affermano di essere riusciti a riempire la struttura in coincidenza dell intero periodo delle festività natalizie per oltre il 70% della capienza totale. E quasi due su dieci di avere avuto il tutto esaurito per l intero periodo. Un ottimo risultato, solo parzialmente compromesso da quel 12% di operatori che invece afferma di non essere riuscito, mediamente, a garantirsi la copertura di almeno la metà dei posti. L anno scorso invece la quota di operatori con il tutto esaurito per le festività natalizie era addirittura superiore ad un terzo degli intervistati, cui si accompagnava un ulteriore MONITUR gennaio

2 16,9% Come valuta il comportamento di spesa dei turisti rispetto alle passate stagioni? 40,5% 6,8% 3,4% 3,8% 28,7% I turisti presenti sono stati più numerosi e mediamente più elevate sono state le spese sostenute dai singoli turisti Il numero di turisti è invariato, ma la durata delle vacanze e le spese sono state più elevate delle scorse stagioni Il numero di turisti e il periodo di vacanza sono rimasti sostanzialmente invariati, così come invariata è stata la spesa individuale Il numero di turisti è rimasto sostanzialmente invariato, ma la durata della vacanza e le spese sostenute sono state più contenute Ho riscontrato un minore numero di turisti, vacanze più brevi, minore spesa metà di operatori con una copertura media comunque superiore al 70% dei posti. E solo il 5% dichiarava una copertura inferiore al 50% del totale posti. Come si vede quindi, stando alle dichiarazioni degli operatori, l apertura della stagione invernale e le festività natalizie hanno avuto un buon andamento, ma inferiore ai risultati conseguiti lo scorso anno. Il risultato meno entusiasmante potrebbe essere imputato al comportamento adottato dalla maggioranza dei turisti in vacanza. Secondo quattro operatori su dieci si sarebbero ridotte rispetto alle passate stagioni invernali sia la permanenza media che le spese sostenute dai turisti, il che giustificherebbe una valutazione complessiva meno positiva. Quasi due operatori su dieci inoltre aggiungono che a ridursi, oltre alla spesa media e alla permanenza, è stato anche il numero complessivo di turisti. La quota di operatori che invece non ha notato variazioni di rilievo né sulla permanenza media, né sulla spesa sostenuta, né sul numero di turisti presenti rispetto alle stagioni precedenti, è inferiore ad un terzo del totale intervistati. E solo un 3% registra 11,8% sia un maggior numero di turisti presenti che spese più elevate da parte loro. Anche in termini di prenotazioni acquisite per i periodi successivi alle festività natalizie, la situazione del 2010 sembrerebbe meno felice del Ad iniziare dal periodo rimanente del mese di gennaio. Infatti, ad esempio, solo il 12% afferma di avere in casa un ammontare di prenotazioni in grado di garantire una copertura totale dei posti superiore all 80%. Un 23% di operatori dichiara prenotazioni per gennaio che coprono tra il 50 e l 80% del totale posti. Lo scorso anno queste due situazioni erano espresse rispettivamente dal 15% e dal 39% degli operatori. Di contro quest anno sono più numerose le percentuali di Alla data attuale, Lei è in grado di quantificare il livello di prenotazioni riferite al mese di gennaio 2010 (11/1-31/1)? 6,8% 23,2% Alla data attuale, Lei è in grado di quantificare il livello di prenotazioni riferite al solo mese di febbraio 2010? 7,2% 11,0% 12,7% 26,2% 22,4% 20,7% 7,6% Si, prenotazioni uguali o inferiori al 30% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni comprese tra il 30% e il 50% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni comprese tra il 50% e il 80% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni superiori al 80% della capienza totale dei posti 27,4% 23,2% Si, prenotazioni uguali o inferiori al 30% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni comprese tra il 30% e il 50% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni comprese tra il 50% e il 80% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni superiori al 80% della capienza totale dei posti operatori con tassi di prenotazione complessivi inferiori al 30% o al 50% del totale posti. Per febbraio la copertura dei posti garantita dalle prenotazioni già acquisite risulta più elevata rispetto al periodo di gennaio post Epifania, grazie alla maggiore presenza di turismo intermediato per le settimane bianche. Ma anche nel caso del mese di febbraio le prenotazioni fin qui acquisite risultano leggermente inferiori a quelle registrate nello stesso periodo lo scorso anno. L 11% degli operatori dichiara una copertura superiore all 80% dei posti (circa un paio di punti percentuali inferiori allo scorso anno) e un 26% una copertura compresa tra il 50 e l 80% (anche in questo caso un paio di punti percentuali meno dello scorso anno). Di contro sono quest anno un poco più numerosi gli operatori che per febbraio non hanno ancora acquisito prenotazioni tali da coprire almeno il 30% dei posti totali. Le prenotazioni del mese di febbraio evidenziano anche un altro fenomeno che sembra essersi accentuato ulteriormente nell ultimo anno: le sempre più frequenti 2 MONITUR gennaio 2010

3 7,2% 15,6% Alla data attuale, Lei è in grado di quantificare il livello di prenotazioni riferite al solo mese di marzo 2010? 13,1% 22,4% 21,5% 20,3% No, non ho raccolto ancora prenotazioni Si, prenotazioni uguali o inferiori al 20% della capienza totale dei posti Si, prenotazioni comprese tra il 20% e il 40% della capienza totale dei posti Ho prenotazioni superiori al 40% della capienza totale dei posti prenotazioni sotto data che interessano il turismo individuale. Lo si è riscontrato durante la stagione estiva e lo si può costatare anche considerando i livelli di prenotazioni acquisiti anticipatamente quest anno (ad esempio alla data odierna per febbraio, ma anche per il restante mese di gennaio o per il prossimo mese di marzo) rispetto a quanto riscontrato in questo stesso periodo per gli stessi mesi sia nel 2009 che nel Basti dire che a conclusione delle festività natalizie 2007/2008 gli operatori che già avevano in casa un livello di prenotazioni in grado di garantire oltre l 80% dei posti ammontava al 17% dei rispondenti a Monitur, contro, come si è visto, solo l 11% di quest anno. Questo significa che il livello delle prenotazioni anticipate ha una capacità predittiva sul futuro andamento stagionale sempre meno elevata. Se si considerano le prenotazioni per il mese di marzo, più di un operatore su cinque (22%) dichiara di non avere ancora in casa alcuna prenotazione. Questo stesso dato ammontava al 20% lo scorso anno, all 11% l anno precedente. Di contro oggi solo il 16% di operatori ha già acquisito un livello di prenotazioni per il mese di marzo superiori al 40% del totale posti, a differenza di quanto riscontrato lo scorso anno (21%) e l anno ancora precedente (28%). Sarebbe troppo semplicistico leggere questa 6,3% 12,2% contrazione del livello delle prenotazioni rispetto agli anni scorsi come segnale di crisi o del contrarsi della propensione ad una vacanza invernale sulla neve. Certamente questa contrazione segnala un maggior clima di incertezza, anche economica, ma indica anche, e forse soprattutto, come l assunzione delle decisioni per una vacanza, rispetto al passato tenda sempre più a spostarsi sotto data. Con l inevitabile conseguenza di accentuare le difficoltà di programmazione da parte delle imprese ricettive. Un ultima annotazione sul tipo di clientela che ha frequentato il Trentino durante le festività natalizie. Questo periodo, a differenza di altri periodi maggiormente interessati alle settimane bianche, vede una netta prevalenza di clientela italiana. Gli stranieri, pur una minoranza, sono ugualmente presenti. Richiesti di indicare da quali mercati provenissero prevalentemente questi stranieri, circa la metà degli operatori indica i Dopo le festività di fine anno nella maggior parte delle località cresce la presenza di turisti stranieri. Da quali paesi provengono, per lo più, gli ospiti esteri? 19,4% 2,1% 11,8% 48,1% Germania Paesi Est Europa (Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia ) Gran Bretagna Altri paesi Paesi dell Est (soprattutto Polonia e Repubblica Ceca, ma anche Russia e altre nazionalità) e solo poco più di un operatore su dieci indica come prevalente il mercato tedesco. E una chiara indicazione di come non solo i turisti provenienti dai Paesi dell Est siano maggioritari nel periodo invernale rispetto ad altri mercati esteri (ad iniziare da quello tedesco), ma anche di come la presenza di questi turisti sia sempre meno confinata ai periodi caratterizzati da prezzi bassi o più contenuti o da particolari scontistiche (come settimane free ski, ecc). Archivio S. Turismo (Tomaselli) Uno sguardo alle diverse tipologie di strutture ricettive e ai singoli ambiti Su 237 strutture ricettive coinvolte in questa edizione di Monitur, ben 192 sono alberghi e i rimanenti sono strutture dell extralberghiero, con una presenza relativamente maggiore rispetto ad altre tipologie di agritur e campeggi. Data la quota largamente maggioritaria di alberghi presenti, il dato generale riferito alle singole domande poste da Monitur poco si discosta dal dato medio riferito all insieme degli alberghi. MONITUR gennaio

4 Tuttavia va rilevato come la valutazione riguardo l avvio della stagione invernale e l andamento delle festività natalizie e successivamente il livello delle prenotazioni acquisite per il prosieguo della stagione invernale, veda sempre l aggregato degli alberghi attestarsi su valori più positivi (seppure entro differenze di pochi punti percentuali) rispetto al dato medio generale riferito al totale delle strutture ricettive coinvolte da Monitur. Quindi gli alberghi sono relativamente più numerosi nell esprimere una valutazione buona o ottima di queste prime settimane della stagione invernale. Come pure sempre gli alberghi presentano livelli di prenotazioni per gennaio, febbraio e marzo tali da garantire tassi di occupazione dei posti mediamente più elevati rispetto alle altre strutture ricettive. Anche sul comportamento dei turisti sono gli alberghi che esprimono più di tutte le altre strutture ricettive una valutazione di comportamento invariato rispetto alle precedenti stagioni (riguardo a numero di presenze, livelli di spesa, periodo di permanenza); come pure sono sempre gli alberghi ad essere relativamente meno numerosi delle altre strutture nel rilevare un minore numero di turisti accompagnato a vacanze più brevi e minori spese. E presumibile che, a fronte di maggiori vincoli di bilancio familiare da parte dei turisti indotti dalla crisi economica, le strutture ricettive dell extralberghiero ne risentano maggiormente, al pari degli alberghi di categoria meno elevata. Archivio S. Turismo (Campolongo) Considerando le riposte di Monitur per singoli ambiti, va rilevato che una certa numerosità di risposte che consente delle considerazioni specifiche si rileva soltanto per l Altopiano della Paganella, la Val di Sole, Rendena e Madonna di Campiglio, Valle di Fiemme e Valle di Fassa: tutti gli ambiti con una spiccata offerta invernale, ad eccezione dell ambito di San Martino e Primiero, dove le risposte pervenute sono state soltanto 12, e degli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna con sole nove risposte pervenute. La valutazione dell avvio della stagione invernale è giudicato particolarmente positivo dagli operatori dell Altopiano della Paganella. Anche tutti gli altri ambiti turistici citati sopra, con l unica eccezione di Rendena e Madonna di Campiglio, presentano valutazioni ottime o buone sempre superiori al dato medio rilevato per l intera provincia. In Paganella circa un terzo degli operatori dichiara di aver avuto il tutto esaurito per l intero periodo delle festività natalizie (così come in Primiero, pur nell avvertenza del numero limitato di risposte qui registrato): una percentuale quasi tre volte superiore a quanto registrato in Rendena e Campiglio e largamente superiore a quanto registrato in Val di Sole, Fiemme e Fassa (tutti ambiti con percentuali pari a circa il 20% degli operatori). In Rendena e Campiglio si registra anche la quota più elevata di operatori (circa un terzo) che evidenzia nel comportamento dei turisti contemporaneamente un calo di presenze, un calo della spesa media e una contrazione della permanenza. L Altopiano della Paganella non risulta invece al top rispetto ad altri ambiti turistici quanto a livelli di prenotazioni acquisite per il prosieguo della stagione. Ad esempio su febbraio sono state acquisite prenotazioni che coprono oltre l 80% dei posti e fino al totale esaurimento da parte del 45% di operatori (quota sostanzialmente analoga a quanto riscontrato anche in Val di Fiemme), contro un 63% di operatori della Val di Fassa o un 53% della Val di Sole. Campiglio e Rendena invece, anche nel caso delle prenotazioni, sembrano evidenziare le maggiori difficoltà. Sempre in riferimento al mese di febbraio sono solo il 21% degli operatori intervistati che dichiarano un livello di prenotazioni pari o superiore all 80% del totale posti. Quanto alle prenotazioni per il mese di marzo, si staccano nettamente rispetto alla media complessiva sia la Val di Sole che la Val di Fiemme (in entrambi i casi circa un terzo di operatori ha già acquisito prenotazioni per lo meno superiori al 40% del totale posti ), seguite dalla Val di Fassa (un quinto di operatori con prenotazioni superiori al 40% dei posti ). Anche per il mese di marzo Campiglio e Rendena fanno registrare livelli di prenotazioni inferiori alla media e soprattutto inferiori ai livelli acquisiti dagli ambiti turistici più forti. Sulla tipologia di turisti stranieri, la maggiore concentrazione dai Paesi dell Est, stando alle dichiarazioni degli operatori interrogati da Monitur, si evidenzierebbe in Val di Sole (più di sette su dieci). Commento Risposta aperta In chiusura si chiedeva ai partecipanti se avessero rilevato un diverso comportamento da parte dei turisti, riguardo a preferenze, attività svolte, spese sostenute, in questo periodo di avvio della stagione invernale. 4 MONITUR gennaio 2010

5 Le numerose risposte pervenute forniscono numerosi spunti. Gli umori, le impressioni e le analisi degli operatori si fanno, di stagione in stagione, sempre più partecipate e pregnanti. Si potrebbe fare una premessa: se, come vedremo, l attenzione al prezzo e alla spesa è molto elevata tra gli ospiti, a detta degli imprenditori intervistati, la parola crisi è invece poco presente, ad indicare certamente una certa capacità di reazione, leggibile tra le righe. Ci sentiamo di ipotizzare quindi che, almeno in buona parte, nella scelta dei temi e dei termini, potrebbe essersi espressa da parte dei rispondenti una certa metabolizzazione positiva dello stato di rischio connesso alla crisi planetaria. Si propende spesso per un atteggiamento che è comunque mediamente reattivo, piuttosto che nichilista. Del resto, come dimostrato in altro punto nel commento delle domande a risposta chiusa, il giudizio in merito a questa prima parte della stagione invernale è giudicato buono da quasi il 65% dei rispondenti e addirittura ottimo da parte del 13,0%. Ma addentriamoci nell analisi delle risposte. Più di un intervistato su tre (si tratta in totale di 38 riferimenti al tema su 104 rispondenti alla domanda aperta) ha stigmatizzato anzitutto quella che, pur espressa in vari modi, è riassumibile come una attenzione al prezzo e alla spesa negli extra davvero elevata e, a detta di molti, crescente, oltre che assai rilevante e penalizzante gli imprenditori. Per qualcuno, poi, non manca perfino il cliente che contratta duramente, prima di scegliere la struttura. Non si tratta però di un coro di giudizi semplicemente negativi, ma anzitutto di un riscontro, certo insoddisfacente, ma che prosegue in quel solco già tracciato fin dallo scorso anno, quando il Monitur evidenziò un Trentino turistico certamente allarmato ma che sostanzialmente reggeva la crisi a livelli ben più accettabili, quando non addirittura rassicuranti, al confronto con altre destinazioni. Se allora le abbondanti nevicate favorirono la partenza della stagione 2008/09, ora si può dire che nel secondo anno di crisi internazionale sia la presenza della neve, che anche quest anno imbianca le località, sia una certa robustezza dell offerta, del rapporto con la clientela che il Trentino mantiene ed amplia, consentono di reggere con una certa relativa serenità queste stagioni così difficili a livello internazionale. Ricordiamo qui brevemente come il tema dell attenzione al prezzo si incroci poi frequentemente con la contemporanea dichiarazione in merito all accorciarsi della durata del soggiorno. A riprova di quanto detto sopra, un alto dato ci assiste: il numero degli operatori che non hanno rilevato nel comportamento degli ospiti delle differenze definibili come apprezzabili al confronto con la stagione invernale precedente. Questa opinione corrisponde ad oltre un quarto dei rispondenti; non sarà una percentuale eclatante, ma data la congiuntura negativa esplosa nell autunno 2008 e già più volte affrontata dall Osservatorio, anche una quota di questo tipo, integrata da altre considerazioni che incontreremo, non è certo da sottovalutare. Archivio S. Turismo (Tomaselli) Cresce fortemente l attenzione per le alternative allo sci, che molti peraltro proprio non usano (categoria in aumento di per sè). Questo è forse, indipendentemente dalla relativa numerosità di coloro che sostanzialmente si raccolgono attorno a questo articolato tema del non-sci (si tratta di meno di un quinto dei rispondenti), l elemento più interessante del Monitur di inizio gennaio 2010; la tendenza al non sci, prima discretamente presente, sembra quest anno irrobustirsi. Nelle località montane si dice poi a più voci ed in modi in parte diversi ma, come detto, sostanzialmente analoghi, che si dovrebbe pensare di più alla qualità nella e della stazione (più garage, spazi pedonali, servizi comuni per sport, wellness ed a proposte alternative allo sci in generale) più che costruire nuovi impianti di risalita. Le alternative allo sci, tra l altro, sono anche meno costose ed a contatto con la natura (ciaspole, sci nordico, pattinaggio). Si chiedono attività che spesso vanno condotte al chiuso, con strutture apposite (centri acquatici, shopping, ristoranti, giochi gonfiabili ) e l offerta di servizi e strutture wellness viene data spesso per ormai acquisita, normale. Si chiedono più servizi, servizi dei quali poi, come fanno notare alcuni operatori, magari il cliente non fruisce Ma magari fanno la differenza in fase di scelta. E interessante notare come le numerose considerazioni formulate in merito alle attività che chiameremo non-sci (sia a semplice integrazione di questa principale attività che in alternativa) si distribuiscano davvero con notevole equilibrio proprio in quegli ambiti trentini nei quali MONITUR gennaio

6 forse influenzati dallo stile delle proposte dei T.O., mentre sembrerebbe perdere interesse lo stile trentino. Gli albergatori provano ad offrire moltissimi servizi, pur di riempire, magari anche a prezzi ribassati, ed implicitamente condannano la scelta (se di scelta davvero si tratta!) dell all inclusive. Non manca poi chi di all inclusive non vuole neppure sentir parlare. È importante la chiarezza, la qualità deve essere in continuo aumento/aggiornamento, la correttezza nel prodotto e nei servizi deve essere massima, anche quelli allargati, dichiarano poi altri operatori. Fototeca Trentino SpA l offerta sciistica è tradizionalmente e strutturalmente molto forte e consolidata: dalla Valle di Fassa alla Val di Fiemme, dal Primiero alla Valle di Sole, all attigua Valle Rendena. La diminuzione della permanenza media dell ospite, o comunque la richiesta di periodi brevi, di forte flessibilità nel calendario arrivipartenze degli ospiti è un altro tema messo in luce da un discreto numero di partecipanti. Si evidenzia così come, pur in una sostanziale, ormai storica presa d atto che la vacanza è il più delle volte comunque corta, in inverno ben difficilmente superiore alla settimana, se ne denunci sempre con disagio il fenomeno. E comprensibile, ma il marketing deve orientarsi in questa direzione, difficilmente si potrà contrastare una tendenza che forse, più che tendenza, appunto, è semplicemente il mercato attuale. Le prenotazioni: come sempre ormai, potremmo dire, sono da non pochi operatori registrate come fenomeno protratto all ultimo minuto. E questo, a detta di alcuni che sviluppano il tema, rende anche praticamente impossibile formulare delle previsioni. Questa denuncia può essere letta come una sorta di metabolizzazione, di presa d atto che le cose stanno in questi termini. Del resto, combattere sul mercato tra infedeltà crescente, decisioni che un tempo erano ponderate ed ora sono spesso d impulso, concorrenza e comunicazione a livelli parossistici, non può che creare, almeno in parte, un certo adattamento che non va giudicato automaticamente in termini negativi. Si tende all all inclusive, dicono altri operatori, Si afferma che dopo Natale le cose sono andate bene, fino all Epifania, poi si è verificata una flessione. E questo lo si dice, evidentemente, perché non lo si ritiene automatico, soprattutto in ragione di un certo successo che il dopo-befana aveva incontrato ed incontra, con prezzi inferiori, presenza di neve, non-affollamento Soltanto un paio di operatori evidenziano come la clientela italiana si raccoglierebbe ancora tendenzialmente attorno ai periodi classici. Questa considerazione, formulata soltanto da un numero esiguo di soggetti, potrebbe però anche far pensare che per molti operatori ormai un certo positivo effetto di destagionalizzazione venga dato almeno in parte per acquisito e quindi non più da auspicare Pochi riferimenti soltanto alla disinvoltura eccessiva e quindi dannosa per tutti, alla lunga, da parte di imprenditori che abbassano eccessivamente il prezzo pur di riempire l azienda. Un paio di voci critiche sull operato della parte pubblica o mista, cioè la Trentino SpA, nessun riferimento all attività delle ApT di ambito, improbabile data la formulazione della domanda, alcune contraddittorie ma davvero poco numerose voci sul mercato dell Est Europa che non desta particolare attenzione. Forse brillano per assenza i riferimenti alle richieste inerenti offerte a tema quali quelle per famiglie (soltanto uno), all importanza di Internet nelle dinamiche turistiche (anche in questo caso una testimonianza soltanto), così come soltanto due sono i riferimenti a problemi di transfert, collegamenti, aeroporti. [gb, mf] 6 MONITUR gennaio 2010