Storia di cittadinanza, storia di tutti

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1 Storia di cittadinanza, storia di tutti Antonio Brusa Università di Bari/Pavia Osservatorio Intercultura Mpi Commissione Ceruti Montegranaro 12 gennaio 2009

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3 Ma è necessario partire da qualche dato di fatto In italia ci sono oltre cinquecentomila studenti stranieri, Il loro numero è in rapida crescita. Appartengono a circa 200 nazionalità diverse In alcune zone la loro percentuale supera il 10% della popolazione

4 Tante provenienze, tante lingue, tante culture di partenza Ma anche tanti punti di vista Tanti modi di guardare e di capire il mondo

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10 Questi modi diversi di concepire il mondo hanno una forte relazione con la storia Ne abbiamo molti esempi, nel passato

11 Sumer ci da le rappresentazi oni più antiche, le prime

12 Gli indiani nel medioevo concepivano il mondo così

13 La Cina definiva se stessa: Il paese di mezzo

14 Nel medioevo europeo al centro del mondo c erano Gerusalemme e Roma

15 Nel passato, ognuno vedeva se stesso al centro del mondo Oggi, ognuno vede il mondo a partire da se stesso Anche il futuro è visto a partire dalla propria centralità

16 La sacra terra dell India non conosce confini e culture diverse. Ingloba tutto il territorio sudorientale, dall Indo alla Birmania

17 La Grande Colombia ingloba Equador e Venezuela

18 I nostalgici del Tauantinsuiu sognano di ricostituirlo nel futuro, annettendo al Perù il Cile, l Equador, una parte dell Argentina e della Bolivia

19 Per i turchi, il mondo è tutto turco

20 Così dovrebbe essere il futuro, secondo un manuale siriano. Per Al Qaeda, com è noto, il califfato mondiale dovrebbe andare, invece, dalla Spagna alla Cina

21 Queste prospettive si chiamano autocentrate In Europa, si chiamano eurocentrismo, ma esistono l Afrocentrismo, l Indocentrismo, l Arabocentrismo, il Sinocentrismo ecc. ecc, E i programmi scolastici dei diversi paesi si rifanno a queste visioni autocentrate

22 Il problema dell intercultura, dunque, per quanto riguarda l insegnamento della storia è il seguente: Dobbiamo mediare fra i diversi punti di vista, i diversi n-centrismi? O dobbiamo cambiare le regole del gioco, e puntare a una storia de-centrata?

23 In altri termini: Quando si suggerisce di affrontare la questione, parlando della storia del paese, da cui viene quel determinato bambino: non si viene a patti con questo modo di autocentrare la visione del passato e del mondo? Non si dà, senza volerlo, maggior potere a chi sostiene, vuole, basa la sua forza politica su queste centrature?

24 Ma la scuola italiana può accettare questa contrattazione politica sul passato? Non è obbligata a insegnare la storia, scientificamente corretta, non volontariamente subordinata a una visione politica? Se è così, non dovremmo interrogarci sui contenuti di studio, e non soltanto sui metodi e sulle finalità?

25 La storiografia attuale ci mostra due strade: A. Decostruttiva: L invenzione della tradizione (Eric Hobsbawm: 1980) B. Costruttiva: La storia mondiale (Geoffrey Barraclough: 1970)

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30 La decostruzione serve ai docenti per liberarsi dall incubo di insegnare una quantità enorme di conoscenze che non sono più considerate corrette (dalla evoluzione lineare degli ominidi, fino alla piramide feudale) Serve agli allievi per acquisire gli strumenti critici nei confronti dell uso pubblico della storia

31 Il mondo è lo scenario nel quale molte conoscenze storico acquistano un nuovo significato e permettono a docenti e allievi di impostare in modo tecnicamente preciso alcuni temi caldi Un esempio: la tratta degli schiavi

32 La tratta degli schiavi: dodici milioni di schiavi, fra XVII-XIX secolo

33 Accogliamo il suggerimento metodologico: inserire il tema in un quadro di spiegazione e di comprensione planetario. Se lo facciamo, ecco cosa diventa l argomento Tratta degli schiavi

34 La tratta africana: quattordici milioni di schiavi, fino al secolo scorso

35 E la tratta musulmano/mediterranea: fino ad oggi. 17 milioni di schiavi

36 L intercultura non è una mediazione Non cerca le vittime della storia, né cerca i risarcimenti, né cerca i colpevoli L intercultura è un occasione di verità sulla storia, maggiore di quelle che si avevano in passato Per questo entra nelle classi italiane, ma come ogni verità fa male.

37 La storia non è il luogo di rappresentanza delle diverse identità Ma è uno strumento di conoscenza del mondo Tutti i cittadini italiani hanno diritto ad usare gli strumenti di conoscenza più efficaci (dalle Nuove Indicazioni per il curricolo)

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