RIEPILOGO GRAMMATICA STORICA PER FREQUENTANTI a.a. 2012/2013

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1 RIEPILOGO GRAMMATICA STORICA PER FREQUENTANTI a.a. 2012/2013 Manuale di riferimento: Luca Serianni, Lezioni di grammatica storica italiana, Roma, Bulzoni, 2005 Le domande d esame verteranno sugli argomenti trattati nelle pp e del Serianni e, naturalmente, su tutti gli argomenti che sono stati spiegati nel corso delle esercitazioni, compresi quelli assenti o solamente accennati nel manuale; per questi ultimi vi invito a consultare gli appunti delle lezioni, dove troverete tutte le informazioni necessarie per la preparazione dell'esame. Per agevolare il vostro lavoro fornisco di seguito un prospetto dettagliato delle tematiche affrontate durante il corso, segnalando in rosso gli argomenti trattati a lezione e assenti nel manuale di Serianni, in verde gli argomenti trattati a lezione e accennati nel manuale di Serianni, sul volume di Avolio o sul Marazzini (indico in questo caso le pagine dove potrete trovare ciascun argomento). 1

2 PRELIMINARI DI FONETICA (Serianni, pp ) Grafema, fono, fonema; prova di commutazione; allofoni; varianti libere e varianti combinatorie; differenza tra foni sordi e foni sonori; differenza tra foni vocalici e foni consonantici; definizione di un fono consonantico (luogo di articolazione, modo di articolazione, grado di sonorità, grado di intensità; tavola del consonantismo con principali foni consonantici in trascrizione IPA; definizione di un fono vocalico (anteriore/palatale, centrale, posteriore/velare); trapezio vocalico; distinzione grafica (accento acuto e grave) tra medio-alte o chiuse (/e/, /o/) e medio basse o aperte (/ɛ/, /ɔ/) nel vocalismo tonico; definizione e caratteristiche delle approssimanti /j/ e /w/; definizione e caratteristiche del dittongo; definizione e caratteristiche dello iato; definizione e descrizione strutturale della sillaba (attacco, nucleo, coda); opposizione sillaba libera/aperta vs sillaba implicata/chiusa; sillaba tonica, protonica e postonica. LATINO VOLGARE 1 (Serianni, pp ) Definizione di latino volgare; variabili sociolinguistiche coinvolte nell'evoluzione del latino volgare (diafasica, diastratica, diatopica, diacronica); sostrato e superstrato; fonti per la ricostruzione del latino volgare (comparazione tra le lingue romanze; testimonianze di scrittori che riproducono l'uso popolare o che scrivono testi privati, es. Petronio, Satyricon; Cicerone, Epistolario; iscrizioni di carattere privato, es. scritture esposte di Pompei; testimonianze di grammatici, es. Appendix Probi); LATINO VOLGARE 2 Principali mutamenti morfologici sopraggiunti in diacronia (Serianni, pp e pp ): semplificazione del sistema dei casi; passaggio da ordine libero della frase a ordine SVO; collasso del sistema delle declinazioni (passaggio da 5 a 3) e riorganizzazione del sistema nominale in tre gruppi (I sing. -a, plur. -e; II sing. -o, plur. -i; III sing. -e, plur. -i); semplificazione del sistema dei generi e residui dei neutri plurali in -A e in -ORA; formazione dell'articolo determinativo dal pronome/aggettivo dimostrativo ILLUM + distribuzione dell'articolo nell'italiano antico (norma Gröber, lezione del ); formazione del pronome /aggettivo dimostrativo da ECCUM + ILLUM / ISTUM / TIBI ISTUM (ricordare che in questo caso si ha un nesso labiovelare secondario...); passaggio da futuro sintetico a futuro analitico (costrutto INFINITO + HABEO > INFINITO + * AO); formazione del condizionale (costrutto INFINITO + HEBUI > INFINITO + *EI); sviluppo della desinenza toscana e italiana della I persona plurale del presente indicativo -iamo < congiuntivo -EAMUS (vedi: [a] handout con riepilogo 7 cause di assenza o riduzione del dittongo toscano, nota 2 pagina 3 e [b] appunti esercitazione su testo Chichibio e la gru di Boccaccio); sviluppo delle desinenze dell'imperfetto indicativo di I e III persona singolare e sue variazioni diacroniche (= sviluppo di desinenze con iato -ea, -ia per aplologia; assenza di chiusura della vocale tonica in iato su -ea per evitare l'omofonia con -ia; passaggio da uscita in -a a uscita in -o per analogia con desinenza del presente indicativo. Vedi al riguardo: [a] esercitazione su chiusura delle vocali toniche in iato e [b] handout con riepilogo 7 cause di assenza o riduzione del dittongo toscano, nota 3 pagina 3); 2

3 Principali mutamenti fonetici sopraggiunti in diacronia (Serianni, pp ; sulla sibilante, l'argomento è accennato a p. 42 e ripreso a p. 92, nel commento a è ): caduta di -M finale; caduta di -T finale; riduzione del nesso -NS-; trattamento della sibilante finale -S (tre esiti: vocalizzazione in i; palatalizzazione della vocale precedente; assimilazione alla consonante seguente, quindi caduta + raddoppiamento fonosintattico); passaggio dal sistema vocalico latino al sistema vocalico romanzo comune (perdita dell'opposizione di quantità in favore dell'opposizione di timbro) VOCALISMO 1: SISTEMI VOCALICI Sistema del vocalismo tonico romanzo comune; sistema del vocalismo atono romanzo comune (cfr. anche Serianni, p. 37); altri esiti di vocalismo tonico nell'italoromània (almeno siciliano); altri esiti di vocalismo atono nell'italoromània (almeno meridionale intermedio e meridionale estremo; ricordare che gli esiti del vocalismo atono finale sono il principale tratto distintivo tra dialetti meridionali intermedi e dialetti meridionali estremi all'interno del macrogruppo dei dialetti centro-meridionali ); un caso di toscanizzazione del vocalismo tonico e atono siciliani: la rima siciliana (cfr. anche Marazzini, pp ); come riconoscere un cultismo (assenza fenomeni di vocalismo; assenza fenomeni di consonantismo; principio vocale incerta, vocale aperta - Migliorini); casi di sviluppo popolare e recupero colto di una stessa base latina: gli allotropi (cfr. anche Serianni, pp ) VOCALISMO 2: FENOMENI DI VOCALISMO TONICO (Serianni, p. 35 e pp ) Monottongazioni (OE, AE, AU); dittongamento toscano (definizione, vocali toniche coinvolte, significato di sillaba libera e posizione incondizionata ; distribuzione areale del fenomeno; cronologia del dittongamento toscano in relazione agli esiti di AU; 7 cause di assenza o riduzione del dittongo toscano [la /ɔ/ deriva dalla monottongazione del dittongo AU; latinismi; alcuni proparossitoni; regola del dittongo mobile e sue articolazioni; il dittongo toscano segue un nesso [Consonante+/r/]; il dittongo toscano segue un fono palatale [ʎʎ, ɲɲ, ʃʃ, tʃ, ʤ, j]; /ɛ/ ed /ɔ/ si trovano in iato con una vocale diversa da /i/]; individuazione casistica dittongamento toscano nel passo da Chichibio e la gru di Boccaccio); chiusura delle vocali toniche in iato (fenomeno generale e sue condizioni; qui anche: spiegazione sulla formazione delle desinenze dell'imperfetto indicativo di I e III persona singolare per aplologia e motivazioni dell'assenza di chiusura in iato di /e/ nella desinenza dell'imperfetto indicativo di II coniugazione -ea; sviluppo Ĕ(G)O > io, proposte di Castellani e Meyer Lübke + problematicità insite nel postulare la provenienza di io da dittongo toscano; problematicità insite nel postulare la provenienza di io da dittongo metafonetico (cfr. anche Serianni, pp ); considerando l'assenza di chiusura delle vocali toniche in iato in romanesco, discussione delle proposte presenti a p. 90 del Serianni sulla provenienza del pronome dativo mi a me dall' accusativo MĒ o dal dativo MĬHĬ > MĪ); metafonesi (definizione; vocali toniche coinvolte; condizioni fonetiche che determinano il fenomeno; differenza tra le due tipologie del fenomeno: sabina/ a innalzamento e napoletana/a dittongazione; distribuzione areale del fenomeno (cfr. anche 3

4 Avolio, p. 52); funzioni morfologiche del fenomeno metafonetico: opposizione di genere e opposizione di numero; individuazione forme metafonetiche nel passo dell'epistola napoletana di Boccaccio); anafonesi (definizione; vocali toniche coinvolte; contesti che determinano il fenomeno [attenzione al fatto che per determinare anafonesi su /e/ le consonanti /ʎ/ e /ɲ/ devono derivare da LJ e NJ primari o secondari. Facendo mente locale all'intero consonantismo, ricordare anche quali sono gli altri contesti che generano una /ʎ/ o una /ɲ/ e che però, essendo diversi da LJ e NJ, non danno anafonesi.; al riguardo vedi esercitazione sull'anafonesi]; anafonesi secondaria dovuta ad analogia: [a] anafonesi in assenza di contesti che potrebbero determinarla, per analogia su forme dello stesso paradigma recanti condizioni anafonizzanti, es. IŬNCTUM analogico a IŬNGO; [b] anafonesi su forme rizoatone per analogia con forme rizotoniche dello stesso paradigma, es. IŬNGĔNDU(M) su IŬNGO) VOCALISMO 3: FENOMENI DI VOCALISMO ATONO (Serianni, pp ) Chiusura di /e/ protonica all'interno di parola e in fonosintassi (fenomeno generale; distribuzione areale del fenomeno; casi di assenza del fenomeno: latinismi, semilatinismi, analogia delle forme rizoatone sulle rizotoniche; casi di regresso del fenomeno: rilatinizzazione, dovuta in realtà a dissimilazione, es. felice > filice> felice); chiusura di /e/ postonica non finale solo se derivante da Ĭ [ossia Trattamento di Ĭ postonico non finale]; labializzazione della vocale protonica; -AR- intertonico e postonico (ricordare che il fenomeno è fiorentino, non sistematico negli altri dialetti di Toscana e assente nelle altre varietà italoromanze) FENOMENI GENERALI (Serianni, pp ) Prostesi, epentesi, epitesi (ricordare anche prostesi per concrezione dell'articolo, es. la apa > lapa; epitesi di -no nei verbi; epitesi di -e e di -ne per evitare l'ossitonia); aferesi, sincope e apocope (ricordare anche aferesi per errata discrezione dell'articolo, es. lasagna > la sagna; attenzione nell'individuare se la sincope è della postonica oppure dell'intertonica ); raddoppiamento fonosintattico; aplologia (vedi esercitazione su chiusura vocali toniche in iato e esercitazione , parte con formazione ossitoni per apocope di origine aplologica cittade > città, virtude > virtù etc; vedi anche Serianni, pp e 101); assimilazione progressiva e regressiva; dissimilazione 4

5 CONSONANTISMO (Serianni, pp ) Palatalizzazione delle occlusive: C+ e, i > /ʧ/ ; G+ e, i > /ʤ/ Sonorizzazione delle occlusive Spirantizzazione dell'occlusiva bilabiale sonora intervocalica: -B- > - β- > -v- Nessi di consonante +L: (in linea generale, il fenomeno comune a tutti questi nessi è la palatalizzazione e successivo iotizzamento della laterale, dunque il passaggio -L-> -j-; se si trovano in posizione intervocalica, tutti i nessi in questione subiscono geminazione della consonante iniziale. Ricordare che questi nessi possono essere etimologici oppure formarsi in seguito a sincope della postonica/sincope dell'intertonica, come ad esempio OC(U)LU(M) > OCLU): PL (iniziale: /pj/- ma /kj/- dialetti centro-meridionali; postconsonantico: -/pj/-; intervocalico: -/ppj/-); BL (iniziale e postconsonantico : (-)/bj/-; intervocalico: -/bbj/-) FL (iniziale e postconsonantico : (-)/fj/-; intervocalico: -/ffj/-) CL (iniziale e postconsonantico : (-)/kj/-; intervocalico: -/kkj/-) -TL- > -CL- > -/kj/- (si ha solo in posizione intervocalica e in seguito a sincope della postonica) (-)SL- > (-)SCL-> (-)skj(-) (si ha solo in posizione iniziale e in posizione intervocalica in seguito a sincope della postonica; in posizione iniziale non è indigeno) GL (iniziale >/ɟ/-; intervocalico: -/ɟɟ/-, ma tra fine 1400 e inizio 1500 alcuni -/ɟɟ/- intervocalici vengono passati a -/ʎʎ/- per ipercorrettismo, come reazione fiorentina alla pronuncia di -/ʎʎ/- etimologico che si aveva presso i parlanti del contado) J iniziale e intervocalico: J- + vocale > /ʤ/- (per palatalizzazione) -J- intervocalico > -/dʤ/- (per palatalizzazione + geminazione perché intervocalico) 5

6 Nessi di [consonante+ j]: (ricordare che lo /j/ può essere primario quindi essere presente già nella base latina oppure secondario; in questo caso, lo /j/ si forma per iotizzamento di una /e/ atona < Ĭ, Ĕ in iato, come in HABEA(T) = HABE.AT > abi.a> abja > /'abbja/. Ricordare inoltre che anche in questo caso se i nessi si trovano in posizione intervocalica subiscono geminazione della consonante): (-)VJ- primario e (-)vj- secondario > (-)bj- > (-)bbj- se intervocalico (il nesso VJ primario e secondario subisce betacismo) (-)BJ- primario e (-)bj- secondario = (-)bj - > (-)bbj- se intervocalico -MJ- > -mmj- (solo intervocalico) (-)PJ- primario e (-)pj- secondario [anche proveniente da PL] = pj- (ma kj- nei dialetti centro meridionali) in posizione iniziale > -ppj- se intervocalico (ma nei dialetti centro-meridionali in questa posizione diventa -/tʧ/-, come SAPIO > /'satʧo/) DJ primario e dj secondario: posizione iniziale: DJ-> j-> ʤ- (per palatalizzazione); posizione intervocalica: -DJ-> -jj- > -dʤ- (per palatalizzazione; I secolo d.c., fenomeno condannato dai grammatici) -DJ- > -ddj- >-dʣ- (per assibilazione; II secolo d.c.) posizione postconsonantica: [Consonante] +-DJ- > [Consonante] +-ʣ- (per assibilazione) TJ primario e tj secondario: posizione intervocalica: -TJ-> -tts- (per assibilazione) nesso intervocalico-tj- in prestiti galloromanzi > - ʒ- (Toscana, per spirantizzazione) >-dʤ- (tutte le altre varietà italoromanze + italiano, per palatalizzazione) posizione postconsonantica 2 esiti: [consonante] + -TJ- > [consonante] + -ts- (per assibilazione) > [consonante] + -ʧ- (per palatalizzazione, in alcune forme tarde) -RJ- (intervocalico)> -j- (Toscana); > -r- altrove (di conseguenza, il suffisso -ARIUS diventa -/ajo/ in Toscana, -/aro/ altrove) 6

7 -SJ- intervocalico 2 esiti > -tʃ-, pronunciato però [ʃ] dalla Toscana in giù, es. BASIU(M) > /'batʃo/ pronuncia italiano standard; /'baʃo/ pronuncia toscana, romanesca e dell'italia meridionale > -dʒ-, pronunciato però [ʒ] in Toscana, es. PRE(H)ENSIŌNE(M) > /pri'dʒone/ pronuncia italiano standard; /pri'ʒone/ pronuncia Toscana (il romanesco e i dialetti meridionali seguono la pronuncia standard, ma raddoppiano l'affricata intervocalica: /prid'dʒone/). (-)LJ- >/ʎʎ/ (lo /j/ palatalizza la laterale che lo precede) (-)NJ- primario e secondario > /ɲɲ/ (lo /j/ palatalizza la nasale che lo precede) NESSO LABIOVELARE PRIMARIO sordo e sonoro (cfr. Serianni, p. 65); possibile distinzione etimologica tra che pronome e che congiunzione dichiarativo/causale in italiano (QUID vs QUEM?); distinzione etimologica tra che pronome e che congiunzione dichiarativo/causale nei dialetti meridionali: che pronome vs ca/co congiunzione (e relative basi latine) (cfr. Serianni, p. 91) NESSO LABIOVELARE SECONDARIO e differenza rispetto al nesso labiovelare primario (cfr. Serianni, p. 79); trattamento del nesso labiovelare secondario nei dialetti centromeridionali 7

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