LE ECCEDENZE ALIMENTARI COME FONTI DI NUTRIMENTO PER L UOMO. L esperienza di Banco Alimentare

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1 LE ECCEDENZE ALIMENTARI COME FONTI DI NUTRIMENTO PER L UOMO L esperienza di Banco Alimentare Milano,10 dicembre 2014

2 LA RETE BANCO ALIMENTARE ITALIA FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE ONLUS COORDINA 21 ORGANIZZAZIONI BANCO ALIMENTARE DISTRIBUITE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE Dal 1989 Banco Alimentare recupera le eccedenze di produzione dalla filieraagroalimentare. La Rete Banco Alimentare raccoglie alimenti ancora ottimi, che avendo perso valore commerciale, sarebbero destinati alla distruzione. Salvati dallo spreco tali alimenti riacquistano valore e diventano bene prezioso per le strutture caritative che assistono persone e famiglie «vulnerabili» in Italia.

3 L AZIONE DI BANCO ALIMENTARE E I BENEFICI Beneficio Sociale -> in quanto a sostegno di Persone bisognose. Beneficio economico -> razionalizza e ottimizza la disponibilità di risorse; incanalando le eccedenze in un circuito virtuoso consente sia agli enti caritativi riceventi di Risparmiare risorse economiche, sia alle aziende che cedono alimenti di risparmiare i costi di smaltimento rifiuti. Beneficio Ambientale -> meno alimenti ancora buoni nelle discariche = minor inquinamento + beneficio per l intera comunità dove opera. Beneficio Educativo -> intercettando alimenti prima che diventino rifiuto educa tutti i soggetti che vi partecipano al rispetto del valore del cibo e della fatica dell uomo.

4 RISULTATI 2013 RETE BANCO ALIMENTARE PEAD UE-AGEA Aziende Agroalimentari Ortofrutta GDO Ristorazione TOTALE GNCA Altre donazioni TOTALE Recuperato (tons) tons tons tons tons p.p.p tons.pane e frutta tons p.p.p. Raccolto (tons) tons. 613 tons tons strutture caritative n assistiti

5 8.818 STRUTTURE CARITATIVE AIUTATE DALLA RETE BANCO ALIMENTARE NEL 2013 in ITALIA Mense per i poveri Case d accoglienza Comunità di recupero Strutture per il sostegno periodico a famiglie ed anziani (Banchi di Solidarietà, Caritas, Società San Vincenzo de Paoli etc.) IN TOTALE PERSONE BISOGNOSE ASSISTITE (nel 2009 erano circa !)

6 CHI SONO I BENEFICIARI ULTIMI, I POVERI IN ITALIA? 1 italiano su 4 è a rischio di povertà (dati ISTAT 2013); 4 Mio di persone ricevono aiuti alimentari con regolarità. Anziani, spesso soli FAMIGLIE con 2 o più figli e un unico reddito Persone che perdono il lavoro Padri e madri separati Extra-comunitari

7 LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO Il consumismo scrive Papa Francesco - ci ha indotto ad abituarci allo spreco. Ma il cibo che si butta via è come se fosse rubato ai poveri e agli affamati Rifiutare la cultura dello scarto che ci rende insensibili. le persone vengono scartate, come se fossero rifiuti.» Un ruggito per scuotere le coscienze contro lo scandalo della fame nel mondo, una vergogna che tocca oltre un miliardo di persone davanti alle quali nessuno si deve girare dall'altra parte. «Questa cultura dello scarto tende a diventare mentalità comune.»

8 IL VALORE DELL AIUTO ALIMENTARE L aiuto alimentare ha avuto il merito di rivelarsi in questi 25 anni di attività come: La risposta più concreta ed immediata all urgenza di un bisogno Il primo gradino per la presa in carico della persona indigente e per far uscire dal sommerso la complessità dei suoi bisogni. Una straordinaria misura di coesione sociale la cui assenza o riduzione potrebbe avere gravi ripercussioni sulla pace sociale, anche nel nostro paese.

9 L AZIONE DI BANCO ALIMENTARE E I BENEFICI Beneficio Sociale -> in quanto a sostegno di Persone bisognose. Beneficio economico -> razionalizza e ottimizza la disponibilità di risorse; incanalando le eccedenze in un circuito virtuoso consente sia agli enti caritativi riceventi di risparmiare risorse economiche, sia alle aziende che cedono alimenti di risparmiare i costi di smaltimento rifiuti. Beneficio Ambientale -> meno alimenti ancora buoni nelle discariche = minor inquinamento + beneficio per l intera comunità dove opera. Beneficio Educativo -> intercettando alimenti prima che diventino rifiuto educa tutti i soggetti che vi partecipano al rispetto del valore del cibo e della fatica dell uomo.

10 18 GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE 29 NOVEMBRE ton. (quasi il 2% in più del volontari invitano a fare la spesa per chi è povero gli italiani che acquistano cibo per chi non può farlo; PDV coinvolti su tutto il territorio nazionale; Un grande spettacolo di carità che semina cultura del dono e della condivisione.

11 IL CONTESTO ATTUALE, TRA EMERGENZE E PARADOSSI Il 5 % delle famiglie italiane (4 milioni di persone, di cui bambini <5 anni) non è in grado di assicurarsi un alimentazione adeguata e riceve regolarmente aiuti alimentari. Campiglio, Rovati, La povertà alimentare in Italia. Prima indagine quantitativa e qualitativa, Guerini e Associati, 2009 L obesità infantile colpisce 1 bambino su 3. L analisi realizzata nel 2011 dalla FAO stima gli sprechi alimentari nel mondo in 1,3 miliardi di tonnellate all anno, un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano

12 LO SPRECO: L APPROCCIO «SENSAZIONALISTICO» Le famiglie buttano un quarto della spesa ogni settimana Buttiamo cibo che potrebbe sfamare una seconda Italia Alla ricerca del cibo perduto Yogurt, verdure e bistecche scadute Un miliardo se ne va in fumo I negozi scaricano frutta e verdura poco attraenti Natale, il 40% del cibo andrà sprecato Supermercato butta via il cibo scaduto: carne, frutta e verdura finiscono nel cestino, 10 tonnellate ogni giorno

13 INDAGINE SULLE ECCEDENZE IN ITALIA Giugno 2012: viene pubblicata l indagine svolta dal Politecnico di Milano, in collaborazione con Nielsen Italia (Guerini & Associati). Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità.

14 DA UNA PLURALITA DI DEFINIZIONE AD UN MODELLO CONCETTUALE Spreco alimentare Eccedenza alimentare Scarto alimentare Alimenti sprecati Alimenti sicuri Eccedenza

15 IL MODELLO CONCETTUALE Disponibilità alimentare Eccedenza alimentare Scarto alimentare Consumo alimentare diretto Fungibilità (= facilità di recupero dell eccedenza) Alta Fungibilità Media Fungibilità Bassa Fungibilità

16 LA FUNGIBILITA FUNGIBILITA FUNGIBILITA INTRINSECA INTENSITA DI GESTIONE Grado di commestibilità diretta dell alimento sforzo per recuperare a fini di consumo umano un alimento

17 IL MODELLO CONCETTUALE Disponibilità alimentare Eccedenza alimentare FUNGIBILITA Scarti alimentari Consumo Alta fungibilità Media fungibilità Bassa fungibilità Donazione e mercati secondari Alimentazionea nimale Spreco recuperato Rifiuti smaltiti GERARCHIA DELLO SPRECO Spreco alimentare sociale Spreco alimentare zootecnico Spreco alimentare ambientale

18 I RISULTATI

19 LA SUPPLY CHAIN AGROALIMENTARE La filiera agroalimentare italiana è stata suddivisa in 5 stadi e 12 segmenti Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore

20 LE PRINCIPALI CAUSE DELL ECCEDENZA Primario Trasformazione Distribuzione Ristorazione Consumatore Errata pianificazione del numero di pasti Errata preparazione delle pietanze Abbondanza legata a cerimonie ed eventi

21 E un programma della Rete Banco Alimentare, nato a Milano nel dicembre 2003 per recuperare le eccedenze alimentari nel canale della ristorazione organizzata: mense aziendali refettori scolastici ristoranti hotel società di catering esercizi al dettaglio Dal 2009 anche GDO COS E SITICIBO Cibo cucinato Alimenti freschi

22 Siticibo: la prima sperimentazione italiana della Legge del Buon Samaritano Legge n. 155, Distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale, approvata il 25/6/03, entrata in vigore il 16 luglio 2003 "Le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti."

23 LE PROCEDURE DI RACCOLTA Per alimenti cotti e freschi Costruite grazie all esperienza e alle competenze dei nostri partner donatori (Compass Group, GEMEAZ Cusin, Avenance) e sottoposte alla ASL di Milano Criteri guida per le procedure: Caratteristiche degli alimenti raccolti (elevata deperibilità) Caratteristiche dei beneficiari (persone immunodepresse) Cibo cucinato catena del freddo: temperatura tra 0 e 4 ; rilevazione della temperatura del cibo cotto Alimenti freschi verifica dell integrità degli alimenti e selezione Tempi brevi di ritiro e consegna prossimità punti di raccolta e consegna

24 LE PROCEDURE A cura del personale della mensa: Al termine della distribuzione, abbattimento a temperatura tra 0 e 4 C dei prodotti risultati in eccedenza conservazione a temperatura fino al momento del ritiro Etichettatura delle confezioni

25 LE PROCEDURE A cura di chi ritira: Misurazione della temperatura al cuore e a campione per accertarsi che rientri tra 0 e 4 gradi Trasporto a destino con mezzo refrigerato o in contenitori isotermici con panetti ghiaccio

26 LE PROCEDURE A cura della struttura caritativa beneficiaria: Conservazione tra 0 e 4 gradi fino al momento del consumo. Consumo non oltre le 12 ore dalla consegna.

27 SITICIBO RISTORAZIONE NAZIONALE Dove siamo: Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia. Le Quantità raccolte Nel 2012: 295 t pane, frutta e verdura, n porzioni di piatti pronti Nel primo semestre t pane, frutta e verdura n porzioni di piatti pronti

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29 GRAZIE DELL ATTENZIONE More info

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